Ordinazione e insediamento Vescovo Mons. Nazzareno Marconi

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Ordinazione e insediamento Vescovo Mons. Nazzareno Marconi
RITO DI ORDINAZIONE E INSEDIAMENTO DEL NUOVO VESCOVO
MONS. NAZZARENO MARCONI
27 LUGLIO 2014
Reverendissimo Monsignor Marconi,
in questo giorno così speciale per Lei e per tutti noi, voglio innanzitutto
porLe il più affettuoso benvenuto nella nostra città a nome mio, di tutta
l’Amministrazione comunale e dell’intera comunità maceratese.
Ci emoziona assistere al rito di ordinazione e d’insediamento della nostra nuova
guida spirituale e la presenza di tante autorità civili, a iniziare dal presidente della
Regione Gian Mario Spacca e dal presidente della Provincia Antonio
Pettinari, oltre che di Sua Ecc.za il Prefetto di Macerata Pietro Giardina e dei
colleghi Sindaci, delle autorità militari e dei tanti cittadini, sta a dimostrare il forte
desiderio di offrire accoglienza e appoggio a Lei, persona che, già al nostro primo
incontro, ci ha sorpreso per la semplicità della buona disposizione, dallo sguardo
comprensivo e dalla grande cultura.
Ci hanno molto colpito le parole da Lei pronunciate il 13 luglio a Città di
Castello nel corso dell’ordinazione episcopale, e tra esse il riferimento alla
restaurazione della Chiesa, e, più in profondità, al costante impegno nella ricerca
del talento, del prezioso, sotto l'apparenza del brutto. È anche valore civile, quello
da Lei richiamato, a cui la comunità laica di questa città deve saper sempre
guardare e verso il quale impegnarsi.
Monsignor Marconi, sentiamo che Lei saprà proseguire la tradizione dei
Pastori che, ognuno a suo modo e per motivi diversi, hanno lasciato un segno
importante nella nostra comunità: da Sua Eminenza il Cardinal Tonini, cui è
stata concessa la cittadinanza onoraria a grande richiesta popolare,
all’indimenticato Mons. Carboni scomparso in condizioni tragiche, al ricordo del
profondo insegnamento di Mons. Conti, fino al percorso pastorale intrapreso da
Mons. Giuliodori all’insegna del confronto e del dialogo.
La città di Macerata, la Civitas Mariae, la città della Pace, che oggi Le dà il
benvenuto, vanta delle profonde radici religiose e da sempre manifesta una sentita
partecipazione di fede, non solamente nella pratica religiosa, ma anche attraverso
la consistente e vivace presenza di associazioni, movimenti e realtà religiose, trama
di un preziosissimo e forte tessuto sociale, fondamentale punto di riferimento
anche per la vita civile.
Lo ricorda l'immagine della Madonna della Misericordia sul palazzo
municipale, dono di riconoscenza dei cittadini maceratesi che 62 anni fa, sulla
spinta di una mozione popolare di oltre ventimila cittadini, accolta dall'intero
consiglio comunale guidato dall'allora Sindaco Otello Perugini, consacrò la città a
Maria ed alla sua protezione.
Macerata è una città molto cattolica ma è una città altrettanto laica: due
aspetti diversi e complementari, che hanno trovato il modo di convivere creando
sinergia e scambio dialettico, determinando lo sviluppo di un’identità profonda e
articolata, che non ha mai perso di vista le proprie radici di appartenenza, ma ha
sempre riconosciuto il valore della diversità e della tolleranza nel tessuto delle
relazioni interpersonali e sociali. Ecco, allora, che la comunità maceratese ha
costantemente riservato attenzioni particolari alle famiglie, alle coppie, agli
anziani, ai bambini, ai giovani, alle categorie più deboli, ai disabili, agli immigrati,
nello spirito di una comunità profondamente tollerante, consapevole delle
differenze e reattiva verso gli inevitabili cambiamenti sociali e umani che il nostro
tempo comporta.
Inoltre, la presenza di un ateneo universitario plurisecolare e delle tante
realtà di educazione e formazione, ha fatto sì che la comunità maceratese ampliasse
ancor di più la sua evidente predisposizione al dialogo e al confronto fra culture,
all’apertura mentale, alla scoperta intellettuale, al gusto artistico. E la cultura è
tuttora un aspetto determinante del carattere maceratese che si esplicita, oltre che
con l’Università, attraverso le tante scuole presenti nella nostra città, l’Accademia
di Belle Arti, le Biblioteche, i Musei, i suoi palazzi e le sue Chiese, le stagioni
teatrali, le rassegne culturali, i festival musicali, le varie espressioni artistiche, tra
le quali l’incomparabile stagione lirica dello Sferisterio.
Macerata è una città colta, civile, intelligente, attenta ai cambiamenti, non
incline alla confusione e pronta a riconoscere il bene nelle persone e nelle
situazioni, accogliendone la diversità. Non manca certamente di difetti e di
debolezze e ha il naturale bisogno di essere accompagnata per crescere e maturare
una sicura fiducia nella vita, soprattutto in questi tempi difficili. Ma Lei avrà
certamente modo di scoprire in prima persona questi e tutti gli altri aspetti della
nostra comunità, e sono certo che insieme, in un clima di generosa solidarietà tra le
istituzioni, possiamo contribuire a far crescere Macerata, ricorrendo alle belle
parole di Carlo Maria Martini, “da città accogliente a città aperta”.
Sulla scia dei cambiamenti epocali apportati da Papa Francesco, che, con
la sua semplicità e la sua sorridente saggezza, ha riportato al primo posto l’umiltà e
il contatto diretto della Chiesa con le persone, l’augurio mio personale e di tutta
l’Amministrazione comunale è che anche a Macerata col Suo arrivo, si possa
contribuire a questo percorso di ricerca della semplicità delle buone relazioni,
necessarie a ogni comunità che sappia vivere bene, insieme, nel rispetto e nella
concordia civile.
In questa ottica di collaborazione tra il mondo religioso e quello laico, mi
auguro che le istituzioni pubbliche e quelle ecclesiastiche possano crescere nel
dialogo e nel confronto, con la finalità comune di assicurare il benessere alle
cittadine e ai cittadini, di mantenere costante la serenità esistenziale delle loro
famiglie e di promettere un futuro migliore ai loro figli, non privando nessuno
della possibilità di credere, sperare e sognare, nonostante i momenti di crisi e di
sconforto che abbiamo vissuto e che probabilmente vivremo ancora, ma che
supereremo anche grazie al suo sostegno spirituale e morale.
“L'amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze” scrive Padre Matteo Ricci
nel suo bellissimo trattato sull'amicizia. È lo spirito con cui la città l'accoglie e con
cui vogliamo camminare insieme.
Benvenuto a Macerata.