Per la Grande Guerra, tra mito e letteratura.

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Per la Grande Guerra, tra mito e letteratura.
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Per la Grande Guerra, tra mito e letteratura.
Alla cortese attenzione di tutti gli interessati
Presentazione
Cominciamo dalla notissima guerra di Troia. Quali furono i motivi che portarono alla
guerra di Troia? Di solito si pensa al rapimento della donna più bella del mondo, Elena;
ma studiando il mito si scopre che questo gesto, comunque grave e sacrilego perché
perpetrato contro la sacra legge dell’ospitalità, rappresenta solo una minima causa-effetto
ascrivibile all'uomo. La verità è che ci furono tre dee dell'Olimpo, che per una futile
competizione, su chi fosse, appunto, “la più bella”, si vendicarono, e, come spesso accade
tra gli dei dell’Olimpo, lo fecero a spese degli uomini; tra inganni, tradimenti e vendette. E
fu guerra, guerra lunga. Questo ci racconta il mito.
La verità storica e politica, invero, si colloca in una questione di diritti e abusi legati al
pedaggio/passaggio dei Dardanelli, condizionando i vari redditizi traffici commerciali
derivati dagli scambi tra oriente e occidente. Un vincolo che stava sotto il dominio
incontrastato dei Troiani, e che proprio a causa di questo indusse i Greci a fondare
un’alleanza con altri popoli, dichiarando guerra - guerra vera - ai Troiani.
Se spostiamo la riflessione sulle cause generali che determinarono lo scoppio della
prima guerra mondiale, ci accorgiamo che anche qui si ritrovano in modo inquietante le
stesse affinità, sia strategiche che militari, tradimenti, congiure, presunzione, superbia e
infide alleanze.
Il teatro, e l'arte in genere, non è la vita, bensì esso si occupa della vita. Ecco quindi
che, tratte le metafore opportune, oltre le doverose e necessarie collocazioni di tempo e
luogo, si può accostare la "Grande Guerra" alla Guerra di Troia; come forse a tutte le
guerre accadute nei tempi del mondo.
Ci sono in tutti i conflitti bellici gli stessi elementi e le medesime condizioni che
inducono l'uomo ad eliminare altro uomo. Prepotenza, ingordigia, vanità, alleanze,
corruzione, intrighi, saccheggi, ferocia, orgoglio, onore, inganno, e tragico fato e morte.
Il mito e l'artifizio furono creati dagli uomini sulle proprie paure, si sa, con lo scopo di
affrontarle, e, laddove possibile, superarle di fronte all’indefinibile destino; perciò in ogni
tempo il mito si ripete, si fa rito in una moltitudine di uomini, allo scopo di condividere
uno stato emotivo vitale: la speranza. Il mito (racconto) dunque, unisce. Una guerra,
terribilmente vera di sangue, no, non è mai simile alle altre, e soprattutto, una volta
cominciata nessuno può prevederne la fine.
Gaetano Marino.
AssociazioneCulturaleAula39–informazioni:[email protected]:3456955238
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Proposta per la Grande Guerra
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra,
l’Associazione Culturale Aula39 di Cagliari ha programmato alcuni interventi culturali con
narrazioni e letture teatrali.
Il programma è destinato sia ad un pubblico serale che ad un pubblico scolastico
(Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado).
Il progetto sarà con ingresso libero. La Fondazione di Sardegna, infatti, ha accolto
favorevolmente la proposta di patrocinare con un contributo finanziario il programma
d’intervento culturale di Aula39, dando così all’Associazione medesima la possibilità di
abbattere i costi di produzione e quelli di programmazione - distribuzione.
Questi di seguito sono gli interventi cultrali in programma, che potranno essere
proposti sia singolarmente che in gruppo:
ALLA PIÙ BELLA - di Gaetano Marino (scuole primarie di secondo grado e
pubblico serale)
Narrazione e immagini.
Il lavoro ha come tema il mito della Guerra di Troia, storia, mito, fatti, eroi, inganni e
vicende sulla la nascita e il destino della città di Troia.
- Durata: tra i 50 e 70 minuti; si rimanda alla presentazione.
BERECCHE E LA GUERRA – di Lugi Pirandello (scuole secondarie di
secondo grado e pubblico serale)
Una messa in voce tratta dalla novella dello scrittore Premio Nobel, in cui si denuncia
con forza e rabbia il dramma di una famiglia immersa ineluttabilmente nella tragicità della
guerra (la Grande Guerra).
- Durata: 50 minuti; si rimanda alla presentazione.
Gli interventi, realizzati per un’agevole esecuzione tecnica, potranno essere
rappresentati in qualsiasi luogo: teatri, aule consiliari, aule scolastiche, saloni, palestre e
altri spazi idonei.
Fiduciosi di una possibile collaborazione, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Il presidente, Mariana Fiore
Contatti: segreteria organizzativa - tel. 345 69 55 238 - [email protected]
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ALLA PIU’ BELLA - STORIA DI UNA GUERRA
nascita e sorte della città di Troia
parole e immagini a cura di Gaetano Marino
Presentazione
I soldati della Grecia, capitanati da Agamennone e Menelao, partono per la guerra.
Combatteranno contro i “rapinatori” della donna più bella del mondo, portata via da
Paride, il principe Troiano. Ma quale fu davvero il principio di tutto, quali eventi
determinarono l'intreccio che portarono alla morte migliaia e migliaia di soldati?
La storia partirà proprio dalla prima causa: una parola non mantenuta, una menzogna;
viaggerà tra inganni, tradimenti e crudeltà per poi transitare attraverso la discordia,
l’ambizione e la vanità di tre dee: Afrodite, Atena ed Era.
Infine, si scopriranno le gelosie, le invidie, i capricci, i sacrifici, il dolore e l’onore di
eroi, comandanti, soldati e non ultimi gli dei, che accompagneranno la narrazione nelle
vicende e nei misteri del mito, per approdare infine sulle sponde della terra di Ilio.
- Si necessita di uno spazio semi buio.
- Dispositivo di videoproiezione.
- Durata: tra i 50 e i 70 minuti.
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Berecche e La Guerra
di Luigi Pirandello
Adattamento teatrale e messa in voce di Gaetano Marino
Berecche e la guerra è una implacabile rappresentazione del malessere e delle
alterazioni causate dalla guerra in generale, dalla Grande Guerra in particolare. Un
dramma rappresentato con tempi e luoghi diversi, nel quale la conflittualità è all’esterno
ed all’interno, tra persone, personaggi e forma, che rappresentano una trappola/prigione
inevitabile e feroce per ciascun individuo.
Pirandello rappresenta qui, più che mai, la crisi dell’uomo moderno, l’assurdità delle
convenzioni sociali, false e deludenti, innestando una riflessione - che ancora continua sulla conflittualità tra uomo, società e ragioni della politica.
Si evince in modo traumatico la radice profonda dei conflitti nel sentimento vorace di
potenza e di squilibrio tra i popoli.
Lo scrittore Girgentino denuncia con forza la tragicità immensa della guerra che
colpisce nell’intimo ogni essere, scatenando passioni del tutto irrazionali e sentimenti
spesso contrastanti, dove la natura umana risulta assente. Pirandello stesso ne era stato
coinvolto quando i figli Stefano e Fausto vennero inviati al fronte e il primo cadde
prigioniero degli austriaci nel lager di Mauthausen.
"No: questa non è una grande guerra; sarà un macello grande, una grande guerra non è perché
nessuna grande idealità la muove e la sostiene. Questa è guerra di mercato: guerra d’un popolo bestione,
troppo presto cresciuto e troppo faccente e saccente, che ha voluto aggredire per imporre a tutti la sua merce
e, bene armata e azzampata, la sua saccenteria."
- Si necessita di uno spazio semi buio.
- Durata: 60 minuti.
AssociazioneCulturaleAula39–informazioni:[email protected]:3456955238