10 Goldene Regeln zru Staubbekämpfung

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10 Goldene Regeln zru Staubbekämpfung
Karlheinz Guldner
Frank Beschorner
Ultimo aggiornamento: 19/07/10
10 regole d'oro per la lotta contro la polvere
Regola 4 "Aspirare la polvere immediatamente laddove viene
prodotta"
Sostituti, procedimenti e materiali che generano poca polvere, lavoro in un sistema chiuso:
spesso, anche dopo aver esaurito tutte le possibilità e aver utilizzato la tecnologia più
moderna, non è possibile impedire la presenza di polvere nell'aria del luogo di lavoro.
In questi casi è particolarmente importante raccogliere e aspirare le polveri nel luogo stesso
in cui si formano o fuoriescono, per evitarne l'ulteriore diffusione.
Attrezzature per la raccolta
La variante di attrezzatura per la raccolta più semplice è costituita da dispositivi di cattura (ad
es. vasche, tramogge o tasche) per gli scarti che fuoriescono o cadono. Per lo più si rende
tuttavia necessario pulire gli elementi di raccolta aspirando e adattarli alle particolarità della
fonte di polvere.
Mediante un ventilatore si genera nell'aspirazione una corrente d'aria che trascina le
particelle di polvere e, attraverso l'apertura di raccolta e la rete di tubazioni, le conduce fino
ad un separatore (fig. 1). Per l'efficacia dell'aspirazione è essenziale adattare la forma e la
disposizione dell'attrezzatura per la raccolta al tipo di scarico e diffusione delle particelle di
polvere.
Prima di scegliere un'attrezzatura per la raccolta è necessario considerare con attenzione la
fonte di emissione della polvere. Spesso le particelle di polvere presentano una notevole
velocità propria, prodotta dai processi di lavorazione meccanici o dalle correnti d'aria.
Occorre valutare la direzione del movimento delle particelle e l'energia cinetica che grava
sulle stesse. Per farlo sono rilevanti i seguenti fattori:
- differenze di densità dovute alla corrente termica (ad es. a causa del riscaldamento)
- differenze di pressione dovute allo spostamento d’aria (ad es. procedimenti di
spargimento, trasporto o riempimento)
- trascinamento dell'aria a causa del movimento di corpi solidi (ad es. moto di mole, frese e
trapani)
- effetto del getto libero (ad es. getto d'aria nella pulizia a soffio)
- interferenze dovute a movimenti d'aria (ad es. aria di raffreddamento dei motori elettrici)
A seconda del tipo di costruzione, le attrezzature per la raccolta si dividono
fondamentalmente in sistemi aperti, semiaperti e chiusi. Più aperto è il sistema e più
problematica è la raccolta della polvere. L'attrezzatura per la raccolta e i cicli di lavoro
devono adattarsi reciprocamente in modo da non ostacolarsi a vicenda. Dopotutto, nel tubo
di scarico deve scomparire solo la polvere, non il prodotto.
La struttura di un elemento di raccolta dev'essere tale che, in caso di sostituzione
dell'utensile o del prodotto, sia facile da smontare, traslare o ruotare, in modo da mantenere
tempi di manutenzione ridotti.
Con un'adduzione mirata di aria (aria di alimentazione ausiliaria) è possibile migliorare
sensibilmente la raccolta della polvere (fig. 2). Nel dimensionamento occorre assicurare che
l'aria di alimentazione utilizzata non diventi una corrente di disturbo.
P:\l.External\NEPSI\18bis.10 Golden Rules\12 Italian\Regel_04_final_It.doc
Fonti di polvere variabili
In alcuni luoghi di lavoro, ad es. nella saldatura, spesso non è possibile utilizzare
attrezzature per la raccolta chiuse o semiaperte. In questi casi va utilizzato il tipo di
costruzione aperto. Per ottenere un grado di raccolta comparabile sono necessarie potenze
di aspirazione maggiori, poiché l'effetto aspirante diminuisce molto rapidamente con
l'aumentare della distanza tra l'apertura di sbocco e la fonte di polvere.
Nella pratica si utilizza spesso un tubo di aspirazione con tramoggia annessa. È possibile
ottenere un rendimento notevolmente maggiore con un'attrezzatura per la raccolta del tipo
costituito da un bocchettone di tubo con flangia o trafila. In questo caso l'efficacia in
profondità della corrente dell'aria di raccolta è fino al 30% maggiore (fig. 3).
Ormai il settore offre sistemi di aspirazione anche per le macchine da lavoro manuali (ad es.
rettificatrici ad angolo, martelli perforatori o trapani). Dev'essere possibile adattare in modo
versatile l'attrezzatura per la raccolta della polvere alle diverse situazioni, pur mantenendo
un'elevata stabilità che le consenta di resistere anche alle dure condizioni di un cantiere.
Inoltre non deve aumentare in modo significativo il peso proprio della macchina.
Separazione della polvere
Se l'aria aspirata viene ricondotta nel locale di lavoro (ritorno dell'aria pulita), dev'essere
purificata a sufficienza. Nel caso di polveri cancerogene, ciò deve avvenire solo utilizzando
procedimenti o apparecchi conformi alle norme nazionali.
L'aria ricondotta deve raggiungere una qualità prossima a quella dell'aria fresca. Negli
impianti aeraulici ciò avviene, ad esempio, se la concentrazione di polvere nell'aria ricondotta
(aria di ritorno) non supera 1/5 del valore limite dell'aria e la percentuale di aria di ritorno
nell'aria di alimentazione non supera il 70%. Nel caso delle polveri contenenti quarzo e in
particolare delle polveri cancerogene, ancora una volta è necessario mantenersi
sensibilmente al disotto di questi valori. In ogni caso va rispettata la normativa nazionale.
L'efficacia della depolverazione può considerarsi sufficiente quando viene utilizzata
un'attrezzatura di depolverazione omologata o quando viene condotto un esame sul posto.
L'impianto va utilizzato correttamente attenendosi al manuale d'uso del produttore e il
materiale filtrante va sottoposto a manutenzione o sostituito dopo i tempi di utilizzo prescritti.
I depolveratori mobili di piccole dimensioni possono funzionare con riconduzione dell'aria se
dispongono di un certificato di prova ai sensi dell'allegato AA della norma europea EN
60335-2-69. Devono soddisfare almeno la classe di polvere "M" (ad es. per polvere di
piombo). Per le polveri cancerogene è prescritto l'impiego di macchine depolveratrici di
categoria "H".
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Fig. 1: Sistema di un impianto di aspirazione
Fig. 2: Attrezzatura combinata di soffiaggio/aspirazione per la pulizia di accessori
d'infornamento
Fig. 3: Confronto tra la potenza di aspirazione di una cappa aspirante e quella di un tubo di
aspirazione con flangia
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