Una bomba d`acqua su Senigallia
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Una bomba d`acqua su Senigallia
reg ok copia 25-06-2014 9:55 Pagina 8 Una bomba d’acqua su Senigallia PRIMO PIANO Tredici milioni di metri cubi d’acqua in appena sei ore. Tre vittime, 2.700 abitazioni danneggiate, molte le imprese colpite. Abbiamo incontrato Maurizio Ferretti, responsabile del Centro Funzionale regionale e della Sala operativa, per farci illustrare le dinamiche di questo evento meteo estremo e la risposta operativa del Sistema regionale di Protezione civile Veduta aerea dell’alluvione che ha colpito Senigallia lo scorso 3 maggio di Francesca Serra - Foto: Donatella Graciotti Luigino Patrignanelli, Associazione E. Mattei Fano - Coord. Prov. PC Rimini S 8 Senigallia (AN), lo scorso 3 maggio, è stata colpita dall’alluvione, sotto una quantità di pioggia tale da determinare l’innalzamento del Misa di oltre sei metri e da provocarne l’esondazione che ha allagato gran parte del territorio comunale colpendo, in particolare, la zona del centro e le frazioni a monte del corso del fiume. Danni da cui la città ha cercato velocemente di riprendersi per essere pronta ad affrontare la nuova stagione estiva che, per la città di velluto, vuol dire economia, lavoro, reddito. Come ha riferito, in Parlamento, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, un primo dato da considerare è che sulle Marche e, in particolare, nel senigalliese, si sono registrati eventi intensi non tanto per i quantitativi di pioggia complessivamente caduti ma per la concentrazione degli stessi in poco tempo. I valori pluviometrici registrati dalle stazioni meteorologiche situate nel bacino del Misa riportano, ad esempio, per l’intera giornata del 3 maggio, picchi di precipitazione di 89 millimetri a Corinaldo (AN) e 79 millimetri a Barbara (AN). Tutto il sistema della Protezione civile della Regione Marche era pronto per l’emergenza ed è intervenuto sotto il coordinamento del Centro funzionale regionale e Sala operativa Protezione civile. “Il 9:55 Pagina 9 primo avviso di condizioni meteo avverse, emesso il 30 aprile – spiega Maurizio Ferretti, responsabile del Centro funzionale, che fin dalle prime ore del giorno era a Senigallia -, parlava di 50 millimetri di picco fino alle 12 di sabato 3 maggio, al quale vanno aggiunti i 50 mm riportati nel secondo avviso, dalle 12 dello stesso giorno. Nell'intero evento, il picco previsto è stato, pertanto, dell’ordine dei 100 mm, superiore a quanto effettivamente registrato dalle stazioni del bacino del fiume Misa”. Il Centro ha anche emesso un avviso di criticità idrogeologica regionale, valido dalla mezzanotte di sabato 3 maggio, a seguito della com- pleta saturazione dei suoli, aggravata dalle piogge cadute nelle settimane precedenti e dalla natura argillosa di molti terreni. “L’allertamento indicato era di terzo livello, su una scala massima di quattro – aggiunge Ferretti -, quindi elevato e, secondo gli scenari codificati della Protezione civile nazionale, con possibili allagamenti e danni ai locali interrati, alle opere di contenimento, argini, alle attività produttive fino ad occasionali perdite di vite umane. Nonostante la difficoltà oggettiva di prevedere fenomeni su scale spaziali molto piccole e la loro esatta localizzazione, il Centro funzionale regionale abbia correttamente in- maggio 2014 - 4 25-06-2014 La Protezione civile ITALIANA reg ok copia 9 25-06-2014 9:55 Pagina 10 PRIMO PIANO reg ok copia Un’immagine del fiume Misa in piena, esondato nell’area artigianale di Borgo Bicchia dove l’acqua ha raggiunto un’altezza di due metri e mezzo quadrato la situazione in evoluzione”. Il Dipartimento regionale di Protezione civile ha raddoppiato il personale turnista nella Sala operativa unificata permanente e ad integrarlo con la presenza dei Vigili del fuoco. Nella SOUP 10 sono stati presenti rappresentanti della prefettura di Ancona, della Centrale Operativa 118, dell’ANPAS. Sono state subito allertate le Sale operative integrate delle Province e il sistema di volontariato. Alle 7, la Protezione civile di 25-06-2014 9:55 Pagina 12 PRIMO PIANO reg ok copia Uomini e mezzi della Protezione civile regionale all’opera Senigallia ha ricevuto la prima telefonata della Soup che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola. Subito è stato attivato il Centro operativo comunale ed è stato attivato il preallarme con sms nella zona a rischio esondazione con la mobilitazione dei volontari. Il preallarme ha interessato anche le zone di Bettolelle e di Cannella dove si è proceduto all’evacuazione delle abitazioni e dei negozi. Alle 12 reg ok copia 25-06-2014 9:55 Pagina 13 l’esondazione, si sono subito interrotte le comunicazioni, è saltata l’energia elettrica, le linee di telefonia fissa e la maggior parte di quella mobile, con un blocco di circa 34 ore superato soltanto grazie ai mezzi e agli strumenti della Protezione civile e che ha reso più difficile il coordinamento della gestione dell’emergenza. Le prime operazioni di soccorso sono state rivolte a salvare le persone e a mettere in salvo gli studenti rimasti nelle scuole. A questo scenario va aggiunto che le sedi dei Vigili del fuoco e della Polizia sono stata anch’esse colpite dall’alluvione ma sono comunque riuscite a raccordarsi con le altre Forze dell’ordine, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia municipale, grazie al sistema radio. “E’ stata preziosa la collaborazione con tutta la popolazione e con tutti i volontari – sottolinea Ferretti -, che ringraziamo di cuore, ed è stato molto efficace raccordare le attività dei Vigili del fuoco e della Protezione civile con quelle della Caritas dove i volontari si sono occupati della distribuzione dei pasti, anche a do- La Protezione civile ITALIANA 8.30 il fiume Misa era ancora nella norma, la circolazione era possibile. Si è poi velocemente ingrossato e alle 9.30 circa ha scavalcato l’argine nell’area artigianale di Borgo Bicchia, dove l’altezza dell’acqua ha raggiunto due metri e mezzo di altezza, e si è indirizzato verso la città. L’acqua ha investito la zona del campus scolastico, dove le lezioni erano già iniziate. Il Comune di Senigallia ha dato disposizione di non far uscire gli studenti, che si sono messi in sicurezza nei piani superiori evitando il peggio. Molti di loro, recuperati con i mezzi anfibi dei Vigili del fuoco, si sono subito uniti ai 700 volontari dei primi giorni, 1.500 la settimana successiva all’evento, della Croce Rossa Italiana, ANPAS, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, organizzazioni di volontariato di Protezione civile della Regione Marche insieme ai gruppi arrivati da Emilia Romagna, Umbria, Veneto, Lazio, che hanno operato in città portando il loro gioioso aiuto a chi aveva perso la casa o aveva bisogno di qualche mano in più per ripulire abitazioni, garage, aziende. Dopo giugno 2014 - 5 Volontari del Coordinamento provinciale di Rimini accorsi in aiuto. Oltre agli emiliano-romagnoli sono intervenuti a Senigallia anche gruppi di volontari del Lazio, dell’Umbria e del Veneto 13 PRIMO PIANO reg ok copia 25-06-2014 9:55 Pagina 14 Un mezzo anfibio dei Vigili del Fuoco in azione micilio, e dell’assistenza”. Un’azione che ha permesso di lavorare con un’organizzazione su due canali paralleli e complementari a supporto delle persone. Fondamentale è stato anche, per il soccorso sanitario, l’intervento dell’eli- cottero del 118 dotato di verricello e dei due velivoli con ala rotante dei Vigili del fuoco, mezzi che hanno permesso di soccorrere le persone rimaste isolate. “Nell’ospedale di Senigallia - spiega Susanna Balducci, responsabile Pianificazione speciale della Protezione civile regionale -, che è stato sempre operativo, si è allagata la farmacia. E’ stato necessario, quindi, intervenire per recuperare il materiale farmaceutico e garantire comunque i rifornimenti necessari al territorio interessato. Fino al 7 maggio, c’è stato, inoltre, l’isolamento delle linee telefoniche dall’esterno che abbiamo supportato anche con i nostri mezzi di telecomunicazione. E’ stato poi organizzato un servizio di supporto psicologico attraverso non solo alcune organizzazioni di volontariato, ANPAS, ARES, CRI e SIPEM, ma anche in sinergia con le strutture sanitarie territoriali preposte, l’ordine regionale degli psicologi e l’associazione Emdr”. Un’altra urgenza è stata quella dell’accumulo dei rifiuti che hanno raggiunto le oltre 8 mila tonnellate di cui 2 mila di fango e terra. “E’ stato organizzato un tavolo di coordinamento a supporto del Comune di La bomba d’acqua su Senigallia ha provocato anche un accumulo di qualcosa come 8.000 tonellate di rifiuti 14 reg ok copia 25-06-2014 9:55 Pagina 15 Senigallia – dice ancora la Balducci -, composto da Regione, Provincia di Ancona, ARPAM, ASUR, discariche di Maiolati Spontini e Serra de’ Conti, Corpo Forestale dello Stato e ditte abilitate alla raccolta e trasporto dei rifiuti. E’ stato individuato un sito provvisorio di stoccaggio all’uscita dell’autostrada A14 dove, in una settimana circa, sono stati accumulati i rifiuti prodotti dall’alluvione. Grazie ad atti provinciali e ad ordinanze sindacali sono stati poi raccolti e smaltiti nelle due discariche interessate”. A Senigallia (AN) hanno compiuto un sopralluogo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il giorno dopo l’alluvione, e il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il 9 maggio. Il maltempo ha colpito anche altre zone delle Marche fra il 2 e il 4 maggio, dove si sono registrati fenomeni di dissesto idrogeologico con numerose frane e smottamenti, che hanno raggiunto una particolare gravità sulla statale 4 Salaria, fra i Comuni di Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, oltre ad esondazioni come quella del torrente Triponzio che ha allagato parte del centro abitato di Chiaravalle (AN). L’analisi dei dati pluviometrici ha evidenziato, sull’intera regione, valori di cumulate areali massimi di 60-70 millimetri in 3-6 ore, con valori massimi di 140-160 millimetri sulla valle del fiume Foglia. Il maltempo ha causato danni per 366,1 milioni di euro di cui segnalati dai privati per 149,3 milioni, dalle attività economiche e produttive per 60,7 milioni, fabbisogno stimato per il ripristino del patrimonio pubblico per 149,4 milioni, interventi degli Enti locali per l’emergenza per 6,7 milioni. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha comunicato il dato al capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, con la richiesta dello stato d’emergenza. 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