dall`eritrea - Provincia di Sondrio
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…DALL’ERITREA LA NASCITA In Eritrea quando nasce un bambino si annuncia l’evento emettendo un suono stridulo prodotto facendo vibrare la lingua fra i denti. Questo suono particolare si chiama “Zaghrouta”. Se il neonato è femmina lo si ripete per tre volte, se è maschio per sette. Quando il bambino nasce in ospedale, il nome gli viene dato subito, per registrarlo; quando nasce in casa, come succede nella maggior parte dei casi, lo si battezza dopo quaranta giorni se femmina, e dopo ottanta se è maschio. Nel frattempo tutti pensano al nome più adatto a quel bambino. La nascita viene festeggiata secondo particolari tradizioni che sono diverse a seconda del luogo di nascita del bambino. Se il bambino è nato in un villaggio, dopo tre giorni, i contadini preparano una zuppa a base di cereali e ne offrono un po’ agli abitanti dei villaggi vicini. Dopo qualche giorno, gli stessi contadini fanno visita al neonato e portano alla sua famiglia latte e una specie di Tiramisù: “Medida”. In città, invece, le donne preparano una polenta con farina di orzo e farina bianca, condita con burro e peperoncino, che si mangia accompagnata da yogurt. Le donne che mangiano la polenta offrono al neonato dei soldi o altri doni. Dopo sette giorni i contadini tornano nella casa del neonato, prendono i vestiti sporchi del neonato e dei suoi famigliari e li lavano nel fiume. Anche in città le donne fanno lo stesso, però i panni li lavano in casa. Finito di lavare i panni si mangia tutti insieme la polenta. Ora qualcuno al posto della tradizionale polenta mangia il montone. La madre e il neonato devono restare in casa, senza uscire, per ben dodici giorni, lo si fa per precauzione, per evitare che al neonato succeda qualcosa o prenda qualche malattia. Il dodicesimo giorno si tiene un rituale scaramantico, dopo il quale madre e figlio possono finalmente uscire di casa: i famigliari accendono un piccolo falò e la mamma, col bimbo in braccio lo salta per tre volte dopodiché va a sedersi al sole. Tutti insieme mangiano popcorn cotti su quel fuoco. L’ ABBIGLIAMENTO Questa donna eritrea indossa un vestito che si chiama ZURIA: è un abito da cerimonia… come si può notare tutto è abbinato minuziosamente, dalle calzature agli accessori, CHE ELEGANZA! LA MORTE Racconto di una donna Eritrea proveniente da una località vicino ad Asmara. Secondo il rito degli ortodossi, in Eritrea, il morto viene lavato e avvolto in un lenzuolo di tre metri, bianco, poi viene messo nella bara e portato in chiesa per il funerale. Il morto viene seppellito nello stesso giorno della morte o il giorno seguente, se questa avviene di sera. Secondo la tradizione le persone manifestano il proprio lutto urlando per il dolore in tre momenti precisi: quando vedono il morto, quando escono di casa con la bara e quando lo seppelliscono. Dopo il funerale amici e parenti cenano insieme con piatti preparati da ciascuno di loro, poi dormono nella casa del defunto: se sono in tanti dormono sul pavimento. Il dodicesimo giorno si ricorda il defunto con il sacrificio di alcuni animali come ad esempio la mucca o l’agnello, che vengono poi mangiati. Anche il quarantesimo giorno si sacrifica e si mangia un montone, poi ci si reca al cimitero per mettere sulla tomba la foto del defunto e la data della sua nascita e della sua morte. Sulle tombe si portano fiori e lumini.