ni Borgonovese:arrivadall`Olanda ilprogettoinnovativoperitecnici
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LIBERTÀ Via Giarelli, 4/6 - Piacenza - Tel. 0523/384811 il CalCio Dei giovani Via Giarelli, 4/6 - Piacenza - Tel. 0523/384811 Nel club valtidonese una novità alle nostre latitudini: i corsi saranno tenuti da noti ex calciatori come Paolo Tramezzani e Angelo Carbone Borgonovese: arriva dall’Olanda il progetto innovativo per i tecnici Si chiama “Coerver Coaching” ed è rivolto al miglioramento delle qualità individuali Il dirigente Maini: «Abbiamo preferito questo metodo anziché l’affiliazione a grandi club» L a denominazione che inquadra il progetto è anche in questo caso un prestito, chissà perché, al più suggestivo bagaglio lessicale anglofono. Nonostante ciò, decidiamo di andare oltre e di scoprire cosa significhi il Coerver Coaching Italia, che in casa della Borgonovese rappresenta la novità di stagione. Dopo la rivoluzione al comando, con l’avvento del nuovo presidente Filippo Ferri, dopo alcuni nuovi innesti all’interno di prima squadra e nell’organigramma dedicato alla gestione del vivaio, si registrano novità anche nella concreta attività del settore giovanile. Paolo Tramezzani e Angelo Carbone sono soltanto alcuni degli istruttori più noti che, nei prossimi mesi, avranno a che fare con la realtà rossoblù. Un progetto che punta al miglioramento e all’aggiornamento costante degli istruttori attraverso le competenze trasmesse dai docenti d’eccezione che faranno capolino a Borgonovo, dove andranno in scena corsi, sedute specifiche dedicate proprio agli allenatori che vorranno arricchire il proprio bagaglio di conoscenze. Il metodo di Wiel Coerver, ex giocatore e tecnico olandese, è noto ormai da decenni e non rappresenta certo primizia: sono centinaia gli esercizi indirizzati al miglioramento della tecnica individuale dei giocatori inseriti nei programmi del Coaching, che sarà però inedito alle nostre latitudini. Dunque, una strada diversa quella intrapresa dalla “Borgo”, rispetto a tanti altri club che, da tempo, hanno puntato alla valorizzazione Sopra, i tesserati della Borgonovese; sotto, da sinistra, una fase di una partita di Pulcini durante il torneo Big Ball di Borgonovo, il dirigente Daniele Maini (al centro) e il presidente Filippo Ferri dei vivai, fregiandosi di affiliazioni di prestigio con i principali club della massima serie. «Non pensiamo si tratti di scelte sbagliate - ha detto Daniele Maini, dirigente della società valtidonese, particolarmente impegnato nell’ambito della crescita dei più piccoli -: anche noi ave- vamo ipotizzato una possibile affiliazione, ma la valutazione della bilancia costibenefici ci ha spinti ad altro tipo di idea per cercare di rispondere all’esigenza imprescindibile di mettere a disposizione dei nostri tesserati, tecnici che possano realmente contribuire alla crescita calcistica dei nostri giovani». Affiliazioni con Juve, Inter o altre società così importanti però, non crede che potrebbero consentire ai ragazzi più meritevoli di approdare a squadre di vertice con maggiore facilità? «No, e ne abbiamo avuto dimostrazione in questi ultimi anni. Penso a Davide Bal- duzzi, ora all’Inter, a Molinelli o a Battini, ora nei ranghi della Cremonese, solo per citare gli ultimi in ordine di tempo. Siamo convinti che i giocatori bravi abbiano identiche possibilità di arrivare in alto. E i nostri rapporti con tante squadre della massima serie, sono ottimi e costanti». Come ci riuscite? «Il torneo Big Ball ha rappresentato un veicolo fondamentale per allacciare questo genere di rapporti, me lo conceda, privilegiati. A breve saremo ospiti del Chievo che regalerà ai nostri ragazzi di trascorrere un’intera giornata di allenamenti nelle loro strutture e di assistere alla gara con la Juventus al “Bentegodi”. Posso aggiungere che il prossimo torneo ha già ricevuto le conferme di partecipazione per la prossima edizione: Juventus e Torino saranno graditi ritorni e ospiteremo per la prima volta anche il Sassuolo». Poco più di duecento tesserati complessivi, con ogni categoria coperta da una squadra che prende parte ai campionati provinciali. Per un club inserito in un contesto della provincia, numeri importanti. Ma quanto è difficile fare calcio giovanile in un paese? «È un tasto dolente. Non è affatto semplice e spesso capita che, tra compagini di cittadine limitrofe possa scattare una concorrenza del tutto immotivata e che danneggia, a turno, tutti quanti. In cuor mio, nutro da tempo una speranza piuttosto ambiziosa, ma che difficilmente, a breve, potrà trovare concretizzazione». Ovvero? «Si tratterebbe di mutuare dai nostri vicini di casa del Pavese, la capacità di avere saputo dare avvio ad una concreta sinergia tra le diverse squadre del territorio, dando vita ad un’unica realtà, l’Unione Calcio Bassa Pavese, che racchiude in sé un grande numero di squadre per il solo ambito giovanile. Possono contare su numeri impressionanti, uniti ad una grande razionalizzazione delle risorse, tutto a beneficio dei ragazzi. Riuscire a dare avvio ad un percorso comune per le nostre società della Valtidone probabilmente rimarrà alla stregua del sogno, ma l’auspicio rimane per il bene del nostro calcio». Corrado Todeschi INVIATE LE VOSTRE FOTO A [email protected] Indicando nome e cognome e squadra di appartenenza