Le confessioni di Prem Shanti
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Le confessioni di Prem Shanti
LE CONFESSIONI DI PREM SHANTI Proseguendo con dettagli di vita, qualche giorno fa ho ricevuto una toccante confessione da Prem Shanti, persona che considero particolarmente evoluta e con cui si sta creando giorno dopo giorno un relazionarsi sempre più nutriente. Conobbe un uomo abbastanza famoso nel mondo dei formatori e fra loro scattò un vero e proprio colpo di fulmine, al punto che dopo un mese di assidua frequentazione decisero di lasciare le rispettive città e si trasferirono in una sontuosa villa sulla costa ligure, con grandi progetti per il loro futuro. Le prime tre settimane di convivenza furono entusiasmanti, finché di colpo accadde l’impensabile, che lascio raccontare a lei stessa. “Riguardo la surreale situazione che ho vissuto, non mi è proprio facile rientrarci.....ma ci provo. Quella sera di aprile di quasi due anni fa ormai, andò cosi. Era circa un mese che vivevamo insieme nella nostra splendida casa sul mare. Quella sera, però, ero in attesa del suo rientro da Milano. Era partito qualche giorno prima per andare a trovare la madre.. Erano dunque le otto e lo aspettavo. Avevo un gran desiderio di riabbracciarlo, mi sentivo emozionata come non mai ma anche ‘stranamente’ inquieta, non riuscivo a stare ferma in casa. Andavo in terrazzo, mi lasciavo per un pò inondare dalla luce del faro proprio di fronte, mi soffermavo ad ascoltare se per caso sentissi il rumore della macchina, rientravo a bere un pò della mia tisana e poi uscivo di nuovo ad ascoltare, ma niente. Solo la voce del mare ed il buio delle onde sotto la notte. Lui tardava e né la vastità dell'orizzonte di fronte né la calma della campagna proprio intorno alla casa, riuscivano a infondermi un poco di pace. Dopo un disperato aspettare di quasi quattro ore, arrivò. Gli corsi incontro con tutto il mio slancio passionale e tenero di donna ma, stretta a lui, percepivo una strana consistenza simile al ghiaccio. Lo guardai negli occhi e vidi qualcun'altro. Non il lui aperto, pazzo d'amore, immensamente profondo a cui ero abituata. Ma, dunque, chi avevo di fronte? Eppure, nonostante la lampante incoerenza e follia di ciò che avevo davanti ai miei occhi, la mia bambina ferita fece finta di niente. Anzi, si avvicinò per baciarlo e inevitabilmente....lui si discostò dalle mie labbra. Senza dire nulla, andò a sedersi sul divano cominciando a fissare lo sguardo nel vuoto. A questo punto, la mia bambina esordì: “amore ma è successo qualcosa a Milano? Hai qualche preoccupazione? Lo sai, ora ci sono io...puoi parlare con me di qualcosa cosa..”. A quel punto lui si girò, mi osservò come si guarda una mela da scartare nel cestino della frutta e disse: “Sul treno avevo di fronte una donna con delle tette molto grandi e mi sono eccitato. Sai, io non credo che, alla fine, sei proprio la mia donna ideale. Sei Quasi la mia donna ideale ma io voglio e merito il massimo. La mia donna ideale ha le tette giganti. Le tette per me hanno un valore altamente simbolico a cui non intendo rinunciare. Perdonami, te l'ho sempre nascosto ma è la verità”. Questo è come andò. Grazie! Scrivendone, in qualche modo, me ne sono liberata ulteriormente. Dolce notte amico caro”. Saggio sarebbe non idealizzare nessuno…anche le persone famose hanno lati irrisolti e difficili da accollarsi…credo non sia un compito facile indossare agilmente il successo, perché il denaro e la fama portano con sé delle conseguenze ardue da gestire anche se si è ben equilibrati in partenza.. Comunque sia, perché pretendere la perfezione da un altro? Un insegnante può trasmetterci tantissimo, se ci soffermiamo soltanto sul buono che ha da darci, il resto possiamo scegliere di non giudicarlo e di non farcene carico. Più siamo spietati con un altro più lo saremo con noi stessi. ---SEGUE