Impero Disney View Conference 2015 – Incontro con Michael

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Impero Disney View Conference 2015 – Incontro con Michael
2/12/2015
View Conference 2015 – Incontro con Michael Kurinsky, Production Designer di “Hotel Transylvania 2” | Impero Disney
Impero Disney
È Divertente Fare L'Impossibile!
View Conference 2015 – Incontro con Michael
Kurinsky, Production Designer di “Hotel
Transylvania 2”
ottobre , ∙ di Lorenzo Dottorini ∙ in “nimazione “mericana, Editoriali & Varie,
Interviste, Non Disney, Rubriche e Reportage. ∙
Durante il nostro secondo giorno a View Conference abbiamo avuto modo di assistere
al panel di Michael Kurinsky, Production Designer ossia colui che supervisiona tutto quanto
concerne il film dall’animazione dei personaggi all’illuminazione degli ambienti. Ogni
dettaglio passa sotto il suo controllo di Hotel Transylvania , con un consistente passato
di quasi anni in Disney come ”ackground Painter. Per imparare la tecnica di disegno,
come riuscire a combinare i colori, le tecniche di illuminazione… Insomma, per imparare a
realizzare un buon background ha dovuto iniziare copiando quelli storici depositati negli
archivi Disney. Sul suo curriculum ci sono film del calibro de Il Gobbo di Notre Dame ,
Hercules , Fantasia , “tlantis e Mucche alla Riscossa .
Il problema riscontrato nella casa di Topolino è che lì ognuno è specializzato nel fare cose
specifiche poiché si tratta di studi molto grandi. Michael era interessato a sperimentare
qualcos’altro e così è passato alla Sony “nimation, una realtà più piccola dove effettivamente
tutti fanno tutto.
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Nell’eredità raccolta da primo capitolo del franchise, il suo modo di lavorare è stato orientato
dalla volontà di abbracciare tutto quanto era stato già fatto e aggiungervi dove possibile un
tocco personale. Si è ha detto durante il panel e la successiva round table a essere un vero e
proprio wedding planner nell’allestire e decorare gli ambienti dell’Hotel di proprietà di
Dracula per il matrimonio di Mavis e Johnny dando agli ambienti particolari elementi
ornamentali addirittura una pista da ballo nella sala da pranzo e colorando l’atmosfera con
un particolare tono di magenta. Tanti altri riferimenti al primo film lo stesso magenta
richiama lo zing come la torta che strilla così come avevamo già visto fare al formaggio.
Ma anche abbiamo detto tante nuove idee per elementi, luoghi e personaggi come il cibo
servito al ricevimento addirittura in una scena successiva c’è una pietanza che diventa una
sorta di veri e proprio personaggio o come il mago Harry Tre Occhi e la sua assistente, Mrs.
Prickels che doveva essere un Mr. Prickels originariamente e chiaramente Dennis, il figlio
di Johnny e Mavis. Proprio su quest’ultimo ha raccontato qualcosa di molto interessante la
sua caratteristica fondamentale è quella di essere un mix dei genitori, avendo il viso identico
a quello materno e i capelli rossi e indomabili del padre nei primi bozzetti disegnati mano
era stato concepito con una capigliatura ben più lunga e folta ed era stato anche già
modellato in questo modo in alcuni dipinti in digitale il problema è giunto in fase di
animazione in quanto testa e capelli erano assolutamente sproporzionati rispetto al resto del
corpo ed era anche difficile farlo interagire con gli altri personaggi Mavis avrebbe dovuto
avere braccia ben più lunghe per tenerlo in braccio e così ha dovuto subire un leggero
restyling.
Un’altra grossa sfida è stata quella di creare dei nuovi ambienti al di fuori dell’Hotel, come
l’ospedale nel quale la figlia di Drac partorisce. Era stato pensato come un luogo molto
somigliante alle cliniche accoglienti americane che sarebbe stato poco in linea con tutto il
resto. Così si è deciso di dargli un tocco più europeo e di renderlo anche in qualche modo
somigliante ad un vecchio manicomio. “ltri studi sono stati fatti per creare nuovi ambienti
anche all’interno dello stesso Hotel la suite di Mavis e Johnny e la cameretta di Dennis ad
esempio e su nuovi luoghi frequentati da mostri come il Campeggio dei Vampiri . Per
quest’ultimo si è trovata ispirazione da alcune gole ben racchiuse in una cerchia di
montagne, così da rendere verosimile la poca possibilità di raggiungerlo per gli esseri umani.
Ci sono delle piccole aperture che riescono a far intravedere la luna, come visto durante la
scena del trampolino. “nche le casette sono state studiate a partire dai classici edifici in legno2/6
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scena del trampolino. “nche le casette sono state studiate a partire dai classici edifici in legno
che si trovano nei camping, ma gli si è conferito un aspetto più gotico ad esempio rendendo
i tetti asimmetrici .
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E poi c’è il mondo umano, visto ben poco nel primo film ma anche quello era molto affine a
livello architettonico con l’Hotel trovandosi comunque in Transilvania . L’idea principale era
di rappresentare ambienti noiosi, privi di colori saturi, sviluppati in orizzontale e che fossero
quindi ben distanti dall’energia e dal divertimento presenti nel mondo dei mostri. La casa
dei genitori di Johnny era stata pensata molto più grigia e composta da forme quadrate, ma
l’idea è stata abbandonata in quanto avrebbe dato l’impressione che i proprietari avessero
una sensibilità artistica verso il design, mentre dovevano essere assolutamente noiosi.
Questa prerogativa ha influito anche sulla creazione del loro look, inizialmente pensato come
strambo e sopra le righe, ma poi corretto in ordinario in modo da far apparire già loro figlio
come la pecora nera della famiglia. La cosa davvero bella è che in un mondo per noi così
scontato e monotono, Mavis si sente come una scolaretta in gita scolastica, attratta dalle cose
più banali come se fossero eventi eccezionali emblematica la scena nel minimarket .
E infine altra novità di questo secondo capitolo è Vlad, il padre di Drac, un burbero vecchio
vampiro che non vede di buon occhio questa apertura dei mostri verso gli umani. L’aspetto
che ha nel film è ispirato a Mel ”rooks, doppiatore in lingua inglese del personaggio, e alla
sua voce. Il suo stile trasandato, di vecchio solitario e misantropo, poco curato come
testimoniano le ragnatele che porta su suo mantello, ricurvo, è contrapposto a quello del
figlio, maestro d’eleganza, impettito e con un portamento invidiabile. “ll’inizio come dimora
di Vlad era stata pensato un castello, in cima a una montagna, con una scala lunga ed
impervia da salire per raggiungerlo. Ma un castello nel film c’era già, quindi si è optato per
cambiare rotta e, considerato il suo essere burbero e solo, si è pensato che potesse vivere in
una grotta come un orso. Da caverne grandissime, simili a cattedrali, si è passato, per volere
del regista, ad antri sempre più piccoli, fino ad arrivare a quello definitivo la cui prima bozza
è stata disegnata dallo stesso Tartakovsky. “ttorno a sé, Vlad ha una serie di sgherri, trai
quali c’è Vela che ne è una sorta di leader. È un personaggio studiato per fare paura sul
quale, a differenza di come si agisce di solito, hanno creato una dettagliata struttura
muscolare che lo rende sì minaccioso ma all’occorrenza anche buffo.
Il panel si è concluso con una serie di slide raffiguranti molte idee, per scene, luoghi e3/6
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Il panel si è concluso con una serie di slide raffiguranti molte idee, per scene, luoghi e
personaggi, che non hanno trovato spazio nel lungometraggio e sono state per questo
eliminate.
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Durante la round table sono riemersi alcuni argomenti già tirati in ballo nel panel come le
difficoltà di tradurre in D ciò che viene abbozzato e ideato in D, o il confronto tra il lavoro
negli studi Disney e quelli della Sony. “lla domanda sul perché non è stato possibile
realizzare un film del genere in animazione tradizionale, Kurinsky ha espresso in modo
appassionato quanto ama l’animazione tradizionale e quanto gli piacerebbe che venissero
realizzati più film avvalendosi di questa tecnica. Il problema, secondo lui, sono le aspettative
del pubblico che ormai è abituato ad apprezzare la CGI, oltre che il grande divario che c’è tra
i due stili che permettono di fare cose molto differenti. Ha però annunciato che, proprio per
quanto riguarda il franchise di Hotel Transylvania , si sta parlando di realizzare una serie
animata in D, anche se non prodotta direttamente dagli studi Sony.
Si è parlato poi dei nuovi progetti in cui sarà impegnato, facendo riferimento anche alla
possibilità di vederlo alla regia di un film animato. Kurinsky ha risposto, senza lasciare
nessuna possibilità di fraintendimento, che gli piacerebbe tantissimo diventare regista,
soprattutto se si trovasse a dirigere una storia ideata da lui stesso. Per quanto riguarda più
specificamente il suo lavoro con la Sony “nimation, ha affermato che sarà coinvolto nella
realizzazione di Emoji , anche se in modo piuttosto marginale, senza occupare quindi
alcuna posizione di rilievo.
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Infine abbiamo provato a chiedergli qualcosa sullo stile del film e sul perché si sia deciso di
produrre un sequel
Molti hanno affiancato Hotel Transylvania e Hotel Transylvania 2 al termine
slapstick, soprattutto in relazione al modo di muoversi dei personaggi. Pensi che sia una
definizione corretta o ne troveresti un’altra?
Sì, assolutamente, è slapstick! Rispecchia appieno il nostro lavoro. Noi tentiamo sempre di
spingere l’animazione e i personaggi e ci ritroviamo così a creare dei profili dinamici. Se ci
fai caso è difficile trovare in questi film dei personaggi con pose statiche. Sono sempre
posizionati in modo da mostrare delle silhouette in movimento, proprio per questa spinta
che cerchiamo di dare al nostro lavoro.
Stiamo comunque parlando di un sequel, un secondo capitolo di un film prodotto in
precedenza. Cosa spinge una casa di produzione o un regista a realizzare sequel? Idee
nuove, idee che non sono riuscite a trovare spazio nel capitolo precedente o altro?
No, Genndy non c’entra, è stata un’idea della Sony. “nche il soggetto ci è stato suggerito da
loro. Hotel Transylvania è stato il loro miglior film, sia a livello artistico sia proprio a
livello di box office. Tartakovsky ha accettato soltanto la sfida di dirigerlo e spingere ancora
oltre questi personaggi creando nuove situazioni, ambientazioni e interazioni, rischiando
chiaramente di non riuscire a eguagliare il successo del primo.
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