17 Maggio 2014 Discorso del Prof. Fernando Quevedo
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17 Maggio 2014 Discorso del Prof. Fernando Quevedo
17 Maggio 2014 Discorso del Prof. Fernando Quevedo, direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP), in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Barcola 2014 Care Amiche e cari Amici, buongiorno vorrei innanzitutto ringraziare il comitato organizzatore del Premio Barcola per aver ritenuto l'ICTP meritevole di ricevere un Premio che nel passato ha riconosciuto persone ed enti che a questa citta' hanno dato molto. In questi pochi minuti cerchero' di raccontarvi cosa l'ICTP ha dato a Trieste, ma anche quanto importante sia stato per noi scegliere Trieste come sede della nostra Istituzione, e quanto la citta' ci abbia dato non solo in termini di infrastrutture e supporto istituzionale, ma anche come calore e vicinanza. Mi piace definire l'ICTP come un modello unico di collaborazione internazionale. L'ICTP e' infatti la prima ed e' tuttora la piu' importante istituzione globale per la ricerca e l'educazione nelle scienze. L'ICTP fu fondato da Abdus Salam con l'aiuto di Paolo Budinich nel 1964, quindi esattamente 50 anni fa, sotto l'egida del Governo Italiano e dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Le ricerche che portarono Abdus Salam al premio Nobel nel 1979, furono condotte in larga parte proprio qui a Trieste. Dal 1995 alla governance dell'ICTP si e' aggiunto anche l'UNESCO, con un accordo tripartito in cui l'Italia versa il contributo finanziario piu' elevato. Abdus Salam non era solo uno dei migliori fisici di quell'epoca, era anche una persona per molti aspetti speciale. Nato in Pakistan (al tempo colonia inglese), Salam ebbe la fortuna di avere il proprio talento riconosciuto fin in giovane eta'. Dopo aver completato i suoi studi a Cambridge decise di rientrare in Pakistan per trasmettere i nuovi sviluppi della fisica alle nuove generazioni del suo paese. Si rese pero' presto conto che le condizioni in cui versava il suo paese non erano tali da permettergli di condurre un'attivita' di ricerca di alto livello. Rientrato in Inghilterra, decise di spendere gran parte delle sue energie per aprire un Centro in cui fisici e scienziati da ogni angolo del mondo, e in particolare dalle regioni piu' svantaggiate del pianeta, potessero incontrarsi e discutere delle teorie piu' avanzate, senza confini e costrizioni. Citando Salam stesso: " Il pensiero scientifico e la sua creazione e' il patrimonio comune e condiviso dell'umanita'". Se il mondo si divide per ragioni politiche, religiose o ideologiche, il pensiero scientifico ci accomuna tutti. E fu cosi' che nacque l'ICTP. L'idea di creare l'ICTP si concretizzo' in un meeting scientifico organizzato da Paolo Budinich nel 1960 nel Castelletto di Miramare. All'incontro parteciparono un certo numero di persone che hanno poi contribuito in modo importante alla nascita e alla crescita dell'ICTP. Oltre a Salam, era presente Claudio Villi, ex-presidente del Consorzio di Fisica, che ha giocato un ruolo molto importante per portare il Centro a Trieste. Erano presenti anche Luciano Bertocchi, ex vice-Direttore dell'ICTP, Daniele Amati, ex-Direttore della SISSA e Pino Furlan. A quel tempo Trieste ospitava gia' l'Universita', l'Osservatorio Astronomico e l'OGS. Un comitato cittadino fu formato nel 1961 per proporre la candidatura di Trieste ad ospitare il Centro. Trieste la spunto' su altre candidature eccellenti come Copenhagen, Ginevra e Vienna, e l'ICTP fu inaugurato a Trieste il 5 Ottobre del 1964 con una conferenza sulla fisica dei plasmi. La sua prima sede fu l'attuale Palazzo della Regione, in Piazza Oberdan. Mi preme qui ricordare quanto importante fu il ruolo delle istituzioni locali nel far nascere l'ICTP. Oltre al Consorzio, l'Universita', la Regione, la Provincia, il Comune, ma anche istituzioni private come la Cassa di Risparmio, che forni' un contributo finanziario cruciale. Nel 1968 l'ICTP si e' spostato nell'attuale sede di Miramare. Da allora l'ICTP e' cresciuto espandendo le sue aree scientifiche. Alla Fisica delle Alte Energie, campo prediletto da Salam, si sono poi aggiunte nel 1974 la Fisica della Materia, nel 1986 la Matematica, nel 1990 la Fisica Applicata, nel 1998 la Fisica del Sistema Terra, guidata da Filippo Giorgi. Le ultime nate sono le Energie Rinnovabili, la Biologia Quantitativa, e il Calcolo ad Alte Prestazioni. Parallelamente alla sua crescita interna, l'ICTP ha provocato, contribuito, e stimolato la creazione di molti altre istituzioni scientifiche locali. Il consorzio nel 1964, la SISSA nel 1978, La Fondazione Internazionale Trieste nel 1980, l'Area Science Park nel 1982, la TWAS nel 1983, l'ICGEB nel 1987, il sincrotrone Elettra nel 1993. Un "olimpo" di istituzioni che fa oggi di Trieste una "citta' della scienza" per eccellenza. Una citta' in cui quasi il 4 percento degli abitanti lavora nella ricerca --dieci volte piu' della media italiana-- puo' a pieno titolo considerarsi al centro della mappa scientifica mondiale. In questi primi 50 anni di vita, l'ICTP ha ospitato piu' di 130,000 scienziati, provenienti da ogni angolo del mondo. La distribuzione delle istituzioni di provenienza dei nostri visitatori e' bilanciata sulla varie regioni del mondo, Africa, America Latina, Asia. Abbiamo un grosso numero di scienziati che provengono dall'Europa. Se consideriamo che questi scienziati vengono a Trieste a loro spese --l'ICTP supporta esclusivamente scienziati provenienti da paesi in via di sviluppo-- questo e' per noi un segno importante del livello scientifico e dell'attrattivita' degli eventi scientifici che si svolgono all'ICTP. Abbiamo portato a Trieste scienziati provenienti da 188 paesi diversi. Ci manca solo qualche piccola isola del Pacifico. Nei nostri corridoi potete incontrare palestinesi che discutono di fisica con israeliani. Per la prima volta nella storia dell'ICTP abbiamo in visita alcuni studenti dalla Corea del Nord, e li potete vedere conversare con colleghi dalla Corea del Sud. La chiamiamo "diplomazia scientifica", ed e' una strada che molte nazioni e organismi internazionali hanno riconosciuto come estremamente efficace per rimuovere le barriere, avvicinare i popoli, e costruire un mondo piu' pacifico. Solo il venti per cento dei nostri visitatori e' donna. Questo dato e' purtroppo in linea con le percentuali mondiali sul numero di donne ricercatrici, ma stiamo lavorando anche qui con impegno per ribilanciare i numeri e incoraggiare piu' donne ad iniziare una carriera scientifica. Il nostro programma di Diploma ne e' un esempio. Ogni anno invitiamo circa cinquanta studenti e studentesse dai paesi meno sviluppati del mondo e li esponiamo per un anno, in modo intensivo, agli ultimi sviluppi della fisica moderna. Il numero di ragazze interessate a perseguire una carriera scientifica supera grandemente il 20 percento. Il futuro e' pieno di speranza dunque. La rete mondiale di scienziati legati all'ICTP viene consolidata dal nostro Ufficio Relazioni Esterne, che promuove e sostiene Centri Affiliati, Progetti, Reti scientifiche, ed incontri scientifici in quasi ogni angolo del globo. E non possiamo dimenticare come i cambiamenti geopolitici dell'ultimo decennio, la forte crescita dei paesi emergenti come Cina, India, Brasile, hanno stravolto anche gli scenari di collaborazione scientifica internazionale. Non manca molto al momento in cui la Cina diventera' la maggiore potenza scientifica mondiale. Ma e' stato proprio grazie all'ICTP che la fisica cinese e' riuscita a rimanere in contatto con la comunita' internazionale negli anni settanta e ottanta. Paesi come la Cina sono ora riconoscenti all'ICTP e coscienti a loro volta del ruolo che possono giocare per sostenere la scienza a livello regionale, aiutando i paesi piu' arretrati che li circondano. E' per questo che stiamo costruendo alleanze preziose con Brasile, Cina, Turchia, Messico, Ruanda e altre realta' emergenti, per stabilire delle sedi distaccate dell'ICTP a servizio delle loro comunita' regionali. Tutti questi sforzi non sarebbero possibile senza una struttura solidissima e collaudata da cinquant'anni di esperienza: trenta scienziati permanenti a cui si affiancano un centinaio di ricercatori temporanei e visitatori di lunga durata, mezzo migliaio di ospiti quotidiani, per un totale di circa seimila visite annuali. Ci tengo a sottolineare il fatto che l'ICTP, al contrario di molte altre organizzazioni internazionali e agenzie di finanziamento, e' un'istituzione che si rivolge agli scienziati ma che e' guidata dagli stessi scienziati. E' proprio questo rapporto di fiducia e di sintonia, mediato dal linguaggio comune della scienza, che costituisce la nostra forza piu' grande. Grazie alla diffusione capillare di internet attorno al globo, e ad importanti sforzi tecnologici portati avanti proprio all'interno dell'ICTP, le nostre attivita' sono nella quasi totalita' trasmesse in diretta o in leggera differita sul nostro sito web. Duecentomila scienziati seguono ogni anno le nostre attivita' comodamente seduti sul loro tavolo di lavoro nel loro paese. E con ogni probabilita' ciascuno di loro ricordera' il nome non solo dell'ICTP, ma anche di Trieste, questa piccola citta' ai margini del Mediterraneo, ma al centro della mappa della grande scienza mondiale. Tra parentesi, se ci pensate bene, questa e' una formidabile operazione di marketing territoriale a cui ci sentiamo orgogliosi di aver contribuito. Sono stato recentemente a Hangzhou, una delle citta' piu' belle della Cina, ospite di uno scienziato che per anni ha trascorso lunghi periodi all'ICTP, e che ora e' uno dei consiglieri del Sindaco di Hangzhou. Il mio collega aveva un ricordo splendido di Trieste, e in particolare dei musicisti che suonano per le strade del centro della citta', probabilmente in Cavana. Ebbene, la sua prima iniziativa come consigliere del Sindaco di Hangzhou e' stata proprio quella di convincere il Sindaco ad incoraggiare gruppi di musicisti a suonare nel centro della loro citta'. Il centro della citta' e' rinato e il collega mi e' stato profondamente grato per il ruolo che l'ICTP aveva giocato nel rendere la vita dei suoi concittadini migliore. Non so se anche questo si possa definire "diplomazia scientifica", ma sicuramente ci dimostra che gli impatti dell'ICTP possono essere veramente inaspettati. Vorrei chiudere il mio intervento mostrandovi una foto che per me simboleggia tutta la gratitudine che il mio Centro ha per due attori che hanno contribuito piu' di ogni altro alla nascita e alla crescita dell'ICTP. Da una parte l'Italia, rappresentata qui dal Presidente Napolitano, in visita al nostro Centro nel 2008. Per cinquant'anni questo paese ci ha sostenuto con forza e ha sempre creduto nell'importanza della nostra missione. Dall'altra Paolo Budinich, scomparso l'anno scorso, a cui l'ICTP deve non solo gran parte della propria esistenza, ma soprattutto il fatto di trovarsi in questa bellissima e accogliente citta'. Proprio oggi all'ICTP ospitiamo la fiera dei "makers", cioè di inventori e altri creativi ed entusiasti della cultura del “fare", che esporranno al pubblico le loro creazioni e condivideranno con tutti le loro idee e invenzioni. Siete tutti invitati ad unirvi alla festa. E se oggi siete gia' impegnati, vi do appuntamento al 6 Ottobre, quando cominceranno le celebrazioni per il cinquantenario del Centro. Ci saranno premi Nobel, i direttori generali di UNESCO e IAEA e vari Ministri. Ma sentitevi liberi anche di venirci a trovare quando preferite. Le nostre porte sono sempre aperte e abbiamo moltissime cose da farvi vedere. Grazie