Leggi il curriculum e il programma della candidatura
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Leggi il curriculum e il programma della candidatura
- 16 novembre 2008 - Elezione per il coordinatore cittadino del Partito Democratico Davide Corritore (www.davidecorritore.it) • Curriculum vitae, professionale e politico • Lettera di presentazione della candidatura • Indirizzi programmatici 1 Davide Corritore: curriculum vitae, professionale e politico Ho 50 anni, sono sposato e padre di due figli di 13 e 15 anni. Dopo la maturità al Liceo classico Berchet, mi sono laureato all’Università Bocconi con un tesi di storia economica. Durante gli studi superiori e universitari ho esercitato la professione di istruttore in una scuola di tennis per bambini. In coincidenza con la laurea ho cominciato a lavorare nell’area tesoreria e titoli della banca americana Citigroup, seguita da una lunga esperienza nel gruppo tedesco Deutsche Bank. In questa banca ho ricoperto per diversi anni la responsabilità dell’area finanza e investimenti del gruppo, assumendo in seguito – dal 1993 al 1998 - la carica di Amministratore e delegato della Società di gestione del risparmio. Attratto dalle potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie, nel 1998 ho fondato insieme ad alcuni ex colleghi Soldionline.it, divenuta in poco tempo con 500.000 iscritti la più grande community italiana di guida all’educazione economica e finanziaria. Nel 1999 ho iniziato una collaborazione (divenendo in seguito giornalista pubblicista) con il periodico del Corriere della Sera ‘Il Mondo’, per il quale firmo tuttora una rubrica settimanale dedicata all’innovazione e alle tendenze economiche e tecnologiche. Nello stesso periodo ho ricoperto (tra il 1998 e il 1999) la carica di consigliere del Presidente del Consiglio Massimo D’Alema sulle tematiche dell’economia e dell’innovazione. Dal 2000 fino alla candidatura alle amministrative del 2006 ho ricoperto la carica di Amministratore delegato dell’Istituto di ricerche SWG, specializzato nell’analisi delle tendenze dell’opinione pubblica e dei comportamenti sociali ed economici. La passione politica, nata negli anni del Liceo con l’impegno nella Federazione Giovanile del PCI di Enrico Berlinguer, ha sempre convissuto con gli impegni lavorativi. Nel 1996 ho collaborato alla stesura del programma economico di Governo dell’Ulivo di Romano Prodi, e nel 1997 ho partecipato attivamente alla campagna elettorale di Aldo Fumagalli nelle elezioni per il Sindaco di Milano. La passione politica mi ha spinto - dopo anni di vicinanza e collaborazione tecnica - ad intraprendere un’avventura diretta nel 2006, candidandomi alla primarie insieme a Bruno Ferrante. Nelle elezioni comunali sono stato eletto consigliere della sua Lista civica con più di 2000 preferenze, e sono stato in seguito eletto - con i voti dell’opposizione - alla carica di VicePresidente del consiglio comunale. Nel 2007 ho partecipato fin da subito alla fase nascente del Partito Democratico che aspettavo da tempo, divenendo costituente nazionale a sostegno Enrico Letta e aderendo successivamente alla nascita del suo gruppo consigliare. In questi due anni di esperienza comunale ho svolto la mia attività di consigliere impegnandomi nell’opposizione sui temi concreti in cui avevo più competenza (Metroweb, derivati, etc ), e cercando anche di collaborare, dove era possibile, a progetti utili per la città (progettazione di una rete municipale Internet senza fili, fusione AEM-ASM, aggiudicazione dell’EXPO 2015) Di recente le decisione di candidarmi alla carica di coordinatore cittadino del Partito Democratico cittadino, nell’augurio di potere contribuire ad un’esperienza di forte rinnovamento e modernizzazione 2 Lettera aperta ai democratici milanesi: perchè mi candido Cari democratici di Milano, quando un anno fa decidemmo di aderire in tanti alla fase costituente del Partito Democratico, eravamo accompagnati dal fervore che accompagna le cose nascenti. Non sapevamo che volto e corpo avrebbe avuto questo nuovo partito, ma sentivamo che ognuno di noi avrebbe potuto contribuire alla sua crescita dando il meglio di sé. L’idealizzazione per la sua vita futura era molto forte, così forte da spiegare tanta parte della disillusione che riscontriamo in tanti. Una disillusione che in alcuni si trasforma a volte in rabbia, per la percezione di un’attesa tradita. Sì, perché credo sia questa l’origine del malessere di tanti democratici: il senso di smarrimento per una nuova identità annunciata e spesso non praticata, sia nei processi partecipativi interni che nella visione della società esterna. Sui processi interni la mente torna alle nostre primarie fondative: senza preferenze e con meccanismi di cooptazione che hanno rinnovato l’antica tradizione che vedeva pochi decidere per tutti, usi e costumi rinnovati anche nella selezione delle candidature per il parlamento. A ciò si è aggiunta la sconfitta elettorale, cocente perché inattesa in quelle dimensioni, cocente perché la vocazione maggioritaria aveva per il momento provocato più vuoti tra i nostri vicini che tra i nostri avversari, cocente perché si capì che la traversata verso un nuovo futuro sarebbe durata anni. Alla delusione della sconfitta è seguito – soprattutto nei nuovi arrivati e nei più giovani- un certo disagio per le dinamiche interne al partito, spesso legate ad aspirazioni di potere interno anzichè a volontà di interazione tra esperienze. E’ anche in questo contesto emotivo che Milano si avvicina alle elezioni del coordinatore cittadino del prossimo 16 novembre, carica a cui ho deciso di candidarmi. Ci si chiederà, perché - dopo un’analisi così cruda della situazione - abbia deciso di farlo. Perché non voglio rinunciare alle speranze comuni di un tempo, perché credo che il disagio esprima il desiderio di rinnovare le passioni, perché credo nella capacità degli uomini di allearsi nei momenti di maggiore difficoltà. Se riuscirò ad essere eletto inseguirò soprattutto questa alleanza: essere squadra e fare squadra, attingendo dalla risorsa collettiva dei circoli per costruire un progetto politico milanese fortemente motivante. E cercherò questo senso di squadra fin da questo istante, chiedendo firme di sostegno alla mia candidatura in modo trasversale, cercando di superare gli assetti precostituiti che hanno caratterizzato la storia anche recente di questo partito. Non riuscirei mai ad essere il candidato di correnti o il candidato di correnti che si incontrano, ma solo di persone che decidono di innovare collettivamente – e in profondità - idee, proposte, e linguaggi della propria esperienza. Nel documento programmatico che allegherò alla mia candidatura formale all’inizio della prossima settimana, proporrò alla discussione dei circoli alcune prime azioni in cui impegnarsi in città e sul territorio, con una particolare attenzione alla creazione di momenti continui di discussione politica, all’investimento nella formazione permanente, all’osmosi con nuove competenze, alla creazione di servizi di utilità concreta per i cittadini, all’esercizio reale della democrazia interna, all’utilizzo delle nuove tecnologie. Prendendo spunto da una bella lettera scritta tempo fa ai circoli da 15 persone di cui ho grande stima, spero di vivere insieme a tutti voi la “passione organizzata” di un comunità di persone che in modo innovativo riscopre il senso e lo spirito di una missione collettiva. Un caro saluto a tutti, e un grazie di cuore a chi vorrà condividere questa avventura. Farò di tutto per essere all’altezza. ([email protected]) 3 Documento di indirizzo programmatico 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Intensificare l’analisi e il dibattito: il PD ‘guida informata’, dalla crisi all’Expo Diventare ‘ascoltatori attenti’: in sintonia con l’opinione pubblica Una nuova classe dirigente, la formazione e il ruolo centrale delle donne Democrazia partecipata e comunicazione multicanale: una web tv cittadina Sperimentare il partito ‘utile’: gruppi di acquisto e gruppi di pressione Misurare la crescita del PD cittadino: adesioni, presenze territoriali e online Verso il 2011: sfida di innovazione e di identità La gestione dei progetti: responsabilità ad aderenti/circoli/zone Lo spirito di squadra: un coordinatore unitario e il coinvolgimento di tutti 1) Intensificare l’analisi: il PD ‘guida informata’, dalla crisi all’Expo. Credo che si debba intensificare capillarmente l’analisi e la discussione politica, con un’immediata attenzione al contesto economico e sociale cittadino. Considero la ripresa del dibattito una necessità prioritaria, soprattutto di fronte all’attualità di una crisi destinata a generare effetti profondi in città e nel tempo. Penso infatti si stia per vivere non solo un difficile ciclo recessivo che toccherà particolarmente famiglie e imprese delle aree metropolitane, ma anche un cambiamento epocale nei comportamenti e negli stili di vita (atteggiamento verso i consumi, mobilità, investimenti del risparmio, abitudini alimentari, etc). E’ nostro dovere capire presto – anche con l’ausilio di esperti e strumenti qualificati - cosa stia avvenendo, per elaborare indicazioni e consentire ai circoli di svolgere capillarmente nei confronti dei cittadini un ruolo di ‘guida informata’. Questo posizionamento di ‘guida informata’ potrebbe caratterizzare altre iniziative del PD milanese, in particolare sulle tematiche che accompagneranno la città verso l’Expo 2015: il cibo e la salute alimentare, l’ambiente e le energie rinnovabili. L’augurio è che su questi temi, che in futuro condurranno nella nostra città - con 7.000 eventi - i saperi più qualificati del mondo, il PD cittadino assuma un importante ruolo informativo ed educativo nei confronti dei cittadini. L’impostazione proposta contiene l’obiettivo di attuare una progressiva opera di auto-aggiornamento e di informazione ai cittadini, avvalendosi anche del contributo strutturato di professionalità qualificate. Questa modalità potrebbe inoltre avere l’effetto di avvicinare al partito nuove energie e nuove professionalità. 4 2) Diventare ‘ascoltatori attenti’: in sintonia con l’opinione pubblica. Credo che il partito debba anche assumersi, accanto al ruolo di ‘guida informata’, anche il ruolo di ‘ascoltatore attento’. Per farlo sarà utile un’attività capillare di confronto con l’opinione pubblica, condotta con focus strutturati di ascolto di cittadini (soprattutto elettori che non votano a centro sinistra) e con l’ausilio di panel di opinione rappresentativi. Tale attività integrata verrà gestita in accordo con professionalità specializzate nel settore dell’indagine sull’opinione pubblica. Questa duplice azione di ascolto non verrà finalizzata a registrare il consenso politico-elettorale, ma a consentirci di rimanere in costante sintonia con i sentimenti più profondi dei cittadini – soprattutto quelli che non ci votano - nei confronti dei temi di pubblico interesse e della vita della città. I circoli parteciperanno in prima persona ai focus di ascolto, e con essi verranno discussi i risultati dell’analisi quanti/qualitativa. 3. Una nuova classe dirigente, la formazione e il ruolo centrale delle donne Ritengo sia necessario avviare l’elaborazione di un progetto che sostenga i percorsi di chi vuole vivere l’esperienza politica in modo attivo, sia negli organi amministrativi locali (zone e consiglio comunale) che negli organismi di Partito. Il tema di un profondo rinnovamento e della formazione permanente di una nuova classe dirigente politica e amministrativa è ormai ineludibile anche per il nostro partito, che troppo spesso riflette la tendenza italiana a trascurare un investimento strutturato nelle future generazioni. Ritengo che da questo punto di vista sia utile centrare l’attenzione sulla crescita delle conoscenze e della competenza politica, attuata con seminari e nuove modalità formative online che sappiano rispondere alle esigenze di tempo e di mobilità delle persone. Queste modalità potrebbe anche favorire un investimento che considero strategico: un forte coinvolgimento delle donne nella vita del partito, sia negli organismi dirigenti che nella rappresentanza istituzionale. Credo che questo tema non possa essere affrontato con le sole quote elettive di rappresentanza, ma valutando modalità che consentano ad un numero crescente di donne di rendere compatibile la vita personale e familiare con l’impegno e la formazione politica. Tali progetto non potrà che essere strutturato da un gruppo di donne, e credo che la sua riuscita potrà contribuire ad una visione più pragmatica e meno conflittuale della dimensione politica. 5 4. Democrazia partecipata e comunicazione multicanale: una web tv cittadina Ritengo importante che si ponga un freno deciso al sistema cooptativo dei candidati alle cariche in cui non è prevista preferenza dei cittadini, un sistema spesso influenzato da logiche personalistiche e di scambio. Le elezioni provinciali del 2009 saranno il primo banco di prova, con collegi uninominali circoscritti da assegnare a candidati selezionati democraticamente (con eventuale esclusione di collegi riassegnati ai consiglieri al primo mandato e di una minima quota parte di collegi utili a garantire la rappresentanza di particolari identità). Credo che la cultura della democrazia partecipata debba essere coltivata non solo per selezionare i candidati alle diverse cariche, ma anche per garantire il contatto continuo con gli eletti, i cittadini, il territorio e la vita del Partito. A tal riguardo si potrà pensare anche a strumenti multimediali dal costo accessibile, tra cui la sperimentazione di una web-tv cittadina – con la ripresa degli eventi politici cittadini più rilevanti - all’interno di un sistema di comunicazione multicanale (sms, mail, presenza PD su facebook) che garantisca l’aggiornamento di tutte le iniziative e lo scambio di messaggi rapidi. Sarà molto utile, da questo punto di vista adattare lo straordinario esempio fornito dalla strategia di relazione e comunicazione virale che ha consentito a Barack Obama (e alla sua web tv) di raggiungere persone nuove, favorirne l’incontro ed alimentare la raccolta del denaro necessario per finanziare le attività . 5) Sperimentare il partito ‘utile’: gruppi di acquisto e gruppi di pressione Credo che la presenza territoriale del Partito democratico – unica nel panorama partitico milanese – possa consentire di sperimentare ‘utilità’ da offrire ai cittadini, intendendo per utilità un insieme di benefici concreti e misurabili in grado di migliorare la qualità della vita. Su questo terreno potrebbero essere avviate, coinvolgendo i circoli e i territori interessati, due iniziative sperimentali legate a forti criticità cittadine: carovita e degrado del territorio. Sul fronte dell’emergenza carovita la presenza territoriale del partito potrebbe essere messa a disposizione dei cittadini per promuovere il coinvolgimento in gruppi di acquisto territoriali di prodotti alimentari di qualità provenienti dalla cintura provinciale e regionale, accessibili a prezzi sensibilmente contenuti. Ovviamente l’iniziativa dovrebbe essere studiata valutando i progetti esistenti e collaborando con i protagonisti del settore (Farmers market, Coldiretti, Coop, etc..). Si tratta di valutare il possibile ruolo dei circoli territoriali interessati a sperimentare (anche per i propri 6 aderenti) un federalismo alimentare low-cost , e a basso impatto ambientale, destinato a crescere sensibilmente nel percorso verso l’Expo 2015. Una seconda iniziativa ‘utile’ potrebbe riguardare la qualità urbana e il crescente degrado che sta vivendo la città, dagli edifici scolastici agli infiniti luoghi di incuria del territorio. Potremmo sperimentare in una zona milanese un sistema di rilevazione che raccolga prove visive di particolari esempi di degrado territoriale e le recapiti – anche sotto forma di video e foto-petizioni elettroniche - agli uffici/assessorati competenti. A questa modalità (ampiamente in uso nei paesi anglosassoni) potrebbe seguire una pressante attività di sollecitazione e verifica degli interventi effettuati dagli enti preposti. E’ evidente che tale attività presuppone una diffusa opera di informazione virale ai cittadini nonché di continua pressione istituzionale e mediatica, più facilmente ottenibile con l’utilizzo della rete Internet. Ovviamente le utilità ‘utilità democratiche’ rese da un partito territoriale - soprattutto le attività paragonabili ai gruppi di acquisto e di servizio - possono essere assai varie E’ pertanto opportuno misurare l’effetto di alcune sperimentazioni territoriali per intraprendere una strategia che possa estendere le funzioni ad altre attività utili. 6) Misurare la crescita del PD cittadino: adesioni, presenze territoriali e online Ritengo opportuno che vengano monitorati con attenzione, e diffusi periodicamente agli aderenti, alcuni indici quantitativi sullo stato di salute del Partito cittadino. Mi riferisco in particolare all’andamento progressivo delle adesioni e alle presenze misurabili nelle diverse iniziative: territoriali, cittadine e telematiche. L’incremento della frequentazione dei circoli e dei contatti online costituirà un obiettivo essenziale della strategia politica cittadina, perseguibile con un’offerta di contenuti e un’organizzazione di eventi di elevato interesse pubblico. Per la riuscita di una tale strategia di contatto si rivelerà essenziale il lavoro collettivo di tutti gli organismi territoriali, nonché un’efficace attività di comunicazione virale. In termini quantitativi ritengo sarà utile fissare - a seguito di un attento lavoro di analisi - un obiettivo di adesione in un arco temporale definito (es. 3 anni), ricavabile con l’applicazione di un coefficiente di crescita applicato al numero di iscritti dei due partiti fondatori (circa 5.000). Seppur influenzato da eventi politici di contesto, è evidente che l’andamento progressivo delle adesioni e della partecipazione potrà costituire una misurazione dell’efficacia del lavoro svolto dagli organismi territoriali e cittadini 7 7) Verso il 2011: sfida di innovazione e di identità. L’applicazione delle strategie fino ad ora descritte potrebbe facilitarci nell’impostazione del progetto Milano 2011, una sfida comunale che dovremo caratterizzare con una spinta identitaria fortemente innovativa. Ciò dovrà riguardare sia i contenuti progettuali che le modalità comunicative e di creazione del consenso. A tale riguardo è opportuno sottolineare che il probabile contesto civico in cui si svolgeranno le elezioni comunali lascia immaginare un ruolo decisivo del contatto personale e territoriale. Se si votasse oggi, la possibilità di essere competitivi dipenderebbe da uno spostamento di 40/50.000 voti, un risultato avvicinabile con un’efficace azione pluriennale da impostare con un progetto fortemente innovativo e un gruppo di lavoro dedicato. La prima iniziativa significativa - da costruirsi nel primo trimestre 2009 - potrebbe riguardare un ‘workshop’ in cui personalità qualificate operanti in Italia e all’estero nel campo dell’innovazione ci raccontino le soluzioni più evolute (già adottate o in via di sperimentazione finale) in grado di migliorare il benessere e la qualità della vita dei milanesi (Sicurezza, Carovita, Energia e Ambiente, Mobilità e Comunicazione, Casa e Finanza civica, etc). Questa evento rappresenterebbe il primo concreto passo di un percorso in grado di condurci ad un progetto concreto di città declinata al futuro da presentare nel 2011. Al di là del risultato elettorale che raggiungeremo nel 2011, un progetto condotto con tale impostazione e anticipo potrebbe comunque aiutarci a individuare un efficace posizionamento politico e identitario per il futuro del nostro Partito Democratico. 8)La gestione dei progetti: responsabilità ad aderenti/circoli/zone. Le diverse aree di intervento presentate in questo documento possono consentire di individuare diverse responsabilità di progetto da attribuirsi ad aderenti/ circoli/zone e, una modalità che potrebbe aiutare a generare una buona armonia collettiva Credo che il primo impegno da portare a termine - dopo le elezioni del coordinatore cittadino - sia di individuare le soluzioni di responsabilità più adatte al raggiungimento degli obiettivi indicati negli indirizzi programmatici. 9) Lo spirito di squadra: un coordinatore unitario e il coinvolgimento di tutti Ritengo che la necessità di creare il massimo spirito di squadra nella gestione del partito cittadino debba spingere il coordinatore eletto a dedicarsi alla propria attività favorendo la più ampia partecipazione cittadina di tutte le tradizioni e componenti identitarie che danno corpo alla vita del Partito Democratico. 8