brunetti-neutropenia nel paziente oncologico
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Neutropenia nel paziente oncologico Profilassi primaria farmacologica Isa Brunetti, Pisa 15 /11/2014 GRADO neutropenia GRAVITA’ SCALA NCI CTCAE (neutrofili/uL) 1 Lieve 1500-2000 2 Moderata 1000-1500 3 Severa 500-1000 4 Rischio per la vita < 500 Neutropenia febbrile (AIOM 2014) • Neutrofili < 500uL • Rialzo termico > 38.5°C per più di un’ ora o 38°C per 3 misurazioni consecutive ad un’ ora l’ una dall’ altra. Tossicità ematologica (G3-4) di alcuni schemi di chemioterapia Anemia Neutropenia Trombocitopenia FEC 100 1% 25% n.d. TAC 4% 66% 2% PEB n.d. 59% (G4) 14% CMF classico n.d. 78% 4% GemOx (pancreas) 6% 20% 14% FOLFOX-4 (adiuvante) 1% 41% 2% FOLFOXIRI 3% 50% 2% EOX 9% 28% 5% DCF 18% 82% 8% M-VAC 18% 82% 21% Carboplatino e paclitaxel 6% 37% 13% Cisplatino e vinorelbina (ad.) 14% 85% 3% Topotecan 42% 89% 58% CT con rischio di FN > 20% (ESMO 2014) Ca vescica: MVAC (MTX, VNB, Doxo, CDDP) TC (Paclitaxel, CDDP) Ca mammario: TAC (docetaxel,Doxo, CTX) dose dense AC/T Ca cervice: TC Ca gastrico: DCF (Docetaxel, CDDP, 5FU) Ca polmone NSCLC: DP (Docetaxel, CDDP) SCLC: CAE (CTX, Doxo, Etoposide), Topotecan Ca ovarico: Topotecan Sarcoma: MAID (Mesna; Doxo, Ifo, Etoposide), EI Ca testicolo: VIP (VNB, Ifo, CDDP) Conseguenze della Neutropenia Febbrile Neutropenia Febbrile Impatto a breve termine1 1 Kuderer Infezioni Ritardi/Riduzioni di dose chemioterapia Ospedalizzazione Ridotta efficacia del trattamento3 NM, et al. J Clin Oncol 2004;22(14S):Abstract 6049 RCF, et al. Br J Cancer 2003;89:2062-2068 3 Bonadonna G, et al. N Engl J Med 1995;332:901-906 2 Leonard Impatto a lungo termine2 Meza L, et al. JCO 2002 Kuderer NM et al. Cancer 2006; 106: 2258–2266 L'analisi retrospettiva di Lyman evidenzia come la mortalità ad un anno è superiore del 35% in pazienti oncologici con NF rispetto a pazienti senza NF Lyman G et al. Cancer 2010;116:5555-5563 Fattori di crescita per i granulociti G-CSF Quale G-CSF? • FILGRASTIM: (r metHU G-CSF) fattore umano ricombinante metionilato stimolante le colonie granulocitarie, prodotto con tecnologia r-DNA in E. Coli • LENOGRASTIM: (rHu-GCSF) prodotto con tecnologia DNA ricombinante su cellule ovariche dell’hamster cinese (CHO) • PEGFILGRASTIM: filgrastim prodotto in cellule di E.Coli con la tecnologia DNA ricombinante coniugato covalentemente a metossi polietilenglicole in posizione N terminale • LIPEGFILGRASTIM: intermedio di filgrastim coniugato covalentemente a metossi polietilenglicole legato mediante un sito carboidratico in posizione Thr134 Effetti cellulari di G-CSF 1. Effetto anti-apoptotico e citoprotettivo, induzione di proliferazione e differenziazione cellulare 2. Legame del G-CSF al recettore posto sui neutrofili 3. Endocitosi del sistema G-CSF/recettore e clearance del G-CSF G-CSF Receptor Neutrophil Lüftner D, et al. Onkologie. 2005;28:595-602 Proliferazione e maturazione dei PMN nel midollo osseo Espressione del recettore per il G-CSF Sarkar CA e Lauffenburger DA. Mol Pharmacol 63: 147, 2003 Shih CH et al, Am J Physiol Cell Physiol 289:757-765, 2005 PMN Polimorfonucleati Fattori di crescita per i granulociti •Filgrastim (non glicosilato) •Lenograstim (glicosilato) •Pegfilgrastim (filgrastim pegilato): FILGRASTIM,LENOGRASTIM PEGFILGRASTIM - 6 mg (una singola somministrazione) - 5 mcg/kg/die (o 300 ug/die) - som: sc - som: sc o ev - quando: som 24-72 ore dalla fine della chemioterapia - quando: som da 24 a 72 ore dalla fine della chemioterapia fino al raggiungimento di 1000 neutrofili/ ml dopo nadir - emivita plasmatica 33 ore - emivita plasmatica 3-4 ore - clearence renale ridotta, prevale la clearence sierica che è direttamente proporzionale al numero dei neutrofili - clearence renale: riduzione del 50% del dosaggio in pz in dialisi o con grave insuff. renale -ha un mecc di autoregolazione in proporzione alla conta dei neutrofili Daily G-CSF e pegfilgrastim: distinzioni della farmacodinamica Daily G-CSF: filgrastim Filgrastim Pegfilgrastim Receptor Pegfilgrastim Neutrophil Neutrophil Filgrastim is cleared by both glomerular filtration and by neutrophils1 Receptor Pegfilgrastim has neutrophil-mediated clearance2 1. Welte et al. Blood 1996;88:1907–1929; 2. Johnston et al. J Clin Oncol 2000;18:2522–2528 G-CSF effetti collaterali Il G-CSF è solitamente ben tollerato e la tollerabilità delle varie formulazioni è sovrapponibile Effetto collaterale più frequente: • Dolore osseo dovuto ad un aumento della massa midollare (15-39%) Altri possibili effetti collaterali sono: • Riacutizzazione di condizioni infiammatorie, rash cutaneo, sindrome di Sweet (dermatosi acuta febbrile neutrofila) • Modesta riduzione del numero di piastrine, aumento dei livelli sierici di LDH, dell’acido urico e della fosfatasi alcalina G-CSF può essere utilizzato PROFILASSI PRIMARIA della Neutropenia Somministrazione di G-CSF dopo chemioterapia, ma prima della comparsa della neutropenia PROFILASSI SECONDARIA della Neutropenia Somministrazione di G-CSF dopo chemioterapia in un paziente che ha già avuto un episodio di FN in precedente ciclo chemioterapico TERAPIA della Neutropenia Kuderer et al, JCO 2007 17 studi Randomizzati e controllati; 3.493 pz valutati Filgastrim, Lenogastrim, Pegfilgastrim G-CSF vs NO G-CSF RR Mortalità legata alle infezioni 0.55 Mortalità precoce 0.60 Rischio di NF 0.54 Rischio e riduzione Rischio Relativo p 1,5 vs 2.8 = <45% p: 0.018 3,4 vs 5,7 = <40% p: 0.002 46% p: <0.001 Significatività solo per filgastrim Significatività filgastrim e pegfilgastrim Pegfilgastrim max efficacia (RR= 0.08) Relative dose-intensity a favore di G-CSF p: <0.001 Dolori muscolo-scheletrici 10.4% vs 19.6% a sfavore di G-CSF p: <0.001 Metanalisi profilassi primaria Renner P et al, Cochrane Database Syst Rev 2012 8 studi randomizzati in pz con ca mammario La profilassi primaria con G-CSF riduce la NF : RR 0.27 ( 95% IC 0.11-0-70 ) la mortalità precoce: RR 0.32 ( 95% IC 0.13-0.77) l’ uso di antibiotici ev : RR 0.35 ( 95% IC 0.220.55) l’ ospedalizzazione : RR 0.14 ( 95% IC 0.06-0.30) Metanalisi profilassi primaria • Lyman GHI et al, Ann Oncol 2013 61 studi randomizzati La profilassi primaria con G-CSF riduce la mortalità (mortalità per ogni causa dopo almeno 2 anni di follow-up) :RR di morte di 0.93 (95% IC 0.9-0.96, p<0.001) PROFILASSI PRIMARIA CON G-CSF Linee Guida ASCO,NCCN,EORTC, ESMO, AIOM CATEGORIE DI RISCHIO USO DI G-CSF 1. CT con rischio di NF attesa ≥ 20% 2. CT con rischio di NF attesa 10-20% 3. CT con rischio di NF attesa ≤ 10% Sempre Considerare l’uso di G-CSF (Sì se presenza di altri fattori di rischio) Mai (eccetto presenza di alto rischio di gravi complicanza a causa della NF) Fattori di rischio per neutropenia febbrile (AIOM 2014) TRATTAMENTO-CORRELATI •Regime chemioterapico •Mantenimento di intensità di dose •Pregressi trattamenti chemioterapici •Concomitante o pregressa radioterapia sul midollo osseo (>20%) •Neutropenia complicata nel ciclo precedente (NF prolungata, ipotensione, sepsi, polmonite o infezione fungina) •Ritardo nella CT •Pregressa riduzione di dose PAZIENTE-CORRELATi •Età >65 anni •Sesso femminile •Basso Performance status (ECOG>2) •Scarso livello nutrizionale •iImmunodepresso (HIV) •Ferite aperte e/o infezioni tessutali attive •Comorbidità (malattie cardiovascolari, BPCO, malattie epatiche, diabete, anemia) PATOLOGIA- CORRELATi •Tipo di tumore (ematologico vs tumori solidi) •Metastasi al midollo osseo •Malattia avanzata/refrattaria •Livelli elevati di LDH (linfoma)