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12 Latina Una donatrice di sangue denuncia la scarsa igiene nel centro Avis Pontino Il giornale di SABATO 17 DICEMBRE 2016 IL CASO Prelievi a rischio, scatta l’esposto Non verrebbero usati i guanti e le mani non verrebbero lavate spesso di ANDREA LUCIDI S carsa igiene tra un prelievo e l’altro. Questa la denuncia che una donatrice di sangue del capoluogo ha rivolto al centro Avis cittadinoconun espostochenelpomeriggio di ieri è stato presentato al comando provinciale del Nas di via Don Torello. Secondo quanto riportato dalla donatrice, in più occasioni questa si sarebbe trovata adover chiedereagli operatori del centro di indossare i guanti di lattice prima di procedere ad utilizzare l’ago. L’ultimo episodio si sarebbe verificato nella mattinata di ieri quando la donna, che dona regolarmente da tre anni, è tornata nel centro Avis di Corso Matteotti per donare il sangue. “Come spesso ho riscontrato -ci dice ladonna -che alcuni infermieri non indossano guantimonouso. Inpiù occasioni sono stata io a dover richiederne l’uso. Mentre attendiamo l’iniziodelle operazioni, peraltro, quelle stesse persone usano il cellulare e si toccano i capellie iniziano poi il prelievo senza lavarsi e igienizzarsi le mani”. La donna lamenterebbe LA FOTOGRAFIA Un documento della Asl richiede l’utilizzodi protezioni poi il mancato uso del tesserinodi riconoscimento:“Anche ieri mi sono lamentata delle condizioni igieniche e ho chiesto alla ragazza che stava per effettuare il prelievo di fornire le sue generalità cosa che però non è stata fatta” Nell’esposto presentato ieri al Nas la donna avrebbe inoltre descritto altri comportamenti poco professionali tra cui la mancata fruizione della cosiddetta“pallina antistress”e la fornitura di acqua e succhi di frutta che pure sa- rebbero stati consigliati dalla dottoressa presente. Mancanze, queste, effettivamente di secondo ordine ma che vanno ad aggravare un quadro non idilliaco presentato dalla donatrice. Giova ricordare che ad oggi quello presentato pare esser l’unico esposto e che la denuncia dovrà essre corroborata da eventuali indagini. L’utilizzo dei guanti di lattice, oltre ad essere buona pratica che riduce a zero il rischio di contatto tra paziente e medico o infermiere, è tuttavia previsto da un documento interno della Asl che richiede di indossare i guanti prima di ogni prelievo e richiede che gli stessi venganorimossi immediatamente terminata la procedura con l’operante che dovrebbe comunque procedere al lavaggio delle mani tra un prelievo e l’altro. L’Avis comunale in espansione e vicina alle persone Un punto di riferimento Per l’emergenza terremoto raccolte il doppio delle sacche Un’eccellenza del territorio, punto di riferimento importante per l’intera Regione sia nella raccolta di sangue, sia negli eventi di sensibilizzazione che nel corso dell’anno non sono mai pochi. L’Avis comunale di Latina, con i suoi quasi 60 anni di esperienza nel capoluogo, può definirsi a tutti gli effetti un’organizzazione della quale andare fieri. Nata nel 1957 con la presidenza del professor Vincenzo Tasciotti, ad oggi si presenta come una realtà sempre più in espansione, complice quell’opera di formazione ed educazione svolta in tutta la città, periferie comprese. L’attività dell’Avis di Latina inizia con il Centro Trasfusionale situato presso “l’Isolamento” del vecchio Ospedale di via Emanuele Filiberto. Le prime donazioni collettive furono effettuate in occasione di eventi drammatici come incidenti gravissimi, particolari interventi operatori e calamità naturali. Ma nel tempo e con la nuova struttura, in corso Giacomo Matteotti, è riuscita a calamitare sempre più l’attenzione di volontari e donatori divenendo una delle sedi che più La sede comunale dell’Avis di Latina, in corso Matteotti g soddisfa le richieste del centro raccolta della Regione Lazio. La conferma è arrivata, in ultima battuta, dal terremoto dell’agosto scorso nel reatino che ha visto una mobilitazione collettiva in tutta la pro- vincia, partita proprio dal centro comunale di Latina. Una “chiamata alla donazione” che ha fatto registrare numeri da record: nei soli quattro giorni immediatamente dopo i tragici eventi sono state raccolte ben 209 sacche (la media settimanale di donazioni nei periodi “normali” si attesta attorno alle 100-110 sacche, mensilmente si raggiungono numeri che sfiorano le 400450 donazioni). Senza contare le persone che sono state messe in lista d’attesa, le cui donazioni sono state calendarizzate per le settimane successive. Un risultato reso possibile non solo dalla tragicità degli episodi – che hanno sempre grande appeal sulla popolazione – ma soprattutto dall’o- pera di sensibilizzazione che la sede pontina dell’Avis porta avanti, in particolar modo con le nuove generazioni. Non passano inosservati, al riguardo, gli incontri nelle scuole. F.G.