Pharsalia, VIII, 610-635 La morte di Pompeo Anche nel momento
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Pharsalia, VIII, 610-635 La morte di Pompeo Anche nel momento
Pharsalia, VIII, 610-635 La morte di Pompeo Anche nel momento estremo della morte Lucano ci mostra un Pompeo nobile e coraggioso. Non urla, non pronuncia una parola o un gemito davanti ai nemici che lo fanno a pezzi. Riesce a sostenere la sofferenza e la paura, pensando alla gloria futura che la sua persona conquisterà dopo la sua uccisione; Pompeo invita se stesso a non essere triste a non provare paura perché si sta compiendo il volere del fato. Pensa poi alla moglie e al figlio: anche per loro deve affrontare la fine con coraggio perché possano ammirarlo e amarlo anche nel momento più difficile della sua esistenza giunta ormai al termine. Traduzione Con quale appellativo potranno definire questo misfatto coloro che hanno chiamato sacrilegio l'assassinio di Bruto? Ed ormai era giunta l'ora estrema: passato sull'imbarcazione faria, Pompeo non poteva più disporre di se stesso. A questo punto gli esecutori dell'orrido comando regio si prepararono ad impugnare le armi. Non appena vide le spade che gli si accostavano, Pompeo si coprì il volto ed il capo, sdegnandosi di offrirlo scoperto alla Fortuna; subito dopo serrò gli occhi e trattenne il respiro, per evitare di emettere grida e di contaminare, anche con un solo singulto, la sua fama imperitura. Ed allorché Achilla che aveva convinto gli altri della necessità della sua morte - gli perforò il fianco con la spada, si lasciò andare al colpo senza emettere un gemito, quasi non tenesse conto del misfatto, tenne il corpo immobile e, sul punto di morire, saggiò il suo valore, rivolgendo nella sua mente questi pensieri: «I secoli, che parleranno sempre dei travagli di Roma, mi stanno osservando ed il futuro sta guardando da ogni parte del mondo la nave e la fedeltà faria: la gloria deve essere, in questo momento, il tuo unico pensiero. Un fortunato destino ha caratterizzato la tua lunga vita: le genti ignorano se tu sei in grado di sopportare le avversità, se, sul punto di morire, non ne dai prova. Non piegarti alla vergogna e non addolorarti per chi adempie il volere del fato: da qualunque mano tu venga colpito, pensa che è quella del suocero. Facciano pure a pezzi il mio corpo e ne disperdano le membra: purtuttavia, o numi, sono felice e nessuna divinità ha il potere di strapparmi questo bene. La sorte propizia può cambiare nel corso della vita: ma non si diviene infelici quando si muore. Cornelia e il mio Pompeo stanno guardando la mia uccisione: con una capacità di sopportazione tanto più grande, ti prego, o dolore, soffoca i gemiti: se il figlio e la sposa mi ammirano nel momento in cui vengo assassinato, essi mi amano». In questa maniera il Grande tenne sotto controllo i suoi pensieri riuscendo, sul punto di morire, a dominare il suo animo.