6 Settembre 2006: SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE DEI

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6 Settembre 2006: SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE DEI
Air Traffic Management Professional Project
Comunicato
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6
Settembre
GENERALE
TRASPORTI
2006:
DI 24
SCIOPERO
ORE DEI
Contro il Governo che ha accettato il monopolio di Cgil,
Cisl, Uil e Ugl nel settore dei trasporti.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno imposto al Governo l’esclusiva ed il monopolio della loro rappresentanza sindacale
attraverso la costituzione della cosiddetta “cabina di regia”, che dovrebbe costituire un ambito di confronto e di
analisi sui gravi problemi dei trasporti, escludendo però tutte le altre forze sindacali.
Nei giorni scorsi i maggiori sindacati di base ed autonomi hanno espresso in modo forte ma disgiunto il proprio
dissenso. Nonostante ciò il Governo ha ritenuto di proseguire in questa immotivata e pericolosissima
discriminazione e per giovedì 3 agosto è stata fissata una nuova riunione con il solo sindacato confederale.
A questo punto la scrivente Organizzazione Sindacale, insieme ad alcune sigle del sindacalismo autonomo, ha
congiuntamente deciso di inviare un messaggio forte e chiaro alle istituzioni, SCIOPERANDO il 6 settembre
prossimo.
D’altra parte il Governo sta anche disattendendo un accordo sottoscritto il 17 luglio u.s. presso il Ministero dei
Trasporti, attraverso il quale si era concordato un percorso che avrebbe assicurato un confronto con tutte le
Organizzazioni Sindacali del settore.
Uno sciopero, quello del 6 settembre, che non nasce però soltanto per dire NO alle discriminazioni sindacali,
ma anche per far emergere le difficoltà enormi in cui versa l’intero settore dei trasporti: le crisi ed i piani di
ristrutturazione delle aziende che non producono mai effetti positivi, le liberalizzazioni fuori da ogni controllo, i
mancati rinnovi dei contratti, le condizioni di lavoro e salariali sempre più pesanti.
L’arroganza di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e l’accondiscendenza del Governo, non fanno altro che ritardare le misure che
dovrebbero essere prese in tempi rapidissimi e al tempo stesso nascondono responsabilità pesantissime di cui il
sindacalismo confederale non è certo risultato estraneo in questi anni.
Servono risposte serie su tutti questi punti e su molte altre vertenze di settore ed è soprattutto indispensabile
un Piano Generale dei Trasporti che rimetta in corsa l’intero comparto e valorizzi in primo luogo la
programmazione delle politiche del comparto, l’intermodalità e la sostenibilità ambientale e sociale del sistema
dei trasporti.
Come pure è indispensabile una legge sulla rappresentanza sindacale (presente nel Programma dell’Unione ma
ancora lettera morta) che risolverebbe alla radice questo tipo di discriminazioni e di controversie.
E’ bene sottolineare che l’esclusione dei sindacati di base ed autonomi, fortemente rappresentativi nei
Trasporti, non rende comunque possibile qualsiasi soluzione si voglia adottare per rilanciare il settore: gli
accordi sindacali, infatti, oltre che di essere firmati, necessitano di essere gestiti.
Quasi tutte le più importanti lotte e vertenze che si sono succedute nei trasporti in questi ultimi anni non sono
certo riconducibili al sindacato confederale ed il Governo, nel suo insieme, deve prendere atto che in questo
settore esiste una realtà sindacale ben diversa da quella generale.
La scrivente Organizzazione Sindacale lancia quindi un urgente e pressante invito al Presidente del Consiglio dei
Ministri, ai Ministri competenti, all’intero Governo ed alle forze politiche che lo sostengono, ad avviare un
confronto con tutte le forze sindacali del settore e ad abbandonare una logica di discriminazione che non
porterebbe ad alcuna soluzione reale dei problemi e produrrebbe al contrario una situazione di estremo
conflitto.
2 agosto 2006
ATM-PP