Al cinema: gli alieni sono sempre cattivi?

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Al cinema: gli alieni sono sempre cattivi?
Spettacoli
34 Sabato, 9 giugno 2012
Al cinema: gli alieni
sono sempre cattivi?
Nelle sale due film dedicati agli extraterrestri:
“Men in Black 3” e “Attack the block”
D
ue film presenti nelle nostre sale
ci mostrano come uno stesso
argomento (gli alieni) e uno stesso
genere (la fantascienza) possano essere
raccontati in modalità differenti e per alcuni
versi diametralmente opposte. Un po’
come è già successo con “The Avengers” e
“Chronicle”, entrambi film che parlavano di
super-eroi ma con modi contrapposti, così
anche “Men in black 3” e “Attack the block”
narrano storie simili (la Terra minacciata
dagli alieni) ma con linguaggi diversi. “Men
in black 3” è il terzo episodio di una saga
cinematografica di successo, che vede
ancora dietro la macchina da presa Barry
Sonnenfeld e davanti alla camera Will Smith
e Tommy Lee Jones. Un blockbuster che si
avvale di effetti speciali 3D, ad alto budget e
pieno di scene d’azione.In questo episodio
si torna indietro nel tempo per salvare la
terra dall’ennesimo tentativo da parte di un
alieno cattivo di distruggerla. Il film si basa
sempre sul collaudato mix d’intrattenimento
spettacolare legato alle fattezze dei mostri,
alle scene di lotta e di inseguimenti, alle
futuristiche armi utilizzate dagli “agenti in
nero”, unito alla comicità esplosiva della
coppia Smith e Jones, chiacchierone ed
espansivo il primo, taciturno e riservato
il secondo, che battibeccano come nelle
migliori commedie di un tempo. Un
film, dunque, che si basa su meccanismi
collaudati, attori importanti, sostanziose
risorse finanziare per la realizzazione. “Attack
the block” racconta sempre di una tentata
invasione aliena della terra ma lo fa con un
linguaggio totalmente differente. Niente
effetti speciali computerizzati, anche perché
la pellicola è a piccolo budget, nessun attore
conosciuto, nessun dispendio di mezzi e
ricostruzioni. Qui l’azione si svolge tutta in un
quartiere periferico di Londra. Un quartiere
malfamato dove la fanno da padrone piccoli
teppistelli con le loro gang. E proprio una di
queste gang è la protagonista del film: cinque
ragazzini che girano con le loro biciclette
nelle vie del loro quartiere, facendo piccoli
furti e cercando di rimorchiare le ragazze.
Improvvisamente una notte cade dal cielo
qualcosa e i ragazzi si troveranno alle prese
con un’invasione di alieni ferocissimi
che decideranno di affrontare con le loro
forze. Uscendone vincitori. Il film, diretto
dall’inglese Joe Cornish, è un’opera prima che
ha vinto svariati premi in giro per il mondo ed
è diventato un piccolo cult. Rifacendosi alla
fantascienza degli anni Ottanta (che aveva
una forte componente realistica), la pellicola
racconta una storia che si svolge tutta in
una notte, con protagonisti dei ragazzini
che all’inizio sono anti-eroi e che poi, loro
malgrado, diventano invece eroi.
PAOLA DALLA TORRE
Da non perdere
The Artist
“I
drammatico
drammatico
Silent Souls
Albert Nobbs
Quando muore sua moglie Tanya, Miron,
proprietario di una cartiera, decide di
seguire il rituale della cultura dei Merja
- un’antica etnia ugro-finnica di una
remota regione del centro-ovest della
Russia, - e intraprende un viaggio in
compagnia del fidato Aist nei luoghi
della loro luna di miele.
Il film all’Astra dall’8 al 10 giugno.
A Sondrio dall’8 all’11 giugno.
Nell’Irlanda del diciottesimo secolo
Albert Nobbs è migliore dei camerieri
che lavorano in un albergo di Dublino.
La sua vita è totalmente dedicata
alla professione in modo da poter
guadagnare il denaro necessario per
aprire una sua attività. Albert Nobbs
ha però un segreto: è una donna.
Il film in programmazione all’Astra
di Como il 12 e 13 giugno
l mio punto di partenza - dice il
regista Hazanavicius- è stato un
attore del muto che non vuole
saperne del sonoro...appena mi è venuta
in mente l’idea della giovane stellina e dei
destini incrociati, tutti gli elementi hanno
iniziato ad avere un senso, compresi i temi:
orgoglio, celebrità, vanità. Una visione
dell’amore molto all’antica, molto pura.
I film che a mio parere sono invecchiati
meglio sono i melodrammi. Storie d’amore molto semplici che hanno dato vita a grandi film,
addirittura a capolavori...”. Il regista francese ha voluto spiegare bene le motivazioni di un’opera
così azzardata: non un film sul cinema muto, ma proprio un film interamente muto, con poche
didascalie esplicative. E naturalmente in Bianco&Nero. Certamente un azzardo, una scommessa,
vinta grazie alla vigorosa intensità delle immagini e dei volti degli interpreti. Hazanavicius
riesce a non far cadere sullo spettatore il peso della ricerca formale, e anzi a trasmettere il senso
di un’estetica visiva, che si fa veicolo di stupore e di bellezza. Il gioco a specchi del cinema nel
cinema diventa suggestione nostalgica e moderna. La storia d’amore tra George e Peppy si fa
struggente favola nell’intreccio tra realtà e finzione, e la forza degli sguardi mette a nudo quanto
di superfluo ha creato il cinema successivo per mascherare vistose carenze espressive.
Al cinema Excelsior di Sondrio dal 12 al 14 giugno