Testo mozione - Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia

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Testo mozione - Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
XI LEGISLATURA
ATTI AULA
Mozione n. 225
“Banda larga in montagna e nelle aree rurali: priorità improrogabile”
Revelant, Novelli, Ret, Piccin, Colautti, Barillari, Bianchi, Cargnelutti, Marini, De Anna,
Riccardi, Ziberna, Ciriani, Santarossa, Sibau, Tondo, Zilli, Violino
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che il progetto ERMES, come Excellent Region in a Multimedia European Society,
realizzato da Insiel per conto della Regione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea per
il 2020, è finalizzato a portare la banda larga in tutto il territorio regionale per dare impulso allo
scambio dei dati e alla velocità nella trasmissione delle informazioni;
OSSERVATO che per il progetto ERMES sono stati stanziati circa 122 milioni di euro di fondi statali,
regionali e comunitari con lo scopo di completare la costruzione e l'attivazione della Rete Pubblica
Regionale per collegare tutte le sedi della Pubblica Amministrazione della regione e che la parte di
capacità di trasmissione della rete pubblica regionale, eccedente il fabbisogno della Pubblica
Amministrazione, può essere ceduta ad operatori di telecomunicazione per erogare connessioni a
banda larga (fisse o mobili) anche nelle zone meno popolate e superare il digital divide nelle aree più
svantaggiate del territorio;
OSSERVATO che a novembre 2015 la Giunta regionale comunicava di aver realizzato 1.440
chilometri di infrastruttura su un totale di 1.679 chilometri e sono stati attivati 179 comuni su 216 e
che l'obiettivo era l'attivazione di 200 comuni entro il 2015 e il completamento di tutte le attivazioni
entro giugno 2016, facendo del Friuli Venezia Giulia l'unica regione italiana, oltre alla Provincia
autonoma di Trento, ad avere una rete interamente pubblica;
RICORDATO che in risposta ad una sollecitazione a mezzo stampa del sottoscritto consigliere
Revelant, che lamentava una scarsa connettività nel territorio montano, l’Assessore competente ha
dichiarato che a fine 2015 le 28 Amministrazioni carniche erano state tutte coperte dal servizio e che
a fine 2015 è stata completata la rete infrastrutturale con 184 chilometri di rete realizzati e che a fine
2015 tutti i Comuni della Carnia erano coperti dal servizio FVG WiFi;
SOTTOLINEATO che allo stato attuale dell’infrastruttura per comuni si intendono esclusivamente le
sedi pubbliche comunali e non l’intero territorio, come spesso confuso in questi anni, con la
conseguente creazione di false illusioni per chi si aspettava una immediata realizzazione delle
infrastrutture per la connettività home to home in ambito montano;
RILEVATO che con l'assestamento di Bilancio 2015 sono stati stanziati 2,5 milioni di euro per la
progettazione della banda ultra larga, che nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 sono
ricompresi 12,3 milioni per la creazione di infrastrutture e che recentemente il Ministero dello
Sviluppo Economico (MiSE) ha garantito uno stanziamento di 86 milioni di euro, cui si aggiungono 15
milioni regionali, per la realizzazione della Banda Ultra Larga (BUL) nella nostra Regione, ma che le
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infrastrutture che potranno essere realizzate serviranno esclusivamente le cabine degli operatori e
non riguarderanno ancora l’ultimo miglio di collegamento con le utenze;
PRESO ATTO del fatto che sulla base dei dati di Infratel Italia S.p.A., società in-house del Ministero
dello sviluppo economico e soggetto attuatore dei Piani Banda Larga e Ultra Larga del Governo, la
nostra Regione si colloca agli ultimi posti come digital divide completo e che secondo le loro stime
nel 2020 solo il 32,3% dell’intero territorio sarà coperto con una banda di 100Mbps e che la
montagna friulana risulterà completamente esclusa da quest’area;
CONSIDERATO che la Commissione europea ha approvato il progetto RuNe (Rural Networks), volto
alla creazione di una rete di fibra ottica rurale europea transfrontaliera FTTH (fiber to the home) nella
macro regione formata da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, progetto che rientra tra quelli
finanziati del piano Junker e prevede la collaborazione pubblico-privato, con il controllo della Banca
Mondiale, della Banca Europea d’Investimento (BEI) e della Commissione Europea;
RAVVISATO che il progetto RuNe parrebbe essere ad oggi l’unica soluzione transfrontaliera di banda
larga Ftth in grado di coprire il 100% delle zone rurali o zone bianche a fallimento di mercato e che
tale progetto non si sostituisce al progetto Ermes, che, come detto, porta la banda solo negli edifici
comunali, ma è finalizzato a portare la banda ultra larga 'home to home' ovvero direttamente a casa
dei cittadini, la cui messa in esercizio prevedrebbe tempi certi individuati in 6 mesi per la
progettazione e 24 mesi per la realizzazione;
VALUTATO che le risorse attualmente previste dalla Regione non permetterebbero di raggiungere gli
obiettivi UE2020 pari al 97% di copertura totale della popolazione a 30Mbit/s e di attivazione del
50% dei cittadini di servizi a 100Mbit/s, mentre il progetto RuNe metterebbe in campo risorse pari a
135 milioni per investimenti a carico di privati;
CONSIDERATO che le reti, sebben di proprietà privata, soggiacciono alla normativa europea sulle
telecomunicazioni e pertanto devono poter garantire anche l’utilizzo a terzi attraverso il
riconoscimento di una tariffa stabilità dall’Autorità di gestione;
OSSERVATA tuttavia in più occasioni una certa inerzia e diffidenza della regione Friuli Venezia Giulia
nei confronti del suddetto progetto RuNe, come denunciato anche a mezzo stampa dagli investitori
privati che da molti mesi stanno cercando un coinvolgimento della Regione, anche non economico;
VALUTATO che nella società contemporanea diventa essenziale ed imprescindibile, per cittadini ed
aziende, la connessione internet, visti i sempre più diffusi sistemi di dematerializzazione e
digitalizzazione della pubblica amministrazione, a partire dall’attivazione on line di servizi sanitari, e
che pertanto l’assenza di connessione rischia di rendere difficile, se non impossibile il dialogo con gli
enti pubblici;
ATTESO che l’attuale assenza di connessione nell’area montana, e delle aree bianche in generale,
rappresenta un grave danno anche per l’economia turistica della montagna, in quanto rende
difficoltose le comunicazioni, ma soprattutto non permette di offrire al turista un servizio completo,
si pensi ad esempio anche a quelle persone che per motivi professionali devono essere sempre
connesse e che pertanto non possono fermarsi nelle aree scoperte;
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APPURATO, inoltre, che sempre più bandi per la concessione di contributi sono legati al cosiddetto
click day, dove viene premiato l’invio più veloce e spesso le risorse si esauriscono in termini di secondi,
e pertanto l’assenza di connessione veloce rappresenta per le aziende montane un ostacolo
insormontabile e le escludono aprioristicamente dalla possibilità di accedere ai finanziamenti
pubblici;
PRESO ATTO di quanto pubblicato dal quotidiano Messaggero Veneto in data 28 luglio 2015, che
riporta: “Entro il primo semestre 2017 a tutti gli abitanti del Fvg verrà garantito l’accesso ad internet ad
alta velocità, con connessioni wireless o adsl. Parola di Debora Serracchiani, dell’Assessore Mariagrazia
Santoro e del presidente di Insiel Simone Puksic che hanno fatto il punto della situazione sull’attuazione
del Programma Ermes per la rete pubblica di banda larga e i progetti di cessione delle concessioni ai
gestori privati a 24 ore dall’incontro con gli operatori per la presentazione del secondo bando pubblico
che interesserà – dopo il test sui primi 17 – altri 30 Comuni della Regione.”;
RIPORTATE le parole dell’assessore Santoro, che in risposta all’interrogazione a risposta immediata
n. 461, in data 14 settembre 2016, ha spiegato che secondo la Convenzione Operativa sottoscritta
con il MiSE, l’intervento per la realizzazione della banda ultra larga verrà attuato tramite una
concessione avente ad oggetto la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione in modalità
wholesale di una infrastruttura abilitante la fornitura di servizi di connettività con connessone minima
di 30 Mbit/s fino ad arrivare a 100 Mbit/s a seconda dei cluster di riferimento e che le coperture di
ogni comune saranno individuate dal progetto predisposto dalla società concessionaria attraverso la
valutazione della migliore offerta tecnica possibile;
PRESO ATTO che la suddetta risposta dell’assessore Santoro non ha chiarito i tempi di realizzazione
della copertura con connessione veloce di tutto il territorio regionale, ed in particolare delle aree
montane e delle aree a fallimento di mercato, "home to home" sulla base degli obiettivi UE2020 e del
Piano nazionale italiano per la banda larga ad alta velocità;
Tutto ciò premesso;
impegna la Giunta regionale
1) ad effettuare tutti i dovuti approfondimenti per poter valutare con certezza e determinazione
il progetto RuNe, al fine di superare eventuali criticità che possano ostacolare la
programmazione regionale, ma soprattutto al fine di assicurare in via prioritaria la
connessione a banda larga ed ultra larga, per una celere risposta a cittadini e aziende nelle
aree bianche.
Presentata alla Presidenza il 16/09/2016
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