Prova di Italiano per stranieri - Olimpiadi delle Lingue 2a edizione

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Prova di Italiano per stranieri - Olimpiadi delle Lingue 2a edizione
2ª edizione
Cognome e nome _______________________________________________________
Classe e sezione __________________ Data ___/___/_____
Prova di lingua ITALIANA
Prova di lettura n.1
Italiani che vivono gratis: viaggio al mercato del no cost
SI PUO' VIVERE con un dollaro al giorno, come fanno in Africa e in Asia milioni di persone, oppure
senza neanche quello, come fa orgogliosamente da sedici anni la tedesca Heidemarie Schwermer nella sua
Dortmund. In Italia, l'avanguardia più organizzata di chi cerca di disintossicarsi dal denaro si concentra in
un gruppo, "Zerorelativo", che ha raccolto quasi 15.000 aderenti: si punta al baratto, ma anche allo
scambio di servizi e di beni ai quali non si vuole attribuire un valore preciso. Vivere gratis, o comunque
ottenere senza comprarle molte delle cose che servono per vivere e per divertirsi, è possibile. E non è
detto che l'unica buona ragione per farlo sia una drammatica necessità. C'è chi è arrivato all'overdose da
spreco dopo aver constatato ciò che si accumulava nei suoi armadi, chi non sopporta di veder buttare via
cibo ancora buono, chi se la prende con i maghi della finanza e chi si è abituato a vivere limando ogni
spesa e alla fine ha concluso che si può fare.
L'idea, del resto, ha solide radici filosofiche e religiose: non è un caso se Torino Spiritualità, la rassegna
torinese che ogni autunno ripropone incontri e riflessioni, abbia quest'anno come titolo "Gratis. Il fascino
delle nostre mani vuote" (dal 22 al 26 settembre). Tra gli ospiti, uno dei profeti della "vita senza", Alberto
Salza, antropologo e autore di "Niente. Come si vive quando manca tutto". "Presto dovremo darci da fare
per recuperare la condivisione e lasciar perdere il profitto - racconta Salza dall'Africa -. A noi occorre una
secca variazione di paradigma: se il denaro non produce più lavoro, il lavoro deve produrre benessere".
Pian piano, qualcuno comincia a provarci. Paolo Severi, Valeria Marigo, Gabriele Banorri e Daf, gruppo
fondatore di Zerorelativo, hanno la loro base vicino a Pesaro, da dove partono per fiere e mercatini. Ma,
soprattutto, insegnano ai loro seguaci come scambiare su Internet, come si rende desiderabile un vecchio
paio di sci, come si misura l'affidabilità di un dog sitter. E un po' di filosofia: "Ogni cosa ha un valore che
è diverso da quello del mercato. Usandola, scambiandola e riusandola ancora alleggeriamo il pianeta e
non spendiamo". Qualcosa del genere la fanno, a Torino, quelli di ManàManà, associazione attiva ormai
da quattro anni che propone "giornate senza denaro" durante le quali ognuno porta in piazza quel che
vuole.
A furia di esercitarsi, i torinesi sono giunti alla conclusione che il baratto è soltanto una tappa: "Il
concetto di baratto può essere interpretato come una forma primitiva di commercio - dice il presidente di
ManàManà, Filippo Dionisio, - mentre quel che ci interessa è svincolare gli oggetti e i beni dal loro
"prezzo". Quanto vale un'ora di favole raccontate ai bambini, o poter conservare un terrazzo fiorito per
una persona anziana? Dipende da chi offre e da chi riceve".
Scambiare bottiglie, fumetti o vestiti alla Sex and the City, tuttavia, è relativamente facile. Ma che
succede quando ciò di cui hai bisogno è un avvocato, o peggio un veterinario? Le cose si complicano,
perché la legge italiana dissuade fortemente i professionisti dal lavorare gratis: "L'Ordine ci tollera,
perché ci dedichiamo a persone come gli immigrati o i senzatetto che non si rivolgerebbero a un altro
legale. Ma se promuovessimo apertamente il lavoro gratuito potremmo essere accusati di concorrenza
sleale - spiega Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada, che nel 2009 ha assistito senza
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parcella 2072 persone a Bologna e nelle altre sedi italiane". Per i professionisti, dal dentista all'architetto,
è per ora più facile scambiarsi favori tra pari, o lavorare nel volontariato. "Ma una nuova norma che
favorisca il "pro bono", come negli Stati Uniti, consentendo a qualunque studio di dedicare gratis una
parte del suo tempo a cause sociali che reputa interessanti sarebbe urgente", commenta Mumolo.
Riportare il denaro al suo valore "relativo", uno tra i tanti, pur senza poterlo o volerlo eliminare, è invece
l'obiettivo di un gruppo di intellettuali che ha in Florence Noiville, economista "pentita" e giornalista di
Le Monde, uno dei suoi esponenti più autorevoli. E' stata lei a dare il via a una riflessione che ha scosso
gli economisti francesi: "È da loro - dice Noiville - che dovrebbe arrivare un ripensamento. Mettere il
denaro al primo posto delle nostre vite è stupido, ma è anche rischioso, mentre esperimenti come il
microcredito non sarebbero mai nati se chi li ha lanciati avesse studiato in una business school!". Cristina
Gabetti, giornalista torinese e americana, persegue lo stesso filone, che l'ha portata prima a scrivere
"Tentativi di Eco Condotta" e ora a rivolgersi soprattutto ai bambini con corsi e manuali per "consumare
meno e vivere meglio": "La fatica più grande è all'inizio, come in un training sportivo. Metti via il cibo
avanzato e anziché usare metri di pellicola lo proteggi con un piatto rovesciato, che non costa nulla. Non
usi detersivo quando non serve. E pian piano smetti di sentirti un "maniaco" e capisci che questa è l'unica
strada da indicare anche ai tuoi figli". In Germania, Heidemarie Schwermer è più radicale: "Quando ho
iniziato era un esperimento, vivere senza denaro per un anno. Ne sono passati 14 e continuo ancora. Il
mio prossimo libro si intitola "Vivere senza denaro e con pienezza", e spiega come riesco non soltanto a
mangiare e a vestirmi ma anche a leggere o a vedere i film che mi interessano, offrendo in cambio i miei
servizi. Capisco che sia più difficile per una famiglia o un'intera collettività. Ma non impossibile".
E Andrea Segré, presidente del Last Minute Market italiano (che a Torino organizzerà una cena in piazza
per mille persone utilizzando cibo di recupero) conclude: "Il mercato che inquina e spreca ha in sé la sua
medicina, il dono. Una pratica che, tra l'altro, crea relazioni positive e durature di debito e credito
reciproco".
Comprensione della lettura n.1
Leggi le seguenti informazioni, decidi se sono vere o false (V/F).
1. Il baratto è alla base dello stile di vita che fa a meno del denaro.
V
F
2. Si può vivere senza soldi solo per necessità.
V
F
3. Molte delle persone che vivono senza soldi lo fanno perché si sentono intossicate
dal consumismo.
V
F
4. Uno stile di vita senza denaro è totalmente estraneo alla nostra cultura.
V
F
5. Vivere senza denaro non è del tutto compatibile con un’ottica ecologista.
V
F
6. Nel baratto e nello scambio ad ogni bene o servizio ne corrisponde esattamente un
altro.
V
F
7. In Italia i professionisti che lavorano gratis non sono ben visti dai colleghi e
potrebbero avere problemi con la legge.
V
F
8. Secondo Florence Noiville solo grazie alle teorie degli economisti è stato creato il
microcredito.
V
F
9. Per Cristina Gabetti bisogna imparare ad evitare gli sprechi fin da piccoli.
V
F
10. Secondo Andrea Segré le leggi del mercato attuale creano rapporti positivi e
costruttivi tra le persone.
V
F
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Prova di lettura n.2
Ecco gli angeli della mondezza. "Ora basta, Napoli la puliamo noi"
Tam tam sul web e patti condominiali. Con scope e palette si raccolgono rifiuti nelle piazze. E parte il
riciclaggio "fai-da-te". Ogni 10 giorni i ragazzi si autoconvocano su Facebook e scelgono una piazza
cittadina da ripulire.
Napoli. Hanno messo le braccia al posto delle parole, quello che fa un piccolo risorgimento al suo primo
varco. Hanno cominciato con una piazza, due scope e guanti spaiati da chirurgo. Ora sono duecento alle
assemblee pubbliche e tremila soltanto su uno dei social network coinvolti, e hanno adottato quattro aree
della città. A volte basta che sia uno a indicare: "La città è nuda". Succede che, allo sbando, si trovino le
forze.
Le forze si trovano non per un altro grido, ma per fare un passo e guadagnare ossigeno. Capita quasi
sempre mentre stai per arrenderti o affogare. È un clic che stavolta muove Napoli, capitale incline alla
sorda indolenza, quando l'onda della crisi - si chiami rifiuti o degrado - diventa compagno promiscuo,
intima violazione. La cura diventa ripartire dal basso. Pulire prima una strada, poi una piazza, poi un'altra.
Tirare le erbacce dagli interstizi insieme alle carte dai marciapiedi. Ridarsi appuntamento e fare un altro
pezzo di "pulizia". Da soli. "Senza partiti, senza padroni". Quando finiscono, si passano la parola. Che poi
è diventata un programma e una sigla felice, in due sillabe, buona per bambini, laureati e nonni: CleaNap.
Un'idea forte dietro la quale c'è la tenacia di un anziano libraio, Rino De Martino, custode ormai di Piazza
del Plebiscito abbandonata. E, dopo, l'intuizione di una 27enne, Emiliana Pellone, una laurea in
Organizzazione e gestione del patrimonio culturale, una faccia alla Audrey Tatou, a cui piace ignorare che
Napoli non sia il mondo di Amelie. E che dal suo blog, il 4 giugno lancia un appello: "Facciamolo noi,
facciamo piazza pulita". "Credo che ce la possiamo fare, solo se ci impegniamo tutti in prima persona spiega Emiliana - . Alla fine basta poco, mi sono detta: una scopa, una paletta, un paio di guanti e tanta
acqua pubblica, e si lava la faccia a un frammento di città. Avevo scritto ai miei amici di Facebook:
"Perché non cominciamo con una forma di flash mob? Una performance, filmata e ripresa, iniziando da
piazza Bellini, un posto fantastico che se fosse in altre zone del mondo sarebbe gremito di turisti. Se
andasse in porto, potremmo "adottare" un luogo ogni 10 giorni. Jamme bell' ". Tipico preziosismo
gergale, sta per: diamoci una mossa.
È nato così, in Rete, il fenomeno CleaNap. In 28 giorni, i primi 2800 iscritti. Poi, dopo le prime
operazioni di decoro collettive, la pagina di Facebook viaggia al ritmo di cento iscritti al giorno (vedi alla
voce www. fanpage. it/cleanap). Continua Emiliana: "Ho pensato a una crasi - ebbene sì, ho fatto il
classico - tra il verbo to clean e NAP(oli). Se lo andate a pronunciare diventa "Clean up", i cui svariati
significati anglofoni rimandano a moralizzare, pulire, regolare. Anche il sottotitolo Piazza Pulita ha una
valenza didascalica e insieme metaforica".
Capita, proprio in mezzo alle stagioni dell'emergenza cronica, che si alzi la voce: "Cominciamo da noi".
Nella città delle 2300 tonnellate di immondizia che sta foderando di nuovo gli angoli cittadini, per non
parlare delle 15mila spalmate in tutta la provincia, cresce la voglia di dimostrare. Capita che scendano in
piazza giovani e anziani con detersivi e pannopelle. E che mettano le mani, appunto, invece delle parole
degli altri. Ai primi di maggio comincia De Martino con la pulizia del colonnato di San Francesco di
Paola, il 4 giugno Emiliana parte con la sua proposta. L'11 giugno viene ripulita piazza Bellini, il 26 tocca
al Largo Banchi Nuovi, l'8 luglio ai giardinetti di Porta Capuana. Prossima tappa il 24 luglio:
appuntamento alle 17 in piazza Santa Maria La Nova.
CleaNap ha trovato sia sulla Rete sia in strada, alleati convinti. I "Friarielli ribelli", squadre di giovani
che, con la loro guerrilla gardening, si incaricano di far risorgere le aiuole inaridite e i giardini
dimenticati. E poi il libero attivismo di quei cittadini che da soli stanno diffondendo la moda virtuosa di
autotassarsi e mettere la compostiera per l'umido in cortile: aiutati dall'intraprendenza di Francesco
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Emilio Borrelli, ex assessore dei Verdi in Provincia. È bastato che si partisse con Aniello Morra, un
commercialista del Parco della Madonnina, che ormai offre sul tema consulenza gratuita (anche su
infoverdicampania.it o agmorraibero.it). Riferimenti a cui chiamano da tutta Napoli per chiedere
consiglio. Come fosse un call center. "Scusi, noi siamo 50 famiglie, abbiamo bisogno di quale
compostiera, con quali batteri da inserire? E dove si acquista".
Succede che un semplice appello via social network faccia saltare un tappo. E squillare la tromba che
istituzioni e palazzi hanno tenuto muta. Il sindaco Luigi de Magistris riflette: "Sono sempre stato convinto
che i napoletani siano pronti ad essere il perno di una rivoluzione ambientale che finalmente conduca al
superamento della piaga storica dei rifiuti. Del resto senza il contributo dei cittadini e delle cittadine non è
possibile alcun miglioramento in tal senso. Non a caso, abbiamo delegato ad un consigliere Raffaele Del
Giudice il compito di mobilitare e organizzare la cittadinanza. Per questo apprezzo le tante iniziative
spontanee. Hanno un importante valore simbolico, oltre che pratico, e alimentano la speranza di quanto
sia possibile un cambiamento ambientale e civico".
Anche Marco Sergio, avvocato e responsabile di una piccola impresa, si è messo in contatto con Emiliana
portando in dote altri contatti. Dando disponibilità a organizzare, su pura base volontaristica, "corsi di
formazione" per una differenziata responsabile. "Voglio provare a dare una mano, cercando anche di
sensibilizzare le amministrazioni pubbliche. Ma sarebbe importante avviare un vero bombardamento
mediatico in grado di stimolare comportamenti etici e virtuosi, e allo stesso tempo un inasprimento delle
sanzioni per i trasgressori".
On line, la mobilitazione cresce. Senza enfasi, anzi. Chiara Amato scrive: "Basta dire «bravi, vi stimo»".
Ma dove sono tutti questi fan, tutti questi sostenitori quando si devono alzare le maniche? Mia madre ha
65 anni e con il colpo della strega è andata a pulire, anche solo per un'ora e mezza". C'è qualcosa di
semplice e solenne nell'azione di uscire con una scopa per fare linda la città di tutti. Meno complimenti
agli eroi pulitori. E più gente nelle strade, ci vogliono più braccia, più gente che fa".
Comprensione della lettura n.2
Completa le frasi scegliendo una delle proposte di completamento.
1. A Napoli
a) si sta verificando un’iniziativa che tutti si aspettavano da tempo
b) i cittadini si mobilitano per rimediare al problema dei rifiuti
c) si è stretto un patto fra generazioni sul web
d) per pulire strade e piazze è necessaria una precisione chirurgica
2. Emiliana Pellone
a) non sa che Napoli non è come il mondo di Amelie
b) ha messo in atto l’iniziativa per richiamare più turisti da Piazza Bellini al porto
c) crede che sia possibile avere una città pulita a patto che ciascuno si impegni direttamente
d) a chi risponderà al suo appello sul web, consegnerà un paio di guanti, una scopa e una paletta
3. Riguardo alla sigla dell’iniziativa CleaNap,
a) ha una forte connotazione metaforica
b) a Emiliana è venuta l’idea mentre faceva il classico
c) è stata scelta in rete da più di 2800 iscritti
d) piace a più di 100 contatti al giorno
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4. A Napoli e provincia
a) la spazzatura cresce di giorno in giorno
b) la gente ha intenzione di fare una manifestazione di protesta
c) la gente è stanca delle parole e prende l’iniziativa
d) il 24 luglio è terminata l’operazione ClaeNap
5. Grazie all’iniziativa CleaNap
a) i giovani avranno l’opportunità di frequentare corsi di giardinaggio per curare aiuole e giardini
b) molti cittadini hanno deciso di riciclare l’umido autonomamente
c) Aniello Morra ha istituito un call center per dare informazioni su come riciclare l’umido
d) Emilio Borrelli coordinerà i Verdi della Provincia.
6. Il sindaco Luigi de Magistris è convinto che
a) Raffaele del Giudice sarà responsabile del cambiamento
b) non sarà mai possibile nessun cambiamento
c) la speranza di un cambiamento è l’ultima a morire
d) il cambiamento può arrivare dalla volontà dei cittadini
7. Marco Sergio
a) crede che bisognerebbe incoraggiare le buone pratiche e multare le inadempienze
b) proverà anche lui a dare una mano con le pulizie
c) contatterà le amministrazioni pubbliche sul web
d) coinvolgerà la sua impresa in corsi di formazione
8. Riguardo alla mobilitazione
a) c’è chi pensa che poche persone siano solidali con l’iniziativa CleaNap
b) una donna di 65 anni con il mal di schiena non è potuta andare a pulire
c) una donna di 65 anni con una magia ha pulito una parte della città
d) c’è chi pensa che ci sia molta ipocrisia: non serve fare i complimenti se poi non si aiuta
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1. Leggi questo articolo e completa con le preposizioni (semplici o articolate) mancanti
Italia, paese dei cellulari
ROMA - E' l'oggetto più amato (1) ………… italiani. In quanto (2) ………… diffusione probabilmente è
l'elettrodomestico che (3) ………… ultimi anni ha conosciuto un'espansione verticale senza confronti.
Nel nostro Paese si stravede (4) ………… il cellulare. Fa sentire tranquilli, permette di essere raggiunti e
di raggiungere, di fare chiamate (5) ………… caso di emergenza, dà sicurezza. E' una specie di totem
tascabile (6) ………… modernità. E' quanto emerge (7) ………… una ricerca dell'Isimm (Istituto per lo
studio dell'innovazione nei media e per la multimedialità).
I possessori (8) ………… cellulare, dice la ricerca, in Italia sono arrivati (9) ………… quota 40 milioni. I
segmenti di popolazione che più hanno contribuito all'espansione sono donne e anziani, ma (10)
………… assoluto la fascia di età dove è più ampia la diffusione del telefono portatile è quella (11)
………… i 14 e i 24 anni (94,4%), seguita (12) ………… fascia dei trentenni (90,7%).
……/ 12
2. Trasforma le frasi usando i pronomi combinati
Es: Ho lasciato un messaggio a Marta
Gliel'ho lasciato
1) Diamo un regalo a Filippo.
…………………………………………..
2) Fate una telefonata ai nonni.
…………………………………………..
3) Ho portato un libro a Giovanni.
…………………………………………..
4) Ho dato tre caramelle ai bambini.
…………………………………………..
5) Racconto una storia ai bambini.
…………………………………………..
6) Ho scritto una lettera a Giulia.
…………………………………………..
7) Anna ha preparato una decina di panini per noi.
…………………………………………..
……/ 7
3. Correggere gli indefiniti che non sono esatti.
1) Non fa niente che pensare alla sua ragazza .
………………………
2) Perché non assaggi qualche di questi cioccolatini?
………………………
3) Tutti hanno diritto a una vita migliore.
………………………
4) Non c’è alcuno di cui non mi abbia parlato.
………………………
5) Ha telefonato un certo che sostiene di essere tuo amico.
………………………
6) Mi sembra che alcuni di voi abbia voglia di scherzare.
………………………
7) Chiunque può trovarsi in una situazione simile.
………………………
……/ 7
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4. Completa le frasi con periodi ipotetici.
1) Non sapevo che tu fossi nei guai. Se tu (chiedermelo) …………………. , io (aiutarti)
……………… ben volentieri.
2) (io restare) ………………qui ancora qualche giorno, se io non (dovere) ……………… riprendere
la scuola domani.
3) Se tu (studiare) ……………… durante l'anno, ora (tu - affrontare) ……………… l'esame con
maggiore serenità.
4) Se qualcuno (dirmi) ……………… cosa sta succedendo, (farmi) ……………… un piacere.
5) Martedì scorso Maria mi aveva invitato a cena. Io (andarci) ……………… tanto volentieri, se (io)
non (avere) ……………… un impegno precedente.
……/ 10
5. Completa le frasi con i pronomi relativi.
1) La ragazza ................. vedi seduta vicino a Renato è cilena.
2) Sono dei ragazzi ...................... mi trovo molto bene.
3) Sergio è l’ultima persona ........................ mi rivolgerei se avessi bisogno di aiuto.
4) La situazione ........................ vi trovate non è poi così difficile.
5) Sergio lavora in una fabbrica ................... produce scarpe.
6) Mi hanno regalato un libro ................. ho imparato molte cose.
7) Alberto fa un lavoro ................. si dedica con passione.
……/ 7
6. Completa con il congiuntivo presente o passato dei verbi dati per ricostruire la storia di Nicolò e
Caterina.
vedersi – parlare – passare – aiutare – conoscersi – fare – avere bisogno
- Lo sapevi che Nicolò e Cecilia stanno insieme? Sai com’è successo?
- Di preciso no. Ma mi pare che ……………………………. alla festa di Roberta:c’eri anche tu, no? Mi
sembra che ……………………………. tutta la sera e poi immagino che …………………… spesso,
perché li ho incontrati molte volte insieme. Sembra che poi Nicolò ……………………………. di un
aiuto quando ha cambiato casa, ma i suoi amici erano molto impegnati. Penso proprio che Cecilia
l’……………………………. Credo che lei ……………………………. qualche giorno da lui, perché
mi ha chiesto di portarle la posta a casa di Nicolò. Immagino che ……………………………. sul
serio, perché hanno detto a tutti che si sposeranno presto.
……/ 7
7
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7. Inserisci nel brano i verbi nel modo e nel tempo opportuno
La bella sconosciuta.
1) essere
…………………...
2) rivedere
…………………...
3) amare
…………………...
4) fare
…………………...
5) recarsi
…………………...
6) vedere
…………………...
7) leggere
…………………...
8) trovare
…………………...
9) potere
…………………...
10) andare
…………………...
11) andare
…………………...
12) accorgersi
…………………...
13) essere
…………………...
14) sfuggire
…………………...
15) seguire
…………………...
16) fermarsi
…………………...
17) trattarsi
…………………...
18) divenire
…………………...
Una sera mi trovavo in viaggio in una città straniera e
lontana. (1) l'ultimo giorno che passavo in Russia e mentre
aspettavo il treno che doveva riportarmi in Italia e cenavo nel
ristorante della stazione, ho notato, a un tavolo poco lontano
dal mio, una bellissima e giovanissima donna sola. "Peccato,
ho pensato, non la (2) mai più in vita mia. Fra poco un
oscuro treno addormentato mi riporterà veloce verso il caldo
cielo d'Italia, e mai più rivedrò i begli occhi e la fronte serena
di questa donna che (3) tanto, se l'avessi incontrata prima".
Ho raggiunto poi il mio posto nel vagone-letto, (4)
preparare la cuccetta e mi sono addormentato. Il giorno
dopo, mentre (5) al vagone-ristorante, con altri viaggiatori,
(6) con sorpresa la bellissima sconosciuta che (7) in una
cabina sola. Poi l’ho intravista un momento alla stazione
dove io cambiavo treno, ma tra la folla, l’ho persa subito di
vista; né del resto avrei potuto seguirla. Alla frontiera
tedesca durante il controllo dei bagagli, chi mi (8) vicino?
La bella sconosciuta. Purtroppo un asino di doganiere mi ha
fatto perdere tempo e non (9) vedere verso quale binario
(10). A Berlino ho cambiato nuovamente treno e quando
(11) a far colazione nel vagone-ristorante, chi vedo a una
tavola in fondo? La bellissima sconosciuta. Ma lei non si
(12) nemmeno di me. Nel suo scompartimento non c'era
posto. Perciò, ho abbandonato la partita, immaginando che
sarebbe scesa a qualunque delle stazioni che toccavamo. A
Firenze non pensavo più alla bella viaggiatrice, quando,
sceso per comprare dei giornali, l’ho vista affacciata dal
finestrino del mio stesso treno. In breve l’ho rivista, non
immaginate con che gioia, a Roma che (13) la mia meta
finale. "Qui - dissi - non mi (14) ". Ha preso un taxi, io ne
ho preso un altro e la (15). E immaginate la mia sorpresa ,
quando l’ho vista scendere al portone di casa mia. Ho fatto le
scale dietro di lei, con crescente meraviglia. E finalmente
l'ignota (16), legge un nome su una porta e suona. Era la
porta del mio appartamento. In breve: (17) della figlia d'una
compagna di collegio di mia madre, che veniva ospite nostra.
L'ignota viaggiatrice intravista nella lontana stazione d'una
città sperduta nella Russia, fugacemente apparsa in una sera
di partenza, tra i mille passanti d'un paese dove non sarei più
tornato, (18) mia moglie.
(A. Campanile, Se la luna ti porta fortuna, Rizzoli, Milano, 1960)
……/ 18
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8. Completa il brano scegliendo tra le parole proposte
Shoppingmania: 3500 euro spesi in autogrill
FORLI’. Spese folli. In tutti i sensi. Sono quelle ………………..(1) da una giovane dottoressa che ha
………………..(2) tutta la notte nell’area di servizio “La Macchia” in provincia di Forlì, sul tratto
dell’autostrada Bologna-Pesaro, spendendo 3.500 euro in preda ad un particolare tipo di ………………..
(3) depressiva, meglio conosciuta come ………………..(4) da shopping o acquisto compulsivo. Si tratta
di un fenomeno sempre più esteso che colpisce ormai molte donne, ma non solo. Anche gli uomini ne
sono ………………..(5). Forse una delle tante conseguenze della solitudine e dei ritmi ………………..
(6) della vita di oggi, o forse si tratta di un disturbo della personalità. In questo caso la professionista ha
iniziato a fare spese ………………..(7) all’interno dell’esercizio commerciale. All’inizio ha utilizzato i
………………..(8), forse per non lasciare tracce, ma, una volta svuotato il portafoglio, è passata alla carta
di ………………..(9). Alla fine ha acquistato oltre tremila e cinquecento euro tra CD, DVD, libri, salumi
e dolciumi vari. A ………………..(10) la corsa alla spesa della giovane donna sono stati gli agenti della
Polstrada ………………..(11) dai dipendenti dell’area di servizio, ………………..(12) dalla furia
maniacale con cui la donna stava ………………..(13) agli acquisti. Portata all’ospedale, ha atteso l’arrivo
dei genitori che hanno ………………..(14) che la figlia “soffre di turbe maniacali e quando ha le crisi dà
fondo a tutti i suoi averi”.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
a) realizzate
a) vissuto
a) situazione
a) sindrome
a) vittimi
a) incombenti
a) esorbitanti
a) soldi
a) credito
a) fermare
a) ammoniti
a) increduli
a) procedendo
a) informato
b) compiute
b) sfruttato
b) crisi
b) sintomo
b) vittime
b) urgenti
b) imbarazzanti
b) quattrini
b) plastica
b) smettere
b) annunciati
b) preoccupati
b) continuando
b) rifiutato
c) estese
c) percorso
c) urgenza
c) malattia
c) martiri
c) incalzanti
c) pazze
c) contanti
c) identità
c) finire
c) notificati
c) stanchi
c) seguitando
c) verificato
d) inventate
d) trascorso
d) emergenza
d) infezione
d) colpevoli
d) insistenti
d) affrettate
d) denari
d) pagamento
d) chiudere
d) avvisati
d) scocciati
d) riflettendo
d) confermato
……/ 14
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Soluzioni
Prova di lettura n.1
Italiani che vivono gratis
1.V; 2. F; 3. V; 4. F; 5.F; 6. F; 7.V; 8. F; 9.V; 10. F
Prova di lettura n. 2
Ecco gli angeli della mondezza. "Ora basta, Napoli la puliamo noi"
1. b; 2. c; 3. a; 4. c; 5. b; 6. d; 7. a; 8. d;
1. Leggi questo articolo e completa con le preposizioni (semplici o articolate) mancanti
Italia, paese dei cellulari
ROMA - E' l'oggetto più amato (1) dagli italiani. In quanto (2) a diffusione probabilmente è
l'elettrodomestico che (3) negli ultimi anni ha conosciuto un'espansione verticale senza confronti. Nel
nostro Paese si stravede (4) per il cellulare. Fa sentire tranquilli, permette di essere raggiunti e di
raggiungere, di fare chiamate (5) in caso di emergenza, dà sicurezza. E' una specie di totem tascabile (6)
della modernità. E' quanto emerge (7) da una ricerca dell'Isimm (Istituto per lo studio dell'innovazione
nei media e per la multimedialità).
I possessori (8) di cellulare, dice la ricerca, in Italia sono arrivati (9) a quota 40 milioni. I segmenti di
popolazione che più hanno contribuito all'espansione sono donne e anziani, ma (10) in assoluto la fascia
di età dove è più ampia la diffusione del telefono portatile è quella (11) tra i 14 e i 24 anni (94,4%),
seguita (12) dalla fascia dei trentenni (90,7%).
2. Trasforma le frasi usando i pronomi combinati
Es: Ho lasciato un messaggio a Marta
Gliel'ho lasciato
1) Diamo un regalo a Filippo.
Glielo diamo
2) Fate una telefonata ai nonni.
Fategliela / gliela fate
3) Ho portato un libro a Giovanni.
Gliel’ho portato
4) Ho dato tre caramelle ai bambini.
Gliene ho date tre
5) Racconto una storia ai bambini.
Gliela racconto
6) Ho scritto una lettera a Giulia.
Gliel’ho scritta
7) Anna ha preparato una decina di panini per noi.
Ve ne ha preparati una decina
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3. Correggere gli indefiniti che non sono esatti.
1) Non fa niente che pensare alla sua ragazza.
altro
2) Perché non assaggi qualche di questi cioccolatini?
Qualcuno /uno
3) Tutti hanno diritto a una vita migliore.
√
4) Non c’è alcuno di cui non mi abbia parlato.
Niente / nessuno
5) Ha telefonato un certo che sostiene di essere tuo amico.
Tale
6) Mi sembra che alcuni di voi abbia voglia di scherzare.
qualcuno
7) Chiunque può trovarsi in una situazione simile.
√
4. Completa le frasi con periodi ipotetici.
Indicazioni per la correzione: Assegnare 1 punto per ogni verbo nella forma corretta
1) Non sapevo che tu fossi nei guai. Se tu ME LO AVESSI CHIESTO , io TI AVREI AIUTATO
ben volentieri.
2) RESTEREI qui ancora qualche giorno, se io non DOVESSI riprendere la scuola domani.
3) Se tu AVESSI STUDIATO durante l'anno, ora AFFRONTERESTI l'esame con maggiore
serenità.
4) Se qualcuno DICESSE cosa sta succedendo, MI FAREBBE un piacere.
5) Martedì scorso Maria mi aveva invitato a cena. Io CI SAREI ANDATO tanto volentieri, se (io)
non AVESSI AVUTO un impegno precedente.
5. Completa le frasi con i pronomi relativi.
1) La ragazza CHE vedi seduta vicino a Renato è cilena.
2) Sono dei ragazzi CON CUI mi trovo molto bene.
3) Sergio è l’ultima persona A CUI mi rivolgerei se avessi bisogno di aiuto.
4) La situazione IN CUI vi trovate non è poi così difficile.
5) Sergio lavora in una fabbrica CHE produce scarpe.
6) Mi hanno regalato un libro DA CUI ho imparato molte cose.
7) Alberto fa un lavoro A CUI si dedica con passione.
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6.
Completa con il congiuntivo presente o passato dei verbi dati per ricostruire la storia di
Nicolò e Caterina.
Indicazioni per la correzione: Assegnare 0,5 punti per ogni scelta corretta rispetto al significato e
0,5 se il verbo è coniugato nel modo e tempo giusto come indicato.
vedersi – parlare – passare – aiutare – conoscersi – fare – avere bisogno
- Lo sapevi che Nicolò e Cecilia stanno insieme? Sai com’è successo?
- Di preciso no. Ma mi pare che SI SIANO CONOSCIUTI alla festa di Roberta:c’eri anche tu, no? Mi
sembra che ABBIANO PARLATO tutta la sera e poi immagino che SI SIANO VISTI spesso,
perché li ho incontrati molte volte insieme. Sembra che poi Nicolò ABBIA AVUTO BISOGNO di
un aiuto quando ha cambiato casa, ma i suoi amici erano molto impegnati. Penso proprio che Cecilia
l’ABBIA AIUTATO. Credo che lei ABBIA PASSATO qualche giorno da lui, perché mi ha chiesto
di portarle la posta a casa di Nicolò. Immagino che FACCIANO sul serio, perché hanno detto a tutti
che si sposeranno presto.
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7. Inserisci nel brano i verbi nel modo e nel tempo opportuno
La bella sconosciuta.
1) essere
2) rivedere
3) amare
4) fare
5) recarsi
6) vedere
7) leggere
8) trovare
9) potere
10) andare
11) andare
12) accorgersi
13) essere
14) sfuggire
15) seguire
16) fermarsi
17) trattarsi
18) divenire
Una sera mi trovavo in viaggio in una città straniera e
lontana. (1) l'ultimo giorno che passavo in Russia e mentre
aspettavo il treno che doveva riportarmi in Italia e cenavo nel
RIVEDRO’
ristorante della stazione, ho notato, a un tavolo poco lontano dal
mio, una bellissima e giovanissima donna sola. "Peccato, ho
AVREI AMATO
pensato, non la (2) mai più in vita mia. Fra poco un oscuro
HO FATTO
treno addormentato mi riporterà veloce verso il caldo cielo
d'Italia, e mai più rivedrò i begli occhi e la fronte serena di
MI RECAVO
questa donna che (3) tanto, se l'avessi incontrata prima".
Ho raggiunto poi il mio posto nel vagone-letto, (4)
HO VISTO
preparare la cuccetta e mi sono addormentato. Il giorno dopo,
mentre (5) al vagone-ristorante, con altri viaggiatori, (6) con
LEGGEVA
sorpresa la bellissima sconosciuta che (7) in una cabina sola.
TROVO/SONO TROVATO Poi l’ho intravista un momento alla stazione dove io cambiavo
treno, ma tra la folla, l’ho persa subito di vista; né del resto
HO POTUTO
avrei potuto seguirla. Alla frontiera tedesca durante il controllo
dei bagagli, chi mi (8) vicino? La bella sconosciuta. Purtroppo
ANDAVA
un asino di doganiere mi ha fatto perdere tempo e non (9)
SONO ANDATO
vedere verso quale binario (10). A Berlino ho cambiato
nuovamente treno e quando (11) a far colazione nel vagoneSI E’ ACCORTA
ristorante, chi vedo a una tavola in fondo? La bellissima
sconosciuta. Ma lei non si (12) nemmeno di me. Nel suo
ERA
scompartimento non c'era posto. Perciò, ho abbandonato la
partita, immaginando che sarebbe scesa a qualunque delle
SFUGGI/SFUGGIRAI
stazioni che toccavamo. A Firenze non pensavo più alla bella
HO SEGUITA
viaggiatrice, quando, sceso per comprare dei giornali, l’ho vista
affacciata dal finestrino del mio stesso treno. In breve l’ho
SI FERMA
rivista, non immaginate con che gioia, a Roma che (13) la mia
meta finale. "Qui - dissi - non mi (14) ". Ha preso un taxi, io
SI TRATTAVA
ne ho preso un altro e la (15). E immaginate la mia sorpresa ,
E’/SAREBBE DIVENUTA quando l’ho vista scendere al portone di casa mia. Ho fatto le
scale dietro di lei, con crescente meraviglia. E finalmente
l'ignota (16), legge un nome su una porta e suona. Era la porta
del mio appartamento. In breve: (17) della figlia d'una
compagna di collegio di mia madre, che veniva ospite nostra.
L'ignota viaggiatrice intravista nella lontana stazione d'una città
sperduta nella Russia, fugacemente apparsa in una sera di
partenza, tra i mille passanti d'un paese dove non sarei più
tornato, (18) mia moglie.
ERA
(A. Campanile, Se la luna ti porta fortuna, Rizzoli, Milano, 1960)
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8. Completa il brano scegliendo tra le parole proposte
Shoppingmania: 3500 euro spesi in autogrill
FORLI’. Spese folli. In tutti i sensi. Sono quelle B (1) da una giovane dottoressa che ha D (2) tutta la
notte nell’area di servizio “La Macchia” in provincia di Forlì, sul tratto dell’autostrada Bologna-Pesaro,
spendendo 3.500 euro in preda ad un particolare tipo di B (3) depressiva, meglio conosciuta come A (4)
da shopping o acquisto compulsivo. Si tratta di un fenomeno sempre più esteso che colpisce ormai molte
donne, ma non solo. Anche gli uomini ne sono B (5). Forse una delle tante conseguenze della solitudine
e dei ritmi C (6) della vita di oggi, o forse si tratta di un disturbo della personalità. In questo caso la
professionista ha iniziato a fare spese C (7) all’interno dell’esercizio commerciale. All’inizio ha
utilizzato i C (8), forse per non lasciare tracce, ma, una volta svuotato il portafoglio, è passata alla carta
di A (9). Alla fine ha acquistato oltre tremila e cinquecento euro tra CD, DVD, libri, salumi e dolciumi
vari. A A (10) la corsa alla spesa della giovane donna sono stati gli agenti della Polstrada D (11) dai
dipendenti dell’area di servizio, B (12) dalla furia maniacale con cui la donna stava A (13) agli acquisti.
Portata all’ospedale, ha atteso l’arrivo dei genitori che hanno D (14) che la figlia “soffre di turbe
maniacali e quando ha le crisi dà fondo a tutti i suoi averi”.
1.
a) realizzate
b) compiute
c) estese
d) inventate
2.
a) vissuto
b) sfruttato
c) percorso
d) trascorso
3.
a) situazione
b) crisi
c) urgenza
d) emergenza
4.
a) sindrome
b) sintomo
c) malattia
d) infezione
5.
a) vittimi
b) vittime
c) martiri
d) colpevoli
6.
a) incombenti
b) urgenti
c) incalzanti
d) insistenti
7.
a) esorbitanti
b) imbarazzanti
c) pazze
d) affrettate
8.
a) soldi
b) quattrini
c) contanti
d) denari
9.
a) credito
b) plastica
c) identità
d) pagamento
10. a) fermare
b) smettere
c) finire
d) chiudere
11. a) ammoniti
b) annunciati
c) notificati
d) avvisati
12. a) increduli
b) preoccupati
c) stanchi
d) scocciati
13. a) procedendo
b) continuando
c) seguitando
d) riflettendo
14. a) informato
b) rifiutato
c) verificato
d) confermato
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