Ciclotappo Ciclotappo è il nome con il quale è stato ufficializzato un

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Ciclotappo Ciclotappo è il nome con il quale è stato ufficializzato un
Ciclotappo
Ciclotappo è il nome con il quale è stato ufficializzato un gioco molto diffuso, specie in passato, fra
i ragazzi di ogni regione. Veniva giocato con i tappi a corona delle bibite gasate su una pista
disegnata con il gessetto in spiazzi all’aperto. I giocatori fanno avanzare i tappi personalizzati
all’interno con figurine di ciclisti mediante uno scatto del dito per dare vita ad una competizione che
ha le caratteristiche di una corsa ciclistica. Esistono numerose varianti regionali del popolare
gioco, sia per quanto riguarda i materiali usati, sia per le regole e le denominazioni. La Federazione
ha codificato il regolamento ed i campi di gara, tanto da poter disputare gare ufficiali. La
”FEDERAZIONE ITALIANA GIOCO CICLOTAPPO“, nata nel 1.993 ad opera di Gualtiero
Schiaffino, organizza ogni anno il Campionato Italiano di Ciclo-Tappo che si struttura in varie
tappe come un vero Giro d’Italia. L’amplificazione televisiva e della stampa hanno fatto si che ciò
che era nato come un’idea bizzarra e divertente desse luogo ad una attività ludico/agonistica vera
e propria una serie di Campionati Italiani, circoli affiliati in tutta Italia, un migliaio di tesserati. Nel
corso degli anni il Giro ha toccato molte città italiane tra cui Genova, Roma, Bolzano, Padova, Pisa,
Livorno, Torino, Milano, Verona, Asti, Parma, Acqui Terme, Levanto, Massa e molte altre avendo
come cornice gli angoli più caratteristici e rappresentativi di ogni città. In ognuna di queste
occasioni il gioco ha suscitato l’interesse di molti curiosi, sia i nostalgici (i ragazzi di una volta) che
i più giovani, tutti improvvisatisi corridori ciclotappisti, hanno dato vita a sfide appassionanti.
Oltre che l’attenzione della stampa periodica e quotidiana nazionale, il Ciclo-Tappo ha interessato
molto i media televisivi e radiofonici più importanti, che hanno colto lo spunto del gioco per
realizzare citazioni giornalistiche e programmi (TG1, TG2, TG3, Quelli che il calcio, Unomattina,
Reti Mediaset, Al Jazeera Junior, Caterpillar). In totale più di trenta occasioni televisive nazionali e
internazionali.
La campana
Il gioco della campana (hop scotch nei paesi Anglosassoni, Marelles in Francia, Tempelhupfen
in Germania, Ekaria Dukaria in India) è uno dei giochi più antichi, conosciuti e praticati, almeno
fino a qualche anno fa, in gran parte del mondo. Le sue origini risalgono addirittura ai tempi
dell’antica Roma, in cui veniva chiamato gioco del clàudus (gioco dello zoppo).
Attrezzatura per il gioco
- Un legnetto(o un gessetto) per tracciare lo schema sul terreno
- Una pietra per giocare a “piastrella”
- Un luogo all’aperto
La versione classica
Nella versione più conosciuta si gioca gettando il sasso in una casella e si va a raccoglierlo
saltellando su un piede solo.Se si perde l’equilibrio, ovviamente, si ricomincia!
La cerbottana
Oltre alla fionda anche la cerbottana è un giocattolo che gli anziani di oggi ricordano bene quando
si parla della loro infanzia. I ragazzini di oltre mezzo secolo fa esprimevano tutta la loro creatività
inventando versioni inoffensive di questo strumento di caccia. Per farlo si utilizzava tutto ciò che si
trovava in casa, per esempio le canne di alluminio dei vecchi lampadari o qualsiasi altro oggetto di
forma tubolare che garantisse una buona gittata. Anche nella costruzione dei proiettili l'ingegno
faceva la sua parte. Di solito venivano usate delle palline di carta, di terra, o anche di sughero.
Freccette di carta arrotolare a cono e inumidite in punta con la saliva venivano sistemate in mezzo
ai capelli che, per l'occasione, facevano da faretra. C'era anche chi inseriva uno spillino sulla punta
della freccia, rendendo il gioco pericoloso. Per fortuna questa brutta abitudine non era così tanto
diffusa tra bimbi che, alla fin fine, giocavano alla guerra solo per divertirsi.
Le biglie
Il gioco delle biglie ha testimonianze iconografiche in epoche antiche e in varie culture.
All’Inghilterra Vittoriana risale però il periodo di massima fortuna di questo gioco praticato da
adulti e bambini. Da noi questo gioco è considerato maggiormente un’attività per bambini più che
per adulti. Negli anni ’50 negli USA furono elaborate 31 regole per questo gioco in un gergo
tecnico e specialistico. Opuscoli che si sono poi diffusi anche in Inghilterra e in Italia venduti
insieme alle biglie. Si gioca solitamente uno contro uno, quindi per svolgere una partita a biglie
bisogna essere in minimo due persone fino ad un massimo di dieci-quindici giocatori.Le biglie,
fondamentali per lo svolgimento del gioco, possono essere di diverso tipo. La biglia classica di
terracotta, grezza o colorata, diametro di 10mm circa, creata appallottolando a mano la creta e
cuocendola in forno, può essere di sfericità imperfetta e quindi creare molte varianti di traiettoria
nel gioco. Le biglie di vetro sono invece tutte di sfericità quasi perfetta; molto pregiate sono gli
esemplari in vetro smerigliato e di vetro trasparente molto pregevoli esteticamente. Le biglie di
plastica, in uso dagli anni settanta, sono le più comuni. Diametro di 27 o 30 mm si comprano nelle
cartolerie e sono formate da due emisferi, uno colorato l’altro trasparente, tra cui è inserito un
dischetto di cartone rappresentante campioni dello sporto, auto o animali. Per giocare è bene poi
essere all’aperto e disporre preferibilmente di sabbia o terra per creare la pista su cui far rotolare le
biglie. Esistono diverse varianti del gioco delle biglie. Le più conosciute sono:
- Biglie nel mucchio: si traccia un cerchio di diametro all’incirca di 30 cm. Tutti i giocatori
pongono nel cerchio una biglia in modo da formare un mucchietto. Ogni giocatore a turno si mette
in piedi vicino al mucchio e lascia cadere sopra di esso un’altra biglia. Se centra con il colpo il
bersaglio e le biglie del mucchio si muovono cadendo da esso il giocatore che ha tirato le prende.
Vince chi ha raccolto un numero maggiore di biglie quando è rimasta una sola biglia finale nel
mucchio.
- Biglie in circuito: questa è la variante più famosa e praticata del gioco. Prima di giocare si inventa
un percorso da tracciare sulla sabbia decidendo se complicarlo con curve,salite e discese o lasciarlo
semplice. Il primo giocatore parte tirando la propria biglia (meglio se di plastica), il secondo fà lo
stesso cercando di raggiungere la prima biglia e così via per tutti i giocatori in una gara ad
inseguimento. Vince chi arriva per primo al traguardo.
- Biglie ad inseguimento: in questa variante si traccia sul terreno o sabbia una linea di partenza. Da
questa linea il primo giocatore tira la propria biglia. Il secondo tira a sua volta cercando di colpire la
biglia dell’avversario. Se ci riesce, prende la biglia del primo giocatore, e riprende la propria. Così
in successione ogni giocatore cercherà di colpire le biglie presenti sulla pista lanciate dai propri
avversari per impossessarsene. Se non ci sono più biglie sul terreno, chi è di turno lancia la propria
come se fosse il primo ad iniziare il gioco. Il gioco prosegue fino a che non ci sono più biglie. Si
potrà aver deciso che ciascuno metta in gioco un numero preciso di biglie, uguale per tutti, ma non è
una regola categorica.
- Biglia a buche : Si scavano varie buche sul terreno. Ogni giocatore ha a disposizione un numero
definito di biglie. Il totale viene distribuito nelle buche, in quantità calcolate e memorizzate. A
turno, ciascuno tira verso le buche una biglia, stando sulla linea di partenza che viene tracciata a una
certa distanza dalle buche. Se il giocatore riesce a far entrare la biglia in buca, prende le biglie che
stanno in essa, e riprende la sua. Se ciò non accade si perde la biglia che verrà posta nella buca in
cui si è fermata più vicina. Vince chi accumula un numero maggiore di biglie.
Bocce quadre
Il gioco delle Bocce quadre e originario della Francia, ideato a Cagnes sur Mer per ovviare alla
pendenza delle stradine di questo paesino della Provenza che non permette il gioco della
tradizionale Petanque. Furono cosi inventate queste bocce quadrate di legno che permettevano la
stabilita, giocando senza perdere innumerevoli quantita di bocce. Nel 2002 il noto giornalista G.
Ormezzano ed il Sindaco del paesino francese concordavano di esportare il gioco sui bricchi del
Roero a Castellinaldo, un successone, che anche noi Viglianesi abbiamo apprezzato, cercando di
divulgarlo nella Valtiglione. Vige il regolamanto della petanque. Come forse non tutti sanno
Bordighera ha uno stretto legame con le bocce,dove nel 1971 proprio in paese alto venne fondata la
prima società di petanque in Italia (club petanque Bordighera) e la federazione italiana relativa alla
stessa specialità (FIGP) che rimase con sede a Bordighera per diversi anni,oltre ad avere una delle
più vecchie società di bocce (specialità volo) della provincia di Imperia il “circolo boccistico
Giulio Biancheri Muller fondato nel lontano 1951.