Alitalia-Etihad, tutto finito. Anzi, no E Malpensa torna a essere
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Alitalia-Etihad, tutto finito. Anzi, no E Malpensa torna a essere
Varese economia 15 LA PROVINCIA DI VARESE VENERDÌ 18 APRILE 2014 Tendenza positiva Effetto Cargo Il Varesotto terzo al mondo per le merci Continuano, nonostante le voci di stampa delle scorse ore, le trattative tra Alitalia ed Etihad. E, stando alle rassicurazioni del ministro Lupi, Malpensa non sarà penalizzata Alitalia-Etihad, tutto finito. Anzi, no E Malpensa torna a essere “strategica” Giornata di grande confusione, ieri, sul fronte dell’ex compagnia di bandiera Il ministro Lupi: «Siamo alla fase decisiva. La brughiera? Nessuna penalizzazione» MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Scaramucce, c’è chi userebbe questo termine per commentarel’allungarsideitempidell’accordo tra Etihad e Alitalia. Ieri “Il Messaggero”, quotidiano romano, ha riportato di una trattativa congelata: la compagnia di Abu Dhabi avrebbe comunicato agli italiani che non esisterebbero - almeno per il momento - le condizioni tecniche e quelle politiche per far decollare l’alleanza. L’indiscrezione del Messaggero I paletti posti dal vettore aereo del Golfo non avrebbero ricevuto le necessarie garanzie né sul fronte delle rotte da Linate (da aumentare), dei collegamenti con l’Alta Velocità per Fiumicino e delle limitazioni dei benefici all’indirizzo delle low cost; né circa gli esuberi (tagli strutturali di tremila posti di lavoro almeno). Inoltre l’abbattimento dei debiti da parte delle banche, rimar- rebbe un altro punto di domanda. Subito in mattinata, il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ha, invece, reso noto: «Ho sentito il ministro Lupi, a lui non risulta rottura nella trattativa tra Alitalia ed Etihad». E nel pomeriggio, ci ha pensato lo stesso ministro ai Trasporti a fugare i dubbi: «Siamo alla fase finale. Se le risposte convincerannoEtihadsiprocederàconlalettera di intenti. È fondamentale che ognuno faccia la propria parte». Nessun intoppo, non almeno da far pensare a un cambio di frontedellacompagnianazionaledegli Emirati Arabi Uniti che nel primo «Ci sono trattative tra privati su cui il Governo non può e non vuole intervenire» trimestre del 2014 ha registrato la migliore performance mai avuta per lo stesso periodo, sia nel trasporto passeggeri, sia in quello cargo, con un fatturato di 1,4 miliardi di dollari durante i primi tre mesi e un incremento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2013. Numeri da far girare la testa. ApplicazioneestensivadelBurlando «La settimana scorsa l’amministratore delegato di Etihad è venuto da me e dal presidente del Consiglio e ci ha illustrato un piano che abbiamo condiviso come linea di massima», ha detto Lupi. «Ci sono poi questioni di trattative tra privati su cui il Governo non può e non vuole intervenire, come gli accordi societari e le garanzie». Alla “sua” Lombardia che guarda con trepidazione all’accordo Etihad Alitalia, potenzialmente fatale per Malpensa se Linate si potesse spingere ancora di più verso città medio – grandi , Lupi ha voluto fornire rassicurazioni: «Non è prevista la penalizzazione di Malpensa e del sistema aeroportuale italiano». Facile a dirsi, ma il territorio è in cerca di punti fermi e certezze e un’eventuale applicazione estensiva del decreto Bersani bis che regolamenta (sulla carta) l’operatività di Linate, sarebbe visto solo come un pugnalata ferale nei confronti di Malpensa. «Il piano industriale che abbiamo visto prevede lo sviluppo anche di Malpensa e non solo come cargo» ha ribadito il ministro al suo arrivo al convegno di Ncd. Stiano, inoltre, tranquilli gli arabi è parso voler dire Maurizio Lupi «Già previsto un collegamento ad alta velocità per tre scali» che, riguardo al piano nazionale degli aeroporti «prevede già un collegamento ad alta velocità dagli scali di Fiumicino, Malpensa e Venezia». Sempre a favore del Forlanini Eppure la provincia di Varese rimane in attesa. Il mondo imprenditoriale attende fatti, sempre andati a favore del Forlanini. Il segretario generale della Fit Cisl dei Laghi Dario Grilanda ribadisce il timore che l’accordo Etihad- Alitalia «penalizzerà Malpensa». Mentre da Roma Susanna Camusso, segretario generale della Cgil parla di una vertenza «molto delicata non solo per le migliaia di lavoratorimaancheperiltemadel trasporto, della compagnia di bandiera». Di certo c’è la crescita a due cifre dei passeggeri Etihad nel primo trimestre del 2014 per un totale di 3,2 milioni di passeggeri, oltre il 14% in più rispetto ai 2,8 milioni di passeggeri registrati nello stesso periodo dello scorso anno. 1 Il traffico delle merci porta Malpensa sul podio del mondo, al terzo posto nella sua categoria (aeroporti europei da 300mila a 999mila tonnellate annue di traffico). A decretarne la medaglia di bronzo è stato il sondaggio tra gli operatori del settore svolto da una delle più prestigiose riviste specializzate in air Cargo, che ha redatto una graduatoria di tutti gli aeroporti. Malpensa è l’unico aeroporto italiano presente nelle prime posizioni della classifica con un punteggio di 104 punti (presi in considerazioni quattro parametri: performance, qualità, mezzi/attrezzature e attività e che, proprio nella categoria che comprende anche le procedure doganali, registra ottimi giudizi per Malpensa). Dietro lo scalo della brughiera che si attesta molto vicino a Francoforte, restano l’aeroporto di Londra Heathrow e di Parigi Charles De Gaulle. E anche rispetto ai grandi aeroporti americani quali New York, Los Angeles, Chicago e Miami, Malpensa si è posizionata di gran lunga meglio. Il riconoscimento premia gli investimenti di Sea nel settore cargo (copertura del raccordo ferroviario, urbanizzazione di un’area di 200mila metri quadrati, ampliamento del piazzale per la sosta degli aerei full cargo) e conferma l’andamento del traffico merci a Malpensa che da luglio del 2013 sta crescendo molto di più (+3,5%) della media europea (+1,5%) rispetto al 2012. Lo stesso 2014 conferma la tendenza e diventa motivo di fiducia: marzo 2014 su marzo 2013 registra un +15% con 43.399 tonnellate trasportate e il primo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso mostra un +10,6%: nessun aeroporto europeo cresce così tanto. Cargo City mette fieno in cascina, forte di investimenti per circa 100 milioni di euro che consentiranno di raddoppiare, entro il 2018, la capacità merci dello scalo. Il primo dei nuovi magazzini sarà disponibile tra due anni, già assegnato alla franco americana Sfs Wfs e all’italiana Beta Trans. E il 2014 fornisce un segnale di ripresa anche delle importazioni. A.PED. L’intervista GIORGIO FOSSA, IMPRENDITORE, PRESIDENTE DI SEA DAL 1999 AL 2003 «L’è tutto sbagliato M Ed è colpa dei politici» alpensa, siamo all’accanimento terapeutico. Solo una compagnia orientale potrà salvarla. Ma la classe politica deve smetterla di essere miope». A sostenerlo è Giorgio Fossa, imprenditore di Gallarate, già presidente di Sea dal ’99 al 2003, nonché presidente di Confindustria. Come vede la vicenda Malpensa? L’è tutto sbagliato, come diceva Bartali. Teme l’accordo Alitalia-Etihad? Non imputiamo agli “emiri” colpe non loro. L’errore di base è degli azionisti di Alitalia: ammesso, ma non concesso, che la lettera d’intenti di Etihad arriverà, saranno loro a dover risolvere i problemi. Il vero errore fu non venderla ad Air France. Se gli arabi mettono sul piatto 500 milioni, è giusto che facciano le loro scelte. Però Malpensa sarà sacrificata… Si sa che l’Italia fa fatica ad avere due hub, ma il traffico più pregiato è a Malpensa. A Etihad bisognerebbe far capire che i clienti di Malpensa, lombardi, piemontesi e in parte veneti, non vanno a Ro- ma per spostarsi verso le destinazioni internazionali. Come risollevare Malpensa, dunque? Ci sono tre problemi. Il primo è un errore di Sea, non del management, ma dei suoi azionisti. Si è preferito fare cassa con una pseudo-privatizzazione - non vedo come altro definire la vendita a un fondo che fa riferimento ad istituzioni pubbliche - invece di valutare la migliore strategia, che era cercare un compratore nei Paesi asiatici. Per fare di Malpensa l’ hub europeo di una compagnia dell’Estremo Oriente sapendo che Alitalia non avrebbe più portato traffico. era già sopra i 20 milioni di passeggeri, mentre a Linate c’era un vincolo a sette-otto milioni dovuto dalla limitazione dei parcheggi per le auto. Questo ci permetteva di potenziare Malpensa. Quando lasciai Sea, la prima cosa fu costruire parcheggi a Linate. Si preferì fare soldi con i parcheggi, massacrando l’aeroporto più redditizio. Abbiamo divagato. Torniamo al se- «I Comuni di sedime non fanno i conti con il possibile rischio di disoccupazione» rando che l’Europa si beva la “newco”. Poi c’è il terzo problema. Qual è? I Comuni limitrofi. A Roma, ogni volta che si toccava Fiumicino, tutti, da An a Rifondazione, erano schierati a difesa di un bene collettivo. A Malpensa l’opposto, ma i Comuni di sedime non fanno i conti di quanto rendeva Malpensa e di quale rischio di disoccupazione è alle porte, se si ridimensiona. E cadono le braccia a ripensare al ’98, a com’erano la grande Malpensa e un aeroporto come Madrid allora e oggi. Che sconforto. Chi è il maggior responsabile? La politica. Miopia? Per qualche euro in più in cassa subito, si è azzoppata l’azienda sul lungo periodo. D’altra parte, i quattrini Sea li ha sempre fatti a Malpensa, perché il traffico di Linate è mordi e fuggi, passeggeri che si fermano a comprare un caffè e il giornale. Ricordo la storia dei parcheggi di Linate. Ce la racconti… Quandoeropresidente,Malpensa condo problema? Troppo tardi per rimediare? Sea Handling. Ai miei tempi, convincendo i sindacati, persino quelli autonomi, l’avevo sostanzialmente venduta - c’era una trattativa molto avanzata con i tedeschi di Fraport (l’handling di Francoforte, ndr) che avrebbe permesso di costruire un legame molto forte con i tedeschi e con una società leader - ma fui bloccato. E oggi siamo qui a leccarci le ferite, spe- C’è una sorta di accanimento terapeutico contro Malpensa, basti pensare al no del Tar al volo su New York di Emirates. L’unica possibilità è l’arrivo di una compagnia orientale, ma bisogna fare sistemapernonostacolareMalpensa. Il nostro territorio ne beneficerebbe, perché nel mondo le aree che crescono sono quelle vicine ai grandi aeroporti. 1 AndreaAliverti