Le torbiere: relitti di biodiversità

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Le torbiere: relitti di biodiversità
Le torbiere: relitti di biodiversità
LE TORBIERE E LA DIRETTIVA HABITAT
Le torbiere sono habitat di interesse comunitario, così come definiti dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE). In Emilia
Romagna sono presenti sia torbiere alte attive che torbiere di transizione.
HABITAT 7110 - TORBIERE ALTE ATTIVE
Le torbiere sono ambienti umidi acidi che si sviluppano in substrati poco drenati, con ristagno d’acqua, che
determina una condizione di anossia (scarsità di ossigeno). Nella torbiera si determina, inoltre, una situazione di
carenza di nutrienti minerali, alla quale si adattano solo poche specie vegetali ed in particolare gli sfagni. Le
torbiere alte infatti sono costituite prevalentemente da muschi del genere Sphagnum, i cui resti, solo parzialmente
decomposti per la scarsità di ossigeno, si stratificano, originando depositi di torba in cumuli sopraelevati rispetto
all’ambiente circostante, risultando completamente svincolati dal contatto diretto con l’acqua di falda. Dal punto di
vista idrico sono alimentate prevalentemente dalle precipitazioni meteoriche.
La torbiera è considerata “attiva” se il processo di accumulo della torba è in atto.
Le torbiere alte attive sono considerate habitat di interesse comunitario prioritari per la Rete Natura 2000.
SFAGNI
SEZIONE SCHEMATICA DI TORBIERA – A DESTRA CUSCINO A
SFAGNO CON DROSERA ROTUNDIFOLIA
DOVE IN REGIONE
L’unico esempio di torbiera alta in regione è presente nella stazione del Lago Pratignano, nel Parco Regionale
dell’Alto Appennino Modenese, sul crinale che separa la valle del Dardagna (BO) dalla valle dell’Ospitale (MO).
Il lago non ha né emissario né immissario ed è quindi
alimentato solo dalle precipitazioni; non è origine glaciale bensì
tettonica, a seguito di un fenomeno di “sdoppiamento delle
creste”.
ITINERARI
Il Lago Pratignano è raggiungibile:
- da Fanano (MO) con il sentiero CAI n°407 e ritorno lungo lo
stesso itinerario. Dislivello: ± 800 m - Tempo di percorrenza: 2h
30 minuti (solo andata)
- da Ospitale di Fanano (MO) con il sentiero CAI n°4 09 e ritorno
lungo lo stesso itinerario. Dislivello: ± 400 m - Tempo di
percorrenza: 1h 30 minuti (solo andata)
Sopra i cumuli di sfagno del Lago Pratignano cresce la rara specie “carnivora” (o più precisamente, “insettivora”)
Drosera rotundifolia. Si tratta di un vero e proprio relitto glaciale, nota attualmente, in Emilia Romagna, solo per
questa torbiera, in condizioni di ultimo rifugio.
La drosera possiede una “trappola” a colla: le foglie presentano
numerosi peli ghiandolari rossi, che terminano con una goccia di
liquido vischioso e splendente, simile a nettare; gli insetti, attratti da
questo liquido, rimangono invischiati alla foglia, che inizia a ripiegare
lentamente i “tentacoli” su se stessa. Successivamente la pianta
secerne enzimi digestivi contenenti proteasi, che digeriscono le
proteine dell’insetto, consentendone l’assorbimento.
HABITAT 7140 - TORBIERE DI TRANSIZIONE
Come le torbiere alte attive, le torbiere di transizione sono un habitat di interesse comunitario per la Rete
Natura 2000.
Si tratta di torbiere basse, cioè che mantengono un profilo orizzontale e per le quali l’alimentazione idrica proviene
prevalentemente dal suolo; la maggiore disponibilità di nutrienti e la ridotta acidità del substrato determinano la
presenza di una vegetazione più varia rispetto alle torbiere alte.
Torbiere di transizione vengono considerate quelle in cui sono compresenti le caratteristiche delle torbiere alte e
basse con predominanza delle une o delle altre a seconda della natura prevalente degli apporti idrici, della
disponibilità di nutrienti, dell’orografia del suolo e di altri fattori minori.
DOVE IN REGIONE
In Emilia Romagna le torbiere di transizione sono presenti nelle
province occidentali, da Piacenza a Modena, generalmente a
quota 1300-1500 m.
In particolare nei pressi del Lago Calamone, alla base del
M.Ventasso (RE), è presente un’area torbosa di elevato
interesse naturalistico, il Lago Verde.
Anche al Lago Baccio (MO) è possibile osservare una torbiera,
situata sul lato a monte del bacino.
ITINERARI
LAGO BACCIO
Il Lago Verde è raggiungibile dal Lago Calamone, con il sentiero CAI n°661 con ritorno lungo lo stesso itinerario.
Dislivello: ± 100 m - Tempo di percorrenza: 30 minuti (solo andata)
Il Lago Baccio è raggiungibile dal Lago Santo Modenese con il sentiero CAI n°523 con ritorno lungo lo s tesso
itinerario. Dislivello: ± 100 m - Tempo di percorrenza: 20 minuti (solo andata)
CONSERVAZIONE
Accanto al grande valore naturalistico, per la presenza di specie vegetali rare, occorre sottolineare il fatto che le
torbiere rappresentano ambienti molto fragili dal punto di vista ecologico e con destino assai precario: ogni
modificazione relativa all’alimentazione idrica della torbiera può comprometterne la sopravvivenza.
Inoltre ogni contesto torboso appenninico rappresenta un ambiente di tipo relittuale, sia di tipo climatico, in quanto
la sua formazione è legata a passate fasi climatiche fredde, piuttosto che alle condizioni attuali, che di tipo
biologico, in quanto lontano da biotopi dello stesso tipo, diffusi principalmente nelle Alpi e nel Nord Europa.
Pertanto la scomparsa di questi ambienti, nel nostra regione, e in Italia in generale, è nella maggior parte dei casi
irreversibile.
Le torbiere: archivi di storia naturale
Grazie alle particolari condizioni di acidità e anossia, nelle torbiere il processo di decomposizione è molto lento
così che, nella torba, si conserva il materiale organico presente e, in particolare i granuli di polline, caratterizzati
da una parete esterna molto resistente. I granuli di polline restano quindi a testimonianza delle piante che li
hanno prodotti, nel luogo e nel tempo in cui vivevano.
La torbiera è simile ad un archivio (di storia naturale) con tanti
cassetti: ogni strato di torba è un cassetto che ha conservato
dentro di sé i pollini di tutte le piante che crescevano in quel
momento nell'area ad esso circostante, cioè la vegetazione di
quell'area.
Partendo dagli strati alla base del deposito, l'analisi pollinica
permette di "scattare" tante "foto" dei paesaggi vegetazionali,
quanti sono i livelli in cui si effettua l'analisi e, in
base ad essi, ricostruire anche le condizioni climatiche.