Estratto Spagnola

Transcript

Estratto Spagnola
la variante Chigorin - aspetti generali
!!!!!!!!"
#dmckMjfm$
#mMgMiaga$
#amMgMhMm$
#hamMgMmM$
#MmMmAmMm$
#mCGMmBmA$
#AGMGMGAm$
#JBIEJMLM$
%&&&&&&&&'
Capitolo Uno
la variante Chigorin - aspetti generali
1.e4 e5 2.Bf3 Bc6 3.Cb5 a6 4.Ca4
!!!!!!!!"
#dmckfibj$
#magamaga$
#ambmMmMm$
#mMmMgMmM$
#CmMmAmMm$
#mMmMmBmM$
#AGAGMGAG$
#JBIELMmD$
%&&&&&&&&'
La nostra avventura inizia qui. Siamo appena
entrati nel territorio della partita Spagnola,
tradizionalmente considerata un caposaldo
del gioco posizionale. La prossima sequenza di
mosse sino a 9.h3 è stata giocata in migliaia di
partite per molti decenni e oggi, nella maggior
parte dei casi, viene giocata quasi automaticamente. Tuttavia commenterò brevemente
ciascuna mossa, come se fosse la prima volta che
incontro questa posizione. Nel farlo presenterò
anche le alternative che portano agli ultimi sei
capitoli del libro.
di una storia del tutto diversa dal titolo “variante
aperta”, che esula dall’ambito di questo libro.
Nessuna mossa a difesa del pedone è priva di
difetti:
- 5.Bc3 blocca il pedone ‘c’ e impedisce il
naturale piano di occupazione del centro con
c3 e d4;
- 5.Ee2 sviluppa la donna in un momento
in cui la maggior parte degli altri pezzi si trova
nella casa di partenza. Questo comportamento
viola gravemente i principi delo sviluppo e non
si addice affatto ad una signora.
- 5.d3 è più flessibile, ma potrebbe risultare
una perdita di tempo, qualora il Bianco decidesse
in seguito di occupare il centro con c3 e d4;
- 5.d4 è un prematuro sfoggio di attività al
centro. La collocazione dell’alfiere sulla diagonale a4-e8, mettendo sotto pressione il pedone
e5, ha finalità di lungo termine. Se il Bianco
avesse voluto aprire il centro in una fase così
precoce della partita, avrebbe dovuto sviluppare l’alfiere in c4, per creare minacce contro
il pedone f7, anche se l’apertura avrebbe avuto
un carattere completamente diverso.
5...Ce7
Chiudendo la colonna ‘e’, il Nero rinnova la
minaccia ...Bxe4.
4...Bf6
6.De1
Il Nero approfitta della prima possibilità di
contrattacco al centro.
A questo punto tutte le mosse menzionate nel
precedente commento sono ancora possibili,
ma avrebbero gli stessi difetti. La difesa del
pedone con la torre è più efficace. Dopo le
spinte pianificate in c3 e d4, i pezzi pesanti
del Bianco esercitano una pressione costante
sulle colonne centrali, evitando così precoci
contrattacchi del Nero.
5.0-0
Il Bianco non ha ancora bisogno di difendere
il pedone ‘e’, in quanto dopo 5...Bxe4 6.d4
riprenderebbe il pedone a causa della vulnerabilità del re avversario. Sarebbe in effetti l’inizio
7
le partite di gioco aperto - vol. 2
6.Cxc6 è l’ultima possibilità a disposizione
del Bianco per evitare il naturale corso della
partita. Dopo 6...dxc6 la perdita di tempo è
giustificata dal fatto che i pezzi del Nero non
sono piazzati idealmente per difendere il pedone
e5, il che comporta la necessità di giocare con
precisione. Tuttavia, con la cessione dell’alfiere
campochiaro il potenziale strategico del Bianco
si riduce considerevolmente.
6...b5
Il Nero para la minaccia Cxc6 seguita da Bxe5
creata dall’ultima mossa del Bianco.
7.Cb3
E infine l’alfiere prende sotto controllo il pedone f7, ma il Nero è abbastanza ben sviluppato
e può evitare problemi di rilievo.
7...d6
Superprotegge il pedone ‘e’ creando allo stesso
tempo la minaccia ...Ba5. Inoltre, apre la diagonale c8-h3 all’alfiere.
L’alternativa è 7...0-0, dopodiché il gioco può
semplicemente trasporre dopo 8.c3 d6. Il tagliente Attacco Marshall (8...d5) non rientra
nell’ambito di questo libro e, dal punto di vista
della linea principale, l’ordine di mosse che ha
inizio con 7...d6 è più preciso. L’arrocco alla
settima mossa creerebbe al Nero qualche leggero
problema dopo 8.a4.
8.c3
Libera la casa c2 per l’alfiere e prepara l’occupazione del centro.
8.a4 è meno efficace a causa di 8...Cg4, che
crea la minaccia ...Bd4 o ...Cxf3 seguita da
...Bd4. Dopo 9.c3 0-0 il Nero è pronto a mettere in discussione la strategia del Bianco con
...Ba5 seguita da ...b4, dopodiché le debolezze
prodotte dall’avanzata prematura del pedone ‘a’
lasciano l’alfiere spagnolo piuttosto esposto.
8...0–0
L’affrettata 9.d4 permetterebbe ora al Nero di
completare lo sviluppo in modo naturale con
9...Cg4, esercitando forte pressione sul centro
avversario. Di conseguenza, la profilattica...
9.h3
..deve essere considerata più coerente.
8
!!!!!!!!"
#dmckMjfm$
#mMgMiaga$
#ambgMhMm$
#mamMgMmM$
#MmMmAmMm$
#mCGMmBmA$
#AGMGMGAm$
#JBIEJMLM$
%&&&&&&&&'
E così abbiamo raggiunto quello che può
tranquillamente essere considerato il tabiya
principale delle partite di gioco aperto.
Ci sono vari motivi per sostenerlo. Prima di tutto,
un esame di tutte le possibili deviazioni dimostra
con chiarezza che la prima mossa del Nero non
può essere facilmente messa in discussione da
un’azione al centro precoce e insufficientemente preparata (alcune di queste linee sono state
esaminate nel primo volume; le altre sono state
passate in rassegna più sopra e saranno esaminate
in questo libro). A sostegno di tale punto di vista
c’è più di un secolo di pratica agonistica. Da
ultimo, possiamo notare che contrariamente a
quanto avviene nelle cosiddette linee secondarie,
dove il Nero dispone solitamente di due o tre
varianti plausibili, nella posizione del diagramma
sono stati sperimentati innumerevoli sistemi per
il secondo giocatore: la difesa Breyer, la variante
Smyslov, la variante Zajtsev, insieme a tutta una
serie di assetti Chigorin legati a nomi prestigiosi
quali Rauzer, Panov, Keres, Romanishin, Graf,
nonché molte altre linee non legate a nomi particolari, ma che nella storia degli scacchi hanno
fatto parte del repertorio principale di grandi
giocatori, Campioni del mondo compresi.
Difficilmente ciò si può interpretare come un
segno che il Nero può pareggiare il gioco come
vuole contro la linea principale della Spagnola; al
contrario è prova del fatto che contro ciascuno di
questi sistemi il Bianco ha sempre trovato nuovi
modi di mantenere il Nero sotto pressione posizionale, obbligandolo regolarmente a escogitare
un nuovo assetto. Tant’è vero che per un giocatore che con il Nero si affida principalmente alle
linee chiuse della Spagnola è più saggio cambiare
sistema di tanto in tanto, col risultato non solo
la variante Chigorin - aspetti generali
di evitare la preparazione specifica degli avversari,
ma anche di ampliare la propria comprensione
degli scacchi in generale.
Nella posizione del diagramma il Bianco è giusto a un passo dal raggiungere il suo obiettivo
primario, l’occupazione stabile del centro, ma
questo non significa necessariamente che abbia
già vinto la battaglia strategica. È lapalissiano
che il Nero non può fisicamente impedire
10.d4, deve quindi cercare un modo ottimale di
controbatterla. Tuttavia è difficile sostenere che
una qualunque delle varianti sopra elencate sia
migliore di un’altra e si rende perciò necessario
un chiarimento della parola “ottimale”. Il secondo giocatore dovrà decidere come proseguire lo
sviluppo tenendo in considerazione il proprio
livello di comprensione, lo stile di gioco, i gusti
personali e, perché no, lo stato d’animo con cui
si è seduto alla scacchiera.
Non c’è bisogno di dire che la mia scelta dei sistemi
del presente repertorio è altamente soggettiva.
Ho evitato intenzionalmente i sistemi di moda.
L’esperienza mi insegna che la moda è una signora imprevedibile e capricciosa; capita alle volte
che varianti da lungo tempo dimenticate tornino
sotto la luce dei riflettori. Ancor più importante,
direi, è la considerazione che cogliere l’essenza
della posizione in linee in cui la teoria compie
passi da gigante (non necessariamente nella giusta
direzione) è un compito piuttosto difficile. È
molto più semplice scattare una foto o abbozzare
un ritratto di un oggetto praticamente immobile
che descrivere una scena molto animata.
Al contrario, ho preferito scegliere varianti con
una storia molto lunga alle spalle, una storia
fatta di grandi nomi, fra cui quelli di vari
Campioni del mondo. Avremo così anche la
possibilità di seguire l’evoluzione del pensiero
scacchistico e di conferire un po’ di stabilità alle
conclusioni teoriche delle pagine che seguono.
Le verità che la mente umana è riuscita a svelare
nel volgere di anni o persino decenni grazie a
figure come Rubinstein, Botvinnik, Keres, Smyslov, Petrosjan o Karpov difficilmente saranno
mai messe in discussione dalla pratica o dal
computer. Devo confessare che, a parte alcuni
rari momenti in cui ho temuto di non riuscire
a rendere giocabili queste “antichità”, non mi
sono mai dispiaciuto della mia scelta durante
l’intero lavoro. Avevo piuttosto l’impressione di
bere un vino molto invecchiato, scoperto in un
angolo nascosto della mia cantina.
Altro mio obiettivo è stato quello di fornire
informazioni di utilità generale e non solo
relative alle varianti specifiche. Nel caso alcuni
lettori volessero fare una scelta diversa contro
la variante principale della partita Spagnola,
le spiegazioni strategiche fornite più avanti
saranno probabilmente di loro aiuto.
Tutte queste limitazioni autoimposte mi hanno
lasciato un campo relativamente ristretto. Dopo
alcuni ulteriori rimuginamenti ed esitazioni ho
scelto due delle più antiche linee secondarie della variante Chigorin, che, a sua volta, è il modo
più antico di rispondere alla linea principale
della partita Spagnola.
A rigore, la mossa...
9...Ba5
..che caratterizza il sistema Chigorin, sembra
una piccola deviazione dal corso logico dello sviluppo. In effetti, il Nero muove per la seconda
volta un pezzo già sviluppato, mentre l’alfiere
in c8 è ancora nella casa di partenza.
Da questo punto di vista, la mossa più naturale
è 9...Cb7, che conduce alla assai popolare variante Zajtsev, un sistema che ha resistito a un
accurato esame durante i match fra Kasparov
e Karpov.
Tuttavia, vi sono taluni elementi della posizione che spiegano perché la logica e generalmente buona 9...Cb7 non sia l’unica
corretta o quantomeno non la migliore.
Dopo 10.d4 per il Nero non è facile, nell’immediato, mettere in discussione la supremazia del
Bianco al centro. La ragione principale è che il
cavallo in c6 è legato alla difesa del pedone e5,
e pertanto blocca quello in ‘c’, che altrimenti
potrebbe essere usato per minare d4. Allo stesso tempo non è ancora certo che lo sviluppo
dell’alfiere in b7 sia utile, visto che il Bianco
ha la possibilità di chiudere il centro con d5
quando vuole.
In effetti, praticamente nessuna delle possibili
continuazioni del Nero alla 9a mossa è esente da
lievi difetti, per cui - lo ripeto - a questo punto
la scelta è una mera questione di gusti. Non
intendo in alcun modo mettere in discussione
la correttezza di 9...Cb7 né dimostrare la superiorità di 9...Ba5. Voglio solo chiarire che in
quest’ultima fase di sviluppo il calcolo concreto
può e deve legarsi strettamente all’applicazione
delle regole generali.
Torniamo ora alla variante Chigorin.
9
le partite di gioco aperto - vol. 2
Capitolo Tre
!!!!!!!!"
#dmMmMjfm$
#mMkciaga$
#amMgMhMm$
#magMgMmM$
#MmbGAmMm$
#mMGMmBmA$
#AGCmMGAm$
#JMIEJBLM$
%&&&&&&&&'
il sistema Petrosjan
1.e4 e5 2.Bf3 Bc6 3.Cb5 a6 4.Ca4 Bf6
5.0–0 Ce7 6.De1 b5 7.Cb3 d6 8.c3 0–0 9.h3
Ba5 10.Cc2 c5 11.d4 Ec7 12.Bbd2 Cd7
!!!!!!!!"
#dmMmMjfm$
#mMkciaga$
#amMgMhMm$
#hagMgMmM$
#MmMGAmMm$
#mMGMmBmA$
#AGCHMGAm$
#JMIEJMLM$
%&&&&&&&&'
Il sistema esaminato in questo capitolo ha un
carattere del tutto diverso dal precedente. Il
mio intento nello scegliere due sistemi basati
su trattamenti opposti è offrire una più ampia
panoramica della variante Chigorin nel suo
complesso. Per pura coincidenza i “padrini”
di questi sistemi sono due dei miei giocatori
preferiti della storia degli scacchi.
Con l’ultima mossa il Nero completa lo sviluppo
mettendo in comunicazione le torri e si preoccupa principalmente di mantenere una posizione
flessibile. In tal modo, si astiene dall’esercitare
ulteriore pressione sulla casa d4, concedendo al
Bianco una più ampia scelta di mosse.
Fondamentalmente, i suoi piani rimangono gli
stessi: o cambiare in e5, per combinare la pressione sul lato di re con l’occupazione della casa
d5; o bloccare la posizione con d5, consolidando
il vantaggio di spazio e - così spera - lasciando il
96
cavallo in a5 mal collocato. Tuttavia, la differenza
di fondo rispetto al sistema Rubinstein è che il
Bianco, non dovendo più preoccuparsi della casa
d4, può ritardare la definizione delle proprie
intenzioni fino al momento più favorevole.
Il Nero deve preoccuparsi principalmente di
essere pronto per entrambe le eventualità, il
che richiede un trattamento marcatamente
profilattico. La mossa di Rubinstein, 12...Bc6,
sembra un po’ troppo impegnativa, ma il Nero
ha l’importante vantaggio di dover affrontare
una sola struttura sin dalla mossa successiva.
Dopo 12...Cd7, i pezzi del Nero sono ancora
ben collocati, ma l’incertezza sul prossimo futuro può essere fonte di notevole confusione.
Come sempre nel sistema Chigorin, il problema
principale rimane il cavallo di donna. Quindi,
dopo la naturale...
13.Bf1
..ho esaminato soltanto...
13...Bc4
..che colloca subito il cavallo su un percorso
più favorevole. Da un punto di vista filosofico,
è fondamentale affinché il Nero possa ottenere
una posizione giocabile. Di conseguenza, ho
scelto di ignorare alternative popolari come
13...Dfe8 (la specialità di Ivkov) e 13...cxd4
14.cxd4 Dac8 (un’interpretazione più moderna), che pure hanno ottenuto risultati ragionevoli nella pratica.
La presenza del cavallo in c4 irrita ovviamente
il Bianco, che incontrerà delle difficoltà nello
sviluppo del lato di donna. In realtà il cavallo
non è troppo stabile in c4, ma il modo naturale di scacciarlo, b2-b3, è piuttosto a doppio
taglio, dato che indebolisce la casa c3. Il Nero
il sistema Petrosjan
ritirerebbe il cavallo in b6 proseguendo con ...c4
(per rispondere a b4 con ...a5) o addirittura
...a5-a4. Sul lato di donna avrebbe un gioco
allo stesso tempo facile ed efficace, garanzia di
una coerente strategia generale.
!!!!!!!!"
#dmMmMjfm$
#mMkciaga$
#amMgMhMm$
#magMgMmM$
#MmbGAmMm$
#mMGMmBmA$
#AGCmMGAm$
#JMIEJBLM$
%&&&&&&&&'
Ecco la posizione che associo al nome di Pertrosjan. Per quanto ne so, i libri di teoria la
indicano semplicemente come un’altra delle
tante varianti “senza nome”.
Il X Campione del mondo impiegava la difesa
Francese, la Siciliana e la Caro-Kann con molta
maggiore frequenza della partita Spagnola. Tuttavia, la sua fiducia nel sistema in esame deve
essere stata enorme, dato che lo adottò contro
avversari terribili come Tal, Korchnoj, Karpov e
Kasparov, fra gli altri. Il punteggio che ottenne
fu di sei patte su sei partite. Possiamo supporre
che Petrosjan non la ritenesse una variante
affidabile per vincere con il Nero.
Anche in questo caso il trattamento delle idee
fondamentali del sistema è stato differente. Invece di presentare i fatti cronologicamente, mi
sono concentrato separatamente sui piani fondamentali, per due buone ragioni. Prima di tutto,
la prospettiva storica è molto meno interessante
che nel precedente capitolo. In secondo luogo, il
carattere meno forzante della lotta richiede una
spiegazione logica ben strutturata.
Ho notato poi anche un altro aspetto rilevante.
Nel sistema Rubinstein la teoria era più o meno
ben definita, e per averne una panoramica precisa sono state necessarie solo alcune (relativamente) lievi modifiche. Nel sistema Petrosjan la
situazione è meno chiara. In quasi ogni partita
presa in esame ho scoperto momenti (o quanto
meno ordini di mosse) discutibili. Il fatto che il
gioco abbia un carattere meno forzante che nelle
posizioni analizzate nel precedente capitolo
lascia più spazio a errori da entrambe le parti.
Direi che il sistema Petrosjan rappresenta un
territorio piuttosto rischioso per la pratica di
torneo (indipendentemente dal colore), ma è
un universo molto piacevole per l’analista.
Inizieremo esaminando il “piano di Rauzer”, che
consiste nel cambiare in e5. Due sono gli aspetti
principali che rendono questo piano perfettamente logico. Prima di tutto, la casa d5 non è
molto ben difesa, perché il Nero ha già sviluppato
l’alfiere in d7 e dovrà spendere un tempo ulteriore per collocarlo in c6 o e6. Secondo, la spinta del
pedone ‘d’, ovvero il piano alternativo del Bianco,
non attacca nulla ora, fatto che permette al Nero
una maggiore libertà di azione.
La prima occasione in cui il Bianco può catturare in e5 è subito dopo 12...Cd7. A rigor
di logica, è ovvio che si tratta di un cambio
prematuro, ma nella pratica il Nero ha spesso
avuto problemi dopo...
13.dxe5 dxe5
Il motivo è che il piano generale del Bianco è di
facile realizzazione, mentre il Nero ha bisogno
di una pianificazione concreta e precisa per
mantenere una posizione armoniosa. Nella
prossima partita finì nei guai a causa di un’inutile perdita di tempo.
!!!!!!!!"
#dmMmMjfm$
#mMkciaga$
#amMmMhMm$
#hagMgMmM$
#MmMmAmMm$
#mMGMmBmA$
#AGCHMGAm$
#JMIEJMLM$
%&&&&&&&&'
Partita 30
Korneev-Dydyshko
Katowice 1992
L’ordine di mosse reale fu piuttosto insolito:
8...Ba5 prima dell’arrocco, ma poi il Bianco
giocò comunque h2-h3, trasponendo nel sistema in esame.
97
le partite di gioco aperto - vol. 2
14.Bh2
Il Bianco sgombera la casa f3 per la donna e
prepara l’ulteriore salto di cavallo in g4 per
minare il controllo del Nero sulla casa d5.
Dopo la più naturale 14.Bf1, che porta avanti lo
sviluppo, il Nero ha la scelta tra 14...c4, con gioco
analogo a quello avutosi in partita, e 14...Bc4,
più rilevante per l’ordine di mosse 13.Bf1 Bc4
14.dxe5 dxe5 analizzato più sotto.
14...c4!
Il cambio al centro ha dissolto l’attacco del
Bianco contro la casa c5, che il Nero si affretta
a sgomberare per trasferirvi il cavallo. Siccome il
cavallo non ha definito le sue intenzioni prima
di dxe5, il piano comporta il risparmio di ben
due tempi rispetto al sistema Rubinstein.
15.Bdf1 Fh8?
Una mossa troppo cauta: regala al Bianco un
tempo che si dimostrerà di importanza decisiva
per stabilire il dominio al centro e sul lato di re.
Il Nero avrebbe dovuto proseguire col suo piano
senza perdere tempo: 15...Dad8! (centralizza
la torre e anticipa l’occupazione della casa d3)
16.Ef3 Bb7 17.Bg4 Bc5 18.Bfe3 (nel trasferire il re in h8, il Nero potrebbe aver temuto
18.Cg5, a cui intendeva probabilmente rispondere ...Bg8. Tuttavia, con il re in g8, 18...Cxg4
19.hxg4 Bd3 avrebbe risolto il problema. Il
controllo della colonna ‘d’ offre al Nero un
gioco del tutto adeguato) 18...Ce6. L’attività
del Bianco ha raggiunto il culmine, però, dato
che la diagonale dell’alfiere in c1 è ostruita, è ora
forzato ad allentare la tensione, permettendo al
Nero di attivare il proprio gioco.
!!!!!!!!"
#MmMjMjfm$
#mMkMiaga$
#amMmchMm$
#mahMgMmM$
#MmamAmBm$
#mMGMHEmA$
#AGCmMGAm$
#JMIMJMLM$
%&&&&&&&&'
19.Bxf6+ Cxf6 20.Bd5 Cxd5 21.exd5 Dfe8
Il Nero sviluppa l’ultimo pezzo preparando
l’ulteriore avanzata del pedone ‘e’. Conosciamo
98
il tratto dalla variante 17.Bf5 Cxf5 18.exf5
Dfe8 del precedente capitolo, ma va detto che
in questa posizione i pezzi del Nero sono già
collocati su case ideali e il Bianco ha serie difficoltà nel difendere il pedone d5, viste minacce
quali ...e4 o la più semplice ...Ed6.
22.Ef5 (per il Bianco, l’ultima speranza di
restare in partita è rappresentata dalla pressione
lungo la diagonale b1-h7. Non dispone, infatti, di uno sviluppo sufficiente per ricorrere
alla generalmente auspicabile 22.a4. Dopo
22...Ed7 23.axb5 axb5 24.Da5 e4 sarebbe
forzato ad accettare il cambio, chiaramente
sfavorevole, del pedone d5 per quello in b5, a
cui seguirebbe la comoda occupazione della casa
d3 da parte del cavallo avversario. In caso di
25.Cxe4? Bxe4 26.Dxe4 Dxe4 27.Exe4 De8
la debolezza della prima traversa e la completa
mancanza di coordinazione delle sue forze
sarebbero causa di serie perdite di materiale
per il Bianco. Se difende l’alfiere con 29.Ec2
o 29.Eb1, seguono 28...De1+ e 29...Ec7+,
guadagnando la torre, mentre dopo 28.Ef4 il
Nero può scegliere un altro ordine di mosse e
giocare 28...Ed8, dopodiché le minacce ...Exa5
e ...De1+ seguita da ...Ce5 non possono essere
controbattute adeguatamente) 22...e4 23.f3?!
(un tentativo molto rischioso di complicare la
posizione: la debolezza delle case scure si farà
presto sentire. Tuttavia, la più sicura 23.Cxe4
significa ammettere di lottare già per la patta.
Dopo 23...Bxe4 24.Dxe4 Dxe4 25.Exe4
Ee5 il Nero recupererà presto il pedone, e la
debolezza dei pedoni c3 e b2, collocati su case
dello stesso colore degli alfieri, rappresenterà per
il Bianco un pericolo permanente, per quanto
vago. Il risultato più probabile è comunque la
patta) 23...Ch4 (la più semplice: il Nero rimuove l’alfiere dalla casa esposta per consentire ...g6.
Un’alternativa interessante, che incrementa la
pressione lungo la diagonale a1-h8, è 23...b4!?,
dato che 24.cxb4? lascia indifesa la casa d4,
permettendo 24...Bd3 25.Dxe4 Cd4+!, con
minacce decisive contro il re bianco) 24.De2
(ancora una volta, la continuazione più ambiziosa non è la migliore. Il Bianco tiene sotto
controllo la casa e4, ma la mancanza di coordinazione fra le torri permetterà al Nero di assumere
il controllo della colonna ‘e’ con mezzi tattici. Su
24.Dd1 il Nero conserva la posizione migliore
dopo 24...g6 25.Eg4 Eg3) 24...g6 25.Eg4
exf3! 26.Dxe8+ Dxe8 27.Exh4 De2 28.Cf4
il sistema Petrosjan
Eb6, con potente attacco.
16.Bg4 Dad8 17.Ef3 Ce6 18.Bfe3 Bb7
Ad eccezione della 15a mossa, il Nero ha giocato con coerenza, ma ben presto gli mancherà
proprio un tempo per raggiungere un assetto
ottimale.
19.Bxf6 Cxf6 20.Bd5 Cxd5 21.exd5
!!!!!!!!"
#MmMjMjMl$
#mbkMmaga$
#amMmMiMm$
#mamAgMmM$
#MmamMmMm$
#mMGMmEmA$
#AGCmMGAm$
#JMIMJMLM$
%&&&&&&&&'
21...Bd6
Il cavallo deve accontentarsi di questa casa per
tenere sotto controllo f5.
Su 21...Bc5 22.Ef5 e4 23.Dxe4!± il Bianco
guadagna semplicemente un pedone: la torre è
tabù a causa delle minacce di matto. L’assenza
della torre in e8 fa sentire i suoi effetti.
In genere, il cavallo è un bloccatore perfetto e
il Nero dovrebbe stare più o meno bene dopo
21...Bd6. Tuttavia, la mancanza di minacce
concrete contro il pedone d5 permetterà al
Bianco di completare lo sviluppo e consolidare
il vantaggio di spazio.
22.a4 Dfe8 23.axb5 axb5 24.Da6
È ormai ovvio che la posizione del Nero è
un po’ passiva. In partita non riuscì a creare
controgioco sul lato di re e la sua posizione
collassò sotto la pressione combinata sulle ali
contrapposte.
24...e4 25.Eg3 Ce5 26.Cf4 Cxf4 27.Exf4 f5
28.Dea1 Ee7 29.Db6 Dd7 30.Daa6 Ded8
31.h4 g6 32.b3!
Il colpo chiave finale. Dopo l’attivazione dell’alfiere, la posizione del Nero sarà ancora più
difficile. Le mosse finali furono probabilmente
giocate in Zeitnot reciproco e sono di minore
importanza. Il Nero perse dopo aver mancato
l’opportunità di rovesciare la situazione.
Visto il commento alla 15a del Nero, possiamo
concludere che 13.dxe5 non pone problemi di
sorta al Nero. Anzi, il Bianco rischia addirittura
di finire in qualche guaio. Il problema principale
è che il Nero dispone di una manovra perfetta:
...c4 e ...Bb7-c5. Di conseguenza, sembra più
sensato giocare 13.Bf1 e cambiare al centro solo
dopo 13...Bc4 con 14.dxe5 dxe5.
Partita 31
Aronin-Averbakh
Campionato URSS, Mosca 1950
Per fini didattici ho di nuovo ignorato il reale
ordine di mosse. Il Bianco ha cambiato in e5 alla
13a, ma dopo 14.Bf1 il Nero ha mosso lo stesso
il cavallo in c4 lasciandosi sfuggire l’occasione
di giocare 14...c4.
15.Bg3
!!!!!!!!"
#dmMmMjfm$
#mMkciaga$
#amMmMhMm$
#magMgMmM$
#MmbmAmMm$
#mMGMmBHA$
#AGCmMGAm$
#JMIEJMLM$
%&&&&&&&&'
Il cavallo nero sorveglia la casa e3, impedendo il
trasferimento del cavallo bianco in d5. Su 15.b3
Bb6 il gioco traspone più sotto dopo 13.Bf1
Bc4 14.b3 Bb6 15.dxe5 dxe5.
15...Dfe8?!
Nel sistema 12...Cd7, il Nero colloca spesso la
torre in e8 (sgombrando la casa f8 per l’alfiere)
e così incrementa la pressione potenziale contro
il pedone e4 o prepara semplicemente la superprotezione del pedone e5, qualora la situazione
al centro si sia già chiarita. Tuttavia, in molti casi
muovere prematuramente la torre può rivelarsi
una perdita di tempo. In alcune situazioni essa
99