scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in
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scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: ADOC Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: NZ01079 NAZIONALE I CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: LUDOPATIA: Quando il gioco diventa dipendenza Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: La Provincia di Palermo conta 82 comuni con una popolazione complessiva, al 1 gennaio 2013, di 1.243.638 di cui: 599.760 maschi e 643.878 femmine. Essa si estende su di una superficie di 4.992.23 kmq con una densità abitativa pari a 249.1 abitanti per kmq e vede la presenza di 498.184 nuclei familiari il cui numero di componenti medio è pari a 2,5. ALCUNI INDICATORI DEMOGRAFICI L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressivaa seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Dal grafico si evince che la popolazione anziana (> 65 anni), al 1 gennaio 2013 nella provincia di Palermo, è pari a 233.711 e rappresenta il 18,3% mentre la popolazione ricadente nella classe di età tra i 0-14 anni è conta 189.348 unità pari al 15,3%. Il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani da 0 a 14 anni rappresenta l’indice di vecchiaia che nel nostro caso è pari a 123,4 anziani ogni 100 giovani. Per quanto riguarda l’indice di dipendenza strutturale in provincia risulta che vi sono 51.6 individui a carico per ogni 100 persone che lavorano. Nel caso della provincia di Palermo l’indice di ricambio della popolazione attiva è pari a 105, 7, in altri termini la popolazione in età lavorativa (15 -64 anni) più o meno si equivale fra giovani e anziani. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario. GRAF. 1 La distribuzione per classi di età provincia di Palermo Dobbiamo tener presente, inoltre, che nella nostra provincia, il tasso di disoccupazione è di oltre il 22%, con un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 70%, ben al di sopra di tutti i parametri nazionali ed europei. Il quadro d´insieme degli aspetti economici, sociali, demografici e ambientali presentato dall´istituto di statistica, per la prima volta descrive in maniera precisa la distanza che intercorre tra la Sicilia, il resto delle regioni italiane e l´Europa. "Noi Italia", la pubblicazione che contiene 100 statistiche sul nostro Paese, può aiutare a comprendere quanto l´Isola sia lontana dalle realtà più sviluppate e quali siano i temi e gli ambiti sui quali sono necessari gli interventi più urgenti. Nelle pagine che seguono viene descritta brevemente l’impietosa fotografia della Sicilia ed in particolare della provincia di Palermo (che rispecchia pienamente il dato regionale), rispetto all´Italia e in alcuni casi all´Europa scattata dalla ricerca comparativa dell´Istat Istruzione. Il gap in materia di istruzione della popolazione, uno degli obiettivi strategici dell´Unione europea, è ancora imbarazzante. in percentuale, i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi in Sicilia sono ancora troppi: più del 26 per cento. La media nazionale è di 6 punti inferiore, 20 per cento circa, quasi metà quella europea: il 14,9 per cento. E ne risente il livello di istruzione della popolazione. La quota di adulti (25/64 anni) con al più la licenza media, dalle nostre parti, supera ancora la quota di diplomati e laureati. Il 56,2 per cento di siciliani che hanno conseguito come massimo titolo di studio la licenza media è quasi doppio della percentuale dei paesi Ue: il 28,5 per cento. Anche per numero di laureati in ambito scientifico-tecnologico siamo al palo: appena 8,6 uomini ogni mille abitanti fra i 20 e i 29 anni. Ma in tema di scuola il divario parte da lontano: in Sicilia solo il 32,8 per cento dei Comuni ha attivato il servizio di asilo nido, un dato che se non si discosta troppo dalla media nazionale (37,6 per cento), risulta invece molto lontano da quella di altre regioni autonome come il Friuli Venezia Giulia (56,2 per cento) e Valle d´Aosta (64,9) Lavoro. Le cose non migliorano se si volge lo sguardo al mercato del lavoro. La Sicilia è in testa alla lista delle regioni italiane per tasso di disoccupazione. Ma quello che preoccupa maggiormente è la quota di giovani (15/24 anni) in cerca di una occupazione: quasi 4 su 10. I giovani veneti in cerca di una occupazione sono poco più del 10 per cento. Valori simili in Lombardia e Emilia Romagna. A livello nazionale se ne contano 21 su cento, quasi metà. Ancora meno (il 15 per cento) in ambito europeo. Anche la cosiddetta disoccupazione di lunga durata (senza lavoro e paga per 12 mesi o oltre) è da record in Sicilia. Quasi 6 disoccupati siciliani su 10 sono fermi da oltre un anno. Nel 2008, anno di riferimento del confronto, in Italia se ne contavano 45 su 100 e "appena" 37 su 100 in Europa. Ed ecco spiegati i tanti trasferimenti al Nord o all´estero in cerca di lavoro. Anche perché, quando va bene e il lavoro c´è, una volta su 5 è in nero: niente contributi, diritto alla malattia e con una misera paga. In un contesto di desolazione economica, i redditi familiari sono risicati e tanti siciliani si ritrovano invischiati nel baratro della povertà. Un aspetto, quest´ultimo, davvero preoccupante. Un individuo su tre, dalle nostre parti, vive in una famiglia povera. Un gruppo familiare che per tirare avanti può contare su poco più di mille euro al mese. In questo contesto, il divario con il resto del paese è inquietante. E, le ultime notizie in termini di aziende che decidono di delocalizzare la produzione, non lasciano intravedere un futuro roseo. In Lombardia i "poveri relativi" sono pochissimi: 5 su 100. Anche i servizi offerti dalle amministrazioni locali ai cittadini lasciano spesso a desiderare. Meno di un anziano siciliano su 100 riesce a fruire del servizio di Assistenza domiciliare integrata. Inoltre, senza una adeguata politica della raccolta differenziata, ferma a percentuali da farmacisti rispetto alla media nazionale (6,1 per cento del totale dei rifiuti urbani rispetto a una media nazionale del 27,5: solo il Molise fa di peggio), siamo alle prime posizioni per quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Un dato che non incide positivamente sulla qualità dell´ambiente, nonostante l´Isola primeggi per spesa pro capite nei settori ambientali: ben 321,7 euro rispetto alla media nazionale di 265,2 euro Il quadro di desolazione complessiva si ripercuote nel tempo libero. Pochi libri e giornali in casa e poca voglia di fare attività fisica. Solo un siciliano su tre ha dichiarato di avere letto almeno un libro in un anno nel 2009. E meno di metà (il 44 per cento) si aggiorna e segue le vicende locali e nazionali attraverso i quotidiani. I siciliani non sembrano troppo attenti neppure alla salute. Coloro che praticano sport o qualche attività fisica sono ancora pochi: poco più di uno su 5. E’ in tale contesto socio –economico e ambientale che si inserisce la nostra proposta progettuale poiché sono situazioni di contesto come quelle descritte che facilitano quelle dinamiche psicologiche, spesso dettate anche dalla disperazione, che spingono all’illusione di poter procurarsi denaro attraverso il gioco d’azzardo, problematica questa sempre più in espansione nella nostra Provincia e che merita un’ulteriore approfondimento. Teoricamente ai giochi d’azzardo e, quindi, dai soggetti a rischio di ludo dipendenza dovremmo escludere i minorenni, ma tranne i dispenser, in cui si inserisce la tessera fiscale – che tra l’altro può essere sottratta a familiari – sono oggetto del nostro progetto, la quasi totalità della popolazione residente cui vanno aggiunti i pendolari, gli irregolari e quant’altri). Nel nostro Paese, analogamente a quanto successo in altri Paesi dell’Occidente, l’offerta di giochi d’azzardo è in continuo aumento ed è sempre più diversificata, tanto che quella che in passato era un’abitudine riguardante una ristretta fascia di persone, è, di fatto, divenuta alla portata di tutti. Ma, in parallelo all’espansione del fenomeno sociale, aumenta in proporzione anche il numero di persone che perdono il controllo del gioco, che non hanno più il senso del limite e che manifestano una vera e propria forma di dipendenza. Viene definito “gioco d’azzardo patologico”, quando il piacere del gioco diventa un incontrollabile impulso, quindi patologico. Le persone intrappolate in questa morsa, portano alla rovina se stesse e le loro famiglie arrivando a indebitarsi fino all’inverosimile a commettere atti illeciti o a ricorrere all’usura, a perdere il lavoro e, a volte, perfino a cadere in un tale stato di disperazione da vedere nel suicidio l’unica soluzione possibile. Ci si trova quindi di fronte ad un problema che si sviluppa coinvolgendo i vari aspetti della vita di un individuo, con pesanti ripercussioni sulla psiche, l’organismo, gli affetti, la finanza e l’attività sociale. Da questo scenario risulta evidente che quello della ludopatia è un fenomeno in espansione con aspetti estremamente delicati e complessi che non devono essere sottovalutati. L’impulso al gioco diventa per il ludopate irresistibile e incontrollabile, la caccia alle emozioni forti non conosce soste fino alla dipendenza; si alternano depressione ed euforia, comprese le crisi di astinenza. Insomma pur essendo la ludopatia una dipendenza senza sostanza, il ludopate non può fare a meno del gioco perché il gioco è l’elemento che gli procura sollievo momentaneo ma non liberatorio, rimanendo stressante se non addirittura ossessivo. È dunque auspicabile che nell’opera di prevenzione, promossa dalle imprese del settore accanto agli operatori sanitari e alle istituzioni, sia lo Stato a scendere in campo con iniziative idonee a contrastare il diffondersi della patologia attraverso un monitoraggio costante e con campagne di comunicazione e di sensibilizzazione mirate. Come di grande importanza appare il ruolo del legislatore in materia di tutela economica e della salute, affinché sia incoraggiato l’aspetto ludico del gioco e vengano contrastate le derive patologiche. Il gioco è insito nella natura umana e rappresenta un bisogno irrinunciabile per l’uomo, per crescere, svilupparsi e socializzare. Lo spirito ludico lo ha costantemente accompagnato per millenni ed è stato sempre considerato emblema dell’evasione dello spirito, luogo fantastico (alternativo alla realtà) governato dalle leggi del divertimento, vera e propria “oasi della gioia”. Innumerevoli sono i giochi e di vario tipo – di società, di destrezza, d’azzardo, di pazienza, di costruzione e altro. Il grandissimo numero e l’infinita varietà rendono complessa una loro classificazione secondo un principio che consenta di suddividerli tutti in un numero di categorie ben definite. Queste ultime sono relative non solo all’ambito della morale o della legalità, ma anche all’ambito clinico, in relazione ai sempre più diffusi casi di patologia da gioco, i quali evidenziano gravi situazioni di compromissione, di escalation, di compulsività e di vera e propria dipendenza con pesanti costi sociali. Ma è anche vero che il gioco è un’occupazione frivola e libera dai vincoli della vita reale, che pone tutti i giocatori, grandi e piccoli, sullo stesso piano. L’esperienza ludica diviene, quindi, un momento indispensabile della vita umana traducendosi in una dimensione capace di rapimento, di elargire gioia e liberare l’uomo dalla ripetitività dell’esistenza. Scendendo nel particolare del nostro territorio vale la pena ricordare che a Palermo, il 1212-2009 già si svolgeva un seminario dal titolo “GIOCO D’AZZARDO E FAMIGLIA”. Il seminario, organizzato dall’Associazione Don Sturzo con l’alto patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana e del Comune di Palermo; partecipavano, inoltre, l’ Università di Palermo, la Cattedra di Psicologia di Comunità e le Associazioni Onlus: Empowerment Sociale, Puntocom. Le tematiche trattate furono: Il gioco oggi: oltre l’homo ludens; L’Italia che gioca; Come cambiano i giochi, come cambiano i giocatori; Le nuove dipendenze tra piacere e disagio; Azzardo e usura: rischi e possibilità di intervento; Chi e come: rispondere al gioco patologico; Costretti a giocare: il giocatore compulsivo; Disponibilità e caratteristiche dei servizi sul territorio; Il fascino delle nuove dipendenze. La sintesi fu che il gioco d’azzardo richiama immagini contraddittorie di divertimento e di preoccupazione! Tra aprile e maggio 2014 varie Associazioni hanno trattato il tema della “Ludopatia e dei suoi risvolti” in due importanti convegni dai quali, attraverso interventi di esperti qualificati dei vari settori è emerso che la Ludopatia è una malattia sociale in crescita. L’Italia è il più grande mercato del gioco d’azzardo in Europa: le cifre conosciute indicano che il settore ha registrato in sette anni un aumento del 450% del giro d’affari, passando da 22 miliardi di euro nel 2004 a circa 80 miliardi nel 2011. La maggior parte degli studenti ha giocato almeno una volta, e nel 35% dei casi chi è affetto da ludopatia, dichiara di consumare abitualmente stupefacenti. Il quadro inquietante mostra come la dipendenza da gioco d’azzardo sta diventando un vero e proprio problema sociale e con l’avvento della crisi questo fenomeno è in costante aumento, e la crisi economica e sociale mette in pericolo le famiglie. Bisogna necessariamente aiutare quelle persone che quotidianamente non riescono a stare lontane dal gioco. E’ stato evidenziato che non esistono forme di prevenzione della ludopatia. È consigliabile, quindi, ai primi sintomi rivolgersi immediatamente ad uno specialista per evitare che il problema peggiori o diventi cronico. E’ stata rivolta una raccomandazione forte ai “gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici e scommesse di “esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate alla G.A.P. (Gioco d’azzardo patologico). A Palermo, infatti, sono oltre 600 le persone aiutate dal Centro per le dipendenze da gioco dell’Asp. E il dato allarmante è che il 12% dei consumi delle famiglie italiane è destinato al gioco. Cresce il numero di persone che si rivolgono in modo problematico e patologico a slotmachine, lotterie online e scommesse nella speranza di conquistare quella vincita che possa cambiargli la vita. A Palermo sono 600 le persone aiutate dal Cediss, centro specializzato all’interno del dipartimento delle Dipendenze dell’Asp di Palermo. Adesso ci sono 100 casi all’anno, ma le richieste iniziali di aiuto sono molte di più con una media di 30 accessi al mese che non sempre si risolvono nell’avvio del trattamento, infatti, non tutti quelli che vi si rivolgono poi decidono di seguire una terapia. Il trattamento terapeutico della persona dura minimo due anni, ma si hanno anche pazienti storici. Il lavoro è quello di decostruire le storie personali e familiari per ricostruire una cornice terapeutica che riesca ad aiutare tutto il nucleo familiare. Anche la Fondazione antiusura della CEI, che opera a Palermo da oltre dieci anni, ha messo in evidenza come siano crescenti i casi di indebitamento legati proprio al gioco d’azzardo, che genera conseguenze negative sulla persona e la famiglia. Mancano, purtroppo, azioni forti e significative per arginare un fenomeno che non sempre risulta attenzionato come si dovrebbe e non si può certo tacere che lo Stato dal gioco trae una parte delle entrate. L’esperienza operativa maturata da questa Fondazione nell'ambito della prevenzione all'usura mette in evidenza come, negli ultimi anni, la dipendenza patologica da gioco d'azzardo sia in crescita e venga praticato con facilità e frequenza, già in età adolescenziale, generando dipendenze ancora più radicate e una sottocultura dell'impiego del tempo libero e dello svago. Il Gap crea in maniera silente gravi disagi personali, familiari e sociali”. A livello nazionale si stima che la metà delle famiglie italiane gioca in modo assiduo ed è quindi a rischio. L’Italia infatti è il primo paese europeo per numero di giocatori. Si stima che il 12 per cento dei consumi medi delle famiglie italiane sia destinato al gioco. “Oltre il 12% della spesa delle famiglie se ne va in gioco d’azzardo – afferma Maurizio Fiasco, consulente presso la Consulta nazionale antiusura -. A livello nazionale occorre intanto ammettere il problema che è cresciuto in 15 anni a dismisura. Occorre, infatti, prendere atto del problema che continua ad essere sottovalutato, creando sofferenza e crisi economica alle famiglie con un effetto moltiplicatore del disagio. Va, quindi, programmato un percorso di ritorno indietro che parte dalla lotta all’inflazione spaventosa del gioco d’azzardo che è un ipoteca dalla possibilità di potere uscire dalla crisi. Il profilo è quello di una società che è stata arruolata al gioco d’azzardo in maniera sistemica su cui le istituzioni e tutte le realtà sociali preposte devono rimboccarsi le maniche per cominciare a risalire la china”. Le dipendenze da gioco è un fenomeno in crescita e che colpisce non solo gli adulti, ma anche i minori. In Italia un minore su cinque gioca d'azzardo, secondo la Società italiana Medici Pediatri (SIMPe), dediti al gioco sono circa 800.000 minori, fra bambini e adolescenti dai 10 ai 17 anni. “Il primo aspetto su cui puntare per affrontare il tema è quello sicuramente dell’informazione e della formazione della società civile in tutti gli ambienti frequentati da giovani. Il problema investe seriamente tutto l’equilibrio familiare che chiede un aiuto, un accompagnamento ed un sostegno forte a cui ognuno, per le proprie competenze deve dare una risposta. La ludopatia non è solo un fenomeno sociale ma una vera e propria malattia. Alla luce di tutto ciò,si inserisce il progetto che prende anche spunto dal crescente fenomeno di una emergenza sociale dovuta alla dipendenza da gioco, favorita dal proliferarsi di diverse tipologie di gioco d’azzardo: video poker, slot-machines, “gratta e vinci” nonché delle innumerevoli possibilità di gioco che vengono offerte on line. Peraltro, ingannevoli messaggi pubblicitari raggiungono lo scopo di invogliare i cittadini a ricercare una fonte di reddito dal gioco, soprattutto in un momento di recessione economica che causa notevoli difficoltà alle famiglie. Di particolare gravità è l’influenza che tali messaggi hanno sulle fasce più deboli: giovani ed anziani. Per dare contezza del fenomeno basta riportare, di seguito, i dati di una vasta operazione condotta, nei primi mesi del 2014, dai reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, in collaborazione con i funzionari AAMS, per contrastare i fenomeni di illegalità ed abusivismo nel settore dei giochi e delle scommesse. Complessivamente, tra Palermo e provincia, sono stati impiegati circa 60 finanzieri, controllati 21 esercizi di sale gioco e scommesse, segnalati 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria e sequestrata 1 sala gioco oltre a 56 postazioni telematiche ed altre apparecchiature informatiche. I militari del Nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno scoperto due Internet-point che esercitavano la raccolta illegale di scommesse on-line senza licenza. Sono state sequestrate 16 postazioni di gioco, oltre a 7 stampanti ed altro materiale informatico mentre i due responsabili sono stati denunciati a piede libero. Un altro controllo ha riguardato altre sale giochi, all’interno della quale sono state individuate sette postazioni collegate in rete per effettuare scommesse attraverso il link di un sito straniero. Durante l'operazione i finanzieri hanno sorpreso due soggetti che avevano appena effettuato scommesse utilizzando il “conto gioco” messo a disposizione dal titolare violando le norme che prevedono che la singola giocata venga pagata attraverso l'addebito diretto sul rispettivo conto-gioco prepagato, in modo da tracciare sempre i pagamenti effettuati dai giocatori sulle singole scommesse, con il duplice effetto di contabilizzare fiscalmente le giocate e monitorare fenomeni di riciclaggio. La successiva perquisizione del locale ha permesso di rinvenire sei ricevute di gioco, relative ad altre scommesse sportive, che hanno confermato la raccolta abusiva esercitata dal titolare della sala giochi, segnalato alla Procura della Repubblica di Palermo. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Bagheria hanno, invece, fermato un soggetto appena uscito da un Internet-point di Ficarazzi che ha esibito il coupon di una giocata presso una società estera e recante nome e numero utente di un conto gioco non a lui intestato. All’interno del locale i finanzieri hanno scoperto la titolare intenta ad operare su un personal computer collegato ad un sito internet estero, utilizzando un conto gioco ad essa riconducibile, dal quale sono state estrapolate le giocate e i movimenti di denaro riferibili ai diversi scommettitori. I due sono stati deferiti mentre l'esercizio è stato sequestrato insieme a dieci postazioni, due stampanti, tre monitor e contanti, provento delle scommesse raccolte. La Compagnia Guardia di Finanza di Termini Imerese, è intervenuta a Roccapalumba e Cerda in due sale giochi dove è stato accertato che i rispettivi titolari effettuavano la raccolta di scommesse su eventi sportivi attraverso il sito di una società estera non accreditata e già iscritta tra i siti inibiti dai Monopoli di Stato. Anche in questi casi i titolari consentivano di effettuare le scommesse utilizzando i propri conti gioco. Quattro le postazioni telematiche e due le stampanti sequestrate mentre i due responsabili sono stati denunciati a piede libero. Due gli interventi eseguiti dalla Tenenza di Corleone a Giuliana presso altrettante sale gioco all’interno delle quali sono stati scoperti i responsabili nell’intento di effettuare scommesse su siti esteri non autorizzati. In entrambi i casi i militari hanno scoperto che nelle sale si consentiva l’accesso a siti inibiti, mediante l’adozione di accorgimenti tecnici per eludere il re-indirizzamento degli stessi all’apposita pagina dell’AAMS; pure in questi casi, inoltre, è emerso che i responsabili avevano aperto un conto gioco a proprio nome utilizzandolo per gestire le varie scommesse. Al termine dei controllo sono state sequestrate sette postazioni internet e due stampanti e denunciati a piede libero i due titolari. Infine, le Fiamme Gialle della Brigata di Carini hanno denunciato il titolare di un locale in quanto al suo interno aveva realizzato un sistema per la raccolta delle scommesse on line mediante il collegamento ad un sito non autorizzato. Sono state sequestrate dodici postazioni telematiche, tre stampanti, un monitor e denunciato il titolare. Il progetto muove dalla consapevolezza e dall’evidenza di una crescente emergenza sociale dovuta alla dipendenza da gioco che, per alcuni soggetti, è divenuta patologica, con sviluppi particolarmente seri per la situazione familiare, professionale e patrimoniale. A ciò si aggiungano fattori di ordine psicologico relativi a situazioni specifiche di disagio determinate ad esempio da problemi coniugali o relazionali e/o di ordine economico dovuti ad un peggioramento delle condizioni di vita di molte persone che a causa della crisi hanno perso il lavoro o, comunque, possono contare su minori disponibilità finanziarie. I servizi maggiormente richiesti sono principalmente di due tipi: uscire dalla spirale gioco indebitamento, cioè ricevere un aiuto ed un sostegno psicologico per comprendere la necessità di porre fine a tale sintomo compulsivo e ricevere una guida per tutti quei casi in cui la ludopatia ha portato ad un iper indebitamento del soggetto e della propria famiglia. L’Associazione opera sul fronte del front-office, attraverso gli sportelli ed il numero verde ed un’ azione di back office attraverso il colloquio personale e l’azione di accompagnamento ad opera dei vari esperti del settore. Offerta di Servizi analoghi Le informazioni sul fenomeno presentano una situazione molto eterogenea sia riguardo alle vittime, sia rispetto alle modalità di dipendenza ma elemento comune in genere è la vulnerabilità del soggetto, il quale si trova ad affrontare una fase difficile o, comunque, importante della vita. Seppur complesso da censire, la presenza di numerosi casi anche sul territorio provinciale di Palermo, è testimoniata dall’attività dei Dipartimenti per le dipendenze del Servizio Sanitario, dalle segnalazioni e, soprattutto, dalle richieste di aiuto che arrivano presso gli sportelli di Adoc Palermo. Per quanto attiene l’opera di prevenzione e supporto, sul territorio, vi sono strutture sia pubbliche che private: l’ambulatorio interdistrettuale sul gioco d’azzardo patologico del progetto GAP ( ASP 6 di Palermo) opera a Palermo dal 2006 ed è passato da 50 casi del primo anno agli oltre seicento del 2013; opera anche la Fondazione antiusura della Diocesi di Palermo, oltre a varie associazioni onlus ( tramite psicologi e personale medico specializzato, per quanto attiene gli adulti. Per quanto attiene i ragazzi, varie scuole si sono attrezzate in tal senso ed operano mediante progetti scolastici, una per tutte l’ITC Marco Polo di Palermo. Per quanto attiene, invece, l’opera di repressione, le fiamme gialle operano, ormai da alcuni anni, su vari versanti come la lotta alla falsificazione dei gratta e vinci ( nel settembre 2013 sono state denunciate oltre 50 persone), interventi e controlli sulla irregolarità della raccolta di scommesse, di funzionamento delle slot e irregolarità o mancanza di rilascio di specifica licenza. Molto stretti sono i controlli sulle slot-machine, il cui controllo da parte della malavita organizzata (come si evince dagli ultimi rapporti presentati dalla Guardia di Finanza) raggiunge percentuali preoccupanti. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO: Tra le vittime compaiono sia uomini sia donne, sia giovani sia anziani. Più a rischio sono le casalinghe, come i disoccupati, ma anche i pensionati e i liberi professionisti. La diversificazione delle modalità di gioco, infatti, ha portato ad un’accessibilità pressoché totale, fino al gioco on-line che consente di scommettere in totale riserbo, nel proprio domicilio, senza doversi esporre in un ambiente pubblico. Destinatari delle azioni progettuali saranno giovani, raggiungibili mediante gli incontri nelle scuole, attraverso anche una collaborazione con i provveditorati agli studi; i pensionati e soggetti deboli che raggiungeremo attraverso incontri di formazioneinformazione nelle associazioni, parrocchie, circoli e quant’altro; una sensibilizzazione etica con i commercianti che sono dispensatori di tali servizi, mediante incontri con associazioni di categorie e camera di commercio. Il nostro progetto, ovviamente, è finalizzato ad ottenere, attraverso vari strumenti e collaborazioni, una consistente riduzione del fenomeno, una sensibilizzazione delle autorità competenti per interventi di prevenzione, informazione e repressione dei fenomeni malavitosi ad esso collegati. Mettere in luce i costi sociali che tale fenomeno riversa sulla collettività. Si svolgerà, inoltre, un servizio di ascolto e supporto con una equipe tecnica, come già abbiamo menzionato più volte Beneficari del progetto sarà la comunità tutta e le famiglie dei giocatori d’azzardo nonché indirettamente, le forze dell’ordine, le ASL e tutti quesi soggetti, istituzionali e non, che attualmente si fanno carico dei costi sociali che la pratica del gioco d’azzardo causa. Obiettivi del progetto: Obiettivo del progetto è il contrasto al fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo attraverso la creazione di strumenti d’informazione e di sostegno all’accesso ai servizi di assistenza già operativi presso i Dipartimenti per le dipendenze del Servizio Sanitario Regionale. In particolare, nel breve e medio termine, già nei primi mesi di avvio dell’attività, s’intende realizzare, attraverso tali strumenti, una maggiore consapevolezza nella popolazione palermitana dei problemi innescati dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, dalle ripercussioni nei rapporti familiari, nelle relazioni sociali e nel proprio mondo lavorativo. Tali difficoltà, infatti, possono rappresentare al tempo stesso la causa della riduzione in dipendenza, ma anche il luogo in cui le conseguenze più gravi si manifestano. A lungo termine, dunque, l’obiettivo generale è di ridurre l’incidenza dei soggetti affetti da dipendenza da gioco, la cui portata potrà essere valutata anche attraverso i dati dei Dipartimenti per le dipendenze. Le finalità del progetto possono essere scomposte nella duplice funzione di prevenzione e di assistenza. Obiettivo specifici saranno: 1) Svolgere una capillare attività d’informazione, attraverso iniziative pubbliche e campagne di divulgazione, al fine di informare correttamente e dettagliatamente la popolazione sul fenomeno della dipendenza da gioco. Tale attività avrà momenti di approfondimento specifico presso le categorie di soggetti potenzialmente a rischio. 2) Fornire indicazioni necessarie a intraprendere il percorso di assistenza fornito dai Dipartimenti per le dipendenze patologiche del Servizio Sanitario Regionale. Non si può fare una stima, ma si punta ad ottenere una riduzione che solo con costanza e nel tempo potrà dare risultati significativi. Attualmente si punta principalmente alla conoscenza del fenomeno ed alla sensibilizzazione di tutte le componenti, pubbliche e private, di tale fenomeno. Tutto ciò è finalizzato ad una migliore e più capillare azione di sostegno ed assistenza per tutti i soggetti che vorranno e potranno rivolgersi ai nostri esperti, anche attraverso l’azione di collaborazione con gli enti e le altre realtà che operano per contrastare tale fenomeno che coinvolge direttamente ed indirettamente una larga parte della nostra popolazione, e ciò in un momento in cui disoccupazione e crisi economica spingono sempre più soprattutto i soggetti più deboli ad una ricerca spasmodica di un facile guadagno , giungendo, poi, sino ad una vera e propria dipendenza dal gioco. Appare ovvio che gli obbiettivi, già indicati nel progetto, hanno lo scopo principale di sensibilizzare l’opinione pubblica, gli organismi coinvolti, gli esercenti ed i fruitori dei servizi, sul rischio devastante per il singolo e la collettività derivante dal perdurare o dalla eventuale possibile crescita di tale fenomeno. Dallo svolgimento del progetto nel corso dell’anno verranno pertanto stilati dei report per monitorare il fenomeno e valutare l’utilità dei vari interventi indirizzati ad un graduale, ma costante, ritorno ad fisiologico uso del gioco come passatempo o divertimento-svago e non come contrazione della libertà dell’individuo che resta vittima di uno stato patologico e di una perdita patrimoniale, in molti casi disastrosa Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi L’ area d’intervento riguarda la creazione di due sportelli provinciali accessibili in prima istanza per via telefonica e attraverso la posta elettronica, con la possibilità di fissare in seguito un appuntamento presso le sedi dell’ associazione, in grado di garantire, attraverso le competenze di un professionista legale, di un psicologo e di un esperto finanziario, l’informazione e il primo sostegno a quei soggetti che, a causa della dipendenza da gioco, siano in difficoltà nell’affrontare situazioni riguardanti anche l’indebitamento, problemi nella gestione finanziaria ed eventuali problematiche di carattere legale, determinate dalla situazione di disagio complessivo, oltre a difficoltà di tipo psicologico e relazionale. L’attività del progetto prevede una campagna informativa sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo fornendo, tra l’altro, supporto e sostegno ai consumatori che dovessero attraversare difficoltà di natura legale ed economica legate alla ludopatia. Inoltre, l’ausilio di esperti quali psicologi e legali concorrerà a combattere il radicarsi di tale dipendenza Tempi, fasi e luoghi per lo svolgimento delle attività previste dall’intervento sono individuati in un arco temporale di 12 mesi. Il progetto si concretizzerà attraverso cinque modalità di azione: apertura di nove sportelli di ascolto in Sicilia; creazione di un apposito sito web e di una consulenza on line; attivazione del numero verde 800926091; realizzazione di incontri con giovani presso numerosi istituti scolastici superiori e Università degli Studi, e con anziani, anche con l’ausilio della Associazione Diritti Anziani e del Dipartimento per le Dipendenze del Servizio Sanitario Regionale; diffusione di depliant informativi attraverso i quali verranno fornite notizie sul fenomeno della ludopatia e sul servizio offerto dalle Associazioni durante le attività del progetto. ATTIVITA’ PREVISTE: Obiettivi a. Svolgere una capillare attività d’informazione Attività previste 1. Spazi pubblicitari sui media: Realizzazione di spazi informativi dedicati al problema oggetto dell’intervento, da divulgare attraverso stampa, emittenti radio e televisive ove trasmettere campagne e servizi di informazione, in questo caso i destinatari dell’attività è l’intera cittadinanza. 2. Incontri di sensibilizzazione presso le Parrocchie, le scuole, le comunità e le associazioni: realizzazione di incontri con gruppi di cittadini, in particolare di giovani e di anziani al fine di garantire un approccio più mirato con alcune categorie di persone ritenute maggiormente a rischio. b. Fornire indicazioni necessarie a intraprendere il percorso di assistenza fornito dai Dipartimenti per le dipendenze patologiche del Servizio Sanitario Regionale. 1. Numero verde dedicato: Istituzione di un numero verde dedicato dove, ad un primo contatto telefonico potrà seguire un appuntamento con l’esperto legale e con il team di psicologi-counselor. 2. E-mail dedicata: Istituzione di una casella di posta elettronica dedicata con le stesse finalità del numero verde, ma con una maggiore possibilità di interazione grazie all’ulteriore spersonalizzazione del rapporto, cercando di incentivare anche le persone più ritrose ad un rapporto diretto, sebbene mediato da un telefono. 3. N. 2 Sportelli fisici d’ascolto: apertura di due sportelli sul territorio per la presa in carico e l’orientamento diretto degli utenti, attivando anche incontri personalizzati con esperti del settore. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Il ruolo dei volontari sarà quello di fornire supporto all'attività degli operatori di sportello e ai professionisti nella gestione del servizio. In particolare i volontari svolgeranno le seguenti mansioni inerenti le attività previste: Collaborazione nella gestione dello Sportello, nella gestione del numero verde e dell’ e-mail dedicata: Predisposizione e organizzazione del materiale informativo relativo al nuovo servizio di informazione. Registrazione della richiesta di informazione. Analisi della domanda. Supporto secondo le necessità durante il servizio di assistenza che verrà svolto dall'operatore locale di progetto e da altro personale competente in sede, affiancando le figure professionalmente rilevanti. Per fornire un contributo qualificato i volontari dovranno inoltre contribuire alla realizzazione di un report che conterrà le indicazioni utili per la creazione di un servizio stabile e per programmare un piano di assistenza. illustrazione delle procedure e azioni necessarie per accedere a determinati servizi offerti e nell'affiancare l'utente nelle attività di gestione delle problematiche scaturenti dal gioco d'azzardo patologico e nel supportare Supporto all'operatore di sportello nel compilare la scheda utente. Collaborazione nella realizzazione degli spazi pubblicitari sui media e nella gestione di incontri di sensibilizzazione presso le Parrocchie, le scuole, le comunità e le associazioni: monitoraggio delle campagne informative e di sensibilizzazione messe in atto a livello locale, nonché della partecipazione agli incontri, restituendo al personale dello sportello gli sviluppi. Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 Numero posti con vitto e alloggio: 0 Numero posti senza vitto e alloggio: 4 Numero posti con solo vitto: 0 Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 1400 5 N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede 1 ADOC PALERMO Palermo Via L. Ximenes 15 15836 4 Criteri e modalità di selezione dei volontari: Vedi sistema di selezione accreditato ADOC NZ01079 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento: diploma di scuola media superiore; pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo capacità relazionali e dialogiche studi universitari attinenti CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO Eventuali tirocini riconosciuti : NO Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale: competenze tecniche o specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale dell’ente coinvolto; competenze cognitive o funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa, quali: capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving); competenze sociali e di sviluppo o utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi, quali: capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività; competenze dinamiche o importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità, quali: competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse. Le competenze e le professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del Servizio saranno validate e, nel rispetto delle normative e delle differenti procedure regionali, certificate dall’ Ente no-profit di formazione OPES Formazione (C.F. 01579310507) ai fini dell’arricchimento curriculum vitae. (Si veda accordo allegato) Formazione generale dei volontari Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC Modalità di attuazione: In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori ADOC. La formazione sarà realizzata attraverso i formatori dell’Ente. I formatori locali, per l’affiancamento dei volontari, saranno istruiti con lezioni frontali del servizio di formazione dell’Adoc, specificatamente costituito per la gestione e il potenziamento del progetto. L’intero progetto formativo sarà basato su materiale didattico, dispense e formatori forniti dall’Adoc Nazionale. Role-play e simulazioni saranno gestiti da formatori esperti in comunicazione. Le aule saranno fornite di postazioni didattiche, un tavolo per lavoro di gruppo, una lavagna, un personal computer con schermo per proiezione di slide e, ove disponibile, di un video-proiettore. Si prevede la raccolta di singoli moduli formativi su supporti audio-video e l’invio degli stessi presso le sedi di attuazione del progetto per utilizzarli come materiale didattico e autodidattico di supporto. ADOC si riserva di avvalersi anche di esperti che affianchino i propri formatori, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” emanate il 19 luglio 2013. Tecniche e metodologie di realizzazione previste: ADOC sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La formazione sarà di tipo blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà: formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive; formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive; e-learning per 14 ore complessive. Contenuti della formazione: I contenuti della formazione erogata sono suddivisi in 14 moduli formativi sui seguenti argomenti: 1. valori e identità del SCN: identità del gruppo in formazione; 2. dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà. Approfondimento su Don Lorenzo Milani; 3. il dovere di difesa della patria; 4. la difesa civile non armata e non violenta; 5. normativa vigente e carta di impegno etico del SCN; 6. formazione civica e forme di cittadinanza; 7. la protezione civile; 8. la rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale; 9. presentazione dell’ente e delle associazioni dei consumatori; 10. lavoro per progetti; 11. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure; 12. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale; 13. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti; Durata: 45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto) Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da ADOC Tecniche e metodologie di realizzazione previste: L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended ADOC intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. La piattaforma scelta da ADOC per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per ADOC, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari. Contenuti della formazione: Argomenti della formazione specifica: In aula: I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Gestire uno sportello informativo: il back-office e il front-office; Durata 20 ore Modulo II: Il gioco: aspetti antropologici, tipologie di giochi,la logica del gioco e della progettazione del gioco, luoghi di gioco, influenze delle epoche e dell'età anagrafica sul tipo di gioco; Durata 20 ore II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 5 ore Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza Organigramma della sicurezza Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 5 ore Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro Rischi meccanici ed elettrici generali Rischio biologico, chimico e fisico Rischio videoterminale Movimentazione manuale dei carichi Altri Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Stress lavoro correlato Segnaletica di emergenza Incidenti ed infortuni mancati Corso e-learning: • Introduzione e descrizione della ludopatia • Il rischio gioco d’azzardo patologico (GAP) • Le esperienze già attuate in ambito regionale e nazionale • La fortuna: aspetti filosofici e morali • Il gioco: aspetti antropologici • La famiglia e l'ambiente del giocatore (aspetti sociodinamici) • Il ruolo del volontariato e delle associazioni di auto-aiuto • Comunicazione interpersonale • Ascolto attivo • Feed back • Empatia • Stili di comunicazione • Tecniche dell’assertività • Regole di comportamento Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di metacompetenze quali: capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet. Durata: 75 ore