Gli airbag per moto
Transcript
Gli airbag per moto
2 Gli airbag per moto La sicurezza è nell’“aria” AISICO Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione Sede Legale Via Luigi Luciani, 22 E-mail: [email protected] www.aisico.it Uffici Viale Bruno Buozzi, 47 00197 Roma Tel. 06.32110436 Fax 06.32502282 Centro Prove Via Morolense km 2+600 03012 Anagni (FR) Tel. 0775.772293 Fax 0775.779121 Andrea Bianchi Q Quando un motociclista è vittima di un incidente stradale si dice che il corpo sia l’unica carrozzeria che lo protegge. Fino adesso, solo il casco, realizzato con materiali sempre più leggeri e resistenti e con sistemi di aggancio e di areazione più perfezionati e i sistemi di protezione per il corpo come giacche, pantaloni, stivali e guanti erano gli unici elementi che proteggevano i motociclisti. Nel mercato diretto al settore delle due ruote stanno arrivando importanti novità il cui obiettivo e ridurre le lesioni dei motociclisti in caso di incidente. La maggior parte di questi nuovi dispositivi ha un elemento in comune: l’airbag. La prima grande novità fu introdotta dalla Honda nell’immettere nel mercato nel 2006 la “Godwing”, la prima moto equipaggiata con l’airbag. Con questa innovazione Honda cercava di ridurre l’incidenza e la gravità delle lesioni nelle collisioni frontali, dato che secondo i suoi studi, la gran parte dei traumi e delle le- un’auto parcheggiata) dimostrarono che con l’airbag, il motociclista può avere salva la vita (sono state riscontrate possibili fratture alla tibie), mentre senza, le lesioni possono esser mortali. Tuttavia, la sua utilità è ancora molto limitata, perchè è stato incorporato in una delle moto più grandi e più costose al mondo (€ 31.450) ed è molto difficile assemblare questo dispositivo in altri tipi di moto. Anche il casco può essere dotato di airbag. Gli studi dimostrano che si possono evitare il 10% delle lesioni che si producono nel collo. Il suo funzionamento è molto semplice: in caso d’incidente; una piccola centralina collocata vicino ad una batteria delle dimensioni inferiori di un telefonino emette un segnale in radio frequenza che arriva a un dispositivo della grandezza di un pacchetto di sigarette accoppiato alla parte posteriore del casco, attivando l’airbag in 0,15 secondi. Questo a sua volta si dispone intorno stica e coperta da uno strato di gomma piuma capace di assorbire gli urti. Si colloca intorno al collo ed è utilizzabile solo con l’uso di caschi integrali. Il suo peso non supera gli 800 grammi e ha come obiettivo quello di ridurre le lesioni nella zona della nuca, le vertebre cervicali e la clavicola. Al momento in vendita è anche possibile trovare giacche corredate di airbag. Sono dotate di un giubbotto posto internamente che copre il torace, la schiena e la nuca e che in caso di caduta si gonfia in 0,8 secondi. Il suo funzionamento è molto semplice: la giacca dispone di un sistema di aggancio da che deve essere collegato ad una parte rigida della moto. Un cartuccia di gas (CO2) gonfia il giubbotto nel sioni sono causati dall’impatto del conducente contro un altro veicolo o con la strada. Per determinare la sua efficacia, il sistema è stato sottoposto ad una serie di prove comparative tra una moto senza e una con airbag. I risultati ottenuti sono stati più che positivi, ma anche le critiche non sono mancate; infatti l’airbag sulla moto ha evidenziato una riduzione del rischio di lesioni in almeno un terzo degli incidenti dovuti ad urto di una moto contro un’auto o un camion. I risultati di un test d’impatto frontale (collisione di una moto a 72 km/h, contro la fiancata laterale di alle vertebre cervicali, ed inoltre, copre e protegge la metà della schiena. Il sistema può essere ricaricato periodicamente e una volta attivato è consigliabile non riutilizzarlo. Il dispositivo non è stato ancora commercializzato perché al principio si prevedeva si potesse integrare a qualsiasi tipo di casco, ma non è stato ancora trovato un sistema universale che permetta di farlo. Un dispositivo attualmente in commercio è il “Neck Brace” introdotto nel mercato nel 2007 da BMW e sviluppato con KTM. Consiste in un collare composto da una struttura in fibra di carbonio e pla- ficacia di queste giacche, nei laboratori delle società che fabbricano gli airbag di Ford, General Motors, Chrysler e Honda sono state effettuate diverse prove d’impatto: frontale diretto, per verificare la protezione del torace e dello stomaco, e posteriore, per dimostrare la protezione della colonna vertebrale, del collo e dei reni. La speranza, con lo sviluppo di queste nuove tecnologie, è quella di ridurre drasticamente il numero di motociclisti vittime d’incidenti stradali; infatti, secondo i dati, solo nel 2007 il numero è aumentato del 30%. ■ momento in cui il motociclista perde il controllo della moto, ma solo quando si esercitano forze predeterminate, per impedire che il sistema funzioni in maniera accidentale (ad esempio quando si scende dalla moto). Per controllare l’ef- ASSOCIAZIONE AISICO LE STRADE 6/20087-8/2008 LE STRADE