Diapositiva 1 - W W W . T E L E S A . ORG

Transcript

Diapositiva 1 - W W W . T E L E S A . ORG
NAPOLI
Studio dell'espressione dell'HPV con sonda molecolare
Hybrid-capture nelle donne affette da HPV:
aspetti tecnici e correlazioni clinico- patologiche.
Filippo Micheli* BT, Giuseppe Salatiello TLB*, Luigi Miserini TLB*, Caludio Gigli DB*,
Rosa Bruna ArduiniDB* , Annunziata Busto**, Pasquale Somma MD, PhD*.
*U.O.C. Anatomia Patologica Azienda Ospedaliera “D.Cotugno”-Napoli.
Direttore Dott. Pietro Micheli
**U.O.C. Di Malattie infettive ad alta complessita 'Azienda Ospedaliera “D.Cotugno”-Napoli.
Direttore Dott. Nicola Abrescia.
INTRODUZIONE
Le infezioni da papillomavirus umani (HPV) possono causare l'insorgenza di lesioni benigne e maligne della cute e delle mucose. Gli HPV umani
sono divisi in ceppi con genotipo ad alto e basso rischio oncogeno in base alla minore o maggiore associazione con lesioni displastiche di alto grado e
carcinomi (1). Numerosi studi evidenziano una maggiore prevalenza di infezioni cervicali da HPV nelle donne HIV-sieropositive rispetto alla
popolazione controllo con una maggiore tendenza alla persistenza e, se non trattate, alla progressione verso un carcinoma invasivo della cervice (2)
inclusa dal 1993 tra le patologie che definiscono la diagnosi di AIDS (3).
FIG. 1
FIG. 2
FIG. 3
FIG. 4
MATERIALI E METODI
Dai Files dell’U.O.C. di Anatomia Patologica dell’A.O. “D. Cotugno”, Napoli sono stati selezionati 90 casi eseguiti con la metodica dello strato
sottile (Thin prep) a partire dal gennaio 2005 al gennaio 2008. Pazienti con età media di 34,6 anni (range 18-49).
Nessuna era stata sottoposta precedentemente ad un test per la ricerca del DNA di HPV ad alto rischio oncogeno e/o ad esame colposocopico
In tutti i casi e’ stato effettuato Hybrid Capture II , metodica di ibridazione che consente l’individuazione di DNA virale tramite sonde ad RNA
specifiche per tutti i ceppi ad alto rischio oncogenico.Gli steps fondamentali della metodica sono: 1) Denatorazione del DNA, 2) Ibridazione, 3)
Amplificazione del segnale, 4) Rivelazione.Tale metodica ha una elevata sensibilità e specificità (4). Tale ricerca è stata effettuata anche nei casi
citologicamente negativi per l’HPV. Nei casi positivi al DNA HPV ad alto rischio oncogeno e’ stata studiata l’espressione della proteina p16 con
metodiche di immunocitochimica. Le pazienti con citologia positiva/ dubbia sono state sottoposte ed esame colposcopio con relativa biopsia che è
stata fissata in formalina (10%) ed inclusa in paraffina. Sono state effettuate correlazioni clinico-patologiche (es. stato della malattia HIV-correlata
e frequenza dell’infezione) e soprattutto tra i dati clinici e morfologici ed i risultati di biologia molecolare (Hybrid Capture II) e di
RISULTATI
immunocitochimica (espressione della proteina p 16).
Dei 90 prelievi delle donne HIV-sieropositive analizzati la citologia era risultata negativa in 64 casi (71,1%) dei casi, ASCUS in 6 casi (6,6%), LSIL
in 21 casi (23,3%) (Fig1), HSIL in 9 casi (10,0%) (Fig.2). La presunta modalità di trasmissione dell' HIV era soprattutto il rapporto sessuale.
Tutti i casi di ASCUS progredirono a LSIL ad 1 anno dal primo pap test e 9 (42.85%) casi di LSIL progredirono ad HSIL nello stesso arco
temporale. Delle 96 donne HIV-sieronegative, selezionate (popolazione di controllo) 85 (88,5%) presentava una citologia negativa, 5 (5,2%) ASCUS
e 6 (6,25%) LSIL. Correlando la ricerca del DNA virale al quadro citologico si è notato che l’HPV- DNA ad alto rischio era positivo in 11 casi
(15,7%) dei casi HIV-positivi con citologia negativa o dubbia (ASCUS) e in 21 casi (70,0%) dei casi HIV-positive con citologia positiva (LSIL e
HSIL). Nei casi controlli invece, la percentuale di positività dell’HPV-DNA ad alto rischio è risultata in 9 (10,5%) dei casi di citologia negativa o
dubbia e in 5 degli 11 (45,4%)con citologia positiva (LSIL e HSIL). L’espressione della proteina p16 è risultata positiva in 3 (27,2%) degli 11 casi
positivi all’HPV-DNA al alto rischio,HIV-positivi con citologia negativa o dubbia ed in 7 (33,3%) dei 21 casi di quelli con citologia positiva (Fig.3).
Neicasi controllo con citologia positiva l’espressione delle proteina p16 è risultata positiva in 1 dei 6 casi (8,3%). L’esame istologico delle biopsie
delle pazienti HPV- DNA positive ad alto rischio sottoposte e colposcopia ha confermato tutti i casi di Low Sil ed High Sil con lesioni rispettivamente
tipo CIN I-II e CIN III (Fig.4). Tutti i casi di ASCUS son risultate lesioni di basso grado (CIN I) all’esame istologico. La espressione della proteina
p16 è stata confermata nei campioni istologici in tutti i casi risultati positivi all’immunocitochimica (Fig.5).
DISCUSSIONE
FIG. 6
BIBLIOGRAFIA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
I I dati riportati confermano, in accordo con altri autori (5), la più alta prevalenza dell'infezione da HPV ad alto
rischio nelle donne HIV-sieropositive (35,5%), rispetto alle HIV-sieronegative (11,45%). Inoltre si osserva una
maggiore prevalenza di infezione da HPV ad alto rischio in donne HIV-sieropositive con esame citologico negativo o
dubbia (15,7%) in confronto alle HIV-sieronegative con citologia negativa o dubbia (10,5%); tali dati suggeriscono
una maggiore persistenza a livello subclinico dell'infezione da HPV in queste pazienti. In conclusione, i nostri risultati
dimostrano che l'impiego di test virologici sensibili e specifici per la ricerca del DNA di HPV ad alto rischio oncogeno è
fondamentale per prevenire le neoplasie cervicali nelle donne HIV-sieropositive poiche’ permette di identificare una
importante percentuale di casi a rischio di evoluzione neoplastica che risulterebbero negative ad uno screening basato
solo sull'esame citologico. Inoltre lo studio dell’espressione della proteina p16 permette di identificare tra i casi positivi
per l’ HPV ad alto rischio quelli con una maggiore possibilità di evoluzione neoplastica.
Syrjänen K. Natural history of cervical HPV infections and CIN. In: Sons JW, ed. Papillomavirus Infections in Human Pathology. New York, 2000:142-66.
Ferenczy A, Coutlee F, Franco E, Hankins C. Human papillomavirus and HIV coinfection and the risk of neoplasias of the lower genital tract: a review of recent developments. Cmaj 2003;169(5):431-4.
1993 revised classification system for HIV infection and expanded surveillance case definition for AIDS among adolescents and adults. MMWR Recomm Rep 1992;41(RR-17):1-19.
Carozzi F et al Am J Clin Pathol 2005; 124:716-21.
Ho GY, Burk RD, Fleming I, Klein RS. Risk of genital human papillomavirus infection in women with human immunodeficiency virus-induced immunosuppression. Int J Cancer 1994;56(6):788-92.
Yoshida T et al Immunochemical analysis of HPV L1 capsid protein and p16 protein in liquid-based cytology samples from uterine cervical lesions. Cancer 2008; 114(2):83-8.
Medical Slides 081-5468861