Le immagini ed i ricordi qui donati alla memoria collettiva, riflettono
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Le immagini ed i ricordi qui donati alla memoria collettiva, riflettono
“Ci fu un tempo, difficile da dimenticare, in cui un piccolo gruppo di amici fidati si ritrovava con il più spontaneo piacere per liberare l’animo dall’odioso peso del sospetto, del silenzio prudente, delle preoccupazioni e dei pericoli improvvisi. … Il tempo cui alludo fu quello del fascismo.” Franco Antonicelli Le immagini e i ricordi, qui donati alla memoria collettiva, riflettono la varietà degli interessi storici, politici e letterari di Franco Antonicelli, uomo di eccezionale cultura, politico, giornalista, scrittore, appassionato di volumi rari e di antichità librarie e dal 1942 al 1948 anche editore. Questo volume, nato come catalogo della mostra permanente della dimora storica di Villa Cernigliaro, permette di rinnovare l’incontro con un uomo conosciuto e apprezzato come lucido osservatore della storia politica e culturale del nostro paese, in anni cruciali come quelli della prima metà dello scorso secolo. Nella galleria dei personaggi fotografati da Antonicelli compaiono i nomi dei maggiori esponenti della cultura dell’epoca, molti dei quali si ritrovavano ogni estate, a partire dal 1935, a Sordevolo nella villa di Annibale Germano, suocero di Antonicelli. Personaggi come Benedetto Croce, Cesare Pavese, Leone Ginzburg, fra loro legati da una “comunione di coscienze”, legame che Antonicelli vede in qualche modo simboleggiato dalla strada che unisce Pollone, sede della villa estiva dei Croce, a Sordevolo. A Carlotta Cernigliaro e Patrizia Antonicelli va il nostro ringraziamento per aver concesso l’autorizzazione alla ristampa nella collana Led. Franco Antonicelli Studioso, critico, poeta, saggista, editore, oratore, uomo politico nel senso più esteso del termine, vale a dire guida disinvolta di ogni conversazione, ma anche uomo d'azione capace di interventi rischiosi nel cuore delle vicende civili; e conversatore stupendo per l'estensione di voce - dai toni di rigore e dell'indignazione alle invenzioni di uno humor inarrivabile; Franco Antonicelli fu anche fotografo e disegnatore. Bisognava averlo conosciuto bene per sapere che tutte le figure che egli impersonava, apparentemente così distanti l'una dall'altra, si componevano nell'unità di un unico, irripetibile, sovrano personaggio. Giulio Bollati