Costruire con il calcestruzzo cellulare
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Costruire con il calcestruzzo cellulare
1 le guide tecniche made Costruire con il calcestruzzo cellulare 1 le guide tecniche made Costruire con il calcestruzzo cellulare Un sistema completo per costruire 2 Il processo produttivo e le tipologie 4 L’impiego in zona sismica 5 Gli elementi di connessione e rigidità 7 Le caratteristiche tecniche 8 La resistenza al fuoco 9 L’isolamento termico 11 La posa in opera 12 Il montaggio degli elementi 13 Le malte collanti 13 L’alloggiamento degli impianti 15 Le armature di rinforzo 16 Gli elementi di integrazione strutturale 17 L’impiego nei sistemi misti 18 Gli accessori di ancoraggio 19 La finitura a intonaco 20 Gli intonaci premiscelati 21 La sicurezza 22 le guide tecniche made 1 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare UN SISTEMA COMPLETO PER COSTRUIRE I blocchi e i manufatti in calcestruzzo cellulare costituiscono un sistema integrato per realizzare ogni tipo di struttura edilizia per murature portanti, per divisori e tramezze, per sistemazioni intere e ristrutturazioni Leggerezza, maneggiabilità e facilità di messa in opera sono doti che caratterizzano da sempre molti materiali tradizionali per la costruzione edilizia. Nel 1924, ad affiancare gli usuali elementi in laterizio, nasce un nuovo prodotto completamente inorganico con cui è possibile realizzare manufatti prefabbricati per qualunque impiego nell’edilizia: il calcestruzzo cellulare. Adatti alle piccole abitazioni e agli edifici multipiano o alla costruzione di insediamenti industriali e commerciali, questi componenti con una struttura a piccole bolle d’aria finemente diffuse nella massa possiedono diverse qualità interessanti, come la buona resistenza alle sollecitazioni e un’ottima risposta alle azioni sismiche, unite a un grado elevato di isolamento termico e acustico e alla possibilità di lavorare i blocchi 2 le guide tecniche made con gli stessi attrezzi manuali utilizzati per il legno. Al pari di questo materiale, il calcestruzzo cellulare è facile da trasportare e maneggiare, ma nel medesimo tempo è incombustibile grazie alla sua composizione esclusivamente minerale. La gamma delle densità e delle tipologie di armature cellulari e degli altri componenti nella ristrutturazione, dove occorre sempre contenere al minimo i nuovi carichi, così da non intervenire pesantemente nella riqualificazione delle strutture. Nelle parti in elevazione del fabbricato, l’uso dei blocchi rettificati e calibrati in calcestruzzo cellulare determina più vantaggi legati all’impiego Gli elementi in calcestruzzo cellulare costituiscono un sistema costruttivo completo. integrate nei componenti permette di impiegare questi elementi in qualunque sottosistema dell’edificio, dalle pareti portanti ai tramezzi, dai solai alle coperture, dagli architravi alle tavelle. Con qualunque tipologia di componente, il sistema consente di ottenere un carico inferiore sulle strutture portanti di base derivato dal peso limitato dei blocchi e degli altri manufatti, decisamente inferiore rispetto a quello determinato dall’impiego dei materiali tradizionali. Questa condizione permette di dimensionare con una maggiore economia la struttura di fondazione dell’edificio e consente un’ampia applicazione dei blocchi dei collanti cementizi a spessore sottile adoperati nella giunzione dei componenti: un nuovo modo di organizzare e semplificare il cantiere, grazie alla velocità e alla semplicità di posa, insieme a un aumento della resa produttiva che deriva dal sistema costruttivo quasi a secco, alla mole ridotta dei lavori di finitura per la planarità delle superfici e alla drastica riduzione dei ponti termici dovuta all’assenza di giunti di malta lungo le murature. le guide tecniche made 3 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare Vista al microscopio della struttura a celle chiuse del calcestruzzo cellulare. Il processo produttivo e le tipologie La struttura a celle chiuse, finemente diffusa nella massa dei manufatti, deriva da una particolare lavorazione dell’impasto di base che è composto solo da sostanze naturali quali la sabbia silicea, il cemento, la calce, l’acqua e una piccola quantità di polvere di alluminio. Quest’ultimo rappresenta il componente espandente che, per reazione chimica con i leganti miscelati con acqua, dà luogo alla formazione di una miriade di microbolle che si diffondono nella massa dell’impasto al momento della sua immissione nei casseri di formatura. Dopo due ore il manufatto è già stabile e consolidato al punto da potere essere sformato e tagliato in lastre, blocchi o pannelli a misura, con piani rettificati e con angoli perfettamente a squadro. I componenti armati vengono prodotti mediante la stessa tecnica, ma non sono ritagliati e le facce devono essere solo squadrate e rese planari e parallele. A questo punto del processo tutti i manufatti sono inviati alla fase di maturazione in autoclave dove la pressione 4 le guide tecniche made e l’alta temperatura ra completano le reazioni necessarie e a ottenere un materiale dimensionalmente stabile, dotato delle resistenze caratteristiche, leggero e con struttura omogenea. L’elemento base dei prefabbricati in calcestruzzo cellulare è il blocco, solitamente disponibile in diverse densità, con dimensioni variabili per soddisfare tutte le esigenze progettuali e realizzato con lati squadrati e con dimensioni calibrate. Talune produzioni forniscono blocchi con fianchi a incastro maschio/femmina e con maniglie per facilitare il trasporto e la collocazione in opera. I blocchi sono disponibili anche con foro per il passaggio di un sistema di irrigidimento in modo odo da realizzare ea a e pareti pa et portanti po ta t a struttura intelaiata con elementi verticali L’impiego in zona sismica in calcestruzzo armato integrati nella muratura e confezionati con getto in opera. Questi blocchi possono essere imp impiegati anche per realizzare tamponamenti armati su strutture a telaio in calcestruzzo, che evitano la formazione di fessure e cavillature in caso di deformazione degli elementi di cornice. La gamma utilizzata per le pareti è completata dalle tramezze armate e maschiate ad alta densità, adatte anche a foderare vecchie murature con la funzione di rivestimento di finitura capace di migliorare l’isolamento termico. Tavelle, lastrine, velette e velettoni ampliano le possibilità costruttive così come gli architravi armati prefabbricati o i blocchi con sezione a U da completare con getto in opera. I pannelli armati per pareti portanti po ta t vengono e go o confezionati co e o at in genere ge e e con co incastro a maschio e femmina longitudinale e armatura singola o doppia secondo lo spessore. La solidità e l’omogeneità che connotano i blocchi in calcestruzzo cellulare, ne permette l’impiego anche in qualunque zona sismica, da quelle a rischio minimo fino al rischio più alto, come definito nell’Ordinanza 3431/2005. Queste tipologie di blocchi hanno una densità di 500 kg/m3 e oltre e sono realizzati con forature per accogliere sistemi di armatura concentrata resa collaborante con un getto di calcestruzzo in opera. Il fianco liscio permette di estendere la stesura di malta collante anche ai giunti verticali. Le strutture realizzate con blocchi forati per accogliere irrigidimenti verticali e solaio in lastre sempre di calcestruzzo cellulare con cappa in cemento armato e cordoli perimetrali, presentano una buona uniformità in termini di risposta alle azioni sismiche e una discreta duttilità in campo non lineare proprio per la presenza della piccola percentuale di armatura integrata con la muratura e soprattutto concentrata negli angoli e negli spigoli. La struttura in calcestruzzo cellulare diviene monolitica con il cordolo di piano che realizza un effetto cerchiante e di collegamento orizzontale di tutte le murature verticali, tra di loro e con il solaio. le guide tecniche made 5 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare Il blocco di calcestruzzo cellulare assolve sia alla funzione strutturale che a quella di strato di isolamento. Il calcestruzzo cellulare viene confezionato con diverse proporzioni tra i leganti, la sabbia silicea e l’acqua così da ricavare elementi con una densità che può variare da 400 a 700 kg/m3 oppure attestarsi su un valore nominale di 300-350 kg/m3 quando occorre privilegiare l’isolamento termico o raggiungere anche 800 kg/m3 su manufatti da utilizzare dove occorre una forte resistenza ai carichi come avviene per i pannelli portanti con posa in verticale. Le versioni più leggere di blocchi, tramezzi e pannelli sono adatti per elementi costruttivi termoisolanti, mentre aumentando la densità diventano sempre più rilevanti le doti di capacità portante e l’isolamento acustico a parità di spessore. Il ciclo produttivo non impiega sostanze che possono emettere composti pericolosi durante il processo o in opera a breve o a lungo termine. Il materiale scartato perché inadatto a essere commercializzato e tutti i cascami e gli sfridi delle diverse lavorazioni sono reimpiegati e utilizzati come inerti, soprattutto per l’alleggerimento di altri componenti edilizi. In taluni casi questi 6 le guide tecniche made scarti vengono granulati e selezionati come dimensioni per diventare la frazione inerte nella realizzazione di massetti, di sottofondi o di malte per cappe di finitura alleggerite e termoisolanti. Con il calcestruzzo cellulare è possibile ottenere pannelli di tamponamento per strutture industriali ed elementi estesi in lunghezza, con caratteristiche portanti tali da permetterne l’impiego su solai e coperture. Si tratta di prefabbricati provvisti di armatura per resistere ai carichi di esercizio e dotati di fianchi a incastro per assicurare il perfetto accostamento tra i prefabbricati con un’uniforme deformazione alle sollecitazioni. La densità del materiale impiegato e la tipologia dell’armatura sono studiate in modo da risolvere tutte le esigenze statiche e logistiche del committente. Gli elementi orizzontali sono in genere collocati in opera per semplice appoggio e connessi con getti di collegamento e di riempimento degli interstizi longitudinali nei quali possono trovare posto le armature di irrigidimento da posare in opera. Per la connessione con le strutture dell’edificio degli elementi verticali portanti o di tamponamento, vengono generalmente impiegate piastre di ancoraggio o altri elementi di aggancio che consentono di intervenire su qualunque sistema di supporto in calcestruzzo oppure in profilati di acciaio. 1. BLOCCO CON FORO VERTICALE 2. ARCHITRAVE ARMATO 3. BLOCCO CON SEZIONE A “U” Gli elementi di connessione e rigidità 1 2 3 le guide tecniche made 7 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare Il calcestruzzo cellulare è un materiale da costruzione leggero, facile da posare, che permette di realizzare strutture resistenti, stabili, e con elevate prestazioni in termini di isolamento. Le caratteristiche tecniche Con il sistema costruttivo in calcestruzzo cellulare è possibile realizzare interi edifici senza ricorrere ad altri materiali e in particolare senza dover utilizzare appositi componenti per la coibentazione delle pareti esterne o per la difesa dai rumori. Il sistema costruttivo in calcestruzzo cellulare è completo, possiede un ottimo livello di inerzia termica grazie alla struttura cellulare e non richiede costose operazioni successive alla posa dei blocchi, se non la stesura dell’intonaco di finitura, per ottenere il grado di isolamento termico e acustico richiesto dalle norme. I blocchi e i pannelli sono monolitici e autoportanti, 8 le guide tecniche made adatti a tutti gli impieghi, resistenti al gelo e al fuoco e caratterizzati da fissaggi tenaci e precisi, facili da eseguire grazie ai fianchi ben squadrati e alle dimensioni costanti degli elementi. La leggerezza è la dote specifica dei prefabbricati e deriva dal volume della struttura finemente cellulare del materiale, che per il 70-80 % è costituito da microcavità. La porosità a celle chiuse del materiale rende i componenti molto maneggevoli e nel medesimo tempo influisce positivamente sulle qualità di isolamento termico, con una riduzione al minimo degli effetti degli sbalzi di temperatura esterni e una notevole capacità di accumulo del calore. I blocchi in calcestruzzo cellulare presentano proprietà di isolamento acustico che, soddisfacendo i requisiti di legge, li rendono idonei per migliorare il comfort degli ambienti interni. La resistenza al fuoco L’esigenza di isolare gli edifici dai rumori aerei provenienti dall’esterno e da quelli prodotti all’interno è infatti sempre più sentita: ambienti con scarsa protezione al rumore comportano forte disagio nelle persone con ripercussioni sulla salute degli abitanti. Per costruire abitazioni più silenziose occorre quindi adottare soluzioni progettuali appropriate che implichino l’adozione di materiali adatti e accorgimenti costruttivi atti a impedire la formazione dei ponti acustici. Il calcestruzzo cellulare è un materiale che soddisfa tali esigenze: la struttura cellulare del calcestruzzo autoclavato, infatti, garantisce che i rumori vengano attenuati dalle numerose micro bolle d’aria presenti nel materiale. I blocchi e gli elementi in commercio possiedono in genere un potere fonoisolante (R’w) che soddisfa pienamente i valori imposti dal DPCM 5/12/97 (requisiti acustici passivi degli edifici) che classifica gli ambienti abitativi in sette categorie per le quali devono essere rispettati precisi livelli di isolamento. I blocchi, le malte e gli altri dispositivi per la realizzazione di compartimentazioni antincendio sono provati in condizioni reali di impiego per valutare la loro resistenza al fuoco. I risultati della prova sono indicati sempre nella certificazione che il produttore mette obbligatoriamente a disposizione del committente. La prova consiste nel valutare il tempo durante il quale la stabilità e la conservazione della resistenza meccanica (R), la capacità di non lasciare passare o produrre fiamme, vapori o gas caldi (E) e la riduzione della trasmissione di calore (I) vengono mantenute. La prova è effettuata non sul semplice materiale, ma su una o più applicazioni reali e con le precauzioni di posa della normale installazione. Per definire la resistenza al fuoco su opere di compartimentazione è utilizzata la sigla REI sempre seguita da un numero che rappresenta il tempo in minuti, arrotondato per difetto, che è compreso in una delle classi previste (15-30-45-60-90-120-180) e durante il quale il manufatto conserva tutte le caratteristiche sotto l’azione del fuoco. le guide tecniche made 9 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare Come isolante acustico, il calcestruzzo cellulare ha la proprietà di assorbire l’onda sonora con trasformazione dell’energia incidente in calore nelle microcavità del materiale. Le cavità cellulari hanno dimensioni sovracapillari quindi non innescano fenomeni di risalita d’acqua dalle fondazioni e, con usuali rivestimenti di finitura sulla faccia esposta alle intemperie, non trasmettono umidità alle superfici interne anche quando la parete è sottoposta a pioggia battente. La struttura porosa possiede inoltre un basso coefficiente di resistenza al passaggio del vapore d’acqua, quindi la muratura non ostacola la migrazione dell’umidità dall’interno verso l’esterno dell’edificio impedendo così la formazione di condense e il proliferare di muffe anche nei locali 10 le guide tecniche made usualmente molto umidi come il bagno e la cucina. La resistenza alle sollecitazioni meccaniche, la facilità di lavorazione a piè d’opera, la precisione nelle misure e la versatilità nelle applicazioni si uniscono alla durata e alla possibilità di ridurre i tempi di applicazione grazie alla tecnica di montaggio che prevede l’uso di collanti a strato sottile che viene steso mediante un’apposita attrezzatura che fa parte del sistema. Anche le armature sono trattate con prodotti anticorrosione in modo da resistere senza alterarsi alle atmosfere aggressive, non sporgono mai dal perimetro del manufatto e sono rivestite con uno spessore di copriferro tale da proteggerle dai composti deterioranti presenti nell’atmosfera o veicolati dall’acqua di pioggia. Per la composizione completamente minerale e inorganica, il calcestruzzo cellulare è incombustibile e consente di realizzare pareti tagliafuoco e di compartimentazione antincendio in qualunque situazione costruttiva e persino con bassi spessori di muratura. In base a questa dimensione, la parete possiede una resistenza al fuoco REI 180 sia per la stabilità del sistema che per la tenuta ai fumi e per l’isolamento dal calore sviluppato dall’incendio. L’isolamento termico I blocchi progettati per ottenere forti prestazioni in campo termico, sono in genere realizzati con una densità di 300-350 kg/m3 e possiedono una conducibilità termica pari a 0,09 W/ mK. Con queste tipologie è possibile costruire murature perimetrali che limitano fortemente le dispersioni termiche durante i mesi più freddi e l’ingresso indesiderato di calore durante i mesi estivi quando si opera con apparecchiature di climatizzazione per il raffrescamento dei locali interni. Il Decreto legislativo 311/2006 impone dei valori limite di conducibilità termica delle pareti in funzione della zona climatica dando delle scadenze, in particolare quella del 1/1/2010, per conformarsi a quanto indicato dalla norma (vedi tabella). Già oggi, con il calcestruzzo cellulare è possibile intervenire ottenendo valori conformi e addirittura inferiori all’ultima scadenza indicata dal Decreto e per qualunque situazione climatica: un blocco da 30 cm di spessore e senza intonaci permette di realizzare una muratura con una trasmittanza termica di 0,30 W/m2K che si riduce ulteriormente per i blocchi da 36,5 cm e da 40 cm di spessore. Con questo tipo di manufatto è possibile ottenere un potere fonoisolante Rw di 45-48 dB, mentre con elementi a densità superiore, sui quali aumenta la trasmittanza termica, il potere fonoisolante Rw si attesta su 50-54 dB. le guide tecniche made 11 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare Per una migliore e più veloce posa degli elementi è consigliato utilizare apposite attrezzature. La posa in opera Ogni produttore di prefabbricati in calcestruzzo cellulare dispone della rassegna completa di attrezzature e di materiali per la posa che avviene sempre con sistemi semplici e veloci che riducono le operazioni di cantiere e fanno risparmiare tempo. Gli attrezzi necessari sono pochi e facilmente trasportabili come il miscelatore della malta collante che è composto da un secchio di adeguate dimensioni e da un trapano con frusta per omogeneizzare l’impasto dell’adesivo. Al posto di questa attrezzatura di base è possibile utilizzare un miscelatore a tazza ruotante per adesivi cementizi, ma in ogni caso si tratta di dispositivi facilmente trasportabili e di ingombro ridotto. Le cazzuole normali o dentate sono costruite a forma di contenitore largo come i blocchi, mentre per il taglio dei componenti si impiega una sega manuale, disponibile anche in più modelli per le diverse densità di calcestruzzo cellulare, o una versione elettrica a nastro. La serie è completata dallo squadro metallico per tagliare i blocchi secondo piani 12 le guide tecniche made rettilinei, dalla pialla livellatrice da utilizzare per spianare la superficie superiore dei filari e dal martello di gomma che permette di migliorare l’assetto degli elementi senza rompere il materiale. Per le lavorazioni di completamento vengono utilizzati attrezzi scanalatori a funzionamento elettrico che consentono di realizzare facilmente le tracce per gli impianti, mentre per la foratura sono disponibili più tipi di punta, per fori passanti, nel modello a spirale o per realizzare le cavità di alloggiamento delle scatole degli impianti elettrici. In fase di approntamento del cantiere è necessario definire le zone di deposito dei pallet dei materiali nei pressi delle aree di lavoro, stabilire dove sono le aperture della muratura, gli spessori dei muri e l’ubicazione delle pareti divisorie rispetto alle strutture portanti e sistemare il materiale secondo l’ordine di impiego e le necessità costruttive. Tutte le lavorazioni del cantiere Le malte collanti Per la posa dei blocchi in calcestruzzo cellulare vengono solitamente impiegate malte classificate M5 secondo la norma EN 998-2 con una resistenza a compressione di 8-10 N/mm2 e una resistenza a taglio iniziale di 0,3 N/mm2 adatte anche per fabbricati posti in ogni zona sismica. La preparazione della malta avviene nel miscelatore a tazza o con il trapano munito di frusta, unendo un tenore d’acqua adeguato e lavorando l’impasto a basso numero di giri fino a ottenere un composto di colore omogeneo e cremoso, senza grumi e completamente idratato. In questa fase è indispensabile non aggiungere altri leganti, per evitare di ottenere caratteristiche tecniche non controllabili dopo l’indurimento. Dopo la miscelazione l’impasto va lasciato riposare per circa 5 minuti in modo da far disperdere completamente gli additivi, quindi viene rimescolato brevemente ed eventualmente corretto con l’aggiunta di acqua se eccessivamente denso. Le malte sono utilizzabili in genere fino a 4 ore dalla preparazione, non possono essere reimpiegate una volta iniziata la presa, e devono essere messe in opera in un campo di temperatura ambiente compresa tra +5° C e +35° C. avvengono con gli stessi accorgimenti e le medesime precauzioni dettate dalle regole dell’arte per le costruzioni a struttura discontinua realizzata a piccoli elementi. La posa dei blocchi di calcestruzzo cellulare viene effettuata con una malta adesiva a base di cemento appositamente studiata per questo tipo di impiego, fornita in genere 1. APPLICAZIONE DEL COLLANTE 2. POSIZIONAMENTO DEL BLOCCO 3. ALLINEAMENTO DI PRECISIONE Il montaggio degli elementi 2 1 3 dal produttore dei blocchi e dotata di proprietà plastiche, di facile lavorabilità e di qualità di ritenzione d’acqua per evitare la disidratazione dell’impasto prima che questo abbia terminato le fasi di presa e indurimento. I collanti sono forniti nel tipo grigio per ogni impiego o nel tipo bianco usualmente utilizzato in interni e per la loro composizione viene impiegato cemento Portland o cemento bianco, sabbie silicee selezionate, resine sintetiche e additivi specifici per migliorare le prestazioni. Si tratta sempre di una malta a prestazione garantita e ottenuta mediante dosaggi automatici e predeterminati dei componenti le guide tecniche made 13 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare 1. stesura della malta collante 2. posa del blocco d’angolo 3. ottimizzazione dell’assetto 1 2 3 e severi controlli di qualità dei componenti, in modo da assicurare un elevato standard qualitativo e prestazioni costanti nel tempo. L’impiego di collanti e di componenti leggeri anche quando possiedono grandi dimensioni rende il cantiere più facile, veloce e pulito, una volta organizzato in funzione della tipologia dei blocchi, della tecnologia di posa, dei minori quantitativi di malta da impiegare e dei sistemi di sollevamento in quota meno impegnativi. Il primo corso dei blocchi va steso su uno strato di malta di livellamento composta da calce idraulica e cemento. Se posato in appoggio diretto alle fondazioni o sul solaio dello scantinato, il filare va isolato con una striscia di materiale impermeabile per impedire la risalita capillare di acqua dal sottosuolo. La prima fila inizia con la posa del blocco d’angolo, meglio se nel punto più 14 le guide tecniche made alto quando esistono differenze di quota e regolando la planarità con il livello a bolla. Per assicurare un ottimo collegamento tra la malta collante e il calcestruzzo cellulare, occorre che i blocchi siano puliti, privi di polvere, di oli, di grassi, di disarmanti e di sporco in genere. Se i blocchi sono esposti direttamente al sole, prima di stendere la malta occorre raffreddare le superfici di collegamento con un getto d’acqua sufficiente a inumidire i fondi e senza creare un eccesso di impregnazione che potrebbe rallentare la presa. Per una posa corretta occorre sempre attendere l’indurimento della malta applicata lungo i filari sottostanti prima di sovrapporre grosse quantità di blocchi. Come avviene su tutte le tipologie di materiali da muratura, bisogna sempre proteggere le strutture dalla pioggia e dal dilavamento, dal gelo o dal sole battente prima che siano compiuti i processi di presa L’alloggiamento degli impianti e di indurimento delle malte di allettamento. Gli elementi vanno disposti a giunti verticali sfalsati su ogni corso, per una misura tra 1/3 e 1/2 della lunghezza, e collegati con la malta adesiva stesa in strato sottile sui piani orizzontali e verticali dei blocchi. Per la posa della malta va impiegata solo l’apposita cazzuola anche per i blocchi con incastro maschio/femmina laterale. La planarità dei filari, soprattutto del primo, viene garantita battendo i blocchi con il martello di gomma per ottenere un assetto regolare e a giunti sottili, mentre per l’eventuale spianatura delle superfici di allettamento occorre procedere con la pialla livellatrice, operazione da effettuare sul primo corso e ogni tre o quattro filari di blocchi. Se si verificassero dei fuori piombo, occorre sempre livellare i blocchi con l’apposita pialla dentata e non aumentare lo spessore della malta. In ogni situazione occorre controllare verticalità e planarità trasversale con il filo a piombo e con la livella a bolla, mentre diviene indispensabile realizzare giunti tecnici di circa due centimetri, con schiume poliuretaniche a elasticità permanente, nelle zone di contatto con pilastri, travi e solai. Tutti i pezzi speciali di completamento sono costruiti a piè d’opera tagliando i blocchi con la sega manuale o elettrica. I blocchi e i componenti in calcestruzzo cellulare sono connotati da una lavorabilità simile a quella del legno. In opera possono essere tagliati e sagomati con attrezzi semplici e quando occorre realizzare tracce per l’alloggiamento di impianti elettrico, telefonici, per climatizzazione o idraulici, è possibile ricorrere a semplici scanalatrici elettriche o manuali che agiscono come una fresa e creano intagli a misura, senza spreco di materiali, velocemente e con possibilità di ripristinare la superfici con malte usuali a base cementizia o di calce idraulica. I raschietti manuali per piccoli scavi (1) o le scanalatrici elettriche (2) adatte per materiali abrasivi sono disponibili presso il produttore dei blocchi, ma è possibile sempre utilizzare altre attrezzature commerciali come i seghetti alternativi dotati di una particolare lama antiabrasione. Per l’alloggiamento di scatole elettriche si impiega solitamente una punta a fresa (3) simile a quelle per il legno e munita di codolo per l’attacco al trapano, mentre per lavori su pareti sottili è sempre meglio creare fori passanti che vengono ripristinati con malta una volta sistemato il terminale di impianto. le guide tecniche made 15 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare L’integrazione delle armature di rinforzo nel sistema costruttivo è indispensabile nelle costruzioni in zone classificate come sismiche. Le armature di rinforzo Quando sono previsti irrigidimenti verticali mediante pilastrini armati integrati nella muratura e disposti in ogni angolo, questi sono i primi elementi da cui partire per la posa. I blocchi per tale impiego sono muniti di foro posto in posizione asimmetrica con un diametro variabile tra 12 e 30 cm e vengono posati a incrocio per sovrapporre gli alloggiamenti conservando l’assetto sfalsato nei blocchi. In genere sono approntati dei ferri di ripresa che salgono in corrispondenza degli irrigidimenti dal cordolo perimetrale del solaio o dalla fondazione e che vengono inglobati nel getto di calcestruzzo insieme alle armature dei pilastrini, da inserire nella sede di questi incatenamenti verticali una volta raggiunta una determinata altezza di muro. Per gli architravi di porte e finestre, le corree e gli irrigidimenti orizzontali vengono impiegati appositi blocchi canaletta con la parte interna scavata in modo da accogliere armature longitudinali legate con staffe e realizzate con ferri ad aderenza migliorata nei diametri stabiliti in fase progettuale. 16 le guide tecniche made Una volta sistemate le armature nella cavità, questa viene colmata con un getto di calcestruzzo così da realizzare un piano sul quale è possibile proseguire con il lavoro di innalzamento della muratura. Per gli irrigidimenti orizzontali eseguiti con un’unica barra di armatura ad aderenza migliorata e inserite nelle murature a basso spessore, da sistemare al di sotto del davanzale dei vani finestra o come rinforzi in pareti di tamponamento, sono utilizzati gli appositi blocchi scanalati nei quali viene inserita la barra sempre da bloccare e rendere collaborante con un getto di calcestruzzo. 1. BLOCCO CON SCANALATURA A “U” 2. BLOCCO A “U” E BLOCCO FORATO 3. BLOCCO PER BARRA SEMPLICE La posa dei solai in elementi di calcestruzzo cellulare armato o di tipo tradizionale, sia a lastra prefabbricata che laterocementizi, avviene come nella pratica usuale di cantiere dopo aver preparato tutte le superfici di appoggio della muratura così da regolare i livelli. Le lastre o gli altri elementi sono posati a secco sui muri portanti esterni e interni in base allo schema progettuale e con il rispetto della profondità di appoggio richiesta dalla specifici tipologia di solaio. In caso di impiego di lastre in calcestruzzo cellulare armate, che sono autoportanti e non richiedono puntelli intermedi, queste vanno serrate tra di loro con le apposite pinze in dotazione. Mediante una cintura di tavelle in calcestruzzo cellulare è possibile creare una cassaforma perimetrale con paramento esterno termoisolato, continuo rispetto alla restante parte della muratura, e all’interno di questa eseguire il getto armato per il cordolo perimetrale come richiesto dal progetto. Al cordolo di piano, che costituisce l’incatenamento orizzontale del fabbricato, è possibile collegare anche Gli elementi di integrazione strutturale 1 2 3 la rete elettrosaldata di armatura della cappa che sovrasta i pannelli o i componenti strutturali della chiusura orizzontale. Come avviene di norma, nel cordolo perimetrale vengono inglobati anche i ferri di armatura longitudinali del solaio e tutte le eventuali armature provenienti dai pilastrini di irrigidimento verticali inserite nelle murature portanti. Questa precauzione è indispensabile nelle costruzioni in zona a rischio sismico per ottenere un comportamento a diaframma orizzontale del solaio, capace di trasmettere e distribuire le forze tra i diversi elementi a sviluppo verticale. le guide tecniche made 17 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare L’impiego nei sistemi misti La posa dei blocchi e degli elementi di calcestruzzo cellulare come elementi di tamponamento su strutture a travi e pilastri procede nel medesimo modo e con una stesura di malta anche lungo il fianco del pilastro se la struttura è sufficientemente rigida, mentre per strutture deformabili è preferibile formare dei giunti verticali con la posa di un materassino elastico nell’interfaccia tra il pilastro e i blocchi, collegare la muratura 18 le guide tecniche made con elementi metallici nascosti all’interno del giunto e sigillare con apposite malte elastiche o con schiuma poliuretanica la discontinuità. Nel collegamento tra la muratura e la trave o il solaio superiore occorre evitare sempre bloccaggi rigidi e si impiegano malte o prodotti sigillanti per assicurare una completa continuità di posa. Nei divisori interni in blocchi di calcestruzzo cellulare viene inserita sempre alla base una striscia di guaina morbida posta tra Gli accessori di ancoraggio due strati di malta per ridurre l’effetto delle deformazioni statiche e la trasmissione dei rumori. In ogni caso le pareti divisorie vanno preferibilmente eseguite a partire dall’ultimo piano e devono essere di norma ammorsate tra loro negli incroci e negli angoli per aumentare la stabilità. I collegamenti tra divisori interni e pareti portanti possono essere realizzati mediante staffe o tondini metallici per aumentare la rigidità della connessione. Nei divisori interni i vani delle aperture sono chiusi superiormente con architravi armati disponibili nel medesimo spessore di blocchi, mentre per sagome arcuate oppure vani rotondi si ricorre al taglio con la sega a nastro o a mano. Considerata la diffusione dei blocchi in calcestruzzo cellulare, le maggiori case produttrici di ancoranti dispongono di una serie di tasselli meccanici e chimici realizzati proprio per questa tipologia di componenti e per integrare il sistema. Oltre alle zanche, ai chiodi elicoidali e ai chiodi a sezione quadrata per carichi leggeri prevalentemente a taglio, la gamma dei fissaggi si estende alle varianti in materiale plastico o metallici a espansione adatti per ancoraggi pesanti anche di tipo distanziato e sottoposti a carichi misti, a taglio e trazione, o a sola trazione. Gli ancoranti chimici non sottopongono il materiale a tensione e sono realizzati in cartucce a due componenti senza composti pericolosi per chi impiega i prodotti. La gamma degli ancoranti si estende alle versioni per sostenere arredi leggeri e pesanti e per il supporto di radiatori grazie al gancio sagomato che sporge dalla muratura una volta inserito il tassello. le guide tecniche made 19 1 1. pulitura della superficie 2. posa della rete portaintonaco 3. applicazione dell’intonaco 1 2 3 La finitura a intonaco La planarità dei blocchi e il basso spessore dei giunti riducono i tempi per le operazioni di finitura a intonaco che non richiedono l’applicazione di un rinzaffo preliminare per uniformare le superfici. Le irregolarità e le imperfezioni di posa sono eliminate con la pialla dentata o con un frattazzo abrasivo, attrezzi che permettono di livellare i piani con rapidità e senza proiezione incontrollata di detriti. L’applicazione dell’intonaco viene effettuata in due strati come da tradizione e solo dopo aver pulito i piani dai residui polverosi o in fase di distacco e dopo aver inumidito le superfici per raffreddarle se esposte al sole battente. In questa fase la muratura deve risultare abbastanza asciutta (tenore di acqua impregnante non superiore al 15 %) in funzione della capacità di 20 le guide tecniche made ritenzione d’acqua della malta di intonaco. Con temperature inferiori a +5° C o con pericolo di gelo nelle 24 ore successive all’applicazione è meglio non intervenire con la finitura, mentre in caso di insolazione diretta del paramento o in presenza di vento è opportuno proteggere le superfici di posa e l’intonaco appena steso per evitare una troppa rapida essiccazione della coltre prima che vengono completati i processi di presa e indurimento. La posa dell’impasto di finitura avviene mediante macchina intonacatrice o con spatola di acciaio in strati di spessore non superiore a 10 mm intervallati tra loro da un periodo di tempo di 24 ore. Per gli esterni è consigliato uno spessore minimo complessivo di 15 mm, mentre in interni è possibile procedere con uno spessore minimo di 10 mm. Gli intonaci premiscelati Per evitare cavillature successive alla posa dell’intonaco, nei punti di congiunzione tra materiali diversi, come al collegamento tra i blocchi e i pilastri o le travi di calcestruzzo, va annegata nell’impasto una rete portaintonaco in fibra di vetro alcali resistente, così come negli angoli di finestre o di porte e dove le sollecitazioni meccaniche si manifestano in maniera differenziata. Una volta asciutti, i piani intonacati possono essere tinteggiati o rivestiti con rasanti colorati a spessore sottile, sempre di tipo traspirante e persino composti con materiali tradizionali. Per la posa delle piastrelle di ceramica sulle pareti in calcestruzzo cellulare, non è necessario procedere con la stesura di un intonaco di livellamento, ma considerata la planarità della parete ottenibile mediante la pialla dentata e la stabilità dell’assestamento dei blocchi si può utilizzare direttamente l’adesivo per l’incollaggio a strato sottile delle piastrelle. L’intonaco utilizzato per la finitura dei blocchi in calcestruzzo cellulare è di tipo premiscelato a base di calce idraulica e cemento e già miscelato con inerti di granulometria adatta alla stesura negli interni o lungo le superfici esterne. Nei prodotti specifici l’aggiunta di additivi garantisce buone prestazioni di traspirabilità, di elasticità, di adesione al supporto e di ritenzione d’acqua, caratteristica che impedisce la bruciatura dell’intonaco causata da una troppo veloce disidratazione dell’impasto. Gli intonaci dedicati al sistema sono formulati per ottenere un basso modulo elastico, paragonabile a quello dei blocchi, e una resistenza a compressione non superiore a 2,5-3 N/mm2 per ottenere una totale compatibilità con le strutture murarie anche in caso di movimenti differenziali. Questi prodotti, formulati secondo le regole tradizionali, ma con componenti migliorativi delle prestazioni, sono in genere idrorepellenti con un assorbimento capillare ridotto nel tempo e possiedono un’alta permeabilità al vapore in modo da smaltire facilmente eventuali condense derivate dall’umidità interna dell’edificio. Su murature con forti dispersioni energetiche, è possibile intervenire con intonaci termoisolanti o con sistemi a cappotto termico. le guide tecniche made 21 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare La sicurezza I blocchi e gli altri manufatti in calcestruzzo cellulare sono prodotti inorganici composti da derivati dell’idratazione del cemento e della calce. Gli scarti possono essere conferiti a una normale discarica controllata come materiali da costruzione e tutte le usuali lavorazioni non richiedono particolari precauzioni per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Le polveri sono alcaline e contengono silice libera, anche se in misura ampiamente al di sotto dei limiti ammessi dalle norme, quindi possono risultare irritanti per gli occhi e per le vie respiratorio, mentre in rarissimi casi si sono osservate allergie cutanee, ma solo su soggetti predisposti. I blocchi in calcestruzzo cellulare sono facilmente maneggiabili e leggeri, ma trattandosi sempre di lavorazioni di cantiere l’operatore deve essere munito di robusti guanti protettivi, di scarpe con puntale antischiacciamento e suola antiperforazione e di un abbigliamento che impedisce il più possibile alla polvere di entrare in contatto con la pelle. 22 le guide tecniche made Come avviene sui normali cantieri, è indispensabile disporre di elmetto anche nel tipo con visiera, di occhiali di protezione durante i tagli dei materiali e di eventuale mascherina contro l’inalazione della polvere. Quando vengono effettuati tagli a macchina sui blocchi, occorre adottare sistemi per la protezione dell’udito, mentre per tutte le lavorazioni in quota in assenza di ponteggio valgono le usuali regole di sicurezza che prevedono l’uso di imbragature con dispositivi anticaduta. Anche le malte collanti e gli intonaci dedicati al sistema vanno miscelati evitando il contatto o l’inalazione di polveri, utilizzando occhiali da lavoro e con mani protette da guanti di gomma. Per completare il quadro della sicurezza individuale, bisogna evitare di mangiare o bere vicino ai punti dove vengono effettuate lavorazioni a taglio dei blocchi o la preparazione delle malte per evitare l’ingestione accidentale di polvere sollevata dal vento o dal passaggio delle persone o dei mezzi di cantiere. Appunti e progetti le guide tecniche made 23 le guide tecniche made 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare di prossima pubblicazione Il recupero delle strutture in cemento armato La realizzazione di massetti e sottofondi L’isolamento termico degli edifici L’impermeabilizzazione delle coperture L’isolamento acustico degli edifici Le murature faccia a vista Il rifacimento di balconi e terrazzi Il rifacimento dei tetti in laterizio La sicurezza in cantiere Le Guide Tecniche del Gruppo Made sono realizzate dalla Direzione Marketing e Comunicazione di Casa In S.p.A. Si ringraziano le Aziende RDB e Xella Italia Ytong per la cortese disponibilità e concessione delle immagini e dei disegni pubblicati all’interno della Guida Gruppo Made è un Marchio registrato di Casa In S.p.A. Via Roma, 85 – 40075 Granarolo dell’Emilia (BO) Tel. 051760041 – Fax 0516056789 www.gruppomade.com