Criteri per la valorizzazione del merito del personale docente
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Criteri per la valorizzazione del merito del personale docente
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO DIDATTICO “Luigi Leone” Via Colle S.Bartolomeo ,11- 80045 POMPEI (NA) Tel.081/8506180-tel/fax 081/8507645 COD.MECC. NAEE162007- COD.FISC.82007530635 e-mail : [email protected] www.pompeiprimocircolo.gov.it [email protected] – [email protected] Prot. 4562/A1 Pompei, 30 Maggio 2016 Al personale Docente Criteri per la valorizzazione del merito del personale docente individuati dal comitato di valutazione nella seduta del giorno 11 maggio 2016, in attuazione di quanto stabilito dalla l. 107/2015 … non tanto un esercito agli ordini di qualcuno ma piuttosto un grande gruppo animato da una passione comune capace di esprimersi in modi e situazioni diverse, legate anche alle identità personali di chi ne fa parte. … in puro stile rodariano, mi piace pensare a questo gruppo come “la carica del centoeuno”, numero magico capace di rinnovare le tensioni pedagogiche che animavano il pensiero di chi ci ha lasciato la mostra “I cento linguaggi dei bambini”, con una creatività sorridente. Franca Mazzoli 1 Introduzione La legge n. 107/2015 ha introdotto una prima forma di valutazione delle attività dei docenti e di premialità attraverso un bonus assegnato annualmente dal Dirigente in base ai criteri definiti dal Comitato di valutazione istituito in ciascuna Istituzione scolastica. …..omissis 126. Per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall’anno 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì i fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. 127. Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione. 128. La somma di cui al comma 127, definita bonus , è destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria. 129. Dall’inizio dell’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, l’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, è sostituito dal seguente: «Art. 11 (Comitato per la valutazione dei docenti) . — 1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti. 2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti: a) tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; c) un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. 3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base: a) della qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. 4. Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine il comitato è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera a) , ed è integrato dal docente a cui sono affi date le funzioni di tutor . 5. Il comitato valuta il servizio di cui all’articolo 448 su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente componente del comitato, ai lavori non partecipa l’interessato e il consiglio di istituto provvede all’individuazione di un sostituto. Il comitato esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’articolo 501». 2 Senso e significato del Bonus La premialità attraverso l’assegnazione del bonus segue una logica diversa da quella della erogazione del FIS: il FIS riconosce il carico aggiuntivo, il Bonus riconosce la qualità. Viene premiato il maggiore contributo del docente per costruire “la buona scuola”, se questo contributo risponde alle esigenze della platea scolastica, ai bisogni organizzativi e gestionali dell’Istituzione scolastica, a standard di efficace di efficienza, ed inoltre è documentato. Si sottolinea che la “diligenza tecnica” di cui all’articolo 2104 c.c. a cui sono tenuti i lavoratori dipendenti costituisce un presupposto necessario ma non sufficiente per l’assegnazione del Bonus, che riconosce come fattore di merito ciò che supera la soglia di “diligenza” dovuta. Il Bonus è annuale, si riferisce all’anno scolastico in corso Il Bonus è destinato a valorizzare il personale docente di ruolo Il bonus non può essere attribuito: a personale distaccato, a personale con provvedimenti disciplinari in corso o che abbia avuto sanzioni disciplinari negli ultimi 3 anni, a personale che abbia superato la soglia del 30% di assenza durante le attività didattiche. Il bonus verrà ripartito in parti uguali tra coloro che risultano aver contributo durante l’anno scolastico al miglioramento della qualità dell’istituzione e di conseguenza al successo formativo secondo il dettato normativo della legge 107/2015 - comma 129 e secondo quanto stabilito dal Comitato per la valutazione dei docenti. Confronto fra i criteri per l’assegnazione del bonus con i criteri del FIS Comma 129 >>> Lettera a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; a – 1) della qualità dell'insegnamento e del successo formativo degli studenti E’ in coerenza con l'articolo 88 lettera b) del ccnl che attribuisce validità alle attività aggiuntive di insegnamento, che consistono nello svolgimento, oltre l'orario obbligatorio e fino ad un massimo di 6 ore settimanali, di interventi didattici volti all'arricchimento e alla personalizzazione dell'offerta formativa, con esclusione delle supplenze. A titolo esemplificativo riportiamo: attività di recupero disciplinare, potenziamento disciplinare, italiano come lingua seconda, bisogni educativi speciali, accompagnatori nei viaggi e nelle visite di studio, tutor di scuola per alternanza scuola lavoro, orientatore. a – 2) del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica E’ in coerenza con l'art. 88 lettera a) all'ampliamento del funzionamento dell'attività scolastica, previste nel regolamento sull'autonomia, nei regolamenti dei vari ordini e gradi di scuola. Responsabili di dipartimenti disciplinari, coordinatori di progetti, coordinatori/responsabili di plesso/sezione staccata, responsabili per l'autovalutazione, commissione rilevazioni di sistema (Invalsi, OCSE/Pisa ecc), commissioni integrazione scolastica. >>> Lettera b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche 3 b - 1 dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni - attività per la partecipazione alle competizioni disciplinari degli studenti, (nazionali, territoriali ecc) come olimpiadi della matematica, certamen, attività di recupero/potenziamento, bisogni educativi speciali) b - 2 dell'innovazione didattica e metodologia - produzione di oggetti e manufatti di particolare interesse, brevetti, ecc. utilizzo nuove tecnologie per la didattica, presentazioni di attività, lezioni ed esercitazioni tramite strumenti e metodi innovativi. b - 3 alla collaborazione alla ricerca didattica e dell'innovazione didattica e metodologica. - certificazione delle competenze, didattica per competenze, didattica laboratoriale, nuove tecnologie ITC, b - 4 alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; - costruzione di mappe concettuali didattiche, catalogazione dei materiali prodotti, conduzione di rilevazioni, ex - post, indagini conoscitive, analisi dei fabbisogni formativi, ecc. >>> Lettera c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. c - 1 delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico commissioni formazioni classi, commissioni orario scolastico, commissioni elettorali, commissioni autovalutazione. c - 2 nella formazione del personale - tutor docenti neoassunti, coordinatori del tirocinio, tutor d'aula virtuale, tutor facilitatori, raccordo formativo tra le diverse aree del personale docente ed ATA. Le aree di professionalità È riconosciuto anche a livello europeo che le aree della professionalità docente sono tre: 1. Area della didattica – Prendersi cura degli allievi e dell’insegnamento. Organizzazione di situazioni e di ambienti di apprendimento: gestire e coinvolgere la classe nelle diverse situazioni; osservare e capire come gli studenti attivano i processi cognitivi; valutarli, secondo un approccio formativo; essere disponibili a mettersi in discussione 2. Area dell’organizzazione – Prendersi cura della gestione della scuola. Partecipare all’organizzazione e alla gestione, dare contributi nel lavoro di équipe; impegnarsi nel rapporto con le famiglie e gli stakeholder. 3. Area della formazione – Prendersi cura della propria ed altrui professionalità. Curare la propria formazione continua; mettersi a disposizione per migliorare i percorsi formativi a scuola; fare uso di nuove tecnologie. In realtà tutte le indicazioni contenute nella legge si ritrovano nelle tre aree suddette che esplicitano in maniera essenziale la professionalità docente. 4 5 AREA CRITERI INDICATORI DESCRITTORI DOCUMENTAZIONE A Area della didattica Prendersi cura degli allievi e dell’insegnamento A discrezione del docente a – 1) della qualità dell'insegnamento e del successo formativo degli studenti Organizzazione di situazioni e di ambienti di apprendimento: gestire e coinvolgere la classe nelle diverse situazioni; osservare e capire come gli studenti attivano i processi cognitivi; valutarli, secondo un approccio formativo; essere disponibili a mettersi in discussione Formazione Elaborazione/attuazione di progetti qualitativamente significativi per l'offerta formativa Si aggiorna in modo sistematico e significativamente oltre l’attività obbligatoria, su tematiche disciplinari o legate agli obiettivi stabiliti nel POF/PTOF Documentazione coerente con quanto previsto dal RAV Verbali dei gruppi di lavoro Prove standardizzate Garantisce la ricaduta della formazione effettuata all’interno della scuola Ha realizzato attività per il recupero delle situazioni di svantaggio, con esito positivo Ha realizzato attività di contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico Ha prodotto materiali, percorsi didattici innovativi, prove di verifica per il recupero delle situazioni di svantaggio Ha realizzato attività di personalizzazione e individualizzazione nei confronti di disabili, BES e DSA, con esito positivo Ha prodotto materiali, percorsi didattici innovativi, prove di verifica per l’individualizzazione e la personalizzazione dell’insegnamento per studenti disabili, con DSA o BES Ha realizzato attività personalizzate di approfondimento in itinere in orario scolastico e/o in orario extrascolastico per la 6 valorizzazione delle eccellenze a – 2) B b-1 b-2 del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica Area dell’organizzazione dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni dell'innovazione didattica e metodologia Responsabili di dipartimenti disciplinari, coordinatori di progetti, coordinatori/responsabili di plesso/sezione staccata, responsabili per l'autovalutazione, commissione rilevazioni di sistema (Invalsi, OCSE/Pisa ecc), commissioni integrazione scolastica. Prendersi cura della gestione della scuola Risultati ottenuti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni: Ha svolto percorsi di potenziamento delle competenze degli studenti, in orario curricolare e/o extracurricolare, con risultati positivi. Qualsiasi altra attività di innovazione e/o collaborazione coerente con i traguardi previsti dalla scuola, ritenuta idonea dal Dirigente Scolastico Contributo all’innovazione didattica e metodologica: Utilizza sistematicamente le TIC nell’insegnamento della disciplina tramite attività didattiche innovative. Ha promosso buone pratiche didattiche innovative. Ha promosso strumenti di valutazione innovativi. Ha prodotto materiali, percorsi didattici innovativi, prove di verifica per la valorizzazione delle eccellenze Ha partecipato attivamente alle azioni di miglioramento previste dal RAV/PdM, comprese le attività di autovalutazione Utilizza prove di valutazione comuni per classi parallele o per classi ponte diffusione di buone pratiche didattiche Realizzazione di percorsi di potenziamento tematici o metodologici, singolarmente o con altri docenti. La validità dei risultati è valutata dal DS, che può ricorrere a interviste degli studenti. Utilizzo di piattaforme digitali, blog, LIM, device,ecc. Utilizzo non episodico di metodologie alternative alla lezione frontale: flipped classroom, cooperative learning, didattica laboratoriale, ecc Es: valutazione autentica, ecc. Verbali dei consigli di interclasse, di intersezione, programmazioni disciplinari e di classe, relazioni finali, materiale didattico prodotto. Documentazione agli atti della scuola delle attività A discrezione del docente Progettazione Presenze studenti Relazioni finali Eventualmente interviste a studenti Materiale didattico presente su piattaforme, blog, materiale per LIM, ecc. Piani di lavoro e materiale didattico prodotto Eventuali monitoraggi Prove effettuate 7 b-3 alla collaborazione alla ricerca didattica e dell'innovazione didattica e metodologica., Collaborazione alla ricerca didattica: E’ impegnato in progetti di ricerca metodologica e didattica ad es. in collaborazione con Università, in progetti transnazionali europei, ecc. Es. Erasmus, CLIL, COMENIUS, Classi 2.0, progetti di ricerca sull’insegnamento disciplinare, sulla metodologia,ecc. Documentazione didattica Lettere di incarico b-4 alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; Collaborazione, documentazione e diffusione di buone pratiche didattiche: E’ impegnato nella diffusione di buone pratiche promosse da soggetti istituzionali o associazioni professionali che operano nel campo della didattica. Es. collaborazione con Indire, INVALSI, PNSD, con trasferimento di buone pratiche didattiche nella scuola Nomine Documentazione attività svolta Eventuali monitoraggi C Area della formazione Prendersi cura della propria ed altrui professionalità Curare la propria formazione continua; mettersi a disposizione per migliorare i percorsi formativi a scuola; fare uso di nuove tecnologie. Nomine Relazioni finali c-1 delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico. Responsabilità nel coordinamento organizzativo: Ha assunto responsabilità di coordinamento organizzativo con esiti positivi. Ha svolto, se richiesto, funzioni di supporto al dirigente in attività complesse in orario sia scolastico che extrascolastico. Ha coordinato gruppi di lavoro o progetti significativi per il loro impatto sulla scuola commissioni ,formazioni classi, commissioni orario scolastico, commissioni elettorali, commissioni autovalutazione, tutor docenti neoassunti, coordinatori del tirocinio, tutor d'aula virtuale, tutor, facilitatori. Funzioni strumentali, collaboratori del Dirigente, commissioni ( orario, bandi e gare, viaggi di istruzione ecc.), coordinatori di plessi, ecc. Ha svolto un ruolo attivo nel promuovere e coordinatore, referente, relatore, Responsabilità nel coordinamento didattico: c-2 delle iniziative nella formazione del Responsabilità nella formazione del personale: Ha assunto responsabilità di coordinamento didattico della scuola con esiti positivi 8 personale raccordo formativo tra le diverse aree del personale docente ed ATA. organizzare la formazione del personale. tutor per i docenti in tirocinio o neo immessi in ruolo. Ha partecipato in qualità di formatore ad iniziative di aggiornamento rivolte al personale docente interno od esterno. “Su uno scenario di crisi della cultura della scuola e della professione insegnante molte sono le sfide lanciate e molti sono gli insegnanti che le accolgono “per rifiuto della società duale e dell’insuccesso scolastico che la prepara, per desiderio di insegnare e di fare apprendere malgrado tutto, o ancora, per timore di “morire in piedi, con un pezzo di gesso in mano, davanti alla lavagna”, secondo la formula di Huberman (1989)”. In una fase estremamente dinamica di cambiamenti delle conoscenze e dell’organizzazione del lavoro, i tradizionali modelli basati sui processi di trasmissione della conoscenza e sull’autoriproduzione di schemi educativi sempre identici a se stessi non sono più adeguati. Perrenoud affronta nel volume Dieci competenze per insegnare la trattazione del mestiere d’insegnante in modo concreto, proponendo un inventario delle competenze che contribuiscono a ridisegnare la professionalità insegnante (Altet, 1994). 1. Organizzare ad animare situazioni d'apprendimento — Conoscere, per una data disciplina, i contenuti da insegnare e la loro traduzione in obiettivi d'apprendimento — Lavorare a partire dalle rappresentazioni degli alunni — Lavorare a partire dagli errori e dagli ostacoli all'apprendimento — Costruire e pianificare dispositivi e sequenze didattiche — Impegnare gli alunni in attività di ricerca, in progetti di conoscenza 2. Gestire la progressione degli apprendimenti — Ideare e gestire situazioni-problema adeguati al livello e alle possibilità degli alunni — Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell'insegnamento — Stabilire legami con le teorie che sottendono alle attività d'apprendimento — Osservare e valutare gli alunni in situazioni d'apprendimento, secondo un approccio formativo — Stabilire bilanci periodici di competenze e prendere decisioni di progressione — Verso cicli d'apprendimento 3. Ideare e fare evolvere dispositivi di differenziazione — Gestire l'eterogeneità in seno ad un gruppo-classe — Aprire, allargare la gestione della classe ad uno spazio più vasto — Praticare il sostegno integrato, lavorare con alunni in grande difficoltà — Sviluppare la cooperazione fra alunni e alcune forme semplici di mutuo insegnamento — Una doppia costruzione 4. Coinvolgere gli alunni nei loro apprendimenti e nel loro lavoro — Suscitare il desiderio d'imparare, esplicitare il rapporto con il sapere, il senso del lavoro scolastico e sviluppare la capacità di autovalutazione nel bambino — Istituire un consiglio degli alunni e negoziare con loro diversi tipi di regole et contratti — Offrire attività di formazione opzionali — Favorire la definizione di un progetto personale dell'alunno 5. Lavorare in gruppo — Elaborare un progetto di gruppo, delle rappresentazioni comuni — Animare un gruppo di lavoro, gestire riunioni — Formare e rinnovare un gruppo pedagogico — Affrontare e analizzare insieme situazioni complesse, pratica e problemi professionali — Gestire crisi o conflitti fra persone 6. Partecipare alla gestione della scuola — Elaborare, negoziare un progetto d'istituto 9 — Gestire le risorse della scuola — Coordinare, animare una scuola con tutti i suoi interlocutori — Organizzare e fare evolvere, in seno alla scuola, la partecipazione degli alunni — Competenze per lavorare in cicli d'apprendimento 7. Informare e coinvolgere i genitori — Animare riunioni d'informazione e di dibattito — Avere colloqui — Coinvolgere i genitori nella costruzione dei saperi — Nella farina 8. Servirsi delle nuove tecnologie — L'informatica a scuola : disciplina a pieno titolo, saper-fare o semplice mezzo d'insegnamento ? — Utilizzare software per la scrittura di documenti — Sfruttare le potenzialità didattiche dei software in relazione agli obiettivi dell'insegnamento — Comunicare a distanza per via telematica — Utilizzare gli strumenti multimediali nel proprio insegnamento — Competenze fondate su una cultura tecnologica 9. Affrontare i doveri e i dilemmi etici della professione — Prevenire la violenza a scuola e in città — Lottare contro i pregiudizi e le discriminazioni sessuali, etniche e sociali — Partecipare alla realizzazione di regole di vita comune riguardanti la disciplina a scuola, le sanzioni, l'apprezzamento della condotta — Analizzare la relazione pedagogica, l'autorità, la comunicazione in classe — Sviluppare il senso di responsabilità, la solidarietà, il senso di giustizia — Dilemmi e competenze 10. Gestire la propria formazione continua — Saper esplicitare la propria pratica — Stabilire il proprio bilancio di competenze e il proprio programma personale di formazione continua — Negoziare un progetto di formazione comune con colleghi (gruppo, scuola, rete) — Coinvolgersi in compiti su scala d'un ordine d'insegnamento o del sistema educativo — Accogliere e partecipare alla formazione dei colleghi — Essere attore del sistema di formazione continua .Bonus , Rav e progetto di miglioramento ovvero coerenza tra premialità docente, autovalutazione e priorità, traguardi, obiettivi di processo. Grazie all'elaborazione dei rapporti di autovalutazione, la nostra Scuola ha individuato le priorità in termini di esiti, concretizzandole poi in traguardi, da raggiungere grazie al perseguimento degli obiettivi di processo. La Legge 107 conferma la centralità del ciclo autovalutazione/miglioramento, prevedendo che i piani di miglioramento diventino parte integrante del piano triennale dell'offerta formativa. Pertanto, l'elaborazione del nostro PTOF è fondata su una puntuale ricerca della coerenza tra il POF stesso, il rapporto di autovalutazione e il piano di miglioramento, con particolare riguardo alle priorità, ai traguardi di lungo periodo e alle azioni di miglioramento previste. (Legge 107/2015, art.1 comma 1)Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini,…..omissis… La nostra Scuola razionalizzati i risultati dell’autovalutazione dopo l’analisi delle criticità emerse ha ritenuto opportuno concentrare la propria attenzione su alcuni miglioramenti prioritari (i cosiddetti vital few) per mettere adeguatamente a fuoco i fattori dotati del massimo impatto sulla performance dell’organizzazione e sulla sua capacità di conseguire i propri obiettivi. Il Rav completo è parte integrante del PTOF . 10 Estratto del RAV 11 12 VALUTAZIONE E MERITO: AUTOCANDIDATURA: Ciascun docente può chiedere di essere valutato Gli esiti della valutazione dichiarano il diritto o meno all’attribuzione del beneficio. Essa non esprime un giudizio complessivo, né analitico, né sintetico e non è tradotta in punteggio. Un punteggio ben definito per ogni area e per ogni indicatore trasforma il merito in una raccolta punti. L’assenza totale di indicazioni non giustifica l’assegnazione del bonus perché l’assegnazione del bonus deve essere sostenuta da adeguata motivazione che si somma ai requisiti della trasparenza e della pubblicità, pertanto il Comitato ha stabilito che il docente per essere valutato può raccontarsi, evidenziando indicatori e descrittori che ritiene più idonei ed opportuni a mettere in risalto la qualità professionale. Il cuore della professione è il contesto della scuola, della classe, la gestione delle relazioni, dei materiali, dei metodi, con i suoi successi ed insuccessi. La vita scolastica ha una sua opacità, non è facilmente leggibile dall’esterno; per cui non basta raccontare, narrare, descrivere ciò che si fa, ma occorre saper ritornare sulle esperienze, argomentarle, spiegarle, documentarle, dare senso alle proprie scelte, presentare evidenze e risultati. In fondo, la “Storia” che propone il docente si colloca nella logica della documentazione educativa, del lasciare tracce, essenza del legame sociale che chiede di potere apprendere da quello che è stato. Non è una prassi sterile e formale ma è piuttosto un atto di narrazione, espressione del bisogno umano di relazionalità, di entrare in comunicazione con sé e con gli altri attraverso l’enucleazione del pensiero nella parola scritta. “L’esperienza attende sempre il risveglio, attende cioè di essere compresa, attualizzata, trasformata in patrimonio che parli del senso e orienti i passi futuri”. I Racconti consentono la progressiva formazione di comunità di pratiche e “la dimensione della collegialità è un aspetto importantissimo del nostro lavoro. È proprio questo che ci differenzia dal pittore e dall’artigiano che lavorano nella loro bottega del sapere. Il nostro contesto è assolutamente collegiale e questa collegialità è fatta di relazioni che possono maturare, ma anche frustrare, le nostre competenze e le nostre risorse. Credo che più forte diventa la nostra consapevolezza professionale più conosciamo la nostra identità professionale, più probabilità abbiamo di costruire relazioni positive e di stare consapevolmente in maniera mirata e funzionale all’interno di una collegialità di cui non subiamo solo gli atti dovuti”. Il Docente racconterà la sua “Storia” usando max 2500 caratteri , spazi inclusi, utilizzando il tipo di carattere Book antiqua e la dimensione del carattere 12, il lavoro andrà spedito entro il 20 luglio 2016 , via mail al seguente indirizzo: [email protected] e consegnato in segreteria entro la stessa data. Sul sito della Scuola sarà pubblicato l’elenco dei docenti ai quali andrà il bonus. La RSU della Scuola sarà convocata per l’informativa su quanto stabilito dal Comitato ed in seguito per l’informativa sulle motivazioni dell’assegnazione del bonus ai docenti . Il Comitato per la valutazione dei docenti 13