Visto – Settimana 2

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Visto – Settimana 2
Autore:
Daniela Franke
Visto – Settimana 2
bambini
Settimana 2 – visto / Die vede quello che tu non vedi (ancora)
Visto
guarda oltre!
Testo biblico:
Luca 10, 25-37
Il buon samaritano
In riguardo al testo
Sul lungo percorso di circa 25-30 chilometri tra Gerico e Gerusalemme bisogna affrontare un dislivello
di circa 1000 m. Il percorso a volte molto ripido si snodava attraverso una fitta vegetazione montana
ed era risaputo che era molto pericoloso perché in quei luoghi i ladri trovavano rifugio. I samaritani
venivano umiliati dai Giudei. Questo popolo si è sviluppato da una miscellanea tra Israeliti e altri popoli
dopo la conquista del regno del Nord. Oltre a questo come luogo di adorazione non avevano
Gerusalemme ma il monte Garizim.
La posizione dei bambini
Strade ripide e pericolose, ladri e approvvigionamento di vino e olio sono delle realtà ormai scomparse
dal mondo dei bambini. Ma può capitare che i bambini più grandi in particolare, abbiamo già avuto
delle esperienze di mobbing e violenza a scuola. Il culto per i bambini può offrire l’occasione per
affrontare il tema da entrambe le prospettive. I bambini che sono nella posizione degli spettatori vanno
incoraggiati a non distogliere lo sguardo quando dei loro compagni vengono derisi, oppressi o
addirittura picchiati. Quando nel gruppo ci sono dei bambini che sono stati a loro volta nel ruolo delle
vittime, trovano forse il coraggio di aprirsi e il gruppo può riflettere insieme come si può aiutare.
Possibilità di introduzione
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Gioco „ io vedo quello che tu non vedi“
Il gioco è sicuramente conosciuto da tutti. Il bambino cerca nella stanza un oggetto di un determinato
colore e dice: “io vedo qualcosa che voi non vedete, ed è …” tutti gli altri possono quindi indovinare
qual è l’oggetto cercato. Quando l’indovinello è stato risolto, il bambino che ha dato la risposta giusta
può iniziare un nuovo giro. Per riallacciarsi al tema: qualcosa è visibile a tutti, ma bisogna guardare
bene per riconoscerlo. A volte è così anche per le persone che si sono trovate in una situazione
difficile. In questo caso non bisogna distogliere lo sguardo ma bisogna aiutare. Una volta è stato
chiesto a Gesù chi è il prossimo che noi dobbiamo amare e che dobbiamo aiutare.
Come risposta egli racconta una storia che vi voglio raccontare/illustrare …
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Immagine da cercare
Introdurre la storia preferibilmente con un’immagine tratta da una Bibbia per bambini o da internet.
L’immagine viene destrutturata 2 volte e una di queste viene trasformata più volte. Il numero dei pezzi
ed il grado di difficoltà della distorsione dipende dall’età del bambini. Per collegarsi al tema:
a volte dobbiamo guardare e osservare così bene per riuscire a vedere dove ci sono altre persone che
hanno bisogno del nostro aiuto. Una volta è stato chiesto a Gesù chi è il nostro prossimo, chi
dobbiamo amare e chi dovremmo aiutare. Come risposta Gesù ha raccontato una storia che io ora
voglio raccontarvi / illustrarvi.
Proposta per il racconto
A seconda dell’età del vostro gruppo e delle vostre doti personali, potete illustrare la storia con delle
figure mentre la raccontate (per es. con le statuine Playmobil) oppure potete disegnare durante il
racconto la storia biblica su una lavagna luminosa o un Flip-Chart (cartellone).
Questo è naturalmente più facile se siete in due, così mentre uno racconta l’altro disegna. Un disegno
così non deve essere un’opera d’arte , ma “solo” un punto focale facente parte del racconto.
Naturalmente potete anche pescare anche nei vostri archivi, magari avete addirittura una storia biblica
ad immagini già pronta del buon samaritano o altro di simile.
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Settimana 2 – visto / Die vede quello che tu non vedi (ancora)
Approfondimento
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Per i bambini più piccoli:
Dio desidera che aiutiamo altre persone. Quando aiuti qualcuno Gesù gioisce per il tuo operato.
Riflettere con i bambini a diverse situazioni concrete della quotidianità che potete rappresentare con
loro. Potete tranquillamente portare un esempio affinché i bambini possano comprendere meglio. Non
deve trattarsi per forza di salvataggi eroici ma anche di piccoli aiuti nella vita quotidiana.
Due possibili esempi: un bambino della scuola materna ha dimenticato a casa la sua colazione e
Gianni lo aiuta condividendo la sua parte di colazione.
La sorella maggiore piange perché ha perso il suo pennarello a brillantini, Sofia l’aiuta a cercarlo e poi
lo ritrovano insieme.
Riflettere con i bambini ad altre situazioni in cui possono aiutare qualcuno anche se sono ancora
piccoli. Al termine formulare una semplice preghiera, come per esempio: “Gesù, fammi riconoscere
quando posso aiutare qualcuno. Grazie che a volte posso essere d’aiuto e che tu possa rallegrarti di
me.”
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Per i bambini più grandi:
Riprendere nuovamente la storia: perché i due uomini non hanno aiutato il ferito? Perché il
Samaritano ha aiutato? Cosa si intende con l’espressione “ il tuo prossimo” o “un tuo simile”?
Quali scuse prendiamo quando si tratta di aiutare gli altri? Oggigiorno quale storia racconterebbe
Gesù se qualcuno gli domandasse: chi è il tuo prossimo? Cosa possiamo imparare dal Samaritano?
Riferendoci ai tempi odierni :
Elencare insieme ai bambini degli esempi sul nostro possibile “prossimo”. In caso dovessero arrivare
solo poche idee da parte dei bambini, per le quali non dobbiamo essere per forza dei super eroi,
anche in questo caso possiamo fornire alcuni esempi:
- Un nuovo compagno di scuola ha traslocato nella nostra zona > > come lo possiamo aiutare ad
ambientarsi, come ci dobbiamo comportare con lui?
- Un compagno di scuola è originario di un altro paese e non parla ancora bene l’italiano, come lo
possiamo aiutare ad trovarsi meglio a scuola, come possiamo aiutarlo ad imparare questa nuova
lingua così difficile per lui ?
I bambini posso riflettere se a loro viene in mente qualche altro esempio. Magari hanno davanti al loro
“occhio interno” una persona che avrebbe concretamente bisogno di aiuto. Per la settimana entrante
possono prefiggersi di intraprendere qualcosa per essere il “Samaritano” di questa persona (vedi la
finestra arancione - finestra famiglie).
Anche il vostro collaboratore/co-monitore può riferire un episodio dove ha potuto essere un
“Samaritano” per qualcuno.
Se si tratta di un piccolo gruppo dove i bambini possono aprirsi liberamente, potrebbe aver luogo
anche una condivisione, per vedere se nel gruppo ci sono dei bambini che desidererebbero ricevere
aiuto a loro volta, p.es. perché a scuola sono rilegati ai margini. In questo caso però è necessaria una
particolare sensibilità da parte del monitore. Il monitore potrebbe anche proporre ai bambini di
prendersi del tempo alla fine del culto per ascoltare qualcuno di loro che si trovasse in una situazione
difficile.
Giochi
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Portare il ferito
Si fanno dei gruppi di cinque. Quattro di loro fanno i portatori, l’altro bambino il ferito che deve essere
portato d’urgenza dal dottore. Una coperta funge da barella dove vi viene deposto il ferito. Al segnale
di partenza i quattro corrono a prendere la coperta con il ferito, ognuno ne afferra un angolo e devono
percorrere quindi una tratta predefinita. Possono competere due gruppi alla volta, oppure possono
partire uno dopo l’altro, cronometrando il tempo di ogni squadra. Il tutto può essere svolto anche
senza scopi agonistici, soprattutto con i bambini più piccoli. I bambini devono potersi semplicemente
divertire tramite quest’esperienza, per lasciarsi trasportare oppure per scoprire che sono abbastanza
forti per portare insieme un bambino o trascinarlo attraverso una piccola tratta.
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Fasciare il ferito
Si formano dei gruppetti di tre. Un “ferito” viene bendato con un rotolo di carta igienica dai suoi
compagni di squadra. In questo caso si tratta di riuscire più velocemente e nel minor tempo possibile a
bendare il ferito utilizzando il rotolo intero senza stappare la carta. Quando tutti i gruppi hanno finito si
può invertire il gioco e il gruppo che è riuscito a riavvolgere il rotolo nel modo più ordinato e veloce
possibile prende il prossimo punto.
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Alimentare il ferito
I bambini si organizzano in gruppetti di due. Uno di loro è il ferito che deve essere curato. A colui che
deve aiutare vengono bendati gli occhi. Il suo compito è di imboccare il ferito nel modo più pulito
possibile. Con dei cibi solidi si farà molto meno sporcizia, ma con dello jogurt o della purea di mele ci
si divertirà sicuramente di più. Fare il gioco solo per terra così si potrà pulire bene e proteggete i vestiti
dei bambini con delle vecchie camicie o altro.
Proposta di bricolage
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Buoni :
I bambini possono creare dei buoni che potranno regalare ai loro amici o alle loro famiglie per dare un
po’ d’amore al “prossimo”. Per esempio: “giocherò con te al tuo gioco preferito” oppure “svuoterò la
lavastoviglie”, …
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Palloncini a forma di cuore:
Ogni bambino riceve un palloncino a forma di cuore con scritto sopra con il pennarello indelebile il
versetto di Luca 10,27: “ama il tuo prossimo come te stesso”. In questa maniera ricorderà tutta la
settimana il tema del culto per i bambini.
Finestra per le famiglie
Oggi i bambini hanno riflettuto sul tema chi è il tuo prossimo e come si può aiutare gli altri.
Riflettete come famiglia come potreste fare del bene a qualcuno. Questa potrebbe
diventare un’ azione concreta, come per esempio invitare una famiglia che ha appena
traslocato nel vicinato. Oppure potreste scegliere un’organizzazione umanitaria che volete
sostenere questa settimana.
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