Corrispondenza di Tommaso Vallozza dallo Stalag XIII D

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Corrispondenza di Tommaso Vallozza dallo Stalag XIII D
Corrispondenza dell'Internato Militare Italiano Tommaso Vallozza
dallo Stalag XIII D di Norimberga
15 dicembre 1944 (messaggio in stile telegramma inviato alla famiglia tramite il
Comitato Internazionale della Croce Rossa, n.d.r.)
Nuova sistemazione discreta. Se potete, inviate pacchi viveri. Parlate anche di questo a
Giuseppina Lolli. Salute ancora buona. Mosca e Palladini stanno bene. Tommasino
•
• 15 dicembre (1944, n.d.r.)
Carissimi, prima di partire vi ho scritto un messaggio (quello del 7 dicembre 1944 dallo
Stalag II B di Czarne, n.d.r.). All'arrivo vi ho scritto un altro messaggio e una lettera. Adesso
vi scrivo un'altra lettera per darvi maggiori particolari. In generale la sistemazione è
migliore. Il clima, in confronto al nostro, è ancora molto freddo: in compenso è meno umido
di quello dell'altro campo, e perciò meno nocivo. Il trattamento è discreto: il vitto sempre
scarso. Prima d'ora ho ricevuto qualche pacco dalla casa di un mio amico di Venezia,
chiamato Occioni Marcello, sottotenente, N°305614/B113. Insieme abbiamo deciso di
dividerci tutto quello che ci mandavano. È per bontà sua perciò se sono riuscito a tirare
avanti alla meglio sino ad oggi. Adesso però aiuti dall'Italia settentrionale non ce ne
vengono più. Perciò ho pensato di mandare a voi i miei e i suoi tagliandi per pacchi. Il suo
indirizzo è uguale al mio: il nome e il numero di matricola ve l'ho scritto sopra. Se potete,
inviate anche pacchi senza tagliandi sia a me che a lui. Parlate anche di questo a
Giuseppina e a Cesi. La Città del Vaticano, infatti, ha aiutato molto specialmente quelli le
cui famiglie risiedono nell'Italia occupata dagli Inglesi. Mosca e Palladini stanno bene, e
naturalmente anche io. Bacioni. Tommasino
• 22 dicembre (1944, n.d.r.)
Torno di nuovo a scrivervi, e così farò spesso anche in seguito. In questo modo fornisco a voi
parecchio materiale con cui rispondermi. Le notizie più importanti ripetetele in più lettere,
perché penso che qualcuna vada smarrita. Il nostro macchinario è ancora intatto? E avete
potuto lavorare quest'anno? Ho incontrato in questo campo un certo maggiore De
Agostino, di Pescara, la cui famiglia è sfollata a Loreto, in contrada Collecere. Come vedete
fra loretani e pescaresi adesso formiamo un bel gruppo e stiamo tutti abbastanza bene.
Giulio Mosca e Palladini hanno già avuto notizie di dopo l'occupazione. Nella lettera di
Mosca gli dicevano che la famiglia Vallozza stava bene. Capirete però che mi sentirò più
tranquillo solo quando riceverò notizie direttamente da voi. Avete possibilità di spedire
pacchi? Vi ho già spedito un mio tagliando, ed oggi ve ne spedirò uno di quel mio amico di
cui vi ho già parlato. Vi auguro di trascorrere il Natale in perfetta pace e tranquillità.
Bacioni a tutti. Tommasino
• 29 dicembre (1944, n.d.r.)
Carissimi, come Iddio ha voluto anche il S. Natale è passato. L'ho trascorso alla bene e
meglio, spero di potervi presto raccontare a voce in quali condizioni. Giulio, Palladini e il
notaio Severini stanno bene, ed hanno già avuto direttamente notizie dalle loro famiglie. Io
invece ho avuto vostre notizie dalla lettera di Giulio. Torelli, che ha la famiglia sfollata da
Pescara a Cartiera, e il maggiore De Agostino, la cui famiglia invece è sfollata in contrada
Collecere, non hanno ancora notizie. Ci sono qui altri ufficiali di Pescara e dintorni di cui non
sto a farvi i nomi. Nell'ultimo viaggio ho incontrato a Stettino (città della Polonia nordoccidentale al confine con la Germania, n.d.r.) Di Pietro Tommaso, che abita giù in piazza.
Da questo campo vi ho inviato già due tagliandi intestati a me, ed uno ad Occioni, un mio
amico di cui vi ho già parlato. Torno a ripetervi di inviare, se potete, pacchi viveri a me e a
lui, con o senza tagliandi. Avete lavorato quest'anno? I bambini come stanno? Antonio e
Zopito sono a casa? Bacioni a tutti voi. Saluti zia Maria, Luigino, Peppino e altri. Tommasino
• 22 gennaio 1945
Carissimi, giorni fa Giulio ha ricevuto una cartolina, in data 15-5, dove gli dicevano:
“Famiglia Vallozza sta bene e saluta il suo Tommasino”. Ma quando potrò avere notizie
direttamente da voi? Ormai sono il solo, o quasi, a non aver avuto notizie dopo
l'occupazione. Voi state tutti bene? Antonio è ancora a casa? Avete lavorato il frantoio?
Baci cari. Tommasino