Munich - Cinema Verdi
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Munich - Cinema Verdi
Cineforum G. Verdi Breganze 32°anno [email protected] Munich CAST TECNICO ARTISTICO Regia: Steven Spielberg Sceneggiatura: Tony Kushner, Eric Roth, dal romanzo Vendetta di George Jonas, edito da Rizzoli Fotografia: Janusz Kaminski Scenografia: Rick Carter Costumi: Johanna Johnston Musica: John Williams Montaggio: Michael Kahn Prodotto da: Kathleen Kennedy, Steven Spielberg, Barry Mendel, Colin Wilson (USA, 2005) Durata: 164’ Distribuzione cinematografica: UIP PERSONAGGI E INTERPRETI Avner: Erica Bana: Ephraim: Geoffrey Rusch Robert: Matthieu Kassovitz Steve: Daniel Craig Hans: Hans Zischler Carl: Ciaran Hinds a cura di Giovanni Tonello [email protected] Monaco Germania Ovest, 5 Settembre 1972; un gruppo di terroristi palestinesi armati fino ai denti e appartenenti a “Settembre Nero”, fa irruzione nel villaggio olimpico dove dormono atleti e accompagnatori della squadra israeliana. Due israeliani muoiono subito, mentre altri 9 vengono tenuti in ostaggio. I terroristi chiedono la liberazione di 234 prigionieri politici palestinesi. 24° film di Steven Spielberg che inizia con 15 minuti di autentica adrenalina dove l’irruzione dei terroristi palestinesi viene raccontata con un ritmo incalzante anche attraverso le immagini di repertorio dell’epoca. Munich, partendo dalla cronaca del rapimento e uccisione degli atleti, descrive poi la vendetta di Israele. Non era facile per un regista “ebreo impegnato” come Spielberg, raccontare l’operazione “Ira di Dio”; il film thriller/drammatico è la prima trasposizione sul grande schermo, dopo svariati libri, documentari e perfino una serie TV, dei drammatici eventi che seguirono la strage delle olimpiadi di Monaco 72; il pericolo era quello di simpatizzare per una delle 4° film due fazioni. Invece Spielberg, sorretto dalla sceneggiatura di Tony Kushner, è riuscito a scontentare tutti. Lo spettatore non riesce a capire da che parte stiano i buoni e dove i cattivi. Arabi e Israeliani aggiungono violenza alimentando sempre più il loro conflitto; cambiano però i metodi. Con l’irruzione al villaggio olimpico il terrorismo diventa mediatico. E quindi anche la vendetta israeliana deve essere fragorosa. La sceneggiatura del film si basa su un romanzo del norvegese George Jonas intitolato “Vengeance” appunto, vendetta. Occhio per occhio, dente per dente: 11 sono gli atleti e sportivi uccisi nel blitz di Monaco e 11 sono i terroristi che dovranno pagare con la loro vita. Ma non basta ucciderli, bisogna che tutto il mondo sappia. Per portare a termine la vendetta, vengono ingaggiati 5 uomini al di fuori del Mossad (il terribile servizio segreto israeliano). La squadra di insospettabili, inesperti e sostanzialmente sacrificabili, avrà la massima libertà di azione e risorse economiche praticamente illimitate. Nessuno di loro ha mai ucciso prima. Il film, oltre a raccontarci come portano a termine la loro missione, ci parla anche di come personalmente, affrontano i loro compiti, quali sono le loro aspettative, i loro dubbi, le loro riserve, i loro errori, le loro paure, le loro domande. Il comando delle operazioni viene affidato a Avner Kauffman, ben interpretato da Eric Bana. L’attore australiano (padre croato e madre tedesca) 38 anni, dopo essere stato il leale e forte Ettore in Troy (2004) di Wolfgang Petersen, trasformato in Hulk (2003) da Ang Lee, racconta in una intervista l’entusiasmo con cui ha affrontato la nuova esperienza “ non mi sarei lasciato scappare l’opportunità di lavorare con Spielberg per nessun motivo al mondo”. Bana si è preparato al suo ruolo confrontandosi anche con il vero Avner Kauffman: “l’Avner che ho creato, è differente dall’Avner che ho incontrato” dice l’attore, “ho cercato di dare voce al suo lato più umano”. Il cast comprende, oltre a Bana, un sempre convincente Geoffrey Rush (Oscar nel 1997 come miglior attore protagonista in Shine di Scott Hicks) nel ruolo ambiguo del referente governativo con il compito di (non)rispondere alle domande degli 18 - 19 – 20 – 21 ottobre 2006 agenti, Ciaran Hinds (già visto ne Il fantasma dell’Opera), Mathieu Kassovitz (Il favoloso mondo di Amelie), Hanns Zischler ed anche uno spietato Daniel Craig (Era mio padre) futuro James Bond nel prossimo film di 007 Casino Royale. Storie di uomini dunque, ma all’ombra di grandi donne. Sono le donne che dirigono le azioni dei protagonisti: il primo ministro israeliano Golda Meir, la madre di Avner, la bambina figlia di una delle vittime designate, fino alla futura figlia del protagonista principale. Poco apprezzata dalla critica una delle scene finali dove il protagonista mescola la propria vita privata con l’ossessione per la propria missione: vedere per valutare. Il film della prossima settimana Volver Di Pedro Almodovar Durata 120’ Tre generazioni di donne in una famiglia in cui gli uomini non esistono. Perché ammazzati, perché colpevoli. Tre generazioni che devono 'tornare' a parlarsi, a comprendersi, ad amarsi, per riannodare i fili di una trapunta con troppe falle. Sta qui il senso dei molteplici 'ritorni' di Almodovar: alle donne, alla celebrazione della figura materna, al paese natio troppo presto abbandonato per diventare, come lui dice, un'impenitente cittadino. I sentimenti sono come trattenuti, nell'ultimo grande film di Pedro Almodovar, composti in uno stile mai così preciso, sobrio, attaccato alle attrici (letteralmente stupefacenti) eppure capace di raccontare luoghi e odori di una Spagna antica ma non morta, dei quartieri multirazziali di Madrid dove domina la solidarietà e l'arte dell'arrangiarsi. Nell'inquadratura di Almodovar sopravvive invece un disperato bisogno di affetto e di confronto reciproco, un generoso senso dell'esserci per l'altro che pur duramente messo alla prova non è mai sopito. Il film più intimo e privato di Almodovar è anche quello in cui il regista abbraccia pienamente e senza indugi l'amatissimo cinema classico hollywoodiano, restituendone sullo schermo la limpidezza dello stile e la vocazione assoluta a comunicare con lo spettatore. Cineforum G. Verdi Breganze 32°anno [email protected] Scheda film Munich CENNI E CURIOSITA’ SUL FILM: Locations film: Alcune scene ambientate a Roma sono state girate molto probabilmente a Budapest (il film è stato girato tra gli Stati Uniti, Malta, la Francia e l'Ungheria) ***** Spielberg, con il suo amore per la narrazione storica, era uno dei pochi registi in grado di reggere un'operazione del genere. Per realizzarla ha preteso l'affiancamento di uno sceneggiatore come Tony Kushner (premio Pulitzer e vincitore del Tony Award per "Angels in America"), il più conosciuto e apprezzato autore di fiction storiche di tutti gli Usa, ma per la prima volta alle prese con uno screenplay cinematografico. I due hanno stretto un matrimonio artistico per realizzare un sogno davvero ambizioso: raccontare i retroscena, in gran parte storicamente ancora non ufficiali, dell'operazione del Mossad (servizi segreti israeliani) denominata "Operazione ira di Dio". Uno dei più aggressivi piani di assassinio della storia moderna. Così il regista in una dichiarazione al "Time": «Volevo che Munich fosse una preghiera per la pace. Perché il peggior nemico del Medio oriente non sono i palestinesi o gli israeliani. Il peggior nemico è l'intransigenza». Spielberg è uno che non si tira indietro: «Forse in molti avrebbero preferito che io tacessi. Ma quando gli artisti tacciono c'è da aver paura. E se gli artisti ebrei tacciono su Israele, non è perché hanno paura di porre domande che potrebbero danneggiare Israele, ma perché intimiditi dalle reazioni isteriche che queste spesso producono». I PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA 25 – 26 – 27 - 28 Ottobre Volver 1 – 2 – 3 - 4 Ottobre All the invisibile children 8 – 9 – 10 - 11 Ottobre Il Caimano 4° film 18 - 19 – 20 – 21 ottobre 2006 IL REGISTA L’ATTORE NOME: Steven Spielberg ALL'ANAGRAFE: Steven Allan Spielberg DATA DI NASCITA: 18/12/1946 LUOGO DI NASCITA: Cincinnati, Ohio, USA (2005) La guerra dei mondi (2004) The terminal (2002) Prova a prendermi (2002) Minority Report (2001) A.I. - Intelligenza Artificiale (1999) The Unfinished Journey (1998) Salvate il soldato Ryan (1997) Amistad (1997) Il mondo perduto: Jurassic Park (1993) Schindler's List (1993) Jurassic Park (1991) Hook - Capitan Uncino (1989) Always per sempre (1989) Indiana Jones e l'ultima crociata (1987) L'impero del sole (1985) Il colore viola (1984) Indiana Jones e il tempio Presenta Dott. Claudio Tessarolo maledetto (1983) Ai confini della realtà - Il film (1982) Poltergeist: demoniache presenze (1982) E.T. l'extra-terrestre (1981) I predatori dell'arca perduta (1979) 1941: allarme a Hollywood (1977) Incontri ravvicinati del terzo tipo (1975) Lo squalo (1974) The Sugarland Express (1971) Duel (1968) Amblin (1967) Slipstream (1964) Firelight (1961) Battle Squad (1961) Escape to Nowhere (1959) The Last Gun 2° rassegna di viaggi e di incontri Senza orario senza bandiera Cinema Verdi – Martedì 24 Ottobre ore 20.45 Erri De Luca – scrittore e giornalista presenta il libro Sulle tracce di Nives Vincitore premio ITAS 2006 del libro di montagna, con l’alpinista Nives Meroi la donna italiana con 7 “ottomila” alle spalle e scalatrice del K2 nel 2006 INGRESSO GRATUITO NOME: Eric Bana ALL'ANAGRAFE: Eric Bana DATA DI NASCITA: 09/08/1968 LUOGO DI NASCITA: Melbourne, Victoria, Australia (2005) (2005) (2004) (2003) (2002) (2001) (2000) (1997) Munich Lucky you Troy The Hulk The nugget Black Hawk Down Chopper The Castle La colonna sonora Grande prova del compositore John Williams, lo stesso che ha musicato, fra gli altri, Lo Squalo, Star Wars: L’Impero colpisce ancora, E.T., Jurassic Park, Schindler’s List, e che ha vinto ben 5 Oscar, 18 Grammy, 4 Golden Globe, 4 Emmy e 6 BAFTA. La versatilità di Williams è cosa nota nel mondo cinematografico, e Munich ne è forse la dimostrazione più concreta. Per ritrovare ambientazioni del Medio Oriente il compositore ha utilizzato strumenti come l’oud, un liuto a manico corto, strumento caratteristico della musica islamica, il cimbalom, una sorta di xilofono ungherese utilizzato dalle orchestre zigane, e a completare l’opera la voce di Lisbeth Scott, cantante statunitense nota anche per aver collaborato alla colonna sonora La Passione di Cristo, Tra i musicisti emerge il talento del violoncellista Steve Erdody (già presente nelle soundtrack L’ultimo Samurai e Memorie di una Geisha), che con il suo strumento dona delle vere e proprie ombre drammatiche al lavoro di Williams e introduce A Prayer For Peace, brano che Spielberg descrive come “la quintessenza della colonna sonora di John”, oltre ad esibirsi in un assolo straordinario in Thoughts Of Home. Suspence, drammaticità, terrore, perdita: l’opera di Williams riesce a tirare fuori dalla musica elementi emblematici che vanno oltre le immagini, ed è anche per questo che Munich è considerato il suo miglior lavoro.