Scarica - Val di Sole

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MONTE CEVEDALE m 3.769
JULIUS VON PAYER primo salitore del Cevedale
Compreso nel Parco nazionale dello Stelvio, il Cevedale con i suoi 3.769 m. è la terza vetta più alta del
massiccio, dopo l’Ortles e il Gran Zebrù e si colloca al confine tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.
La sommità della montagna è costituita dalla cima principale e da due anticime, collegate da una cresta
affilata. L’anticima meridionale “Cima Cevedale”, oppure “Cevedale II”, oppure Südliche Zufallspitze in
tedesco è alta 3.769 m e segna il punto in cui si incontrano le province di Sondrio, Trento e Bolzano. Poco
più bassa a quota 3.757 m si trova l’anticima settentrionale , Nördliche Zufallspitze. Il Cevedale costituisce
un nodo orografico importante, in quanto è il punto di convergenza delle dorsali montuose che dividono la
Val de la Mare (Alta Val di Peio), la Val Cedec (Valfurva) e l’alta Val Martello. Geologicamente, questa parte
del massiccio dell’Ortles-Cevedale fa parte delle cosiddette falde austroalpine. Si tratta di rocce antichissime
e come per la maggior parte delle vette che si elevano al di sopra della dorsale principale del massiccio, le
varietà di roccia più diffuse sono filladi quarzifere.
Julius Johannes Ludovicus von Payer (1841 –1915), boemo di nascita è stato un
grande alpinista- esploratore oltre che un quotato pittore.
Iniziò nel 1862 una serie di viaggi esplorativi nelle Alpi del Tirolo meridionale e
negli Alti Tauri, nei periodi in cui non era impegnato dalle sue mansioni di ufficiale.
Dal 1864 al 1868 fece esplorazioni di carattere alpinistico nei due gruppi montuosi
dell’Adamello e della Presanella, dove disputò con altri celebri alpinisti dell’epoca,
tra cui Douglas William Freshfield, una vera e propria gara per la conquista delle
cime più importanti e, al tempo, ancora inviolate. Il 16 settembre del 1864, assieme
a due guide della Val Rendena, Girolamo Botteri e Giovanni Catturani, conquistò
la vetta dell’Adamello (3539 m). In giorno successivo a questa importante
Julius von Payer
impresa alpinistica, Payer sempre con la guida Botteri, raggiunge anche la vetta
della Presanella (3558 m). Giunto sulla cima, in condizioni meteorologiche
particolarmente avverse, scoprì però di essere stato preceduto da altri alpinisti, tra i quali Freshfield, che
avevano raggiunto la vetta solo 10 giorni prima, il 27 agosto. Nel 1865 fu la volta del gruppo dell’OrtlesCevedale, dove Payer effettuò alcune prestigiose ascensioni. Degne di nota la conquista della vetta del
Cevedale (sino a quel momento inviolata) avvenuta il 7 settembre. Con Payer c’erano le guide alpine
di Solda J. Pinggera e J. Reinstadler. Successivamente effettuò, la prima ripetizione della via normale
nord dell’Ortles e la salita al Gran Zebrù lungo un versante ritenuto molto difficile. Grazie ai suoi rilievi
topografici e agli appunti scritti durante i suoi viaggi tra le Alpi e soprattutto durante le molte ascensioni, a
Payer venne dato un prestigioso incarico presso l’Istituto Cartografico Militare Austriaco a Vienna.
STORIA ALPINISTICA
La prima salita in assoluto alla cima principale del Cevedale compiuta il 7 settembre 1865 porta la firma del
grande alpinista - esploratore boemo Julius von Payer con le Guide J. Pinggera e J. Reinstadler. L’anno
prima, 13 agosto 1864 c’è stata la prima salita alla cima minore del Cevedale , da parte di E. Mojsisowicz e
S. Janiger dal versante nord, partendo dal “Passo del Cevedale”. La salita al Cevedale è accessibile da tutti i
versanti in quanto la montagna presenta pendii di modesta pendenza che richiedono allenamento fisico ed
esperienza di ghiacciaio. Via normale: è l’itinerario più seguito che percorre il ghiacciaio dal rifugio Casati
senza difficoltà di rilievo e pendii di modesta inclinazione, ritenuta F+.
Via normale dal versante trentino: un facile sentiero che parte da “Malga Mare” in Val di Peio porta al rifugio
G. Larcher e quindi al Passo della Forcola a quota 3.032 m. Da qui la via di salita procede lungo la facile
cresta rocciosa con qualche tratto di neve fino a raggiungere la cima minore del Cevedale a quota 3.757 m
(Zufallspitze) sormontata da una croce. Un attraversamento del ghiacciaio, con qualche breve tratto aereo,
conduce alla cima principale a quota 3.769 m.
Cresta nord: è il crinale delle due cime del Cevedale percorso integralmente da Oskar Schuster con Johann
Reinstadler e Franz Zischig nel 1889, PD+.
Parete sud-ovest: è l’unica parete del Monte Cevedale salita da Aldo Bonacossa e Carlo Prochownick nel
1914 lungo un canale nevoso di modesta pendenza. È isolata e faticosa e raramente percorsa, AD.
Traversata delle 13 Cime: è uno degli itinerari in cresta più lunghi e spettacolari delle Alpi, compiuto nel
1891 da T. Christommannos, A. von Krafft e R. H. Schmitt. Parte dal Pizzo Tresero ed attraversa tutte le
cime del Ghiacciaio dei Forni per una lunghezza complessiva di 17 km e difficoltà complessiva AD-.
Ore 20.30 - TEATRO DELLE TERME
Serata di solidarietà con l’Associazione Oskar for Langtang
Filmati, commenti e testimonianze di alpinisti che hanno prestato soccorso alle popolazioni del Nepal.
Saranno presenti: Luisa Zappini, Angelo Giovanetti, Piergiorgio Rosati, Franco Nicolini
Sabato 19 settembre
ESCURSIONE ALPINISMO GIOVANILE
Giro dei laghi del Cevedale e successivo
pernottamento al Rifugio G. Larcher al Cevedale
a cura della Sat di Peio
Domenica 20 settembre
ESCURSIONE ALPINISMO GIOVANILE
Passo della Forcola
a cura della Sat di Peio
RIFUGIO “G. LARCHER AL CEVEDALE”
Il Rifugio Larcher al Cevedale, mt. 2.607, sorge sul bordo di
un contrafforte roccioso che si affaccia sul Pian Venezia al
cospetto della Vedretta de la Mare, delle Cime del Cevedale,
Zufall, Palon de la Mare e Viòz.
Il luogo della costruzione nel 1881 venne scelto dall’allora
segretario della Sat Silvio Dorigoni con la Guida Domenico
Veneri. Acquistati 100 mq dal comune di Cogolo la
costruzione, che costò 1100 fiorini venne affidata all’impresa
Fiori di San Lorenzo in Banale. E il 20 agosto del 1908 l’opera
venne inaugurata alla presenza del Presidente della Sat
Guido Larcher
Oreste Casanova
Guido Larcher a capo del sodalizio per ben 17 anni dal1902
al 1917. Negli anni successivi il rifugio venne dedicato proprio senatore Guido Larcher. Nel corso degli anni
il Rifugio è stato più volte ammodernato e nell’estate 2009 è stato completamente ristrutturato, al suo
interno è dotato di un moderno impianto di riscaldamento che consente l’apertura da marzo ad aprile per
la stagione dello sci alpinismo.
GESTORI DEL RIFUGIO G.LARCHER AL CEVEDALE
Stablum Arturo - Slanzi Giuseppe - Groaz Guido - Marini Giovanni Groaz Laura
Bortolotti Renato (madre Groaz) Groaz Tilde
Giacomozzi Mario (madre Groaz) Graoz Tilde
Casanova Oreste e Manuel
Venerdì 18 settembre
prima del 1952
dal 1953 al 1956
anno 1957
dal 1958 al 1963
anno 1964
dal 1965 al 1966
dal 1967 ad oggi
Salita al Cevedale m. 3.769
dal versante Lombardo e dal versante Trentino con Guide Alpine e
volontari del Soccorso Alpino di Peio e della Valfurva
Collocazione targa di ricorrenza in ricordo
del 150° della Prima salita
Discesa dal versante Trentino e arrivo al Rifugio G. Larcher
Ore 11.30 - CHIESETTA DEL RIFUGIO G. LARCHER
Celebrazione Santa Messa nel ricordo dei caduti della
montagna celebrata dal Parroco di Peio Don Enrico Pret accompagnata dai canti del Coro
Sasso Rosso
Ore 12.15 - Cerimonia di ricorrenza
150° Anniversario Prima salita al Monte Cevedale
a seguire canti del Coro Sasso Rosso
Ore 14.30 - Concerto del Corpo Bandistico Val di Pejo
Per informazioni
COMUNE DI PEIO: tel. 0463.754059 - SAT sezione di PEIO: cell. 348.6282543
SOCCORSO ALPINO stazione di PEIO: cell. 348.0005368
CORPO BANDISTICO VAL DI PEJO
COMUNE DI
VALFURVA
Grazie alla passione di alcuni giovani di Cogolo
nel 1929 nacque la prima Banda. Per l’acquisto
degli strumenti si tassarono ciascuno per L.75.
Primo maestro fu il Medico condotto Giuseppe
Baruffaldi. Negli anni successivi a quel
lontano 1929 nel Corpo Bandistico di Cogolo
confluirono bandisti anche da Pejo, Celentino,
Celledizzo e Comasine. La banda ha sospeso la
propria attività durante il periodo bellico,dal
1939 al 1947 mentre precedentemente verso la
fine della guerra sono ripresi i corsi musicali per i giovani tenuti dagli anziani rientrati dalle bande militari.
Nel 1971, alcuni elementi di Mezzana, nell’attesa di riprendere l’attività con la propria banda, decisero di
unirsi a quelli di Cogolo. Da quella data il Corpo assume il nome di Valle di Pejo e Mezzana. Il connubio con
Mezzana prosegue fino al 1997,anno in cui la Banda prende il nome definitivo attuale di Corpo Bandistico
Val di Pejo. Alla direzione della Banda si sono alternati il dott. Baruffaldi, il dott. Antonio Frenguelli, Davide
Pezzani, Raffaele Ravelli, Sebastiano Caserotti, Mario Ciaccio e Luigi Tommasini Maestro attuale. Per
quanto riguarda le uscite ufficiali, oltre alla partecipazione ad ogni appuntamento istituzionale, la Banda
di Cogolo ha negli annali, la storica trasferta del 1986 a Vienna, in un solenne incontro musicale in onore
del Cardinale Cristoforo Migazzi (Trento 1714 –Vienna 1803), oriundo di Cogolo; la partecipazione alla
rassegna in Carinzia in Austria; il viaggio in Belgio nel 2010 presso la Comunità Trentina di Charleroi.
COMUNE DI
MARTELLO
COMUNE DI
SOLDA (STELVIO)
COMUNE DI PEIO
PROVINCIA DI TRENTO
SEZIONE DI PEJO
GUIDE ALPINE
SOCCORSO ALPINO
150°
ANNIVERSARIO
Prima salita al
(1865 – 2015)
Monte Cevedale
m. 3.769
CORO SASSO ROSSO
Pagina del registro “S.A.T. Rifugio Venezia al Cevedale”
con testimonianza dell’inaugurazione del Rifugio avvenuta il 20 agosto 1908
PROGRAMMA
Foto: Emilio Comina
18-19-20
settembre
2015
PEIO
Il Coro Sasso Rosso è una delle belle realtà del canto popolare trentino. Nato oltre 48 anni fa, dalla sensibilità
del direttore Adriano Dalpez, negli anni ha
raggiunto una la solida fama e notorietà grazie
agli straordinari risultati conseguiti in numerosi
concorsi regionali e nazionali e alle centinaia
di concerti in Italia e al di fuori dei confini
nazionali. Ha cantato nei maggiori teatri italiani
tra i quali la Sala Grande del Conservatorio
di Milano per un concerto monografico con
brani di Arturo Benedetti Michelangeli; la sala
Paolina al Quirinale per il concerto pasquale
del Presidente Ciampi, il suggestivo Parco della Musica dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Nel 2002
è stato invitato quale ambasciatore del canto di montagna, unico coro europeo, in Kyrgysistan, sede
del Global Mountain Summit a chiusura dell’Anno Internazionale delle Montagne esibendosi davanti ai
rappresentanti di 67 nazioni. Ha presenziato con i propri canti all’inaugurazione dell’Area della Provincia
di Trento all’EXPO di Milano. La continuità espressa nei valori musicali, timbrici e interpretativi, la validità
repertoriale fatta di brani classici e di ricerca sul campo ha prodotto diverse incisioni discografiche. In
questi mesi è uscito l’ultimo gioiello discografico: ECHI DI MONTAGNA che il coro Sasso Rosso ha inciso
tra le guglie del Brenta con l’orchestra I Virtuosi Italiani e il Corno delle Alpi, unica incisione edita per I
Suoni delle Dolomiti. Nel modo di cantare del Coro Sasso Rosso non ci sono sperimentalismi, aperture
esotiche, colori nuovi e sofisticati e, nemmeno gli si addicono. Si troverà invece quel custode saldo e fedele
di quel tanto di storia umana e civile che il canto corale ha raccolto, tramandato e ancor oggi sa far vivere,
arricchendolo di nuovi contenuti e valori.
Queste montagne
suscitano nel cuore il senso dell’infinito,
con il desiderio di sollevare la mente
verso ciò che è sublime
Giovanni Paolo II