7 Settembre 2002 - Il Festival del Garda

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7 Settembre 2002 - Il Festival del Garda
CRONACA DEL GARDA-BALDO
L’Arena
FESTIVAL
DELGARDA
Oltre 2000 foto ad immortalare i vari momenti delle diciassette tappe andate in… onda sulle sponde
del Benàco e del suo entroterra. Ma non solo. Il
sito internet del Festival
del Garda (www.ilfestivaldelgarda.it) è una miniera di dati, articoli, notizie, amenità varie. Curato dal webmaster Luca
Sabaini, presenta una home page con i volti delle
sette conduttrici (Gloria
Zanin, Adriana Volpe,
Adriana Volpe condurrà stasera a Lazise
la serata finale del Festival del Garda
Sabato
7 Settembre 2002
■ Internet.Ilsito dedicatoalla manifestazioneèuna veraminiera didati, articoli ecuriosità
Duemilafoto,albod’oroe...bugie.Bastacliccare
Susanna Huckstep, Eleonora Benfatto, Gloria Bellicchi, Tessa Gelisio e Tania Zamparo) che a turno
sono state protagoniste
dell'evento musicale itinerante dell'estate gardesana.
In alto a destra gli undici links che rimandano
ai Vip presenti alla varie
serate, al concorso di
Miss Italia, allo staff della manifestazione, all'Albo d'oro, alla rassegna
stampa e ai testi delle canzoni inedite. Non manca
il sociale con un Cd per il
progetto Salomè. Il viaggio nel sito non si ferma
solo all'edizione in corso.
Con un semplice colpo di
mouse si arriva a rispolverare i protagonisti delle precedenti annate del
Festival fino al debutto
nell'ormai lontano 1996.
Si possono così scoprire le bugie della bella
Emanuela Folliero quando nell'estate del 2000…
Calendari, mai realizzati? «No, e credo che non li
farei anche perché non
mi piace cimentarmi in
cose che ora sono inflazionate. Comunque alcuni sono molto belli. Calendari di classe dove non
viene svilita la persona
femminile». Un proposito naufragato con l'esplosiva Folliero protagonista del calendario di Capital ora in edicola.
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A parte il mettere in
evidenza i ripensamenti
del volto per antonomasia di Retequattro il sito
del Festival consente di
veicolare in tutto il mondo l'immagine della manifestazione.
E non sono pochi i cantanti alla ricerca della ribalta che hanno conosciuto e si sono iscritti alla kermesse grazie ad internet. Della serie: una email per la gloria.
Ultimasfidaperilsettebellodellago
QuestaseraaLaziselafinaledeltourcanorodopo17tappeinquattroprovince
Lazise. Un ritorno. Dopo Desenzano, Limone e Riva la
finalissima del Festival del Garda sbarca nella sponda
veronese. L'ultima volta sulla Riviera degli olivi fu nel
1998 a Torri mentre questa sera con inizio alle 21,30
tocca a Lazise, nell'attrezzata arena all'aperto ai piedi
del castello scaligero, ospitare il tour itinerante canoro
che nel corso di due mesi ha abbracciato il Benàco.
Diciassette le tappe nei paesi lacustri e dell'immediato entroterra ricadenti all'interno delle province di Verona, Brescia, Trento e Mantova per una kermesse che
ovunque ha fatto il pieno d'applausi. L'unico vero nemico la pioggia. Per ben cinque volte il maltempo ha costretto la carovana di artisti, cantanti, ballerini a rinviare al giorno dopo lo spettacolo. Un vero e proprio
record se si considera che nel computo totale delle tappe delle precedenti sei edizione solo tre-quattro erano
saltate per le bizze di Giove Pluvio.
Confidando nella clemenza del tempo sarà questa sera la sinuosa Adriana Volpe a condurre l'ultimo atto
del Festival che vedrà nella sezione interpreti l'assegnazione del «Lago d'oro», creazione orafa dei fratelli Zanetti di Torri, mentre il primo classificato della categoria inediti riceverà una borsa di studio per l'accademia
d'arte moderna di Stresa di Piero Lagostina. Riconoscimenti anche al miglior testo inedito con la targa Luciano Beretta, dedicata all'autore di famosi testi musicali
come Il Ragazzo della Via Gluck e Svalutation. Una giuria di giornalisti assegnerà infine il premio della critica in uno spettacolo impreziosito dall'elezione di Miss
Festival del Garda 2002.
Numerosi gli ospiti a partire dalla bolognese Claudia
Zamparelli e Linda Ongarelli, l'estate scorsa prime nella sezione interpreti e inediti, Cristian del Garda, il corpo di ballo delle The Gamblers e Blue Sisters, e il cabarettista Roberto De Marchi. Sul palco si esibirà anche il
cantante Giuliano Rassu di Sassari con Proverò, canzone vincitrice del recentissimo Festival della Sardegna.
INTERPRETI: POKER DI DONNE PER INCORONARE LA REGINA
LUISA ALLEGRINI
Vent'anni di Monteforte d'Alpone (Verona), è arrivata a Lazise sulle ali
del successo ottenuto nelle due tappe del festival
del Garda in quel di Torbole e di Malcesine.
Canta What a feeling di
Irene Cara.
PATRIZIA ODORICI
Trentasei anni di Milano, insegnante di educazione fisica. La meneghina seconda per mezzo punto a Bussolengo, ha poi
sbaragliato gli avversari
nella semifinale di Riva.
Canta Memory di Barbra Streisand .
ELENA SCAPPINI
Quattordici anni di Soiano (Brescia) iscritta al
liceo di Scienze sociali di
Salò, ha staccato il biglietto vincendo con autorità
nelle serate che si sono
svolte a Padenghe e Salò.
Canta Then you look at
me di Celine Dion.
INEDITI:UNA MAMMA E DUE GIOVANISSIMI
SILVIA ZAGO
Sedici anni di Cadidavid (Verona) iscritta al liceo sociale Montanari di
Verona, ha vinto la tappa
di Bussolengo e bissato il
successo a Sirmione in entrambi i casi con cover
della Whitney.
Canta I will always love
you di Houston.
SIMONETTA BOVI
Trentun anni, di Povegliano (Verona) sposata
con Roberto e madre del
piccolo Tobia, è in finale
dopo aver ottenuto il secondo posto a Volta Mantovana, vinto a Salò e la semifinale di Malcesine.
Canta Se canto, testo
scritto da Laura Facci.
GRETA COMINELLI
Quattordici anni di Concesio (Brescia), approda a
Lazise dopo tre en-plein.
La giovanissima cantante ha piazzato l'acuto
vincente a Bogliaco, Limone e Sirmione.
Canta Fotografia, scritta dal duo Peli-Villanova .
ALESSANDRO MOLINARO
Sedici anni, cantautore
di Caldiero (Verona), è alla sua prima apparizione
al Festival del Garda. Ha
guadagnato la finale grazie a due secondi posti
(Bussolengo e Salò) e alla
vittoria in quel di Riva.
Canta Credimi di Alessandro Molinaro .
■ La storia.Progetto di ampiorespiro che ha sconfittorivalità e campanilismi
■ La testimonianza. Tessa Gelisio
Oltrecentoserateinmusica
ApplausiancheinSardegna
Unospettacolo
degnodiapparire
sulletvnazionali
Il Benàco non ha più segreti. O quasi. Da sette stagioni il tour itinerante del
Festival del Garda, in origine Cantalago, ha macinato migliaia e migliaia
di chilometri raggiungendo tutti i più importanti
centri del più grande lago
d'Italia e molti anche dell'
entroterra. Serate all'insegna della musica e del divertimento nelle piazze o
nei parchi più suggestivi
dei paesi lacustri.
Una sfida iniziata nel
1996 tra lo scetticismo quasi generale e l'idea fissa
del patron Enrico Bianchini di creare un evento
d'intrattenimento in grado di promuovere il lago
di Garda in modo unitario a livello nazionale ed
estero. Un concetto semplice, più facile però da
Tra i fedelissimi Bardolino, Lazise, Cavaion e Bussolengo,
sempre pronti a puntare su
una kermesse itinerante che
rappresenta una delle poche
chances messe a disposizione
dei giovani cantanti alla ricerca della ribalta. Una vetrina
importante davanti ad una folla eterogenea attirata da un
programma tipicamente va-
■ Lameteo
canziero dove musica, cabaret
e concorso di bellezza si fondono in una osmosi naturale.
Con picchi di grande coinvolgimento durante le esibizione
delle The Gamblers e Blue Sisters, corpo di ballo composto
da Deborah Arduini, Federica
Bianchini, Lisa Lambo, Andrea Mariotto, Serena Parisotto, Silvia Parisotto, Mara Car-
■ Lacultura
Nonperdere
Libri
laBussola fotografici
persapere
edistoria
chetempofa
locale
L'uomo invisibile. Non si
è mai visto al Festival del
Garda ma dalle sue now
casting, previsioni temporanee, dipendeva lo spettacolo. Stiamo parlando
di Paolo Bussola, astrofilo con la passione per la
meteorologia, in grado di
comunicare al patron Enrico Bianchini le evoluzioni atmosferiche della serata. Il tutto con un preavviso di circa tre quarti
d'ora.
«La collaborazione è nata un po' per gioco in considerazione di una estate
davvero capricciosa», afferma l'astrofilo di Pacengo come sempre una miniera di dati. «In pratica
tramite lo studio dei modelli di previsione, le immagini dal satellite e i radar meteorologici fornivo
agli organizzatori del
tour le ultime notizie in
merito all'evolversi del
tempo. Uno studio elaborato al computer sommando ai dati oggettivi le considerazioni soggettive del
Bussola frutto delle sue
esperienze sul microclima. Dati che raramente
sono risultati sbagliati».
Mai preso una cantonata? «Beh, sì. A Riva qualcosa non ha funzionato», ammette Bussola. Poi con orgoglio: «La colpa è stata di
un radar svizzero». Sarà!
spiegare che attuare all'interno di una area geografica dove la rivalità e l'individualismo delle realtà locali spesso fanno morire
sul nascere progetti di più
ampio respiro.
Il primo nemico da combattere per Bianchini è
stata quindi la mentalità
legata alle ataviche abitudini da campanile, l'incapacità di fare sistema, di
Dopo il canto la lettura.
Hanno ricevuto come premi quasi esclusivamente
dei libri i concorrenti del
Festival del Garda. Doni
offerti dalle Amministrazioni comunali e consegnati loro sul palco dalle
graziose vallette di turno
nelle vesti di Luana Jennifer Scalvensi, Sara Gallavotti ed Elisabetta Del Medico. Volumi che trattano
per lo più di storia locale
come nel caso di Padenghe, Toscolano Maderno
e Salò. Libri dedicati al vino, al Lugana in particolare, a Sirmione, mentre il
Comune di Riva ha puntato sull'araldica.
Non sono mancati i testi fotografici con immagini del passato, è il caso di
Bardolino, o il dizionario
etimologico regalato assieme ad una videocassetta a Malcesine. Torbole
ha puntato sulle stampe e
il cd rom mentre Garda
ha dispensato «Piacere,
Luciano Beretta il paroliere di…». Poster fotografico di una miss con in mano un mega asparago a Cavaion.
A tutti i vincitori di tappa è stato inoltre offerto
un abbonamento alla rivista quadrimestrale «Il Lago di Garda». Da segnalare il libro donato a Torbole alle ragazze in concorso
per Miss Italia: «La cucina dell'alto Gardatrentino». Che sia stato un consiglio?
guardare oltre ai confini
comunali. Una battaglia
con pazienza vinta e una
strada che nel corso degli
anni si è sempre più allargata con un crescendo di
adesioni e sponsor istituzionali. Dai dodici paesi
della prima edizione ai diciotto attuali passando
per la punta massima registrata l'estate scorsa con
venti comuni interessati.
letti, Elisa Mutinelli e Jenny
Tabarelli. Ingredienti miscelati con cura e offerti nel corso di
uno spettacolo agile, senza tempi morti che fa leva come notorietà sull'ampio bacino di turisti che affollano le sponde del
lago di Garda.
Una manifestazione cresciuta a passi da gigante iniziata
con una conduzione affidata a
personaggi locali (Franco Sil-
■ Labontà
Icompact
finanziano
leadozioni
adistanza
Una piccola goccia di solidarietà. Un segno semplice e tangibile per dimostrare che pur nel divertimento è possibile trovare
la soluzione per non dimenticare chi nel mondo
soffre per la fame, il sopruso, l'ingiustizia. Anche
quest'anno il Festival ha
aperto una finestra sul sociale abbinando lo spettacolo ad un progetto umanitario. Attenzione rivolta
ancora una volta al progetto Salomè per l'adozione
dei bambini a distanza in
Madagascar.
Ad amplificare l'iniziativa il caparbio don Raffaello Serafini, parroco di
Correzzo: tappa dopo tappa ha illustrato dal palco
del tour la realtà di una
piccola missione di tre
suore argentine che operano ad Ambodivona sobborgo di Antananarivo capitale dell'isola sudafricana. I soldi raccolti lo scorso anno con la vendita del
cd contenente le produzioni del Festival hanno permesso di costruire una
scuola e distribuire centinaia di razioni di cibo ai
bambini.
Più magro questa estate il raccolto: 853 i cd venduti per un totale, tolte le
spese di produzione, di
1650 euro. La piazza più
generosa si è dimostrata
Cavaion (91 cd ), seguita a
ruota da Malcesine e Riva
(78) e Limone (75). Subito
dopo Bardolino (72) e Salò
(68). Maglia nera per Desenzano con solo 7 cd venduti.
Foto di gruppo dello staff del Festival del Garda, che ha superato le 100 serate di spettacolo
vestri, Sonia Delaini, Massimo Zuccotti, Irene Moretti)
che a partire dal 1999 hanno
passato il testimone ai più noti
Franco Oppini, Simona Ventura, Melba Ruffo, Adriana Volpe, Federica Moro, Emanuela
Folliero, Antonella Elia, Beppi
Franzeli per arrivare alla
schiera di miss Italia (Eleonora Benfatto, Gloria Bellicchi,
Tania Zamparo, Susanna
Huckstep, Gloria Zanin) e alla
giornalista fotomodella Tessa
Gelisio.
Un Festival del Garda, che a
Lazise si appresta a vivere la
puntata numero 109, clonato
dallo stesso Bianchini che per
il secondo anno consecutivo
ha proposto il Festival della
Sardegna, appuntamento isolano che ha toccato i centri di
Terralba, Macomer, Quartu
Sant’Elena e Stintino. Una iniziativa per affinare un rapporto a distanza tra due realtà turistiche fra le più apprezzate
d'Italia. Festival del Garda che
anche in questa edizione è stato sostenuto dalle Regioni Veneto e Lombardia, dell'assessorato al turismo della Provincia
di Verona e Brescia, e dall'
Azienda di promozione turistica del Garda trentino.
■ Dietro le quinte.Momenti critici,clima familiaree massima allerta
Pocheparole,sorrisiemilleocchi
Inansiapertelefoninoebatteria
DonRaffaello racconta lasolidarietà,Maury vuole lafoto conla presentatrice
Don Raffaello e, a destra, il fotografo Maurizio Brighenti tra la valletta Luana Scalvensi e Susanna Huckstep (a destra)
L'attimo più critico? La scarsa autonomia della batteria di uno dei microfoni in dotazione al gruppo vocale dei SeiVoci 6 in quel momento sul
palco di Toscolano Maderno. Una
scoperta che ha tenuto in massima
allerta lo staff del Festival del Garda pronto a realizzare nel giro di pochi secondi il piano di pronto intervento. Un allarme subito rientrato
senza adottare alcun accorgimento
in corsa e con l'intera situazione sotto lo stretto controllo del fonico Paolo Lovat, da anni alla corte del padron Enrico Bianchini. Tutti e due
dalle poche parole fanno coppia fissa nella postazione audio-luci alle
spalle del pubblico sempre con mille occhi e orecchie protese. Sereni,
raramente tesi, si illuminano quando fanno capolinea i rispettivi figli,
i piccoli Emanuele e Giovanni.
Momenti di familiarità all'interno di una manifestazione che ha su-
perato le cento serate. Numero che
da solo sintetizza il successo di un
format allestito e portato avanti da
un gruppo ristretto di collaboratori. Tra le pietre miliari il direttore
artistico Andrea Vantini, il responsabile di scena Stefano Bianchini e
il regista Giuseppe Rognini. Anche
per Giuseppe le parole sono un optional, ma non i sorrisi soprattutto
quando lo sguardo incrocia una delle tante bellezze che ruotano attorno al Festival.
In mezzo a loro si mostra tranquillamente a suo agio don Raffaello,
presenza cara a tutti. Chi invece è
sempre in movimento è il fotografo
Maury con la sua inseparabile
Nikon, macchina fotografica digitale pronta ad immagazzinare immagini su immagini. Tra queste, immancabile la foto che lo ritrae a fine
serata con la presentatrice di turno
mentre a pochi metri Paolo, Pino e
Karian sono al lavoro per smontare
le scenografie. New entry dello staff
il dinamico direttore tecnico Cristina Negretti, una bionda con cipiglio da generale pronta a risolvere
ogni problema. Non quello del tempo meteorologico.
Un incubo per Enrico Bianchini
con lo sguardo spesso fisso sul display del cellulare a scongiurare il
materializzarsi del numero del meteorologo Paolo Bussola. Trillo che
puntuale irrompe nella notte di Padenghe, centesima puntata del Festival, cinque minuti dopo il via dello spettacolo. Più che un allarme la
comunicazione di un pericolo scampato con il consiglio di non prendere sul serio le quattro gocce che
stanno cadendo dal cielo. E' vero. A
volte una telefonata ti salva lo spettacolo.
Servizi di Stefano Joppi
(foto Maury)
Tessa Gelisio,
fotomodella
e giornalista
pubblicista,
ha condotto
su «La7»
il programma
«Oasi».
Collabora
per alcune
riviste
di carattere
scientifico
e naturalistico.
Al Festival
del Garda
ha presentato
le serate
di Garda, Riva
Montichiari
e Cavaion
«10, 9, 8,7, …3,2,1 vai!». Sì,
tocca a me. È incredibile,
ho il cuore in gola come la
prima volta. «Buonasera
a tutti e benvenuti alla 17ª
e penultima serata del Festival del Garda 2002». È
andata! Pronunciata la
prima frase, la mia tensione si squaglia con gli applausi ed il calore che
emana la piazza, riesco a
vedere i volti uno ad uno.
La maggior parte degli
spettatori è residente in
questi luoghi, ma sono
tantissimi anche i turisti
stranieri.
Non credo capissero
molto di quello che dicevo
eppure li ho visti restare
fino alla fine, dopo due
ore erano sempre lì, spesso in piedi. Non è stato difficile capire al volo il perché. Durante la mia prima serata a Riva, ho «spiato» i balletti, le coreografie e ho ascoltato le tonalità dei cantanti: eccezionali! Uno spettacolo travolgente, degno di apparire
in televisione... e non lo dico per assicurarmi la partecipazione nella prossima edizione! è un pensiero che mi ha suggerito il
pubblico,
palesemente
soddisfatto dell'evento.
Quale termometro migliore?
Ringrazio il patron della manifestazione, Enrico
Bianchini, che mi ha chiamata per «dirigere» queste serate, perché mi ha
dato la possibilità di conoscere e capire diverse cose. Innanzitutto ho scoperto che siamo un popolo di
cantanti. Le qualità artistiche dei ragazzi (tanti
giovanissimi) in gara sono altissime. Certo per diventare una star nazionale, in un mercato esigente
come quello attuale, servono tante doti oltre alla
voce: grinta, presenza, interpretazione fisica, capacità manageriali ma soprattutto occasioni e incontri fortunati. Chi vuole iniziare una carriera
nel mondo dello spettaco-
lo, deve pur cominciare
da qualche parte e il Festival del Garda è davvero
un'ottima (e rara) opportunità.
Molti concorrenti prima di salire sul palco erano emozionatissimi, a volte tremanti. Ma dietro le
quinte si respirava un'
aria d'amicizia e collaborazione. Non sembrava di
partecipare a una competizione dove la tensione si
taglia con il coltello tra gelosia e invidia. Non ho visto nulla di tutto ciò. Questo credo sia merito dello
staff estremamente competente e professionale,
nello stesso tempo amichevole e umano.
Il Festival mi ha offerto
anche un altro regalo: il
meraviglioso lago! C'ero
già stata, ma di sfuggita.
Questa volta ho potuto apprezzarne la maestosità,
le rive dolci e le montagne
che scivolano nell'acqua,
le cittadine da cartolina
(sono poche le località tenute così bene nel nostro
paese) e la sua gente estremamente accogliente.
Da buona toscana non
ho disdegnato certo i sapori. Le ottime cene con lo
staff dopo le serate, hanno
completato il quadro (non
vi racconto le risate che ci
siamo fatti con Lucio Gardin, Maurizio il fotografo
e gli altri perché non basterebbe l'intera pagina!)
C'è un'altra caratteristica del Festival che mi sta
particolarmente a cuore,
la «sua generosità». Durante le serate sono stati
venduti dei cd (le migliori
canzoni), il cui ricavato
andrà in beneficenza per
il progetto Salomè in Madagascar. Don Raffaello ci
ha raccontato la terribile
situazione in cui vivono i
bambini di questo paese e
gli sforzi che sta facendo
per aiutarli. Con i soldi
raccolti l'anno scorso sono stati fatti molti passi
avanti, altri ne faranno
con quelli ottenuti in questa edizione.
Tessa Gelisio