Le politiche del lavoro a sostegno del settore edile

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Le politiche del lavoro a sostegno del settore edile
Stati Generali dell’Edilizia
Le politiche del lavoro
Agenzia del Lavoro
Dott.ssa Antonella Chiusole
26 marzo 2013
Gli iscritti ai centri per
l’impiego provenienti dal
comparto edilizia
IN SINTESI
• I lavoratori iscritti al CPI al 31/12/2012 erano 34.535, di cui 3.220
provenienti dal settore edile (9.3%)
• Nel 2012 su 21.218 disoccupati nuovi iscritti ai CPI del Trentino,
2.152 provenivano dal settore delle costruzioni
• Quindi il 10.1% degli iscritti ai CPI con precedenti lavorativi
registrati nel corso dell'anno 2012 proviene dal settore delle
costruzioni (nel 2009 erano l’8.9%)
• Rispetto al 2011 il flusso degli ingressi degli ex lavoratori edili
aumenta del 14,5% (+272 iscrizioni) e le maggiori iscrizioni si
registrano tra la componente maschile (+261 per una variazione del
+15,0%) e di nazionalità italiana (+222 per una variazione del
+19,4%)
• I saldi tra assunzioni e cessazioni nel 2012 registrano un calo totale
del 2.4%, ma nel settore delle costruzioni registrano un calo del
13.8%
Le politiche del lavoro
a sostegno del settore
edile
Linee direttrici:
•Aumentare ed innovare la professionalità di
chi è occupato
•Aumentare ed orientare anche verso settori
innovativi e/o di maggiore occupazione, la
formazione di chi è disoccupato
• Sostenere il reddito di sospesi e
disoccupati
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
1. Progetto FEG
2. Formazione continua
3. Politiche attive per disoccupati
4. Le politiche passive
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
1) Progetto FEG
Fondo Europeo di adeguamento alla
Globalizzazione
Progetto FEG
Il Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG) è uno
strumento dell’Unione Europea per fornire un aiuto ai lavoratori che
hanno perso il posto di lavoro a causa di grandi cambiamenti
strutturali del commercio mondiale derivanti dalla globalizzazione e
dalla crisi economica
L’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento ha attivato un
programma di azioni a cofinanziamento FEG per favorire l’occupazione dei
lavoratori espulsi dal settore edile
Il Finanziamento a carico del FEG ammonta al 65%, (35% a carico dell’
Agenzia) per un budget complessivo previsto pari ad € 2.045.000
Si rivolge ad espulsi dal settore edile individuati nominativamente
(circa 170 + 34 della provincia di BZ), che non si siano rioccupati a
tempo pieno e indeterminato nel periodo di realizzazione del
progetto.
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
2) Formazione continua
Formazione continua
• Precedenza, dopo le imprese in crisi, alle imprese
riconducibili al settore edile nel finanziamento delle
azioni di formazione continua riservate ai lavoratori
occupati o sospesi a programmazione aziendale
• Per le aziende dell’edilizia che attivano corsi sulla
sicurezza, la copertura dei costi
normalmente al 70%, è innalzata al 100%
ammessi,
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
3) Politiche
attive per
disoccupati
Formazione per disoccupati
Il disoccupato che si presenta al CPI è previsto che riceva
i seguenti servizi:
•Aiuto negli adempimenti amministrativi e nell’accesso
alle politiche attive e passive del lavoro
•Colloquio di orientamento collettivo e/o individuale
(patto di servizio)
•Formazione su tecniche di ricerca attiva del lavoro
(18 ore)
•Formazione di 60 ore su competenze trasversali
•Formazione professionalizzante
Formazione professionalizzante
Il
disoccupato che intende frequentare corsi di formazione
professionalizzante o di riqualificazione, tenendo conto delle
propensioni individuali, è orientato da operatori specializzati
verso i profili professionali che garantiscano un più probabile
sbocco occupazionale.
I corsi di formazione disponibili sono previsti nei seguenti 4 settori
professionali:
1. servizi generali ed aziendali (ICT, segreteria)
2. manifattura (carpentiere saldatore, disegnatore meccanico,
magazziniere mulettista, operatore macchine utensili)
3. turismo
4. edilizia (carpentiere in legno, installatore di sistemi solari e
fotovoltaici, elettricista, tecnico conduzione di cantiere,
lattoniere, abilitazione al montaggio ponteggi)
36 edizioni totali, di cui 9 nel settore edilizia
Le politiche attive a
sostegno del settore edile
La sintesi
Le politiche attive
a favore del settore edile
• I lavoratori iscritti ai CPI al 31/12/2012 sono 34.535 di
cui 3.220 provenienti dall’edilizia (pari al 9,3%)
• I lavoratori dell’edilizia hanno beneficiato di politiche
attive dell’Agenzia del lavoro nel 10,8% dei casi, con
punte del 22.6% negli interventi di sostegno all’avvio
di lavoro autonomo e del 20% di partecipanti ai corsi
di orientamento
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
Le politiche passive
Le politiche passive per i disoccupati
Sostegno al reddito e mobilità in deroga:
ANNO 2012: 856 lavoratori provenienti dal settore edile, (pari al
23.8% del totale) per un esborso finanziario autorizzato di
€2.009.072
ANNO 2009 hanno ricevuto un sostegno a copertura del loro reddito:
202
lavoratori dell’edilizia disoccupati (pari al 14,9 del
totale) per un esborso finanziario di € 359.445
Le politiche passive per sospesi
• La cassa integrazione ordinaria edilizia
ANNO 2012: 2.071.020 ore autorizzate (erano 2.547.104 nel 2009)
• Cassa integrazione straordinaria :
ANNO 2012: 17 istanze in edilizia su 40; incidenza edilizia 42%
• Cassa integrazione in deroga
ANNO 2012: 86 beneficiari del settore edile su 1.006; incidenza edilizia
8,5% (rappresentavano il 3% nel 2009)
• Integrazione al reddito lavoratori sospesi
ANNO 2012: 216 beneficiari del settore edile su 885; incidenza edilizia
24,4% (rappresentavano il 2.1% nel 2009)
Le politiche del lavoro a
sostegno del settore edile
Uno sguardo al futuro
Per il futuro…
MASSIMIZZARE GLI SFORZI DEGLI OPERATORI PUBBLICI E
PRIVATIDEL SETTORE:
•Valorizzando la borsa lavoro nazionale dell’edilizia (BLEN)
•Sostenendo, ove necessario, gli enti bilaterali nell’attuazione degli interventi
previsti dalla riforma Fornero nell’implementare le politiche passive per i
lavoratori sospesi (L 92/2012, art. 3, co 17)
• Intervenendo, nei casi non coperti dal punto precedente con il
finanziamento di programmi per l’occupazione di lavoratori sospesi (art. 1 bis,
co. 1 e 2, LP 19/83)
•Collaborando con gli enti bilaterali del settore su specifici progetti di
attuazione delle politiche attive (nuovo intervento introdotto con legge
finanziaria per 2013, art. 1 bis, co 2 bis, LP 19/83)
Grazie per l’attenzione