CarFleet 15.qxp

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CarFleet 15.qxp
n.28
Periodico trimestrale
Aprile 2008 - euro 6,00
DRT/CB CENTRALE/PT MAGAZINE/AUT 225/2006
10/03/06
CarFleet
F
20.000 copie distribuite
Flotte auto
e mobilità
sostenibile
Congiuntura
Segnali in controtendenza
Fisco
Al 100% la detrazione Iva
Inchiesta
Mobilità sostenibile:
priorità anche per le flotte
Dossier
Car sharing: soluzione facile,
ecologica ed economica
Ecologia
Il pneumatico
si tinge di verde
Intervista
Gianfranco De Cesaris
D.G. Mercedes-Benz Italia
Prove su strada
Chrysler Grand Voyager/Mazda 6
/Ford Focus/Saab 9-3 SportHatch
/Citroën C5/Fiat Fiorino
Osservatorio
I numeri dell’auto aziendale
L
O
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I
Sommario
LEASEPLAN ITALIA S.p.a.
Via Cesare Giulio Viola, 48
00148 Roma
tel. 800-822.023
e-mail: [email protected]
http://www.leaseplan.it/carfleet/
Associata ANIASA
CarFleet
7. EDITORIALE
28. ECOLOGIA
Per cominciare
una buona notizia
Il pneumatico
si tinge di verde
DIRETTORE EDITORIALE
Jaromír Hájek
11. GIOIA DI VIVERE
DIRETTORE RESPONSABILE
Lo sport dei Re
Alberto Repetto
EDITORE
40. INTERVISTA
13. CONGIUNTURA
Gianfranco De Cesaris
D.G. Mercedes-Benz Italia
Segnali in controtendenza
LeasePlan Italia S.p.a.
Via Cesare Giulio Viola, 48
00148 Roma
36. NOVITA’
15. FISCO
40
Al 100% la detrazione Iva
REDAZIONE, IMPAGINAZIONE
E PUBBLICITA’
Econometrica Spa
16.INCHIESTA
Mobilità sostenibile:
priorità anche per le flotte
Via della Zecca 1 - 40121 Bologna
tel. 051.271710 - fax 051.224807
e-mail: [email protected]
44. PROVE
16
- Chrysler Grand Voyager
- Mazda 6
- Ford Focus
- Saab 9-3 SportHatch
- Citroën C5
- Fiat Fiorino
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:
Lodovico Basalù, Cinzia Bortolotti, Vincenzo Conte,
Alessandro Giachetti, Antonio Lorenzi,
Pietro Paolo Marziali, Roberto Mazzanti,
Ermanno Molinari, Gian Primo Quagliano
44
PROVE SU STRADA
a cura di Roberto Mazzanti
22. DOSSIER
Car sharing: soluzione facile,
ecologica ed economica
SEGRETERIA DI REDAZIONE
Cinzia Bortolotti
22
ART DIRECTOR
Mariangela Canzoniero
STAMPA
Labanti e Nanni Industrie Grafiche
Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO)
62. OSSERVATORIO
I numeri dell’auto aziendale
(anno 2007 e 1° bimestre 2008)
Registrazione Tribunale di Milano
n.98/1997
tiratura di questo numero è di 20.000 copie
CarFleet aprile 2008
5
Editoriale
Per cominciare
una buona notizia
na
regola
aurea è aprire
la rivista con
una buona notizia.
Per questo numero
ne abbiamo una che,
tra l’altro, riguarda
proprio
la
nostra
attività.
Nell’autunno dello scorso anno si è
delineata una ripresa del mercato
dell’auto aziendale per effetto della
ridefinizione, con la legge del 3 agosto, della normativa fiscale in senso
favorevole per i contribuenti.
Questa ripresa continua anche nel
2008. I dati statistici attualmente
disponibili dimostrano che, mentre
il mercato complessivo delle autovetture appare in difficoltà, crescono le immatricolazioni di auto ad
imprese e società ed anche quelle
per auto da noleggio. L’auspicio,
naturalmente, è che a questo buon
inizio del 2008 segua uno sviluppo
positivo dell’intera annata. Un contributo in questo senso può venire
anche dall’ulteriore intervento sulla
normativa fiscale relativa all’auto
aziendale, realizzato con la
Finanziaria per il 2008 e poi chiarito
con una apposita Risoluzione del
Ministero dell’Economia e delle
Finanze. Ci riferiamo alla possibilità
per le aziende che danno autovetture in benefit a personale dipendente
a fronte di uno specifico corrispettivo, di detrarre al 100% l’Iva sui costi
di acquisto ed esercizio di tali autovetture. Si tratta di un ulteriore
significativo passo in avanti verso
U
l’allineamento al trattamento fiscale
vigente negli altri paesi europei.
Queste buone notizie sono certamente utili per guardare con un giusto ottimismo ad un 2008 che non si
presenta certo senza problemi.
Dalla televisione, dalla radio, dai
giornali apprendiamo quotidianamente informazioni non confortanti
sulla situazione dell’economia mondiale, che ha ricevuto un duro colpo
dalla crisi dei mutui sub-prime e da
tutte le conseguenze che ne sono
derivate (e che purtroppo non sembrano ancora aver esaurito i loro
negativi effetti).
La tempesta finanziaria che si è
abbattuta sull’economia mondiale
ha determinato il ridimensionamento
delle prospettive di crescita di tutti i
sistemi economici sviluppati ed
anche l’economia italiana è stata
naturalmente interessata dal fenomeno. Tuttavia, per il nostro Paese
non si parla di recessione, ma soltanto della riduzione della previsione di
crescita allo 0,5%. Certo non è molto,
ma pur sempre di crescita si tratta ed
in ogni caso va rimarcato che - come
viene messo in luce nell’analisi sulla
congiuntura che il lettore troverà sfogliando la rivista - i primi dati pubblicati dall’Istat sui principali aspetti
dell’economia all’inizio del 2008 non
sono negativi: la produzione industriale è in ripresa e la disoccupazione è in calo. E dunque si può nutrire
la legittima speranza che, in questi
tempi difficili, il sistema italiano
possa cavarsela meglio di altri.
Altro tema di attualità in questi ultimi
mesi è quello dell’ambiente. Come
forse il lettore ricorderà, nel numero
scorso di CarFleet abbiamo dedicato
ampio spazio alla strategia europea
per l’auto ecologica. Il settore dell’auto, data anche la sua importanza,
è infatti fortemente impegnato per
l’ambiente ed esiste una normativa
molto articolata che prevede regole,
non solo contro l’inquinamento dell’aria, ma anche per il recupero dei
materiali delle auto da rottamare e
per il trattamento dei rifiuti prodotti
(oli, pneumatici, batterie, ecc). Oggi
si avverte però l’esigenza di fare un
ulteriore passo avanti, coinvolgendo
gli utilizzatori per ottenere modalità
d’impiego ecocompatibili e, tra essi,
naturalmente anche le aziende con
flotte. In questo numero della rivista
mettiamo a fuoco proprio alcuni
aspetti importanti sull’impegno delle
aziende per la mobilità sostenibile. E
naturalmente non abbiamo dimenticato di sentire sull’argomento l’opinione di Gianfranco De Cesaris, direttore generale di Mercedes-Benz
Italia, che è il top manager intervistato da CarFleet. Come si vede non
manca in questo numero l’approfondimento sui principali temi del settore, ma non mancano neppure, per chi
come noi ama l’auto in quanto tale, le
prove, le novità e le statistiche sull’auto aziendale e sul noleggio.
Alberto Repetto,
Group Commercial Director LeasePlan Italia
e Direttore Responsabile di CarFleet
CarFleet aprile 2008
7
Editorial
Let's start with
some good news
ne golden
rule is to
start
the
journal with some
good news and for
this issue we have
some news which
also concerns our activity. Last
autumn there was a revival of the
company car market due to the
effect of the redefinition of tax
regulations to the benefit of taxpayers with the law of 3rd August,
and this revival seems to be continuing in 2008. The statistical data
currently available show that,
while the general car market is not
looking too good, there has been
an increase in newly registered
cars to companies and also those
for rental. We all hope of course
that the good start to 2008 will be
followed by a positive development throughout the year. This
might be helped by another adjustment of the tax regulations with
regard to company cars in the
Budget for 2008. Later clarified
with a special Resolution from the
Ministry of Economy and Finance,
firms which give cars to
employees as benefits in return
for specific compensation will
now be able to detract 100% VAT
on the purchasing and operating
costs of these vehicles. This is a
further significant step towards
coming into line with the taxation
O
applied in other European countries. This good news certainly
helps us to look fairly optimistically at a year which is certainly not
trouble-free. Every day the media
bombards us with worrying news
about the situation of the world
economy, which was badly hit by
the sub-prime loan crisis and the
consequences of this (and whose
negative effects are still unfortunately being felt).
The financial storm which has hit
the world economy has led to a
redimensioning of the prospects
of growth of all the developed
economic systems and the Italian
economy is no exception.
However, for Italy, it is less an
issue of recession but rather a
cutback in estimated growth to
0.5%. Though small, it is better
than nothing and, as highlighted
in the analysis of the economic
situation in this issue, it should be
noted that the first figures published by Istat on the main aspects
of the economy at the beginning
of 2008 are not negative, with
industrial production on the uprise and a drop in unemployment
figures. So there’s reason to hope
that the Italian economy can survive better than others in these
difficult times.
Another topical theme in the last
few months is that of the environment. As the reader will perhaps
recall, much of the last issue of
CarFleet was taken up with the
European strategy for the ecological car. Given its importance, the
car sector is in fact strongly committed to the environment and
there is a comprehensive set of
regulations which include norms
not only about air pollution but
also the recovery of materials
from cars to be scrapped and
treatment of the waste produced
(oils, tyres, batteries etc). Today
however a further step forward is
required, involving the users in
achieving
environmentallyfriendly methods of usage and
these of course include companies with their fleets. In this issue
we focus on some important
aspects of the commitment of
companies to sustainable mobility and of course we asked what
the top manager interviewed here
by CarFleet, Gianfranco De
Cesaris, managing director of
Mercedes-Benz Italy, thinks of the
topic. As you see, this issue includes articles on the main topics of
the sector, as well as featuring
test drives, news and statistics
about the company car and on
rental for those like us who love
everything about cars.
Alberto Repetto,
Group Commercial Director LeasePlan Italy
and Director of CarFleet
CarFleet aprile 2008
9
Gioia di vivere
Lo sport dei Re
di Alessandro Giachetti
Otto giocatori con quattro cavalli a testa si sfidano su un grande campo verde con l’obiettivo
di mettere in porta una palla di legno. Non è certo uno sport che tutti possono praticare, ma per
tutti può essere un grande ed indimenticabile spettacolo di coraggio e maestria
Lo sport dei Re ed il Re
degli sport”, uno slogan che ha radici antiche e racchiude in sè la storia ed il fascino del gioco del
Polo. Divenuto sempre più
una disciplina completa e
molto tecnica, il Polo in Italia
ha fatto passi da gigante dai
lontani anni ’30, oggi si giocano tornei ad “alto handicap” su erba, sulla neve o
sulla spiaggia, talvolta
anche in notturna.
Il Polo tradizionale si gioca 4
contro 4 su un campo in
erba di 260 metri di lunghezza per 150 metri di larghezza, con due porte di 7,5
metri di ampiezza, delimitate da pali senza traversa.
Lo scopo del gioco è ovviamente quello di segnare più
goal nella porta avversaria,
colpendo una palla di legno
o plastica dura di 7 centimetri di diametro, con una
“stecca” formata da una
canna di bambu flessibile
con un manico rivestito di
tela gommata ed un “mazzolo” di legno all’estremità
inferiore; le porte ad ogni
segnatura vengono invertite. L’attrezzatura del “polista” comprende un casco,
stivali da polo, generalmente con la cerniera anteriore,
ginocchiere in cuoio, occhiali protettivi, guanti, frusta e
speroni; l’abbigliamento
prevede pantaloni rigorosamente bianchi e la classica
“polo” con i colori della pro-
“
pria squadra. Le posizioni in
campo dei giocatori ricordano quelle del calcio, 1 attaccante, 2 centrocampisti ed 1
difensore (non c’è portiere),
quest’ultimo è spesso il giocatore con maggiore esperienza della squadra, considerato il “regista” della formazione è lui che batte le
punizioni e le rimesse da
fondo campo.
(tempo di gioco in
Argentina) ha una durata
media di circa 15 minuti,
alla fine di ogni tempo i giocatori cambiano il proprio
cavallo.
Ogni giocatore ha un suo
“handicap” personale che
ne determina l’abilità in
campo; a fine stagione
apposite commissioni stabiliscono gli “handicap” dei
In Europa si giocano partite
di 4 tempi da 7 minuti e 30”
effettivi di gioco e, come
nella pallacanestro, ad ogni
fallo fischiato dall’arbitro si
interrompe il gioco, di conseguenza un Chukker
giocatori, in ogni Paese del
mondo, secondo una scala
crescente che va da –2 sino
ad un massimo di 10. In tutto
il mondo i giocatori che possiedono handicap 10 non
superano la decina e questo
la dice lunga sulla difficoltà
di raggiungere tale traguardo.
Tradizionalmente gli arbitri
in campo sono 2 a cavallo ed
un terzo, fuori dal terreno di
gioco, che ha l’ultima parola
in caso di disaccordo dei
due giudici in campo.
L’azione dei “referee” (giudici di gara) è molto importante, in quanto le regole
che devono far rispettare in
campo, sono quasi tutte
volte ad assicurare l’incolumità di cavalli e giocatori,
infatti sono vietati i “tagli di
linea”, che rappresentano
l’incrocio tra due giocatori,
azione che potrebbe risultare molto pericolosa a causa
delle alte velocità raggiunte
dai cavalli in gioco.
In Italia la disciplina è regolamentata e promossa dal
Dipartimento Polo della
Federazione Italiana Sport
Equestri che, attraverso
diverse iniziative promozionali ha ottenuto una crescita
importante dei praticanti,
che negli ultimi due anni
hanno avuto un incremento
di circa il 100%, portando a
quota 200 il numero dei giocatori italiani tesserati.
Tra le iniziative più importanti: la fondazione della 1°
Scuola Federale Polo Pony,
dedicata ai bambini di età
compresa tra i 5 ed i 12 anni,
che da circa 2 anni stanno
alimentando un nuovo
“vivaio” di futuri giocatori.
CarFleet aprile 2008
11
Congiuntura
Segnali in controtendenza
di Gian Primo Quagliano
La congiuntura economica mondiale è stata profondamente scossa dalla vicenda dei mutui sub-prime.
Le previsioni di sviluppo per i paesi economicamente avanzati vengono sistematicamente
ridimensionate. E’ così anche per l’Italia, ma all’inizio del 2008 non manca qualche segnale positivo
commercio estero ed inoltre
ci riferiamo ai risultati sull’andamento dell’occupazione nel IV trimestre 2007.
l quadro economico
internazionale è come è
noto, preoccupante e
sembra destinato più a peggiorare che a migliorare. In
questo contesto anche le
previsioni di sviluppo dell’economia italiana vengono
sistematicamente riviste al
ribasso. Al momento di chiudere questa nota l’ultimo
ridimensionamento è stato
fatto dall’Isae che ha ipotizzato per il 2008 un tasso di
crescita dello 0,5%. Certo
non è molto, ma pur sempre
di crescita si tratta e ciò consente di coltivare la speranza che l’economia italiana
possa evitare di entrare in
recessione. Tra l’altro, dopo
un quarto trimestre 2007
non positivo, dai primi dati
diffusi dall’Istat sul 2008
vengono anche segnali non
negativi. Ci riferiamo ai dati
su gennaio sulla produzione
industriale, sul fatturato e gli
ordinativi dell’industria, sul
I
Produzione e consumi
L’indice della produzione
industriale dell’Istat nel
2007 ha avuto fino a settembre un andamento altalenante, ma sostanzialmente positivo. Il IV trimestre ha
fatto però registrare un calo
dell’1,5% in ottobre, del
2,4% in novembre e di ben
6,5% in dicembre. Questa
preoccupante sequenza
negativa si è interrotta in
gennaio 2008 con una piccola ma significativa crescita
(+0,5%). Ulteriori segnali
positivi sull’andamento dell’industria vengono poi,
sempre in gennaio, dai dati
sul fatturato e sugli ordinativi dell’industria che hanno
fregistrato crescite del 6,1%
e del 6,9%. A questo inizio
positivo dell’industria non
Indice Istat della produzione industriale
(variazione % tendenziale)
4
2
1,4
2
Prezzi
Una delle maggiori preoccupazioni delle autorità europee riguarda oggi i prezzi.
Dalle rilevazioni dell’Istat
emerge che in febbraio i
prezzi al consumo sono
aumentati del 2,9% rispetto
allo stesso mese del 2007,
mentre ben più sensibile,
sotto la spinta della crescita
delle materie primi, è l’incremento dei prezzi alla produzione di prodotti industriali
(+5,2% in gennaio).
Occupazione
Un altro elemento positivo
della congiuntura italiana
che rimane comunque delicata, è venuto dalla rilevazione delle forze di lavoro del IV
trimestre 2007. Continua
l’andamento positivo in atto
da tempo. Gli occupati sono
aumentati dell’1,3% e il tasso
di disoccupazione è sceso al
6,6% dal 6,9% del IV trimestre 2006.
Rilevazione Istat sulle forze di lavoro
IV trimestre 2007 (variazioni % sul IV trimestre 2006)
3,4
2,2
corrisponde un andamento
altrettanto favorevole per i
consumi. Sempre in gennaio
l’indice del valore delle vendite del commercio fisso al
dettaglio cresce dell’1,5%
per i prodotti alimentari e
dello 0,7% per i non alimentari. Poichè tuttavia l’indice
è calcolato a prezzi correnti
(cioè include l’inflazione), ai
tassi di crescita appena indicati non corrisponde uno
sviluppo delle quantità vendute che, anzi, appaiono in
diminuzione. Anche all’inizio del 2008, come già nel
2007, la debolezza della
domanda interna trova
però compenso nel buon
andamento delle esportazioni che in gennaio hanno
fatto registrare un +12%. A
questa crescita si accompagna tuttavia un incremento analogo delle
importazioni
(+12,3%)
dovuto anche alla bolletta
petrolifera.
1,3
1,0
1,0 0,9
0,4
0,5
0,3
1
0
-0,4
0
-0,2
-2
-1,5
-1
-2,4
-4
-2
-6
-6,5
-8
gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic gen ‘08
ANNO 2007
-3
-3,1
Forze di
lavoro
Occupati
In cerca di
occupazione
CarFleet aprile 2008
13
Fisco
Al 100% la detrazione Iva
di Antonio Lorenzi
Con la Finanziaria 2008 e con la Risoluzione 6/DPF del Ministero dell’Economia e delle Finanze si
definisce meglio il trattamento fiscale dell’auto aziendale. L’aspetto più importante è che, ricorrendo
determinate condizioni, sarà possibile dedurre al 100% l'Iva sulle vetture assegnate ai dipendenti
a normativa fiscale
sull’auto aziendale,
dopo lo sconvolgimento avviato dalla sentenza del 14 settembre
2006 della Corte di
Giustizia europea, è stata
ridefinita con la legge 3
agosto 2007, n. 127. Con la
nuova regolamentazione la
variante più significativa,
rispetto al precedente dettato legislativo, è la previsione di una detraibilità pari al
40% dell’Iva su tutti i costi
relativi a quei veicoli che,
pur trovando il loro impiego
nell’esercizio di imprese, arti
o professioni, non risultino
essere utilizzati all’interno
delle medesime con caratteri di esclusività.
La legge Finanziaria per il
2008, ha poi apportato alcune modifiche all’art. 19-bis1
del D.P.R. 633/1972, ossia
alla norma chiave che disciplina l’intera fattispecie, così
da recepire compiutamente
nel nostro ordinamento
quanto previsto dalla decisione del Consiglio U.E. del
giugno 2007.
Innanzitutto, è stato individuato con esattezza il
campo di applicazione della
normativa; essa fa riferimento a “tutti i veicoli a
motore, diversi dai trattori
agricoli o forestali, normalmente adibiti al trasporto
stradale di persone o beni la
cui massa massima autorizzata non supera 3.500 kg. e
L
il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non è superiore a
otto”. Come precisato dalla
Risoluzione n. 6/DPF del
Ministero dell’Economia e
delle Finanze, pubblicata il
20 febbraio 2008, rimangono esclusi i motocicli di cilindrata superiore a 350 cc.,
professioni. Innovando la
precedente situazione, in
cui venivano considerati
come tali solo quei mezzi
che formavano oggetto dell’attività propria dell’impresa, secondo la Risoluzione
devono considerarsi come
tali anche quelli “acquistati
dal datore di lavoro o acqui-
per i quali resta operante un
regime di totale indetrabilità, a meno che gli stessi
non siano classificabili come
strettamente strumentali
all’attività. Il medesimo
provvedimento ministeriale
fornisce poi un importante
chiarimento in merito alla
definizione di veicoli “utilizzati esclusivamente” nell’esercizio di imprese, arti o
siti anche in base a contratti
di noleggio o locazione,
anche finanziaria, e successivamente messi a disposizione del personale dipendente a fronte di uno specifico corrispettivo”.
In sintesi, poiché la messa a
disposizione del veicolo dietro corrispettivo costituisce
un’operazione imponibile ai
fini dell’Iva, in base ai criteri
generali in materia di detrazione l’imposta corrisposta
sui costi di acquisto e
gestione del veicolo medesimo risulta integralmente
detraibile. E’ altresì chiarito
che, per evitare effetti
distorsivi, il corrispettivo
debba risultare in linea con i
prezzi di mercato o, in mancanza, con il valore normale
della prestazione.
A tal fine, come previsto dal
nuovo 6° comma dell’art. 14
D.P.R. 633/1972, lo stesso è
fissato in misura pari all’importo del fringe-benefit calcolato secondo le tabelle
ACI; qualora il corrispettivo
pattuito sia inferiore a tale
ammontare, sarà comunque quest’ultimo a costituire la base imponibile per
l’applicazione dell’Iva sulla
prestazione.
Con
la
Finanziaria 2008 è venuta
quindi a chiarirsi una fattispecie su cui in passato la
dottrina e la prassi tributaria si erano espresse in
maniera difforme: l’addebito al dipendente di un corrispettivo per l’utilizzo della
vettura aziendale costituisce sempre un corrispettivo
soggetto ad Iva, ma essendo tale addebito da comprendersi fra i normali ricavi
d’impresa, l’Iva corrisposta
sui costi di produzione dei
ricavi medesimi deve intendersi come interamente
detraibile per l’azienda che
tali costi ha sostenuto.
CarFleet aprile 2008
15
Inchiesta
Mobilità sostenibile:
priorità anche per le flotte
Una rinnovata sensibilità ambientale spinge i responsabili delle flotte delle grandi aziende a dare
sempre maggiore importanza all’ecosostenibilità nelle loro scelte d’acquisto. Le Case automobilistiche,
di riflesso, propongono modelli sempre più “verdi” e studiano nuove tecnologie per ridurre consumi ed
emissioni nocive. Abbiamo approfondito questo tema con esponenti di Fiat, Honda, Mazda e Peugeot
’attenzione dell’opinione pubblica è
oggi
concentrata
sulle attività di trasporto
su strada, a causa del
grande sviluppo della
domanda di mobilità e
delle problematiche che
ne sono conseguite
soprattutto a livello
ambientale.
Per questo motivo le
aziende che dispongono
di flotte di veicoli dimostrano un grande interesse per le caratteristiche di
L
CarFleet aprile 2008
16
ecocompatibilità delle
vetture che entrano a far
parte dei loro parchi. Le
case automobilistiche, da
sempre molto attente al
mercato delle auto aziendali, hanno quindi cercato
di rispondere a queste
esigenze con iniziative e
novità sia a livello tecnico
che commerciale, come ci
spiegano i responsabili
per le flotte di alcuni dei
maggiori produttori automobilistici attivi sul mercato italiano.
Direttrici di intervento
Obiettivo primario delle
nuove tecnologie che sono
state sviluppate è diminuire i consumi delle automobili, poiché da questo deriva direttamente una riduzione delle emissioni nocive. “Ancora in tempi non
sospetti il Gruppo PSA, di
cui Peugeot è parte integrante, si è impegnato per
trovare soluzioni per
abbattere le emissioni
nocive – dice Philippe
Vidal, Direttore Vendite
Speciali
di
Peugeot
Automobili Italia – poiché
le “emissioni allo scarico”
dipendono direttamente
dai consumi, Peugeot continua a lavorare per contenerle sempre più, a tutto
vantaggio dell’ambiente e
del portafogli”. Anche
Honda ha da tempo rivolto
le proprie attenzioni verso
la questione ambientale.
“Il nostro passato – dice
Michele
Martuscelli,
Responsabile
Vendite
Speciali
per
Honda
Fiat Bravo 1.6 Multijet, già in regola con gli standard di emissioni Euro 5
Automobili Italia – è denso
di esempi che testimoniano l’impegno aziendale
nella salvaguardia dell’ambiente. Le principali
direttrici di intervento che
abbiamo privilegiato sono
la tecnologia ibrida, che
ha trovato realizzazione
nella nostra Civic Hybrid
con doppio propulsore
elettrico-benzina, e lo sviluppo delle celle a combustibile. Honda si sta inoltre
concentrando nello sviluppo e perfezionamento
della vettura a idrogeno, la
FCX, in grado di funzionare
egregiamente anche a
temperature al di sotto di
0°C, aspetto che in precedenza ostacolava la commercializzazione di questo
tipo di veicoli”. “Anche
Mazda – come conferma
Claudio Di Benedetto,
Fleet & Remarketing
Manager di Mazda Motor
Italia – ha messo in campo
un grande impegno, identificato dalla strategia
“Sustainable
Zoom
Zoom”. Questa strategia
nel prossimo futuro porterà Mazda a migliorare le
performance e l’economia
dei suoi motori. Si aggiungeranno veicoli con motorizzazioni bi-fuel, e tecnologia ibrida; si sta inoltre
potenziando la ricerca e lo
sviluppo di motorizzazioni
ad idrogeno”.
“Fiat – dice Nicola Pumilia,
Fleet Sales Manager di
Fiat Group Italia – propone
Nicola Pumilia, Fleet Sales
Manager di Fiat Group Italia
soluzioni concrete che
sono alla portata di tutti e
sono disponibili oggi sul
mercato, come dimostra la
sua leadership in Europa
nella produzione di vetture compatte, che per definizione sono le più rispettose dell’ambiente.
Emblema di questa strategia è la nuova 500 che,
con due anni di anticipo,
ha introdotto sul mercato i
propulsori Euro 5 Ready”.
riali, quali acciai speciali
ad altissima resistenza. La
riduzione di peso delle
vetture comporta una
notevole riduzione dei
consumi e quindi delle
emissioni di CO2”. “Fiat
attua il down-sizing delle
motorizzazioni, filosofia
della quale la nuova famiglia 1.4 T-Jet rappresenta
una delle massime espressioni – dichiara Nicola
Pumilia – in particolare,
l’adozione di un turbocompressore di nuova
generazione, abbinato ad
un motore di cilindrata
ridotta, consente di esprimere prestazioni confrontabili o migliori a propulsori di cilindrata superiore, ma con consumi ed
emissioni inferiori”.
Honda crede che “l’ibrido
sia un passaggio obbligato per i costruttori che
Soluzioni e tecnologie
Per diminuire i consumi e
contenere le emissioni
nocive ogni casa si affida a
tecnologie diverse. Per
Mazda “la principale soluzione è la “strategia del
grammo” – sostiene
Claudio Di Benedetto. La
filosofia progettuale di
Mazda prevede una cura
particolare nella progettazione di ogni singolo componente allo scopo di
ridurre al minimo il peso
dell’autovettura
senza
intaccarne, ovviamente, le
doti di sicurezza passiva.
Per ottenere questo si è
ricorso agli ultimi ritrovati
della tecnologia dei mate-
Michele Martuscelli,
Responsabile vendite Speciali
per Honda Automobili Italia
vogliano proporre soluzioni ad idrogeno per il futuro, in quanto l’idrogeno fa
comunque uso della tecnologia ibrida – dice
Michele Martuscelli – Il
sistema ibrido dovrebbe
essere considerato come
valido strumento di risparmio energetico, in grado di
risparmiare fino al 35% di
energia e molto efficiente
nella riduzione del consuCarFleet aprile 2008
17
mo di carburante utilizzato, sia esso benzina o diesel”. Peugeot ha sviluppato il “FAP, il filtro attivo
antiparticolato che, applicato ai suoi turbodiesel
HDi common rail ad iniezione diretta, consente di
ridurre a quantità tanto
piccole da essere difficilmente misurabili le emissioni del PM10 – dice
Philippe Vidal. Questo ha
consentito a Peugeot di
immatricolare in Italia dal
2001 ben 131mila vetture
equipaggiate con questo
dispositivo”.
Carburanti alternativi
Altro importante terreno di
confronto è l’uso di carburanti alternativi. “A questo
proposito Fiat - dice Nicola
Pumilia - è leader mondiale nel campo delle vetture
a metano e ritiene che la
propulsione a metano sia
oggi la scelta tecnologica
più appropriata per risolvere i problemi di inquina-
Claudio Di Benedetto, Fleet
& Remarketing Manager di
Mazda Motor Italia
mento delle aree urbane.
Per questo offre nella sua
linea ecologica “Natural
Power” un'ampia gamma
di veicoli con doppia alimentazione, metano-benzina. Fiat, inoltre, crede
molto nella validità dei
carburanti di origine vegetale, e per questo ha svi-
La Honda FCX e, sullo sfondo, la “Home Energy Station”
luppato la tecnologia Flex
fuel, che permette ai
motori di funzionare allo
stesso modo e di offrire le
stesse performance sia
con i carburanti tradizionali sia con quelli naturali
a base di alcol”.
Mazda - dichiara Claudio
Di Benedetto - ha l’obiettivo di produrre veicoli che
offrano performance notevoli e piacere di guida ma
che rispettino l’ambiente e
siano in grado di funzionare con carburanti alternativi a minor impatto
ambientale”.
“Peugeot - come sostiene
Philippe Vidal - crede che il
compito di un costruttore
sia quello di mettere a
disposizione del mercato
valide soluzioni alle sue
richieste. Un esempio per
tutti: l’intera gamma di
motori HDi del nostro marchio, ossia una Peugeot su
due vendute nel mondo,
può utilizzare, senza
necessità di ulteriori
modifiche
tecniche,
miscele di gasolio con un
quantitativo di estere di
olio vegetale (diestere a
base di colza) fino al 30%.
In questa configurazione,
la riduzione complessiva
delle emissioni di CO2 è
dell’ordine del 18%”.
idrogeno per l’auto di
famiglia. Essa sarà in
grado di alimentare una
quantità di idrogeno sufficiente per l’utilizzo quotidiano di un veicolo con
celle a combustibile, come
Honda FCX, fornendo al
contempo
l’elettricità
richiesta da un nucleo
familiare di dimensioni
medie”.
Per le flotte
Philippe Vidal, Direttore
Vendite Speciali di Peugeot
Automobili Italia
“Honda punta molto come conferma Michele
Martuscelli - sulla Civic
Hybrid. Per quanto riguarda l'idrogeno, Honda sta
perfezionando la “Home
Energy Station”, la stazione domestica in grado di
produrre energia pulita,
acqua calda per la casa e
Un’attenzione particolare
viene riservata da tutte le
case automobilistiche al
mercato delle flotte.
Proprio in questo specifico
segmento l’attenzione alle
problematiche ambientali
si manifesta con diverse
modalità. “Visto il grande
impegno che Honda pone
su tutte le tematiche
ambientali – dichiara
Michele Martuscelli – l’attenzione al mercato delle
flotte è ancora maggiore
sul prodotto “ecologico”
per eccellenza, cioè la
Civic Hybrid. La richiesta
CarFleet aprile 2008
19
da parte delle aziende di
quest’auto è in continua
crescita e questo ci ha
spinto a partire con un
programma specifico in
cui saremo noi a contattare le aziende per proporle
e far provare la Civic
Hybrid. Il prossimo anno
poi, grazie all'introduzione della nuova Hybrid,
saremo anche in grado di
ampliare la nostra offerta
alle aziende”.
Per Philippe Vidal, “il fattore “rispetto dell’ambiente” sta diventando
sempre più importante
nelle scelte dei gestori di
flotte, anche di quelle di
grosse dimensioni. Ad
esempio, dieci delle più
importanti aziende italiane si sono impegnate a
ridurre le emissioni del
loro parco del 10%, percentuale che, tradotta in
cifre, significa una riduzione di migliaia di tonnellate di emissioni di CO2.
Insomma, quella del
rispetto ambientale è una
“Sustainable Zoom Zoom”, la strategia Mazda per l’ambiente
“rivoluzione mentale” che
vede proprio le flotte
schierate in prima fila,
dando un significativo
segnale di impegno sociale”. Fiat, come dice Nicola
Pumilia, “mette a disposizione dei responsabili
delle flotte una gamma di
soluzioni tecnologicamente avanzate e di veicoli
capaci di rispondere alle
esigenze di mobilità di
una vasta categoria di
utenti, compreso il settore
professionale. Fra gli elementi di maggior successo la motorizzazione
Peugeot punta sul FAP. Nella foto la Peugeot 1007 1.6 16V HDi FAP
1.600 Multijet, già proposta sulla Bravo e presto
anche su altre vetture, che
risponde egregiamente
alle esigenze aziendali e
soprattutto è già in regola
con gli standard emissivi
Euro 5”.
Claudio Di Benedetto
mette in evidenza che “i
responsabili di flotta stanno sentendo sempre più il
senso di responsabilità
verso l’ambiente. Una loro
decisione di acquistare
veicoli meno inquinanti ha
un impatto notevole.
Mazda offre quindi una
linea di prodotti assolutamente competitiva rispetto al tema delle emissioni
ed in particolare propone
per tutte le motorizzazioni
diesel il filtro antiparticolato di serie. Una garanzia
in più per l’ambiente, per
la massima mobilità
rispetto alle limitazioni di
traffico e per il valore residuo dell’usato”.
Vincenzo Conte
CarFleet aprile 2008
21
Dossier
Car sharing: soluzione facile,
ecologica ed economica
Con il car sharing l’auto si usa solo quando serve e si paga solo quando si usa. E’ un sistema di
mobilità “pay-per-use” con il quale si paga l’effettivo utilizzo del veicolo, in base a tariffe orarie e
chilometriche prestabilite. Il car sharing è un’ottima soluzione per un uso intelligente ed ambientalmente sostenibile delle vetture, ma soprattutto è un beneficio per il portafoglio degli automobilisti
a mobilità è la vera sfida dei
prossimi anni e tutte le città
necessitano di nuove soluzioni per combattere traffico, inquinamento e problema-parcheggi. A
questo riguardo, un servizio particolarmente efficace è il car sharing,
cioè l’uso orario di auto a noleggio
self service distribuite in punti di
raccolta dislocati in varie aree della
città. L’auto si prenota, si utilizza e
si deposita nuovamente in uno di
questi punti, mentre l'addebito è
automatico sul conto corrente piuttosto che tramite carta di credito.
L
Come funziona
Le modalità di accesso al servizio
sono molto semplici. Il primo passo
consiste nell’associarsi al circuito
Confronto tra l’utilizzo di un’auto di proprietà
e il servizio di car sharing
Modelli 5.000 km/anno 10.000 km/anno 13.000 km/anno
Auto
proprietà car sharing proprietà car sharing proprietà car sharing
Punto
Stilo
Multipla
4.050
5.200
5.970
2.360
2.740
3.030
3.650
4.230
4.670
4.640
5.960
6.912
4.690
5.450
6.020
Fonte: ICS (Iniziativa Car Sharing)
che eroga il servizio e gestisce una
flotta di veicoli di diversa tipologia.
L'utente può poi prenotare telefonando alla centrale operativa (attiva 24 ore su 24) e prelevare in qualsiasi momento del giorno e della
Il car sharing è una soluzione molto interessante soprattutto per le grandi città
CarFleet aprile 2008
22
4.400
5.670
6.550
notte il veicolo richiesto dall'area
di parcheggio più vicina, dove poi
l’auto deve essere riconsegnata. Il
costo totale per l'utente è quindi
composto da un costo fisso (una
quota di abbonamento) ed un
costo variabile legato all'utilizzo
del servizio articolato in una quota
chilometrica e in una quota oraria.
Al momento dell'iscrizione all’associato viene rilasciato un numero
di identificazione personale (PIN) e
una smartcard, una scheda magnetica individuale necessaria per ritirare la vettura, restituirla e far fatturare il servizio. L'auto assegnata
si apre e si chiude con la smartcard
ed un dispositivo elettronico installato a bordo dell'auto registra
automaticamente i dati del viaggio,
riportati poi nella fattura che il
gestore recapita a domicilio.
Una nuova idea di mobilità
Il car sharing, utilizzando veicoli
con gli standard tecnologici di
emissione e di sicurezza più
aggiornati, consente quindi di
abbinare benefici ambientali ed
economici, mitigando gli impatti
nocivi del traffico sulle nostre città.
Le esigenze di mobilità che questo
servizio soddisfa prevalentemente
sono quelle di tipo occasionale,
preferibilmente di corto-medio raggio e di breve durata. Ma ciò non
esclude che possa essere una efficace soluzione anche per utilizzi di
lunga durata e percorrenza. La lista
dei vantaggi del car sharing, inoltre, comprende: la libera circolazione in tutte le zone della città (Ztl
incluse), la possibilità di parcheggiare negli spazi disponibili senza
alcun costo aggiuntivo sostando
liberamente nei parcheggi a pagamento per residenti e nelle aree di
scambio, la possibilità di transitare
nelle corsie preferenziali e di muoversi in auto nei giorni di blocco del
traffico. Ciò che conta di più è però
che fa risparmiare denaro assicurando prestazioni simili a quelle di
un’auto privata, ma a costi decisamente inferiori in quanto non si
deve più sostenere la spesa per
l’acquisto della vettura, per il bollo,
per l’assicurazione, per il bollino
blu, per la revisione, per le eventuali riparazioni, per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, ecc.
Il car sharing in Italia
Nel nostro Paese l’esperienza del
car sharing è iniziata nel 2000 con
il sostegno decisivo del Ministero
dell'Ambiente che ha promosso la
costituzione di ICS (Iniziativa Car
Sharing), che associa enti locali e
società private con l’obiettivo,
appunto, di sviluppare questa
innovativa soluzione di mobilità
sostenibile. In Italia il car sharing è
oggi attivo in molte città e capoluoghi di regione e di provincia, tra cui
Bologna e provincia (Caratc
Bologna), Firenze (Car Sharing
Firenze), Genova (Genova Car
Sharing), provincia di Milano (Car
Sharing Italia), Modena (ATCM
Modena), Parma (Infomobility
Parma), provincia di Rimini (Car
Sharing Italia), Roma (Roma Car
Sharing), Scandicci e Sesto
Fiorentino (Car Sharing Firenze),
Torino (Car City Club Torino),
Venezia (ASM Venezia). Alle città di
Palermo e Padova sono già stati
assegnati i finanziamenti per avviare prossimamente il servizio.
Attualmente (dati aggiornati a settembre 2007) i numeri del car sharing in Italia sono: 9.488 abbonamenti, 360 auto, 219 parcheggi
dove ritirare e lasciare l’auto.
Torino vanta il più ampio parco
auto, con 97 veicoli e 59 parcheggi
a disposizione davanti a Milano
I gestori di servizi di Car Sharing in Italia
(Dati aggiornati a settembre 2007)
Inizio
Auto Utenti Parcheggi
Bologna Agosto 2002
39
1.080
24
Firenze
Aprile 2005
24
713
18
Genova Luglio 2004
43
1.470
31
Milano
50
1.467
32
Modena Aprile 2003
17
245
15
Parma
Febbraio 2007
10
283
5
Rimini
Marzo 2003
5
45
5
Roma
Marzo 2005
31
480
21
Torino
Novembre 2002
97
1.411
59
44
2.294
9
360
9.488
219
Settembre 2001
Venezia Agosto 2002
Totale
Flotta *
Fiat Panda, Fiat Punto,
Fiat Multipla, Fiat Grande
Punto, Fiat Doblò
Fiat Panda, Fiat Multipla,
Fiat Grande Punto
Fiat Panda, Fiat Punto,
Fiat Multipla, Fiat Doblò,
Fiat Doblò Cargo, Fiat
Ducato, Opel Astra
Smart, Peugeot 207,
Peugeot 1007, Citroën
C3, Fiat Punto Bipower,
Fiat Multipla, Fiat
Multipla Bipower, Opel
Zafira, Toyota Prius
Fiat Punto, Fiat Stilo,
Fiat Doblò
Fiat Panda, Fiat Punto,
Fiat Grande Punto, Fiat
Multipla Natural Power,
Fiat Idea, Toyota Prius
Fiat Panda, Fiat Multipla,
Fiat Grande Punto
Fiat Panda, Fiat Punto,
Fiat Multipla
Fiat Panda, Fiat Punto,
Fiat Multipla, Fiat Grande
Punto, Fiat Doblò, Fiat
Doblò Cargo, Fiat Idea
Fiat Panda, Fiat Punto,
Smart, Ford Ka, Opel
Corsa, Opel Agila,
Opel Zafira
* Le auto della flotta ICS Iniziativa Car Sharing sono veicoli certificati secondo i più aggiornati standard sulle emissioni e sono dotati, in molti casi, di propulsioni innovative ed a
basso impatto ambientale (metano/benzina, elettrico/benzina, filtro FAP o vetture ibride)
Fonte: ICS (Iniziativa Car Sharing)
CarFleet aprile 2008
23
Dossier
che ha 50 auto e 32 parcheggi.
Venezia ha invece il maggior numero di contratti sottoscritti (2.294).
Gli obiettivi di sviluppo
Il circuito nazionale di ICS è completamente “interoperabile”. Ciò
significa che ogni utente che abbia
sottoscritto nella propria città un
abbonamento presso il gestore
appartenente al circuito ICS, può
usufruire del servizio offerto in
tutte le città aderenti, sottoscrivendo un unico contratto, utilizzando
ovunque le medesime procedure
operative ed interfacciandosi unicamente con il gestore presso cui è
abbonato. “Il nostro target – dice
l’ingegner Marco Mastretta, direttore di ICS – è composto da un’utenza business (aziende, professionisti che trovano interessante il
prodotto in sostituzione o in integrazione delle loro auto aziendali)
e da un’utenza familiare, che utilizza però il servizio in modi e frequenze differenti secondo le diverse realtà urbane. Il nostro principale obiettivo – prosegue Mastretta –
è ora quello di estendere il servizio
anche in altre realtà urbane oltre a
quelle in cui siamo già presenti, a
cominciare da Palermo e Padova,
che nei prossimi mesi attiveranno i
rispettivi servizi di car sharing”.
Un parcheggio per auto in car sharing
Gli incentivi
Un ulteriore riconoscimento della
validità del car sharing, come soluzione di mobilità ecocompatibile, è
venuto con i recenti provvedimenti
relativi all’incentivazione alla rottamazione dei veicoli inquinanti. Il
Ministero dell’Ambiente ha infatti
stanziato un milione di euro a favore di tutti coloro che rottamano
un’auto e decidono di abbonarsi al
car sharing. L’iniziativa, volta principalmente ad incentivare il ricambio del parco auto, è rivolta a tutti i
cittadini residenti in una delle province italiane in cui è attivo il servizio di car sharing intestatari di
Un’auto in car sharing contraddistinta da un apposito logo
CarFleet aprile 2008
24
un’auto immatricolata fino al
31/12/2000 e la cui rottamazione
sia stata effettuata in una data successiva al 5/7/2006. L’incentivo
agli abbonati al car sharing consiste in un bonus di 800,00 euro (Iva
compresa) a valere sui costi di utilizzo chilometrico sostenuti in un
periodo di 2 anni, nella gratuità
dell’abbonamento il primo anno e
in uno sconto del 50% sul costo
dell’abbonamento del secondo
anno. Restano a carico degli abbonati solo i costi relativi all’utilizzo
orario del veicolo.
L’esperienza di Genova
E’ interessante, a questo proposito, l’esperienza di Genova Car
Sharing, un’iniziativa di successo
realizzata attraverso la costituzione di una società in partneship
pubblico-privata tra il Comune di
Genova ed alcune società private
particolarmente qualificate. La
società che gestisce il car sharing
genovese è infatti partecipata al
30% da Ami (Azienda Mobilità ed
Infrastrutture del Comune di
Genova) ed al 70% da una società
privata che è Automotive.
Elemento decisivo è la collaborazione stabilita da Genova Car
Sharing con NGS, società specializzata nell’autonoleggio a lungo termine facente parte del Gruppo
LeasePlan, leader nazionale del
Dossier
so modo l’esperienza dei gestori
di autonoleggio può ricevere un
notevole supporto anche dal car
sharing e dalle soluzioni tecnologiche che adotta per sviluppare il
‘pay per use’ del veicolo”.
NGS, leader nel noleggio a lungo termine
e nella gestione di flotte aziendali
nel nord-ovest del Paese
E’ il Nord Ovest l’area del Paese in cui opera NGS – Nolauto Genova System
società genovese di autonoleggio a lungo termine e gestione di flotte di
auto aziendali appartenente al Gruppo LeasePlan, che ha oltrepassato gli
originari confini liguri affermando la sua presenza, competenza e professionalità anche in Piemonte, Val d’Aosta e Sardegna. Oggi, attraverso le
sue 5 sedi commerciali, NGS opera con successo in un bacino di utenza
oltremodo ricco, sia per presenza di grandi realtà industriali private e pubbliche, sia per potenzialità di sviluppo.
“Essere leader di mercato nella gestione delle flotte aziendali - dichiara
Marco Gandolfi, sales manager di NGS - in un’area del Paese così produttiva è per noi motivo di grande soddisfazione ed un importante riconoscimento della nostra flessibilità e capacità di soddisfare le richieste di una
clientela sempre più esigente”.
Con un parco auto di circa 8.000 autoveicoli, NGS assicura da oltre dieci
anni la fornitura di servizi di noleggio a lungo termine, di fleet management e di lease back a oltre 1.000 aziende e realtà imprenditoriali di spicco
come Iride, Boero Colori, Marvecs, Piaggio Aero Industries e Nespro, ma
anche a enti pubblici come AMIU. Molto apprezzato è il servizio “implant”,
che garantisce consulenza costante e assistenza continua tramite la presenza fisica di personale dedicato nella struttura dell’azienda cliente.
L’assistenza ai propri clienti sul territorio è assicurata da circa 6.000 officine convenzionate e da un numero verde attivo 24 ore su 24.
I costi del car sharing a Genova
Ma quanto costa il servizio di car
sharing a Genova? Pagata la
quota annua di 135 euro, la tariffa
oraria varia dai 93 centesimi delle
Fiat Punto e Panda nella fascia
oraria notturna (dalle 22.00 alle
7.00) ai 3,41 euro di Ducato. A
questa cifra occorre aggiungere
una tariffa al chilometro che va
dai 22 centesimi delle Fiat Punto
e Panda per percorrenze superiori
ai 300 km ai 71 centesimi del
Ducato per percorrenze inferiori
ai 100 km. I costi comprendono
anche l’Iva ed il carburante. Se si
resta a secco è possibile fare
rifornimento presso un impianto
della Erg, abilitato utilizzando la
carta carburante in dotazione al
veicolo o, in mancanza di carta
carburante, presso qualsiasi
distributore facendosi poi rimborsare, a fronte di un giustificativo
di spesa, da Genova Car Sharing.
Quindi facendo un po’ di conti la
convenienza del servizio appare
in tutta la sua evidenza ed è
innanzitutto questo il presupposto che sta garantendo il successo dell’iniziativa genovese.
E.M.
settore. “La nostra sfida – dice
Marco Silvestri, direttore di Genova
Car Sharing – è quella di dimostrare che questo servizio può essere
annoverato tra le modalità permanenti della mobilità urbana e non
più solo come un’esperienza di
laboratorio di breve periodo.
Genova è sicuramente sulla buona
strada, potendo contare all’inizio
del 2008 su oltre 1.600 clienti, più
di 60 auto e 34 parcheggi e, soprattutto, avendo realizzato una crescita a due cifre nei primi tre anni e
mezzo di attività”.
cesso come quella svizzera dimostra infatti come l’offerta di car
sharing diventi sempre più appetibile se è in grado di includere
anche altre tipologie di servizi di
mobilità, quali il noleggio di
medio periodo e quello a lungo
termine. In questo senso il car
sharing non è concorrenziale
all’autonoleggio, ma è assolutamente complementare. Allo stes-
Ermanno Molinari
Le tariffe del car sharing a Genova *
Tariffe orarie
Tariffe Km
MODELLO
07-22
Il ruolo di NGS
“La partnership – continua Silvestri
– con una società specializzata nel
noleggio a lungo termine come
NGS è fondamentale per il funzionamento del nostro sistema di
offerta e contribuisce a creare condizioni più favorevoli alla crescita
quantitativa del nostro servizio di
car sharing. Un’esperienza di sucCarFleet aprile 2008
26
- Punto, Panda
- Doblò, Multipla,
- Astra, Grande Punto
Multipla, Prius
- Doblò Cargo
- Ducato
22-07
< 100
101-300
> 300
2,20
2,55
0,93
1,00
0,50
0,60
0,32
0,38
0,22
0,28
2,62
2,55
3,41
1,00
1,00
1,45
0,67
0,60
0,71
0,43
0,38
0,43
0,33
0,22
0,32
* Le tariffe includono carburante e Iva
Fonte: Genova Car Sharing
Ecologia
Il pneumatico
si tinge di verde
Resistenza al rotolamento, rumorosità e riciclo a fine vita sono le aree dove i progettisti lavorano
per dare una miglior valenza ecologica alle coperture. Il pneumatico è un componente essenziale dei veicoli
a motore; nel bene permette la loro mobilità, nel male contribuisce a determinarne l’impatto ambientale.
Di fondamentale importanza si rivela un controllo periodico della pressione di gonfiaggio
a un paio di decenni, le
emissioni di un parco circolante in continuo aumento e
l’accresciuta coscienza ecologica
degli utenti hanno obbligato le
case produttrici a considerare con
attenzione i rapporti fra gomme ed
ambiente. Rapporti che non sono
ideali, visto che molte delle caratteristiche dei pneumatici non
vanno d’accordo con un habitat
verde. Le aziende sono ben consce
delle loro responsabilità verso la
comunità; così, di recente, undici di
loro (le maggiori del settore) hanno
deciso di combinare gli sforzi per
identificare l’impatto sull’ambiente
dei rispettivi siti di produzione e
dei pneumatici stessi, affidando il
compito alla società americana
ChemRisk, specializzata nell’analisi dei rischi. I punti in cui le gomme
coinvolgono l’ambiente sono
sostanzialmente tre: la resistenza
al rotolamento, la rumorosità e la
destinazione a fine vita.
D
serve a superare tale resistenza. I
parametri che la controllano sono il
disegno battistrada, la sua mescola e la pressione di gonfiaggio. Per
avere una minima resistenza al
rotolamento il pneumatico dovrebbe essere pieno, di gomma dura e
senza disegni; al contrario, un battistrada fortemente tassellato, una
mescola morbida ed un sottogonfiaggio determinano uno sforzo
elevato. L’ultimo elemento è anche
l’unico su cui l’autista può intervenire. L’impatto del sottogonfiaggio
sul consumo è drammatico: se la
pressione scende di 0,1 bar rispetto a quanto prescritto il consumo
aumenta fino al 3%. E con il consumo aumenta anche la quantità di
Co2 che si immette nell’aria.
Analoga è l’influenza sull’usura e
sulle prestazioni, dunque sulla
sicurezza. Il controllo regolare della
pressione è uno di quei comportamenti “virtuosi” che l’automobilista dovrebbe sempre avere per il
rispetto dell’ambiente e del proprio
portafoglio. Siccome però così non
è (o lo è molto di rado), le Case
automobilistiche hanno iniziato ad
equipaggiare i modelli di gamma
medio-alta con rilevatori di pressione che segnalano eventuali problemi ai pneumatici. Ai tanti che non
dispongono di tale dispositivo (a
proposito, negli Stati Uniti è già
obbligatorio sulle auto nuove), la
Pirelli propone il suo K-Pressure;
nella versione più semplice è un
cappellotto che si avvita sulla valvola e con il suo colore avvisa visivamente l’automobilista dello
Gomme e CO2
Per analizzare il primo punto va
ricordato che, ad ogni giro, il pneumatico si deforma per aderire alla
strada, ritornando alla forma iniziale quando se ne distacca. Queste
continue deformazioni lo riscaldano sprecando energia, ma sono
inevitabili per far avanzare il
mezzo. Ecco, in sintesi, la resistenza al rotolamento. Mediamente si
può dire che, a normale velocità
stradale, fra un terzo ed un quarto
della potenza erogata dal motore
CarFleet aprile 2008
28
La rumorosità di una gomma viene valutata sia all’esterno che all’interno delle vetture
Ecologia
stato dei pneumatici, ma nella
forma più completa K-Pressure fa
arrivare il messaggio addirittura sul
cellulare. Abbiamo comunque citato altri due elementi che influenzano la resistenza al rotolamento, e
di conseguenza il consumo di carburante: la mescola ed il disegno.
Entrambi sfuggono al controllo dell’automobilista, ma sono in mano
ai progettisti; stavolta il pungolo al
miglioramento viene non più dagli
utenti, quanto dal settore del
primo equipaggiamento. I costruttori di vetture, infatti, sono costantemente alla disperata ricerca di
ogni elemento che li aiuti a tener
basse le dichiarazioni ufficiali sul
consumo di carburante, ed i pneumatici possono veramente dar loro
una mano. Nel rapporto fra resistenza al rotolamento e sete di carburante esiste la regola empirica
del cinque ad uno: ad ogni 5% di
diminuzione del coefficiente di
rotolamento corrisponde l’1% di
risparmio. Un bel salto in avanti su
questa strada è stato fatto con l’introduzione della silice nelle mescole, in quantità sempre maggiori e
con pari miglioramento della scorrevolezza. Non c’è costruttore di
pneumatici che non abbia percorso
I chimici hanno in mano la parte più segreta delle coperture: la mescola
questa strada e non la pubblicizzi
con enfasi. Gli ultimi due pneumatici “verdi” arrivati sul mercato, il
Michelin Energy ed il Pirelli
Cinturato (entrambi alla seconda
generazione) debbono molto delle
loro qualità risparmiatrici alla silice. Ma ormai il passaggio da nerofumo a biossido di silicio (la silice,
appunto) è praticamente completato; allora le aziende provano a percorrere delle strade alternative,
anche le più improbabili, purchè in
qualche modo ecologiche. Qualche
anno fa la Goodyear mise in commercio una copertura contenente
amido di mais; adesso una mescola ancor più curiosa viene dal
Giappone, dove i chimici della
Yokohama hanno messo a punto
una mescola nientemeno che al
limone! La Super Nano Power
Rubber, con aggiunta di succo di
agrumi, sembra diminuire drasticamente l’impiego delle componenti
petrolifere nella mescola ed in più
ne migliora la impermeabilità. Il
che vuol dire minori rischi di sgonfiamento in esercizio. Se tutto il
parco circolante europeo fosse
equipaggiato con pneumatici verdi
dell’ultima generazione, il risparmio di carburante sarebbe pari a
4,5 milioni di litri di gasolio e di 1,5
miliardi di litri di benzina l’anno. E
l’emissione di Co2 nell’aria diminuirebbe di 15 milioni di tonnellate.
Gomme e rumore
Il complicato meccanismo che misura la resistenza al rotolamento
CarFleet aprile 2008
30
Un altro punto in cui il pneumatico
si mette in rapporto con l’ambiente
è la rumorosità. I continui affinamenti portati al rombo del motore e
degli altri organi di una vettura
hanno fatto sì che ormai la sorgen-
Ecologia
te primaria di rumore siano proprio
le gomme. I più attenti alla silenziosità sono ancora una volta i
costruttori di vetture, che richiedono limiti sempre più ristretti ai
gommisti, proprio come accade per
la resistenza al rotolamento. I tecnici rilevano la rumorosità sia da
fuori che all’interno delle auto;
depurando la registrazione di quelle frequenze che di sicuro provengono dalla meccanica, è possibile
analizzare quanto è di stretta
responsabilità delle coperture. Ed
attraverso la progettazione elettronica si può studiare il fenomeno
senza neanche costruire fisicamente i battistrada, ma disegnandone
uno al computer e modificandolo a
poco a poco. Si è così scoperto che
i suoi elementi non debbono ripetersi sempre uguali nella circonferenza, ma avere un passo variabile
(un blocchetto più corto ed uno più
lungo) in modo da eliminare l’innescarsi di risonanze. Sempre l’analisi elettronica ha decretato - almeno
al primo equipaggiamento - la fine
dei disegni a freccia, molto attraenti per gli appassionati del tuning,
ma insoddisfacenti per i complessi
algoritmi che selezionano le frequenze fastidiose all’orecchio
umano.
Il termovalorizzatore gestito dalla Marangoni brucia ogni ora 2 tonnellate di pneumatici
Lo smaltimento
Seppure migliorati la resistenza al
rotolamento, il chilometraggio e la
rumorosità, anche per le gomme
arriva la fine della vita utile; e questa è un’ultima fase in cui le coperture intervengono negativamente
sull’ambiente. Va infatti detto che
una gomma, una volta stoccata in
qualche sito, lì rimane, non essendo praticamente soggetta ad alcun
fenomeno di degradazione. Sono
circa 20 milioni l’anno, solo per
Un semplice controllo della pressione può evitare molti problemi
CarFleet aprile 2008
32
l’Italia, le coperture da smaltire. Da
esse non è possibile recuperare
alcun componente, perchè l’amalgama risultante dopo la vulcanizzazione non permette una separazione economica.
Negli ultimi anni si è studiato un
parziale riciclo tramite la triturazione ed il successivo impiego con il
bitume nei manti stradali. Le superfici fonoassorbenti che si incontrano in autostrada fanno largo uso di
tale composto con ottimi risultati,
ma la quantità di gomme così si riutilizzata è sempre largamente inferiore a quanto si produce. Un’altra
strada percorsa è lo sfruttamento
del forte contenuto termico del
pneumatico, con una tecnologia
tutta italiana.
La Marangoni, infatti, nel suo
termo-valorizzatore di Rovereto
brucia circa 2 tonn/ora di pneumatici interi (dunque senza costi di
preparazione di alcun genere) producendo vapore, e quindi energia
elettrica utilizzata dallo stabilimento. Ed è così che nella migliore
delle ipotesi finisce la vita del
pneumatico, vita sempre piuttosto
tribolata dal punto di vista
ambientale.
Pietro Paolo Marziali
Ma quanto sono verdi le gomme?
Parla chi le gestisce sul campo
Resistenza al rotolamento, rumorosità e comfort sono le caratteristiche che influenzano maggiormente
l’utente nella scelta di un pneumatico. Il tutto, se possibile, nella massima economia. Poi, una volta in
marcia, massima attenzione perchè le gomme siano correttamente gonfiate e prive di tagli e abrasioni.
Ma siamo sicuri che tutti abbiamo ben chiare le priorità “ecologiche” per i pneumatici? Abbiamo sentito
l’opinione di chi è a contatto con i produttori di veicoli e con i gestori delle flotte aziendali
“Chi è sul campo, come i gestori delle flotte aziendali – esordisce Lucio Bartiromo, amministratore
delegato di Tyre Team – alla resistenza di rotolamento deve dar credito sulla fiducia; ha però un
accorgimento per mantenerla sempre al massimo valore: la pressione di gonfiaggio. Gli associati a
Tyre Team hanno in cima al decalogo dei comportamenti virtuosi da tenere il controllo della pressione ogni volta che una vettura entra in officina. Addirittura gli abbiamo preparato un programma
di mailing che invia al cliente un messaggio ricordandogli le scadenze per un’accurata manutenzione delle sue coperture”.
“Fino a qualche tempo fa - dichiara Alberto Bergamaschi, responsabile della Continental per il primo
equipaggiamento delle auto “made in Italy” – le richieste delle Case erano concentrate soprattutto
sul comfort. Adesso, soddisfatto tale aspetto, l’interesse si è spostato sulla resistenza al rotolamento. Tutti i costruttori esigono infatti dalla copertura la massima scorrevolezza, in modo da limare i consumi fino alla seconda cifra decimale. Anche un decimo di litro in meno per loro è importante quando è il momento di pubblicare i dati sulle documentazioni, facendoli diventare elemento di
valutazione da parte dei clienti. Da qualche tempo in qua poi, molte Case, fra cui la Fiat, stanno mettendo sul mercato delle versioni “risparmiose”, cioè modelli in cui ogni parametro (motorizzazione,
aerodinamica, peso ed anche coperture) è ottimizzato per il consumo. E per le coperture vengono fissati valori di scorrevolezza estremi, raggiungibili solo con molti sforzi, lavorando su nuovi materiali e nuove mescole”.
“Dagli utenti privati e dai gestori di flotte – segnala Claudio Passerini, responsabile marketing della
catena Driver Pirelli - arriva una sempre maggior richiesta di gomme ecologiche, seppure in maniera generica. Infatti la comunicazione su questo tema ultimamente è stata molto forte, sia da parte
di noi costruttori sia da quella dei media. Però i vari aspetti di un pneumatico davvero “verde” alla
maggior parte dei clienti sono ancora indistinti. Il più chiaro è la percorrenza chilometrica, perché
tocca immediatamente il loro portafoglio. E volentieri essi scelgono un prodotto amico dell’ambiente, ma fintanto che non venga loro chiesto un premium per tale dote”.
“Una caratteristica in cui l’ecologia entra a pieno diritto è il massimo utilizzo delle gomme, per non
riempire le discariche di pneumatici ancor utili, ma mal consumati - segnala Giancarlo Buonasorte,
Fleet Manager di Goodyear Dulop -. A questo scopo evidenziamo sempre la necessità di una accurata manutenzione e di una periodica rotazione che permettano di sfruttare ogni millimetro del battistrada. La nostra azienda dispone di un portale web su cui figurano tutti i movimenti delle coperture di chi adopera una vettura a noleggio. Se per necessità devono essere montate le versioni invernali, quelle estive vengono fisicamente prese in consegna dal rivenditore e riportate sul suo
account, sempre controllabile dall’azienda di noleggio. L’ultima delle caratteristiche ecologiche alle
quali l’utente viene sensibilizzato è la gestione delle coperture usurate”.
“Tutti gli aderenti alla rete PointS - dichiara Alfredo Sisti, Fleet Manager del gruppo Pneuservice e
responsabile commerciale PointS – sanno di doversi prendere cura del pneumatico anche a fine vita.
Per questo si stanno organizzando per avere la certificazione ambientale secondo le norme Uni Iso
14001-2.004, certificazione che li impegna a conferire le gomme usate ad una discarica. Questa operazione fa spesso nascere una piccola discussione con chi utilizza la vettura, perché essa prevede un
costo al quale anch’egli dovrebbe partecipare. Ma se è facile fargli capire l’importanza ecologica
della scorrevolezza o dell’esatta pressione di gonfiaggio, il suo interesse svanisce allorché gli si
chiede di intervenire economicamente, anche se in misura minima”.
P.P.M.
CarFleet aprile 2008
33
Novità
di Lodovico Basalù
HYUNDAI i10,
DEGNA EREDE DELLA ATOS
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbb
Capacità di carico W
Sedici centimetri in più. E qualche chilo
in surplus da portarsi a spasso. Niente
paura. Stiamo parlando della nuova
Renault Grand Modus che rispetto alla
versione finora conosciuta – ribattezzata
New Modus – aumenta decisamente la
capacità di carico. Ora si passa da 454
litri a ben 1.454, valori degni della
migliore Station Wagon. Con 4,03 metri
di lunghezza migliora anche l’abitabilità,
cosa di cui beneficiano gli occupanti dei
sedili posteriori, visto che il divano può
scorrere, oltretutto, longitudinalmente.
Rivisti anche i fari anteriori e vari particolari, comprese inedite cromature. A
livello di motori, restano i due propulsori a benzina di 1.2 e 1.6 litri e l’arcinoto –
e ottimo – turbodiesel di 1.5 litri.
Disponibile in tre configurazioni, a livello di potenza. Ovvero 70, 85 e 105 cv.
Prezzi a partire da circa 14.000 euro.
WW
RENAULT GRAND MODUS,
CRESCERE È BELLO
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
AUDI A3 CABRIOLET,
ELEGANZA E TECNOLOGIA
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbb
CarFleet aprile 2008
36
Dopo la i30 ecco la i10. Diminuiscono le
dimensioni – in omaggio al segmento che
la coreana va a coprire – ma restano i contenuti di base. Quelli che la Hyundai,
appunto, con la i30 ha mostrato di saperci
fornire. La i10 è chiamata a sostituire in
particolare la Atos, anche se per qualche
mese la progenitrice resterà a listino.
Lunga 3,57 metri e larga 1,60, la Hyundai
i10 non rinnega una certa parentela con la
Kia Picanto, visto che il gruppo Hyundai è
proprietario del marchio Kia.
Frontale aggressivo, cinque porte, sfruttamento ottimale degli spazi sono solo alcune delle tante qualità della i10. Dal punto
di vista meccanico, per il momento sono
disponibili due unità: un benzina di 1,1 litri
da 66 cv e un turbodiesel della medesima
cilindrata, ma con 75 cv sotto il cofano.
Cambio manuale a 5 rapporti o automatico
in optional, prezzi da circa 11.000 euro.
Capacità di carico W
WW
Capacità di carico W
WWW
Volendo, può anche trasportare due paia
di sci. Anche se la stagione – salvo che
sui ghiacciai – è ormai quasi finita. Tanto
basta per rendere la Audi A3 Cabriolet
una “scoperta” che cerca di offrire ogni
comfort. Lo schienale posteriore, infatti,
si abbassa e si apre per trasportare
oggetti particolarmente lunghi. Il tutto
condito da un lusso estremo, con gli
interni in pelle nella versione Ambition. Il
design complessivo anticipa quelle che
saranno le future evoluzioni della
gamma A3. La capote in tela multistrato
è disponibile nei colori blu, rosso e nero.
Quattro i motori, con i noti turbodiesel di
1.9 litri da 105 e 140 cv e due a benzina, il
TFSI di 1.8 litri da 160 cv e il 2.0 litri da
200 cv. Il cambio è manuale a 6 rapporti
nelle versioni più potenti, mentre in
opzione c’è l’automatico S-Tronic.
Compatta finché si vuole ma in grado
di rivaleggiare con le più blasonate
coupè in senso stretto. Ecco un altro
esempio da Monaco in grado di stupire. A parte il design, che ha aggiunto la
coda alla nota Serie 1, qui c’è anche,
sotto il cofano anteriore, un motore in
grado di stupire anche chi è avvezzo da
tempo a domare una buona dose di
cavalli. Ben 306, erogati da un 6 cilindri a benzina a doppio turbo, già noto
per la sua estrema brillantezza.
Il baricentro basso e la perfetta distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno fanno il resto. Il tutto condito da
un eccellente cambio manuale a 6 rapporti, dal controllo di stabilità DSC, da
cerchi in lega da 18”. Le prestazioni?
Da 0 a 100 km/h in 5”3 e una velocità
massima di 250 km/h. Il listino è di
circa 42.000 euro.
BMW 135i COUPÈ:
MOTORE BITURBO, EMOZIONI RACING
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
CITROËN BERLINGO,
DESIGN E PRATICITÀ
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
Arriva sul mercato italiano a metà maggio il cugino del Citroën Berlingo, il
Bipper. La vecchia versione – che pure
in casa Peugeot resta in produzione
come in casa Citroën – si chiama, in
Italia, sempre “Ranch”.
Per quel che riguarda invece caratteristiche tecniche e motori del Peugeot
Partner Tepee, sono ovviamente le
stesse del Citroën Berlingo, essendo
oltretutto costruiti entrambi sulla
medesima catena di montaggio. Sei
sono le motorizzazioni previste (due a
benzina e quattro Hdi).
Anche Peugeot Italia prevede una versione sbarazzina, chiamata Outdoor,
da definire “similfuoristrada”. La commercializzazione della nuova gamma
Partner Tepee comincerà a maggio. Al
momento di andare stampa non sono
stati resi noti i listini.
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Capacità di carico W
WWW
Più grande, più confortevole. Sul frontale spicca una doppia fila di “chevron”
cromati, simbolo della Casa francese.
Lunghezza di 4,38 metri, larghezza di
1,81, altezza di 1,80, passo di 2,73, capacità di carico minima di 675 litri, con 5
passeggeri a bordo. Che può arrivare a
3.000 litri con i soli due occupanti anteriori.
Sono alcune delle caratteristiche del
Nuovo Berlingo, in commercio da giugno. Il lunotto è apribile, mentre
all’interno i sedili sono smontabili e
ripiegabili. L’abitacolo offre vari vani
portaoggetti per un totale di 170 litri
di capienza. Costruito sul pianale
della C4 Picasso, Berlingo ha due
motorizzazioni a benzina e tre turbodiesel. I propulsori a gasolio 1.6 litri
HDi, prevedono tre livelli di potenza:
75 cv, 92 cv e 110 cv FAP.
PEUGEOT BIPPER E PARTNER,
UNA LUNGA TRADIZIONE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
WWWW
CarFleet aprile 2008
37
Novità
OPEL ZAFIRA, PICCOLE MIGLIORIE
SU UNA BASE VINCENTE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
Bella lo è sempre stata. Sin da quando
debuttò, oltre quattro anni fa. Ora la
SLK si è data una rinfrescata. Cosa che
deve fare anche una purosangue firmata Mercedes. Il frontale è adesso caratterizzato da una grande apertura sotto
la targa, del tutto simile a quella di una
F1. E il richiamo non è affatto casuale.
Dietro si è lavorato di fino nello smussare il paraurti, mentre i terminali di scarico sono diventati rettangolari. Piccoli
ma sapienti ritocchi, appunto. Come i
gruppi ottici scuri, stile AMG. Tra i motori a disposizione, il 1.800 a benzina (200
Kompressor) passa da 163 a 184 cv.
Rinvigoriti anche i V6, visto che compare un inedito 3.5 litri da 305 cv. Al top il
V8 AMG da 360 cv. Tra le raffinatezze,
anche l’Airscaf, un soffio d’aria calda
che esce alla base dei poggiatesta.
Prezzi a partire da circa 40.000 euro.
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MERCEDES SLK,
SAPIENTI RITOCCHI D’AUTORE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
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RENAULT LAGUNA SPORTOUR,
COMFORT E SPAZIO AI MASSIMI LIVELLI
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
CarFleet aprile 2008
38
La Opel Zafira è una delle monovolume a
7 posti di maggior successo nel panorama automobilistico. Sin dalla presentazione della prima serie, ma anche l’ultima versione, presentata tre anni fa,
aveva voglia di qualche aggiustamento,
che è arrivato sotto forma di un frontale
che presenta una calandra più appuntita, con paraurti meglio inseriti nell’insieme, anche posteriormente dove i gruppi
ottici hanno una colorazione a sfondo
rosso. Migliorati anche gli interni, con
una consolle centrale abbellita da una
vernice laccata. Scontata la presenza di
collegamenti per l’Ipod e MP3. Tra i
motori, da registrare il debutto di un
nuovo propulsore a benzina di 1.6 litri,
denominato Ecotec da 115 cv. Nuovi
anche i due 1.7 turbodiesel da 110 e 125
cv. Resta in produzione il noto 1.9 litri da
150 cv.
Capacità di carico W
WW
Capacità di carico W
WWWW
Giura Philippe Dauger, presidente di
Renault Italia, che la nuova Laguna è il
primo vero modello deliberato e voluto
dal grande capo di Parigi, Carlos Ghosn.
Ecco, dunque, dopo la berlina, la
SporTour, che nel nostro Paese si accaparrerà il 75% dei 12.000 contratti stimati dal marketing della Règie. La base di
partenza sembra esserci. La Laguna
SporTour è ben costruita, ben rifinita. Con
un abitacolo in grado di trasportare nel
massimo comfort 5 passeggeri e un
numero infinito di bagagli. La capienza
del vano di carico va infatti da 508 a quasi
1.600 litri. All’altezza i motori. In particolare il 2.0 litri turbodiesel da 175 cv, con
coppia di 380 Nm. Cambio manuale a 6
rapporti, mentre l’automatico è disponibile solo per la versione da 150 cv. Prezzi
a partire da circa 24.000 euro, per la 2.0
litri a benzina ai 35.200 della 2.0 dCi.
Sembra una normale station wagon. O
Avant, come vengono battezzate
all’Audi. Ma in realtà ha la capacità di
rivaleggiare con le più blasonate Gran
Turismo. La RS6 porta avanti la gloriosa dinastia della Casa tedesca in questo particolare segmento. Parlano da
soli i 580 cv erogati dal V10 biturbo di
5.0 litri, ben gestiti dal cambio automatico Tiptronic e strettissimo parente
del propulsore che spinge anche la
Lamborghini Gallardo, di proprietà del
colosso Volkswagen. La velocità è limitata a 250 km/h. Adeguati alle prestazioni i pneumatici montati su cerchi da
19 pollici, mentre rispetto alle altre
Audi Avant, la plancia è impreziosita da
cornici cromate. Restano i cinque
comodi posti e una capacità di carico
adeguata. Il tutto a 110.000 euro, centesimo più centesimo meno.
AUDI RS6 AVANT,
DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE
Ecologia
Comfort
Sicurezza
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TOYOTA LAND CRUISER V8,
UN BEST SELLER DELL’OFF ROAD
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbbb
Capacità di carico W
Che ne pensate di due (+2) che se ne
vanno in giro, capelli al vento, con 480
cv sotto il cofano posteriore? Beh,
innanzitutto che devono stare attenti
agli autovelox più degli altri. Magari
godendosi la splendida elasticità del
mitico 6 cilindri boxer della Porsche che,
con due turbine in aggiunta, è più cattivo che mai. Questa è la 911 Turbo
Cabrio. Un sogno non per tutti, certo,
visto il listino superiore ai 153.000 euro.
Ma gli appassionati del marchio fondato da Ferdinand Porsche, trovano in
questa vettura un pezzo già da collezione capace di toccare i 310 Km/h, accelerando da 0 a 100 km/ in soli 3,8”. Da
fermi, oppure in movimento fino a 50
km/h, bastano 20 secondi per aprire o
chiudere la capote. Il cambio può essere quello manuale a 6 rapporti o l’automatico Tiptronic a 5 rapporti.
WWWW
Capacità di carico W
WWWW
Cominciamo dai motori. Sono due V8,
uno a benzina, l’altro a gasolio. Il primo
è un 4,7 litri da 286 cv, il secondo un 4,5
litri common rail che eroga la medesima
potenza. Con una coppia che arriva però
a oltre 670 Nm a 1.600 giri/min, dato che
di per sé svela le intenzioni del nuovo
Land Cruiser, anche considerando la
massa non trascurabile pari a 2.615 chili.
Cosa che non gli impedisce grandi doti
in off road, quello vero, quello estremo
grazie alla trazione integrale permanente con differenziale centrale Torsen.
Il sistema 4-wheel AHC e AVS gestisce il
controllo delle sospensioni attive,
variando l’altezza da terra, secondo le
condizioni di utilizzo. Su strada normale
le prestazioni sono più che adeguate,
con 210 km/h di velocità massima e un
consumo medio di 9,8 km/litro. Prezzo a
partire da 75.000 euro.
PORSCHE 911 TURBO CABRIO,
EMOZIONI AL TOP
Ecologia
Comfort
Sicurezza
bbb
Capacità di carico W
WW
CarFleet aprile 2008
39
Intervista
Gianfranco De Cesaris
D.G. Mercedes-Benz Italia
Dopo il record di immatricolazioni del 2007, il marchio della stella punta a nuovi traguardi.
Stile ed eleganza, gamma ampia e prestigiosa, grande attenzione all’ambiente ed alla sicurezza sono
gli elementi di distinzione sui quali Mercedes poggia i propri programmi di sviluppo nel nostro Paese.
Ce ne parla in questa intervista Gianfranco De Cesaris, Direttore Generale di Mercedes-Benz Italia
l mercato automobilistico del
nostro Paese continua a riservare soddisfazioni davvero
notevoli al marchio MercedesBenz. Nel breve-medio periodo
quali saranno le strategie e le
politiche che adotterete per sviluppare la vostra presenza e per
sostenere la domanda sul mercato
nazionale?
“Nel 2007 abbiamo realizzato il
record storico di immatricolazioni
di Mercedes-Benz in Italia. La Stella
è stata ancora una volta il marchio
premium preferito dagli italiani.
Penso che questo risultato sia il
miglior punto di partenza per i
nostri futuri ed ambiziosi obiettivi
di crescita.
Quest’anno sarà il primo anno
“pieno” per Classe C; finalmente
disponibile nelle versioni berlina,
station-wagon, 4MATIC e AMG,
sono certo ci saprà regalare grandi
soddisfazioni. Inoltre, nei prossimi
mesi lanceremo sul mercato diverse nuove vetture che, sono sicuro,
diverranno nuovi punti di riferimento nei rispetti segmenti. Penso, ad
esempio, ai nuovi roadster Classe
SLK ed SL, alle rinnovate Classe A e
Classe B ed a Classe GLK, il nuovo
SUV compatto che rappresenta il
completamento ideale della nostra
gamma 4MATIC”.
I
La vostra immagine di marca, da
sempre rappresentatività di stile ed
esclusività, si riflette ovviamente
anche su tutte le vetture della
vostra gamma. Quali sono i modelli che sul mercato italiano meglio
CarFleet aprile 2008
40
soddisfano le esigenze degli automobilisti e delle aziende?
“Mercedes-Benz, tra i marchi premium, ha l’offerta più completa sul
mercato ed è in grado di soddisfare
al meglio ogni esigenza di mobilità.
Attualmente, i nostri modelli di
maggior successo sono: Classe A e
Classe B, la nuova Classe C in versione berlina e station-wagon,
molto richiesta da giovani mana-
ger, e Classe M, il SUV più desiderato dagli executive. Classe S,
Classe CLS ed il coupè Classe CL
rimangono in cima ai desideri degli
imprenditori per l’eleganza e la tecnologia che sanno interpretare ai
massimi livelli”.
La sostenibilità ambientale è un
tema sempre più cruciale per il
mondo dell’automobile. Quali
La nuova Mercedes Classe M, il SUV più desiderato dagli executive
sono da questo punto di vista gli
orientamenti e le soluzioni che
Mercedes-Benz privilegia per contribuire concretamente al miglioramento dell'ambiente?
“Fascino e responsabilità è il messaggio Mercedes-Benz. La mobilità
è fondamentale nella società di
oggi ed è un fattore determinante
per il benessere di un'economia.
Un comportamento responsabile
ed orientato al futuro deve mirare a
rendere sostenibile la mobilità,
obiettivo primario per MercedesBenz. Ad esempio, Mercedes sta
svolgendo un ruolo pionieristico
nello sviluppo della tecnologia
delle celle a combustibile - da oltre
un decennio - e della tecnologia
BlueTEC per la realizzazione del
diesel più pulito al mondo, affrontando la sfida posta da industrie e
governi nel creare soluzioni in termini di sistemi di propulsione alternativa e riduzione delle emissioni.
Mercedes-Benz rappresenta una
forza trainante all'interno di questo
settore di sviluppo “ad emissioni
zero”. Classe E NGT e l’imminente
Classe B 170 NGT alimentata a gas
naturale, le nuove versioni
BlueEFFICIENCY di Classe C, particolarmente efficienti in termini di
consumi ed emissioni e smart cdi,
la vettura con le emissioni di CO2
più basse al mondo (88 gr/km),
sono solo alcuni esempi di vetture
leader nell’impatto ambientale già
oggi disponibili sul mercato”.
Le moderne tecnologie automobilistiche hanno contribuito in modo
decisivo a determinare un calo
della incidentalità stradale ed una
riduzione delle conseguenze sulle
persone. Molto però occorre ancora fare. A questo proposito che
cosa suggerisce il mondo dell’auto e quali sono le direttrici privilegiate di intervento di MercedesBenz nei prossimi anni?
“Sono numerose le tecnologie per
la sicurezza sviluppate ed introdotte per la prima volta su vetture
Mercedes-Benz. Penso, ad esempio, alle cinture di sicurezza,
all’ABS, all’Airbag ed all’ESP. In
fase di sviluppo e progettazione
dei sistemi di assistenza alla guida,
Mercedes-Benz da sempre si basa
sugli incidenti reali e cerca, con
l'ausilio di moderne tecnologie, di
migliorare quanto più possibile la
sicurezza di guida nelle situazioni
critiche. Al centro dell'attenzione
sono stati messi i casi più frequenti e quelli con le conseguenze più
gravi come collisioni frontali, tamponamenti, incidenti notturni ed
investimenti di pedoni. La nostra è
una ricerca che non conosce soste.
Penso ad esempio al futuro
Attention Assist, con cui MercedesBenz porta avanti il suo impegno
concreto per la prevenzione degli
La Mercedes-Benz Vision GLK BlueTEC Hybrid
CarFleet aprile 2008
41
Intervista
incidenti, integrando sistemi di
assistenza alla guida già collaudati
come Brake Assist PLUS, PRE-SAFE
Brake e Night View. Il sistema di
riconoscimento del livello di affaticamento al volante è la prima tecnologia che osserva costantemente anche il guidatore e lo avverte
nel caso in cui venga rilevato il
rischio di un incidente stradale.
L'introduzione di questo sistema
nella produzione in serie è prevista
per il 2009”.
In un settore fortemente competitivo come quello automobilistico
conta non solo la qualità del prodotto, ma anche l’efficienza dell’organizzazione e dei servizi per i
clienti. Quali sono le caratteristiche e le politiche della vostra rete
di vendita ed assistenza in Italia?
“La nostra rete di vendita ed assistenza è costituita da professionisti che, con grande fedeltà e passione per il marchio, sono in grado
di interpretarne al meglio i valori e
l’offerta, riuscendo così ad incontrare le esigenze, sempre più differenziate ed evolute, dei nostri
clienti. I nostri concessionari, veri e
propri partner, sono un elemento
Mercedes Classe C Elegance
chiave, fondamentali per il successo di qualsiasi strategia commerciale, di marketing ed assistenza.
In altre parole, il biglietto da visita
di Mercedes-Benz in Italia”.
Nel nostro Paese oltre un quarto
delle immatricolazioni è appannaggio di persone giuridiche.
Quali sono le prospettive di svi-
La rete di assistenza Mercedes-Benz è costituita da affidabili professionisti
CarFleet aprile 2008
42
luppo del mercato italiano dell’auto aziendale e quali sono le strategie di Mercedes-Benz per affrontarlo con successo?
“Grazie alla nuova fiscalità, ci
attendiamo un miglioramento
nelle vendite attraverso questo
canale. Per Mercedes-Benz, anche
in funzione del lancio di nuovi prodotti come Classe C e GLK, puntiamo a sfruttare al meglio questa
crescita, mediante il miglioramento della nostra organizzazione
attraverso un programma Fleet
Center affiancato ad una capillare
struttura di Key Account Manager e
60 venditori specializzati per il
mercato business.
Un altro strumento con cui affrontare il mercato è rappresentato dai
servizi, punto di forza MercedesBenz, che da sempre offre molteplici modalità d’acquisto ed anche
assistenziale. In tale ambito abbiamo elaborato un’iniziativa commerciale denominata Business to
Business che offre a tutte le aziende delle soluzioni di mobilità elaborate su misura secondo le esigenze del cliente”.
Intervista a cura
di Gian Primo Quagliano
Prova su strada
Grand Voyager, un salotto
per viaggiare comodi in 7
Cambia la linea, ora più possente, della monovolume di Casa Chrysler. Modello votato al comfort, ha i
sedili della seconda fila che possono ruotare di 180 gradi, mentre quelli della terza fila scompaiono nel
pianale grazie ad un servomeccanismo elettrico. Spazio abbondante anche con i bagagli al seguito.
Con il 4 cilindri turbodiesel di 2.8 litri da 164 cv consumi contenti e velocità massima di 180 km/h
CarFleet aprile 2008
44
a chiamano la “madre di tutte le
monovolume” e la definizione si
giustifica non solo per le dimensioni imponenti (5,14 metri di lunghezza, 1,95 di larghezza e 1,75 di
altezza), ma soprattutto per l’impatto
positivo che ha avuto sulla clientela
europea con il risultato di aprire spazi
inediti sul mercato del Vecchio
Continente a mezzi di questo tipo. La
Chrysler Grand Voyager non poteva
che nascere negli Stati Uniti dove le
Interstate a molte corsie e il parcheggio “facile” ne hanno favorito lo sviluppo. L’idea dei progettisti Chrysler
era di dare vita ad un salotto in movimento di taglia extralarge e ci sono
perfettamente riusciti dimostrando
tra l’altro che si può viaggiare comodamente in sette anche con i bagagli
al seguito. Dalle linee iniziali squadrate si è arrivati via via a quelle arrotondate dell’ultima generazione che
tanto successo hanno avuto in Italia:
ora con il Model Year 2008 si è ritornati all’impostazione iniziale, reinterpretata però secondo i dettami del
moderno design.
La Grand Voyager 2008 ha una linea
complessivamente più quadrata con
un cofano corto, il “muso” schiacciato ed una grande griglia cromata
anteriore sormontata dal marchio
Chrysler. I passaruota sono sporgenti
e danno un look grintoso al mezzo,
mentre l’enorme portellone posteriore verticale è arrotondato quanto
basta per dare un tocco di stile all’insieme. Le superfici vetrate sono
ampie e lo è anche il lunotto posteriore di colore scuro che non lascia pas-
L
La fiancata del nuovo Voyager è possente e bene equilibrata
sare lo sguardo dall’esterno all’abitacolo. Il portellone si incunea nel
paraurti abbassando di fatto la soglia
di carico per facilitare al massimo le
operazioni di stivaggio dei bagagli:
date le dimensioni ha un servomeccanismo elettrico per l’apertura che si
attiva anche a distanza.
Linea: ritorno all’antico
Analizzata dall’esterno, la linea del
Grand Voyager è classica, una sorta di
ritorno all’antico. E’ una di quelle linee
senza fronzoli o appendici aerodinamiche particolari destinata a durare
nel tempo. La parte posteriore, ad
esempio, dominata dall’enorme portellone, è alleggerita dal lunotto leggermente ricurvo verso il tetto e dalle
luci verticali e strette che trovano
posto nella parte inferiore dei due
montanti. Invece la parte anteriore
trasmette un’impressione di imponenza e richiama alla memoria, pur
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
del Grand Voyager 2.8 CRD Limited Auto
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
2.776 cc
164 cv
5,14 x 1,95 x 1,75 m
2.175 kg
12,6” (da 0 a 100 km/h)
180 km/h
Automatico a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
Costo di esercizio al km (*)
0,74
Consumo medio
11,7 km/litro
Capacità di carico
da 638 a 3.296 litri
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✩✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
NO
Antislitt.
NO
nella diversità dei due stili, il frontale
della 300C dalla formidabile “grinta”.
Cerchi in acciaio cromato di 16” e 17”
con pneumatici rispettivamente di
225/65R 16 e 225/65R 17.
La fantasia dei progettisti, tenuta a
freno nella parte esterna dalla scelta
di restare ancorati ad una linea tradizionale, si è scatenata nell’abitacolo
pensato ed organizzato come un elegante salotto. Non è stato difficile,
obietterà qualcuno, considerando il
passo di 3,07 metri, ma non c’è dubbio che talune soluzioni adottate si
riscontrano solo sui camper e non su
una normale monovolume anche se
di taglia XXL. I sedili della seconda fila
ad esempio possono ruotare di 180
gradi nel caso in cui i passeggeri
volessero colloquiare con quelli della
terza fila. C’è anche la possibilità di
estrarre un tavolino per una partita a
carte o semplicemente per lavorare
con il computer. Molto comoda la
manovra per ripiegare i sedili della
terza fila: ci pensa un servomeccanismo elettrico. Tra l’altro tutti i sedili,
non solo quelli della terza fila, spariscono inghiottiti nel pianale per offrire tutto lo spazio necessario per caricare valigie e colli ingombranti. La
capacità del bagagliaio così può passare dai 638 litri con sette passeggeri
a bordo ai 1.936 con la terza fila dei
sedili abbassata per arrivare ai 3.296
litri con a bordo solo il pilota e chi gli
siede a fianco.
CarFleet aprile 2008
45
Prova su strada
L’impostazione “made in Usa” (il
Grand Voyager è costruito a Saint
Louis in Missuri negli allestimenti
Touring e Limited) traspare da altri
particolari essendo pensata per grandi viaggiatori quali sono gli statunitensi. Dal tetto scendono due monitor
per lettori DVD e consentono di seguire programmi diversi. Uno specchietto supplementare, nella parte attrezzata del padiglione superiore, permette di tenere sott’occhio chi siede
nell’abitacolo C’è anche un hard disc
da 20 Gb collegabile con diverse cuffie per ascoltare file musicali. Il climatizzatore è tri-zona per offrire aria fresca anche a chi siede nella terza fila.
Per le manovre a marcia indietro
viene in aiuto la telecamera posta
dietro che mostra gli ostacoli sul
display del navigatore. Essendo una
monovolume votata alla comodità la
Grand Voyager dispone anche di
porte scorrevoli elettriche che, grazie
all’ampia apertura, facilitano l’accesso all’abitacolo anche nella terza fila.
Nell’allestimento Limited, il più lussuoso e meglio rifinito, i sedili sono in
pelle e le finiture in legno chiaro ed in
alluminio: nell’insieme trasmettono
una sensazione di comodità più che
di eleganza secondo criteri europei. In
ogni caso le plastiche sono di buona
qualità e l’accostamento dei colori
piacevole. L’aspetto più originale
della plancia è dato dalla cortissima
leva del cambio (un automatico a 6
La parte posteriore del Voyager, pur essendo massiccia, è alleggerita dal lunotto ricurvo
rapporti) posta in alto tra la palpebra
che copre il cruscotto e la consolle
centrale sormontata dal display del
navigatore.
L’abitacolo: un comodo salotto
Quattro gli indicatori rotondi del cruscotto stesso con le cifre su sfondo
bianco secondo tradizione Chrysler,
volante massiccio a tre razze, consolle con al centro, fatto ormai raro, un
orologio analogico. Innumerevoli gli
spazi portaoggetti: il più originale di
tutti è il ripostiglio-poggiabraccia centrale che divide il sedile del pilota da
quello del passeggero e che può scorrere indietro per servire i passeggeri
L’abitacolo del Voyager, allestito come un salotto, offre grande spazio per i bagagli
CarFleet aprile 2008
46
della seconda fila. E’ un contenitore
che si può anche togliere per consentire il passaggio tra le file di poltrone
senza scendere dall’auto.
Abbiamo lasciato per ultimo il capitolo motori perché nella Grand Voyager
sono prevalenti gli aspetti legati alle
comodità offerte dall’abitacolo più
che lo sprint e la velocità massima.
Dei due propulsori proposti al
momento, un 3.8 V6 a benzina con
196 cv ed un turbodiesel a 4 cilindri di
2.8 litri con 164 cv, abbiamo scelto
quest’ultimo nell’ipotesi che possa
essere il preferito dalla clientela italiana. La scelta dei 4 cilindri è legata
alla parsimonia nei consumi che questo tipo di motorizzazione di solito
garantisce: nel ciclo misto arriva a
sfiorare i 12 km con un litro di gasolio
a pieno carico. Se il dato non è brillantissimo dipende dalla massa che
questo motore deve trascinarsi dietro: 2.175 kg. Anche lo sprint ne risente (da 0 a 100 in 12,6”), mentre la
velocità massima sembra più che
accettabile (180 km/h) considerando
che il Grand Voyager non nasce per
fare le corse. Votato alla comodità
anche l’assetto con taratura delle
sospensioni rivolta al comfort. Il risultato finale è che il rollio si sente, ma in
maniera inferiore alle aspettative.
Sorprendente invece il livello di silenziosità dell’abitacolo.
Prova su strada
Mazda 6 si rinnova: lusso
e funzionalità a braccetto
Mantiene una linea elegante anche nella versione Station Wagon, la preferita dagli italiani. Aumentano
le dimensioni, migliora il Cx (0,28), sale la qualità dei materiali nell’abitacolo. Buono l’assetto anche
nei percorsi tortuosi, quasi assente il rollio, ottima l’insonorizzazione. L’unico motore diesel della
gamma (il 2 litri da 140 cv) è stato rivisto diminuendo leggermente la potenza a favore della coppia
CarFleet aprile 2008
47
Prova su strada
giapponesi non ci hanno messo
troppo tempo ad accorgersi che
per vendere in Europa le loro auto,
concepite inizialmente per la clientela
del Sol Levante, occorrevamo modelli
pensati invece per venire incontro alle
esigenze e soprattutto ai gusti dei
automobilisti del Vecchio Continente.
Un esempio illuminante in questo
senso è rappresentato da Mazda che
ha visto decollare le vendite e soprattutto la considerazione sul marchio
da parte della clientela europea dopo
la commercializzazione di Mazda 6,
un modello creato su misura per l’automobilista europeo che l’ha “premiato” acquistandolo in 480 mila
unità (30 mila in Italia) dal momento
del lancio (fine 2002) ad oggi. In altre
parole: grazie a Mazda 6 (in particolare alla versione Station Wagon) il
brand Mazda dallo status di marchio
giapponese di nicchia è salito a quello di produttore di veicoli di pregio.
Ora anche per Mazda 6, dopo poco
più di cinque anni di gloriosa carriera,
è arrivato il momento di rifarsi il trucco. A dire il vero si tratta di un restyling quasi impercettibile se non fosse
per le misure esterne cresciute di 75
millimetri in lunghezza, di 15 in larghezza e di 10 in altezza secondo un
trend che accomuna svariati modelli.
Il rinnovamento più significativo in
Mazda 6 è avvenuto su tanti piccoli
particolari della carrozzeria per
migliorare il coefficiente di resistenza
I
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Mazda6 2.0 CD 16V/140 Wag. Luxury
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.998 cc
140 cv
4,78 x 1,79 x 1,49 m
1.470 kg
10,9” (da 0 a 100 km/h)
198 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
aerodinamica (nella wagon ora il Cx è
a 0,28 contro lo 0,32 precedente) e
nel telaio dove il maggiore utilizzo di
acciaio ad ultra-alta-resistenza ha
contribuito ad aumentare la rigidità
torsionale senza incrementi del peso.
Anzi, con una diminuzione complessiva di 50 kg rispetto al modello uscente che pur arricchito nelle dotazioni
ora offre consumi più contenuti.
La “strategia del grammo”
E’ quella che in casa Mazda chiamano
la “strategia del grammo” per sottolineare come il modello sia stato sottoposto a “dieta dimagrante” in tutte le
sue parti: 4,3 kg in meno nella carrozzeria, 5 kg di risparmio nei sedili anteriori, 4 nelle sospensioni posteriori,
6,8 nel rivestimento interno, addirittura 1,5 nell’impianto stereo.
Per la prova su strada abbiamo scelto
la Station Wagon (l’alternativa è l’elegante berlina quattro porte) perché è
Frontale elegante con mascherina triangolare, fari stilizzati e ampie prese d’aria
CarFleet aprile 2008
48
Costo di esercizio al km (*)
0,54
Consumo medio
17,5 km/litro
Capacità di carico
da 519 a 1.750 litri
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✭✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
su questo modello che si accentrano
le preferenze della clientela italiana
così come in tema di propulsori (tre a
benzina ed uno a gasolio) è su quest’ultimo che è caduta l’opzione dal
momento che in casa Mazda le previsioni di vendita lo indicano al 90%
delle preferenze. Si tratta del 2.0 litri
CD, già presente nella gamma precedente, sottoposto ad un accurato
lavoro di aggiornamento con l’obiettivo (centrato) di arrivare ad una riduzione dei consumi. E’ leggermente
diminuita la potenza massima (da 143
a 140 cavalli) a favore della coppia
(330 Nm a 2000 giri/minuto) ed in
questo modo è diminuito anche il
ricorso al cambio (un preciso manuale a 6 rapporti) con effetti benefici sui
consumi calati del 6,7% rispetto al
propulsore precedente.
E’ un motore che per caratteristiche
induce ad uno stile di guida fluido
adatto ad una wagon lunga 4,75
metri, larga 1,80, alta 1,44 e pesante
1.470 kg. La velocità massima, indicata da Mazda, sfiora i 200 all’ora (198
per l’esattezza), mentre nonostante le
dimensioni da ammiraglia l’accelerazione si dimostra brillante con un
interessante 10,9” per passare da 0 a
100 km/h. E in effetti abbiamo avuto
modo di apprezzare la vivacità di questo motore lungo le strade strette e
ricche di curve del Passo del Bocco
sull’Appennino ligure. Pur salendo di
giri rimane silenzioso grazie anche al
buon lavoro di insonorizzazione compiuto dai tecnici della Mazda.
Nell’abitacolo penetra solo il rumore
di rotolamento dei pneumatici nei
tratti in cui l’asfalto è particolarmente
Tra le Station Wagon in circolazione Mazda 6 è quella con il “posteriore” più elegante
ruvido e si percepiscono leggeri sibili
dovuti all’azione del vento sugli ampi
retrovisori laterali.
Mazda 6, anche in versione Station
Wagon, dovrebbe essere, nelle
dichiarazioni dei tecnici giapponesi,
“emozionante e sportiva”, due qualità che si riscontrano in particolare
nei percorsi tormentati dove la rigidità del telaio e l’assetto delle
sospensioni riducono ai minimi termini il rollio. I sedili anteriori, molto
accoglienti (soprattutto quelli con il
rivestimento in pelle) trattengono
bene in curva il corpo di pilota e passeggero: la sensazione è quella di
grande stabilità per via anche degli
ammortizzatori posteriori, in posizione verticale, che trasmettono un
movimento lineare del veicolo. Lo
sterzo è leggero perché l’assistenza
elettrica si fa sentire, ma va detto che
anche su questo dettaglio è stato
ottenuto un risparmio di carburante
del 2%.
Per distinguersi dalle altre marche
giapponesi, votate ai grandi numeri,
Mazda ha privilegiato la cura dei particolari nell’abitacolo e la qualità dei
materiali nonché la dotazione degli
accessori. Il cruscotto dispone di
quattro indicatori rotondi tutti ben
leggibili ed illuminati in diversi colori;
lo sterzo attrezzato è a tre razze con
finiture in alluminio, finiture che
impreziosiscono anche la consolle
centrale che ha al centro il navigatore
satellitare. Il sedile posteriore, frazio-
nabile in due sezioni (60/40), può
essere ripiegato con estrema facilità:
l’operazione si realizza con un solo
dito e porta ad un piano di carico piatto e lungo 1,90 metri che può ospitare ben 1.750 litri di bagagli. L’apertura
del portellone ha una larghezza di 1,11
metri che la pone al primo posto nel
segmento D per la facilità di carico e
per il minore sforzo che valigie anche
di dimensioni e di peso rilevanti di
solito richiedono.
Bagagliaio: tendina originale
Originale infine il sistema di copertura del bagagliaio: si tratta di un materiale a struttura reticolare, agganciato
alla base del lunotto, che si solleva
all’apertura del portellone consentendo a chi siede nell’abitacolo di
vedere attraverso di esso e nello stesso tempo di godere di un certo isolamento termico quando il portellone è
aperto.
Nella rivisitazione del modello precedente (che ha portato all’attuale
versione di Mazda 6) è stato maggiorato il diametro dei freni a disco
anteriori e posteriori: il risultato è
una decelerazione potente che resta
tale anche nell’uso prolungato.
Naturalmente come assistenti alla
frenata ci sono l’Abs, il controllo
dinamico della stabilità (DSC) e della
trazione (TCS), la distribuzione elettronica della frenata (EBD). A queste
dotazioni di sicurezza attiva si
aggiungono l’illuminazione anteriore adattiva (AFS), i fari Bi-xenon, il
sistema di controllo della pressione
dei pneumatici, il collegamento
Bluetooth, sensori per il parcheggio
e complesso audio Bose di alta qualità con 7 altoparlanti.
Tre gli allestimenti: Experience,
Executive e Luxury, quest’ultimo con
interni in pelle, sedili riscaldabili e
regolabili elettricamente, cerchi in
lega da 18 pollici. Il modello della
nostra prova (2.0 MZR-CD 140 cv)
viene commercializzato a 29 mila
euro cui vanno aggiunti 2.500 euro
per il navigatore e 500 per la vernice
metallizzata. Chi invece volesse scegliere il propulsore a benzina potrebbe optare per l’1.8 da 115 cv che ha un
prezzo aggressivo: 22.530 euro.
Salto di qualità nei materiali impiegati nell’abitacolo della nuova Mazda 6
CarFleet aprile 2008
49
Prova su strada
Focus, la regina cambia look:
più aggressivo e dinamico
Uno dei modelli di maggior successo della Ford ora si presenta con una enorme presa d’aria
trapezoidale sul frontale che le conferisce una spiccata personalità. Tra la gamma di motori abbiamo
scelto per la nostra prova il 2.0 Tdci con 136 cv (con il Fap di serie) per l’ideale rapporto tra peso
e potenza. Velocità massima superiore ai 200 all’ora e consumi contenuti (18 km/l nel ciclo misto)
CarFleet aprile 2008
50
i vuole un gran coraggio a
rimettersi in discussione pur
essendo da anni la reginetta
delle flotte e delle berline del segmento C dopo avere venduto cinque
milioni di unità dal debutto (1998) ad
oggi passando attraverso due generazioni (la seconda risale appena al
2005). Il fatto è che la Ford Focus si
sente così sicura dei propri mezzi
(meccanici e di affidabilità) da non
temere di sollevare perplessità tra la
affezionata clientela anche quando
decide di cambiare look senza una
ragione apparente, ad un passo dal
decimo compleanno e nel bel mezzo
di un periodo di grande popolarità.
Detto in parole più semplici: che bisogno c’era di sottoporsi ad un nuovo
esame di maturità?
La verità è che nel complesso mondo
delle “quattro ruote” non ci si può mai
fermare né riposare sugli allori perché
un modello che si vede circolare identico da troppi anni potrebbe stancare
e perdere appeal. Il trend positivo
delle vendite indica però che questo
non è il problema della Focus. Quindi
ci si deve affidare alla risposta che i
vertici di Ford Europa danno: abbiamo vestito con un nuovo guardaroba
questa berlina, già affermata per piacere di guida ed affidabilità, dotandola di contenuti tecnologici d’avanguardia sempre nel rispetto di quel
rapporto tra qualità e prezzo che ha
fatto fin dall’inizio la fortuna della
Focus. Un ragionamento che potremmo tradurre anche così: un modello
“perfetto” che però quando passava
per la strada non faceva girare la
C
Il frontale con la enorme presa d’aria dona alla nuova Focus una spiccata personalità
testa. Ora, sottolineano alla Ford, le
abbiamo dato un aspetto non solo
razionale, ma anche bello sotto il profilo dell’estetica, senza dimenticare le
altre qualità che al contrario sono
state esaltate nel nuovo modello. E’
un omaggio o, se preferite, un allineamento al Kinetic Design, il moderno linguaggio stilistico che contraddistingue nella famiglia Ford la monovolume S-Max e la rinnovata Mondeo.
Linea di cintura alta e slanciata
Non c’è dubbio che l’enorme presa
d’aria trapezoidale del nuovo frontale
dia ora alla Focus una spiccata personalità facendola assomigliare ad un
felino pronto a scattare all’attacco.
Non solo, le linee sono molto filanti
anche nella cinque porte con i fari
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Ford Focus 2.0 TDCi (136 CV) 5p DPF Tit.
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.997 cc
136 cv
4,34 x 1,84 x 1,50 m
1.316 kg
9,3” (da 0 a 100 km/h)
203 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
Costo di esercizio al km (*)
0,47
Consumo medio
18,1 km/litro
Capacità di carico
da 396 a 1.258 litri
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✩✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
anteriori protesi verso la fiancata, una
linea di cintura alta che unisce i passaruota anteriore e posteriore,
entrambi sporgenti e “muscolosi”. La
terza luce è triangolare e di dimensioni ridotte, mentre ampio ed inclinato
si presenta il lunotto sormontato da
uno spoiler ben visibile. Ci sono poi le
luci posteriori a led strette e verticali
che si arrampicano fin quasi al tetto
ed una nervatura accentuata al di
sopra del vano portatarga. Infine il
fascione paraurti ha la parte inferiore
di colore scuro che alleggerisce il
“posteriore” della nuova Focus dotata per altro di una bassa soglia per
quel che riguarda il portabagagli così
da facilitare le operazioni di carico e
scarico.
Ho avuto l’opportunità di testare la
nuova Focus berlina in due condizioni
ambientali diverse: in pista sul circuito privato (di proprietà Ford) di
Lommel in Belgio e in seguito sulle
strade che circondano Nizza e Vance.
La prima occasione è servita soprattutto a confrontare le qualità di Focus
con le principali concorrenti del settore e la seconda invece mi ha consentito di verificarne il rendimento lungo
strade tortuose ed in autostrada, tra il
traffico sempre convulso della Costa
Azzurra. In entrambi i casi le impressioni di guida sono state più che posiCarFleet aprile 2008
51
Prova su strada
tive: rispetto al modello che sostituisce ho riscontrato miglioramenti nella
frenata grazie ai dischi maggiorati sia
davanti (autoventilanti) che dietro.
Spazi d’arresto brevi senza che la vettura si scomponga anche quando si
preme sul pedale con grande forza.
Tenuta di strada sempre sicura con la
vettura ben piantata sull’asfalto grazie al controllo della stabilità che
viene offerto di serie già sulla versione di base. Buona anche l’insonorizzazione: nell’abitacolo regna il silenzio anche quando il motore sale di
giri. La Focus viene importata in Italia
con tre motori a gasolio ed uno solo a
benzina, il tranquillo 1.6 litri da 115 cv.
Sempre con cilindrata di 1.6 litri sono
due propulsori a gasolio coniugati
però in due diverse potenze: 90 e 110
cavalli, sorprendenti entrambi per i
bassi consumi. Il più adatto (scelto
anche per la nostra prova su strada)
però mi è sembrato il 2.0 Tdci da 136
cv perché dispone di una potenza
ideale per spingere una vettura che
pesa 1.316 kg. Infatti non solo la velocità massima è più che interessante
(203 km/h), ma anche l’accelerazione
(da 0 a 100 in 9,3”) è di quelle che ti
consentono di scattare con sufficiente prontezza quando viene il verde al
semaforo. La coppia massima di 320
Nm, già disponibile a 2000 giri, rende
il 4 cilindri di 1.997 cc molto elastico
nella risposta al punto che è in grado
di riprendere senza “buchi” anche da
Il lunotto posteriore molto inclinato fa assomigliare la Focus berlina ad una coupè
un basso numero di giri e senza dovere fare ricorso al cambio, che è un
manuale a 6 marce con innesti precisi
e ravvicinati. Sorprendente il consumo: con un litro di gasolio si percorrono fuori città più di 22 km, mentre
nel ciclo misto si scende a 18. Anche
le emissioni di CO2 sono relativamente contenute a quota 144 gr/km.
ECOnetic per ridurre la CO2
Chi vuole adeguarsi in anticipo alle
prossime normative antinquinamento può scegliere il modello ECOnetic
che emette solo 115 gr/km grazie al
motore 1.6 Tdci da 110 cv. In ogni caso
tutte le versioni della Nuova Focus
presentano una tenuta di strada ineccepibile, con uno sterzo diretto e l’assenza di rollio pur essendo tarate sul
Elegante e razionale il cruscotto e la consolle centrale con il display del navigatore
CarFleet aprile 2008
52
comfort le sospensioni. Spazio
abbondante per il pilota ed il passeggero che siede davanti; un po’ ridotto
invece quello riservato a chi sta dietro
per via del tetto molto spiovente. In
compenso la visibilità per il pilota è
perfetta. Una certa vivacità all’arredamento dell’abitacolo è data dal rivestimento cromato della consolle centrale dominata dallo schermo del
navigatore e dai tasti della climatizzazione.
La nuova Focus mantiene le dimensioni compatte del modello che sostituisce: è lunga 4,34 metri, larga 1,84
ed alta 1,50. Il baule ha una capacità
di carico che varia da 396 litri con 5
persone a bordo a 1.258 con i sedili
posteriori ripiegati. Più che soddisfacenti le dotazioni di sicurezza: 6 airbag, controllo di stabilità e di trazione, fari adattivi Afls (o bi-xeno) che
ampliano l’angolo di visuale di 8
gradi, sistema di rilevamento della
pressione dei pneumatici. Tra gli
optional più esclusivi il navigatore
satellitare che può essere comandato
con la voce ed i sensori di parcheggio.
Per concludere è doverosa una citazione sul bocchettone del serbatoio:
l’hanno chiamato Easyfuel perché è a
prova d’errore (impedisce l’introduzione per sbaglio di benzina al posto
del gasolio). E’ previsto anche il bottone d’avviamento del motore, sistemato davanti alla leva del cambio,
nelle versioni che aboliscono l’uso
della chiave.
Prova su strada
Saab 9-3: i cavalli
non sono un opzional
Il modello della Casa svedese, sia in versione berlina che SportHatch, è stato aggiornato stilisticamente
e meccanicamente. Il nuovo diesel con doppia sovralimentazione arriva ad erogare una potenza record
di 180 cv con una coppia motrice di 40,8 kgm a 1.850 giri/min. Di assoluto rilievo le prestazioni (220
km/h, 8,7" da 0 a 100), ma con consumi ridotti (17,2 km/l) rispetto alla precedente versione con 150 cv
CarFleet aprile 2008
53
Prova su strada
he la Saab abbia nel proprio
DNA forti contenuti, sia dal
punto di vista del design, sia
dal punto di vista della meccanica, è
cosa certa. Gli appassionati della
casa non dimenticano le vecchie
“900”, con carrozzeria Sedan, antesignane di quella che è stata una ben
precisa filosofia costruttiva, capace di
fare la differenza. Innanzitutto con
una connotazione estetica in grado di
far “riconoscere” immediatamente
una Saab. Poi con quei motori turbo –
a benzina – che fecero furore a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Ora i tempi sono cambiati, anche
se i propulsori a gasolio - dopo un
periodo di furore - si spartiscono
ormai equamente le vendite con
quelli alimentati dalla “verde”. Ma
quando si parla di vetture come la
Saab 9-3 1.9 TTiD la tendenza va
analizzata e modificata. Non fosse
altro perché la svedese dispone di
una ulteriore evoluzione del 4 cilindri di 1.9 litri turbodiesel common
rail, ora giunto alla rispettabile
potenza massima di 180 CV con
tanto di DPF, ovvero l’ormai necessa-
C
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Saab 9-3 SportHatch 1.9 TTiD DPF Aero
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.910 cc
180 cv
4,65 x 1,80 x 1,51 m
1.558 kg
8,7” (da 0 a 100 km/h)
220 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
rio filtro antiparticolato. Non sono
pochi, ma ben si sposano con le
caratteristiche di questa vettura,
che, specie con l’allestimento Aero,
diventa particolarmente aggressiva,
anche per quel che concerne la versione SportHatch, che raccoglie,
come la SportSedan (ovvero la berlina), alcuni tratti del prototipo Aero X,
che ha ingentilito anche le forme del
modello “9-5”.
Oltre all’impatto positivo che si ha
osservando la 9-3 SportHatch, a suo
favore parla anche un Cx di 0,28, un
valore di assoluto rilievo per un progetto affinato, con la parte posterio-
Cruscotto in stile Saab con la chiave d'accensione sul tunnel centrale dietro il cambio
CarFleet aprile 2008
54
Costo di esercizio al km (*)
0,63
Consumo medio
17,2 km/litro
Capacità di carico
da 419 a 1.273 litri
Comfort
✭✭✭✭✭
Silenziosità
✭✭✭✭✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
SI
Antislitt.
SI
re caratterizzata da un gioco ancor
più sottile tra trasparenze, carrozzeria e fari e dove un intreccio di curve,
spigolosità e superfici, chiudono elegantemente la marcata linea di cintura che la percorre.
Un motore da primato
Cominciamo da un dato. Nessun turbodiesel attualmente in produzione
può vantare una potenza da primato
come quella espressa dal 4 cilindri
common rail di 1910 cc. Il risultato è
stato ottenuto grazie all’utilizzo di
due turbine, cosa che ha permesso la
ricerca della massima potenza, unitmente al mantenimento di quella
coppia motrice che da sempre è un
cult per i motori a gasolio, in particolare per l’unità che è celata sotto il
cofano anteriore della “9-3”. In particolare sono state adottate due turbine di diversa grandezza. Fino a 1.500
giri/min viene utilizzata quella di
dimensioni minori, oltre interviene la
“sorella” più grande. Il felice connubio permette appunto una risposta
piena a tutti i regimi, cosa tangibile al
volante di questa svedese. Sempre
volendo scoprire altri segreti del 4
cilindri da 180 CV, sulla scheda tecnica è facile leggere una pressione di
sovralimentazione di ben 1.8 bar –
tenuta sotto controllo da un manometro posto di fronte al guidatore con un rapporto di compressione di
17,5:1. Sono valori degni di un motore da competizione, o quasi. Valori
che non inficiano peraltro i consumi,
visto che il rendimento complessivo
è migliore rispetto alla precedente
unità da 150 CV. A classico regime di
La linea della 9.3 SportHatch: elegante davanti, massiccia e funzionale dietro
4000/giri/min non è quasi necessario arrivare perché la poderosa coppia del 4 cilindri a due turbine, pari a
40,8 kgm a 1850 giri/min, consente
accelerazioni e riprese brucianti
senza nemmeno sfruttare tutte le
potenzialità del motore. L’assetto è
quasi sportivo, con un rollio pressochè inesistente. Solo sui terreni più
sconnessi le reazioni delle sospensioni possono risultare un tantino
brusche. Molto ben finito e comodo
l’abitacolo, anche se si viaggia
meglio in quattro piuttosto che in cinque, come prevede il libretto di circolazione.
Sulla versione oggetto del nostro test
anche la selleria in pelle “Sport
Tech”, che è offerta in opzione (a 950
euro) insieme ai sedili anteriori elettrici e riscaldabili. Il bagagliaio ha una
capacità adeguata alla categoria di
questa Saab che dispone anche di un
utile portasci ricavato sullo schienale
del divano posteriore. In fin dei conti
parliamo pur sempre di un’automobile “made in Sweden” che, scelta
nella versione SportHatch, offre
anche una maggiore facilità di carico,
cosa pur sempre comoda e utile in
una Station Wagon.
L’ accensione “aeronautica”
Resta un cult in casa Saab. Ovvero la
chiave di accensione posta sul tunnel
centrale. Un vezzo che risale ai primi
modelli del costruttore svedese, noto
anche per la produzione aeronautica
che ha ispirato questa soluzione. Il
design della plancia è sempre attuale,
con gli inserti in materiale plastico
tipici dell’allestimento Aero. La strumentazione ha le cifre in color bianco,
che diventano verdi fosforescenti di
notte. Nella consolle centrale spiccano i comandi del climatizzatore e lo
schermo che include anche il navigatore, disponibile con un supplemento
di 3.100 euro. Se si opta anche per
l’impianto audio Bose Centerpoint
Surround gli euro diventano 3.750,
ma ci si assicura una riproduzione di
ottima qualità attraverso cinque
canali dei suoni provenienti da CD,
MP3 o radio XM. La qualità “surround” è fornita automaticamente
anche se il CD non è codificato per la
stessa. Ben 10 altoparlanti assicurano
una riproduzione ottimale all’interno
dell’abitacolo. Altro pacchetto disponibile e consigliabile l’Aero Visibility
Pack, con fari allo Xeno, sensori pioggia, retrovisore antiabbagliamento e
specchi ripiegabili elettricamente.
Sicurezza ai massimi livelli
La dotazione di serie della 9-3 1.9 TTiD è di tutto rispetto, anche per quel
che riguarda la sicurezza attiva e passiva. L’ESP, totalmente disinseribile
all’occorrenza, non risulta comunque
mai invasivo. Così come l’ABS, con un
impianto frenante degno delle prestazioni che questa Saab può esprimere. Non mancano il TCS, il CBC e
l’EBD. A livello di sicurezza passiva
troviamo gli airbag frontali adattivi, i
laterali e quelli a tendina. Di serie
anche gli attacchi Isofix per i seggiolini posteriori, pensati per i più piccoli.
E i cerchi in lega da 18”, il clima automatico bizona, il cruise control e gli
interni in pelle e tessuto. Inoltre, l’allestimento Aero, prevede anche un
sistema che segnala se la pressione
di uno dei pneumatici è scesa al di
sotto del livello prestabilito. Sensori
posti all’interno delle valvole mandano un segnale radio, che fa accendere una spia luminosa sul quadro strumenti, ed indica quale sia il pneumatico interessato.
Lodovico Basalù
CarFleet aprile 2008
55
Prova su strada
Citroën C5, sfida
nel segmento Premium
La rinnovata berlina di classe medio-alta di Citroën si presenta con una linea elegante e con finiture
in pelle e legno degne di un’ammiraglia. Dispone sia delle sospensioni idrattive che di quelle
tradizionali ed ha una ricca gamma di motori a benzina e a gasolio. Molto curata l’insonorizzazione.
Prezzo aggressivo (22.100 euro) per l’1.8 a benzina da 127 cv che punta a sfondare tra le flotte
CarFleet aprile 2008
56
’idea è intelligente e al tempo
stesso ambiziosa: fare concorrenza alle auto tedesche nel
segmento Premium, quello che per le
Case è economicamente il più remunerativo. Come si può centrare l’obiettivo? Citroën ha deciso di provarci
con la nuova C5, berlina del segmento D che vale il 21% di tutte le immatricolazioni in Europa e che si presenta con uno stile seducente, ma
soprattutto con un abitacolo superlussuoso caratterizzato da poltrone di
pelle ed inserti di materiale prezioso.
Il segreto di quest’impresa è svelato
dalle parole del nuovo direttore generale di Citroën Italia, Jean Philippe
Imparato, francese dalle lontane radici napoletane: “La C5 ha un livello di
equipaggiamento che le consente di
proporsi come un prodotto Premium
al prezzo di un generalista. Inoltre
disporrà di valori residui altamente
competitivi, il che rappresenta un fattore di fiducia per il mercato delle flotte e delle società”. Ma la sfida della
qualità non si limita al prodotto, cioè
alla C5, si allarga al servizio, secondo
gli obiettivi annunciati da Imparato. In
quale modo? “Con la risoluzione di
qualsiasi problema del cliente in 24
ore e con la conoscenza approfondita
del prodotto da parte di tutti i collaboratori della Rete e delle Filiali”.
Passando dalle dichiarazioni di fiducia ai fatti concreti, si riscontrano
nella nuova C5 alcuni particolari,
apparentemente secondari, che
denunciano però la reale intenzione
di Citroën di fare concorrenza alle
tedesche: ad esempio tre guarnizioni
attorno alle portiere per elevare il
L
Una forte nervatura caratterizza la fiancata mentre un piccolo spoiler alleggerisce la parte posteriore
livello di insonorizzazione nell’abitacolo. Anche il vetro del parabrezza ha
una stratificazione maggiore per contribuire al massimo silenzio possibile,
così come i passaruota sono fatti di
materiale fonoassorbente per regalare ai passeggeri il comfort delle
ammiraglie.
Portellone ad apertura elettrica
E’ anche su questo fronte (lusso,
comodità e soprattutto qualità) che i
tecnici di Citroën vogliono lanciare la
sfida alla concorrenza con la C5, forti
del fatto che dallo stabilimento di
Rennes escono veicoli che hanno
subito una serie lunghissima di controlli e che di conseguenza sono in
grado di garantire il massimo dell’affidabilità. Un dettaglio a conferma di
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
della Citroën C5 1.8 16V 127 CV
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.749 cc
127 cv
4,77 x 1,86 x 1,45 m
1.510 kg
11” (da 0 a 100 km/h)
200 km/h
Manuale a 5 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
0,52
Costo di esercizio al km (*)
12,6 km/litro
Consumo medio
439 litri
Capacità di carico
Comfort
✭✭✭✭✩
Silenziosità
✭✭✭✭✭
ABS
SI
Sicurezza
ESP
SI
Antislitt.
SI
una cura dei particolari che di solito si
riscontra solo su vetture di segmento
superiore: nella Station Wagon (che
in Casa Citroën chiamano Tourer e che
arriverà in giugno) l’apertura del portellone non solo è motorizzata, ma
esiste la possibilità di memorizzare
l’altezza dell’apertura stessa per
adattarla alle esigenze degli utilizzatori, un’attenzione rivolta in particolare alla clientela femminile.
La nuova C5 ha una stazza importante (4,78x1,86x1,45 metri), ma grazie
alla linea slanciata si presenta con un
abito elegante e raccolto, pur disponendo di un passo di 2,81 metri che
consente anche ai passeggeri di alta
statura di essere ospitati comodamente nei posti dietro. Il volume del
bagagliaio è più che adeguato alla
categoria della vettura (439 litri),
mentre il sedile del pilota ha tra le
varie funzioni di regolazione elettrica
anche quella del massaggio lombare.
Buona l’armonia tra colori e materiali
soprattutto nelle versioni beige.
Funzionale il cruscotto con indicatori
analogici e digitali, tutti di ottima visibilità. Completa infine la dotazione di
apparecchiature per la sicurezza attiva e passiva.
La gamma dei motori è ampia: tre a
benzina e quattro a gasolio, tutti già
CarFleet aprile 2008
57
Prova su strada
ben collaudati; tre gli allestimenti
(Dynamique, Exclusive e Business)
oltre ad una versione-base dal prezzo
particolarmente aggressivo (22.100
euro) destinata alle flotte aziendali,
un settore al quale Citroen oggi guarda con particolare interesse. Tra i
benzina si parte con l’1.8 da 127 cv
per salire al 2.0 (143 cv) e al vivace 3.0
V6 (215 cv); tra i diesel il classico 1.6
HDI da 110 cv, il 2.0 da 138 cv, il 2.2 da
173 cv per finire al potente 2.7 V6
(208 cv). Cambi manuali ed automatici da 5 e 6 marce, cerchioni in lega da
16 e 17 pollici (optional da 18 e 19). Il
Fap è di serie.
Poche concessioni al rollio
Provata sulle strade tortuose del
Portogallo la C5 dimostra una tenuta
di strada superba grazie soprattutto
al sistema di sospensioni idrattivo,
fiore all’occhiello di Citroën. Ma anche
con le sospensioni tradizionali è
garantita la precisione di guida con
pochissime concessioni al rollio. La
possibilità di offrire al cliente un sistema sofisticato (ma costoso) di
sospensioni e l’alternativa molto più
a buon mercato di sospensioni tradizionali consente a Citroën di “giocare
su due tavoli”, cioè di allettare il cliente con un prodotto Premium e nello
stesso tempo di proporre al cliente
tradizionale un prodotto più a buon
Il frontale elegante con i fari che fasciano anche la fiancata è in perfetto stile Citroën
mercato senza per questo costringerlo a rinunciare ad un abitacolo confortevole e ben rifinito. Il peso notevole
della C5 (da 1.500 a 1.700 kg) induce
alla scelta dei motori più prestazionali, ma va detto che tra i gasolio il 2.2 si
dimostra interessante nel rapporto
tra peso e potenza e tra i benzina a
sorpresa l’1.8 non sembra così tranquillo come la piccola cilindrata farebbe pensare. Con i suoi 127 cv e 170
Nm di coppia massima ha una velocità (dichiarata dalla Casa) di 196
Stile da coupè grazie al tetto che scende dolcemente verso la parte posteriore
CarFleet aprile 2008
58
km/h ed una ripresa di 11,3” da 0 a
100 con 12,3 km di percorrenza con un
litro di benzina nel ciclo misto. Il livello di emissioni di CO2 è relativamente
alto (188 gr/km), in compenso il prezzo è superaggressivo (22.100 euro) in
proiezione flotte.
Con il 2.0 HDi 16 km con un litro
Ma anche la versione con il 2.0 HDi da
138 cv in allestimento Dynamique è
particolarmente interessante: tocca i
200 all’ora (da 0 a 100 in 10,9”), percorre più di 16 km con un litro di gasolio ed emette solo 157 gr/km di CO2.
Ha anche costi di manutenzione contenuti dal momento che gli interventi
sono previsti ogni 30 mila chilometri
(o in alternativa ogni due anni), mentre la periodicità di sostituzione del
filtro antiparticolato raggiunge i 180
mila km. Costa di listino 26.800 euro,
cifra che sale a 29.908 con equipaggiamenti al top. Esce vittoriosa (in
tema di prezzi) dal confronto, a
parità di optional, con la stragrande maggioranza delle concorrenti:
dalla Ford Mondeo alla Fiat Croma,
dalla Volkswagen Passat alla Audi
A4 e all’Alfa 159. Solo Peugeot
407 e Renault New Laguna riescono a fare meglio anche se di poche
centinaia di euro.
Prova su strada
E’ ritornato il Fiorino:
piccolo fuori, grande dentro
Il veicolo commerciale di Fiat Professional, frutto delle sinergie progettuali con Citroën e Peugeot,
misura in lunghezza appena 3,86 metri, ma ha una portata di 610 chili ed un volume utile
del vano di carico di 2,5 metri cubi. Ideale nell’utilizzo cittadino ha un diametro di sterzata di
9,95 metri e porte laterali scorrevoli che facilitano le operazioni di carico e scarico
CarFleet aprile 2008
59
Prova su strada
iat Professional, il brand dei veicoli commerciali, ha rispolverato
un nome glorioso, Fiorino, per
battezzare l’ultimo nato di una famiglia che ha dato nel 2007 notevoli
soddisfazioni in tema di vendite alla
Casa torinese. Ed ha legato il suo lancio nella campagna pubblicitaria alla
figura di Buffon, giudicato dai giornali sportivi il più forte portiere del
mondo, perché questo innovativo
mezzo da lavoro sarà commercializzato in ben 80 paesi a conferma della
diffusione e dell’importanza strategica che i vertici Fiat gli attribuiscono.
La storia del Fiorino parte dal lontano
1977 con il varo di un veicolo commerciale da città sulla base della Fiat
127 seconda serie e con un motore di
903 cc poi sostituito con il più prestazionale 1050 cc. Un primo restyling
nel 1980 con l’immissione del propulsore della 127 D e nel 1988 la nuova
versione basata sulla Fiat Uno che ha
resistito fino al 2003 con l’1.4 litri a
benzina ed in alternativa l’1.7 diesel.
La capacità di carico era di 3,2 metri
cubi, mentre un certo successo ha
riscosso anche la versione Pick up. Si
trattava in ogni caso di una chiara
F
Dati tecnici e per l’impiego aziendale
del Fiat Fiorino 1.3 Multijet 75 cv SX
Cilindrata
Potenza
Lungh./largh./altezza
Peso
Accelerazione
Velocità massima
Cambio
Trasmissione
1.248 cc
75 cv
3,86 x 1,71 x 1,72 m
1.040 kg
16” (da 0 a 100 km/h)
157 km/h
Manuale a 6 marce
Trazione anteriore
(*) percorrenza annua 30.000 km
derivazione dal modello automobilistico, ben riconoscibile nella parte
anteriore, con l’aggiunta del vano furgonato per il trasporto delle merci o
attrezzato come officina mobile per
elettricisti, manutentori e artigiani in
genere. Il vecchio Fiorino ha concluso
la sua gloriosa carriera con un brillante bilancio di 1,2 milioni di esemplari
venduti.
Pianale nuovo di zecca
Il nuovo Fiorino invece è un prodotto
del tutto originale, frutto della collaborazione e delle sinergie progettuali
già sperimentate con successo assieme a Citroen e Peugeot che a loro
Votato alla razionalità il nuovo Fiorino dispone di ampie porte per il carico
CarFleet aprile 2008
60
Costo di esercizio al km (*)
0,28
Consumo medio
22,2 km/litro
Capacità di carico
da 2,5 a 2,8 m3
Comfort
✭✭✭✩✩
Silenziosità
✭✭✩✩✩
Sicurezza
ABS
SI
ESP
NO
Antislitt.
NO
volta hanno iniziato la commercializzazione di veicoli molto simili chiamati rispettivamente Nemo e Bipper. I tre
modelli vengono costruiti nella fabbrica della Tofas a Bursa in Turchia. Il
pianale del Fiorino è nuovo di zecca
ed anche la linea ed i lamierati non
lasciano intravvedere una discendenza diretta da Panda e Punto. Semmai
qualche similitudine a prima vista
può essere trovata con il Doblò, che
però si differenzia in maniera netta
per dimensioni e capacità di carico in
modo tale da non fare temere una
possibile “cannibalizzazione” tra i
due modelli.
Infatti le dimensioni (3,86 metri di lunghezza, 1,71 di larghezza ed 1,72 di
altezza) fanno del nuovo Fiorino un
mezzo ideale per il traffico urbano,
con un diametro di sterzata di soli
9,95 metri, con la possibilità di parcheggiare in spazi angusti, ma anche
con una notevole capacità di carico in
proporzione alle dimensioni complessive (da 2,5 a 2,8 metri cubi di volumetria) e con una lunghezza massima
sfruttabile fino a 2,5 metri quando si
reclina in avanti il sedile del passeggero. Con queste caratteristiche di
maneggevolezza, versatilità e funzionalità unite alla sorprendente capacità
di carico il Fiorino si presenta sul difficile mercato dei mezzi commerciali
con le carte in regola per sfondare.
Anche perché i progettisti si sono
preoccupati di dare al veicolo un’immagine attraente e di offrire a chi per
lavoro deve trascorrere buona parte
della giornata al volante un abitacolo
confortevole, con insonorizzazione e
climatizzazione a livello di una berlina.
Linea decisamente originale con la parte posteriore molto verticale
Ma vediamo insieme le novità stilistiche e funzionali di questo Fiorino.
Innanzitutto i fari di grandi dimensioni
sono in posizione rialzata, al sicuro
quindi dai danni che può provocare
una manovra di parcheggio male riuscita. Il paraurti anteriore è inglobato
in un insieme di plastica nera molto
vistoso che comprende anche due griglie di aerazione, il vano dei fendinebbia ed una protezione dagli urti che si
estende in parte anche sulla fiancata.
Il cofano è corto e spiovente, il parabrezza molto inclinato, i passaruota
sporgenti sia gli anteriori che i posteriori collegati tra loro da una forte nervatura che attraversa la fiancata. Le
superfici laterali lamierate sono perfettamente lisce e regolari e si prestano ad ospitare scritte pubblicitarie,
mentre per facilitare le operazioni di
carico e scarico sono previste due
porte laterali scorrevoli e l’apertura
delle porte posteriori a battente asimmetriche (60/40). A seconda delle versioni le porte scorrevoli laterali possono essere eliminate oppure si può
scegliere una versione con una sola
porta. Le maniglie sono grandi e nere
per riprendere lo stile della mascherina anteriore. La parte posteriore è verticale per favorire il maggior volume
utile possibile; la soglia di carico è
abbastanza bassa (527 millimetri da
terra) per facilitare le operazioni. La
capacità di carico è di 610 chili.
Due i motori della gamma
Due i motori proposti al momento del
lancio: l’1.4 a benzina con 73 cavalli
ed il ben noto 1.3 Multijet con 75 cv
ed emissioni di CO2 di 119 grammi
per chilometro. Per la nostra prova
abbiamo scelto quest’ultimo nella
convinzione che risulterà quello più
“gettonato” dagli artigiani e da quanti necessitano per lavoro di un mezzo
del genere. A suo favore giocano il
fattore consumi (più di 22 km con un
litro di gasolio nel ciclo misto, il che
equivale a mille km con un pieno) ed
i ridotti costi di manutenzione (cambio dell’olio ogni 30 mila km o in
alternativa ogni 24 mesi). Inoltre la
coppia massima che è in grado di
esprimere (190 Nm) serve a muovere
senza affanni un veicolo che pesa
1.090 kg e senza eccessivi ricorsi al
cambio manuale a 5 marce. E’ annunciato l’arrivo di un automatico robotizzato a 6 marce che renderà più
comoda la vita a chi deve muoversi
soprattutto in città. La velocità massima (157 km/h) è più che sufficiente
per gli scopi per i quali il nuovo
Fiorino è nato. Una volta al volante si
apprezzano le scelte di ergonomia di
chi ha progettato il mezzo: tutti i pulsanti a portata di mano, plancia a
forma di T con il cambio alla base
della consolle. Il cruscotto comprende tachimetro e contagiri circolari
nonché gli indicatori della temperatura dell’acqua e del livello del carburante. Non manca il display digitale del Trip computer che riporta i dati
di orologio, contachilometri, consumi, velocità media, autonomia e
superamento del limite di velocità
impostato. Come si vede caratteristiche da berlina. I vani portaoggetti
sono 12 di varie dimensioni: c’è un
cassetto che può ospitare un pc portatile.
Poltrone accoglienti, buona insonorizzazione con pochi fruscii aerodinamici (Cx 0,31) nonostante l’altezza del
mezzo, plastiche di buona qualità,
sensori di parcheggio (optional) con
Abs e correttore elettronico di frenata
(EBD). Ruote da 14 pollici (15 per la
versione Adventure, una variante
pensata per un utilizzo su strade accidentate che arriverà in seguito assieme alla gamma Combi). Airbag per il
pilota (per il passeggero è optional) e
servosterzo idraulico che rende agevoli le manovre in città. Freni a disco
davanti e a tamburo dietro. La tenuta
di strada è più che soddisfacente in
virtù di sospensioni rigide (tipo
McPherson all’anteriore, a ponte torcente nel retrotreno) che annullano
quasi del tutto il rollio. Qualche saltello si registra invece quando il bagagliaio è vuoto se l’asfalto non è perfettamente liscio.
Due le versioni: base e SX, più completa. Non mancano infatti il kit vivavoce Bluetooth, il lettore Cd e la porta
per inserire l’Mp3. Aggressivi i prezzi.
Si parte da 9.100 euro (Iva esclusa)
con l’1.4 benzina per salire a 10.200
euro per l’1.3 Multijet. Quest’ultima
versione nell’allestimento SX è la più
costosa (11.050 euro) perché comprende tra le altre cose la chiusura
centralizzata con telecomando, gli
alzacristalli elettrici e la porta laterale
destra scorrevole. Il climatizzatore
invece si paga sempre a parte.
CarFleet aprile 2008
61
Osservatorio
I numeri dell’auto aziendale
Chiude in positivo il 2007 dell’auto aziendale
Non è finito male quello che si preannunciava come l’anno horribilis per il mercato automobilistico italiano dell’auto aziendale.
La forte penalizzazione della detraibilità fiscale introdotta con la manova finanziaria di fine 2006 è stata infatti allentata in
agosto e ciò ha consentito un buon recupero delle immatricolazioni ad imprese e società ed in particolare di quelle da noleggio
Con 2.490.570 auto nuove e un
incremento del 7,1% il 2007 è stato
l’anno record per il mercato automobilistico italiano. Questo risultato è
stato ottenuto grazie agli incentivi
alla rottamazione che fin dall’inizio
dell’anno hanno consentito di realizzare un andamento decisamente
positivo della domanda. Il 2007 non
era però iniziato altrettanto favorevolmente per l’auto aziendale perchè
la forte penalizzazione sulla deducibilità dei costi aveva fortemente condizionato le decisioni di acquisto
delle aziende. Fortunatamente con la
legge 3 agosto 2007 il Parlamento ha
ridefinito il trattamento fiscale dell’auto aziendale in maniera meno
penalizzante per le imprese. Si è
determinato così un recupero che ha
portato in positivo il bilancio delle
immatricolazioni ad imprese e
società. Nel consuntivo di fine anno
si registra infatti una crescita del
2,13% che non è certo rilevante, ma,
date le premesse con cui si era aperto il 2007, è indubbiamente importante. Migliore, tra l’altro, è il risultato ottenuto per le immatricolazioni
ad uso noleggio che hanno chiuso il
2007 con un incremento del 3,49% a
conferma del fatto che continua la
tendenza da parte delle aziende ad
orientarsi in maniera crescente verso
il noleggio a lungo termine piuttosto
che verso la proprietà dell’auto
aziendale.
Venendo alle classifiche riportate qui
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’
gennaio-dicembre
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
gennaio-dicembre
Variaz.%
Marca
gennaio-dicembre
Marca
Quota 2007 Quota 2006
2007
2006
FIAT
ALFA ROMEO
LANCIA
RENAULT
VOLKSWAGEN
BMW
FORD
MERCEDES
AUDI
OPEL
PEUGEOT
TOYOTA
VOLVO
CITROEN
SMART
NISSAN
HONDA
LAND ROVER
CHEVROLET
MITSUBISHI
MAZDA
MINI
HYUNDAI
SKODA
JEEP
SEAT
CHRYSLER
SUZUKI
PORSCHE
altre
188.738
43.281
41.726
41.418
41.298
37.372
35.385
34.595
28.449
27.787
17.505
16.451
13.572
13.030
11.436
11.062
7.058
6.085
5.843
5.139
5.076
4.915
4.706
4.304
4.284
4.119
3.369
2.634
2.507
15.239
176.826
34.054
40.122
47.070
39.182
34.191
40.023
33.762
26.995
32.889
20.129
16.032
11.582
11.449
13.518
10.968
4.110
6.345
4.031
4.207
6.517
4.331
5.071
3.132
5.083
3.740
5.151
2.537
2.314
18.904
6,74
27,10
4,00
-12,01
5,40
9,30
-11,59
2,47
5,39
-15,51
-13,04
2,61
17,18
13,81
-15,40
0,86
71,73
-4,10
44,95
22,15
-22,11
13,48
-7,20
37,42
-15,72
10,13
-34,60
3,82
8,34
-19,39
27,82
6,38
6,15
6,11
6,09
5,51
5,22
5,10
4,19
4,10
2,58
2,43
2,00
1,92
1,69
1,63
1,04
0,90
0,86
0,76
0,75
0,72
0,69
0,63
0,63
0,61
0,50
0,39
0,37
2,25
26,62
5,13
6,04
7,09
5,90
5,15
6,03
5,08
4,06
4,95
3,03
2,41
1,74
1,72
2,04
1,65
0,62
0,96
0,61
0,63
0,98
0,65
0,76
0,47
0,77
0,56
0,78
0,38
0,35
2,85
TOTALE
678.383
664.265
2,13
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
CarFleet aprile 2008
62
sotto e nella pagina a fianco, per il
noleggio si conferma la supremazia
del marchio Fiat con una quota di
mercato nel 2007, leggermente in
calo sul 2006, ma comunque attestata al 31,83%. In seconda posizione,
un altro marchio del gruppo Fiat, Alfa
Romeo, che cresce anche in quota di
mercato e si porta all’8,29%. Resta al
terzo posto Ford, anche se subisce
un sensibile ridimensionamento
della quota scendendo dal 9,28% al
7,74%- La quarta posizione è occupata da Volkswagen e la quinta da
Lancia. Per quanto riguarda i modelli
al primo posto nel 2007 si colloca la
Fiat Grande Punto che conferma il
primato del 2006. Seguono la Fiat
Panda e l’Alfa 159.
gennaio-dicembre
Variaz.%
2007
Quota 2007 Quota 2006
2006
FIAT
ALFA ROMEO
FORD
VOLKSWAGEN
LANCIA
RENAULT
BMW
OPEL
AUDI
MERCEDES
PEUGEOT
SMART
VOLVO
CITROEN
NISSAN
TOYOTA
CHEVROLET
SKODA
SEAT
CHRYSLER
HYUNDAI
JEEP
HONDA
MINI
MAZDA
LAND ROVER
MITSUBISHI
SAAB
SUZUKI
altre
101.056
26.314
24.573
23.330
22.158
21.775
15.040
14.009
12.468
11.760
7.115
5.875
4.496
4.310
3.749
2.630
2.283
1.963
1.707
1.633
1.375
1.287
1.078
928
757
730
637
538
348
1.580
98.145
20.713
28.480
21.260
21.119
25.118
12.399
16.923
11.753
11.113
7.231
6.632
3.189
2.340
3.533
1.469
1.429
1.008
1.236
2.095
984
965
597
1.037
1.423
1.211
265
946
149
2.042
2,97
27,04
-13,72
9,74
4,92
-13,31
21,30
-17,22
6,08
5,82
-1,60
-11,41
40,98
84,19
6,11
79,03
59,76
94,74
38,11
-22,05
39,74
33,37
80,57
-10,51
-46,80
-39,72
140,38
-43,13
133,56
-22,62
31,83
8,29
7,74
7,35
6,98
6,86
4,74
4,41
3,93
3,70
2,24
1,85
1,42
1,36
1,18
0,83
0,72
0,62
0,54
0,51
0,43
0,41
0,34
0,29
0,24
0,23
0,20
0,17
0,11
0,50
31,99
6,75
9,28
6,93
6,88
8,19
4,04
5,52
3,83
3,62
2,36
2,16
1,04
0,76
1,15
0,48
0,47
0,33
0,40
0,68
0,32
0,31
0,19
0,34
0,46
0,39
0,09
0,31
0,05
0,67
TOTALE
317.502
306.804
3,49
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’
TOP 20 - gennaio-dicembre 2006/2007
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
LANCIA
FORD
FIAT
FIAT
ALFA ROMEO
VOLKSWAGEN
BMW
ALFA ROMEO
LANCIA
RENAULT
OPEL
RENAULT
RENAULT
AUDI
VOLKSWAGEN
FIAT
FORD
FIAT
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
YPSILON
FOCUS
STILO
CROMA
159
PASSAT
SERIE 3
147
MUSA
MEGANE
ASTRA
CLIO
SCENIC
A4
GOLF
SEICENTO
FIESTA
IDEA
gennaio-dicembre 2006
Numero
Quota
62.173
45.818
23.451
21.657
19.399
16.818
15.279
15.257
14.856
14.627
13.771
13.043
12.906
12.866
10.654
10.636
10.539
9.383
9.071
8.401
303.660
664.265
9,36
6,90
3,53
3,26
2,92
2,53
2,30
2,30
2,24
2,20
2,07
1,96
1,94
1,94
1,60
1,60
1,59
1,41
1,37
1,26
45,71
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
LANCIA
ALFA ROMEO
FIAT
ALFA ROMEO
BMW
FORD
VOLKSWAGEN
LANCIA
VOLKSWAGEN
FIAT
RENAULT
SMART
RENAULT
AUDI
FIAT
OPEL
FIAT
RENAULT
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
YPSILON
159
BRAVO
147
SERIE 3
FOCUS
PASSAT
MUSA
GOLF
CROMA
CLIO
FORTWO
SCENIC
A4
IDEA
ASTRA
SEICENTO
MEGANE
gennaio-dicembre 2007
Numero
Quota
68.123
38.310
24.663
21.431
18.226
17.524
17.184
15.943
15.584
14.847
13.813
13.793
12.247
10.931
10.326
10.108
9.697
9.047
8.362
8.350
319.874
678.383
10,04
5,65
3,64
3,16
2,69
2,58
2,53
2,35
2,30
2,19
2,04
2,03
1,81
1,61
1,52
1,49
1,43
1,33
1,23
1,23
47,15
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
TOP 20 - gennaio-dicembre 2006/2007
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Marca
FIAT
FIAT
FORD
FIAT
ALFA ROMEO
LANCIA
VOLKSWAGEN
FIAT
RENAULT
LANCIA
OPEL
ALFA ROMEO
BMW
RENAULT
FORD
AUDI
RENAULT
VOLKSWAGEN
OPEL
SMART
altre
Totale
Modello
GRANDE PUNTO
PANDA
FOCUS
CROMA
159
YPSILON
PASSAT
STILO
MEGANE
MUSA
ASTRA
147
SERIE 3
SCENIC
FIESTA
A4
CLIO
GOLF
ZAFIRA
FORTWO
gennaio-dicembre 2006
Numero
Quota
42.130
22.698
17.137
11.825
11.639
11.068
10.494
10.422
8.917
8.550
8.080
6.681
6.574
6.545
5.811
5.708
5.628
5.297
3.979
3.709
93.912
306.804
13,73
7,40
5,59
3,85
3,79
3,61
3,42
3,40
2,91
2,79
2,63
2,18
2,14
2,13
1,89
1,86
1,83
1,73
1,30
1,21
30,61
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
ALFA ROMEO
FIAT
FORD
LANCIA
VOLKSWAGEN
FIAT
LANCIA
BMW
VOLKSWAGEN
RENAULT
ALFA ROMEO
RENAULT
RENAULT
SMART
AUDI
OPEL
OPEL
FIAT
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
159
BRAVO
FOCUS
YPSILON
PASSAT
CROMA
MUSA
SERIE 3
GOLF
SCENIC
147
CLIO
MEGANE
FORTWO
A4
ASTRA
CORSA
STILO
gennaio-dicembre 2007
Numero
Quota
44.009
18.470
17.444
13.765
12.552
11.911
11.112
9.526
8.982
8.849
7.541
6.777
6.557
6.048
5.921
5.388
5.385
5.080
3.906
3.815
104.464
317.502
13,86
5,82
5,49
4,34
3,95
3,75
3,50
3,00
2,83
2,79
2,38
2,13
2,07
1,90
1,86
1,70
1,70
1,60
1,23
1,20
32,90
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
CarFleet aprile 2008
63
Osservatorio
I numeri dell’auto aziendale
Parte con il piede giusto l’auto aziendale nel 2008
La ripresa del mercato dell’auto aziendale delineatasi nell’autunno del 2007, continua nei primi mesi del 2008, mentre
accusa difficoltà il mercato delle autovetture complessivamente considerato. Nel primo bimestre le immatricolazioni
ad imprese e società crescono infatti dell’8,42% mentre le immatricolazioni totali subiscono una contrazione del 5,47%
Il 2007 è stato un anno decisamente
positivo per il mercato automobilistico italiano complessivamente considerato ma, come abbiamo illustrato
nelle pagine precedenti, non vi erano
all’inizio dell’anno le premesse per
un buon andamento anche per l’auto
aziendale. La modifica della normativa fiscale di agosto ha però mutato la
situazione ed anche l’auto aziendale
ha potuto chiudere il 2007 in positivo. All’inizio del 2008 la situazione
appare rovesciata rispetto a quella
dei primi mesi del 2007. Il mercato
dell’auto in generale, nonostante il
rinnovo degli incentivi alla rottamazione, sta accusando difficoltà. In
gennaio le immatricolazioni sono
calate del 7,26% e in febbraio vi è
stata un’altra contrazione del 3,91%.
Il bilancio del primo bimestre chiude
così con un calo del 5,47%. A questa
situazione negativa ne corrisponde
però una positiva per l’auto aziendale che, secondo gli ultimi dati, sta
ancora beneficiando del recupero di
domanda iniziato a partire da settembre 2007. Nel primo bimestre le
immatricolazioni ad imprese e
società sono aumentate infatti
dell’8,42% e buono, anche se con un
tasso di crescita meno elevato
(+6,39%), è anche l’andamento delle
immatricolazioni da noleggio.
Venendo alle classifiche, per quanto
riguarda in particolare delle immatricolazioni per uso noleggio, emerge
che il marchio Fiat continua ad avere
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’
gennaio-febbraio
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA
DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
gennaio-febbraio
Variaz.%
Marca
2008
FIAT
FORD
RENAULT
LANCIA
VOLKSWAGEN
MERCEDES
OPEL
AUDI
BMW
ALFA ROMEO
PEUGEOT
CITROEN
NISSAN
VOLVO
SMART
TOYOTA
HONDA
LAND ROVER
CHEVROLET
KIA
MINI
SEAT
MAZDA
MITSUBISHI
SKODA
HYUNDAI
JEEP
PORSCHE
DAIHATSU
altre
29.356
9.643
7.845
6.872
6.789
6.752
6.125
5.536
5.196
3.553
3.551
2.930
2.901
1.931
1.908
1.645
1.245
1.220
1.051
929
856
818
725
724
685
612
573
520
513
2.775
29.458
7.378
5.321
6.692
6.017
5.824
3.440
5.786
5.093
7.490
2.952
1.876
2.034
2.089
986
2.009
964
1.292
1.449
442
420
619
589
957
509
577
769
493
282
2.985
-0,35
30,70
47,43
2,69
12,83
15,93
78,05
-4,32
2,02
-52,56
20,29
56,18
42,63
-7,56
93,51
-18,12
29,15
-5,57
-27,47
110,18
103,81
32,15
23,09
-24,35
34,58
6,07
-25,49
5,48
81,91
-7,04
25,36
8,33
6,78
5,94
5,86
5,83
5,29
4,78
4,49
3,07
3,07
2,53
2,51
1,67
1,65
1,42
1,08
1,05
0,91
0,80
0,74
0,71
0,63
0,63
0,59
0,53
0,49
0,45
0,44
2,40
27,58
6,91
4,98
6,27
5,63
5,45
3,22
5,42
4,77
7,01
2,76
1,76
1,90
1,96
0,92
1,88
0,90
1,21
1,36
0,41
0,39
0,58
0,55
0,90
0,48
0,54
0,72
0,46
0,26
2,80
TOTALE
115.779
106.792
8,42
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
CarFleet aprile 2008
64
gennaio-febbraio
Marca
Quota 2008 Quota 2007
2007
una posizione di leadership occupando il primo posto nella graduatoria delle immatricolazioni e conseguendo un incremento superiore alla
media del comparto. Gli altri due
marchi del gruppo Fiat fanno però
registrare risultati negativi. Lancia
vede le sue immatricolazioni calare
del 16,27% per effetto dell’attesa di
un nuovo importante modello ed Alfa
Romeo, che pure è in attesa di novità
di prodotto, perde addirittura
53,55% per effetto della chiusura per
ristrutturazione in gennaio e febbraio
dello stabilimento di Pomigliano.
Hanno invece incrementi importanti
gli altri due marchi della pattuglia dei
primi cinque. Ford cresce del 12,71%
e Opel addirittura del 193,54%.
gennaio-febbraio
Variaz.%
2008
Quota 2008 Quota 2007
2007
FIAT
FORD
OPEL
LANCIA
VOLKSWAGEN
RENAULT
ALFA ROMEO
MERCEDES
PEUGEOT
AUDI
BMW
CITROEN
SMART
NISSAN
VOLVO
SEAT
CHEVROLET
KIA
SAAB
SKODA
HONDA
TOYOTA
MINI
MAZDA
CHRYSLER
HYUNDAI
LAND ROVER
MITSUBISHI
JEEP
altre
17.173
6.394
3.769
3.262
3.126
2.725
2.451
2.129
2.009
1.871
1.724
1.205
825
725
592
426
375
358
323
305
245
203
201
198
176
162
132
117
109
344
16.003
5.673
1.284
3.896
2.978
2.585
5.277
1.475
1.802
2.110
1.799
437
505
1.080
715
143
825
46
92
233
57
133
73
119
197
43
248
46
310
249
7,31
12,71
193,54
-16,27
4,97
5,42
-53,55
44,34
11,49
-11,33
-4,17
175,74
63,37
-32,87
-17,20
197,90
-54,55
678,26
251,09
30,90
329,82
52,63
175,34
66,39
-10,66
276,74
-46,77
154,35
-64,84
38,15
32,01
11,92
7,02
6,08
5,83
5,08
4,57
3,97
3,74
3,49
3,21
2,25
1,54
1,35
1,10
0,79
0,70
0,67
0,60
0,57
0,46
0,38
0,37
0,37
0,33
0,30
0,25
0,22
0,20
0,64
31,73
11,25
2,55
7,73
5,90
5,13
10,46
2,92
3,57
4,18
3,57
0,87
1,00
2,14
1,42
0,28
1,64
0,09
0,18
0,46
0,11
0,26
0,14
0,24
0,39
0,09
0,49
0,09
0,61
0,49
TOTALE
53.654
50.433
6,39
100,00
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’
TOP 20 - gennaio-febbraio 2007/2008
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
FORD
LANCIA
ALFA ROMEO
ALFA ROMEO
FIAT
LANCIA
BMW
VOLKSWAGEN
AUDI
FIAT
VOLKSWAGEN
FIAT
FIAT
RENAULT
FORD
FIAT
RENAULT
PEUGEOT
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
FOCUS
YPSILON
147
159
CROMA
MUSA
SERIE 3
PASSAT
A4
IDEA
GOLF
STILO
MULTIPLA
SCENIC
FIESTA
BRAVO
CLIO
207
gennaio-febbraio 2007
Numero
Quota
11.056
6.693
3.854
3.475
3.396
3.115
2.651
2.620
2.592
2.499
2.241
1.958
1.774
1.586
1.580
1.564
1.427
1.409
1.381
1.327
48.594
106.792
10,35
6,27
3,61
3,25
3,18
2,92
2,48
2,45
2,43
2,34
2,10
1,83
1,66
1,49
1,48
1,46
1,34
1,32
1,29
1,24
45,50
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
FIAT
LANCIA
FIAT
FORD
VOLKSWAGEN
FORD
VOLKSWAGEN
RENAULT
ALFA ROMEO
MERCEDES
BMW
OPEL
SMART
FIAT
CITROEN
AUDI
LANCIA
FORD
altre
Totale
GRANDE PUNTO
PANDA
BRAVO
YPSILON
CROMA
FOCUS
GOLF
FIESTA
PASSAT
CLIO
159
CLASSE C
SERIE 3
CORSA
FORTWO
500
C4
A3
MUSA
C-MAX
gennaio-febbraio 2008
Numero
Quota
8.378
5.167
5.156
4.805
3.729
3.160
2.293
2.253
2.181
2.161
2.108
1.984
1.973
1.937
1.908
1.848
1.696
1.687
1.681
1.655
58.019
115.779
7,24
4,46
4,45
4,15
3,22
2,73
1,98
1,95
1,88
1,87
1,82
1,71
1,70
1,67
1,65
1,60
1,46
1,46
1,45
1,43
50,11
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA
PER USO NOLEGGIO
TOP 20 - gennaio-febbraio 2007/2008
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Marca
FIAT
FIAT
FORD
ALFA ROMEO
ALFA ROMEO
FIAT
LANCIA
LANCIA
VOLKSWAGEN
FIAT
BMW
FORD
AUDI
PEUGEOT
RENAULT
FIAT
VOLKSWAGEN
NISSAN
RENAULT
CHEVROLET
altre
Totale
Modello
GRANDE PUNTO
PANDA
FOCUS
159
147
CROMA
YPSILON
MUSA
PASSAT
STILO
SERIE 3
FIESTA
A4
207
SCENIC
IDEA
GOLF
MICRA
MEGANE
MATIZ
gennaio-febbraio 2007
Numero
Quota
6.837
3.650
3.173
2.469
2.103
1.921
1.821
1.760
1.603
1.239
1.104
1.058
1.039
947
890
808
718
619
583
564
15.527
50.433
13,56
7,24
6,29
4,90
4,17
3,81
3,61
3,49
3,18
2,46
2,19
2,10
2,06
1,88
1,76
1,60
1,42
1,23
1,16
1,12
30,79
100,00
N.
Marca
Modello
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FIAT
FIAT
FIAT
LANCIA
FIAT
FORD
ALFA ROMEO
FORD
OPEL
VOLKSWAGEN
FORD
CITROEN
VOLKSWAGEN
OPEL
PEUGEOT
MERCEDES
BMW
FORD
SMART
LANCIA
altre
Totale
GRANDE PUNTO
BRAVO
CROMA
YPSILON
PANDA
FOCUS
159
FIESTA
CORSA
PASSAT
C-MAX
C4
GOLF
ASTRA
207
CLASSE C
SERIE 3
MONDEO
FORTWO
MUSA
gennaio-febbraio 2008
Numero
Quota
6.025
4.179
2.516
2.295
2.164
2.006
1.687
1.599
1.415
1.341
1.210
1.049
1.049
917
900
896
856
851
825
799
19.075
53.654
11,23
7,79
4,69
4,28
4,03
3,74
3,14
2,98
2,64
2,50
2,26
1,96
1,96
1,71
1,68
1,67
1,60
1,59
1,54
1,49
35,55
100,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE
CarFleet aprile 2008
65