CarFleet 15.qxp
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n.28 Periodico trimestrale Aprile 2008 - euro 6,00 DRT/CB CENTRALE/PT MAGAZINE/AUT 225/2006 10/03/06 CarFleet F 20.000 copie distribuite Flotte auto e mobilità sostenibile Congiuntura Segnali in controtendenza Fisco Al 100% la detrazione Iva Inchiesta Mobilità sostenibile: priorità anche per le flotte Dossier Car sharing: soluzione facile, ecologica ed economica Ecologia Il pneumatico si tinge di verde Intervista Gianfranco De Cesaris D.G. Mercedes-Benz Italia Prove su strada Chrysler Grand Voyager/Mazda 6 /Ford Focus/Saab 9-3 SportHatch /Citroën C5/Fiat Fiorino Osservatorio I numeri dell’auto aziendale L O T T E A Z I E N D A L I Sommario LEASEPLAN ITALIA S.p.a. Via Cesare Giulio Viola, 48 00148 Roma tel. 800-822.023 e-mail: [email protected] http://www.leaseplan.it/carfleet/ Associata ANIASA CarFleet 7. EDITORIALE 28. ECOLOGIA Per cominciare una buona notizia Il pneumatico si tinge di verde DIRETTORE EDITORIALE Jaromír Hájek 11. GIOIA DI VIVERE DIRETTORE RESPONSABILE Lo sport dei Re Alberto Repetto EDITORE 40. INTERVISTA 13. CONGIUNTURA Gianfranco De Cesaris D.G. Mercedes-Benz Italia Segnali in controtendenza LeasePlan Italia S.p.a. Via Cesare Giulio Viola, 48 00148 Roma 36. NOVITA’ 15. FISCO 40 Al 100% la detrazione Iva REDAZIONE, IMPAGINAZIONE E PUBBLICITA’ Econometrica Spa 16.INCHIESTA Mobilità sostenibile: priorità anche per le flotte Via della Zecca 1 - 40121 Bologna tel. 051.271710 - fax 051.224807 e-mail: [email protected] 44. PROVE 16 - Chrysler Grand Voyager - Mazda 6 - Ford Focus - Saab 9-3 SportHatch - Citroën C5 - Fiat Fiorino HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Lodovico Basalù, Cinzia Bortolotti, Vincenzo Conte, Alessandro Giachetti, Antonio Lorenzi, Pietro Paolo Marziali, Roberto Mazzanti, Ermanno Molinari, Gian Primo Quagliano 44 PROVE SU STRADA a cura di Roberto Mazzanti 22. DOSSIER Car sharing: soluzione facile, ecologica ed economica SEGRETERIA DI REDAZIONE Cinzia Bortolotti 22 ART DIRECTOR Mariangela Canzoniero STAMPA Labanti e Nanni Industrie Grafiche Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO) 62. OSSERVATORIO I numeri dell’auto aziendale (anno 2007 e 1° bimestre 2008) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 tiratura di questo numero è di 20.000 copie CarFleet aprile 2008 5 Editoriale Per cominciare una buona notizia na regola aurea è aprire la rivista con una buona notizia. Per questo numero ne abbiamo una che, tra l’altro, riguarda proprio la nostra attività. Nell’autunno dello scorso anno si è delineata una ripresa del mercato dell’auto aziendale per effetto della ridefinizione, con la legge del 3 agosto, della normativa fiscale in senso favorevole per i contribuenti. Questa ripresa continua anche nel 2008. I dati statistici attualmente disponibili dimostrano che, mentre il mercato complessivo delle autovetture appare in difficoltà, crescono le immatricolazioni di auto ad imprese e società ed anche quelle per auto da noleggio. L’auspicio, naturalmente, è che a questo buon inizio del 2008 segua uno sviluppo positivo dell’intera annata. Un contributo in questo senso può venire anche dall’ulteriore intervento sulla normativa fiscale relativa all’auto aziendale, realizzato con la Finanziaria per il 2008 e poi chiarito con una apposita Risoluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ci riferiamo alla possibilità per le aziende che danno autovetture in benefit a personale dipendente a fronte di uno specifico corrispettivo, di detrarre al 100% l’Iva sui costi di acquisto ed esercizio di tali autovetture. Si tratta di un ulteriore significativo passo in avanti verso U l’allineamento al trattamento fiscale vigente negli altri paesi europei. Queste buone notizie sono certamente utili per guardare con un giusto ottimismo ad un 2008 che non si presenta certo senza problemi. Dalla televisione, dalla radio, dai giornali apprendiamo quotidianamente informazioni non confortanti sulla situazione dell’economia mondiale, che ha ricevuto un duro colpo dalla crisi dei mutui sub-prime e da tutte le conseguenze che ne sono derivate (e che purtroppo non sembrano ancora aver esaurito i loro negativi effetti). La tempesta finanziaria che si è abbattuta sull’economia mondiale ha determinato il ridimensionamento delle prospettive di crescita di tutti i sistemi economici sviluppati ed anche l’economia italiana è stata naturalmente interessata dal fenomeno. Tuttavia, per il nostro Paese non si parla di recessione, ma soltanto della riduzione della previsione di crescita allo 0,5%. Certo non è molto, ma pur sempre di crescita si tratta ed in ogni caso va rimarcato che - come viene messo in luce nell’analisi sulla congiuntura che il lettore troverà sfogliando la rivista - i primi dati pubblicati dall’Istat sui principali aspetti dell’economia all’inizio del 2008 non sono negativi: la produzione industriale è in ripresa e la disoccupazione è in calo. E dunque si può nutrire la legittima speranza che, in questi tempi difficili, il sistema italiano possa cavarsela meglio di altri. Altro tema di attualità in questi ultimi mesi è quello dell’ambiente. Come forse il lettore ricorderà, nel numero scorso di CarFleet abbiamo dedicato ampio spazio alla strategia europea per l’auto ecologica. Il settore dell’auto, data anche la sua importanza, è infatti fortemente impegnato per l’ambiente ed esiste una normativa molto articolata che prevede regole, non solo contro l’inquinamento dell’aria, ma anche per il recupero dei materiali delle auto da rottamare e per il trattamento dei rifiuti prodotti (oli, pneumatici, batterie, ecc). Oggi si avverte però l’esigenza di fare un ulteriore passo avanti, coinvolgendo gli utilizzatori per ottenere modalità d’impiego ecocompatibili e, tra essi, naturalmente anche le aziende con flotte. In questo numero della rivista mettiamo a fuoco proprio alcuni aspetti importanti sull’impegno delle aziende per la mobilità sostenibile. E naturalmente non abbiamo dimenticato di sentire sull’argomento l’opinione di Gianfranco De Cesaris, direttore generale di Mercedes-Benz Italia, che è il top manager intervistato da CarFleet. Come si vede non manca in questo numero l’approfondimento sui principali temi del settore, ma non mancano neppure, per chi come noi ama l’auto in quanto tale, le prove, le novità e le statistiche sull’auto aziendale e sul noleggio. Alberto Repetto, Group Commercial Director LeasePlan Italia e Direttore Responsabile di CarFleet CarFleet aprile 2008 7 Editorial Let's start with some good news ne golden rule is to start the journal with some good news and for this issue we have some news which also concerns our activity. Last autumn there was a revival of the company car market due to the effect of the redefinition of tax regulations to the benefit of taxpayers with the law of 3rd August, and this revival seems to be continuing in 2008. The statistical data currently available show that, while the general car market is not looking too good, there has been an increase in newly registered cars to companies and also those for rental. We all hope of course that the good start to 2008 will be followed by a positive development throughout the year. This might be helped by another adjustment of the tax regulations with regard to company cars in the Budget for 2008. Later clarified with a special Resolution from the Ministry of Economy and Finance, firms which give cars to employees as benefits in return for specific compensation will now be able to detract 100% VAT on the purchasing and operating costs of these vehicles. This is a further significant step towards coming into line with the taxation O applied in other European countries. This good news certainly helps us to look fairly optimistically at a year which is certainly not trouble-free. Every day the media bombards us with worrying news about the situation of the world economy, which was badly hit by the sub-prime loan crisis and the consequences of this (and whose negative effects are still unfortunately being felt). The financial storm which has hit the world economy has led to a redimensioning of the prospects of growth of all the developed economic systems and the Italian economy is no exception. However, for Italy, it is less an issue of recession but rather a cutback in estimated growth to 0.5%. Though small, it is better than nothing and, as highlighted in the analysis of the economic situation in this issue, it should be noted that the first figures published by Istat on the main aspects of the economy at the beginning of 2008 are not negative, with industrial production on the uprise and a drop in unemployment figures. So there’s reason to hope that the Italian economy can survive better than others in these difficult times. Another topical theme in the last few months is that of the environment. As the reader will perhaps recall, much of the last issue of CarFleet was taken up with the European strategy for the ecological car. Given its importance, the car sector is in fact strongly committed to the environment and there is a comprehensive set of regulations which include norms not only about air pollution but also the recovery of materials from cars to be scrapped and treatment of the waste produced (oils, tyres, batteries etc). Today however a further step forward is required, involving the users in achieving environmentallyfriendly methods of usage and these of course include companies with their fleets. In this issue we focus on some important aspects of the commitment of companies to sustainable mobility and of course we asked what the top manager interviewed here by CarFleet, Gianfranco De Cesaris, managing director of Mercedes-Benz Italy, thinks of the topic. As you see, this issue includes articles on the main topics of the sector, as well as featuring test drives, news and statistics about the company car and on rental for those like us who love everything about cars. Alberto Repetto, Group Commercial Director LeasePlan Italy and Director of CarFleet CarFleet aprile 2008 9 Gioia di vivere Lo sport dei Re di Alessandro Giachetti Otto giocatori con quattro cavalli a testa si sfidano su un grande campo verde con l’obiettivo di mettere in porta una palla di legno. Non è certo uno sport che tutti possono praticare, ma per tutti può essere un grande ed indimenticabile spettacolo di coraggio e maestria Lo sport dei Re ed il Re degli sport”, uno slogan che ha radici antiche e racchiude in sè la storia ed il fascino del gioco del Polo. Divenuto sempre più una disciplina completa e molto tecnica, il Polo in Italia ha fatto passi da gigante dai lontani anni ’30, oggi si giocano tornei ad “alto handicap” su erba, sulla neve o sulla spiaggia, talvolta anche in notturna. Il Polo tradizionale si gioca 4 contro 4 su un campo in erba di 260 metri di lunghezza per 150 metri di larghezza, con due porte di 7,5 metri di ampiezza, delimitate da pali senza traversa. Lo scopo del gioco è ovviamente quello di segnare più goal nella porta avversaria, colpendo una palla di legno o plastica dura di 7 centimetri di diametro, con una “stecca” formata da una canna di bambu flessibile con un manico rivestito di tela gommata ed un “mazzolo” di legno all’estremità inferiore; le porte ad ogni segnatura vengono invertite. L’attrezzatura del “polista” comprende un casco, stivali da polo, generalmente con la cerniera anteriore, ginocchiere in cuoio, occhiali protettivi, guanti, frusta e speroni; l’abbigliamento prevede pantaloni rigorosamente bianchi e la classica “polo” con i colori della pro- “ pria squadra. Le posizioni in campo dei giocatori ricordano quelle del calcio, 1 attaccante, 2 centrocampisti ed 1 difensore (non c’è portiere), quest’ultimo è spesso il giocatore con maggiore esperienza della squadra, considerato il “regista” della formazione è lui che batte le punizioni e le rimesse da fondo campo. (tempo di gioco in Argentina) ha una durata media di circa 15 minuti, alla fine di ogni tempo i giocatori cambiano il proprio cavallo. Ogni giocatore ha un suo “handicap” personale che ne determina l’abilità in campo; a fine stagione apposite commissioni stabiliscono gli “handicap” dei In Europa si giocano partite di 4 tempi da 7 minuti e 30” effettivi di gioco e, come nella pallacanestro, ad ogni fallo fischiato dall’arbitro si interrompe il gioco, di conseguenza un Chukker giocatori, in ogni Paese del mondo, secondo una scala crescente che va da –2 sino ad un massimo di 10. In tutto il mondo i giocatori che possiedono handicap 10 non superano la decina e questo la dice lunga sulla difficoltà di raggiungere tale traguardo. Tradizionalmente gli arbitri in campo sono 2 a cavallo ed un terzo, fuori dal terreno di gioco, che ha l’ultima parola in caso di disaccordo dei due giudici in campo. L’azione dei “referee” (giudici di gara) è molto importante, in quanto le regole che devono far rispettare in campo, sono quasi tutte volte ad assicurare l’incolumità di cavalli e giocatori, infatti sono vietati i “tagli di linea”, che rappresentano l’incrocio tra due giocatori, azione che potrebbe risultare molto pericolosa a causa delle alte velocità raggiunte dai cavalli in gioco. In Italia la disciplina è regolamentata e promossa dal Dipartimento Polo della Federazione Italiana Sport Equestri che, attraverso diverse iniziative promozionali ha ottenuto una crescita importante dei praticanti, che negli ultimi due anni hanno avuto un incremento di circa il 100%, portando a quota 200 il numero dei giocatori italiani tesserati. Tra le iniziative più importanti: la fondazione della 1° Scuola Federale Polo Pony, dedicata ai bambini di età compresa tra i 5 ed i 12 anni, che da circa 2 anni stanno alimentando un nuovo “vivaio” di futuri giocatori. CarFleet aprile 2008 11 Congiuntura Segnali in controtendenza di Gian Primo Quagliano La congiuntura economica mondiale è stata profondamente scossa dalla vicenda dei mutui sub-prime. Le previsioni di sviluppo per i paesi economicamente avanzati vengono sistematicamente ridimensionate. E’ così anche per l’Italia, ma all’inizio del 2008 non manca qualche segnale positivo commercio estero ed inoltre ci riferiamo ai risultati sull’andamento dell’occupazione nel IV trimestre 2007. l quadro economico internazionale è come è noto, preoccupante e sembra destinato più a peggiorare che a migliorare. In questo contesto anche le previsioni di sviluppo dell’economia italiana vengono sistematicamente riviste al ribasso. Al momento di chiudere questa nota l’ultimo ridimensionamento è stato fatto dall’Isae che ha ipotizzato per il 2008 un tasso di crescita dello 0,5%. Certo non è molto, ma pur sempre di crescita si tratta e ciò consente di coltivare la speranza che l’economia italiana possa evitare di entrare in recessione. Tra l’altro, dopo un quarto trimestre 2007 non positivo, dai primi dati diffusi dall’Istat sul 2008 vengono anche segnali non negativi. Ci riferiamo ai dati su gennaio sulla produzione industriale, sul fatturato e gli ordinativi dell’industria, sul I Produzione e consumi L’indice della produzione industriale dell’Istat nel 2007 ha avuto fino a settembre un andamento altalenante, ma sostanzialmente positivo. Il IV trimestre ha fatto però registrare un calo dell’1,5% in ottobre, del 2,4% in novembre e di ben 6,5% in dicembre. Questa preoccupante sequenza negativa si è interrotta in gennaio 2008 con una piccola ma significativa crescita (+0,5%). Ulteriori segnali positivi sull’andamento dell’industria vengono poi, sempre in gennaio, dai dati sul fatturato e sugli ordinativi dell’industria che hanno fregistrato crescite del 6,1% e del 6,9%. A questo inizio positivo dell’industria non Indice Istat della produzione industriale (variazione % tendenziale) 4 2 1,4 2 Prezzi Una delle maggiori preoccupazioni delle autorità europee riguarda oggi i prezzi. Dalle rilevazioni dell’Istat emerge che in febbraio i prezzi al consumo sono aumentati del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2007, mentre ben più sensibile, sotto la spinta della crescita delle materie primi, è l’incremento dei prezzi alla produzione di prodotti industriali (+5,2% in gennaio). Occupazione Un altro elemento positivo della congiuntura italiana che rimane comunque delicata, è venuto dalla rilevazione delle forze di lavoro del IV trimestre 2007. Continua l’andamento positivo in atto da tempo. Gli occupati sono aumentati dell’1,3% e il tasso di disoccupazione è sceso al 6,6% dal 6,9% del IV trimestre 2006. Rilevazione Istat sulle forze di lavoro IV trimestre 2007 (variazioni % sul IV trimestre 2006) 3,4 2,2 corrisponde un andamento altrettanto favorevole per i consumi. Sempre in gennaio l’indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio cresce dell’1,5% per i prodotti alimentari e dello 0,7% per i non alimentari. Poichè tuttavia l’indice è calcolato a prezzi correnti (cioè include l’inflazione), ai tassi di crescita appena indicati non corrisponde uno sviluppo delle quantità vendute che, anzi, appaiono in diminuzione. Anche all’inizio del 2008, come già nel 2007, la debolezza della domanda interna trova però compenso nel buon andamento delle esportazioni che in gennaio hanno fatto registrare un +12%. A questa crescita si accompagna tuttavia un incremento analogo delle importazioni (+12,3%) dovuto anche alla bolletta petrolifera. 1,3 1,0 1,0 0,9 0,4 0,5 0,3 1 0 -0,4 0 -0,2 -2 -1,5 -1 -2,4 -4 -2 -6 -6,5 -8 gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic gen ‘08 ANNO 2007 -3 -3,1 Forze di lavoro Occupati In cerca di occupazione CarFleet aprile 2008 13 Fisco Al 100% la detrazione Iva di Antonio Lorenzi Con la Finanziaria 2008 e con la Risoluzione 6/DPF del Ministero dell’Economia e delle Finanze si definisce meglio il trattamento fiscale dell’auto aziendale. L’aspetto più importante è che, ricorrendo determinate condizioni, sarà possibile dedurre al 100% l'Iva sulle vetture assegnate ai dipendenti a normativa fiscale sull’auto aziendale, dopo lo sconvolgimento avviato dalla sentenza del 14 settembre 2006 della Corte di Giustizia europea, è stata ridefinita con la legge 3 agosto 2007, n. 127. Con la nuova regolamentazione la variante più significativa, rispetto al precedente dettato legislativo, è la previsione di una detraibilità pari al 40% dell’Iva su tutti i costi relativi a quei veicoli che, pur trovando il loro impiego nell’esercizio di imprese, arti o professioni, non risultino essere utilizzati all’interno delle medesime con caratteri di esclusività. La legge Finanziaria per il 2008, ha poi apportato alcune modifiche all’art. 19-bis1 del D.P.R. 633/1972, ossia alla norma chiave che disciplina l’intera fattispecie, così da recepire compiutamente nel nostro ordinamento quanto previsto dalla decisione del Consiglio U.E. del giugno 2007. Innanzitutto, è stato individuato con esattezza il campo di applicazione della normativa; essa fa riferimento a “tutti i veicoli a motore, diversi dai trattori agricoli o forestali, normalmente adibiti al trasporto stradale di persone o beni la cui massa massima autorizzata non supera 3.500 kg. e L il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non è superiore a otto”. Come precisato dalla Risoluzione n. 6/DPF del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicata il 20 febbraio 2008, rimangono esclusi i motocicli di cilindrata superiore a 350 cc., professioni. Innovando la precedente situazione, in cui venivano considerati come tali solo quei mezzi che formavano oggetto dell’attività propria dell’impresa, secondo la Risoluzione devono considerarsi come tali anche quelli “acquistati dal datore di lavoro o acqui- per i quali resta operante un regime di totale indetrabilità, a meno che gli stessi non siano classificabili come strettamente strumentali all’attività. Il medesimo provvedimento ministeriale fornisce poi un importante chiarimento in merito alla definizione di veicoli “utilizzati esclusivamente” nell’esercizio di imprese, arti o siti anche in base a contratti di noleggio o locazione, anche finanziaria, e successivamente messi a disposizione del personale dipendente a fronte di uno specifico corrispettivo”. In sintesi, poiché la messa a disposizione del veicolo dietro corrispettivo costituisce un’operazione imponibile ai fini dell’Iva, in base ai criteri generali in materia di detrazione l’imposta corrisposta sui costi di acquisto e gestione del veicolo medesimo risulta integralmente detraibile. E’ altresì chiarito che, per evitare effetti distorsivi, il corrispettivo debba risultare in linea con i prezzi di mercato o, in mancanza, con il valore normale della prestazione. A tal fine, come previsto dal nuovo 6° comma dell’art. 14 D.P.R. 633/1972, lo stesso è fissato in misura pari all’importo del fringe-benefit calcolato secondo le tabelle ACI; qualora il corrispettivo pattuito sia inferiore a tale ammontare, sarà comunque quest’ultimo a costituire la base imponibile per l’applicazione dell’Iva sulla prestazione. Con la Finanziaria 2008 è venuta quindi a chiarirsi una fattispecie su cui in passato la dottrina e la prassi tributaria si erano espresse in maniera difforme: l’addebito al dipendente di un corrispettivo per l’utilizzo della vettura aziendale costituisce sempre un corrispettivo soggetto ad Iva, ma essendo tale addebito da comprendersi fra i normali ricavi d’impresa, l’Iva corrisposta sui costi di produzione dei ricavi medesimi deve intendersi come interamente detraibile per l’azienda che tali costi ha sostenuto. CarFleet aprile 2008 15 Inchiesta Mobilità sostenibile: priorità anche per le flotte Una rinnovata sensibilità ambientale spinge i responsabili delle flotte delle grandi aziende a dare sempre maggiore importanza all’ecosostenibilità nelle loro scelte d’acquisto. Le Case automobilistiche, di riflesso, propongono modelli sempre più “verdi” e studiano nuove tecnologie per ridurre consumi ed emissioni nocive. Abbiamo approfondito questo tema con esponenti di Fiat, Honda, Mazda e Peugeot ’attenzione dell’opinione pubblica è oggi concentrata sulle attività di trasporto su strada, a causa del grande sviluppo della domanda di mobilità e delle problematiche che ne sono conseguite soprattutto a livello ambientale. Per questo motivo le aziende che dispongono di flotte di veicoli dimostrano un grande interesse per le caratteristiche di L CarFleet aprile 2008 16 ecocompatibilità delle vetture che entrano a far parte dei loro parchi. Le case automobilistiche, da sempre molto attente al mercato delle auto aziendali, hanno quindi cercato di rispondere a queste esigenze con iniziative e novità sia a livello tecnico che commerciale, come ci spiegano i responsabili per le flotte di alcuni dei maggiori produttori automobilistici attivi sul mercato italiano. Direttrici di intervento Obiettivo primario delle nuove tecnologie che sono state sviluppate è diminuire i consumi delle automobili, poiché da questo deriva direttamente una riduzione delle emissioni nocive. “Ancora in tempi non sospetti il Gruppo PSA, di cui Peugeot è parte integrante, si è impegnato per trovare soluzioni per abbattere le emissioni nocive – dice Philippe Vidal, Direttore Vendite Speciali di Peugeot Automobili Italia – poiché le “emissioni allo scarico” dipendono direttamente dai consumi, Peugeot continua a lavorare per contenerle sempre più, a tutto vantaggio dell’ambiente e del portafogli”. Anche Honda ha da tempo rivolto le proprie attenzioni verso la questione ambientale. “Il nostro passato – dice Michele Martuscelli, Responsabile Vendite Speciali per Honda Fiat Bravo 1.6 Multijet, già in regola con gli standard di emissioni Euro 5 Automobili Italia – è denso di esempi che testimoniano l’impegno aziendale nella salvaguardia dell’ambiente. Le principali direttrici di intervento che abbiamo privilegiato sono la tecnologia ibrida, che ha trovato realizzazione nella nostra Civic Hybrid con doppio propulsore elettrico-benzina, e lo sviluppo delle celle a combustibile. Honda si sta inoltre concentrando nello sviluppo e perfezionamento della vettura a idrogeno, la FCX, in grado di funzionare egregiamente anche a temperature al di sotto di 0°C, aspetto che in precedenza ostacolava la commercializzazione di questo tipo di veicoli”. “Anche Mazda – come conferma Claudio Di Benedetto, Fleet & Remarketing Manager di Mazda Motor Italia – ha messo in campo un grande impegno, identificato dalla strategia “Sustainable Zoom Zoom”. Questa strategia nel prossimo futuro porterà Mazda a migliorare le performance e l’economia dei suoi motori. Si aggiungeranno veicoli con motorizzazioni bi-fuel, e tecnologia ibrida; si sta inoltre potenziando la ricerca e lo sviluppo di motorizzazioni ad idrogeno”. “Fiat – dice Nicola Pumilia, Fleet Sales Manager di Fiat Group Italia – propone Nicola Pumilia, Fleet Sales Manager di Fiat Group Italia soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e sono disponibili oggi sul mercato, come dimostra la sua leadership in Europa nella produzione di vetture compatte, che per definizione sono le più rispettose dell’ambiente. Emblema di questa strategia è la nuova 500 che, con due anni di anticipo, ha introdotto sul mercato i propulsori Euro 5 Ready”. riali, quali acciai speciali ad altissima resistenza. La riduzione di peso delle vetture comporta una notevole riduzione dei consumi e quindi delle emissioni di CO2”. “Fiat attua il down-sizing delle motorizzazioni, filosofia della quale la nuova famiglia 1.4 T-Jet rappresenta una delle massime espressioni – dichiara Nicola Pumilia – in particolare, l’adozione di un turbocompressore di nuova generazione, abbinato ad un motore di cilindrata ridotta, consente di esprimere prestazioni confrontabili o migliori a propulsori di cilindrata superiore, ma con consumi ed emissioni inferiori”. Honda crede che “l’ibrido sia un passaggio obbligato per i costruttori che Soluzioni e tecnologie Per diminuire i consumi e contenere le emissioni nocive ogni casa si affida a tecnologie diverse. Per Mazda “la principale soluzione è la “strategia del grammo” – sostiene Claudio Di Benedetto. La filosofia progettuale di Mazda prevede una cura particolare nella progettazione di ogni singolo componente allo scopo di ridurre al minimo il peso dell’autovettura senza intaccarne, ovviamente, le doti di sicurezza passiva. Per ottenere questo si è ricorso agli ultimi ritrovati della tecnologia dei mate- Michele Martuscelli, Responsabile vendite Speciali per Honda Automobili Italia vogliano proporre soluzioni ad idrogeno per il futuro, in quanto l’idrogeno fa comunque uso della tecnologia ibrida – dice Michele Martuscelli – Il sistema ibrido dovrebbe essere considerato come valido strumento di risparmio energetico, in grado di risparmiare fino al 35% di energia e molto efficiente nella riduzione del consuCarFleet aprile 2008 17 mo di carburante utilizzato, sia esso benzina o diesel”. Peugeot ha sviluppato il “FAP, il filtro attivo antiparticolato che, applicato ai suoi turbodiesel HDi common rail ad iniezione diretta, consente di ridurre a quantità tanto piccole da essere difficilmente misurabili le emissioni del PM10 – dice Philippe Vidal. Questo ha consentito a Peugeot di immatricolare in Italia dal 2001 ben 131mila vetture equipaggiate con questo dispositivo”. Carburanti alternativi Altro importante terreno di confronto è l’uso di carburanti alternativi. “A questo proposito Fiat - dice Nicola Pumilia - è leader mondiale nel campo delle vetture a metano e ritiene che la propulsione a metano sia oggi la scelta tecnologica più appropriata per risolvere i problemi di inquina- Claudio Di Benedetto, Fleet & Remarketing Manager di Mazda Motor Italia mento delle aree urbane. Per questo offre nella sua linea ecologica “Natural Power” un'ampia gamma di veicoli con doppia alimentazione, metano-benzina. Fiat, inoltre, crede molto nella validità dei carburanti di origine vegetale, e per questo ha svi- La Honda FCX e, sullo sfondo, la “Home Energy Station” luppato la tecnologia Flex fuel, che permette ai motori di funzionare allo stesso modo e di offrire le stesse performance sia con i carburanti tradizionali sia con quelli naturali a base di alcol”. Mazda - dichiara Claudio Di Benedetto - ha l’obiettivo di produrre veicoli che offrano performance notevoli e piacere di guida ma che rispettino l’ambiente e siano in grado di funzionare con carburanti alternativi a minor impatto ambientale”. “Peugeot - come sostiene Philippe Vidal - crede che il compito di un costruttore sia quello di mettere a disposizione del mercato valide soluzioni alle sue richieste. Un esempio per tutti: l’intera gamma di motori HDi del nostro marchio, ossia una Peugeot su due vendute nel mondo, può utilizzare, senza necessità di ulteriori modifiche tecniche, miscele di gasolio con un quantitativo di estere di olio vegetale (diestere a base di colza) fino al 30%. In questa configurazione, la riduzione complessiva delle emissioni di CO2 è dell’ordine del 18%”. idrogeno per l’auto di famiglia. Essa sarà in grado di alimentare una quantità di idrogeno sufficiente per l’utilizzo quotidiano di un veicolo con celle a combustibile, come Honda FCX, fornendo al contempo l’elettricità richiesta da un nucleo familiare di dimensioni medie”. Per le flotte Philippe Vidal, Direttore Vendite Speciali di Peugeot Automobili Italia “Honda punta molto come conferma Michele Martuscelli - sulla Civic Hybrid. Per quanto riguarda l'idrogeno, Honda sta perfezionando la “Home Energy Station”, la stazione domestica in grado di produrre energia pulita, acqua calda per la casa e Un’attenzione particolare viene riservata da tutte le case automobilistiche al mercato delle flotte. Proprio in questo specifico segmento l’attenzione alle problematiche ambientali si manifesta con diverse modalità. “Visto il grande impegno che Honda pone su tutte le tematiche ambientali – dichiara Michele Martuscelli – l’attenzione al mercato delle flotte è ancora maggiore sul prodotto “ecologico” per eccellenza, cioè la Civic Hybrid. La richiesta CarFleet aprile 2008 19 da parte delle aziende di quest’auto è in continua crescita e questo ci ha spinto a partire con un programma specifico in cui saremo noi a contattare le aziende per proporle e far provare la Civic Hybrid. Il prossimo anno poi, grazie all'introduzione della nuova Hybrid, saremo anche in grado di ampliare la nostra offerta alle aziende”. Per Philippe Vidal, “il fattore “rispetto dell’ambiente” sta diventando sempre più importante nelle scelte dei gestori di flotte, anche di quelle di grosse dimensioni. Ad esempio, dieci delle più importanti aziende italiane si sono impegnate a ridurre le emissioni del loro parco del 10%, percentuale che, tradotta in cifre, significa una riduzione di migliaia di tonnellate di emissioni di CO2. Insomma, quella del rispetto ambientale è una “Sustainable Zoom Zoom”, la strategia Mazda per l’ambiente “rivoluzione mentale” che vede proprio le flotte schierate in prima fila, dando un significativo segnale di impegno sociale”. Fiat, come dice Nicola Pumilia, “mette a disposizione dei responsabili delle flotte una gamma di soluzioni tecnologicamente avanzate e di veicoli capaci di rispondere alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compreso il settore professionale. Fra gli elementi di maggior successo la motorizzazione Peugeot punta sul FAP. Nella foto la Peugeot 1007 1.6 16V HDi FAP 1.600 Multijet, già proposta sulla Bravo e presto anche su altre vetture, che risponde egregiamente alle esigenze aziendali e soprattutto è già in regola con gli standard emissivi Euro 5”. Claudio Di Benedetto mette in evidenza che “i responsabili di flotta stanno sentendo sempre più il senso di responsabilità verso l’ambiente. Una loro decisione di acquistare veicoli meno inquinanti ha un impatto notevole. Mazda offre quindi una linea di prodotti assolutamente competitiva rispetto al tema delle emissioni ed in particolare propone per tutte le motorizzazioni diesel il filtro antiparticolato di serie. Una garanzia in più per l’ambiente, per la massima mobilità rispetto alle limitazioni di traffico e per il valore residuo dell’usato”. Vincenzo Conte CarFleet aprile 2008 21 Dossier Car sharing: soluzione facile, ecologica ed economica Con il car sharing l’auto si usa solo quando serve e si paga solo quando si usa. E’ un sistema di mobilità “pay-per-use” con il quale si paga l’effettivo utilizzo del veicolo, in base a tariffe orarie e chilometriche prestabilite. Il car sharing è un’ottima soluzione per un uso intelligente ed ambientalmente sostenibile delle vetture, ma soprattutto è un beneficio per il portafoglio degli automobilisti a mobilità è la vera sfida dei prossimi anni e tutte le città necessitano di nuove soluzioni per combattere traffico, inquinamento e problema-parcheggi. A questo riguardo, un servizio particolarmente efficace è il car sharing, cioè l’uso orario di auto a noleggio self service distribuite in punti di raccolta dislocati in varie aree della città. L’auto si prenota, si utilizza e si deposita nuovamente in uno di questi punti, mentre l'addebito è automatico sul conto corrente piuttosto che tramite carta di credito. L Come funziona Le modalità di accesso al servizio sono molto semplici. Il primo passo consiste nell’associarsi al circuito Confronto tra l’utilizzo di un’auto di proprietà e il servizio di car sharing Modelli 5.000 km/anno 10.000 km/anno 13.000 km/anno Auto proprietà car sharing proprietà car sharing proprietà car sharing Punto Stilo Multipla 4.050 5.200 5.970 2.360 2.740 3.030 3.650 4.230 4.670 4.640 5.960 6.912 4.690 5.450 6.020 Fonte: ICS (Iniziativa Car Sharing) che eroga il servizio e gestisce una flotta di veicoli di diversa tipologia. L'utente può poi prenotare telefonando alla centrale operativa (attiva 24 ore su 24) e prelevare in qualsiasi momento del giorno e della Il car sharing è una soluzione molto interessante soprattutto per le grandi città CarFleet aprile 2008 22 4.400 5.670 6.550 notte il veicolo richiesto dall'area di parcheggio più vicina, dove poi l’auto deve essere riconsegnata. Il costo totale per l'utente è quindi composto da un costo fisso (una quota di abbonamento) ed un costo variabile legato all'utilizzo del servizio articolato in una quota chilometrica e in una quota oraria. Al momento dell'iscrizione all’associato viene rilasciato un numero di identificazione personale (PIN) e una smartcard, una scheda magnetica individuale necessaria per ritirare la vettura, restituirla e far fatturare il servizio. L'auto assegnata si apre e si chiude con la smartcard ed un dispositivo elettronico installato a bordo dell'auto registra automaticamente i dati del viaggio, riportati poi nella fattura che il gestore recapita a domicilio. Una nuova idea di mobilità Il car sharing, utilizzando veicoli con gli standard tecnologici di emissione e di sicurezza più aggiornati, consente quindi di abbinare benefici ambientali ed economici, mitigando gli impatti nocivi del traffico sulle nostre città. Le esigenze di mobilità che questo servizio soddisfa prevalentemente sono quelle di tipo occasionale, preferibilmente di corto-medio raggio e di breve durata. Ma ciò non esclude che possa essere una efficace soluzione anche per utilizzi di lunga durata e percorrenza. La lista dei vantaggi del car sharing, inoltre, comprende: la libera circolazione in tutte le zone della città (Ztl incluse), la possibilità di parcheggiare negli spazi disponibili senza alcun costo aggiuntivo sostando liberamente nei parcheggi a pagamento per residenti e nelle aree di scambio, la possibilità di transitare nelle corsie preferenziali e di muoversi in auto nei giorni di blocco del traffico. Ciò che conta di più è però che fa risparmiare denaro assicurando prestazioni simili a quelle di un’auto privata, ma a costi decisamente inferiori in quanto non si deve più sostenere la spesa per l’acquisto della vettura, per il bollo, per l’assicurazione, per il bollino blu, per la revisione, per le eventuali riparazioni, per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, ecc. Il car sharing in Italia Nel nostro Paese l’esperienza del car sharing è iniziata nel 2000 con il sostegno decisivo del Ministero dell'Ambiente che ha promosso la costituzione di ICS (Iniziativa Car Sharing), che associa enti locali e società private con l’obiettivo, appunto, di sviluppare questa innovativa soluzione di mobilità sostenibile. In Italia il car sharing è oggi attivo in molte città e capoluoghi di regione e di provincia, tra cui Bologna e provincia (Caratc Bologna), Firenze (Car Sharing Firenze), Genova (Genova Car Sharing), provincia di Milano (Car Sharing Italia), Modena (ATCM Modena), Parma (Infomobility Parma), provincia di Rimini (Car Sharing Italia), Roma (Roma Car Sharing), Scandicci e Sesto Fiorentino (Car Sharing Firenze), Torino (Car City Club Torino), Venezia (ASM Venezia). Alle città di Palermo e Padova sono già stati assegnati i finanziamenti per avviare prossimamente il servizio. Attualmente (dati aggiornati a settembre 2007) i numeri del car sharing in Italia sono: 9.488 abbonamenti, 360 auto, 219 parcheggi dove ritirare e lasciare l’auto. Torino vanta il più ampio parco auto, con 97 veicoli e 59 parcheggi a disposizione davanti a Milano I gestori di servizi di Car Sharing in Italia (Dati aggiornati a settembre 2007) Inizio Auto Utenti Parcheggi Bologna Agosto 2002 39 1.080 24 Firenze Aprile 2005 24 713 18 Genova Luglio 2004 43 1.470 31 Milano 50 1.467 32 Modena Aprile 2003 17 245 15 Parma Febbraio 2007 10 283 5 Rimini Marzo 2003 5 45 5 Roma Marzo 2005 31 480 21 Torino Novembre 2002 97 1.411 59 44 2.294 9 360 9.488 219 Settembre 2001 Venezia Agosto 2002 Totale Flotta * Fiat Panda, Fiat Punto, Fiat Multipla, Fiat Grande Punto, Fiat Doblò Fiat Panda, Fiat Multipla, Fiat Grande Punto Fiat Panda, Fiat Punto, Fiat Multipla, Fiat Doblò, Fiat Doblò Cargo, Fiat Ducato, Opel Astra Smart, Peugeot 207, Peugeot 1007, Citroën C3, Fiat Punto Bipower, Fiat Multipla, Fiat Multipla Bipower, Opel Zafira, Toyota Prius Fiat Punto, Fiat Stilo, Fiat Doblò Fiat Panda, Fiat Punto, Fiat Grande Punto, Fiat Multipla Natural Power, Fiat Idea, Toyota Prius Fiat Panda, Fiat Multipla, Fiat Grande Punto Fiat Panda, Fiat Punto, Fiat Multipla Fiat Panda, Fiat Punto, Fiat Multipla, Fiat Grande Punto, Fiat Doblò, Fiat Doblò Cargo, Fiat Idea Fiat Panda, Fiat Punto, Smart, Ford Ka, Opel Corsa, Opel Agila, Opel Zafira * Le auto della flotta ICS Iniziativa Car Sharing sono veicoli certificati secondo i più aggiornati standard sulle emissioni e sono dotati, in molti casi, di propulsioni innovative ed a basso impatto ambientale (metano/benzina, elettrico/benzina, filtro FAP o vetture ibride) Fonte: ICS (Iniziativa Car Sharing) CarFleet aprile 2008 23 Dossier che ha 50 auto e 32 parcheggi. Venezia ha invece il maggior numero di contratti sottoscritti (2.294). Gli obiettivi di sviluppo Il circuito nazionale di ICS è completamente “interoperabile”. Ciò significa che ogni utente che abbia sottoscritto nella propria città un abbonamento presso il gestore appartenente al circuito ICS, può usufruire del servizio offerto in tutte le città aderenti, sottoscrivendo un unico contratto, utilizzando ovunque le medesime procedure operative ed interfacciandosi unicamente con il gestore presso cui è abbonato. “Il nostro target – dice l’ingegner Marco Mastretta, direttore di ICS – è composto da un’utenza business (aziende, professionisti che trovano interessante il prodotto in sostituzione o in integrazione delle loro auto aziendali) e da un’utenza familiare, che utilizza però il servizio in modi e frequenze differenti secondo le diverse realtà urbane. Il nostro principale obiettivo – prosegue Mastretta – è ora quello di estendere il servizio anche in altre realtà urbane oltre a quelle in cui siamo già presenti, a cominciare da Palermo e Padova, che nei prossimi mesi attiveranno i rispettivi servizi di car sharing”. Un parcheggio per auto in car sharing Gli incentivi Un ulteriore riconoscimento della validità del car sharing, come soluzione di mobilità ecocompatibile, è venuto con i recenti provvedimenti relativi all’incentivazione alla rottamazione dei veicoli inquinanti. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti stanziato un milione di euro a favore di tutti coloro che rottamano un’auto e decidono di abbonarsi al car sharing. L’iniziativa, volta principalmente ad incentivare il ricambio del parco auto, è rivolta a tutti i cittadini residenti in una delle province italiane in cui è attivo il servizio di car sharing intestatari di Un’auto in car sharing contraddistinta da un apposito logo CarFleet aprile 2008 24 un’auto immatricolata fino al 31/12/2000 e la cui rottamazione sia stata effettuata in una data successiva al 5/7/2006. L’incentivo agli abbonati al car sharing consiste in un bonus di 800,00 euro (Iva compresa) a valere sui costi di utilizzo chilometrico sostenuti in un periodo di 2 anni, nella gratuità dell’abbonamento il primo anno e in uno sconto del 50% sul costo dell’abbonamento del secondo anno. Restano a carico degli abbonati solo i costi relativi all’utilizzo orario del veicolo. L’esperienza di Genova E’ interessante, a questo proposito, l’esperienza di Genova Car Sharing, un’iniziativa di successo realizzata attraverso la costituzione di una società in partneship pubblico-privata tra il Comune di Genova ed alcune società private particolarmente qualificate. La società che gestisce il car sharing genovese è infatti partecipata al 30% da Ami (Azienda Mobilità ed Infrastrutture del Comune di Genova) ed al 70% da una società privata che è Automotive. Elemento decisivo è la collaborazione stabilita da Genova Car Sharing con NGS, società specializzata nell’autonoleggio a lungo termine facente parte del Gruppo LeasePlan, leader nazionale del Dossier so modo l’esperienza dei gestori di autonoleggio può ricevere un notevole supporto anche dal car sharing e dalle soluzioni tecnologiche che adotta per sviluppare il ‘pay per use’ del veicolo”. NGS, leader nel noleggio a lungo termine e nella gestione di flotte aziendali nel nord-ovest del Paese E’ il Nord Ovest l’area del Paese in cui opera NGS – Nolauto Genova System società genovese di autonoleggio a lungo termine e gestione di flotte di auto aziendali appartenente al Gruppo LeasePlan, che ha oltrepassato gli originari confini liguri affermando la sua presenza, competenza e professionalità anche in Piemonte, Val d’Aosta e Sardegna. Oggi, attraverso le sue 5 sedi commerciali, NGS opera con successo in un bacino di utenza oltremodo ricco, sia per presenza di grandi realtà industriali private e pubbliche, sia per potenzialità di sviluppo. “Essere leader di mercato nella gestione delle flotte aziendali - dichiara Marco Gandolfi, sales manager di NGS - in un’area del Paese così produttiva è per noi motivo di grande soddisfazione ed un importante riconoscimento della nostra flessibilità e capacità di soddisfare le richieste di una clientela sempre più esigente”. Con un parco auto di circa 8.000 autoveicoli, NGS assicura da oltre dieci anni la fornitura di servizi di noleggio a lungo termine, di fleet management e di lease back a oltre 1.000 aziende e realtà imprenditoriali di spicco come Iride, Boero Colori, Marvecs, Piaggio Aero Industries e Nespro, ma anche a enti pubblici come AMIU. Molto apprezzato è il servizio “implant”, che garantisce consulenza costante e assistenza continua tramite la presenza fisica di personale dedicato nella struttura dell’azienda cliente. L’assistenza ai propri clienti sul territorio è assicurata da circa 6.000 officine convenzionate e da un numero verde attivo 24 ore su 24. I costi del car sharing a Genova Ma quanto costa il servizio di car sharing a Genova? Pagata la quota annua di 135 euro, la tariffa oraria varia dai 93 centesimi delle Fiat Punto e Panda nella fascia oraria notturna (dalle 22.00 alle 7.00) ai 3,41 euro di Ducato. A questa cifra occorre aggiungere una tariffa al chilometro che va dai 22 centesimi delle Fiat Punto e Panda per percorrenze superiori ai 300 km ai 71 centesimi del Ducato per percorrenze inferiori ai 100 km. I costi comprendono anche l’Iva ed il carburante. Se si resta a secco è possibile fare rifornimento presso un impianto della Erg, abilitato utilizzando la carta carburante in dotazione al veicolo o, in mancanza di carta carburante, presso qualsiasi distributore facendosi poi rimborsare, a fronte di un giustificativo di spesa, da Genova Car Sharing. Quindi facendo un po’ di conti la convenienza del servizio appare in tutta la sua evidenza ed è innanzitutto questo il presupposto che sta garantendo il successo dell’iniziativa genovese. E.M. settore. “La nostra sfida – dice Marco Silvestri, direttore di Genova Car Sharing – è quella di dimostrare che questo servizio può essere annoverato tra le modalità permanenti della mobilità urbana e non più solo come un’esperienza di laboratorio di breve periodo. Genova è sicuramente sulla buona strada, potendo contare all’inizio del 2008 su oltre 1.600 clienti, più di 60 auto e 34 parcheggi e, soprattutto, avendo realizzato una crescita a due cifre nei primi tre anni e mezzo di attività”. cesso come quella svizzera dimostra infatti come l’offerta di car sharing diventi sempre più appetibile se è in grado di includere anche altre tipologie di servizi di mobilità, quali il noleggio di medio periodo e quello a lungo termine. In questo senso il car sharing non è concorrenziale all’autonoleggio, ma è assolutamente complementare. Allo stes- Ermanno Molinari Le tariffe del car sharing a Genova * Tariffe orarie Tariffe Km MODELLO 07-22 Il ruolo di NGS “La partnership – continua Silvestri – con una società specializzata nel noleggio a lungo termine come NGS è fondamentale per il funzionamento del nostro sistema di offerta e contribuisce a creare condizioni più favorevoli alla crescita quantitativa del nostro servizio di car sharing. Un’esperienza di sucCarFleet aprile 2008 26 - Punto, Panda - Doblò, Multipla, - Astra, Grande Punto Multipla, Prius - Doblò Cargo - Ducato 22-07 < 100 101-300 > 300 2,20 2,55 0,93 1,00 0,50 0,60 0,32 0,38 0,22 0,28 2,62 2,55 3,41 1,00 1,00 1,45 0,67 0,60 0,71 0,43 0,38 0,43 0,33 0,22 0,32 * Le tariffe includono carburante e Iva Fonte: Genova Car Sharing Ecologia Il pneumatico si tinge di verde Resistenza al rotolamento, rumorosità e riciclo a fine vita sono le aree dove i progettisti lavorano per dare una miglior valenza ecologica alle coperture. Il pneumatico è un componente essenziale dei veicoli a motore; nel bene permette la loro mobilità, nel male contribuisce a determinarne l’impatto ambientale. Di fondamentale importanza si rivela un controllo periodico della pressione di gonfiaggio a un paio di decenni, le emissioni di un parco circolante in continuo aumento e l’accresciuta coscienza ecologica degli utenti hanno obbligato le case produttrici a considerare con attenzione i rapporti fra gomme ed ambiente. Rapporti che non sono ideali, visto che molte delle caratteristiche dei pneumatici non vanno d’accordo con un habitat verde. Le aziende sono ben consce delle loro responsabilità verso la comunità; così, di recente, undici di loro (le maggiori del settore) hanno deciso di combinare gli sforzi per identificare l’impatto sull’ambiente dei rispettivi siti di produzione e dei pneumatici stessi, affidando il compito alla società americana ChemRisk, specializzata nell’analisi dei rischi. I punti in cui le gomme coinvolgono l’ambiente sono sostanzialmente tre: la resistenza al rotolamento, la rumorosità e la destinazione a fine vita. D serve a superare tale resistenza. I parametri che la controllano sono il disegno battistrada, la sua mescola e la pressione di gonfiaggio. Per avere una minima resistenza al rotolamento il pneumatico dovrebbe essere pieno, di gomma dura e senza disegni; al contrario, un battistrada fortemente tassellato, una mescola morbida ed un sottogonfiaggio determinano uno sforzo elevato. L’ultimo elemento è anche l’unico su cui l’autista può intervenire. L’impatto del sottogonfiaggio sul consumo è drammatico: se la pressione scende di 0,1 bar rispetto a quanto prescritto il consumo aumenta fino al 3%. E con il consumo aumenta anche la quantità di Co2 che si immette nell’aria. Analoga è l’influenza sull’usura e sulle prestazioni, dunque sulla sicurezza. Il controllo regolare della pressione è uno di quei comportamenti “virtuosi” che l’automobilista dovrebbe sempre avere per il rispetto dell’ambiente e del proprio portafoglio. Siccome però così non è (o lo è molto di rado), le Case automobilistiche hanno iniziato ad equipaggiare i modelli di gamma medio-alta con rilevatori di pressione che segnalano eventuali problemi ai pneumatici. Ai tanti che non dispongono di tale dispositivo (a proposito, negli Stati Uniti è già obbligatorio sulle auto nuove), la Pirelli propone il suo K-Pressure; nella versione più semplice è un cappellotto che si avvita sulla valvola e con il suo colore avvisa visivamente l’automobilista dello Gomme e CO2 Per analizzare il primo punto va ricordato che, ad ogni giro, il pneumatico si deforma per aderire alla strada, ritornando alla forma iniziale quando se ne distacca. Queste continue deformazioni lo riscaldano sprecando energia, ma sono inevitabili per far avanzare il mezzo. Ecco, in sintesi, la resistenza al rotolamento. Mediamente si può dire che, a normale velocità stradale, fra un terzo ed un quarto della potenza erogata dal motore CarFleet aprile 2008 28 La rumorosità di una gomma viene valutata sia all’esterno che all’interno delle vetture Ecologia stato dei pneumatici, ma nella forma più completa K-Pressure fa arrivare il messaggio addirittura sul cellulare. Abbiamo comunque citato altri due elementi che influenzano la resistenza al rotolamento, e di conseguenza il consumo di carburante: la mescola ed il disegno. Entrambi sfuggono al controllo dell’automobilista, ma sono in mano ai progettisti; stavolta il pungolo al miglioramento viene non più dagli utenti, quanto dal settore del primo equipaggiamento. I costruttori di vetture, infatti, sono costantemente alla disperata ricerca di ogni elemento che li aiuti a tener basse le dichiarazioni ufficiali sul consumo di carburante, ed i pneumatici possono veramente dar loro una mano. Nel rapporto fra resistenza al rotolamento e sete di carburante esiste la regola empirica del cinque ad uno: ad ogni 5% di diminuzione del coefficiente di rotolamento corrisponde l’1% di risparmio. Un bel salto in avanti su questa strada è stato fatto con l’introduzione della silice nelle mescole, in quantità sempre maggiori e con pari miglioramento della scorrevolezza. Non c’è costruttore di pneumatici che non abbia percorso I chimici hanno in mano la parte più segreta delle coperture: la mescola questa strada e non la pubblicizzi con enfasi. Gli ultimi due pneumatici “verdi” arrivati sul mercato, il Michelin Energy ed il Pirelli Cinturato (entrambi alla seconda generazione) debbono molto delle loro qualità risparmiatrici alla silice. Ma ormai il passaggio da nerofumo a biossido di silicio (la silice, appunto) è praticamente completato; allora le aziende provano a percorrere delle strade alternative, anche le più improbabili, purchè in qualche modo ecologiche. Qualche anno fa la Goodyear mise in commercio una copertura contenente amido di mais; adesso una mescola ancor più curiosa viene dal Giappone, dove i chimici della Yokohama hanno messo a punto una mescola nientemeno che al limone! La Super Nano Power Rubber, con aggiunta di succo di agrumi, sembra diminuire drasticamente l’impiego delle componenti petrolifere nella mescola ed in più ne migliora la impermeabilità. Il che vuol dire minori rischi di sgonfiamento in esercizio. Se tutto il parco circolante europeo fosse equipaggiato con pneumatici verdi dell’ultima generazione, il risparmio di carburante sarebbe pari a 4,5 milioni di litri di gasolio e di 1,5 miliardi di litri di benzina l’anno. E l’emissione di Co2 nell’aria diminuirebbe di 15 milioni di tonnellate. Gomme e rumore Il complicato meccanismo che misura la resistenza al rotolamento CarFleet aprile 2008 30 Un altro punto in cui il pneumatico si mette in rapporto con l’ambiente è la rumorosità. I continui affinamenti portati al rombo del motore e degli altri organi di una vettura hanno fatto sì che ormai la sorgen- Ecologia te primaria di rumore siano proprio le gomme. I più attenti alla silenziosità sono ancora una volta i costruttori di vetture, che richiedono limiti sempre più ristretti ai gommisti, proprio come accade per la resistenza al rotolamento. I tecnici rilevano la rumorosità sia da fuori che all’interno delle auto; depurando la registrazione di quelle frequenze che di sicuro provengono dalla meccanica, è possibile analizzare quanto è di stretta responsabilità delle coperture. Ed attraverso la progettazione elettronica si può studiare il fenomeno senza neanche costruire fisicamente i battistrada, ma disegnandone uno al computer e modificandolo a poco a poco. Si è così scoperto che i suoi elementi non debbono ripetersi sempre uguali nella circonferenza, ma avere un passo variabile (un blocchetto più corto ed uno più lungo) in modo da eliminare l’innescarsi di risonanze. Sempre l’analisi elettronica ha decretato - almeno al primo equipaggiamento - la fine dei disegni a freccia, molto attraenti per gli appassionati del tuning, ma insoddisfacenti per i complessi algoritmi che selezionano le frequenze fastidiose all’orecchio umano. Il termovalorizzatore gestito dalla Marangoni brucia ogni ora 2 tonnellate di pneumatici Lo smaltimento Seppure migliorati la resistenza al rotolamento, il chilometraggio e la rumorosità, anche per le gomme arriva la fine della vita utile; e questa è un’ultima fase in cui le coperture intervengono negativamente sull’ambiente. Va infatti detto che una gomma, una volta stoccata in qualche sito, lì rimane, non essendo praticamente soggetta ad alcun fenomeno di degradazione. Sono circa 20 milioni l’anno, solo per Un semplice controllo della pressione può evitare molti problemi CarFleet aprile 2008 32 l’Italia, le coperture da smaltire. Da esse non è possibile recuperare alcun componente, perchè l’amalgama risultante dopo la vulcanizzazione non permette una separazione economica. Negli ultimi anni si è studiato un parziale riciclo tramite la triturazione ed il successivo impiego con il bitume nei manti stradali. Le superfici fonoassorbenti che si incontrano in autostrada fanno largo uso di tale composto con ottimi risultati, ma la quantità di gomme così si riutilizzata è sempre largamente inferiore a quanto si produce. Un’altra strada percorsa è lo sfruttamento del forte contenuto termico del pneumatico, con una tecnologia tutta italiana. La Marangoni, infatti, nel suo termo-valorizzatore di Rovereto brucia circa 2 tonn/ora di pneumatici interi (dunque senza costi di preparazione di alcun genere) producendo vapore, e quindi energia elettrica utilizzata dallo stabilimento. Ed è così che nella migliore delle ipotesi finisce la vita del pneumatico, vita sempre piuttosto tribolata dal punto di vista ambientale. Pietro Paolo Marziali Ma quanto sono verdi le gomme? Parla chi le gestisce sul campo Resistenza al rotolamento, rumorosità e comfort sono le caratteristiche che influenzano maggiormente l’utente nella scelta di un pneumatico. Il tutto, se possibile, nella massima economia. Poi, una volta in marcia, massima attenzione perchè le gomme siano correttamente gonfiate e prive di tagli e abrasioni. Ma siamo sicuri che tutti abbiamo ben chiare le priorità “ecologiche” per i pneumatici? Abbiamo sentito l’opinione di chi è a contatto con i produttori di veicoli e con i gestori delle flotte aziendali “Chi è sul campo, come i gestori delle flotte aziendali – esordisce Lucio Bartiromo, amministratore delegato di Tyre Team – alla resistenza di rotolamento deve dar credito sulla fiducia; ha però un accorgimento per mantenerla sempre al massimo valore: la pressione di gonfiaggio. Gli associati a Tyre Team hanno in cima al decalogo dei comportamenti virtuosi da tenere il controllo della pressione ogni volta che una vettura entra in officina. Addirittura gli abbiamo preparato un programma di mailing che invia al cliente un messaggio ricordandogli le scadenze per un’accurata manutenzione delle sue coperture”. “Fino a qualche tempo fa - dichiara Alberto Bergamaschi, responsabile della Continental per il primo equipaggiamento delle auto “made in Italy” – le richieste delle Case erano concentrate soprattutto sul comfort. Adesso, soddisfatto tale aspetto, l’interesse si è spostato sulla resistenza al rotolamento. Tutti i costruttori esigono infatti dalla copertura la massima scorrevolezza, in modo da limare i consumi fino alla seconda cifra decimale. Anche un decimo di litro in meno per loro è importante quando è il momento di pubblicare i dati sulle documentazioni, facendoli diventare elemento di valutazione da parte dei clienti. Da qualche tempo in qua poi, molte Case, fra cui la Fiat, stanno mettendo sul mercato delle versioni “risparmiose”, cioè modelli in cui ogni parametro (motorizzazione, aerodinamica, peso ed anche coperture) è ottimizzato per il consumo. E per le coperture vengono fissati valori di scorrevolezza estremi, raggiungibili solo con molti sforzi, lavorando su nuovi materiali e nuove mescole”. “Dagli utenti privati e dai gestori di flotte – segnala Claudio Passerini, responsabile marketing della catena Driver Pirelli - arriva una sempre maggior richiesta di gomme ecologiche, seppure in maniera generica. Infatti la comunicazione su questo tema ultimamente è stata molto forte, sia da parte di noi costruttori sia da quella dei media. Però i vari aspetti di un pneumatico davvero “verde” alla maggior parte dei clienti sono ancora indistinti. Il più chiaro è la percorrenza chilometrica, perché tocca immediatamente il loro portafoglio. E volentieri essi scelgono un prodotto amico dell’ambiente, ma fintanto che non venga loro chiesto un premium per tale dote”. “Una caratteristica in cui l’ecologia entra a pieno diritto è il massimo utilizzo delle gomme, per non riempire le discariche di pneumatici ancor utili, ma mal consumati - segnala Giancarlo Buonasorte, Fleet Manager di Goodyear Dulop -. A questo scopo evidenziamo sempre la necessità di una accurata manutenzione e di una periodica rotazione che permettano di sfruttare ogni millimetro del battistrada. La nostra azienda dispone di un portale web su cui figurano tutti i movimenti delle coperture di chi adopera una vettura a noleggio. Se per necessità devono essere montate le versioni invernali, quelle estive vengono fisicamente prese in consegna dal rivenditore e riportate sul suo account, sempre controllabile dall’azienda di noleggio. L’ultima delle caratteristiche ecologiche alle quali l’utente viene sensibilizzato è la gestione delle coperture usurate”. “Tutti gli aderenti alla rete PointS - dichiara Alfredo Sisti, Fleet Manager del gruppo Pneuservice e responsabile commerciale PointS – sanno di doversi prendere cura del pneumatico anche a fine vita. Per questo si stanno organizzando per avere la certificazione ambientale secondo le norme Uni Iso 14001-2.004, certificazione che li impegna a conferire le gomme usate ad una discarica. Questa operazione fa spesso nascere una piccola discussione con chi utilizza la vettura, perché essa prevede un costo al quale anch’egli dovrebbe partecipare. Ma se è facile fargli capire l’importanza ecologica della scorrevolezza o dell’esatta pressione di gonfiaggio, il suo interesse svanisce allorché gli si chiede di intervenire economicamente, anche se in misura minima”. P.P.M. CarFleet aprile 2008 33 Novità di Lodovico Basalù HYUNDAI i10, DEGNA EREDE DELLA ATOS Ecologia Comfort Sicurezza bbb Capacità di carico W Sedici centimetri in più. E qualche chilo in surplus da portarsi a spasso. Niente paura. Stiamo parlando della nuova Renault Grand Modus che rispetto alla versione finora conosciuta – ribattezzata New Modus – aumenta decisamente la capacità di carico. Ora si passa da 454 litri a ben 1.454, valori degni della migliore Station Wagon. Con 4,03 metri di lunghezza migliora anche l’abitabilità, cosa di cui beneficiano gli occupanti dei sedili posteriori, visto che il divano può scorrere, oltretutto, longitudinalmente. Rivisti anche i fari anteriori e vari particolari, comprese inedite cromature. A livello di motori, restano i due propulsori a benzina di 1.2 e 1.6 litri e l’arcinoto – e ottimo – turbodiesel di 1.5 litri. Disponibile in tre configurazioni, a livello di potenza. Ovvero 70, 85 e 105 cv. Prezzi a partire da circa 14.000 euro. WW RENAULT GRAND MODUS, CRESCERE È BELLO Ecologia Comfort Sicurezza bbbb AUDI A3 CABRIOLET, ELEGANZA E TECNOLOGIA Ecologia Comfort Sicurezza bbb CarFleet aprile 2008 36 Dopo la i30 ecco la i10. Diminuiscono le dimensioni – in omaggio al segmento che la coreana va a coprire – ma restano i contenuti di base. Quelli che la Hyundai, appunto, con la i30 ha mostrato di saperci fornire. La i10 è chiamata a sostituire in particolare la Atos, anche se per qualche mese la progenitrice resterà a listino. Lunga 3,57 metri e larga 1,60, la Hyundai i10 non rinnega una certa parentela con la Kia Picanto, visto che il gruppo Hyundai è proprietario del marchio Kia. Frontale aggressivo, cinque porte, sfruttamento ottimale degli spazi sono solo alcune delle tante qualità della i10. Dal punto di vista meccanico, per il momento sono disponibili due unità: un benzina di 1,1 litri da 66 cv e un turbodiesel della medesima cilindrata, ma con 75 cv sotto il cofano. Cambio manuale a 5 rapporti o automatico in optional, prezzi da circa 11.000 euro. Capacità di carico W WW Capacità di carico W WWW Volendo, può anche trasportare due paia di sci. Anche se la stagione – salvo che sui ghiacciai – è ormai quasi finita. Tanto basta per rendere la Audi A3 Cabriolet una “scoperta” che cerca di offrire ogni comfort. Lo schienale posteriore, infatti, si abbassa e si apre per trasportare oggetti particolarmente lunghi. Il tutto condito da un lusso estremo, con gli interni in pelle nella versione Ambition. Il design complessivo anticipa quelle che saranno le future evoluzioni della gamma A3. La capote in tela multistrato è disponibile nei colori blu, rosso e nero. Quattro i motori, con i noti turbodiesel di 1.9 litri da 105 e 140 cv e due a benzina, il TFSI di 1.8 litri da 160 cv e il 2.0 litri da 200 cv. Il cambio è manuale a 6 rapporti nelle versioni più potenti, mentre in opzione c’è l’automatico S-Tronic. Compatta finché si vuole ma in grado di rivaleggiare con le più blasonate coupè in senso stretto. Ecco un altro esempio da Monaco in grado di stupire. A parte il design, che ha aggiunto la coda alla nota Serie 1, qui c’è anche, sotto il cofano anteriore, un motore in grado di stupire anche chi è avvezzo da tempo a domare una buona dose di cavalli. Ben 306, erogati da un 6 cilindri a benzina a doppio turbo, già noto per la sua estrema brillantezza. Il baricentro basso e la perfetta distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno fanno il resto. Il tutto condito da un eccellente cambio manuale a 6 rapporti, dal controllo di stabilità DSC, da cerchi in lega da 18”. Le prestazioni? Da 0 a 100 km/h in 5”3 e una velocità massima di 250 km/h. Il listino è di circa 42.000 euro. BMW 135i COUPÈ: MOTORE BITURBO, EMOZIONI RACING Ecologia Comfort Sicurezza bbbb CITROËN BERLINGO, DESIGN E PRATICITÀ Ecologia Comfort Sicurezza bbbb Capacità di carico W Arriva sul mercato italiano a metà maggio il cugino del Citroën Berlingo, il Bipper. La vecchia versione – che pure in casa Peugeot resta in produzione come in casa Citroën – si chiama, in Italia, sempre “Ranch”. Per quel che riguarda invece caratteristiche tecniche e motori del Peugeot Partner Tepee, sono ovviamente le stesse del Citroën Berlingo, essendo oltretutto costruiti entrambi sulla medesima catena di montaggio. Sei sono le motorizzazioni previste (due a benzina e quattro Hdi). Anche Peugeot Italia prevede una versione sbarazzina, chiamata Outdoor, da definire “similfuoristrada”. La commercializzazione della nuova gamma Partner Tepee comincerà a maggio. Al momento di andare stampa non sono stati resi noti i listini. WWWW Capacità di carico W WWW Più grande, più confortevole. Sul frontale spicca una doppia fila di “chevron” cromati, simbolo della Casa francese. Lunghezza di 4,38 metri, larghezza di 1,81, altezza di 1,80, passo di 2,73, capacità di carico minima di 675 litri, con 5 passeggeri a bordo. Che può arrivare a 3.000 litri con i soli due occupanti anteriori. Sono alcune delle caratteristiche del Nuovo Berlingo, in commercio da giugno. Il lunotto è apribile, mentre all’interno i sedili sono smontabili e ripiegabili. L’abitacolo offre vari vani portaoggetti per un totale di 170 litri di capienza. Costruito sul pianale della C4 Picasso, Berlingo ha due motorizzazioni a benzina e tre turbodiesel. I propulsori a gasolio 1.6 litri HDi, prevedono tre livelli di potenza: 75 cv, 92 cv e 110 cv FAP. PEUGEOT BIPPER E PARTNER, UNA LUNGA TRADIZIONE Ecologia Comfort Sicurezza bbbb Capacità di carico W WWWW CarFleet aprile 2008 37 Novità OPEL ZAFIRA, PICCOLE MIGLIORIE SU UNA BASE VINCENTE Ecologia Comfort Sicurezza bbbb Capacità di carico W Bella lo è sempre stata. Sin da quando debuttò, oltre quattro anni fa. Ora la SLK si è data una rinfrescata. Cosa che deve fare anche una purosangue firmata Mercedes. Il frontale è adesso caratterizzato da una grande apertura sotto la targa, del tutto simile a quella di una F1. E il richiamo non è affatto casuale. Dietro si è lavorato di fino nello smussare il paraurti, mentre i terminali di scarico sono diventati rettangolari. Piccoli ma sapienti ritocchi, appunto. Come i gruppi ottici scuri, stile AMG. Tra i motori a disposizione, il 1.800 a benzina (200 Kompressor) passa da 163 a 184 cv. Rinvigoriti anche i V6, visto che compare un inedito 3.5 litri da 305 cv. Al top il V8 AMG da 360 cv. Tra le raffinatezze, anche l’Airscaf, un soffio d’aria calda che esce alla base dei poggiatesta. Prezzi a partire da circa 40.000 euro. WWWW MERCEDES SLK, SAPIENTI RITOCCHI D’AUTORE Ecologia Comfort Sicurezza bbbb RENAULT LAGUNA SPORTOUR, COMFORT E SPAZIO AI MASSIMI LIVELLI Ecologia Comfort Sicurezza bbbb CarFleet aprile 2008 38 La Opel Zafira è una delle monovolume a 7 posti di maggior successo nel panorama automobilistico. Sin dalla presentazione della prima serie, ma anche l’ultima versione, presentata tre anni fa, aveva voglia di qualche aggiustamento, che è arrivato sotto forma di un frontale che presenta una calandra più appuntita, con paraurti meglio inseriti nell’insieme, anche posteriormente dove i gruppi ottici hanno una colorazione a sfondo rosso. Migliorati anche gli interni, con una consolle centrale abbellita da una vernice laccata. Scontata la presenza di collegamenti per l’Ipod e MP3. Tra i motori, da registrare il debutto di un nuovo propulsore a benzina di 1.6 litri, denominato Ecotec da 115 cv. Nuovi anche i due 1.7 turbodiesel da 110 e 125 cv. Resta in produzione il noto 1.9 litri da 150 cv. Capacità di carico W WW Capacità di carico W WWWW Giura Philippe Dauger, presidente di Renault Italia, che la nuova Laguna è il primo vero modello deliberato e voluto dal grande capo di Parigi, Carlos Ghosn. Ecco, dunque, dopo la berlina, la SporTour, che nel nostro Paese si accaparrerà il 75% dei 12.000 contratti stimati dal marketing della Règie. La base di partenza sembra esserci. La Laguna SporTour è ben costruita, ben rifinita. Con un abitacolo in grado di trasportare nel massimo comfort 5 passeggeri e un numero infinito di bagagli. La capienza del vano di carico va infatti da 508 a quasi 1.600 litri. All’altezza i motori. In particolare il 2.0 litri turbodiesel da 175 cv, con coppia di 380 Nm. Cambio manuale a 6 rapporti, mentre l’automatico è disponibile solo per la versione da 150 cv. Prezzi a partire da circa 24.000 euro, per la 2.0 litri a benzina ai 35.200 della 2.0 dCi. Sembra una normale station wagon. O Avant, come vengono battezzate all’Audi. Ma in realtà ha la capacità di rivaleggiare con le più blasonate Gran Turismo. La RS6 porta avanti la gloriosa dinastia della Casa tedesca in questo particolare segmento. Parlano da soli i 580 cv erogati dal V10 biturbo di 5.0 litri, ben gestiti dal cambio automatico Tiptronic e strettissimo parente del propulsore che spinge anche la Lamborghini Gallardo, di proprietà del colosso Volkswagen. La velocità è limitata a 250 km/h. Adeguati alle prestazioni i pneumatici montati su cerchi da 19 pollici, mentre rispetto alle altre Audi Avant, la plancia è impreziosita da cornici cromate. Restano i cinque comodi posti e una capacità di carico adeguata. Il tutto a 110.000 euro, centesimo più centesimo meno. AUDI RS6 AVANT, DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE Ecologia Comfort Sicurezza bbbbb TOYOTA LAND CRUISER V8, UN BEST SELLER DELL’OFF ROAD Ecologia Comfort Sicurezza bbbb Capacità di carico W Che ne pensate di due (+2) che se ne vanno in giro, capelli al vento, con 480 cv sotto il cofano posteriore? Beh, innanzitutto che devono stare attenti agli autovelox più degli altri. Magari godendosi la splendida elasticità del mitico 6 cilindri boxer della Porsche che, con due turbine in aggiunta, è più cattivo che mai. Questa è la 911 Turbo Cabrio. Un sogno non per tutti, certo, visto il listino superiore ai 153.000 euro. Ma gli appassionati del marchio fondato da Ferdinand Porsche, trovano in questa vettura un pezzo già da collezione capace di toccare i 310 Km/h, accelerando da 0 a 100 km/ in soli 3,8”. Da fermi, oppure in movimento fino a 50 km/h, bastano 20 secondi per aprire o chiudere la capote. Il cambio può essere quello manuale a 6 rapporti o l’automatico Tiptronic a 5 rapporti. WWWW Capacità di carico W WWWW Cominciamo dai motori. Sono due V8, uno a benzina, l’altro a gasolio. Il primo è un 4,7 litri da 286 cv, il secondo un 4,5 litri common rail che eroga la medesima potenza. Con una coppia che arriva però a oltre 670 Nm a 1.600 giri/min, dato che di per sé svela le intenzioni del nuovo Land Cruiser, anche considerando la massa non trascurabile pari a 2.615 chili. Cosa che non gli impedisce grandi doti in off road, quello vero, quello estremo grazie alla trazione integrale permanente con differenziale centrale Torsen. Il sistema 4-wheel AHC e AVS gestisce il controllo delle sospensioni attive, variando l’altezza da terra, secondo le condizioni di utilizzo. Su strada normale le prestazioni sono più che adeguate, con 210 km/h di velocità massima e un consumo medio di 9,8 km/litro. Prezzo a partire da 75.000 euro. PORSCHE 911 TURBO CABRIO, EMOZIONI AL TOP Ecologia Comfort Sicurezza bbb Capacità di carico W WW CarFleet aprile 2008 39 Intervista Gianfranco De Cesaris D.G. Mercedes-Benz Italia Dopo il record di immatricolazioni del 2007, il marchio della stella punta a nuovi traguardi. Stile ed eleganza, gamma ampia e prestigiosa, grande attenzione all’ambiente ed alla sicurezza sono gli elementi di distinzione sui quali Mercedes poggia i propri programmi di sviluppo nel nostro Paese. Ce ne parla in questa intervista Gianfranco De Cesaris, Direttore Generale di Mercedes-Benz Italia l mercato automobilistico del nostro Paese continua a riservare soddisfazioni davvero notevoli al marchio MercedesBenz. Nel breve-medio periodo quali saranno le strategie e le politiche che adotterete per sviluppare la vostra presenza e per sostenere la domanda sul mercato nazionale? “Nel 2007 abbiamo realizzato il record storico di immatricolazioni di Mercedes-Benz in Italia. La Stella è stata ancora una volta il marchio premium preferito dagli italiani. Penso che questo risultato sia il miglior punto di partenza per i nostri futuri ed ambiziosi obiettivi di crescita. Quest’anno sarà il primo anno “pieno” per Classe C; finalmente disponibile nelle versioni berlina, station-wagon, 4MATIC e AMG, sono certo ci saprà regalare grandi soddisfazioni. Inoltre, nei prossimi mesi lanceremo sul mercato diverse nuove vetture che, sono sicuro, diverranno nuovi punti di riferimento nei rispetti segmenti. Penso, ad esempio, ai nuovi roadster Classe SLK ed SL, alle rinnovate Classe A e Classe B ed a Classe GLK, il nuovo SUV compatto che rappresenta il completamento ideale della nostra gamma 4MATIC”. I La vostra immagine di marca, da sempre rappresentatività di stile ed esclusività, si riflette ovviamente anche su tutte le vetture della vostra gamma. Quali sono i modelli che sul mercato italiano meglio CarFleet aprile 2008 40 soddisfano le esigenze degli automobilisti e delle aziende? “Mercedes-Benz, tra i marchi premium, ha l’offerta più completa sul mercato ed è in grado di soddisfare al meglio ogni esigenza di mobilità. Attualmente, i nostri modelli di maggior successo sono: Classe A e Classe B, la nuova Classe C in versione berlina e station-wagon, molto richiesta da giovani mana- ger, e Classe M, il SUV più desiderato dagli executive. Classe S, Classe CLS ed il coupè Classe CL rimangono in cima ai desideri degli imprenditori per l’eleganza e la tecnologia che sanno interpretare ai massimi livelli”. La sostenibilità ambientale è un tema sempre più cruciale per il mondo dell’automobile. Quali La nuova Mercedes Classe M, il SUV più desiderato dagli executive sono da questo punto di vista gli orientamenti e le soluzioni che Mercedes-Benz privilegia per contribuire concretamente al miglioramento dell'ambiente? “Fascino e responsabilità è il messaggio Mercedes-Benz. La mobilità è fondamentale nella società di oggi ed è un fattore determinante per il benessere di un'economia. Un comportamento responsabile ed orientato al futuro deve mirare a rendere sostenibile la mobilità, obiettivo primario per MercedesBenz. Ad esempio, Mercedes sta svolgendo un ruolo pionieristico nello sviluppo della tecnologia delle celle a combustibile - da oltre un decennio - e della tecnologia BlueTEC per la realizzazione del diesel più pulito al mondo, affrontando la sfida posta da industrie e governi nel creare soluzioni in termini di sistemi di propulsione alternativa e riduzione delle emissioni. Mercedes-Benz rappresenta una forza trainante all'interno di questo settore di sviluppo “ad emissioni zero”. Classe E NGT e l’imminente Classe B 170 NGT alimentata a gas naturale, le nuove versioni BlueEFFICIENCY di Classe C, particolarmente efficienti in termini di consumi ed emissioni e smart cdi, la vettura con le emissioni di CO2 più basse al mondo (88 gr/km), sono solo alcuni esempi di vetture leader nell’impatto ambientale già oggi disponibili sul mercato”. Le moderne tecnologie automobilistiche hanno contribuito in modo decisivo a determinare un calo della incidentalità stradale ed una riduzione delle conseguenze sulle persone. Molto però occorre ancora fare. A questo proposito che cosa suggerisce il mondo dell’auto e quali sono le direttrici privilegiate di intervento di MercedesBenz nei prossimi anni? “Sono numerose le tecnologie per la sicurezza sviluppate ed introdotte per la prima volta su vetture Mercedes-Benz. Penso, ad esempio, alle cinture di sicurezza, all’ABS, all’Airbag ed all’ESP. In fase di sviluppo e progettazione dei sistemi di assistenza alla guida, Mercedes-Benz da sempre si basa sugli incidenti reali e cerca, con l'ausilio di moderne tecnologie, di migliorare quanto più possibile la sicurezza di guida nelle situazioni critiche. Al centro dell'attenzione sono stati messi i casi più frequenti e quelli con le conseguenze più gravi come collisioni frontali, tamponamenti, incidenti notturni ed investimenti di pedoni. La nostra è una ricerca che non conosce soste. Penso ad esempio al futuro Attention Assist, con cui MercedesBenz porta avanti il suo impegno concreto per la prevenzione degli La Mercedes-Benz Vision GLK BlueTEC Hybrid CarFleet aprile 2008 41 Intervista incidenti, integrando sistemi di assistenza alla guida già collaudati come Brake Assist PLUS, PRE-SAFE Brake e Night View. Il sistema di riconoscimento del livello di affaticamento al volante è la prima tecnologia che osserva costantemente anche il guidatore e lo avverte nel caso in cui venga rilevato il rischio di un incidente stradale. L'introduzione di questo sistema nella produzione in serie è prevista per il 2009”. In un settore fortemente competitivo come quello automobilistico conta non solo la qualità del prodotto, ma anche l’efficienza dell’organizzazione e dei servizi per i clienti. Quali sono le caratteristiche e le politiche della vostra rete di vendita ed assistenza in Italia? “La nostra rete di vendita ed assistenza è costituita da professionisti che, con grande fedeltà e passione per il marchio, sono in grado di interpretarne al meglio i valori e l’offerta, riuscendo così ad incontrare le esigenze, sempre più differenziate ed evolute, dei nostri clienti. I nostri concessionari, veri e propri partner, sono un elemento Mercedes Classe C Elegance chiave, fondamentali per il successo di qualsiasi strategia commerciale, di marketing ed assistenza. In altre parole, il biglietto da visita di Mercedes-Benz in Italia”. Nel nostro Paese oltre un quarto delle immatricolazioni è appannaggio di persone giuridiche. Quali sono le prospettive di svi- La rete di assistenza Mercedes-Benz è costituita da affidabili professionisti CarFleet aprile 2008 42 luppo del mercato italiano dell’auto aziendale e quali sono le strategie di Mercedes-Benz per affrontarlo con successo? “Grazie alla nuova fiscalità, ci attendiamo un miglioramento nelle vendite attraverso questo canale. Per Mercedes-Benz, anche in funzione del lancio di nuovi prodotti come Classe C e GLK, puntiamo a sfruttare al meglio questa crescita, mediante il miglioramento della nostra organizzazione attraverso un programma Fleet Center affiancato ad una capillare struttura di Key Account Manager e 60 venditori specializzati per il mercato business. Un altro strumento con cui affrontare il mercato è rappresentato dai servizi, punto di forza MercedesBenz, che da sempre offre molteplici modalità d’acquisto ed anche assistenziale. In tale ambito abbiamo elaborato un’iniziativa commerciale denominata Business to Business che offre a tutte le aziende delle soluzioni di mobilità elaborate su misura secondo le esigenze del cliente”. Intervista a cura di Gian Primo Quagliano Prova su strada Grand Voyager, un salotto per viaggiare comodi in 7 Cambia la linea, ora più possente, della monovolume di Casa Chrysler. Modello votato al comfort, ha i sedili della seconda fila che possono ruotare di 180 gradi, mentre quelli della terza fila scompaiono nel pianale grazie ad un servomeccanismo elettrico. Spazio abbondante anche con i bagagli al seguito. Con il 4 cilindri turbodiesel di 2.8 litri da 164 cv consumi contenti e velocità massima di 180 km/h CarFleet aprile 2008 44 a chiamano la “madre di tutte le monovolume” e la definizione si giustifica non solo per le dimensioni imponenti (5,14 metri di lunghezza, 1,95 di larghezza e 1,75 di altezza), ma soprattutto per l’impatto positivo che ha avuto sulla clientela europea con il risultato di aprire spazi inediti sul mercato del Vecchio Continente a mezzi di questo tipo. La Chrysler Grand Voyager non poteva che nascere negli Stati Uniti dove le Interstate a molte corsie e il parcheggio “facile” ne hanno favorito lo sviluppo. L’idea dei progettisti Chrysler era di dare vita ad un salotto in movimento di taglia extralarge e ci sono perfettamente riusciti dimostrando tra l’altro che si può viaggiare comodamente in sette anche con i bagagli al seguito. Dalle linee iniziali squadrate si è arrivati via via a quelle arrotondate dell’ultima generazione che tanto successo hanno avuto in Italia: ora con il Model Year 2008 si è ritornati all’impostazione iniziale, reinterpretata però secondo i dettami del moderno design. La Grand Voyager 2008 ha una linea complessivamente più quadrata con un cofano corto, il “muso” schiacciato ed una grande griglia cromata anteriore sormontata dal marchio Chrysler. I passaruota sono sporgenti e danno un look grintoso al mezzo, mentre l’enorme portellone posteriore verticale è arrotondato quanto basta per dare un tocco di stile all’insieme. Le superfici vetrate sono ampie e lo è anche il lunotto posteriore di colore scuro che non lascia pas- L La fiancata del nuovo Voyager è possente e bene equilibrata sare lo sguardo dall’esterno all’abitacolo. Il portellone si incunea nel paraurti abbassando di fatto la soglia di carico per facilitare al massimo le operazioni di stivaggio dei bagagli: date le dimensioni ha un servomeccanismo elettrico per l’apertura che si attiva anche a distanza. Linea: ritorno all’antico Analizzata dall’esterno, la linea del Grand Voyager è classica, una sorta di ritorno all’antico. E’ una di quelle linee senza fronzoli o appendici aerodinamiche particolari destinata a durare nel tempo. La parte posteriore, ad esempio, dominata dall’enorme portellone, è alleggerita dal lunotto leggermente ricurvo verso il tetto e dalle luci verticali e strette che trovano posto nella parte inferiore dei due montanti. Invece la parte anteriore trasmette un’impressione di imponenza e richiama alla memoria, pur Dati tecnici e per l’impiego aziendale del Grand Voyager 2.8 CRD Limited Auto Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 2.776 cc 164 cv 5,14 x 1,95 x 1,75 m 2.175 kg 12,6” (da 0 a 100 km/h) 180 km/h Automatico a 6 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km Costo di esercizio al km (*) 0,74 Consumo medio 11,7 km/litro Capacità di carico da 638 a 3.296 litri Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✩✩ Sicurezza ABS SI ESP NO Antislitt. NO nella diversità dei due stili, il frontale della 300C dalla formidabile “grinta”. Cerchi in acciaio cromato di 16” e 17” con pneumatici rispettivamente di 225/65R 16 e 225/65R 17. La fantasia dei progettisti, tenuta a freno nella parte esterna dalla scelta di restare ancorati ad una linea tradizionale, si è scatenata nell’abitacolo pensato ed organizzato come un elegante salotto. Non è stato difficile, obietterà qualcuno, considerando il passo di 3,07 metri, ma non c’è dubbio che talune soluzioni adottate si riscontrano solo sui camper e non su una normale monovolume anche se di taglia XXL. I sedili della seconda fila ad esempio possono ruotare di 180 gradi nel caso in cui i passeggeri volessero colloquiare con quelli della terza fila. C’è anche la possibilità di estrarre un tavolino per una partita a carte o semplicemente per lavorare con il computer. Molto comoda la manovra per ripiegare i sedili della terza fila: ci pensa un servomeccanismo elettrico. Tra l’altro tutti i sedili, non solo quelli della terza fila, spariscono inghiottiti nel pianale per offrire tutto lo spazio necessario per caricare valigie e colli ingombranti. La capacità del bagagliaio così può passare dai 638 litri con sette passeggeri a bordo ai 1.936 con la terza fila dei sedili abbassata per arrivare ai 3.296 litri con a bordo solo il pilota e chi gli siede a fianco. CarFleet aprile 2008 45 Prova su strada L’impostazione “made in Usa” (il Grand Voyager è costruito a Saint Louis in Missuri negli allestimenti Touring e Limited) traspare da altri particolari essendo pensata per grandi viaggiatori quali sono gli statunitensi. Dal tetto scendono due monitor per lettori DVD e consentono di seguire programmi diversi. Uno specchietto supplementare, nella parte attrezzata del padiglione superiore, permette di tenere sott’occhio chi siede nell’abitacolo C’è anche un hard disc da 20 Gb collegabile con diverse cuffie per ascoltare file musicali. Il climatizzatore è tri-zona per offrire aria fresca anche a chi siede nella terza fila. Per le manovre a marcia indietro viene in aiuto la telecamera posta dietro che mostra gli ostacoli sul display del navigatore. Essendo una monovolume votata alla comodità la Grand Voyager dispone anche di porte scorrevoli elettriche che, grazie all’ampia apertura, facilitano l’accesso all’abitacolo anche nella terza fila. Nell’allestimento Limited, il più lussuoso e meglio rifinito, i sedili sono in pelle e le finiture in legno chiaro ed in alluminio: nell’insieme trasmettono una sensazione di comodità più che di eleganza secondo criteri europei. In ogni caso le plastiche sono di buona qualità e l’accostamento dei colori piacevole. L’aspetto più originale della plancia è dato dalla cortissima leva del cambio (un automatico a 6 La parte posteriore del Voyager, pur essendo massiccia, è alleggerita dal lunotto ricurvo rapporti) posta in alto tra la palpebra che copre il cruscotto e la consolle centrale sormontata dal display del navigatore. L’abitacolo: un comodo salotto Quattro gli indicatori rotondi del cruscotto stesso con le cifre su sfondo bianco secondo tradizione Chrysler, volante massiccio a tre razze, consolle con al centro, fatto ormai raro, un orologio analogico. Innumerevoli gli spazi portaoggetti: il più originale di tutti è il ripostiglio-poggiabraccia centrale che divide il sedile del pilota da quello del passeggero e che può scorrere indietro per servire i passeggeri L’abitacolo del Voyager, allestito come un salotto, offre grande spazio per i bagagli CarFleet aprile 2008 46 della seconda fila. E’ un contenitore che si può anche togliere per consentire il passaggio tra le file di poltrone senza scendere dall’auto. Abbiamo lasciato per ultimo il capitolo motori perché nella Grand Voyager sono prevalenti gli aspetti legati alle comodità offerte dall’abitacolo più che lo sprint e la velocità massima. Dei due propulsori proposti al momento, un 3.8 V6 a benzina con 196 cv ed un turbodiesel a 4 cilindri di 2.8 litri con 164 cv, abbiamo scelto quest’ultimo nell’ipotesi che possa essere il preferito dalla clientela italiana. La scelta dei 4 cilindri è legata alla parsimonia nei consumi che questo tipo di motorizzazione di solito garantisce: nel ciclo misto arriva a sfiorare i 12 km con un litro di gasolio a pieno carico. Se il dato non è brillantissimo dipende dalla massa che questo motore deve trascinarsi dietro: 2.175 kg. Anche lo sprint ne risente (da 0 a 100 in 12,6”), mentre la velocità massima sembra più che accettabile (180 km/h) considerando che il Grand Voyager non nasce per fare le corse. Votato alla comodità anche l’assetto con taratura delle sospensioni rivolta al comfort. Il risultato finale è che il rollio si sente, ma in maniera inferiore alle aspettative. Sorprendente invece il livello di silenziosità dell’abitacolo. Prova su strada Mazda 6 si rinnova: lusso e funzionalità a braccetto Mantiene una linea elegante anche nella versione Station Wagon, la preferita dagli italiani. Aumentano le dimensioni, migliora il Cx (0,28), sale la qualità dei materiali nell’abitacolo. Buono l’assetto anche nei percorsi tortuosi, quasi assente il rollio, ottima l’insonorizzazione. L’unico motore diesel della gamma (il 2 litri da 140 cv) è stato rivisto diminuendo leggermente la potenza a favore della coppia CarFleet aprile 2008 47 Prova su strada giapponesi non ci hanno messo troppo tempo ad accorgersi che per vendere in Europa le loro auto, concepite inizialmente per la clientela del Sol Levante, occorrevamo modelli pensati invece per venire incontro alle esigenze e soprattutto ai gusti dei automobilisti del Vecchio Continente. Un esempio illuminante in questo senso è rappresentato da Mazda che ha visto decollare le vendite e soprattutto la considerazione sul marchio da parte della clientela europea dopo la commercializzazione di Mazda 6, un modello creato su misura per l’automobilista europeo che l’ha “premiato” acquistandolo in 480 mila unità (30 mila in Italia) dal momento del lancio (fine 2002) ad oggi. In altre parole: grazie a Mazda 6 (in particolare alla versione Station Wagon) il brand Mazda dallo status di marchio giapponese di nicchia è salito a quello di produttore di veicoli di pregio. Ora anche per Mazda 6, dopo poco più di cinque anni di gloriosa carriera, è arrivato il momento di rifarsi il trucco. A dire il vero si tratta di un restyling quasi impercettibile se non fosse per le misure esterne cresciute di 75 millimetri in lunghezza, di 15 in larghezza e di 10 in altezza secondo un trend che accomuna svariati modelli. Il rinnovamento più significativo in Mazda 6 è avvenuto su tanti piccoli particolari della carrozzeria per migliorare il coefficiente di resistenza I Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Mazda6 2.0 CD 16V/140 Wag. Luxury Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 1.998 cc 140 cv 4,78 x 1,79 x 1,49 m 1.470 kg 10,9” (da 0 a 100 km/h) 198 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km aerodinamica (nella wagon ora il Cx è a 0,28 contro lo 0,32 precedente) e nel telaio dove il maggiore utilizzo di acciaio ad ultra-alta-resistenza ha contribuito ad aumentare la rigidità torsionale senza incrementi del peso. Anzi, con una diminuzione complessiva di 50 kg rispetto al modello uscente che pur arricchito nelle dotazioni ora offre consumi più contenuti. La “strategia del grammo” E’ quella che in casa Mazda chiamano la “strategia del grammo” per sottolineare come il modello sia stato sottoposto a “dieta dimagrante” in tutte le sue parti: 4,3 kg in meno nella carrozzeria, 5 kg di risparmio nei sedili anteriori, 4 nelle sospensioni posteriori, 6,8 nel rivestimento interno, addirittura 1,5 nell’impianto stereo. Per la prova su strada abbiamo scelto la Station Wagon (l’alternativa è l’elegante berlina quattro porte) perché è Frontale elegante con mascherina triangolare, fari stilizzati e ampie prese d’aria CarFleet aprile 2008 48 Costo di esercizio al km (*) 0,54 Consumo medio 17,5 km/litro Capacità di carico da 519 a 1.750 litri Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✭✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI su questo modello che si accentrano le preferenze della clientela italiana così come in tema di propulsori (tre a benzina ed uno a gasolio) è su quest’ultimo che è caduta l’opzione dal momento che in casa Mazda le previsioni di vendita lo indicano al 90% delle preferenze. Si tratta del 2.0 litri CD, già presente nella gamma precedente, sottoposto ad un accurato lavoro di aggiornamento con l’obiettivo (centrato) di arrivare ad una riduzione dei consumi. E’ leggermente diminuita la potenza massima (da 143 a 140 cavalli) a favore della coppia (330 Nm a 2000 giri/minuto) ed in questo modo è diminuito anche il ricorso al cambio (un preciso manuale a 6 rapporti) con effetti benefici sui consumi calati del 6,7% rispetto al propulsore precedente. E’ un motore che per caratteristiche induce ad uno stile di guida fluido adatto ad una wagon lunga 4,75 metri, larga 1,80, alta 1,44 e pesante 1.470 kg. La velocità massima, indicata da Mazda, sfiora i 200 all’ora (198 per l’esattezza), mentre nonostante le dimensioni da ammiraglia l’accelerazione si dimostra brillante con un interessante 10,9” per passare da 0 a 100 km/h. E in effetti abbiamo avuto modo di apprezzare la vivacità di questo motore lungo le strade strette e ricche di curve del Passo del Bocco sull’Appennino ligure. Pur salendo di giri rimane silenzioso grazie anche al buon lavoro di insonorizzazione compiuto dai tecnici della Mazda. Nell’abitacolo penetra solo il rumore di rotolamento dei pneumatici nei tratti in cui l’asfalto è particolarmente Tra le Station Wagon in circolazione Mazda 6 è quella con il “posteriore” più elegante ruvido e si percepiscono leggeri sibili dovuti all’azione del vento sugli ampi retrovisori laterali. Mazda 6, anche in versione Station Wagon, dovrebbe essere, nelle dichiarazioni dei tecnici giapponesi, “emozionante e sportiva”, due qualità che si riscontrano in particolare nei percorsi tormentati dove la rigidità del telaio e l’assetto delle sospensioni riducono ai minimi termini il rollio. I sedili anteriori, molto accoglienti (soprattutto quelli con il rivestimento in pelle) trattengono bene in curva il corpo di pilota e passeggero: la sensazione è quella di grande stabilità per via anche degli ammortizzatori posteriori, in posizione verticale, che trasmettono un movimento lineare del veicolo. Lo sterzo è leggero perché l’assistenza elettrica si fa sentire, ma va detto che anche su questo dettaglio è stato ottenuto un risparmio di carburante del 2%. Per distinguersi dalle altre marche giapponesi, votate ai grandi numeri, Mazda ha privilegiato la cura dei particolari nell’abitacolo e la qualità dei materiali nonché la dotazione degli accessori. Il cruscotto dispone di quattro indicatori rotondi tutti ben leggibili ed illuminati in diversi colori; lo sterzo attrezzato è a tre razze con finiture in alluminio, finiture che impreziosiscono anche la consolle centrale che ha al centro il navigatore satellitare. Il sedile posteriore, frazio- nabile in due sezioni (60/40), può essere ripiegato con estrema facilità: l’operazione si realizza con un solo dito e porta ad un piano di carico piatto e lungo 1,90 metri che può ospitare ben 1.750 litri di bagagli. L’apertura del portellone ha una larghezza di 1,11 metri che la pone al primo posto nel segmento D per la facilità di carico e per il minore sforzo che valigie anche di dimensioni e di peso rilevanti di solito richiedono. Bagagliaio: tendina originale Originale infine il sistema di copertura del bagagliaio: si tratta di un materiale a struttura reticolare, agganciato alla base del lunotto, che si solleva all’apertura del portellone consentendo a chi siede nell’abitacolo di vedere attraverso di esso e nello stesso tempo di godere di un certo isolamento termico quando il portellone è aperto. Nella rivisitazione del modello precedente (che ha portato all’attuale versione di Mazda 6) è stato maggiorato il diametro dei freni a disco anteriori e posteriori: il risultato è una decelerazione potente che resta tale anche nell’uso prolungato. Naturalmente come assistenti alla frenata ci sono l’Abs, il controllo dinamico della stabilità (DSC) e della trazione (TCS), la distribuzione elettronica della frenata (EBD). A queste dotazioni di sicurezza attiva si aggiungono l’illuminazione anteriore adattiva (AFS), i fari Bi-xenon, il sistema di controllo della pressione dei pneumatici, il collegamento Bluetooth, sensori per il parcheggio e complesso audio Bose di alta qualità con 7 altoparlanti. Tre gli allestimenti: Experience, Executive e Luxury, quest’ultimo con interni in pelle, sedili riscaldabili e regolabili elettricamente, cerchi in lega da 18 pollici. Il modello della nostra prova (2.0 MZR-CD 140 cv) viene commercializzato a 29 mila euro cui vanno aggiunti 2.500 euro per il navigatore e 500 per la vernice metallizzata. Chi invece volesse scegliere il propulsore a benzina potrebbe optare per l’1.8 da 115 cv che ha un prezzo aggressivo: 22.530 euro. Salto di qualità nei materiali impiegati nell’abitacolo della nuova Mazda 6 CarFleet aprile 2008 49 Prova su strada Focus, la regina cambia look: più aggressivo e dinamico Uno dei modelli di maggior successo della Ford ora si presenta con una enorme presa d’aria trapezoidale sul frontale che le conferisce una spiccata personalità. Tra la gamma di motori abbiamo scelto per la nostra prova il 2.0 Tdci con 136 cv (con il Fap di serie) per l’ideale rapporto tra peso e potenza. Velocità massima superiore ai 200 all’ora e consumi contenuti (18 km/l nel ciclo misto) CarFleet aprile 2008 50 i vuole un gran coraggio a rimettersi in discussione pur essendo da anni la reginetta delle flotte e delle berline del segmento C dopo avere venduto cinque milioni di unità dal debutto (1998) ad oggi passando attraverso due generazioni (la seconda risale appena al 2005). Il fatto è che la Ford Focus si sente così sicura dei propri mezzi (meccanici e di affidabilità) da non temere di sollevare perplessità tra la affezionata clientela anche quando decide di cambiare look senza una ragione apparente, ad un passo dal decimo compleanno e nel bel mezzo di un periodo di grande popolarità. Detto in parole più semplici: che bisogno c’era di sottoporsi ad un nuovo esame di maturità? La verità è che nel complesso mondo delle “quattro ruote” non ci si può mai fermare né riposare sugli allori perché un modello che si vede circolare identico da troppi anni potrebbe stancare e perdere appeal. Il trend positivo delle vendite indica però che questo non è il problema della Focus. Quindi ci si deve affidare alla risposta che i vertici di Ford Europa danno: abbiamo vestito con un nuovo guardaroba questa berlina, già affermata per piacere di guida ed affidabilità, dotandola di contenuti tecnologici d’avanguardia sempre nel rispetto di quel rapporto tra qualità e prezzo che ha fatto fin dall’inizio la fortuna della Focus. Un ragionamento che potremmo tradurre anche così: un modello “perfetto” che però quando passava per la strada non faceva girare la C Il frontale con la enorme presa d’aria dona alla nuova Focus una spiccata personalità testa. Ora, sottolineano alla Ford, le abbiamo dato un aspetto non solo razionale, ma anche bello sotto il profilo dell’estetica, senza dimenticare le altre qualità che al contrario sono state esaltate nel nuovo modello. E’ un omaggio o, se preferite, un allineamento al Kinetic Design, il moderno linguaggio stilistico che contraddistingue nella famiglia Ford la monovolume S-Max e la rinnovata Mondeo. Linea di cintura alta e slanciata Non c’è dubbio che l’enorme presa d’aria trapezoidale del nuovo frontale dia ora alla Focus una spiccata personalità facendola assomigliare ad un felino pronto a scattare all’attacco. Non solo, le linee sono molto filanti anche nella cinque porte con i fari Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Ford Focus 2.0 TDCi (136 CV) 5p DPF Tit. Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 1.997 cc 136 cv 4,34 x 1,84 x 1,50 m 1.316 kg 9,3” (da 0 a 100 km/h) 203 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km Costo di esercizio al km (*) 0,47 Consumo medio 18,1 km/litro Capacità di carico da 396 a 1.258 litri Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✩✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI anteriori protesi verso la fiancata, una linea di cintura alta che unisce i passaruota anteriore e posteriore, entrambi sporgenti e “muscolosi”. La terza luce è triangolare e di dimensioni ridotte, mentre ampio ed inclinato si presenta il lunotto sormontato da uno spoiler ben visibile. Ci sono poi le luci posteriori a led strette e verticali che si arrampicano fin quasi al tetto ed una nervatura accentuata al di sopra del vano portatarga. Infine il fascione paraurti ha la parte inferiore di colore scuro che alleggerisce il “posteriore” della nuova Focus dotata per altro di una bassa soglia per quel che riguarda il portabagagli così da facilitare le operazioni di carico e scarico. Ho avuto l’opportunità di testare la nuova Focus berlina in due condizioni ambientali diverse: in pista sul circuito privato (di proprietà Ford) di Lommel in Belgio e in seguito sulle strade che circondano Nizza e Vance. La prima occasione è servita soprattutto a confrontare le qualità di Focus con le principali concorrenti del settore e la seconda invece mi ha consentito di verificarne il rendimento lungo strade tortuose ed in autostrada, tra il traffico sempre convulso della Costa Azzurra. In entrambi i casi le impressioni di guida sono state più che posiCarFleet aprile 2008 51 Prova su strada tive: rispetto al modello che sostituisce ho riscontrato miglioramenti nella frenata grazie ai dischi maggiorati sia davanti (autoventilanti) che dietro. Spazi d’arresto brevi senza che la vettura si scomponga anche quando si preme sul pedale con grande forza. Tenuta di strada sempre sicura con la vettura ben piantata sull’asfalto grazie al controllo della stabilità che viene offerto di serie già sulla versione di base. Buona anche l’insonorizzazione: nell’abitacolo regna il silenzio anche quando il motore sale di giri. La Focus viene importata in Italia con tre motori a gasolio ed uno solo a benzina, il tranquillo 1.6 litri da 115 cv. Sempre con cilindrata di 1.6 litri sono due propulsori a gasolio coniugati però in due diverse potenze: 90 e 110 cavalli, sorprendenti entrambi per i bassi consumi. Il più adatto (scelto anche per la nostra prova su strada) però mi è sembrato il 2.0 Tdci da 136 cv perché dispone di una potenza ideale per spingere una vettura che pesa 1.316 kg. Infatti non solo la velocità massima è più che interessante (203 km/h), ma anche l’accelerazione (da 0 a 100 in 9,3”) è di quelle che ti consentono di scattare con sufficiente prontezza quando viene il verde al semaforo. La coppia massima di 320 Nm, già disponibile a 2000 giri, rende il 4 cilindri di 1.997 cc molto elastico nella risposta al punto che è in grado di riprendere senza “buchi” anche da Il lunotto posteriore molto inclinato fa assomigliare la Focus berlina ad una coupè un basso numero di giri e senza dovere fare ricorso al cambio, che è un manuale a 6 marce con innesti precisi e ravvicinati. Sorprendente il consumo: con un litro di gasolio si percorrono fuori città più di 22 km, mentre nel ciclo misto si scende a 18. Anche le emissioni di CO2 sono relativamente contenute a quota 144 gr/km. ECOnetic per ridurre la CO2 Chi vuole adeguarsi in anticipo alle prossime normative antinquinamento può scegliere il modello ECOnetic che emette solo 115 gr/km grazie al motore 1.6 Tdci da 110 cv. In ogni caso tutte le versioni della Nuova Focus presentano una tenuta di strada ineccepibile, con uno sterzo diretto e l’assenza di rollio pur essendo tarate sul Elegante e razionale il cruscotto e la consolle centrale con il display del navigatore CarFleet aprile 2008 52 comfort le sospensioni. Spazio abbondante per il pilota ed il passeggero che siede davanti; un po’ ridotto invece quello riservato a chi sta dietro per via del tetto molto spiovente. In compenso la visibilità per il pilota è perfetta. Una certa vivacità all’arredamento dell’abitacolo è data dal rivestimento cromato della consolle centrale dominata dallo schermo del navigatore e dai tasti della climatizzazione. La nuova Focus mantiene le dimensioni compatte del modello che sostituisce: è lunga 4,34 metri, larga 1,84 ed alta 1,50. Il baule ha una capacità di carico che varia da 396 litri con 5 persone a bordo a 1.258 con i sedili posteriori ripiegati. Più che soddisfacenti le dotazioni di sicurezza: 6 airbag, controllo di stabilità e di trazione, fari adattivi Afls (o bi-xeno) che ampliano l’angolo di visuale di 8 gradi, sistema di rilevamento della pressione dei pneumatici. Tra gli optional più esclusivi il navigatore satellitare che può essere comandato con la voce ed i sensori di parcheggio. Per concludere è doverosa una citazione sul bocchettone del serbatoio: l’hanno chiamato Easyfuel perché è a prova d’errore (impedisce l’introduzione per sbaglio di benzina al posto del gasolio). E’ previsto anche il bottone d’avviamento del motore, sistemato davanti alla leva del cambio, nelle versioni che aboliscono l’uso della chiave. Prova su strada Saab 9-3: i cavalli non sono un opzional Il modello della Casa svedese, sia in versione berlina che SportHatch, è stato aggiornato stilisticamente e meccanicamente. Il nuovo diesel con doppia sovralimentazione arriva ad erogare una potenza record di 180 cv con una coppia motrice di 40,8 kgm a 1.850 giri/min. Di assoluto rilievo le prestazioni (220 km/h, 8,7" da 0 a 100), ma con consumi ridotti (17,2 km/l) rispetto alla precedente versione con 150 cv CarFleet aprile 2008 53 Prova su strada he la Saab abbia nel proprio DNA forti contenuti, sia dal punto di vista del design, sia dal punto di vista della meccanica, è cosa certa. Gli appassionati della casa non dimenticano le vecchie “900”, con carrozzeria Sedan, antesignane di quella che è stata una ben precisa filosofia costruttiva, capace di fare la differenza. Innanzitutto con una connotazione estetica in grado di far “riconoscere” immediatamente una Saab. Poi con quei motori turbo – a benzina – che fecero furore a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Ora i tempi sono cambiati, anche se i propulsori a gasolio - dopo un periodo di furore - si spartiscono ormai equamente le vendite con quelli alimentati dalla “verde”. Ma quando si parla di vetture come la Saab 9-3 1.9 TTiD la tendenza va analizzata e modificata. Non fosse altro perché la svedese dispone di una ulteriore evoluzione del 4 cilindri di 1.9 litri turbodiesel common rail, ora giunto alla rispettabile potenza massima di 180 CV con tanto di DPF, ovvero l’ormai necessa- C Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Saab 9-3 SportHatch 1.9 TTiD DPF Aero Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 1.910 cc 180 cv 4,65 x 1,80 x 1,51 m 1.558 kg 8,7” (da 0 a 100 km/h) 220 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km rio filtro antiparticolato. Non sono pochi, ma ben si sposano con le caratteristiche di questa vettura, che, specie con l’allestimento Aero, diventa particolarmente aggressiva, anche per quel che concerne la versione SportHatch, che raccoglie, come la SportSedan (ovvero la berlina), alcuni tratti del prototipo Aero X, che ha ingentilito anche le forme del modello “9-5”. Oltre all’impatto positivo che si ha osservando la 9-3 SportHatch, a suo favore parla anche un Cx di 0,28, un valore di assoluto rilievo per un progetto affinato, con la parte posterio- Cruscotto in stile Saab con la chiave d'accensione sul tunnel centrale dietro il cambio CarFleet aprile 2008 54 Costo di esercizio al km (*) 0,63 Consumo medio 17,2 km/litro Capacità di carico da 419 a 1.273 litri Comfort ✭✭✭✭✭ Silenziosità ✭✭✭✭✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI re caratterizzata da un gioco ancor più sottile tra trasparenze, carrozzeria e fari e dove un intreccio di curve, spigolosità e superfici, chiudono elegantemente la marcata linea di cintura che la percorre. Un motore da primato Cominciamo da un dato. Nessun turbodiesel attualmente in produzione può vantare una potenza da primato come quella espressa dal 4 cilindri common rail di 1910 cc. Il risultato è stato ottenuto grazie all’utilizzo di due turbine, cosa che ha permesso la ricerca della massima potenza, unitmente al mantenimento di quella coppia motrice che da sempre è un cult per i motori a gasolio, in particolare per l’unità che è celata sotto il cofano anteriore della “9-3”. In particolare sono state adottate due turbine di diversa grandezza. Fino a 1.500 giri/min viene utilizzata quella di dimensioni minori, oltre interviene la “sorella” più grande. Il felice connubio permette appunto una risposta piena a tutti i regimi, cosa tangibile al volante di questa svedese. Sempre volendo scoprire altri segreti del 4 cilindri da 180 CV, sulla scheda tecnica è facile leggere una pressione di sovralimentazione di ben 1.8 bar – tenuta sotto controllo da un manometro posto di fronte al guidatore con un rapporto di compressione di 17,5:1. Sono valori degni di un motore da competizione, o quasi. Valori che non inficiano peraltro i consumi, visto che il rendimento complessivo è migliore rispetto alla precedente unità da 150 CV. A classico regime di La linea della 9.3 SportHatch: elegante davanti, massiccia e funzionale dietro 4000/giri/min non è quasi necessario arrivare perché la poderosa coppia del 4 cilindri a due turbine, pari a 40,8 kgm a 1850 giri/min, consente accelerazioni e riprese brucianti senza nemmeno sfruttare tutte le potenzialità del motore. L’assetto è quasi sportivo, con un rollio pressochè inesistente. Solo sui terreni più sconnessi le reazioni delle sospensioni possono risultare un tantino brusche. Molto ben finito e comodo l’abitacolo, anche se si viaggia meglio in quattro piuttosto che in cinque, come prevede il libretto di circolazione. Sulla versione oggetto del nostro test anche la selleria in pelle “Sport Tech”, che è offerta in opzione (a 950 euro) insieme ai sedili anteriori elettrici e riscaldabili. Il bagagliaio ha una capacità adeguata alla categoria di questa Saab che dispone anche di un utile portasci ricavato sullo schienale del divano posteriore. In fin dei conti parliamo pur sempre di un’automobile “made in Sweden” che, scelta nella versione SportHatch, offre anche una maggiore facilità di carico, cosa pur sempre comoda e utile in una Station Wagon. L’ accensione “aeronautica” Resta un cult in casa Saab. Ovvero la chiave di accensione posta sul tunnel centrale. Un vezzo che risale ai primi modelli del costruttore svedese, noto anche per la produzione aeronautica che ha ispirato questa soluzione. Il design della plancia è sempre attuale, con gli inserti in materiale plastico tipici dell’allestimento Aero. La strumentazione ha le cifre in color bianco, che diventano verdi fosforescenti di notte. Nella consolle centrale spiccano i comandi del climatizzatore e lo schermo che include anche il navigatore, disponibile con un supplemento di 3.100 euro. Se si opta anche per l’impianto audio Bose Centerpoint Surround gli euro diventano 3.750, ma ci si assicura una riproduzione di ottima qualità attraverso cinque canali dei suoni provenienti da CD, MP3 o radio XM. La qualità “surround” è fornita automaticamente anche se il CD non è codificato per la stessa. Ben 10 altoparlanti assicurano una riproduzione ottimale all’interno dell’abitacolo. Altro pacchetto disponibile e consigliabile l’Aero Visibility Pack, con fari allo Xeno, sensori pioggia, retrovisore antiabbagliamento e specchi ripiegabili elettricamente. Sicurezza ai massimi livelli La dotazione di serie della 9-3 1.9 TTiD è di tutto rispetto, anche per quel che riguarda la sicurezza attiva e passiva. L’ESP, totalmente disinseribile all’occorrenza, non risulta comunque mai invasivo. Così come l’ABS, con un impianto frenante degno delle prestazioni che questa Saab può esprimere. Non mancano il TCS, il CBC e l’EBD. A livello di sicurezza passiva troviamo gli airbag frontali adattivi, i laterali e quelli a tendina. Di serie anche gli attacchi Isofix per i seggiolini posteriori, pensati per i più piccoli. E i cerchi in lega da 18”, il clima automatico bizona, il cruise control e gli interni in pelle e tessuto. Inoltre, l’allestimento Aero, prevede anche un sistema che segnala se la pressione di uno dei pneumatici è scesa al di sotto del livello prestabilito. Sensori posti all’interno delle valvole mandano un segnale radio, che fa accendere una spia luminosa sul quadro strumenti, ed indica quale sia il pneumatico interessato. Lodovico Basalù CarFleet aprile 2008 55 Prova su strada Citroën C5, sfida nel segmento Premium La rinnovata berlina di classe medio-alta di Citroën si presenta con una linea elegante e con finiture in pelle e legno degne di un’ammiraglia. Dispone sia delle sospensioni idrattive che di quelle tradizionali ed ha una ricca gamma di motori a benzina e a gasolio. Molto curata l’insonorizzazione. Prezzo aggressivo (22.100 euro) per l’1.8 a benzina da 127 cv che punta a sfondare tra le flotte CarFleet aprile 2008 56 ’idea è intelligente e al tempo stesso ambiziosa: fare concorrenza alle auto tedesche nel segmento Premium, quello che per le Case è economicamente il più remunerativo. Come si può centrare l’obiettivo? Citroën ha deciso di provarci con la nuova C5, berlina del segmento D che vale il 21% di tutte le immatricolazioni in Europa e che si presenta con uno stile seducente, ma soprattutto con un abitacolo superlussuoso caratterizzato da poltrone di pelle ed inserti di materiale prezioso. Il segreto di quest’impresa è svelato dalle parole del nuovo direttore generale di Citroën Italia, Jean Philippe Imparato, francese dalle lontane radici napoletane: “La C5 ha un livello di equipaggiamento che le consente di proporsi come un prodotto Premium al prezzo di un generalista. Inoltre disporrà di valori residui altamente competitivi, il che rappresenta un fattore di fiducia per il mercato delle flotte e delle società”. Ma la sfida della qualità non si limita al prodotto, cioè alla C5, si allarga al servizio, secondo gli obiettivi annunciati da Imparato. In quale modo? “Con la risoluzione di qualsiasi problema del cliente in 24 ore e con la conoscenza approfondita del prodotto da parte di tutti i collaboratori della Rete e delle Filiali”. Passando dalle dichiarazioni di fiducia ai fatti concreti, si riscontrano nella nuova C5 alcuni particolari, apparentemente secondari, che denunciano però la reale intenzione di Citroën di fare concorrenza alle tedesche: ad esempio tre guarnizioni attorno alle portiere per elevare il L Una forte nervatura caratterizza la fiancata mentre un piccolo spoiler alleggerisce la parte posteriore livello di insonorizzazione nell’abitacolo. Anche il vetro del parabrezza ha una stratificazione maggiore per contribuire al massimo silenzio possibile, così come i passaruota sono fatti di materiale fonoassorbente per regalare ai passeggeri il comfort delle ammiraglie. Portellone ad apertura elettrica E’ anche su questo fronte (lusso, comodità e soprattutto qualità) che i tecnici di Citroën vogliono lanciare la sfida alla concorrenza con la C5, forti del fatto che dallo stabilimento di Rennes escono veicoli che hanno subito una serie lunghissima di controlli e che di conseguenza sono in grado di garantire il massimo dell’affidabilità. Un dettaglio a conferma di Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Citroën C5 1.8 16V 127 CV Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 1.749 cc 127 cv 4,77 x 1,86 x 1,45 m 1.510 kg 11” (da 0 a 100 km/h) 200 km/h Manuale a 5 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km 0,52 Costo di esercizio al km (*) 12,6 km/litro Consumo medio 439 litri Capacità di carico Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✭✭ ABS SI Sicurezza ESP SI Antislitt. SI una cura dei particolari che di solito si riscontra solo su vetture di segmento superiore: nella Station Wagon (che in Casa Citroën chiamano Tourer e che arriverà in giugno) l’apertura del portellone non solo è motorizzata, ma esiste la possibilità di memorizzare l’altezza dell’apertura stessa per adattarla alle esigenze degli utilizzatori, un’attenzione rivolta in particolare alla clientela femminile. La nuova C5 ha una stazza importante (4,78x1,86x1,45 metri), ma grazie alla linea slanciata si presenta con un abito elegante e raccolto, pur disponendo di un passo di 2,81 metri che consente anche ai passeggeri di alta statura di essere ospitati comodamente nei posti dietro. Il volume del bagagliaio è più che adeguato alla categoria della vettura (439 litri), mentre il sedile del pilota ha tra le varie funzioni di regolazione elettrica anche quella del massaggio lombare. Buona l’armonia tra colori e materiali soprattutto nelle versioni beige. Funzionale il cruscotto con indicatori analogici e digitali, tutti di ottima visibilità. Completa infine la dotazione di apparecchiature per la sicurezza attiva e passiva. La gamma dei motori è ampia: tre a benzina e quattro a gasolio, tutti già CarFleet aprile 2008 57 Prova su strada ben collaudati; tre gli allestimenti (Dynamique, Exclusive e Business) oltre ad una versione-base dal prezzo particolarmente aggressivo (22.100 euro) destinata alle flotte aziendali, un settore al quale Citroen oggi guarda con particolare interesse. Tra i benzina si parte con l’1.8 da 127 cv per salire al 2.0 (143 cv) e al vivace 3.0 V6 (215 cv); tra i diesel il classico 1.6 HDI da 110 cv, il 2.0 da 138 cv, il 2.2 da 173 cv per finire al potente 2.7 V6 (208 cv). Cambi manuali ed automatici da 5 e 6 marce, cerchioni in lega da 16 e 17 pollici (optional da 18 e 19). Il Fap è di serie. Poche concessioni al rollio Provata sulle strade tortuose del Portogallo la C5 dimostra una tenuta di strada superba grazie soprattutto al sistema di sospensioni idrattivo, fiore all’occhiello di Citroën. Ma anche con le sospensioni tradizionali è garantita la precisione di guida con pochissime concessioni al rollio. La possibilità di offrire al cliente un sistema sofisticato (ma costoso) di sospensioni e l’alternativa molto più a buon mercato di sospensioni tradizionali consente a Citroën di “giocare su due tavoli”, cioè di allettare il cliente con un prodotto Premium e nello stesso tempo di proporre al cliente tradizionale un prodotto più a buon Il frontale elegante con i fari che fasciano anche la fiancata è in perfetto stile Citroën mercato senza per questo costringerlo a rinunciare ad un abitacolo confortevole e ben rifinito. Il peso notevole della C5 (da 1.500 a 1.700 kg) induce alla scelta dei motori più prestazionali, ma va detto che tra i gasolio il 2.2 si dimostra interessante nel rapporto tra peso e potenza e tra i benzina a sorpresa l’1.8 non sembra così tranquillo come la piccola cilindrata farebbe pensare. Con i suoi 127 cv e 170 Nm di coppia massima ha una velocità (dichiarata dalla Casa) di 196 Stile da coupè grazie al tetto che scende dolcemente verso la parte posteriore CarFleet aprile 2008 58 km/h ed una ripresa di 11,3” da 0 a 100 con 12,3 km di percorrenza con un litro di benzina nel ciclo misto. Il livello di emissioni di CO2 è relativamente alto (188 gr/km), in compenso il prezzo è superaggressivo (22.100 euro) in proiezione flotte. Con il 2.0 HDi 16 km con un litro Ma anche la versione con il 2.0 HDi da 138 cv in allestimento Dynamique è particolarmente interessante: tocca i 200 all’ora (da 0 a 100 in 10,9”), percorre più di 16 km con un litro di gasolio ed emette solo 157 gr/km di CO2. Ha anche costi di manutenzione contenuti dal momento che gli interventi sono previsti ogni 30 mila chilometri (o in alternativa ogni due anni), mentre la periodicità di sostituzione del filtro antiparticolato raggiunge i 180 mila km. Costa di listino 26.800 euro, cifra che sale a 29.908 con equipaggiamenti al top. Esce vittoriosa (in tema di prezzi) dal confronto, a parità di optional, con la stragrande maggioranza delle concorrenti: dalla Ford Mondeo alla Fiat Croma, dalla Volkswagen Passat alla Audi A4 e all’Alfa 159. Solo Peugeot 407 e Renault New Laguna riescono a fare meglio anche se di poche centinaia di euro. Prova su strada E’ ritornato il Fiorino: piccolo fuori, grande dentro Il veicolo commerciale di Fiat Professional, frutto delle sinergie progettuali con Citroën e Peugeot, misura in lunghezza appena 3,86 metri, ma ha una portata di 610 chili ed un volume utile del vano di carico di 2,5 metri cubi. Ideale nell’utilizzo cittadino ha un diametro di sterzata di 9,95 metri e porte laterali scorrevoli che facilitano le operazioni di carico e scarico CarFleet aprile 2008 59 Prova su strada iat Professional, il brand dei veicoli commerciali, ha rispolverato un nome glorioso, Fiorino, per battezzare l’ultimo nato di una famiglia che ha dato nel 2007 notevoli soddisfazioni in tema di vendite alla Casa torinese. Ed ha legato il suo lancio nella campagna pubblicitaria alla figura di Buffon, giudicato dai giornali sportivi il più forte portiere del mondo, perché questo innovativo mezzo da lavoro sarà commercializzato in ben 80 paesi a conferma della diffusione e dell’importanza strategica che i vertici Fiat gli attribuiscono. La storia del Fiorino parte dal lontano 1977 con il varo di un veicolo commerciale da città sulla base della Fiat 127 seconda serie e con un motore di 903 cc poi sostituito con il più prestazionale 1050 cc. Un primo restyling nel 1980 con l’immissione del propulsore della 127 D e nel 1988 la nuova versione basata sulla Fiat Uno che ha resistito fino al 2003 con l’1.4 litri a benzina ed in alternativa l’1.7 diesel. La capacità di carico era di 3,2 metri cubi, mentre un certo successo ha riscosso anche la versione Pick up. Si trattava in ogni caso di una chiara F Dati tecnici e per l’impiego aziendale del Fiat Fiorino 1.3 Multijet 75 cv SX Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione 1.248 cc 75 cv 3,86 x 1,71 x 1,72 m 1.040 kg 16” (da 0 a 100 km/h) 157 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore (*) percorrenza annua 30.000 km derivazione dal modello automobilistico, ben riconoscibile nella parte anteriore, con l’aggiunta del vano furgonato per il trasporto delle merci o attrezzato come officina mobile per elettricisti, manutentori e artigiani in genere. Il vecchio Fiorino ha concluso la sua gloriosa carriera con un brillante bilancio di 1,2 milioni di esemplari venduti. Pianale nuovo di zecca Il nuovo Fiorino invece è un prodotto del tutto originale, frutto della collaborazione e delle sinergie progettuali già sperimentate con successo assieme a Citroen e Peugeot che a loro Votato alla razionalità il nuovo Fiorino dispone di ampie porte per il carico CarFleet aprile 2008 60 Costo di esercizio al km (*) 0,28 Consumo medio 22,2 km/litro Capacità di carico da 2,5 a 2,8 m3 Comfort ✭✭✭✩✩ Silenziosità ✭✭✩✩✩ Sicurezza ABS SI ESP NO Antislitt. NO volta hanno iniziato la commercializzazione di veicoli molto simili chiamati rispettivamente Nemo e Bipper. I tre modelli vengono costruiti nella fabbrica della Tofas a Bursa in Turchia. Il pianale del Fiorino è nuovo di zecca ed anche la linea ed i lamierati non lasciano intravvedere una discendenza diretta da Panda e Punto. Semmai qualche similitudine a prima vista può essere trovata con il Doblò, che però si differenzia in maniera netta per dimensioni e capacità di carico in modo tale da non fare temere una possibile “cannibalizzazione” tra i due modelli. Infatti le dimensioni (3,86 metri di lunghezza, 1,71 di larghezza ed 1,72 di altezza) fanno del nuovo Fiorino un mezzo ideale per il traffico urbano, con un diametro di sterzata di soli 9,95 metri, con la possibilità di parcheggiare in spazi angusti, ma anche con una notevole capacità di carico in proporzione alle dimensioni complessive (da 2,5 a 2,8 metri cubi di volumetria) e con una lunghezza massima sfruttabile fino a 2,5 metri quando si reclina in avanti il sedile del passeggero. Con queste caratteristiche di maneggevolezza, versatilità e funzionalità unite alla sorprendente capacità di carico il Fiorino si presenta sul difficile mercato dei mezzi commerciali con le carte in regola per sfondare. Anche perché i progettisti si sono preoccupati di dare al veicolo un’immagine attraente e di offrire a chi per lavoro deve trascorrere buona parte della giornata al volante un abitacolo confortevole, con insonorizzazione e climatizzazione a livello di una berlina. Linea decisamente originale con la parte posteriore molto verticale Ma vediamo insieme le novità stilistiche e funzionali di questo Fiorino. Innanzitutto i fari di grandi dimensioni sono in posizione rialzata, al sicuro quindi dai danni che può provocare una manovra di parcheggio male riuscita. Il paraurti anteriore è inglobato in un insieme di plastica nera molto vistoso che comprende anche due griglie di aerazione, il vano dei fendinebbia ed una protezione dagli urti che si estende in parte anche sulla fiancata. Il cofano è corto e spiovente, il parabrezza molto inclinato, i passaruota sporgenti sia gli anteriori che i posteriori collegati tra loro da una forte nervatura che attraversa la fiancata. Le superfici laterali lamierate sono perfettamente lisce e regolari e si prestano ad ospitare scritte pubblicitarie, mentre per facilitare le operazioni di carico e scarico sono previste due porte laterali scorrevoli e l’apertura delle porte posteriori a battente asimmetriche (60/40). A seconda delle versioni le porte scorrevoli laterali possono essere eliminate oppure si può scegliere una versione con una sola porta. Le maniglie sono grandi e nere per riprendere lo stile della mascherina anteriore. La parte posteriore è verticale per favorire il maggior volume utile possibile; la soglia di carico è abbastanza bassa (527 millimetri da terra) per facilitare le operazioni. La capacità di carico è di 610 chili. Due i motori della gamma Due i motori proposti al momento del lancio: l’1.4 a benzina con 73 cavalli ed il ben noto 1.3 Multijet con 75 cv ed emissioni di CO2 di 119 grammi per chilometro. Per la nostra prova abbiamo scelto quest’ultimo nella convinzione che risulterà quello più “gettonato” dagli artigiani e da quanti necessitano per lavoro di un mezzo del genere. A suo favore giocano il fattore consumi (più di 22 km con un litro di gasolio nel ciclo misto, il che equivale a mille km con un pieno) ed i ridotti costi di manutenzione (cambio dell’olio ogni 30 mila km o in alternativa ogni 24 mesi). Inoltre la coppia massima che è in grado di esprimere (190 Nm) serve a muovere senza affanni un veicolo che pesa 1.090 kg e senza eccessivi ricorsi al cambio manuale a 5 marce. E’ annunciato l’arrivo di un automatico robotizzato a 6 marce che renderà più comoda la vita a chi deve muoversi soprattutto in città. La velocità massima (157 km/h) è più che sufficiente per gli scopi per i quali il nuovo Fiorino è nato. Una volta al volante si apprezzano le scelte di ergonomia di chi ha progettato il mezzo: tutti i pulsanti a portata di mano, plancia a forma di T con il cambio alla base della consolle. Il cruscotto comprende tachimetro e contagiri circolari nonché gli indicatori della temperatura dell’acqua e del livello del carburante. Non manca il display digitale del Trip computer che riporta i dati di orologio, contachilometri, consumi, velocità media, autonomia e superamento del limite di velocità impostato. Come si vede caratteristiche da berlina. I vani portaoggetti sono 12 di varie dimensioni: c’è un cassetto che può ospitare un pc portatile. Poltrone accoglienti, buona insonorizzazione con pochi fruscii aerodinamici (Cx 0,31) nonostante l’altezza del mezzo, plastiche di buona qualità, sensori di parcheggio (optional) con Abs e correttore elettronico di frenata (EBD). Ruote da 14 pollici (15 per la versione Adventure, una variante pensata per un utilizzo su strade accidentate che arriverà in seguito assieme alla gamma Combi). Airbag per il pilota (per il passeggero è optional) e servosterzo idraulico che rende agevoli le manovre in città. Freni a disco davanti e a tamburo dietro. La tenuta di strada è più che soddisfacente in virtù di sospensioni rigide (tipo McPherson all’anteriore, a ponte torcente nel retrotreno) che annullano quasi del tutto il rollio. Qualche saltello si registra invece quando il bagagliaio è vuoto se l’asfalto non è perfettamente liscio. Due le versioni: base e SX, più completa. Non mancano infatti il kit vivavoce Bluetooth, il lettore Cd e la porta per inserire l’Mp3. Aggressivi i prezzi. Si parte da 9.100 euro (Iva esclusa) con l’1.4 benzina per salire a 10.200 euro per l’1.3 Multijet. Quest’ultima versione nell’allestimento SX è la più costosa (11.050 euro) perché comprende tra le altre cose la chiusura centralizzata con telecomando, gli alzacristalli elettrici e la porta laterale destra scorrevole. Il climatizzatore invece si paga sempre a parte. CarFleet aprile 2008 61 Osservatorio I numeri dell’auto aziendale Chiude in positivo il 2007 dell’auto aziendale Non è finito male quello che si preannunciava come l’anno horribilis per il mercato automobilistico italiano dell’auto aziendale. La forte penalizzazione della detraibilità fiscale introdotta con la manova finanziaria di fine 2006 è stata infatti allentata in agosto e ciò ha consentito un buon recupero delle immatricolazioni ad imprese e società ed in particolare di quelle da noleggio Con 2.490.570 auto nuove e un incremento del 7,1% il 2007 è stato l’anno record per il mercato automobilistico italiano. Questo risultato è stato ottenuto grazie agli incentivi alla rottamazione che fin dall’inizio dell’anno hanno consentito di realizzare un andamento decisamente positivo della domanda. Il 2007 non era però iniziato altrettanto favorevolmente per l’auto aziendale perchè la forte penalizzazione sulla deducibilità dei costi aveva fortemente condizionato le decisioni di acquisto delle aziende. Fortunatamente con la legge 3 agosto 2007 il Parlamento ha ridefinito il trattamento fiscale dell’auto aziendale in maniera meno penalizzante per le imprese. Si è determinato così un recupero che ha portato in positivo il bilancio delle immatricolazioni ad imprese e società. Nel consuntivo di fine anno si registra infatti una crescita del 2,13% che non è certo rilevante, ma, date le premesse con cui si era aperto il 2007, è indubbiamente importante. Migliore, tra l’altro, è il risultato ottenuto per le immatricolazioni ad uso noleggio che hanno chiuso il 2007 con un incremento del 3,49% a conferma del fatto che continua la tendenza da parte delle aziende ad orientarsi in maniera crescente verso il noleggio a lungo termine piuttosto che verso la proprietà dell’auto aziendale. Venendo alle classifiche riportate qui IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ gennaio-dicembre IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO gennaio-dicembre Variaz.% Marca gennaio-dicembre Marca Quota 2007 Quota 2006 2007 2006 FIAT ALFA ROMEO LANCIA RENAULT VOLKSWAGEN BMW FORD MERCEDES AUDI OPEL PEUGEOT TOYOTA VOLVO CITROEN SMART NISSAN HONDA LAND ROVER CHEVROLET MITSUBISHI MAZDA MINI HYUNDAI SKODA JEEP SEAT CHRYSLER SUZUKI PORSCHE altre 188.738 43.281 41.726 41.418 41.298 37.372 35.385 34.595 28.449 27.787 17.505 16.451 13.572 13.030 11.436 11.062 7.058 6.085 5.843 5.139 5.076 4.915 4.706 4.304 4.284 4.119 3.369 2.634 2.507 15.239 176.826 34.054 40.122 47.070 39.182 34.191 40.023 33.762 26.995 32.889 20.129 16.032 11.582 11.449 13.518 10.968 4.110 6.345 4.031 4.207 6.517 4.331 5.071 3.132 5.083 3.740 5.151 2.537 2.314 18.904 6,74 27,10 4,00 -12,01 5,40 9,30 -11,59 2,47 5,39 -15,51 -13,04 2,61 17,18 13,81 -15,40 0,86 71,73 -4,10 44,95 22,15 -22,11 13,48 -7,20 37,42 -15,72 10,13 -34,60 3,82 8,34 -19,39 27,82 6,38 6,15 6,11 6,09 5,51 5,22 5,10 4,19 4,10 2,58 2,43 2,00 1,92 1,69 1,63 1,04 0,90 0,86 0,76 0,75 0,72 0,69 0,63 0,63 0,61 0,50 0,39 0,37 2,25 26,62 5,13 6,04 7,09 5,90 5,15 6,03 5,08 4,06 4,95 3,03 2,41 1,74 1,72 2,04 1,65 0,62 0,96 0,61 0,63 0,98 0,65 0,76 0,47 0,77 0,56 0,78 0,38 0,35 2,85 TOTALE 678.383 664.265 2,13 100,00 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE CarFleet aprile 2008 62 sotto e nella pagina a fianco, per il noleggio si conferma la supremazia del marchio Fiat con una quota di mercato nel 2007, leggermente in calo sul 2006, ma comunque attestata al 31,83%. In seconda posizione, un altro marchio del gruppo Fiat, Alfa Romeo, che cresce anche in quota di mercato e si porta all’8,29%. Resta al terzo posto Ford, anche se subisce un sensibile ridimensionamento della quota scendendo dal 9,28% al 7,74%- La quarta posizione è occupata da Volkswagen e la quinta da Lancia. Per quanto riguarda i modelli al primo posto nel 2007 si colloca la Fiat Grande Punto che conferma il primato del 2006. Seguono la Fiat Panda e l’Alfa 159. gennaio-dicembre Variaz.% 2007 Quota 2007 Quota 2006 2006 FIAT ALFA ROMEO FORD VOLKSWAGEN LANCIA RENAULT BMW OPEL AUDI MERCEDES PEUGEOT SMART VOLVO CITROEN NISSAN TOYOTA CHEVROLET SKODA SEAT CHRYSLER HYUNDAI JEEP HONDA MINI MAZDA LAND ROVER MITSUBISHI SAAB SUZUKI altre 101.056 26.314 24.573 23.330 22.158 21.775 15.040 14.009 12.468 11.760 7.115 5.875 4.496 4.310 3.749 2.630 2.283 1.963 1.707 1.633 1.375 1.287 1.078 928 757 730 637 538 348 1.580 98.145 20.713 28.480 21.260 21.119 25.118 12.399 16.923 11.753 11.113 7.231 6.632 3.189 2.340 3.533 1.469 1.429 1.008 1.236 2.095 984 965 597 1.037 1.423 1.211 265 946 149 2.042 2,97 27,04 -13,72 9,74 4,92 -13,31 21,30 -17,22 6,08 5,82 -1,60 -11,41 40,98 84,19 6,11 79,03 59,76 94,74 38,11 -22,05 39,74 33,37 80,57 -10,51 -46,80 -39,72 140,38 -43,13 133,56 -22,62 31,83 8,29 7,74 7,35 6,98 6,86 4,74 4,41 3,93 3,70 2,24 1,85 1,42 1,36 1,18 0,83 0,72 0,62 0,54 0,51 0,43 0,41 0,34 0,29 0,24 0,23 0,20 0,17 0,11 0,50 31,99 6,75 9,28 6,93 6,88 8,19 4,04 5,52 3,83 3,62 2,36 2,16 1,04 0,76 1,15 0,48 0,47 0,33 0,40 0,68 0,32 0,31 0,19 0,34 0,46 0,39 0,09 0,31 0,05 0,67 TOTALE 317.502 306.804 3,49 100,00 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ TOP 20 - gennaio-dicembre 2006/2007 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT LANCIA FORD FIAT FIAT ALFA ROMEO VOLKSWAGEN BMW ALFA ROMEO LANCIA RENAULT OPEL RENAULT RENAULT AUDI VOLKSWAGEN FIAT FORD FIAT altre Totale GRANDE PUNTO PANDA YPSILON FOCUS STILO CROMA 159 PASSAT SERIE 3 147 MUSA MEGANE ASTRA CLIO SCENIC A4 GOLF SEICENTO FIESTA IDEA gennaio-dicembre 2006 Numero Quota 62.173 45.818 23.451 21.657 19.399 16.818 15.279 15.257 14.856 14.627 13.771 13.043 12.906 12.866 10.654 10.636 10.539 9.383 9.071 8.401 303.660 664.265 9,36 6,90 3,53 3,26 2,92 2,53 2,30 2,30 2,24 2,20 2,07 1,96 1,94 1,94 1,60 1,60 1,59 1,41 1,37 1,26 45,71 100,00 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT LANCIA ALFA ROMEO FIAT ALFA ROMEO BMW FORD VOLKSWAGEN LANCIA VOLKSWAGEN FIAT RENAULT SMART RENAULT AUDI FIAT OPEL FIAT RENAULT altre Totale GRANDE PUNTO PANDA YPSILON 159 BRAVO 147 SERIE 3 FOCUS PASSAT MUSA GOLF CROMA CLIO FORTWO SCENIC A4 IDEA ASTRA SEICENTO MEGANE gennaio-dicembre 2007 Numero Quota 68.123 38.310 24.663 21.431 18.226 17.524 17.184 15.943 15.584 14.847 13.813 13.793 12.247 10.931 10.326 10.108 9.697 9.047 8.362 8.350 319.874 678.383 10,04 5,65 3,64 3,16 2,69 2,58 2,53 2,35 2,30 2,19 2,04 2,03 1,81 1,61 1,52 1,49 1,43 1,33 1,23 1,23 47,15 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO TOP 20 - gennaio-dicembre 2006/2007 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Marca FIAT FIAT FORD FIAT ALFA ROMEO LANCIA VOLKSWAGEN FIAT RENAULT LANCIA OPEL ALFA ROMEO BMW RENAULT FORD AUDI RENAULT VOLKSWAGEN OPEL SMART altre Totale Modello GRANDE PUNTO PANDA FOCUS CROMA 159 YPSILON PASSAT STILO MEGANE MUSA ASTRA 147 SERIE 3 SCENIC FIESTA A4 CLIO GOLF ZAFIRA FORTWO gennaio-dicembre 2006 Numero Quota 42.130 22.698 17.137 11.825 11.639 11.068 10.494 10.422 8.917 8.550 8.080 6.681 6.574 6.545 5.811 5.708 5.628 5.297 3.979 3.709 93.912 306.804 13,73 7,40 5,59 3,85 3,79 3,61 3,42 3,40 2,91 2,79 2,63 2,18 2,14 2,13 1,89 1,86 1,83 1,73 1,30 1,21 30,61 100,00 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT ALFA ROMEO FIAT FORD LANCIA VOLKSWAGEN FIAT LANCIA BMW VOLKSWAGEN RENAULT ALFA ROMEO RENAULT RENAULT SMART AUDI OPEL OPEL FIAT altre Totale GRANDE PUNTO PANDA 159 BRAVO FOCUS YPSILON PASSAT CROMA MUSA SERIE 3 GOLF SCENIC 147 CLIO MEGANE FORTWO A4 ASTRA CORSA STILO gennaio-dicembre 2007 Numero Quota 44.009 18.470 17.444 13.765 12.552 11.911 11.112 9.526 8.982 8.849 7.541 6.777 6.557 6.048 5.921 5.388 5.385 5.080 3.906 3.815 104.464 317.502 13,86 5,82 5,49 4,34 3,95 3,75 3,50 3,00 2,83 2,79 2,38 2,13 2,07 1,90 1,86 1,70 1,70 1,60 1,23 1,20 32,90 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE CarFleet aprile 2008 63 Osservatorio I numeri dell’auto aziendale Parte con il piede giusto l’auto aziendale nel 2008 La ripresa del mercato dell’auto aziendale delineatasi nell’autunno del 2007, continua nei primi mesi del 2008, mentre accusa difficoltà il mercato delle autovetture complessivamente considerato. Nel primo bimestre le immatricolazioni ad imprese e società crescono infatti dell’8,42% mentre le immatricolazioni totali subiscono una contrazione del 5,47% Il 2007 è stato un anno decisamente positivo per il mercato automobilistico italiano complessivamente considerato ma, come abbiamo illustrato nelle pagine precedenti, non vi erano all’inizio dell’anno le premesse per un buon andamento anche per l’auto aziendale. La modifica della normativa fiscale di agosto ha però mutato la situazione ed anche l’auto aziendale ha potuto chiudere il 2007 in positivo. All’inizio del 2008 la situazione appare rovesciata rispetto a quella dei primi mesi del 2007. Il mercato dell’auto in generale, nonostante il rinnovo degli incentivi alla rottamazione, sta accusando difficoltà. In gennaio le immatricolazioni sono calate del 7,26% e in febbraio vi è stata un’altra contrazione del 3,91%. Il bilancio del primo bimestre chiude così con un calo del 5,47%. A questa situazione negativa ne corrisponde però una positiva per l’auto aziendale che, secondo gli ultimi dati, sta ancora beneficiando del recupero di domanda iniziato a partire da settembre 2007. Nel primo bimestre le immatricolazioni ad imprese e società sono aumentate infatti dell’8,42% e buono, anche se con un tasso di crescita meno elevato (+6,39%), è anche l’andamento delle immatricolazioni da noleggio. Venendo alle classifiche, per quanto riguarda in particolare delle immatricolazioni per uso noleggio, emerge che il marchio Fiat continua ad avere IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ gennaio-febbraio IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO gennaio-febbraio Variaz.% Marca 2008 FIAT FORD RENAULT LANCIA VOLKSWAGEN MERCEDES OPEL AUDI BMW ALFA ROMEO PEUGEOT CITROEN NISSAN VOLVO SMART TOYOTA HONDA LAND ROVER CHEVROLET KIA MINI SEAT MAZDA MITSUBISHI SKODA HYUNDAI JEEP PORSCHE DAIHATSU altre 29.356 9.643 7.845 6.872 6.789 6.752 6.125 5.536 5.196 3.553 3.551 2.930 2.901 1.931 1.908 1.645 1.245 1.220 1.051 929 856 818 725 724 685 612 573 520 513 2.775 29.458 7.378 5.321 6.692 6.017 5.824 3.440 5.786 5.093 7.490 2.952 1.876 2.034 2.089 986 2.009 964 1.292 1.449 442 420 619 589 957 509 577 769 493 282 2.985 -0,35 30,70 47,43 2,69 12,83 15,93 78,05 -4,32 2,02 -52,56 20,29 56,18 42,63 -7,56 93,51 -18,12 29,15 -5,57 -27,47 110,18 103,81 32,15 23,09 -24,35 34,58 6,07 -25,49 5,48 81,91 -7,04 25,36 8,33 6,78 5,94 5,86 5,83 5,29 4,78 4,49 3,07 3,07 2,53 2,51 1,67 1,65 1,42 1,08 1,05 0,91 0,80 0,74 0,71 0,63 0,63 0,59 0,53 0,49 0,45 0,44 2,40 27,58 6,91 4,98 6,27 5,63 5,45 3,22 5,42 4,77 7,01 2,76 1,76 1,90 1,96 0,92 1,88 0,90 1,21 1,36 0,41 0,39 0,58 0,55 0,90 0,48 0,54 0,72 0,46 0,26 2,80 TOTALE 115.779 106.792 8,42 100,00 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE CarFleet aprile 2008 64 gennaio-febbraio Marca Quota 2008 Quota 2007 2007 una posizione di leadership occupando il primo posto nella graduatoria delle immatricolazioni e conseguendo un incremento superiore alla media del comparto. Gli altri due marchi del gruppo Fiat fanno però registrare risultati negativi. Lancia vede le sue immatricolazioni calare del 16,27% per effetto dell’attesa di un nuovo importante modello ed Alfa Romeo, che pure è in attesa di novità di prodotto, perde addirittura 53,55% per effetto della chiusura per ristrutturazione in gennaio e febbraio dello stabilimento di Pomigliano. Hanno invece incrementi importanti gli altri due marchi della pattuglia dei primi cinque. Ford cresce del 12,71% e Opel addirittura del 193,54%. gennaio-febbraio Variaz.% 2008 Quota 2008 Quota 2007 2007 FIAT FORD OPEL LANCIA VOLKSWAGEN RENAULT ALFA ROMEO MERCEDES PEUGEOT AUDI BMW CITROEN SMART NISSAN VOLVO SEAT CHEVROLET KIA SAAB SKODA HONDA TOYOTA MINI MAZDA CHRYSLER HYUNDAI LAND ROVER MITSUBISHI JEEP altre 17.173 6.394 3.769 3.262 3.126 2.725 2.451 2.129 2.009 1.871 1.724 1.205 825 725 592 426 375 358 323 305 245 203 201 198 176 162 132 117 109 344 16.003 5.673 1.284 3.896 2.978 2.585 5.277 1.475 1.802 2.110 1.799 437 505 1.080 715 143 825 46 92 233 57 133 73 119 197 43 248 46 310 249 7,31 12,71 193,54 -16,27 4,97 5,42 -53,55 44,34 11,49 -11,33 -4,17 175,74 63,37 -32,87 -17,20 197,90 -54,55 678,26 251,09 30,90 329,82 52,63 175,34 66,39 -10,66 276,74 -46,77 154,35 -64,84 38,15 32,01 11,92 7,02 6,08 5,83 5,08 4,57 3,97 3,74 3,49 3,21 2,25 1,54 1,35 1,10 0,79 0,70 0,67 0,60 0,57 0,46 0,38 0,37 0,37 0,33 0,30 0,25 0,22 0,20 0,64 31,73 11,25 2,55 7,73 5,90 5,13 10,46 2,92 3,57 4,18 3,57 0,87 1,00 2,14 1,42 0,28 1,64 0,09 0,18 0,46 0,11 0,26 0,14 0,24 0,39 0,09 0,49 0,09 0,61 0,49 TOTALE 53.654 50.433 6,39 100,00 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ TOP 20 - gennaio-febbraio 2007/2008 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT FORD LANCIA ALFA ROMEO ALFA ROMEO FIAT LANCIA BMW VOLKSWAGEN AUDI FIAT VOLKSWAGEN FIAT FIAT RENAULT FORD FIAT RENAULT PEUGEOT altre Totale GRANDE PUNTO PANDA FOCUS YPSILON 147 159 CROMA MUSA SERIE 3 PASSAT A4 IDEA GOLF STILO MULTIPLA SCENIC FIESTA BRAVO CLIO 207 gennaio-febbraio 2007 Numero Quota 11.056 6.693 3.854 3.475 3.396 3.115 2.651 2.620 2.592 2.499 2.241 1.958 1.774 1.586 1.580 1.564 1.427 1.409 1.381 1.327 48.594 106.792 10,35 6,27 3,61 3,25 3,18 2,92 2,48 2,45 2,43 2,34 2,10 1,83 1,66 1,49 1,48 1,46 1,34 1,32 1,29 1,24 45,50 100,00 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT FORD VOLKSWAGEN FORD VOLKSWAGEN RENAULT ALFA ROMEO MERCEDES BMW OPEL SMART FIAT CITROEN AUDI LANCIA FORD altre Totale GRANDE PUNTO PANDA BRAVO YPSILON CROMA FOCUS GOLF FIESTA PASSAT CLIO 159 CLASSE C SERIE 3 CORSA FORTWO 500 C4 A3 MUSA C-MAX gennaio-febbraio 2008 Numero Quota 8.378 5.167 5.156 4.805 3.729 3.160 2.293 2.253 2.181 2.161 2.108 1.984 1.973 1.937 1.908 1.848 1.696 1.687 1.681 1.655 58.019 115.779 7,24 4,46 4,45 4,15 3,22 2,73 1,98 1,95 1,88 1,87 1,82 1,71 1,70 1,67 1,65 1,60 1,46 1,46 1,45 1,43 50,11 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO TOP 20 - gennaio-febbraio 2007/2008 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Marca FIAT FIAT FORD ALFA ROMEO ALFA ROMEO FIAT LANCIA LANCIA VOLKSWAGEN FIAT BMW FORD AUDI PEUGEOT RENAULT FIAT VOLKSWAGEN NISSAN RENAULT CHEVROLET altre Totale Modello GRANDE PUNTO PANDA FOCUS 159 147 CROMA YPSILON MUSA PASSAT STILO SERIE 3 FIESTA A4 207 SCENIC IDEA GOLF MICRA MEGANE MATIZ gennaio-febbraio 2007 Numero Quota 6.837 3.650 3.173 2.469 2.103 1.921 1.821 1.760 1.603 1.239 1.104 1.058 1.039 947 890 808 718 619 583 564 15.527 50.433 13,56 7,24 6,29 4,90 4,17 3,81 3,61 3,49 3,18 2,46 2,19 2,10 2,06 1,88 1,76 1,60 1,42 1,23 1,16 1,12 30,79 100,00 N. Marca Modello 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT FORD ALFA ROMEO FORD OPEL VOLKSWAGEN FORD CITROEN VOLKSWAGEN OPEL PEUGEOT MERCEDES BMW FORD SMART LANCIA altre Totale GRANDE PUNTO BRAVO CROMA YPSILON PANDA FOCUS 159 FIESTA CORSA PASSAT C-MAX C4 GOLF ASTRA 207 CLASSE C SERIE 3 MONDEO FORTWO MUSA gennaio-febbraio 2008 Numero Quota 6.025 4.179 2.516 2.295 2.164 2.006 1.687 1.599 1.415 1.341 1.210 1.049 1.049 917 900 896 856 851 825 799 19.075 53.654 11,23 7,79 4,69 4,28 4,03 3,74 3,14 2,98 2,64 2,50 2,26 1,96 1,96 1,71 1,68 1,67 1,60 1,59 1,54 1,49 35,55 100,00 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan Italia su dati UNRAE CarFleet aprile 2008 65