- Ignazio Cassis
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OPINIONI Opinione Liberale venerdì 5 ottobre 2012 L’operetta bislacca dei premi di cassa malati 3 PVP Lugano: correttivi in vista Ignazio Cassis, consigliere nazionale PLR Ci risiamo. E’ autunno, e con le foglie cadono anche gli annunci sui premi di cassa malati per l’anno prossimo. Il coro stonato degli indignati fa da sfondo a un’operetta bislacca che esercita sul popolo il fascino irresistibile della caccia alla streghe. Editoriali al vetriolo sui nostri gior- nali puntano il dito contro Paolo Beltraminelli, reo di non marciare su Berna per picchiare le zoccole sugli scranni della politica. Reo – soprattutto – di non fare della cacofonia lo strumento di marketing personale, aziendale o elettorale che serve alla sporca bisogna. Il repertorio dei commenti è stanco, logoro e consumato: verrebbe voglia di dire – come ebbe a farlo Churchill – “ringrazio tutti coloro che non hanno parlato, anche se non avevano nulla da dire”. Ospedali, cliniche, medici, farmacisti, fisioterapisti, infermieri offrono sempre nuove prestazioni, cercano “nuovi mercati”, si espandono: fanno ciò che in una sana economia ogni attore vuol fare: crescere. Perché la crescita è sinonimo di ricchezza e benessere. La giustificazione morale affinché questa crescita sia pagata dalla popolazione con premi e imposte si riassume in una frase: “rispondere ai bisogni della popolazione”. Come affermava già John Kenneth Galbraight (uno tra i più celebri e influenti economisti del suo tempo) nel libro “la società opulenta” (1958), “in una società opulenta nessuna distinzione può essere fatta tra bisogni e desideri”. La Svizzera è certamente una società opulenta e i nostri bisogni sanitari sono desideri virtualmente infiniti. L’abbondanza di prestazioni sanitarie è dunque voluta da quella maggioranza che blocca – a suon di referendum come lo scorso 17 giugno sulle cure integrate – qualsiasi intervento della politica per frenare l’evoluzione dei costi. Salvo poi indignarsi perché questo mercato – che cresce sempre, anche quando altrove regna la crisi – non sia gratuito. E fingere di ignorare che il prezzo non ciata da una LAMal troppo imprecisa, tanto che a questo si sta ponendo rimedio. Ma si tratta di 1,5 miliardi di franchi, meno che l’aumento annuo dei costi della salute! Non sbagliamo quindi il bersaglio: anche la miglior gestione possibile delle riserve non ci risparmierà dalle giaculatorie autunnali. E saremo ancora qui, con le foglie che cadono, a In una società opulenta come la Svizzera i nostri bisogni sanitari sono desideri virtualmente infiniti possa che inesorabilmente ricadere sui premi di cassa malati e sulle imposte. Ecco allora le manovre di depistaggio: “quei milioni svaniti nel nulla” – tuona il Corriere del Ticino in prima pagina. E gli fanno eco tutti i tromboni che fingono di non saper leggere la realtà nella sua spietata verità. Certamente la gestione delle riserve delle casse malati è stata pastic- mettere in scena l’operetta bislacca dei premi di cassa malati. Forse ne abbiamo bisogno, quale atto liberatorio che ci scarica la coscienza. O forse abbiamo un po’ troppo italianizzato la nostra politica nel senso sintetizzato da Pier Paolo Pasolini con la massima “il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia”. Ma solo in Italia? sione dell’organizzazione e della strategia turistica cantonale. Per vincere la sfida e riportare il turismo sulla giusta rotta occorre però che tutti gli attori coinvolti – pubblici e privati – si confrontino apertamente sulle strategie e le soluzioni concrete, lasciandosi alle spalle inutili dispute e antagonismi improduttivi, ma ricercando delle modalità che attirino i turisti nella nostra magnifica regione grazie alla valorizzazione di tutto il nostro territorio, dai laghi alle valli. Non dobbiamo infatti dimenticarci – per ritornare alla metafora iniziale – che anche malanni collaterali e apparentemente meno insidiosi possono produrre effetti estremamente nefasti, anche ben oltre la febbre: occorre dunque garantire uno sviluppo economico il più possibile armonioso e coordinato del no- stro Cantone, in modo da essere… il più possibile in forma! E Lugano lo sa: per questo non fa mancare il suo sostegno alle regioni periferiche. Oltre ai finanziamenti ricorrenti a Campo Blenio, va sottolineato il fatto che tutte le scuole passano le loro settimane bianche e verdi in Leventina e nella Valle di Blenio: un’azione, questa, che permette non solo di sostenere concretamente le regioni periferiche, ma anche di sensibilizzare i giovani luganesi della loro importanza. Perché ogni ticinese, in fondo, è un po’ luganese e un po’ leventinese. DALLA PRIMA Proprio per questo il Cantone ha non solo sostenuto la pubblicazione di uno studio concernente le prospettive per nuove condizioni di contesto delle attività di gestione patrimoniale nel nostro Cantone, ma nel mese di febbraio del 2011 ha costituito, in stretta collaborazione con l’Associazione Bancaria Ticinese, l’associazione per la promozione della piazza finanziaria ticinese “Ticino for Finance”, un ente misto pubblicoprivato i cui scopi sono favorire il trasferimento in Ticino di attività finanziarie ad alto valore aggiunto, concepire una nuova visione di sviluppo a medio termine ed elaborare proposte per il miglioramento delle condizioni di contesto cantonali. E non è tutto: se da un lato i servizi cantonali per il reinserimento dei disoccupati offrono appositi percorsi per quadri e diri- no di mantenere competitivo il settore sul piano internazionale. Un’evoluzione della piazza finanziaria, dunque, che va però abbinata a un rinnovato slancio del settore turistico, fortemente sostenuto dal Cantone: oltre ai 32 milioni di franchi stanziati per il periodo 2010-2013, vanno segnalati – per menzionare solo le iniziative più recenti – il lancio della Ticino Discovery Card e la realizzazione del nuovo progetto di formazione continua per operatori turistici e alberghieri sui temi della tecnologia, della comunicazione, dell’accoglienza e dell’ospitalità, come anche i grandi passi in avanti nell’ambito della conoscenza, grazie al supporto del nuovo Osservatorio del turismo. Certo, negli ultimi mesi ci si è ritrovati spesso a parlare di turismo e delle sue difficoltà dovute in gran parte alla Garantire al Ticino uno sviluppo economico armonioso e coordinato, per essere il più possibile in forma! genti bancari che hanno perso il lavoro, dall’altro si è iniziato – ad esempio attraverso il Centro di studi bancari di Vezia – a rimodulare la formazione, affinché sulla nostra piazza vi siano figure professionali altamente specializzate nel nuovo contesto finanziario e fiscale che permetta- crisi economica internazionale e alla forza del franco svizzero, ma anche a problemi strutturali del settore che nessuno vuole nascondere. Proprio per questo il Dipartimento delle finanze e dell’economia, in collaborazione con tutti gli attori interessati, sta procedendo a un lavoro di revi- Laura Sadis consigliera di Stato PLR e direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia Nel corso della seduta del 3 ottobre il Municipio di Lugano si è di nuovo occupato di mobilità, apportando dei cambiamenti al piano della viabilità, alcuni dei quali già a fine ottobre, altri con il nuovo orario dei trasporti del 9 dicembre prossimo. Dopo le dovute verifiche, il Municipio ha dunque fatto il punto della situazione. In occasione di un recente incontro con i dirigenti responsabili della ditta Siemens, ditta appaltatrice dei nuovi impianti semaforici della Città di Lugano ed in accordo con il progettista, è stata definita la lista dei correttivi da apportare alla rete. “Ciò consentirà – si legge in una nota stampa – di ovviare ai problemi di funzionamento accertati entro la fine del mese di ottobre”. Per conseguire questo risultato è stato assicurato da parte della Siemens un impiego accresciuto delle risorse tecniche riservate al progetto di Lugano. Per quanto concerne il tema del rispetto degli orari pianificati e di conduzione riscontrati per la linea urbana 3 (Breganzona – Cornaredo) il Municipio ha preso atto del rapporto di analisi del funzionamento di questa linea di trasporto pubblico della TPL (già preavvisato favorevolmente dalla sezione della mobilità) e ha condiviso la proposta di modificare il percorso della linea 3 con il prossimo cambio orario del 9 dicembre, linea che sarà trasferita da via Balestra sul percorso più diretto di Viale Cattaneo e Corso Pestalozzi. Il Municipio ha inoltre richiesto ai progettisti e ai servizi competenti di voler ulteriormente approfondire alcune questioni puntuali già oggetto di una valutazione preliminare, specificandone vantaggi e controindicazioni, e meglio: inversione di via Bossi (fra via Pioda e Corso Elvezia); inversione di via Canonica (fra Corso Elvezia e via Lucchini); svolta a sinistra in Piazza Castello verso il lungolago; corsia supplementare in viale Cattaneo; apertura al traffico privato o solo traffico locale autorizzato del tratto di Corso Pestalozzi fra via Pioda e Corso Elvezia; interventi di gestione del traffico e/o strutturali atti a garantire la fluidità del traffico al passaggio pedonale fra le stazioni FLP e FFS (via Maraini/rotonda FFS); verifica sistematica, come proposto da TPL, dei tempi di percorrenza e delle cadenze di tutte le linee urbane. Il Municipio ha pure concordato un incontro con i rappresentanti dell’Associazione Tassametristi Città di Lugano e dell’ASTAG per discutere le diverse opzioni intese a migliorare la fruibilità del servizio taxi.