Domenica 26 Febbraio: La Gi.Fra organizza uno spettacolo
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Domenica 26 Febbraio: La Gi.Fra organizza uno spettacolo
FEBBRAIO 2006 N. 2 Mensile di annuncio e informazione della Gioventù Francescana di Monopoli (BA) – Assistenza Frati Minori Domenica 26 Febbraio: La Gi.Fra organizza uno spettacolo con musica, immagini e testi sul VALORE DELLA VITA. Tutta la comunità parrocchiale e non solo… è invitata !!! Vi aspettiamo alle ore 20 presso il Convento San Francesco da Paola, siate numerosi…!!! …LE RISPOSTE DEL GIOVANE CREDENTE ALLA VITA “La vita nuova, dono del Signore risuscitato, si irradia poi ad ogni ambito dell’esperienza umana: in famiglia, a scuola, nel lavoro, nelle attività d’ogni giorno e nel tempo libero. La vita fiorisce nel dono di sé agli altri, secondo la vocazione di ciascuno: nel sacerdozio ministeriale, nella verginità consacrata, nel matrimonio, così che tutti possano, in atteggiamento di solidarietà, condividere i doni ricevuti soprattutto con i poveri e i bisognosi. Colui che “rinasce dall’alto” diventa, così, capace di “vedere il Regno di Dio” e di impegnarsi nell’edificare strutture sociali più degne dell’uomo e di ogni uomo, nel promuovere e difendere la cultura della vita contro qualsiasi minaccia di morte. Carissimi giovani, voi vi fate interpreti di una domanda, che spesso vi viene rivolta da tanti vostri amici: Come e dove possiamo incontrare questa vita, come e dove possiamo viverla? La risposta potrete trovarla da voi stessi, se cercherete di dimorare fedelmente nell’amore di Cristo. Voi sperimenterete allora direttamente la verità di quella sua parola “Io sono…la vita” (Gv 14,6) e potrete recare a tutti questo gioioso annuncio di speranza.” (dal Messaggio di Giovanni Paolo II per l‘VIII GMG, 1993) GI.FRA IL VERBO DELLA VITA: COME LUCE DEL MONDO TRASMETTE LA VERA VITA AGLI UOMINI L’ interrogativo più grande è: come cercare di spiegare e soprattutto dare una definizione di Cristo come verbo della vita? Cosa vuol dire? E qual è la vera vita che esso dovrebbe trasmettere? Queste sono domande a cui molto spesso anche un giovane francescano come me, che percorre un cammino di fede, non riesce a dare una risposta. Molti sono coloro che, all’interno dei vangeli, parlano di Gesù come Verbo. Primo fra tutti Giovanni, il suo discepolo prediletto, colui al quale Gesù affidò sua madre mentre attendeva sulla croce che giungesse per lui il momento di tornare al Padre. L’evangelista Giovanni così parla nell’inno che introduce il suo vangelo: “Il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità”. (Gv 1,1.14) Il verbo, come sappiamo, è ciò che dà significato ad una frase: senza il verbo non esisterebbe azione. Allo stesso modo Dio è il verbo della vita, poiché ha assunto le sembianze umane per portare a noi uomini il suo messaggio di salvezza. Com’è dunque possibile non dare gloria a Cristo, colui il quale è divenuto uno di noi solo per la nostra salvezza? E non dimentichiamo che è in virtù della nostra figliolanza al Padre che noi possiamo riconoscerci fratelli: siamo fratelli poiché figli dell’unico Padre che è il Signore nostro Gesù Cristo, colui che ha lasciato un comando d’amore per tutti noi: “come vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. Il punto di partenza è riconoscere nell’altro un fratello, il nostro “compagno di volo” per dirlo con le parole di Don Tonino Bello, ovvero colui che possiede la nostra ala di riserva senza la quale noi non saremmo in 4 grado di prendere il largo. Accogliendo Cristo siamo dunque chiamati a servire i fratelli: questo binomio è inscindibile e la stessa Madre Teresa di Calcutta ce lo ricorda: “Come potete amare Dio che non vedete, se non amate il vostro prossimo che vedete, che toccate, con cui vivete?”. L’invito è quello alla fratellanza, al riconoscere la vita dell’altro alla stessa stregua o anzi, ancor più preziosa della nostra: nulla ci appartiene e ciò che accumuliamo di materiale su questa terra non ci servirà a nulla, se non a frapporre ostacoli fra noi e colui che si presenta come “luce del mondo”. Ma questo discorso molto spesso risulta difficile da capire o da accettare, vuoi per nostre convinzioni personali, vuoi per modelli completamente differenti che quotidianamente ci impone la società. Ora non aspettiamoci di diventare improvvisamente tanti piccoli San Francesco, che abbandonano tutte le loro ricchezze per seguire un altro (alto!) ideale di vita ma, per lo meno, cerchiamo di non assolutizzare ciò che è solo una moda o, comunque, qualcosa di esteriore: impariamo ad attribuire alle cose il valore che hanno e che meritano. Ci risulterà naturale, a quel punto, mettere Cristo al centro della nostra vita e permettere a Lui di dissipare le tenebre che sono in noi e che ci impediscono di vivere la Vera vita. Annamaria GI.FRA 3 LA VITA E’ UNA QUESTIONE DI SCELTE S iamo sempre di fronte a delle scelte, ogni giorno! Possono essere scelte facili, banali (come scegliere come vestirsi, cosa mangiare per merenda) o possono essere scelte che ti cambiano la vita: in entrambi i casi sono scelte significative dal quale dipende lo svilupparsi ogni giorno della nostra vita. Da ogni scelta fatta scaturiscono conseguenze a volte positive a volte negative ma che comunque, indirettamente, abbiamo deciso noi. E se possiamo scegliere (e questo possiamo farlo sempre anche se è difficile) perché non scegliere sempre ciò che di positivo ci può offrire la vita?!? Basta poco, solo un po’ di volontà, e il bicchiere lo vediamo subito mezzo pieno…basta solo scegliere di vederlo così! In ogni nostra azione abbiamo la possibilità di scegliere se viverla in maniera positiva o lasciarci abbandonare nello sconforto…pure sul fare delle scelte dobbiamo scegliere! Ogni giorno io posso scegliere! Ogni giorno mi sveglio, mi metto a sedere sul letto e scelgo: scelgo di essere di buon umore o essere di cattivo umore…cerco sempre di scegliere l’umore buono! Ogni giorno vado a scuola o a lavoro e vedo la persona che mi sta affianco un po’ giù di morale e posso scegliere: scegliere di compiangerlo per la sua tristezza oppure scegliere di portarlo a vedere il lato bello delle cose…cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose! Ogni giorno c’è qualcuno che si lamenta di me e io scelgo: ho la possibilità di scegliere se accettare le lamentele o trasformarle in qualcosa di costruttivo che mi servirà in futuro…scelgo di trasformarle in crescita! Ogni giorno nel mondo intorno a me c’è gente che sceglie di vivere o di morire: io sceglierei per tutti loro…LA VITA!!! Elena ESSERE FELICI: VIVENDO O SOPRAVVIVENDO? C os’è la felicità? E cosa mi rende felice? Queste due domande sono alla base del nostro cammino di vita, o ancor meglio servono a farci capire come abbiamo intenzione di vivere la nostra vita… Per definizione, la felicità è uno stato d’animo di fatto, è un modo di sentirsi in determinati momenti, ma ciò che rende diverso è il cosa rende felice. Ci rende contenti il guadagno, la bella macchina, tutti quei modi di fare che ci rendono uguali agli altri, un guardaroba da capogiro, i programmi televisivi quali i reality, e al vertice di questa piramide di cose che ci rendono felici abbiamo l’andare OLTRE ogni LIMITE : fare tutto quello che è vietato. Ma ora fermiamoci un attimo… Che genere di felicità è questa? È quella vera? Quella che realmente cerchiamo e desideriamo? La felicità possiamo raggiungerla anche con poco…VIVENDO… con le difficoltà, che poi, inevitabilmente ma fortunatamente, si trasformano in grandi gioie, con il vero valore dell’amicizia e dell’amore, il guardare tutti con occhi nuovi, tutto come dono del Signore. Solo acquisendo questa consapevolezza che i momenti tristi non sembreranno come tali; il volto di un bimbo, il sorriso di un anziano, la natura e tutto quello che ci circonda nella sua semplicità sono le vere cose che rendono l’uomo realmente felice. La felicità la si può conquistare realmente inseguendo i veri valori, amando in semplicità la propria vita…senza andarla a cercare in beni materiali, i quali delimitano lo stato di felicità. Quindi non ci limitiamo a sopravvivere, ma viviamo in pieno AMANDO!!! Daniela GI.FRA 8 …LA DOLCE MORTE stata definita con questa parole Èl’eutanasia: la dolce morte. Ma che cos’è per noi? Cosa rappresenta? Gli interrogativi che ci poniamo sono molti e le risposte forse, sono più delle domande. È giusto o no permettere che la vita di un essere umano si concluda, dietro sua richiesta, per diminuirne le sofferenze??? Una semplice risposta a questa domanda la troviamo in un passo del Vangelo di Luca, nella Parabola del buon Samaritano (Luca 10,29-37): Gesù raccontò una parabola…“un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.” …Gesù gli disse: “Và e anche tu fà lo stesso”. Inoltre lo stesso Giovanni Paolo II scrive nel Salvifici Doloris, 29 : “… Seguendo la parabola evangelica si potrebbe dire che la sofferenza, presente nel mondo umano, è lì per sprigionare nell’uomo l’amore, quel dono disinteressato del proprio io in favore di altri uomini…il mondo della sofferenza invoca senza sosta un altro mondo: quello dell’amore umano e disinteressato, che si desta nel cuore e nelle opere, l’uomo lo deve in un certo senso proprio grazie alla sofferenza…(questa non è poesia perché) nel corso dei secoli questa attività ha assunto forme istituzionali organizzate e costituisce un campo di lavoro professionale. Quanto è da buon samaritano la professione del medico o dell’infermiera o altra simile! In ragione del contenuto evangelico racchiuso in essa, siamo inclini a pensare piuttosto a una vocazione che non a una semplice professione…eppure nessuna istituzione può da sola sostituire il cuore umano, la compassione umana, l’amore umano, l’iniziativa umana, quando si tratti di farsi incontro alla sofferenza dell’altro. Questo si riferisce alle sofferenze fisiche, ma vale ancor di più se si tratta delle molteplici sofferenze morali….”. Quindi le nostre incertezze e i nostri dubbi trovano una semplice risposta nella Parola di Dio dove veniamo invitati a rispettare la vita, sempre, in quanto portatrice di libertà; inoltre non dimentichiamoci di uno dei dieci comandamenti: non uccidere!!! Mentre il nostro caro amato Papa Giovanni Paolo II tra le tante ammonizioni, ci aiuta a capire qual è il vero compito del medico, il quale non deve essere compromesso a tal punto da apparire al servizio della morte, piuttosto che della vita. Non è compito mio dare consigli o giudizi personali su questo delicato argomento, quale l’eutanasia; ma voglio lasciare ad ogni lettore come ultima riflessione quella di un famoso teologo, Dietrich Bonhoeffer, che nella sua “Etica” così si esprime, riprendendo il tema della “mano di Dio”, così frequente nel Salterio: “Dio si schiera a favore del diritto a vivere anche contro colui che si è stancato di vivere. Egli concede all’uomo la libertà di mettere a repentaglio la propria vita per qualche grande causa, ma non vuole che tale libertà si ritorca arbitrariamente contro se stessa. L’uomo non deve levare la mano su di sé, anche se deve sacrificare la propria vita per gli altri. Egli deve affidare completamente la propria vita terrena, anche quando essa è divenuta per lui un tormento, alle mani di Dio, da cui essa è scaturita, e non cercare di liberarsene da sé. Anche morendo egli cade infatti nelle mani di quel Dio, che per lui erano divenute troppo dure durante la vita” Antonella GI.FRA 2 LA VITA È UN DONO! …M aria e Giuseppe riconoscono nella maternità un grande mistero che fa riferimento a Dio stesso, e riconoscono nel figlio un grande dono che viene da Dio… Dovrebbe essere questa la visione della vita che dovrebbe contraddistinguere ognuno di noi, ed ogni cristiano in modo particolare. La vita infatti è di Dio, la vita è sacra e non dovremmo mai stancarci di difenderla perché calpestare la vita è rifiutare Dio, e la vita si calpesta in tanti modi; l’aborto ne è un esempio e purtroppo al giorno d’oggi è così diffuso che forse la civiltà è tornata indietro di secoli…E la Chiesa non si stanca di ripeterlo, ma rimane la sola a difendere la vita! E noi, noi da parte stiamo?!? Penso sia opportuno raccontarvi una storia vera… Ad un bimbo di 21 settimane fu diagnosticata la spina bifida, una malformazione che non lascia speranza di sopravvivenza, a meno di ricorrere a un intervento intrauterino. Il Dr. Bruner dopo numerose ricerche effettuate nel centro medico universitario di Vanderbilt, nel Tennessee, annunciò che avrebbe potuto operare il bimbo ancora nell’utero materno. Durante l’intervento il chirurgo fece un normale taglio cesareo, estrasse l’utero e vi praticò una piccola incisione attraverso la quale operare il piccolo Samuel. Il Dr. Bruner stava completando l’intervento, che era andato bene, quando Samuel attraverso il taglio praticato sporse la sua piccolissima manina e si attaccò al dito del medico stupefatto. Il prestigioso chirurgo disse di aver vissuto il momento più emozionante della sua vita, quando la manina di Samuel prese il suo dito quasi per ringraziarlo del dono della vita che gli aveva fatto. Egli rimase impietrito per vari secondi, durante i quali Samuel continuava a tenergli il dito, dando così la possibilità all’equipe di scattare le fotografie. Adesso Samuel conduce una vita normale al 100%.... Ci chiediamo ancora se Dio esiste?!? Ci chiediamo ancora perché dire no all’aborto?!? Rifiutare la vita è rifiutare un grande dono che ci viene fatto, e quando si ferisce la vita in un punto si apre la porta per ferire tutta la vita umana, e a quel punto crolla la dignità e il rispetto verso la persona, verso ogni persona. Forse non ce ne rendiamo neanche conto, ma oltre all’aborto spesso portiamo avanti idee contro la vita… La droga, per esempio, è una rinuncia alla bellezza della vita, l’eutanasia è un crimine contro la dignità dell’uomo… Inoltre spesso, come gli antichi, tendiamo a pensare che le malattie e la sofferenza sono dei castighi mandatici da Dio, e non proviamo neanche a pensare che forse sono occasioni per entrare “in contatto con Dio stesso”, perché in ogni persona splende l’immagine di Dio, e una vita segnata dalla Croce, dalla sofferenza, merita ancora più attenzione, rispetto, cura e tenerezza; è una vita come tutte le altre, un dono meraviglioso di Dio, di cui nessuno ne è padrone. Federica GI.FRA 7 IL SENSO DELLA VITA S pesso mi ritrovo a fare domande sulla mia esistenza, sul senso della mia vita, sulla mia felicità.. Dopo mille domande e perplessità, l’unica risposta è che vivo per amore.. un amore più grande di me che mi è stato donato per donarlo agli altri! Spesso è difficile comprendere il senso e lo scopo della vita, uno scopo che per molti potrebbe essere ovvio: l’eternità! Per raggiungerlo però è necessario riconoscere i propri doni, approfittarne e avere forza di volontà per non lasciarsi dietro niente facendosi prendere dalle preoccupazioni. Sentendo un senso di vita più forte in noi è possibile,magari, vedere quello che ci circonda in modo diverso e apprezzarlo. Il mio compito (come quello di tutti) è quello di andare oltre i dolori e le angosce di questa vita ormai materialistica e inseguire la gioia che rende la vita degna di essere vissuta, perché un dono quotidiano. E’ necessario utilizzare tutte le forze per combattere per la propria vita. La vita non ci è stata donata per essere negativa, non ci è stata donata solo con dolore e angoscia, ma la vita è fatta anche e soprattutto di amore, gioia, semplicità, felicità.. La vita bisogna accoglierla come una grande opportunità per ringraziare Colui che ce l’ha donata, per affiancare l’altro nel suo cammino e per affrontare gli ostacoli del nostro cammino assieme all’altro. La vita è preziosa e non deve mai rimanere un qualcosa di statico, ma deve essere una continua successione di domande, una continua ricerca di sfide, misteri, avventure, sogni, amore e gioie. Le tristezze e le paure devono diventare soltanto un mezzo per poter apprezzare il lato positivo delle cose e devono diventare forza e sostegno per andare avanti ogni giorno a testa alta. Ognuno di noi ha una parte negativa in sé, ma anche una parte che possiede e riflette ogni colore della vita illuminando le giornate degli altri. E’ proprio questo quello che ci viene chiesto: essere luce del mondo per noi e per tutti quelli che ci stanno intorno, offrire una luce che illumini il cuore di amore, gioia e semplicità. Spesso si è presi dallo sconforto, dalla solitudine, ma è necessario trovare la forza per andare avanti e guardarsi dentro, in modo da ammettere,in realtà, di non essere davvero soli! La sofferenza diventa una crisi esistenziale che porta a voler abbandonare tutto, ma in realtà è proprio in quella sofferenza che si nasconde il desiderio di migliorare e di affrontare la vita. Il problema sostanziale che spesso affligge è la mancata forza di lottare per le cose a cui si tiene, nei confronti del mondo o contro se stessi e l’errore in cui spesso si ricade è quello di assorbire da soli la sofferenza e non provare nemmeno a esternarla per cercare di eliminarla. A volte magari ci chiediamo: “ Ma ne vale davvero la pena sopportare le difficoltà che ogni giorno la vita ci pone?” E nonostante tutte le paure e le grandi angosce, la risposta che ci viene offerta è che il dolore ci aiuta a crescere, a maturare e ad aprirci maggiormente all’ “amore di Dio”. Rossella GI.FRA 9 CUSTODI DELLA PROPRIA VITA O gni giorno apriamo gli occhi, ci stiracchiamo nel nostro bel lettuccio caldo con quella voglia di non abbandonarlo più; facciamo le nostre cose e siamo pronti per una nuova giornata a scuola o in ufficio, assorti nei nostri pensieri pensando a cosa fare per domani: il week end, cosa preparare per cena, le persone che dovrò incontrare…come sarà il mio domani…! Fin qui sembra tutto normale, una classica giornata tipo…MA…non ci siamo accorti che abbiamo dimenticato qualcosa di molto importante, che ci viene donata “così” gratuitamente, e non sappiamo, magari, chi ce l’ha donata?! Abbiamo ignorato che questa mattina chi ci ha permesso di aprire gli occhi e vedere la luce del giorno è stato proprio Dio, ed è proprio per questa ragione e non solo che dobbiamo Ringraziare e Lodare ogni giorno il suo Amore per noi. Dopotutto nulla è scontato!!! In effetti, prendiamo coscienza di quanto è bella e preziosa la vita, e il rispetto di essa in ogni essere vivente, solo quando ci troviamo di fronte alla MORTE, procurata da un incidente stradale, da una malattia, da un omicidio dove è bastato premere il grilletto per rovinare una vita intera e tutti i frutti che quella VITA ha lasciato. Riusciamo a capirlo solo quando giovani vite sono spezzate da una overdose o da un piede pigiato sull’acceleratore, che è difficile crescere e superare le difficoltà che la vita ogni giorno ti propone, e quanto sia semplice e facile rovinare tutto con un NIENTE… Rovinare la tua esistenza, quell’esistenza che ti ha permesso di essere qualcuno nella società, nella scuola, nel lavoro, che ti ha permesso di instaurare amicizie, amori, rapporti con la famiglia, solo per sentire il brivido di una forte emozione!!! NO…NO…la vita ha un prezzo e valore più alto…NO…la vita non ha PREZZO…la vita è la cosa PIÙ BELLA che esiste. Il pianto di un bimbo appena nato non può avere un prezzo. È la nostra stessa vita che dobbiamo rispettare…e proteggere. Tutto questo perché, quando abbandoneremo questa vita terrena e saremo nel Regno dei Cieli non troveremo più la morte, l’odio, la violenza ma solo Dio che con il suo amore ci dona la VITA ETERNA! Valentina DITE LA VOSTRA con un semplice SMS al numero 328-7866518 o all’indirizzo di posta elettronica [email protected] sul tema : “ Per il Consiglio di Stato il crocifisso deve rimanere nelle aule scolastiche. Giusto? ”. I tuoi messaggi verranno pubblicati nel prossimo numero di Marzo!!! GI.FRA 10 Quando ci incontriamo Adolescenti gi.fra. 1°- 2° anno: Lunedì ore 19.00: progetto laboratorio Sabato ore 18.00: incontro di formazione Adolescenti gi.fra. 3° anno: Martedì ore 19.00: incontro di formazione Giovani e Giovani-Adulti gi.fra.: Mercoledì ore 20.00: incontro di formazione Giovedì ore 20.00: adorazione eucaristica I prossimi Appuntamenti Martedì 28 Febbraio ore 20 “Festa di Carnevale” Mercoledì 1 Marzo “Messa de Le Ceneri” Domenica 12 Marzo “Giornata dell’AVIS” Domenica 19 Marzo “Mensa dei Poveri” I nostri contatti Convento San Francesco da Paola: tel. 080777012 Fra Pasquale (assistente fraterno) - Daniela (presidente gi.fra.) Sito internet: http://home.tele2.it/giframonopoli GI.FRA 5 GI.FRA. RELAX 1 3 2 8 8 1 1 4 4 7 1 1 0 9 4 3 8 2 1 8 2 0 4 0 0 6 5 5 2 6 9 4 0 3 1 0 4 8 8 4 3 0 9 1 2 7 0 0 0 6 3 1 0 7 0 6 9 0 0 8 1 2 1 0 4 4 7 7 0 0 0 8 9 0 6 8 2 0 5 0 0 7 0 0 5 9 9 0 7 3 3 0 0 0 6 3 5 0 0 0 0 5 3 9 2 8 0 1 2 0 8 0 5 7 1 9 1 0 3 0 0 Cerca i numeri dell’elenco e troverai la soluzione: 1030 1265 1797 5300 1955 2108 2900 3001 4583 4890 5800 6552 7821 9000 10010 11432 32670 2834 3000 3042 4680 5300 5960 7441 8030 9175 10530 12800 42000 48900 60000 72497 73300 82935 [(500+60)x 2]+145=_ _ _ _ L’anno della maturità–1+(890x2)= ____ CHIAVE: 80 al quadrato __ __ __ __ (600+10000): 2=_ _ _ _ 645 anni fa era il _ _ _ _ SUDOKU 5 7 3 1 3 9 5 8 1 4 1 2 8 9 1 5 2 5 2 6 9 8 7 2 3 7 7 3 4 8 4 6 5 GI.FRA 6 ANNERITE TUTTI I SETTORI INDICATI CON UN PUNTINO RISCALDAMENTO RIDOTTO? STATEMI VICINO, VI DO IO IL CALORE CHE VI MANCA! TROVARE LE OTTO PICCOLE DIFFERENZE SOLUZIONE DEI GIOCHI DEL NUMERO DI GENNAIO: CRUCI-GIFRA: PAROLA CHIAVE (3,9): SAN FRANCESCO 3 4 9 7 6 5 1 2 8 8 1 2 4 3 9 5 6 7 7 5 6 2 1 8 3 9 4 SUDOKU 5 4 9 2 6 8 7 3 1 3 5 6 8 9 2 4 1 7 9 7 4 1 8 3 6 2 5 1 3 4 8 7 2 6 5 9 2 9 5 1 4 6 8 7 3 6 7 8 9 5 3 2 4 1