cs Lago di Garda - Università di Trento

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UFFICIO STAMPA
Comunicato stampa
Nelle profondità del Garda
Studiosi internazionali a confronto su venti e correnti del lago più grande
d’Italia. Giovedì 2 febbraio convegno al Dipartimento di Ingegneria civile,
ambientale e meccanica di Mesiano (Trento)
Trento, 30 gennaio 2017 – (e.b.) Un lago tra le montagne, ricco di fascino. Le
cui bellezze sono state narrate nei secoli da tanti poeti come Catullo, Virgilio, Dante,
Goethe e Lawrence. Solo per citarne alcuni. Il Garda è il più grande lago d’Italia,
conosciuto per il suo vento (l’Òra), amato per il clima temperato che richiama quello
mediterraneo «del Paese dove fioriscono i limoni» e con una serie di caratteristiche
che lo rendono unico e ancora piuttosto misterioso. Stretto e profondo sul lato nord,
ampio e poco profondo nella parte meridionale, è un lago “oligomittico”, cioè un lago
nel quale la piena circolazione delle acque si verifica solo in inverni particolarmente
rigidi e ventosi. L’ultimo rimescolamento è stato osservato nel 2006.
Lo studio delle dinamiche del lago, l’analisi e il monitoraggio delle sue acque
richiamano l’attenzione di vari centri di ricerca e di università nazionali e
internazionali. Per questo il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e
meccanica dell’Università di Trento ha deciso di proporre il momento di confronto
“Garden – Lake Garda environmental system” (Integrating monitoring and modelling
of water quality and meteo-climatological processes).
L’incontro si terrà giovedì 2 febbraio, alle 9.30, nell’aula 2R del Dipartimento di
Ingegneria civile, ambientale e meccanica (Trento – Via Mesiano, 77). Si tratta di un
workshop internazionale, che vedrà coinvolti studiosi ed esperti di varie parti del
mondo, di diversa formazione ed esperienza (ingegneri, fisici, biologi, matematici), e
offrirà l’occasione per condividere le conoscenze del lago e le attività di ricerca e
monitoraggio in corso. L’obiettivo dell’incontro è delineare un percorso di ricerca
comune orientato a sviluppare collaborazioni tra i vari studiosi del lago, combinando
e valorizzando le competenze di ciascuno in un’ottica multidisciplinare.
Marco Toffolon, coordinatore di Garden, osserva: «La conoscenza dei processi di
trasporto nel lago, che influenzano fortemente la qualità delle acque, pensiamo ad
esempio alla diffusione di inquinanti, è ancora molto limitata. Non è però sufficiente
studiare il lago dal punto di vista idrodinamico: la meteorologia è fondamentale. Lo
sviluppo delle circolazioni nel lago è, infatti, controllato principalmente dal vento, che
a sua volta è il risultato dell’interazione del corpo d’acqua con la complessa orografia
della regione. Lo studio scientifico sul lago di Garda deve quindi coniugare
l’idrodinamica con la fisica dell’atmosfera, una sfida resa possibile dalle competenze
Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento
Via Calepina, 14 – 38122 Trento, Italy - tel. +39 0461/281131-1136, [email protected]
Archivio comunicati: http://pressroom.unitn.it/
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multidisciplinari dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e
meccanica dell’Università di Trento».
I principali temi di discussione del convegno verteranno sulla programmazione di
attività di monitoraggio ambientale e sulla messa a punto di strumenti modellistici per
lo studio dei principali processi termo-idrodinamici del lago. Particolare enfasi sarà
inoltre posta sulla valorizzazione dei risultati ottenibili, sia come supporto alla
gestione integrata del lago da parte delle autorità territoriali competenti, sia come
informazioni utili per le diverse realtà turistiche, in particolar modo per i numerosi
fruitori del lago (wind-surfer, velisti, sub e turisti in generale). Non sfugge
l’opportunità di creare un legame diretto tra le attività di ricerca e quelle di fruizione
del lago: modelli in tempo reale, sviluppati per la caratterizzazione delle dinamiche
biologiche ed ecosistemiche del lago, possono tradursi infatti in utili strumenti
previsionali e informativi per albergatori e turisti (applicazioni per smartphone o siti
web ad hoc).
«Proprio in queste settimane – annuncia Toffolon – l’Università di Utrecht in
collaborazione con l’Università di Trento sta iniziando una campagna di monitoraggio
che durerà per i prossimi due anni e prevede la combinazione di misure mensili in
alcuni punti significativi del lago e l’installazione di una stazione di monitoraggio
permanente. Si raccoglieranno misure delle principali variabili chimico-fisiche del
lago (temperatura, conducibilità, clorofilla) e misure di turbolenza. Unificare in una
base di dati aggiornata le informazioni disponibili da più fonti, integrandole ed
arricchendole con campagne di monitoraggio specifiche, è infatti uno tra i principali
obiettivi che si vogliono perseguire, in quanto passo fondamentale nella costruzione
di una conoscenza completa, interdisciplinare e poliedrica del lago e delle sue
dinamiche». Cita poi un altro progetto: «Sulla riduzione della frequenza degli eventi
di rimescolamento delle acque, essenziali per la salute dell’ecosistema, sarà invece
presto impegnato il gruppo di Limnologia fisica dell’Università di Trento con attività di
monitoraggio e sviluppo di modelli idrodinamici, considerando anche gli scenari di
cambiamento climatico».
Informazioni: http://webmagazine.unitn.it/node/14587/
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