Albenga, Gsl in liquidazione licenziati 53
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Albenga, Gsl in liquidazione licenziati 53
22 MERCOLEDÌ 8 GIUGNO 2016 riviera IL SECOLO XIX ORTOPEDIA. DOPO L’INCHIESTA DELLA PROCURA LA REGIONE HA REVOCATO LA CONVENZIONE Albenga, Gsl in liquidazione licenziati 53 dipendenti «Paghiamo errori altrui». Ora tocca al commercialista Montaldo FEDERICA PELOSI ALBENGA. Gsl in liquidazione. Un atto «dovuto e tutt’altro che irreversibile», tiene a precisare il presidente dimissionario, Francesco Berti Riboli (ad di Villa Montallegro di Genova e membro Confindustria Genova), ma che suona come un requiem alle orecchie dei lavoratori, già esasperati per le mancate risposte sul proprio futuro da parte della Regione. La notizia è stata diffusa ieri con un comunicato ufficiale da parte della società che gestisce l’ortopedia dell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga: «Il processo di messa in liquidazione è stato avviato dopo aver preso atto dell’impossibilità di proseguire la nostra iniziativa, con grande dispiacere innanzitutto per gli operatori che, con grande senso di responsabilità, in questi primi mesi del 2016 si sono ancor più prodigati nella loro opera di assistenza. Gli operatori, i pazienti, l’azienda pagano errori altrui» è l’amara premessa. Il presidente dimissionario, subentrato ad Alessio Albani sospeso per sei mesi dalla Posta e risposta Francesco Berti Riboli Unincontro ad Albenga tra sindaci e personale Gsl magistratura per l’indagine di Procura e Guardia di Finanza appena chiusa con l’accusa di turbativa d’asta e falso (15 indagati tra cui 5 medici), rivolge un pensiero ai lavoratori, rammaricandosi per la “mancatagaranziadioccupazione in futuro” ma tiene comunque a sottolineare che la a cura di GIULIANO GALLETTA su twitter @gigalletta Lo smartphone torna in classe: ma sarà davvero una buona notizia? LUDOVICA SARPI E-MAIL Caro Galletta, ho saputo che l’uso dello smartphone in classe sarà di nuovo permesso, dopo che era stato vietato nel 2007. Lo ha detto il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che ha definito il divieto «fuori dal tempo». Secondo il politico, si tratta solo di prendere atto della realtà e trasformare uno strumento concepito solo come qualcosa da proibire in un mezzo normale per la didattica, come già accade nella vita quotidiana dei giovani e non solo. Sembrerebbe un discorso ragionevole ma già molti insegnanti hanno sollevato delle perplessità. Dicono infatti che si tratterebbe di una «proposta estemporanea e che, in molte scuole, si fanno consegnare i cellu- La Repubblica fondata sui bonus Il premier Matteo Renzi, appena insediato a Palazzo Chigi, col regalo di “80 euro a 10 milioni di Italiani” ha di fatto modificato l’Articolo 1 della Costituzione, nel senso che ora “l’Italia è una Repubblica democratica fondata non più sul lavoro ma sui bonus”. Ben sapendo che in Italia i voti si “comprano”, dietro di lui si sono subito allineati il Movimento Cinque Stelle che propone il “Reddito di famiglia” da 1.000 euro, Berlusconi che promette di portare tutte le pensioni a 1.000 euro e, da ultima, la presidente della Camera Boldrini che lancia un ignobile “Reddito di dignità” da 1.000 euro, tutti sempre “per 10 milioni di Italiani”. In questa gara a chi le spara più grosse, non importano le motivazioni, l’importante è arrivare ai fatidici 10 milioni di voti! Sia chiaro che chi si trova in vera difficoltà ha il sacrosanto diritto di essere aiutato ma l’unica giusta soluzione è quella di dargli un lavoro, perché la dignità una persona se la guadagna solo col proprio lavoro retribuito in modo adeguato e non accettando “elemosine elettorali”. Per soddisfare la frenesia dei “bonus”, in due anni il presidente del Consiglio ha aumentato il debito pubblico di 120 miliardi e l’Unione Europea, adottando la tecnica di darci corda per impiccarci da soli, ci concede di sforare il debito pubblico di altri 14 miliardi di euro, per poi obbligarci ad aumentare l’Iva, FRANCHI LA SPERANZA I manager: «Se cambiassero gli scenari possiamo revocare lo stato senza conseguenze» Silvano Montaldo partita non sarebbe finita qui. C’è, è vero, lo spauracchio del 31 luglio – quando Gsl (Gruppo Sanitario Ligure di cui fanno parte anche le coop del Cress)dovrebbe terminare la propria attività – ma la messa in liquidazione, essendo semplicemente un atto tecnico, non impedisce non SCRIVERE A: [email protected] Fax: 010.5388.587 Piazza Piccapietra 21 – 16121 Genova solo di poter operare fino a quella data, ma anche di veder ribaltata la situazione nel caso in cui le attuali condizioni dovessero mutare, e senza alcuna conseguenza. «Se dovesse cambiare qualcosa – sottolineano infatti Berti Riboli e il liquidatore commercialista Silvano Montaldo - lo stato di liquidazione può essere revocato senza alcuna conseguenza». Questo, dunque, renderebbe la battaglia pro-Gsl intrapresa dai sindaci del comprensorio per nulla vana. Proprio nelle scorse ore, infatti, questi ultimi hanno inviato alla Regione una nota in cui si richiede che venga predisposto un bando pubblico per l’affidamento del servizio di ortopedia con previsione di una clausola sociale a garanzia degli attuali dipendenti e che sia disposta un’ulteriore proroga fino all’aggiudicazione per consentire il mantenimento dei posti di lavoro e la continuità di un eccellente servizio per gli utenti. In attesa delle relative risposte, che dovrebbero arrivare entro questo fine settimana, i sindaci hanno anche rinunciato a eventuali proteste durante il consiglio regionale di ieri «quale atto di fiducia nei confronti della Regione». «La nostra intenzione – fa sapere il sindaco Giorgio Cangianonon è di creare contrasti ma di garantire la continuità del servizio». cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ALASSIO Rapinano coetanei sulla spiaggia Straniero nei guai TRA uno spintone e l’altro, strappano i portafogli dalle mani di tre coetanei che stavano tranquillamente prendendo il sole in spiaggia ad Alassio, per poi darsi alla fuga. Si tratta di tre minorenni di origine marocchina che sono stati così inseguiti dai carabinieri, che ne hanno fermato uno (residente in zona) con l’accusa di rapina. Il tutto è successo all’altezza del molo alassino, già teatro di episodi simili durante la stagione estiva. I ragazzini hanno circa 16 anni; due di loro sono ancora ricercarti. BORGHETTO “Sfila” in mutande per le strade: fermato dai vigili “SFILATA” in mutande sull’Aurelia a Borghetto Santo Spirito. A dare spettacolo è stato un cittadino marocchino che, in evidente stato di alterazione, camminava a bordo strada dando in escandescenze. A notarlo sono stati i vigili che hanno provato a fermarlo; l’uomo però si è scagliato contro gli agenti della polizia municipale procurando loro ferite guaribili in cinque giorni. Di qui l’arresto per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina sarà processato per direttissima. ALBENGA. ALLA CLINICA SAN MICHELE lari dai ragazzi quando entrano, perché altrimenti è impossibile fare lezione». Altra cosa, spiegano i professori contrari, è usare i pc, o le lavagne multimediali, o i laboratori informatici. Gli smartphone no, perché gli studenti lo usano per chattare, giocare o per i social network. Io sono la mamma di una ragazzina di 13 anni e ho difficoltà a limitarle l’uso del telefonino; confidavo che a scuola ci riuscissero, ma ora cambierà tutto. Non conosco le questioni didattiche ma non mi sembra una buona notizia. Cara lettrice, neanch’io ho competenze didattiche e così, se aggiungiamo il Sottosegretario Faraone, siamo già in tre. Ho l’impressione però che molti insegnanti abbiano difficoltà a catturare l’attenzione dei loro allievi; forse bisognerebbe lasciare ai docenti la possibilità di decidere sugli smartphone, a seconda delle situazioni. fare tagli “lacrime e sangue” e infine metterci nelle mani della Troika” per il massacro finale, come già fatto con la Grecia. BRUNO MILANACCIO E-MAIL Astensionismo, copiamo dagli Usa L’astensionismo è sempre in ascesa. Un amico peruviano, chiamato a votare in questo fine settimana per il ballottaggio delle loro elezioni presidenziali, mi dice che nel suo Paese il problema dell’astensione non si pone proprio. Chi non va a votare rischia sanzioni pecuniarie! È il caso di ricordare a tutti coloro che non sono andati a votare che la loro assenza rappresenta un costo per la società. La struttura viene messa in piedi a beneficio di tutti gli aventi diritto e, se solo una parte di essi si presenta, queste risorse rimangono inutilizzate. Ricorrere alle sanzioni mi pare eccessivo. Si rischia di tornare agli anni in cui chi non votava si dice potesse avere problemi a partecipare a concorsi pubblici o a ottenere il passaporto, o qualche altra concessione governativa. E allora, perché non ricorrere alla soluzione in vigore negli Stati Uniti, dove solo chi è seriamente intenzionato al voto si registra negli appositi elenchi e la macchina elettorale ha quindi la possibilità di dimensionare personale e strutture sulla base delle effettive necessità? Si ridurrebbero in tal modo i costi allo stretto indispensabile. FELICE C. VISOMBALA E-MAIL I primi soccorsi alla clinica San Michele di Albenga MARTINELLI Lenzuolo in fiamme due ospiti intossicati Paziente e fisioterapista visitati in ospedale UN CORTO circuito al carrello delle emergenze e poi il fumo nei corridoi, che fa scattare il piano antincendio all’interno della struttura: è successo ieri sera alla clinica San Michele di Albenga dove è scoppiato un piccolo incendio che ha preoccupato per qualche minuto pazienti e personale medico. Erano passate da poco le 19 quando le scintille sono partite dal carrello delle emergenze dove, con tutta probabilità, erano sotto carica alcune apparecchiature mediche. Immediata è stata la reazione dei dipendenti della struttura che hanno impugnato l’estintore e domato le fiamme. Contemporaneamente gli ospiti di quel reparto sito al primo piano (in totale cinque persone, tutte autosufficienti) sono uscite dall’edificio a titolo precauzio- nale. Un po’ di fumo si è infatti diffuso nel corridoio e qualcuno ha iniziato ad accusare tosse elievidisagi.Nelfrattempo,sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco del distaccamento ingauno, carabinieri e la Croce Bianca, ma le fiamme, piuttosto “modeste”, erano già state comunque domate dal personale medico. Una donna e un dipendente della struttura sono stati accompagnati al pronto soccorso ma senza riportare alcun malessere preoccupante: sono infatti usciti dalla clinica sulle proprie gambe e qualche colpo di tosse. «Si è probabilmente trattato di un corto circuito – fanno sapere dalla clinica – ma è sempre statotuttosottocontrollo.Ringraziamo i soccorsi intervenuti tempestivamente». F. P.