Albenga, Gsl in liquidazione licenziati 53

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Albenga, Gsl in liquidazione licenziati 53
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MERCOLEDÌ
8 GIUGNO 2016
riviera
IL SECOLO XIX
ORTOPEDIA. DOPO L’INCHIESTA DELLA PROCURA LA REGIONE HA REVOCATO LA CONVENZIONE
Albenga, Gsl in liquidazione
licenziati 53 dipendenti
«Paghiamo errori altrui». Ora tocca al commercialista Montaldo
FEDERICA PELOSI
ALBENGA. Gsl in liquidazione. Un atto «dovuto e tutt’altro che irreversibile», tiene a
precisare il presidente dimissionario, Francesco Berti Riboli (ad di Villa Montallegro
di Genova e membro Confindustria Genova), ma che suona come un requiem alle
orecchie dei lavoratori, già
esasperati per le mancate risposte sul proprio futuro da
parte della Regione.
La notizia è stata diffusa ieri
con un comunicato ufficiale
da parte della società che gestisce l’ortopedia dell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga: «Il processo di messa in liquidazione è
stato avviato dopo aver preso
atto dell’impossibilità di proseguire la nostra iniziativa,
con grande dispiacere innanzitutto per gli operatori che,
con grande senso di responsabilità, in questi primi mesi
del 2016 si sono ancor più
prodigati nella loro opera di
assistenza. Gli operatori, i pazienti, l’azienda pagano errori altrui» è l’amara premessa.
Il presidente dimissionario,
subentrato ad Alessio Albani
sospeso per sei mesi dalla
Posta e risposta
Francesco Berti Riboli
Unincontro ad Albenga tra sindaci e personale Gsl
magistratura per l’indagine
di Procura e Guardia di Finanza appena chiusa con l’accusa
di turbativa d’asta e falso (15
indagati tra cui 5 medici), rivolge un pensiero ai lavoratori, rammaricandosi per la
“mancatagaranziadioccupazione in futuro” ma tiene comunque a sottolineare che la
a cura di GIULIANO GALLETTA
su twitter @gigalletta
Lo smartphone torna in classe:
ma sarà davvero una buona notizia?
LUDOVICA SARPI E-MAIL
Caro Galletta, ho saputo che l’uso dello smartphone
in classe sarà di nuovo permesso, dopo che era stato
vietato nel 2007. Lo ha detto il Sottosegretario
all’Istruzione Davide Faraone, che ha definito il divieto «fuori dal tempo». Secondo il politico, si tratta
solo di prendere atto della realtà e trasformare uno
strumento concepito solo come qualcosa da proibire
in un mezzo normale per la didattica, come già accade nella vita quotidiana dei giovani e non solo.
Sembrerebbe un discorso ragionevole ma già molti
insegnanti hanno sollevato delle perplessità. Dicono
infatti che si tratterebbe di una «proposta estemporanea e che, in molte scuole, si fanno consegnare i cellu-
La Repubblica
fondata sui bonus
Il premier Matteo Renzi,
appena insediato a Palazzo
Chigi, col regalo di “80 euro
a 10 milioni di Italiani” ha
di fatto modificato l’Articolo 1 della Costituzione,
nel senso che ora “l’Italia è
una Repubblica democratica fondata non più sul lavoro ma sui bonus”. Ben
sapendo che in Italia i voti
si “comprano”, dietro di lui
si sono subito allineati il
Movimento Cinque Stelle
che propone il “Reddito di
famiglia” da 1.000 euro,
Berlusconi che promette di
portare tutte le pensioni a
1.000 euro e, da ultima, la
presidente della Camera
Boldrini che lancia un
ignobile “Reddito di dignità” da 1.000 euro, tutti
sempre “per 10 milioni di
Italiani”. In questa gara a
chi le spara più grosse, non
importano le motivazioni,
l’importante è arrivare ai
fatidici 10 milioni di voti!
Sia chiaro che chi si trova
in vera difficoltà ha il sacrosanto diritto di essere
aiutato ma l’unica giusta
soluzione è quella di dargli
un lavoro, perché la dignità
una persona se la guadagna
solo col proprio lavoro retribuito in modo adeguato
e non accettando “elemosine elettorali”. Per soddisfare la frenesia dei
“bonus”, in due anni il presidente del Consiglio ha
aumentato il debito pubblico di 120 miliardi e
l’Unione Europea, adottando la tecnica di darci
corda per impiccarci da
soli, ci concede di sforare il
debito pubblico di altri 14
miliardi di euro, per poi obbligarci ad aumentare l’Iva,
FRANCHI
LA SPERANZA
I manager:
«Se cambiassero gli
scenari possiamo
revocare lo stato
senza conseguenze»
Silvano Montaldo
partita non sarebbe finita qui.
C’è, è vero, lo spauracchio
del 31 luglio – quando Gsl
(Gruppo Sanitario Ligure di
cui fanno parte anche le coop
del Cress)dovrebbe terminare la propria attività – ma la
messa in liquidazione, essendo semplicemente un atto
tecnico, non impedisce non
SCRIVERE A: [email protected]
Fax: 010.5388.587
Piazza Piccapietra 21 – 16121 Genova
solo di poter operare fino a
quella data, ma anche di veder ribaltata la situazione nel
caso in cui le attuali condizioni dovessero mutare, e senza
alcuna conseguenza.
«Se dovesse cambiare qualcosa – sottolineano infatti
Berti Riboli e il liquidatore
commercialista
Silvano
Montaldo - lo stato di liquidazione può essere revocato
senza alcuna conseguenza».
Questo, dunque, renderebbe la battaglia pro-Gsl intrapresa dai sindaci del comprensorio per nulla vana. Proprio nelle scorse ore, infatti,
questi ultimi hanno inviato
alla Regione una nota in cui si
richiede che venga predisposto un bando pubblico per
l’affidamento del servizio di
ortopedia con previsione di
una clausola sociale a garanzia degli attuali dipendenti e
che sia disposta un’ulteriore
proroga fino all’aggiudicazione per consentire il mantenimento dei posti di lavoro
e la continuità di un eccellente servizio per gli utenti. In attesa delle relative risposte,
che dovrebbero arrivare entro questo fine settimana, i
sindaci hanno anche rinunciato a eventuali proteste durante il consiglio regionale di
ieri «quale atto di fiducia nei
confronti della Regione». «La
nostra intenzione – fa sapere
il sindaco Giorgio Cangianonon è di creare contrasti ma di
garantire la continuità del
servizio».
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ALASSIO
Rapinano coetanei
sulla spiaggia
Straniero nei guai
TRA uno spintone e l’altro,
strappano i portafogli dalle
mani di tre coetanei che stavano tranquillamente prendendo
il sole in spiaggia ad Alassio,
per poi darsi alla fuga. Si tratta
di tre minorenni di origine marocchina che sono stati così inseguiti dai carabinieri, che ne
hanno fermato uno (residente
in zona) con l’accusa di rapina.
Il tutto è successo all’altezza
del molo alassino, già teatro di
episodi simili durante la stagione estiva. I ragazzini hanno
circa 16 anni; due di loro sono
ancora ricercarti.
BORGHETTO
“Sfila” in mutande
per le strade:
fermato dai vigili
“SFILATA” in mutande sull’Aurelia a Borghetto Santo
Spirito. A dare spettacolo è
stato un cittadino marocchino
che, in evidente stato di alterazione, camminava a bordo
strada dando in escandescenze. A notarlo sono stati i vigili
che hanno provato a fermarlo; l’uomo però si è scagliato
contro gli agenti della polizia
municipale procurando loro
ferite guaribili in cinque giorni. Di qui l’arresto per lesioni
e resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina sarà
processato per direttissima.
ALBENGA. ALLA CLINICA SAN MICHELE
lari dai ragazzi quando entrano, perché altrimenti è
impossibile fare lezione». Altra cosa, spiegano i professori contrari, è usare i pc, o le lavagne multimediali, o i laboratori informatici. Gli smartphone no,
perché gli studenti lo usano per chattare, giocare o
per i social network. Io sono la mamma di una ragazzina di 13 anni e ho difficoltà a limitarle l’uso del telefonino; confidavo che a scuola ci riuscissero, ma ora
cambierà tutto. Non conosco le questioni didattiche
ma non mi sembra una buona notizia.
Cara lettrice, neanch’io ho competenze didattiche e così, se aggiungiamo il Sottosegretario Faraone, siamo già in tre. Ho l’impressione però
che molti insegnanti abbiano difficoltà a catturare l’attenzione dei loro allievi; forse bisognerebbe lasciare ai docenti la possibilità di decidere sugli smartphone, a seconda delle situazioni.
fare tagli “lacrime e sangue” e infine metterci nelle
mani della Troika” per il
massacro finale, come già
fatto con la Grecia.
BRUNO MILANACCIO E-MAIL
Astensionismo,
copiamo dagli Usa
L’astensionismo è sempre
in ascesa. Un amico peruviano, chiamato a votare in
questo fine settimana per il
ballottaggio delle loro elezioni presidenziali, mi dice
che nel suo Paese il problema dell’astensione non
si pone proprio. Chi non va
a votare rischia sanzioni
pecuniarie! È il caso di ricordare a tutti coloro che
non sono andati a votare
che la loro assenza rappresenta un costo per la società. La struttura viene
messa in piedi a beneficio
di tutti gli aventi diritto e,
se solo una parte di essi si
presenta, queste risorse rimangono inutilizzate. Ricorrere alle sanzioni mi
pare eccessivo. Si rischia di
tornare agli anni in cui chi
non votava si dice potesse
avere problemi a partecipare a concorsi pubblici o a
ottenere il passaporto, o
qualche altra concessione
governativa. E allora, perché non ricorrere alla soluzione in vigore negli Stati
Uniti, dove solo chi è seriamente intenzionato al voto
si registra negli appositi
elenchi e la macchina elettorale ha quindi la possibilità di dimensionare personale e strutture sulla base
delle effettive necessità? Si
ridurrebbero in tal modo i
costi allo stretto indispensabile.
FELICE C. VISOMBALA E-MAIL
I primi soccorsi alla clinica San Michele di Albenga
MARTINELLI
Lenzuolo in fiamme
due ospiti intossicati
Paziente e fisioterapista visitati in ospedale
UN CORTO circuito al carrello
delle emergenze e poi il fumo
nei corridoi, che fa scattare il
piano antincendio all’interno
della struttura: è successo ieri
sera alla clinica San Michele di
Albenga dove è scoppiato un
piccolo incendio che ha preoccupato per qualche minuto pazienti e personale medico.
Erano passate da poco le 19
quando le scintille sono partite
dal carrello delle emergenze
dove, con tutta probabilità,
erano sotto carica alcune apparecchiature mediche. Immediata è stata la reazione dei dipendenti della struttura che
hanno impugnato l’estintore e
domato le fiamme. Contemporaneamente gli ospiti di quel
reparto sito al primo piano (in
totale cinque persone, tutte
autosufficienti) sono uscite
dall’edificio a titolo precauzio-
nale. Un po’ di fumo si è infatti
diffuso nel corridoio e qualcuno ha iniziato ad accusare tosse
elievidisagi.Nelfrattempo,sono intervenuti sul posto i vigili
del fuoco del distaccamento
ingauno, carabinieri e la Croce
Bianca, ma le fiamme, piuttosto “modeste”, erano già state
comunque domate dal personale medico. Una donna e un
dipendente della struttura sono stati accompagnati al pronto soccorso ma senza riportare
alcun malessere preoccupante: sono infatti usciti dalla clinica sulle proprie gambe e
qualche colpo di tosse. «Si è
probabilmente trattato di un
corto circuito – fanno sapere
dalla clinica – ma è sempre statotuttosottocontrollo.Ringraziamo i soccorsi intervenuti
tempestivamente».
F. P.