Il virus dell`influenza: un vecchio (ma un po` infido) compagno di

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Il virus dell`influenza: un vecchio (ma un po` infido) compagno di
Il virus dell'influenza: un vecchio (ma un po' infido) compagno di viaggio Le epidemie influenzali hanno accompagnato l’uomo da tempo immemorabile, lasciando tracce inconfondibili di cui si trovano descrizioni storiche accurate già a partire dalla seconda metà del 1500. Per secoli, la causa di queste epidemie è stata attribuita ai fattori più diversi fino a che l’isolamento del virus, avvenuto nel 1933, sembrava aver aperto la strada alla possibilità di sconfiggere definitivamente la malattia attraverso la vaccinazione. Ma… perché nonostante l’esistenza di un vaccino questo virus desta ancora oggi preoccupazione? Generalmente l’influenza appare come una malattia banale, a volte come la possibilità (fortunata) di saltare la scuola, al massimo una “tassa” da pagare alla stagione invernale e, in ogni caso, una malattia molto meno grave di altre come AIDS, epatite, ecc. La storia ci ha insegnato invece che il virus influenzale è un compagno “infido”: ogni anno infatti può presentarsi con piccole variazioni nel suo patrimonio genetico che determinano l’emergenza di ceppi con caratteristiche diverse da quelle degli anni precedenti, tanto da rendere inefficaci i vaccini già in uso. La capacità di circolare sia nell’uomo che in altre specie animali (anatre, polli, tacchini, cavalli, suini etc.) causa poi, ciclicamente ed imprevedibilmente, l’emergenza di virus completamente nuovi il cui patrimonio genetico deriva da riassortimenti con i ceppi animali. Questi virus sono in grado di causare epidemie di vaste dimensioni diffuse in tutto il mondo e definite per questo pandemie. La storia racconta più di 20 pandemie che, a partire dal 16° secolo, si sono verificate con cadenza tra i 10 e i 40 anni. La pandemia del 1918, famosa come “Spagnola”, è stata una delle peggiori calamità che ha colpito il genere umano, in quanto ha causato la morte di circa 40 milioni di persone in tutto il mondo e posto fine, di fatto, alla prima guerra mondiale. Diceva un famoso virologo: “se l’influenza è un indovinello avvolto in un mistero dentro un enigma, i geni virali sono l’indovinello, gli antigeni di superficie per cui essi codificano sono il mistero, il corso e la causa delle epidemia sono l’enigma finale.” Solo la ricerca potrà vincere (o perlomeno sostenere) la sfida con un avversario così furbo e imprevedibile.