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 LINEE GUIDA PER LA COSTITUZIONE E LA PROMOZIONE DELLA FILIERA CORTA BIOLOGICA Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica INDICE Scopo……………………………………………………………………………………………….……………………………………………. 3 Premessa…………………………………………………………….................……………………….....................……………….3 La filiera e gli strumenti di vendita ……………………………………………………………….……………..……………… 4 La vendita in azienda: I Farmers’ market………………………………………………………….…………………………… 4 Food safety……………………………………...……………………….……………………..…………………………………………… 6 L’ HACCP ……..………………………………………………………………………………………………………………………………… 7 I mercatini locali bio ………………………………………………………..………….………………………………………………… 8 I GAS: Gruppi di acquisto locali ……………………………………………….…………………………………………………… 9 L’esperienza di “ECO, BIO, EQUO” ……………………….………………………………………………………………………. 9 Vantaggi…………………………………………………………………………………………………………………………………… 12 Punti critici…………………………………………………………………………………..……………………………………………… 12 Allegato 1…………………………………………………………………………………………………………………………………... 13 Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica Scopo Scopo del presente documento è orientare, famiglie, comunità e associazioni a sostenere un nuovo modello di consumo, che avvantaggi le diverse figure della Filiera (produttori e consumatori): inoltre si intende fornire indicazioni circa la buona gestione degli strumenti per la costituzione di una Filiera Corta biologica e la promozione della stessa sul territorio, tenendo presente i punti di forza e di debolezza che la caratterizzano. Premessa Con la generalizzata diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie sempre più frequente si osserva l’uso, da parte dei media, di termini quali: Filiera Corta, Gruppi d’acquisto solidale, Farmer market, Mercati contadini, e prodotti a Km 0. Con il termine Filiera corta, intendiamo l’insieme di attività di vendita che prevedono il rapporto diretto tra produttori e consumatori sia singoli che associati, di modo tale da azzerare i passaggi intermedi tra il produttore e il consumatore finale, introducendo così il concetto di prodotto a km 0. La Filiera corta assume notevole valore se i prodotti alimentari provengono da agricoltura biologica. Il settore del biologico è stato caratterizzato da condizioni di mercato estremamente
positive, durante il primo periodo successivo al nuovo Reg. CE 2092 nel 1991 per circa un
decennio, sino al periodo 2001-2002 soprattutto per quello che riguarda l’ortofrutta.
Successivamente tali condizioni di mercato sono cambiate: i prezzi si sono abbassati e gli
standard qualitativi richiesti sono diventati quasi analoghi a quelli del convenzionale. Questo cambiamento verificatosi nel corso degli ultimi anni ha visto da una parte, i piccoli produttori locali schiacciati dalla grande distribuzione e i consumatori sempre più alle prese con prodotti, di natura, qualità e provenienza ignota. L’agricoltura biologica non è solo un metodo produttivo, ma è anche un modello di sviluppo rurale oltre ad essere lo strumento migliore per rispondere alle esigenze di cibo buono, pulito e giusto. Non a caso per la Commissione Europea l’agricoltura biologica “è lo strumento più importante per ottenere prodotti di qualità compatibili con l’ambiente” è normata dal Reg. CE 834/2007. Una Filiera corta se non è biologica, non è né etica e né sostenibile, perché non rispetta l’ambiente in cui viviamo e non è rispettosa della salute dei consumatori. La Filiera Corta Bio pone attenzione anche nei riguardi del packaging cioè nella modalità di Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica confezionamento del prodotto stesso, in quanto sia i consumatori che i produttori mirano ad utilizzare meno plastica possibile, ma più in generale ridurre gli imballaggi, anzi eliminarli quando sono davvero inutili. LA FILIERA CORTA E GLI STRUMENTI DI VENDITA L’esigenza di accorciare la filiera nasce quando i produttori che vendevano i loro prodotti alla
grande distribuzione, ai grossisti, o conferivano interamente la propria produzione a
cooperative e/o consorzi di commercializzazione specializzati nel settore hanno cominciato a
ritenere sempre meno soddisfacenti le remunerazioni a loro garantite anche se con percentuali
minime ma costantemente. La conseguenza è stata quella di cominciare a pensare di utilizzare
strumenti che permettessero di accorciare la filiera e di vendere il prodotto direttamente al
consumatore.
In un circuito normale, la maggior parte dei costi aggiuntivi di un prodotto sono da attribuire ai passaggi intermedi. Il principale obiettivo della filiera corta è quello di mettere a disposizione dei produttori biologici, dei cittadini e delle istituzioni un bagaglio di suggerimenti pratici concepiti al fine di armonizzare tutti gli strumenti a disposizione per la vendita diretta. Le modalità di vendita a cui la filiera corta fa ricorso: 1. vendita in azienda, 2. mercati contadini, 3. GAS, 4. internet. La strategia principale da adottare è quella di utilizzare sinergicamente questi strumenti di comunicazione in un ottica di strategia complessiva. Questa strategia consente di raggiungere risultati , in termini di conoscenza e consumo di prodotti biologici locali, sulla base di esperienze territoriali, suscitando un inatteso interesse delle famiglie italiane. Un aspetto molto importante a cui prestare attenzione è il valore aggiunto che una Filiera corta assumere se il prodotto eè ottenuto da Agricoltura Biologica. Mangiare biologico locale significa garantirsi prodotti freschi, sani e di qualità certificata, ridurre sensibilmente l’inquinamento, dovuto all’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, ma ridurre anche l’inquinamento provocato dal trasporto delle merci, sostenere i produttori e i metodi di produzione e trasformazione locale, creare quindi le condizioni di uno sviluppo del territorio rispettoso dell’ ambiente. Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica Vendita in azienda (Farmer Market) La vendita diretta è la forma più semplice di filiera corta, in quanto il produttore nella stessa azienda in cui produce, apre uno spaccio per la vendita dei propri prodotti. Tale tipologia di vendita è stata regolamentata dalla legge 59 del 1963 fino al 2001 ed inseguito modificata dal Decreto Lg.vo 228/2001, dando la possibilità ai singoli produttori di operare nella vendita dei propri prodotti sia in azienda che in un altro luogo fisso fuori dall’azienda. Gli imprenditori agricoli, se iscritti nel Registro delle Imprese presso
le Camere di Commercio, possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio
nazionale, i prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, (ovvero almeno
oltre il 50 %), ma non esclusiva quindi, dalla propria azienda.
Vengono comunque fissati dei limiti massimi alla quota di prodotto di origine extra-aziendale
che può essere commercializzata. Tali limiti sono stati ultimamente innalzati in maniera
consistente dalla ultima finanziaria (articolo 1, comma 1064) a 160 mila euro per gli
imprenditori individuali e a 4 milioni di euro per le società per il valore della produzione non
proveniente dalla propria azienda che gli imprenditori agricoli possono vendere direttamente in
deroga alla disciplina generale del commercio di cui al D.lgs n. 114 del 1998 e pertanto fino a
tale livello non vi è quindi alcun obbligo di: 1.
iscrizione al R.E.C. (Registro Esercenti Commercio)
2. osservare particolari orari di apertura e chiusura.
Per verificare la sussistenza della condizione della prevalenza, resta valido il criterio enunciato
nella Circolare n. 44 del 2002 della Agenzia delle Entrate che postula un confronto quantitativo
fra i prodotti agricoli ottenuti dall’attività agricola principale con i prodotti acquistati da terzi.
Nell’ipotesi in cui l’imprenditore effettui acquisti di prodotti da terzi al fine di un miglioramento
della gamma dei beni offerti, non potendo confrontarsi quantità relative a beni di specie
diversa la condizione della prevalenza andrà verificata confrontando il valore normale dei
prodotti agricoli ottenuti dall’attività agricola principale e il costo dei prodotti acquistati da
terzi. Nel caso di vendita diretta per le aziende che vogliono esercitare l’attività presso luoghi
extra aziendali devono osservare disposizioni vigenti in materia, ovvero devono effettuare una
comunicazione al Sindaco del Comune ove ha sede l'azienda di produzione. La comunicazione
deve contenere:

generalità dell’imprenditore agricolo

gli estremi di iscrizione al registro di imprese

indicazione dell’ubicazione dell’azienda

specificare i prodotti di cui si intende effettuare la vendita

modalità con cui si intende praticarla
Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica Invece per le aziende che vendono il loro prodotto direttamente sul luogo di produzione, la
normativa non prevede obbligatoriamente alcuna comunicazione, salvo l’iscrizione al Registro
delle Imprese e l’osservanze delle norme in materia di igiene e sanità.
In merito alla normativa per ottenere l’autorizzazione sanitaria il Ministero della Sanità, con il
D.lgs. 155/97 e successivamente con il “pacchetto igene” che hanno di fatto esteso agli
operatori del settore alimentare l'obbligo di mettere in atto un sistema di autocontrollo igienico
finalizzato a tutelare la salute del consumatore. dal 1° gennaio 2006 è entrato in vigore a
livello europeo il cosiddetto “Pacchetto igiene”
cioè una serie di regolamenti comunitari
destinati a modificare il quadro normativo della sicurezza alimentare. Per le autorizzazioni in
materia sanitaria i comuni sono coadiuvati dalle Aziende USL che attraverso i propri servizi
tecnici effettuano le istruttorie e i controlli. Gli esercizi che effettuano la vendita devono
ottenere, prima dell'inizio dell'attività, il nulla osta sanitario rilasciato dai servizi competenti
delle singole Aziende Sanitarie Locali, attestante la idoneità igienico sanitaria dei locali e delle
attrezzature. Questo strumento di Filiera corta, permette al consumatore di confrontarsi direttamente con il produttore, di modo tale che nel caso dello spaccio aziendale il consumatore può constatare di persone la provenienza del prodotto appena acquistato nonché la realtà aziendale (metodologie di coltivazione, rispetto per l’ambiente e per le produzioni biologiche). MERCATINI BIOLOGICI I Mercatini contadini consistono in vere e proprie fiere di piccole dimensioni, organizzati dai produttori stessi o come nel caso della città di Bari organizzati da organi promotori come il Consorzio Puglia Natura. I luoghi in cui vengono svolti, possono essere o gli stessi mercati rionali già esistenti o in luoghi messi a disposizione dal comune, come piazze, strade dei centri storici o i siti di interesse storico culturale. Utilizzando questi luoghi i Mercatini hanno avuto un enorme successo, anche perché sono stati organizzati non solo nei giorni feriali ma anche nei giorni festivi, secondo un calendario prestabilito. Bisogna, però, fare una chiara distinzione tra ambulanti e produttori, in quanto da un lato la normativa di riferimento è il D. L.vo del 228/2001, e dall’altra vi è il Decreto 20.11.2007 ovvero il regolamento dei mercati di vendita diretta degli imprenditori agricoli. L’altra caratterista dei Mercatini del Biologico è che vi possono partecipare solo i produttori e inoltre l’aspetto più caratterizzante è che il tutto deve prevedere la partecipazione delle associazioni di consumatori. A tal proposito il progetto “IO MANGIO BIO “ creato dal Consorzio Puglia Natura, vede un primo successo grazie alla realizzazione di mercatini organizzati a Bari ed in altri comuni della Provincia a partire da metà Settembre 2008. Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica Alla realizzazione, e alla buona riuscita dell’attività, hanno partecipato un numero di aziende agricole (mediamente una decina), che a rotazione hanno messo a disposizione i loro prodotti; queste aziende sono riuscite, vista l’elevata affluenza di visitatori, ad orientare i consumatori ad una scelta alimentare verso prodotti tipici, locali e biologici. Le iniziative di promozione, esposizione e vendita di prodotti biologici, realizzate dal Consorzio Puglia Natura sono state disciplinate dal “Disciplinare Mercatini Bio Puglia Natura”. Tale disciplinare, ha lo scopo di regolamentare la partecipazione dei consorziati a Puglia Natura ai mercatini del biologico. I punti cardini del disciplinare sono: 1. Lo scopo; 2. Il campo di applicazione; 3. Riferimenti normativi; 4. Requisiti minimi; 5. Obblighi degli operatori controllati; 6. Schemi di controlli; 7. Non conformità e sanzioni. Per l’organizzazione dei Mercatini, oltre alla realizzazione del disciplinare il Consorzio Puglia Natura ha sostenuto una serie di costi sia strutturali che di gestione quali: 1. affitto di gazebo per ospitare le diverse aziende che hanno aderito; 2. costi per la fornitura di energia elettrica; 3. costi per l’occupazione del suolo pubblico; 4. costi per materiali di consumo per le varie degustazioni (piatti di carta, tovaglie, bicchieri ecc….) 5. costi per campagna pubblicitaria (giornalino, radio, locandine, adesivi e servizi reali) 6. costi per collaboratori occasionali. Il lavoro effettuato ha prodotto un interesse particolare da parte del pubblico, tanto da favorire il proseguo dell’attività e la costituzione di nuovi Gas (Gruppi di Acquisto Solidali). Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) Il GAS è formato da un gruppo di persone che acquistano direttamente dal produttore, generalmente si costituisce per diversi motivi, ogni gas ha storia autonoma, ma alcuni criteri sono simili a tutti. 1) risparmio notevole per le famiglie dato sia dagli acquisti collettivi, sia dall’eliminazione di una serie di passaggi e quindi di aumenti di costi (filiera corta) 2) Una scelta critica ad un modello di consumo globale evidentemente improprio. 3) Il gruppo aiuta a non sentirsi soli e a condividere esperienze e scelte. 4) Generalmente i gas si rivolgono a piccoli produttori locali biologici, rispettosi quindi dell’ambiente eliminando i trasporti, e favorendo la piccola produzione altrimenti schiacciata dalla gdo. La storia dei gruppi d'acquisto solidali in Italia inizia nel 1994 con la nascita del primo gruppo a Fidenza. Nel 1997 nasce la rete dei gruppi d'acquisto, allo scopo di collegare tra loro i diversi gruppi, scambiare informazioni sui prodotti e sui produttori e diffondere l'idea dei gruppi d'acquisto. Oggi in Italia i GAS sono oltre 300, di cui 100 in rete. L’esperienza del Circolo Eco Bio Equo L’associazione “ECO, BIO, EQUO”, affiliata ARCI, è un circolo culturale di promozione sociale, autonomo, pluralista, apartitico, a carattere volontario e democratico che non persegue attività di lucro è dotata di un proprio statuto, che regola tutte le attività, organizzate in sede, previa approvazione del direttivo, secondo le normali procedure previste in ambito associativo. la sede è sita in via Mameli, 5 a Bari, dove opera una segreteria organizzativa stabile che ha collaborato sia per la organizzazione dei mercati sia per il funzionamento e coordinamento dei gruppi GAS. Al fine di promuovere tutto questo, nell’ambito dell’esperienza pugliese, nasce il circolo ARCI “ECO, BIO, EQUO” grazie alla collaborazione del CIBI (Consorzio italiano per il biologico). Le finalità dell’associazione sono: 1. gestione di un gruppo di famiglie che formano il Gas “IO MANGIO BIO” 2. promuovere il prodotto biologico sul territorio, 3. sensibilizzare i cittadini ad un consumo critico e che salvaguardi la salute del consumatore, 4. creare iniziative di carattere culturale Al fine di promuovere tutto questo, l’associazione “ECO, BIO, EQUO”, oltre a sostenere il consumo critico dei propri soci, si propone come piattaforma, mettendo a disposizione la propria sede, per incentivare la Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica nascita di nuovi gruppi. Questa volontà nasce dall’elevato numero di famiglie che si avvicinano a questa realtà. Esse non assumono più, soltanto un ruolo di consumatore passivo di un prodotto finito, ma assumono un ruolo di “CONSUMATTORE”, cioè si rendono parte attiva della filiera corta sentendo il bisogno di costituirsi in nuovi Gas. La costituzione di nuovi GAS può avvenire in modo informale, riunendosi in piccoli gruppi, oppure in forma associativa come associazione culturale sull’ esempio del circolo ARCI “ECOBIOEQUO” che gestisce IO MANGIO BIO. Per condividere e seguire la filosofia con cui l’associazione è stata creata, occorre che ogni singola famiglia si impegni a versare euro 10 all’anno per una tessera associativa che permette di partecipare a tutte le attività che l’associazione organizza, come partecipare all’acquisto di prodotti alimentari direttamente dal produttore. Ad oggi il Gas “IO MANGIO BIO” è formato da un numero di soci pari a 150, che settimanalmente, attraverso diverse modalità può predisporre la propria spesa settimanale. Le modalità utilizzate sono: 1. Attraverso il sito Internet 2. Via e-­‐mail 3. Per telefono La gestione del Gas via e-­‐mail è organizzata a tappe in giorni ben distinti,il lavoro inizia il mercoledì pomeriggio, giorno in cui vengono presi contatti con i produttori per aggiornare la “lista ordini” che riporta i singoli prodotti disponibili e il prezzo relativo alla loro tipologia di vendita ( Kg, confezioni in grammi, vasetti, buste, vaschetta ecc…). Aggiornata la scheda, viene inviata a tutti i consumatori che ricevono oltre ad essa anche eventuali comunicazioni che riguardano iniziative, progetti e incontri con i produttori. Nei giorni seguenti, ovvero tra il giovedì ed il venerdì pomeriggio, vengono raccolte le e-­‐mail di risposta dei consumatori che intendono acquistare tramite il Gas. Per coloro, per esempio gli anziani, che non posseggono mezzi informatici viene utilizzato l’antico sistema della telefonata a casa. La consegna del prodotto fresco avverrà il martedì della settimana seguente. Molto importante è l’incontro fisico che si crea in sede tra produttore e consumatore, qui entrambe la parti possono interloquire per chiarimenti, suggerimenti, e consigli pratici che mettano in luce le qualità di ciò che viene messo in commercio ed acquistato. La scelta delle Aziende che contribuiscono a rifornire le famiglie che fanno parte dell’Associaizone “ECOBIOEQUO” è stabilita in base a criteri ben specifici: Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica 1. Le aziende devono essere certificate secondo le normative previste dal REG. CE n 834/07 che disciplina tutte le attività agroalimentari ad indirizzo biologico. 2. Le aziende che non sono ancora del tutto certificate ma che sono in fase di conversione, sono rese partecipi all’iniziativa a patto che si impegnino a portare a termine gli iter di certificazione secondo il regolamento sopra citato. 3. Le aziende devono associarsi al Consorzio Puglia Natura con una quota versata una tantum, e partecipare direttamente all’associazione ECOBIOEQUO. 4. Devono contribuire alle spese di gestione della piattaforma (mediamente in misura del 20% del fatturato movimentato tramite la piattaforma). 5. L’azienda deve mostrare particolari interessi ad una economia rivolta: •
alla legalità, come nel caso di Libera Terra, dove i prodotti sono ottenuti da terreni confiscati alla mafia •
al rispetto della natura come nel caso dell’Azienda Allegro Natura che produce detersivi a basso impatto ambientale certificati da ICEA. Tutti i produttori che decidono di produrre alimenti provenienti da agricoltura biologica, posseggono già una forte sensibilità al rispetto dell’ambiente. Attraverso il sito Internet www.puglianatura.it/gabs.php è possibile accedere ad una pagina web che riguarda tutti i gruppi di acquisto della rete, dove il socio, può venire a conoscenza di tutte le disponibilità che i singoli produttori offrono settimanalmente. I prodotti offerti sono raggruppati in: •
Prodotti freschi •
Prodotti trasformati •
Prodotti di macelleria •
Prodotti no food Effettuato l’accesso alla categoria di prodotto, il socio può tranquillamente aggiungere al carrello della spesa tutte la referenze prescelte ed in automatico verrà calcolato l’importo della spesa appena effettuata. Al termine della scelta e dopo aver inserito il proprio indirizzo e-­‐mail, il Gas di appartenenza e numero di telefono negli appositi spazi, l’ordine viene inviato e inserito in una banca dati. Immediatamente il socio Linee Guida per la costituzione e la promozione della Filiera Corta Biologica che ha effettuato la spesa riceve una e-­‐mail di conferma con l’indicazione del giorno, ora e luogo in cui potrà ritirarla. L’ordine può essere effettuato anche via e-­‐mail indirizzando la richiesta all’indirizzo [email protected] .