ALGERIA

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ALGERIA
Country Report
ALGERIA
Riservato-Confidenziale
(marzo 2011)
INDICE
CARTINA GEOGRAFICA
3
IL PAESE IN SINTESI
4
HIGHLIGHTS
5
CONTESTO POLITICO-ECONOMICO
7
POLITICA E ISTITUZIONI
ECONOMIA E FINANZA
CV DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CV DEL PRIMO MINISTRO
CV DEL MINISTRO DI STATO RAPPRESENTANTE PRESIDENZA
CV DEL MINISTRO DELL’ENERGIA E DELLE MINIERE
CV DEL DIRETTORE GENERALE DELLA SONATRACH
7
12
18
19
20
21
22
QUADRO ENERGETICO
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BILANCIO ENERGETICO NAZIONALE
PETROLIO
GAS NATURALE
SETTORE ELETTRICO
17
18
31
35
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
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CARTINA GEOGRAFICA
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
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Highlights
L’economia algerina ha registrato nell’ultimo decennio una crescita costante, ma
continua a presentare una forte dipendenza dagli idrocarburi e una eccessiva presenza
dello Stato. L’Italia è un suo importante partner commerciale, secondo acquirente e
terzo fornitore
Le riserve provate di idrocarburi del paese sono stimate in 12 miliardi di barili di
petrolio e 4.500 miliardi di metri cubi di gas. Il potenziale è probabilmente
maggiore, poiché il paese non è stato del tutto esplorato.
La produzione di greggio e condensati nel 2009 si è attestata a 1,8 milioni di
barili/giorno. Il paese possiede cinque raffinerie, con una capacità di distillazione
totale di circa 652.000 barili/giorno e tra i progetti vi è una nuova raffineria (2015).
La domanda interna di prodotti petroliferi si aggira sui 300.000 b/g, lasciando ampio
spazio alle esportazioni, che sono dirette principalmente negli USA e in Europa.
Per ridurre la sua dipendenza dal petrolio, l’Algeria ha sviluppato gli impieghi interni
del gas, di cui risulta il secondo consumatore (27 miliardi di mc nel 2009) in Africa,
alle spalle dell’Egitto. La produzione commerciale ha raggiunto 81 miliardi di metri
cubi nel 2009, consentendo l’esportazione di 53 miliardi di metri cubi, di cui 32
attraverso metanodotti e 21 mediante navi metaniere (GNL). L’Algeria è il terzo
fornitore di gas naturale dell’Unione Europea, dopo Russia e Norvegia. Le
esportazioni si avvalgono dei gasdotti Maghreb–Europe Gas Pipeline GME (AlgeriaMarocco-Spagna), Trans-Mediterranean Pipeline (Algeria-Tunisia-Italia) e degli
impianti di liquefazione (GNL) di Arzew e di Skikda. Un terzo gasdotto MedGaz
(Algeria-Spagna), è pronto ad avviare i trasporti nel 2011, mentre è in progetto un
nuovo gasdotto che dovrebbe raggiungere la Sardegna e la costa toscana (GALSI). Gli
approvvigionamenti in essere confermano l’Italia quale principale acquirente del gas
algerino (22,7 mld mc nel 2009). La capacità di esportazione si aggira sugli 85 mld
mc/a e potrebbe salire a oltre 100 mld mc/anno entro un decennio. La possibilità di
aumentare le esportazioni, tuttavia, potrebbe essere ostacolata da una maggiore
richiesta interna di gas, prevista in 55 miliardi di mc nel 2019.
La generazione elettrica si basa principalmente sul gas naturale (97% della potenza
installata). Nel 2009, il Parco elettrico nazionale è stato rafforzato dall’entrata in
esercizio di otto nuove centrali, che hanno portato la capacità a un totale 10.380 MW,
appartenente per il 72% all’operatore pubblico Sonelgaz e per il 28% a produttori
privati indipendenti. Nel paese sono in costruzione 15 nuove centrali che nel 2012
alzeranno la potenza installata a circa 14.600 MW. Il Regolatore algerino
dell’elettricità e gas (CREG) ritiene probabile per il 2019 un fabbisogno elettrico di
circa 83 TWh, praticamente doppio rispetto a quello del 2009 (42,5 TWh).
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IL PAESE IN SINTESI
Generalità
Popolazione:
Superficie:
Lingue:
Religione:
36,3 milioni (gennaio 2011)
2.381.741 Kmq
Arabo (ufficiale), Berbero e Francese
Musulmana (99%)
Principali cariche dello Stato
Capo dello Stato:
Primo Ministro:
Ministro dell’Energia e Miniere :
Abdelaziz Bouteflika
Ahmed Ouyahia
Youcef Yousfi
Indicatori economici e finanziari (stime preliminari 2010)
PIL nominale:
PIL nominale procapite
PIL procapite a parità potere d’acquisto
Tasso di crescita PIL reale:
Tasso d’inflazione:
Tasso di disoccupazione:
Deficit Pubblico % sul PIL
Bilancia commerciale:
Principali paesi acquirenti:
Principali paesi fornitori:
Debito Estero:
Riserve internazionali di valuta :
158,6 miliardi di dollari USA
4.270
7.400
3,3 %
4,3 %
10,2 %
-6,3 %
+ 13,4 miliardi di dollari USA
USA, Italia, Spagna , Francia, Olanda
Francia, Cina,Italia,Germania,Spagna
4,5 miliardi di dollari
155 miliardi di dollari
Riserve, produzione e consumi idrocarburi (2009)
Riserve provate petrolio:
Produzione di petrolio e condensati:
Rapporto riserve/produzione petrolio:
Capacità di raffinazione:
Consumi petroliferi:
Esportazioni di petrolio:
Esportazioni di condensati:
Esportazioni di prodotti petroliferi:
Esportazioni di GPL:
Riserve provate gas naturale :
Produzione gas naturale:
Rapporto riserve/produzione gas:
Consumi gas naturale :
Esportazioni gas naturale:
Potenza elettrica installata
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
12,2 miliardi di barili
1,81 milioni di barili/giorno
18,5 anni
652 mila barili/giorno
310 mila barili/giorno
748 mila barili/giorno
255 mila barili/giorno
234 mila barili/giorno
203 mila barili/giorno
4.500 miliardi di metri cubi
81,4 miliardi di metri cubi
55 anni
26,7 miliardi di metri cubi
52,7 miliardi di metri cubi
10,38 GWe
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CONTESTO POLITICO-ECONOMICO
Politica e Istituzioni
Il contesto generale interno
Il clima politico negli ultimi anni è divenuto meno conflittuale, grazie
soprattutto ai positivi risultati ottenuti dal Presidente Bouteflika per la
pacificazione del Paese attraverso la politica della Concordia Nazionale che
è stata avviata fin dal suo primo mandato, con l’amnistia concessa a
migliaia di militanti islamici, ed è proseguita con il referendum del
settembre 2005 per l’approvazione della "Carta per la Pace e la
Riconciliazione Nazionale”.
L’attuazione del piano di riconciliazione generale ha presentato tuttavia
alcune difficoltà, causate dagli irriducibili che alimentano sporadici attentati
nel Paese, fra cui, ad esempio, il Gruppo Salafita per la Predicazione e il
Combattimento (GSPC) che si è avvicinato ad al-Qaeda.
La questione berbera, che si era accesa nel 2001, rimane sempre complessa.
I berberi, per lo più Tuareg e Cabili, sono un’etnia indigena presente nel
Nord del Paese e costituiscono circa il 20% della popolazione. Temono che
una islamizzazione spinta del Paese possa distruggere la loro cultura e
appoggiano pertanto i partiti di orientamento laico. Nel corso del 2003 sono
state concesse loro alcune aperture, come l’introduzione della lingua
berbera, il tamazight, nel sistema scolastico, tuttavia senza elevarla a rango
ufficiale. I berberi chiedono il riconoscimento dello statuto di regione
autonoma per la Cabilia (la regione inizia un centinaio di chilometri ad est
di Algeri e si estende da Tizi Ouzou fino a Béjaia, comprendendo,
nell'interno, la catena montuosa dello Djurdjura). Nel giugno 2010 è stato
perfino proclamato un governo autonomo della Cabilia, ma il Governo
algerino ha minimizzato l'avvenimento definendolo “sono solo schiamazzi”.
Complessivamente, circa il 90% della popolazione algerina vive lungo la
fascia costiera, mentre oltre un milione di nomadi o semi nomadi vivono
ancora nel deserto. A seguito della spinta all’urbanizzazione, acuitasi
durante gli anni ’90 a causa di alcuni massacri avvenuti nelle aree rurali,
circa il 60% della popolazione vive nelle aree urbane. Tale fenomeno si
ripercuote negativamente sulla situazione abitativa, scolastica e sanitaria
ove non si riescono a fronteggiare le esigenze della popolazione (stime
dell’UNDP valutano una carenza di almeno 1,5 milioni di unità abitative).
Ulteriori motivi di malcontento sono la disoccupazione e la corruzione
diffuse, l'aumento dei prezzi di beni di prima necessità e i metodi autoritari
del Governo. Malgrado ciò, il fenomeno dell’emigrazione clandestina stenta
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La Riconciliazione
Nazionale del 2005
ha avuto successo
ha avuto successo
La richiesta di
autonomia berbera
è ignorata
dal Governo
Aumento della
pressione urbana
e demografica
L’emigrazione
clandestina è
reato dal 2009
ad emergere in Algeria. Si deve tuttavia sottolineare che nel marzo 2009
l'Algeria ha approvato una legge che persegue penalmente “chi lascia
illegalmente il territorio nazionale”.
La protesta
popolare ha ottenuto
l’abrogazione delle
misure di emergenza
in vigore dal 1992
A seguito delle proteste popolari di gennaio e febbraio 2011 collegate agli
eventi accaduti in Tunisia ed Egitto, che hanno provocato vittime (alcuni
algerini si sono auto-immolati), il Presidente Bouteflika ha ordinato
l’abrogazione delle misure di emergenza nazionali che erano in vigore dal
1992. Tuttavia, la prospettiva di raggiungere una maggiore stabilità interna
rimane legata alla capacità del paese di affrontare la forte disoccupazione
giovanile, data la crescente pressione demografica, e il declino dei servizi
abitativi e sociali.
Istituzioni dello Stato
Il sistema parlamentare bicamerale algerino è composto dall’Assemblea
Nazionale del Popolo con 389 membri, eletti a suffragio diretto e rimanenti
in carica per cinque anni e dal Consiglio Nazionale (Camera Alta) costituito
da 144 membri, per un terzo nominati dal Presidente e due terzi dai
Consigli Regionali e Comunali. Non sono ammessi partiti politici la cui
ideologia si richiami alla razza, alla religione, al sesso o alla lingua.
Il Presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, è Capo delle Forze
Il Presidente Armate e ha ampi poteri di nomina sui principali organi dello Stato, ivi
Bouteflika è inclusi il Primo Ministro, i Magistrati, il Governatore della Banca Centrale
al terzo mandato e i Governatori delle Province. Rimane in carica per cinque anni con
elezioni a suffragio universale. Nell’aprile 2009, Bouteflika è stato
riconfermato alla presidenza algerina per un terzo mandato quinquennale,
con una percentuale di preferenze dell’85%.
Principali Membri del Governo in carica
Il Governo
in carica
Presidente e Ministro Difesa Nazionale
Primo Ministro
Vice Primo Ministro
Ministro di Stato e Rappres. Presidenza
Energia e Miniere
Affari Esteri
Finanze
Industria e Promozione Investimenti
Governatore della Banca Centrale
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Abdelaziz Bouteflika
Ahmed Ouyahia
Nourredine Yazid Zerhouni
Abdelaziz Belkhadem
Youcef Yousfi
Mourad Medelci
Karim Djoudi
Mohamed Benmeradi
M. Mohamed Laksaci
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Amministrativamente il paese è strutturato in 48 Province, suddivise a loro Le Istituzioni sono
volta in Consigli comunali. Le istituzioni locali detengono scarsi poteri e molto centralizzate
l’autorità dello Stato rimane fortemente centralizzata.
Il sistema giuridico è basato sulla legge francese e sulle tradizioni
islamiche, mentre le Forze Armate svolgono un ruolo fondamentale nella
gestione della sicurezza dello Stato e nella garanzia della sua laicità.
Principali partiti politici
La principale forza politica del Paese è il Fronte di Liberazione Nazionale
(FLN), di orientamento socialista, che ha guidato la rivolta contro la Francia Ruolo del FNL e
(1962) ed è stato partito unico fino al 1989, quando venne introdotto il introduzione del
multipartitismo. Bouteflika è Presidente onorario, mentre il Segretario del multipartitismo
partito è Abdelaziz Belkhadem, eletto nel gennaio 2005 al posto di Alì
Benflis (ex Primo Ministro rivale di Bouteflika), che peraltro ha ricoperto
anche la carica Primo Ministro tra il 2006 e il 2008.
Nel giugno 2008 appunto, Belkhadem è stato sostituito dall’attuale Primo
Ministro Ahmed Ouyahia, leader del Raggruppamento Nazionale
Democratico (RND), altra forza politica significativa appoggiata dal settore Alternanza di
militare, nata da una scissione del FLN nel 1997 e divenuto nel corso degli Governo con
anni un principale centro di potere decisionale del paese. Tra gli altri partiti il RND
che appoggiano l’attuale governo vi è il Movimento della Società per la
Pace (MSP), partito islamico moderato e il Movimento Islamico di
Rinascita (Ennhada)
Tra i principali partiti dell’opposizione (parlamentare) vi sono il Movimento
per la Riforma Nazionale (MRN) che si caratterizza per la matrice islamista
e conservatrice e il Raduno per la Cultura e la Democrazia (RCD), partito L’opposizione è
laico berbero che mira a una maggiore autonomia regionale Tra gli altri frammentata
partiti all’opposizione figura il Partito dei Lavoratori (PT), di sinistra e di
ispirazione trotziska. Il suo Segretario Louisa Hanoune è stata la prima
donna candidata alle elezioni presidenziali (2009) in un paese del ME&NA.
Altre formazioni sono l’emergente Fronte Nazionale Algerino (FNA)
radicato nella Cabilia, il Movimento per la Riforma Nazionale, partito
islamista nato dalla scissione dal movimento Ennhada, il Movimento di
Comprensione Nazionale (MEV) e il Movimento Nazionale per la Natura e
lo Sviluppo d’ispirazione ambientalista.
Tra i partiti che hanno invitato i loro elettori a boicottare le ultime elezioni
spiccano il Fronte Socialista (FFS) di orientamento secolare e social
democratico della Cabilia, il Movimento per la Democrazia in Algeria
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I partiti inclini
al boicottaggio
elettorale
(MDA) ex-comunista e moderatamente islamista di Ben Bella, e il Rachad
(Algerino) costituito nel 2007 da ex esuli.
Il Fronte di Salvezza Islamica (FIS), principale movimento islamico, è
Il collegamento del
FIS rimane rimasto illegale dal 1992, anno in cui per scongiurare la vittoria elettorale
GruppoIlCombattente
dei fondamentalisti islamici i militari annullarono le elezioni, dichiararono
Salfista con Alillegale
Qaida
lo stato di emergenza e sciolsero il partito che aveva guadagnato il 47,5%
dei voti al primo turno, dando avvio ad un lungo periodo di guerra civile tra
le forze armate e i militanti islamici, che nel corso degli anni ha provocato
circa 200.000 vittime.
Tra gli eventi che ne conseguirono si rammentano l’assassinio del
Presidente Boudiaf, le azioni terroristiche del Gruppo Islamico Armato
(GIA) e del Gruppo Salfista di Predicazione e Combattimento (GSPC) e le
migliaia arresti e di sentenze emanate dei “tribunali speciali”. Tra i gruppi
clandestini che mirano ancora a rovesciare il Governo con le armi emerge
l’Organizzazione di Al Qaida nel Maghreb Islamico, erede del gruppo
Salafita GSPC, che ha collegamenti internazionali. Le sue milizie sono
ritenute responsabili di rapimenti di turisti e di attentati (tra cui quello
fallito contro Bouteflika nel 2007).
Bassa affluenza
elettorale alle
ultime elezioni e
arretramento
del FNL
Le ultime elezioni legislative tenutesi nel maggio 2007 hanno registrato
storicamente la più bassa affluenza elettorale (35,7%), determinando un
arretramento del FLN (-64 seggi) a beneficio di tutti gli altri partiti, che ha
portato alla seguente ripartizione dell’Assemblea Nazionale del Popolo:
Partiti
% voti
N. Seggi
Fronte di Liberazione Nazionale
Raggruppamento Nazionale Democratico
Movimento della Società per la Pace
Partito dei Lavoratori
Raduno per la Cultura e la Democrazia
Fronte Nazionale Algerino
Movimento Islamico di Rinascita
Movimento di Comprensione Nazionale
Movimento per la Riforma Nazionale
Altri Partiti
Candidati Indipendenti
22,3%
10,3%
9,6%
5,0%
3,4%
4,2%
3,4%
2,1%
2,5%
27,4%
9,8%
136
61
52
26
19
13
5
4
3
37
33
Totale
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389
10
Le Relazioni Internazionali
Il processo di avvicinamento ai Paesi occidentali - in particolare con gli
Stati Uniti - e la lotta al terrorismo hanno gradualmente posto fine
nell’ultimo decennio al periodo di isolamento dell’Algeria.
I legami con gli USA si sono intensificati soprattutto nel settore della La collaborazione
cooperazione militare e della sicurezza, a fronte del sostegno dato dagli con gli USA
USA agli investimenti in Algeria e della linea dura contro i militanti
islamici. Gli aiuti militari USA sono comunque limitati (2,6M$, nel 2010).
Con l’Unione Europea i rapporti si sono rafforzati grazie all’Accordo di
Associazione Euro-Mediterranea, firmato nel 2002 e in vigore dal 2005, che
prevede tra l’altro il sostegno europeo per l’accesso dell’Algeria
all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), processo tuttavia non
scevro da difficoltà che procede molto lentamente, soprattutto a causa degli
aspetti inerenti la progressiva liberalizzazione e apertura dei mercati, il cui
impatto economico-sociale è visto con timore dalle Autorità algerine.
L’Algeria nel marzo 2010 ha introdotto un maggior controllo
amministrativo sulle importazioni, prospettando di fatto una sopensione
delle tappe del programma di smantellamento tariffario previsto
dall’Accordo di Associazione, che lascia prevedere uno slittamento di 5
anni (dal 2017 al 2022) per il completamento del calendario delle
liberalizzazioni.
L’Accordo di
Associazione
con la UE
in stato di
rallentamento
Con la Francia, nonostante un miglioramento durante la presidenza Le relazioni con la
Bouteflika, le relazioni bilaterali rimangono complesse e imprevedibili. Un Francia rimangono
atteso trattato di amicizia è svanito dopo che la Francia ha respinto la complesse
richiesta di scuse per il periodo della colonizzazione. Per motivi di
sicurezza, la Francia (dove vivono già circa 4 milioni di abitanti di origine
algerina) limita i visti agli algerini e adotta ispezioni meticolose alla
frontiera, in modo giudicato irritante dalla controparte algerina. Nel luglio
2010, il fallito tentativo francese di liberare un ostaggio nel sahel è sfociato
in una crisi diplomatica.
I buoni rapporti politici tra Algeria ed Italia sono sanciti dalla firma nel
2003 del Trattato di Amicizia, Cooperazione e Buon Vicinato, che prevede
periodiche consultazioni. Il primo vertice italo-algerino (presieduto
dall’allora Presidente del Consiglio Prodi e dal Presidente Bouteflika) si è
tenuto in Italia nel novembre 2007.
Le consultazioni avvengono anche nell’ambito del Dialogo 5+5 (che
riunisce per la sponda nord Francia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna e per
la sponda sud, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia) in cui l’ Italia
detiene la co-presidenza.
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Il Trattato di
Amicizia con
l’Italia
I rapporti in Le relazioni con l’Iran, ristabilite nel 2000 dopo un’interruzione durata otto
Medio Oriente anni, sono notevolmente migliorate, anche a seguito del sostegno dato
dall’Algeria al programma nucleare iraniano.
Con Israele i rapporti sono freddi e il Governo ha più volte sottolineato di
“non essere interessato a normalizzare i rapporti con il regime sionista”.
La cooperazione Le relazioni con la Russia si sono fatte più intense dopo la visita del
con la Russia Presidente Putin del marzo 2006, che ha portato alla firma di un accordo
strategico di cooperazione tra Gazprom e Sonatrach.
Contrasti
con il Marocco
Con il Marocco i rapporti sono ostacolati da divergenze d’interesse rispetto
alla questione del Sahara Occidentale, su cui il Marocco rivendica la
sovranità, mentre l’Algeria, in sintonia con le Nazioni Unite, sostiene i
diritti di autodeterminazione del popolo saharaoui che abita la regione, nella
prospettiva di aumentare la propria sfera di influenza.
Il problema del A sud, l’Algeria ha avviato un coordinamento militare con Niger, Malì e
controllo delle Mauritania per fronteggiare il terrorismo nelle zone di confine, dove ha
frontiere nel Sahel dispiegato 25.000 dei suoi soldati.
L’Algeria fa parte del Movimento dei Paesi non Allineati e partecipa al
gruppo informale del G15.
Economia e Finanza
Premessa
La decade perduta
degli anni ‘90
La scarsa
diversificazione
economica e il
ruolo preminente
dello Stato
L’Algeria ha registrato per lunghi anni un livello di sviluppo economico
notevolmente inferiore alle sue potenzialità, in gran parte a causa dei
problemi di sicurezza che hanno ostacolato gli investimenti, della
pesantezza dell’apparato burocratico e delle difficoltà legate alla
realizzazione di programmi di privatizzazione.
Il settore degli idrocarburi rappresenta la principale voce del Prodotto
Interno Lordo (PIL) e delle entrate di bilancio. L’economia e le
esportazioni dell’Algeria sono tra le meno diversificate nel mondo, anche
rispetto agli altri paesi produttori di petrolio. Un'altra fondamentale
caratteristica dell'economia è il ruolo preponderante dello Stato. La quota
del PIL non riguardante gli idrocarburi è composta per circa 2/3 dalla spesa
pubblica.
Nell’ultimo decennio, attraverso prudenti politiche macroeconomiche
l’Algeria è riuscita a sostenere la crescita, contenendo l’inflazione e
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
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riducendo il debito pubblico ed estero, ma la sua principale sfida rimane la
disoccupazione, che resta elevata soprattutto tra i giovani.
Pil, tasso d’inflazione e altri indici economici
Dopo che nel 2009 il Prodotto Interno Lordo aveva sfiorato i 140 miliardi di
dollari e un tasso di crescita reale pari al 2,4%, l’economia algerina ha
continuato ad avanzare anche nel 2010, sostenuta dalla ripresa del prezzo
del petrolio e dal nuovo Programma di Investimenti Pubblici (PIP) varato
per gli anni 2010-2014, che prevede investimenti per 280 miliardi di dollari
in progetti infrastrutturali.
Crescita basata
sul Piano degli
Investimenti
Pubblici
La crescita, stimata dal Fondo Monetario Internazionale intorno al 3,3%, fa
prevedere un PIL vicino ai 160 miliardi di $ nel 2010 e le prospettive di
sviluppo dovrebbero mantenersi positive anche nel 2011 (+3,7%) per
effetto di un maggiore sviluppo del settore non energetico.
La crescita reale del Prodotto Interno Lordo (%)
8
6,8
7
6
5,2
5,1
5
4
3
5,1
4,1
3,2
2,4
3,3
3,0
2,6
2,0
2,4
2,4
2
1
0
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
La Banca Centrale d’Algeria ha proseguito la sua politica di assorbimento
dell’eccesso di liquidità generato dalle esportazioni petrolifere,
riacquistando parte del Debito del Tesoro e rafforzando le proprie riserve
internazionali di valuta. In aumento, nel 2010, anche i depositi e i crediti
presso le banche, che sono per il 90% possedute dallo Stato.
Il governo algerino è determinato a evitare prestiti da parte dei mercati Lo strumento
internazionali e di norma concentra i propri impegni sulla possibilità di Fonds de régulation
coprire i costi attingendo ai “Fonds de régulation des recettes” che derivano des recettes
delle entrate petrolifere.
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Il Fondo, che è arrivato a superare i 65 miliardi di $ a fine 2010 (potrebbe
coprire il deficit di bilancio corrente per tre anni consecutivi), rappresenta
un eccezionale strumento per fronteggiare eventuali shock economici
determinati dalle oscillazioni del prezzo del petrolio. Le sue entrate sono
alimentate dal differenziale tra il prezzo effettivo del barile di petrolio
sul mercato internazionale e quello fissato dalla legge di Bilancio (che
anche per il 2011 è stato confermato in 37 dollari al barile).
Deficit del bilancio
pubblico nel triennio
2009-2011
Per la seconda volta in un decennio, nel 2010 (come già accaduto nel 2009)
il Bilancio Pubblico ha registrato un deficit (-6,3% del PIL) dovuto alla
caduta complessiva e degli introiti petroliferi e al mantenimento della
politica economica espansiva. Il prezzo breakeven del petrolio considerato
necessario per pareggiare il bilancio dei conti pubblici nel 2010 è stato
stimato in 88$/bbl. Nel 2011 il Fondo Monetario Internazionale prevede
tuttavia una incoraggiante riduzione, anche se contenuta, del deficit
pubblico al 4,6% del PIL.
Crescita delle Le riserve ufficiali di valuta estera sono quasi triplicate rispetto al 2005
riserve Crescita
valutarie (anno in cui ammontavano a circa 56 miliardi di dollari) risultando pari a
delle riserve
circa 155 miliardi di $ alla fine del 2010. Tale valore sarebbe in grado di
valutarie e riduzione
coprire le importazioni algerine di beni e servizi per circa 37 mesi .
Diminuzione del
debito estero
Il debito estero è ulteriormente diminuito a 4,5 miliardi di $, nel 2010, con
una incidenza del 2,8% sul PIL. Risultato certamente importante,
considerato che nel 2005 ammontava a 16,4 miliardi di dollari e aveva un
peso del 16%. La sua riduzione maggiore tuttavia è avvenuta nel 2006,
quando l’Algeria ha deciso di estinguere totalmente il suo debito di 8
miliardi di $ con i paesi creditori del Club di Parigi.
Nuovo slancio L’inflazione è stimata al 4,3% nel 2010, in calo rispetto ai valori del
dell’inflazione biennio precedente, periodo in cui l’inflazione aveva ripreso un certo
nel 2008-2009 slancio, dovuto soprattutto alla politica espansiva e agli aumenti del minimo
salariale mensile stabilito a livello nazionale, facendo peraltro segnare il
picco massimo degli ultimi dieci anni.
Il peso dei
generi alimentari
sull’inflazione
Sul livello dei prezzi incide soprattutto l’aumento dei generi alimentari
freschi, che tuttavia nel 2010 è risultato più lento rispetto al 2009, quando i
prezzi erano aumentati del 20%.
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L’andamento dell’inflazione in Algeria (%)
5,7
6
5,0
4,9
5
4,3
4,2
3
2,6
2,6
2
1
3,7
3,6
4
1,4
2,4
1,6
0,3
0
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
La presenza di un unico operatore privato (CEVITAL) nel settore Settore alimentare
alimentare (in particolare quello oleario e dello zucchero) è motivo di dominato da un solo
tensioni con il Governo, che frequentemente è stato costretto a calmierare i operatore privato
prezzi per quietare le ripetute e accese proteste popolari.
Particolarmente critica rimane invece la disoccupazione, che è stimata La disoccupazione
ufficialmente dal Governo intorno al 10%, ma è ritenuta in realtà molto più giovanile rimane
elevata, soprattutto nelle classi giovanili (almeno il 21%, nel 2009).
elevata
La popolazione che entra nell’età lavorativa cresce tra il 2,5% - 3% l'anno e
si stima che per stabilizzare la disoccupazione e assorbire le nuove leve
occorrerebbe una crescita annua del settore non-petrolifero di almeno il 5%.
Con il Piano 2010-2014 il Governo intende lanciare un grande sforzo per
migliorare le infrastrutture, ampliare l'accesso ai servizi e creare una
manodopera maggiormante qualificata. Ma questi passaggi avrebbero
bisogno di un ambiente più favorevole allo sviluppo di medie imprese nel
settore privato, che invece rischia di non riuscire ad emergere.
Il Governo nel 2009 ha adottato nuove regole per gli investimenti diretti
esteri (IDE) che limitano la partecipazione di investitori esteri in nuove
iniziative al 49% dell’azionariato sociale. Ciò ha comportato nel 2009 una
diminuzione degli investimenti diretti stranieri del 60% rispetto al 2008.
Tuttavia nel primo semestre del 2010, gli IDE hanno registrato una certa
ripresa (del 5%) rispetto al primo semestre 2009.
Scarso spazio al
settore privato
Nuovi limiti
imposti agli
IDE nel 2009
L’andamento del saldo della bilancia commerciale, che presentava un Saldo commerciale
attivo di 7,8 miliardi di dollari nel 2009, è previsto in aumento a 13,4 in attivo
miliardi di $ nel 2010. Tale livello si mantiene tuttavia molto al di sotto dei
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
15
Valore export
idrocarburi 2009:
liquidi 68,9%
gas 31,1%
saldi attivi registrati negli anni 2006-2008 (triennio in cui eranono oscillati
tra 34 e 41 miliardi di $).
Sotto il profilo merceologico, nel 2009, le esportazioni non relative agli
idrocarburi risultavano pari soltanto all’1,7% dell’export totale, mentre i
prodotti alimentari pesavano sul totale delle importazioni per il 14,7%.
Il valore complessivo delle esportazioni di idrocarburi nel 2009, pari a 44,4
miliardi di $ (di cui 3,9 mld$ di pertinenza dei partner della Sonatrach),
risultava ripartito tra petrolio (38%), gas naturale (18,5%), gas naturale
liquefatto (12,6%), prodotti petroliferi raffinati (12,1%), condensati (11,6%)
e GPL (7,2%).
L’interscambio commerciale con l’Italia
Italia secondo
paese acquirente
e terzo fornitore
commerciale
Nell’ultimo decennio il valore dell’interscambio tra Italia e Algeria ha
mostrato un andamento altalenante, tuttavia sempre regolato da valori delle
importazioni italiane nettamente superiori a quelli delle esportazioni. A
fronte di un interscambio complessivo di circa 8,6 Miliardi di Euro e di un
saldo negativo di 3,45 MD di Euro, nel 2009 l’Italia risultava, dopo gli
USA, il secondo acquirente di prodotti algerini, con importazioni per oltre 6
MD di Euro, e il terzo fornitore con esportazioni per circa 2,5 MD di Euro,
dopo la Francia e la Cina (che dal 2008 ha scavalcato l’Italia).
Interscambio commerciale dell’Italia con l’Algeria
Milioni di Euro
10.000
8.000
6.000
Interscambio
commerciale
passivo
8.597
8.022
5.629 5.344
6.179
6.099
6.041
7.160
4.255 4.681 4.824
4.000
2.000
0
-2.000
-4.000
-6.000
-4.765 -4.306
-3.013 -3.511 -3.586
-6.464
-8.000
-3.453
-4.251
-4.838
-5.584
-4.574
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
11m
Importazioni dall'Algeria
Il gas naturale
pesa per il 90%
sul valore delle
importazioni
italiane
Esportazioni verso l'Algeria
Saldo
I dati preliminari relativi al periodo gennaio–novembre 2010, pur
confermando le posizioni dell’Italia, rivelano un aumento del 29% del
controvalore delle importazioni italiane, rispetto allo stesso periodo del
2009, e un aggravio del deficit a 4.574 milioni di Euro.
Le importazioni italiane nel 2009 risultavano dominate dal gas naturale
(90% del controvalore), seguito dai prodotti derivati dalla lavorazione del
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
16
petrolio (5,5%), dal petrolio greggio (3%) e per il resto da metalli non
ferrosi, prodotti chimici, cuoio e pellami. Le principali esportazioni italiane
riguardava i macchinari, per un valore pari al 36,7% del totale dell’export.
Nella classifica del Rischio Paese, aggiornata da SACE a gennaio 2011, Il giudizio della
l’Algeria risulta mantenuta nella 3a categoria di rischio su sette (0 rischio SACE e di
minore; 7 maggiore), ovvero di rischio medio. Nonostante a partire dal altri istituti
2009 l’Algeria abbia assunto una politica maggiormente restrittiva nei
confronti degli investimenti esteri nel paese, volta a proteggere gli interessi
economici nazionali e promuovere le imprese algerine, le condizioni di
assicurabilità del rischio sovrano e bancario sono di apertura senza
condizioni, considerata la regolarità storica dei pagamenti algerini.
Nel maggio 2010, invece, la compagnia francese di assicurazioni e crediti
all’esportazione COFACE ha posto l’Algeria “sotto sorveglianza negativa”.
La presenza italiana in Algeria a fine 2009 contava circa 155 società. Le Le imprese italiane
principali imprese che operano stabilmente nel paese appartengono in Algeria
principalmente ai settori dell’energia e delle costruzioni (Ansaldo, ABB
Solutions, Enel, Eni, Nuovo Pignone, Saipem, CMC, Garboli-Conicos,
Astaldi, Bencini C., Condotte, Pizzarotti, Todini, Trevi, ecc.).
Anche a seguito dell’inasprimento delle disposizioni algerine in materia
commerciale e di investimenti esteri, nel 2009 le imprese italiane hanno IDE italiani
al primo posto nel
ottenuto appalti pubblici per un totale di 5,5 miliardi di Euro (tuttavia in
paese, nel 2009
diminuzione del 30% rispetto al 2008), e sono comunque rimaste al primo
posto negli investimenti esteri in Algeria.
Investimenti Diretti in Algeria nel 2009
(Milioni di dollari)
203
Altri Paesi
18
Giappone
24
Germania
35
Russia
Paesi Arabi
62
Canada
62
120
Danimarca
146
Cina
286
Norvegia
311
Spagna
323
USA
398
UK
422
Italia
0
100
200
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
300
400
500
17
Profilo del Presidente della Repubblica
S.E. Abdelaziz Bouteflika
Abdelaziz Bouteflika è nato il 2 marzo 1937 a Oujida, città del Marocco al
confine con l'Algeria. Nel 1956, è entrato nel Fronte di Liberazione
Nazionale (FLN) che ha guidato la guerra d’indipendenza dalla Francia. In
quegli anni conobbe Houari Boumedienne, allora comandante delle forze
indipendentiste e futuro Presidente della Repubblica algerina.
A 25 anni fece parte del governo di Ben Bella, primo Presidente
dell'Algeria indipendente, come Ministro della Gioventù.
Dal 1965 al 1979, Bouteflika assunse la posizione di Ministro degli Esteri
nel governo di Boumedienne (che aveva spodestato Ben Bella con un colpo
di Stato).
Nel 1995, la Giunta Militare algerina gli offrì la Presidenza della
Repubblica, ma egli rifiutò lasciando spazio a Liamine Zeroual, che fu
eletto con una votazione popolare. Successivamente i militari, entrati in
conflitto con Zeroual, lo scelsero come candidato unico alla Presidenza e
nel 1999 Abdelaziz Bouteflika venne eletto per la prima volta Presidente.
Nell’aprile 2004 e 2009 è stato rieletto ad ampia maggioranza per un
secondo e terzo mandato (quest’ultimo scadrà nel 2014).
Nel settembre 2005, un Referendum popolare ha approvato la “Carta per la
Pace e la Riconciliazione” proposta da Bouteflika, dando quindi pieno
consenso alla sua politica di pacificazione nazionale.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
18
Profilo del Primo Ministro
S.E. Ahmed Ouyahia
Ahmed Ouyahia è nato il 2 luglio 1952 a Tizi-Ouzou, capoluogo
dell’omonima Provincia berbera.
Diplomato presso l'Ecole Nationale d'Administration (1975), ha intrapreso
la carriera diplomatica ricoprendo funzioni di Consigliere presso alcune
ambasciate e missioni all’estero e all’ONU (1981-1989), fino a ricoprire la
carica di Ambasciatore (1992-93) e quella di Segretario di Stato per la
Cooperazione e gli Affari Maghrebini (1994).
Dopo aver assunto la funzione di Direttore del Gabinetto della Presidenza
della Repubblica, nel 1995 è stato nominato Primo Ministro, carica che ha
mantenuto fino al dicembre 1998.
Fin dal 1999, ricopre la carica di Segretario Generale del Partito
Rassemblement National Démocratique (RND).
Tra il 1999 e il 2003, ha assunto la carica di Ministro di Stato e di Ministro
della Giustizia, ricoprendo poi nuovamente la carica di Primo Ministro dal
maggio 2003 al 2006.
Dal novembre 2008, ha nuovamente assunto la nomina di Primo Ministro.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
19
Abdelaziz Belkhadem
Ministro di Stato
con funzione di Rappresentante della Presidenza
Abdelaziz Belkhadem è nato nel 1945 a Tiaret. La sua vita politica si è
sviluppata all’interno del Fronte di Liberazione nazionale (FLN).
Nel 1977 è stato eletto deputato alla prima Assemblea Popolare Nazionale,
di cui è stato anche Presidente nel 1990.
Si oppose fermamente all’annullamento delle elezioni parlamentari della
fine del 1991, che al primo turno avevano fatto registrare la clamorosa
vittoria degli integralisti del FIS. Vedeva infatti nel FIS un potenziale
elemento di stabilità.
Nel 2000 divenne Ministro degli Esteri, posizione che lasciò nel 2004 per
assumere quella di Segretario Generale del FNL.
Ha ricoperto la carica di Primo Ministro tra maggio 2006 - novembre 2008,
quando è stato sostituito da Ahmed Ouyahia.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
20
Profilo del Ministro dell’Energia e delle Miniere
Dr. Mr. Youcef YOUSFI
Youcef Yousfi è nato il 2 ottobre 1941 a Batna, nella regione nord orientale
dell’Algeria, nota per le montagne dell’Aurès.
Diplomatosi in ingegneria presso l’Ecole Nationale Supérieure des
Industries Chimiques francese, nel 1973 ha ottenuto un dottorato di ricerca
in fisica presso l'Università di Nancy, in Francia. Ha iniziato la sua carriera
come docente di ingegneria chimica presso l'Ecole Nationale Polytechnique
di Algeri, divenendo in seguito Direttore dell'Istituto di Chimica e
Responsabile degli affari petroliferi presso il Ministero dell'Industria e
dell'Energia.
Nel 1985, divenne Direttore Generale della compagnia petrolifera
Sonatrach, dove in precedenza aveva servito come Direttore Responsabile
del Marketing.
Nel 1996 venne nominato, dal Presidente Liamine Zeroual, Ministro
dell'Energia e delle Miniere, e nel 1997 fu eletto al Consiglio della Nazione
(camera Alta) nella lista del partito RND.
Tra il 1988 e il 1999, ha presieduto l'Organizzazione dei Paesi Esportatori
di Petrolio (OPEC), assumendo poi la carica di Ministro degli Esteri e di
Ministro delegato Capo di Gabinetto del Governo di Ali Benflis.
In seguito è stato Ambasciatore in Canada (2001-2005), Rappresentante
permanente presso le Nazioni Unite (2006-2008) e Ambasciatore a Tunisi
(2008-2010).
Dal 2010 ricopre la carica di Ministro dell’Energia e delle Miniere, in
sostituzione di Chakib Khelil che aveva ricoperto la carica fin dal 1999.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
21
Profilo del Presidente Direttore Generale
della Sonatrach
Nordine Cherouati
Nordine Cherouati è nato il 9 settembre 1948 a Fouka, città costiera ad
ovest di Algeri, nella Provincia di Tipaza.
Laureato in Ingegneria presso l'Ecole Nationale Polytechnique di Algeri nel
19071, ha prestato servizio nella Sonatrach fino al 1980.
Successivamente ha svolto l’incarico di Direttore presso il Ministero
dell'Energia e Industria Petrolchimica (1980-1990), di Capo di Gabinetto
presso il Ministero dell'Industria e delle Miniere (1992-1994), di
Consigliere presso la Direzione Generale della Sonatrach (1995-1996)
Dal 1996 al 1999 è stato Presidente della società NAFTAL, divenendo poi
nel 2000 Segretario Generale del Ministero dell'Energia e delle Miniere e
CEO della società mista Mariconsult (Sonatrach -ENI) in Italia e
Amministratore Delegato della Trans-Mediterranean Pipeline Company dal
2002 al 2005.
Dal novembre 2005 è stato Presidente del Comitato di Direzione
dell’Autorità di Regolamentazione degli Idrocarburi (HRA) fino a maggio
2010, quando è stato nominato Presidente e Direttore Generale della
Sonatrach.
La sua nomina è avvenuta dopo che in febbraio il Presidente Bouteflika
aveva azzerato il vertice del gruppo petrolifero Sonatrach, rimuovendo con
apposito decreto l’amministratore delegato del gruppo (Mohamed Meziane)
e quattro vice presidenti dalle loro cariche, con l’accusa di corruzione e
appropriazione indebita.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
22
QUADRO ENERGETICO
Bilancio Energetico Nazionale
Secondo i dati della IEA, la produzione di energia primaria dell’Algeria nel
2008 ammontava a 162 milioni di tonnellate di petrolio equivalente, con il
maggior contributo fornito dal petrolio (54,4%) e il gas naturale (45,5%).
Il consumo complessivo delle fonti primarie (al netto dei bunkeraggi e delle
variazioni degli stock) risultava di poco superiore a 37 milioni di TEP, ed
era coperto per il 60,6% dal gas naturale, il 36,9% da petrolio e suoi
derivati, il 2,2% dal carbone d’importazione e per il restante 0,3%
dall’energia idroelettrica, le altre fonti rinnovabili e le biomasse.
Le esportazioni nette, circa 126 milioni di TEP, erano costituite
essenzialmente dal petrolio e i suoi derivati (59%) e dal gas naturale (41%).
Consumi interni
sostenuti dal gas
Esportazioni di
petrolio e derivati
prevalenti rispetto
al gas
IL BILANCIO DELL’ ENERGIA PRIMARIA NEL 2008
(Milioni di tonnellate equivalenti petrolio – TEP)
162,0
170
150
125,6
130
110
90
70
50
37,1
30
1,9
10
-10
Produzione
Petrolio e prodotti
Importazioni
Gas Naturale
Esportazioni
Carbone
Consumo
Primario Totale
Idroelettrico
Rinnovabili
La distribuzione degli usi finali dell’energia (23,4 milioni di TEP, dopo le
trasformazioni, gli autoconsumi e le perdite) vedeva al primo posto il
settore residenziale (43%), seguito dai trasporti (29%), usi industriali (19%)
e altri impieghi non energetici (9%). Nel 2009, secondo un comunicato del
Ministero dell’Energia algerino il consumo lordo di energia primaria ha
registrato un incremento del 4,7%, rispetto al 2008, mentre per i consumi
finali interni si è verificato un aumento del 6%.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
23
Usi finali dell’energia
prevalenti nel settore
residenziale e
nel trasporto
Petrolio
Riserve e Produzione
Il potenziale
delle riserve
di idrocarburi
rimane elevato
Le riserve provate di petrolio dell’Algeria sono stimate in 12,2 miliardi di
barili (fine 2009). Le potenzialità tuttavia sono certamente maggiori, tenuto
conto che il Paese è non è stato ancora completamente esplorato. Degli
1,5 milioni di kmq appartenenti alla superficie del “Domaine Minier
Hydrocarbures National” l'area effettivamente occupata dalle attività di
esplorazione e produzione nel 2009 riguardava soltanto il 51%, con il
restante 49% ancora libero.
Ripartizione delle riserve di idrocarburi dell’Algeria
24,0%
Petrolio
Alltri liquidi
64,0%
12,0%
Gas naturale
I bacini sedimentari, che coprono all’incirca il 60% della superficie del
Paese, si distinguono in due categorie: quelli della piattaforma sahariana
(Ahnet, Bechar, Berkine, Illizi, Mouydir, Reggane, Timimoun e Tindouf) e
quelli ubicati nel Nord del Paese (Cheliff Basin, High Plateau, Hodna
Basin, Saharan Atlas Basin, South East Constantine Plateau e Tellian Atlas
Basin).
Densità di pozzi La densità di perforazione in Algeria risulta di 13 pozzi esplorativi per
esplorativi inferiore 10.000 kmq, rispetto a una media mondiale di 100 pozzi, e di 500 pozzi in
alla media mondiale Nord America.
Alla fine degli anni ’50 venne avviata la produzione nei campi “giant” di
Hassi Messaoud e Zarzaitine e le attività di perforazione raggiunsero la
massima intensità agli inizi degli anni ‘60. Tuttavia, gli effetti della
nazionalizzazione negli anni ‘70 e l’introduzione delle quote OPEC negli
anni ‘80 condussero a una riduzione dell’esplorazione e della produzione.
Durante il periodo della guerra civile, molte compagnie straniere decisero di
ritirarsi, riprendendo poi progressivamente le attività a partire dal 2000.
L’Eni, presente nel Paese dal 1977, non ha mai interrotto le proprie attività.
Oggi il 67% delle riserve di petrolio e gas sono ubicate nei bacini dove si
trovano i due campi giganti di Hassi R’Mel (gas) e Hassi Messaoud (olio),
seguiti da quelli di Illizi (14%), Rhourde Nouss (9%), Ahmet Timimoun
(4%) e Berkine.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
24
I principali bacini sedimentari dell’Algeria
5°W
0°E
5°E
SPAIN
Mediterranean Sea
Madjerda
Basin
ALGIERS
Tellian Atlas
a
late
u
ia
u ni s
an/T
nA
Melrhir Trough
tl a s
TUNISIA
ar
Sah
gh
rou
ud T
o
Tilrhemt
n
Be
Uplift
MOROCCO
Bechar
Basin
30°N
hP
Ougarta Chain
Meharez-OuedHamous Uplift
Allal
High
Touggourt Uplift
Hassi
Messaoud
El Biod
High
Oued Mya
Basin
30°N
35°N
Hig
35°N
SudTellian Atlas
Hodna
Basin
Atlantic Ocean
Berkine
Basin
Timimoun Basin
Mouydir
Basin
ne
era
Idj pur
S
Den Berhous
Saddle
Reggane Basin
LIBYA
Amguid
Spur
Bjour
Sub-Basin
Ahnet Basin
Illizi
Basin
25°N
Tihemboka
Arch
25°N
Chellian
Basin
Tindouf Basin
10°E
MAURITANIA
ALGERIA
Hoggar Massif
MALI
20°N
20°N
NIGER
0 50 100
Km
200
5°W
0°E
5°E
10°E
Nel 2009, la perforazione di 80 pozzi esplorativi ha portato alla scoperta di Record di
16 strutture (di cui 10 ubicate nei bacini di Illizi e Berkine), facendo nuove scoperte
segnare un tasso di successo del 20%. Le rivalutazioni delle riserve sono nel 2010
ammontate a 140 milioni di TEP (di cui 68 petrolio, 67 gas e 5 condensati).
Nel 2010, sono state annunciate 29 nuove scoperte, massimo storico
annuale degli ultimi 25 anni.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
25
A partire dal 2002 la produzione di petrolio e altri liquidi ha segnato una
accelerazione arrivando a registrare nel 2007 un picco di oltre 2 milioni di
barili/giorno. Nel 2009, la produzione petrolifera si è attesta a 1,81 milioni
La produzione di barili/giorno, registrando una riduzione del 9% circa rispetto all’anno
petrolifera precedente, a causa del calo dei consumi internazionali e delle simultanee
nel 2009 politiche restrittive dell’OPEC. Circa il 54% della produzione petrolifera
algerina derivava dalle attività svolte in compartecipazione con le
compagnie petrolifere internazionali (joint venture della Sonatrach).
La produzione petrolifera (1996-2009)
Migliaia di barili giorno
2.000
1.600
1.200
800
400
0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Petrolio greggio e altri liquidi
La Legge sugli idrocarburi del 2005
La regolazione del
settore petrolifero
e il ruolo
della Sonatrach
A partire dal 2005, il settore petrolifero è stato investito da un serie di
cambiamenti dovuti all’approvazione di una nuova Legge sugli Idrocarburi,
che ha comportato la separazione del ruolo dello Stato da quello di
Sonatrach attraverso la creazione della “Agence de valorisation des
Hydrocarbures (ALNAFT)” per gestire i contratti del settore upstream e
della “Agence de Régulation des Hydrocarbures (ARH)”, ente regolatore
del settore downstream e del trasporto petrolifero.
Successivamente, nel 2006, il Governo algerino ha varato alcune modifiche
alla Legge sugli Idrocarburi, che hanno restituito alla Sonatrach il ruolo di
compagnia petrolifera di Stato con l’obbligo di detenere una partecipazione
di almeno il 51% nei nuovi progetti di esplorazione e produzione di petrolio
e gas naturale e in quelli di trasporto. E’ stata anche introdotta una “oil and
gas windfall tax” (tassa sui proventi straordinari e inattesi) che ha reso
meno remunerative le attività delle compagnie petrolifere internazionali.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
26
Nel corso del 2009, in osservanza alla nuova Legge, l'Agenzia Nazionale
"ALNAFT" ha messo a punto gli atti normativi relativi alla “Conservazione
e protezione di depositi acquiferi associati” mentre l’Autorità di
Regolamentazione "ARH" ha emanato nuove norme concernenti la
regolamentazione del trasporto, distribuzione e stoccaggio dei prodotti
petroliferi; le modalità di determinazione del prezzo di vendita del gas
naturale sul mercato interno; la fissazione dei prezzi di trasporto e le
disposizioni per la regolamentazione del libero accesso dei terzi alle
infrastrutture di trasporto degli idrocarburi.
Il 2009 è stato anche contrassegnato dalla firma di quattro nuovi contratti di
esplorazione mineraria (a seguito della prima gara lanciata nel 2008 dalla
ALNAFT nell’ambito della nuova legge mineraria) con le compagnie Eni
(permesso Kerzaz), British Gas (Guern El Guess), Eon-Rhurghaz (El Assel)
e Gazprom (Rhourde Yakoub), mentre nel gennaio 2010 altri tre contratti
esplorativi sono stati assegnati ai gruppi Total/Partex, PTTEP/CNOOC e
Repsol, a seguito della seconda gara indetta nel 2009 da ALNAFT.
Nuovi contratti
esplorativi
assegnati
nel 2009
Le infrastrutture per il trasporto del petrolio
La rete di oleodotti include principalmente le linee Hassi Messaoud-Arzew,
Hassi Messaoud–Skikda, Hassi Messaoud–Bejaia, B. Mansour-Algeri e
altre linee di trasporto dei condensati e del GPL da Hassi R’Mel ad Arzew.
L’Algeria dispone inoltre di sette terminali costieri per l’esportazione del
petrolio e dei condensati, ubicati ad Arzew, Skikda, Algeri, Annaba, Orano,
Bejaia, e inoltre utilizza il terminale marino di La Skhirra (in Tunisia) per
l’esportazione del suo greggio Zarzaitine.
Le esportazioni petrolifere
Le esportazioni algerine di petrolio, nel 2009, risultavano dirette soprattutto 50% export
in Nord America (52,6%) e in Europa (26,2%) e in minor misura in Asia petrolifero diretto
in Nord America
(16,7%) e in America latina (3,6%).
I quantitativi (1,44 milioni di b/g) riguardavano per lo più petrolio (748 Algeria terzo
mila b/g), condensati (255 mila b/g), prodotti petroliferi (234 mila b/g) e esportatore mondiale
GPL (203 mila b/g). L’Algeria è il terzo esportatore mondiale di GPL, dopo di GPL
l’Arabia Saudita e il Qatar.
Circa un terzo delle esportazioni di greggio “sweet” algerino viene spedito
nelle raffinerie degli Stati Uniti, dove è impiegato per alleggerire greggi più
pesanti e troppo ricchi di zolfo.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
27
Infrastrutture per il trasporto del petrolio e del gas naturale
3°W
0°E
3°E
6°E
9°E
SPAIN
Mediterranean Sea
Skikda
ttei
Ma
o
c
i
nr
D E line
ME pipe
S
as
AN
TR 48" g aly
t
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2 eria I
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33°N
MOROCCO
42" gas
to Isser
I
LS
GA
d
e
e
nn elin
pla s pip
ga Italy
to
36°N
36°N
Arzew
Oran
Beni
Saf
33°N
Beni Mansour
4 x gas
2 x LPG
to Arzew
Annaba
Bejaia Juel
ALGIERS
HASSI R'MEL
HASSI MESSAOUD
48" gas
30°N
In Salah gas pipeline
GASSI TOUIL
MLE
LIBYA
RHOURDE NOUSS
KRECHBA
IN SALAH
DEVELOPMENT
TEGUENTOUR
REG
30°N
ALGERIA
Oil, Gas, Condensate
LPG pipelines
ALRAR
TIN FOUYETABANKORT
27°N
27°N
IN AMENAS
0
50
3°W
100
Km
200
0°E
3°E
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
6°E
9°E
28
Il greggio algerino più noto, per leggerezza (grado API° 44,5) e basso Il Saharan Blend
contenuto di zolfo (0,05%), è il Saharan Blend, il cui prezzo ufficiale viene principale marker
fissato mensilmente dalla Sonatrach con riferimento al prezzo del Brent algerino
datato, aumentato di un premio di qualità ( stabilito in 1,35 $bbl, per il mese
di marzo 2011). A differenza dei Paesi esportatori del Golfo, la Sonatrach
consente ai propri clienti di rivendere il greggio liberamente sul mercato
spot e anche le società straniere produttrici sono autorizzate a
commercializzare le loro quote (equity oil) su qualsiasi destinazione.
Nel 2009 il prezzo medio del Saharan Blend si è attestato a 61,8$/bbl,
riportando una diminuzione del 38% rispetto al 2008 (99,2$/bbl)
Nel 2009 l’Italia ha importato soltanto 451 mila tonnellate di petrolio
algerino, quantitativi molto modesti rispetto alle importazioni totali italiane
dei committenti nazionali (appena 0,7% del totale) e notevolmente inferiori
ad esempio rispetto agli approvvigionamenti di greggi libici ed egiziani.
La diminuzione trova plausibili spiegazioni nel fatto che il greggio algerino
trova spesso una collocazione economica più vantaggiosa sul mercato
internazionale e che nelle raffinerie dotate di elevata capacità di
conversione si preferisce, quando più conveniente, utilizzare greggi più
pesanti (che normalmente sono meno costosi).
In calo anche le importazioni di prodotti petroliferi, che nel 2009 hanno
riguardato circa 120 mila tonnellate di semilavorati, 125 mila tonnellate di
prodotti (virgin nafta, carboturbo, olio comb.) e 608 mila tonnellate di GPL.
L’Italia, insieme alla Spagna, è comunque uno dei maggiori acquirenti del
GPL algerino sul mercato del Mediterraneo.
Importazioni petrolifere dell’Italia dall’Algeria
(Migliaia di tonnellate)
5.000
4.500
4.000
Altri
3.500
Olio Comb.
3.000
Jet kero
2.500
V. Nafta
2.000
GPL
1.500
Semilavorati
1.000
Petrolio
500
0
2005
2006
2007
2008
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
2009
29
Le importazioni
italiane di greggio
in diminuzione
sono modeste
Tra i prodotti
petroliferi importati
prevale il GPL
Raffinazione e petrolchimica
Capacità di L’Algeria possiede quattro principali raffinerie, situate a Skikda, Algeri,
raffinazione Arzew e Hassi Messaoud, con una capacità di distillazione primaria
export oriented complessiva di circa 638.000 barili/giorno. Un altro piccolo impianto da
14.000 barili/giorno è localizzato ad Adrar. Tutte le raffinerie sono
controllate e gestite dalla Sonatrach.
I progetti Nel 2009, presso la raffineria di Skikda è entrata in esercizio una nuova
di upgrading unità di Topping che ha aumentato le rese di produzione di GPL, nafta e
delle raffinerie gasolio. I programmi di upgrading del settore hanno subito uno stallo alla
fine del 2009, a causa dello scandalo finanziario che ha travolto i vertici di
Sonatrach e successivamente il Ministro per l’Energia, Chetib Khelil.
Revamping della
raffineria di Algeri
assegnato a Technip
Soltanto nel settembre 2010 la Sonatrach ha assegnato il suo primo
contratto dell’anno, scegliendo la francese Technip SA per riabilitare la
raffineria di Algeri (920 mila $), innalzando la sua capacità da 2,7 a 3,6
milioni di t/a .
Nel 2009 la produzione di prodotti raffinati delle raffinerie algerine è stata
pari a 22,4 milioni di tonnellate, con un aumento del 4,2% rispetto al 2008.
I nuovi piani Tra i piani previsti dalla Sonatrach per i prossimi 3-4 anni rientrano un
della raffinazione hydrocracking etano da 1,4 milioni di tonnellate anno da realizzare ad
per il 2015 Arzew (investimento previsto 4,46 MD$) e una nuova raffineria a Tiaret da
15 milioni di tonnellate anno (investimento previsto 8,81 MD$).
Petrolchimica
in crescita
nel 2009
Nuovi impianti
ammoniaca/urea
saranno ultimati
nel 2012
La qualità speciale del petrolio e dei condensati algerini sono un
presupposto ideale per sviluppare un apparato di raffinazione e
petrolchimico in grado di rispondere a elevati requisiti qualitativi,
considerata l’ampia gamma di feedstocks disponibili, come etano, GPL,
nafta e aromatici.
La produzione algerina di prodotti petrolchimici è aumentato in misura
significativa nel corso del 2009, passando da 332 mila tonnellate (2008) a
377 mila tonnellate, con un aumento del 13%.
Tra i nuovi investimenti, già in corso avanzato di costruzione, si segnalano
il Primo Complesso Ammoniaca (1,45 milioni di t/a) e Urea (1,1 milioni di
t/a) di Arzew (investimento 1,9 MD$, completamento previsto per agosto
2011) e il Secondo Complesso Ammoniaca (1,3 milioni di t/a) Urea (1,1
milioni t/a) sempre ad Arzew (investimento 3 MD$, data fine lavori luglio
2012). Nel 2009 era inoltre in corso la realizzazione di nove dissalatori.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
30
Gas naturale
Riserve e Produzione
Le riserve provate di gas naturale dell’Algeria sono stimate in circa 4.500
miliardi di metri cubi (2,4% circa delle riserve mondiali). Le riserve non
convenzionali (shale gas) potenziali potrebbero essere sei volte superiori
(oltre 28.000 miliardi di mc, secondo dichiarazioni rilasciate dal Ministro
dell’Energia durante una conferenza del CERA del marzo 2011).
Le riserve
convenzionali e il
potenziale dello
shale gas
La produzione commerciale di gas naturale nel 2009 ha superato gli 81
miliardi di metri cubi, ponendo il Paese all’ottavo posto nella graduatoria L’Algeria ottavo
mondiale dei produttori di gas. Il maggiore campo a gas naturale produttore mondiale
dell’Algeria è quello di Hassi R-Mel, scoperto nel 1956. Il resto della di gas naturale
produzione proviene da campi situati più a sud o nel sud-est, come Rhoude
Nouss, oppure In Amenas, In Salah, Ohanet e Gassi Touil che sono stati
sviluppati più di recente.
Consumi interni ed esportazioni
I consumi nel 2009 sono state pari a 26,7 miliardi di metri cubi, prelevati
principalmente dalla Sonelgaz, che è il principale distributore del gas sul Secondo
mercato interno. In coerenza con l’obiettivo di ridurre la sua dipendenza dal consumatore
petrolio, l’Algeria ha sviluppato gli impieghi del gas e oggi rappresenta il africano di gas
secondo consumatore di gas naturale del continente Africano (dopo
l’Egitto).
Produzione, consumi ed esportazioni di gas naturale
(Miliardi di metri cubi)
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Produzione
Consumi
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
Esportazioni
31
Terzo fornitore Nel 2009, le esportazioni complessive di gas sono state pari a 52,7 miliardi
di gas naturale di metri cubi, rappresentate per 31,8 mld mc da gas naturale e per 20,9 mld
all’Europa mc da gas naturale liquefatto (GNL). Il paese è il terzo fornitore di gas
naturale dell’Unione Europea dopo la Russia e la Norvegia.
Le esportazioni in Europa avvengono attraverso due gasdotti che varcano il
Mediterraneo e lo Stretto di Gibilterra: il Trans-Mediterraneo diretto in
Italia, attraverso la Tunisia, e il Maghreb-Europa (MEG), che si dirige verso
la penisola iberica attraversa il Marocco. Un terzo gasdotto, che raggiunge
direttamente la Spagna (MEDGAZ), è in procinto di dare inizio al trasporto
nel 2011. Le esportazioni di GNL si avvalgono invece dei terminal di
liquefazione e caricamento di Skikda e Arzew, ove sono in corso lavori di
ampliamento della rispettive capacità, attraverso un nuovo treno di
liquefazione a Skikda (4,5 milioni di tonnellate, fine lavori prevista a
maggio 2012) e un nuovo treno di liquefazione ad Arzew (4,7 milioni di
tonnellate, fine lavori previsti a dicembre 2012).
Italia principale
acquirente gas
algerino
Gli impegni di approvvigionamento dell’Italia in essere confermano
comunque il nostro paese come principale acquirente del gas algerino (22,7
miliardi di metri cubi importati nel 2009, di cui 21,4 mld mc trasportati via
tubo e 1,3 mld mc ricevuti dal terminal GNL di Panigaglia).
Importazioni di gas naturale e di GNL dell’Italia dall’Algeria
(Miliardi di metri cubi equivalenti)
30
27,5
27,5
24,6
25
26,0
22,7
20
15
10
5
0
2005
2006
2007
Gas naturale
2008
2009
GNL
Parallelamente l’Algeria risulta il primo fornitore di gas dell’Italia, davanti
alla Russia, con una quota che tuttavia nel periodo 2005-2009 si è ridotta
all’incirca dal 37% al 32%, per via della maggiore diversificazione seguita
all’arrivo (2004) in Italia del gas libico portato dal gasdotto GreenStream.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
32
La capacità odierna algerina di esportazione di gas si aggira sugli 85
miliardi di metri cubi/anno. Se saranno realizzati tutti i programmi previsti
potrebbe superare 100 miliardi di mc/anno già dopo il 2015. L’opportunità
del paese di aumentare le esportazioni fino a tale livello potrebbe tuttavia
essere influenzata dall’aumento dei fabbisogni interni di gas.
Un rapporto del luglio 2010 della Commission de Régulation de l'Electricité
et du Gaz (CREG), ha lanciato un allarme sul rischio che, tra un decennio
circa, possa verificarsi una potenziale carenza di gas per l’esportazione, a
causa dell’aumento dei fabbisogni interni e dell’abuso, negli ultimi anni,
dello sfruttamento di giacimenti come Hassi R'Mel, Alrar e Stah, che non è
stato accompagnato parallelamente da un appropriato flusso di investimenti
(peraltro addossando esplicitamente la responsabilità di un tale eventuale
disastro agli ex-manager della Sonatrach e all’ex Ministro dell’Energia
Chakib Khelil, che sono stati tutti licenziati dal Presidente Bouteflika). In
ottobre tuttavia, il CREG ha ridotto le proprie previsioni sull’evoluzione
della domanda nazionale di gas al 2019, che sono basate su tre possibili
scenari. In quello meno probabile la domanda è proiettata a 42 miliardi di
mc nel 2019 (+4,3% annuo); in quello intermedio a 45 mld di mc (+5%
annuo); mentre nello scenario ritenuto più probabile la domanda è stimata
in 55 miliardi di mc (+7,1% annuo), ovvero il doppio dei consumi 2009.
Capacità
dell’infrastruttura
per l’export di gas
in crescita
Le previsioni
sulla domanda gas
della Commissione
di Regolazione
Il sistema Trans-Mediterraneo (TRANSMED)
A seguito di un potenziamento completato nel 2008, la capacità di trasporto
del Transmed è stata ampliata a 33,5 miliardi di metri cubi/anno.
Il sistema comprende due linee (370km., diametro 48”) che attraversano la
Tunisia da Oued Saf Saf, al confine con l’Algeria, a Cap Bon, sulla costa
del Mediterraneo; questa sezione del Sistema Transmed è gestita dalla
Trans Tunisian Pipeline Company (TTPC). Cinque gasdotti di 155km.,
diametro 20”/26”, per l’attraversamento del Mediterraneo (fino a una
profondità max. di circa 600 metri) da Cap Bon a Mazara del Vallo; questa
sezione è gestita dalla Trans-Mediterranean Pipeline Company Limited
(TMPC), società paritetica tra Eni e Sonatrach. A monte dei gasdotti della
TTPC, una linea di 550km., gestita dalla Sonatrach, trasporta il gas naturale
dal giacimento algerino di Hassi R’Mel fino a Oued Saf Saf. A valle dei
gasdotti della TMPC, un gasdotto di 1.470km, gestito dall’Eni, attraversa
l’Italia da Mazara del Vallo fino a Minerbio (Bologna).
Capacità Transmed
potenziata a 33,5
miliardi mc,
nel 2008
Gasdotto Maghreb-Europa (MEG)
Nel 2004 la capacità del gasdotto è stata ampliata da 8 a 11,5 miliardi di
Capacità MEG
metri cubi/anno (di cui 9 mld a disposizione della spagnola Gas Natural e 11,5 miliardi di mc
2,5 a disposizione della portoghese Transgas). Il gasdotto di 1.610Km.,
trasporta gas algerino dal campo di Hassi R’Mel in Spagna e Portogallo.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
33
E’ costituito da cinque sezioni: un tratto di 515km. da Hassi R’Mel al
confine con il Marocco; un tratto di 522km. dal confine tra l’Algeria e il
Marocco e lo stretto di Gibilterra; un tratto di 45km. che attraversa lo stretto
di Gibilterra, dove raggiunge una profondità massima di circa 425 metri; un
tratto di 269km dalla costa spagnola a Cordoba, dove si inserisce nella rete
di trasmissione spagnola del gas naturale e in una bretella per il Portogallo.
Gasdotto Algeria-Spagna (MEDGAZ)
La condotta è stata ultimata nel 2009 e ha una capacità di trasporto di 8
Gasdotto Medgaz
ultimato nel 2009 miliardi di metri cubi all’anno. La sezione offshore del gasdotto, che
capacità: 8 mld mc attraversa il Mediterraneo tra le località di Beni Saf (Algeria), dove arriva
il gasdotto proveniente da Hassi R’Mel e la località di Almeira (Spagna), ha
una lunghezza di 210 chilometri e raggiunge una profondità di 2.160 metri.
Il consorzio promotore dell’iniziativa è costituito da Sonatrach (36%),
Cepsa (20%), Iberdrola (20%), Endesa (12%) e Gaz de France/Suez (12%).
In linea con le predette quote di partecipazione, la Sonatrach ha sottoscritto
accordi di fornitura del gas naturale con Cepsa, Iberdrola, Endesa e Gaz de
France, riservandosi una capacità di trasporto di 2,88 miliardi di metri
Probabile start-up cubi/anno. L’avvio delle forniture alla Spagna, inizialmente previsto per il
delle forniture 2009, non è ancora iniziato (sebbene fin dall’agosto 2010 siano state
nel 2011 completate tutte le prove tecniche di trasporto), probabilmente a causa della
ridotta domanda di gas nel paese e a livello internazionale. Recentemente,
la parte algerina ha annunciato come imminente lo start-up delle forniture.
Progetto Algeria-Sardegna-Italia (gasdotto GALSI)
Il progetto GALSI prevede la costruzione di un gasdotto lungo circa 860
chilometri e con capacità iniziale di 8 miliardi di metri cubi/anno. Il
OK Commissione gasdotto dalla località di El-Kala in Algeria dovrebbe raggiungere la
Impatto Ambientale Sardegna a Porto Botte, attraversare l’isola fino ad Olbia e proseguire poi
per progetto GALSI verso l’Italia peninsulare, a Piombino. Partecipano all’iniziativa la
Sonatrach (41,6%), Edison (15,6%), Enel (11,6%), Hera (11,4%) oltre alla
Regione Sardegna (10,4%) attraverso la finanziaria Firs.
Il progetto nel marzo 2011 ha ottenuto le approvazioni ministeriali relative
alla Valutazione Impatto Ambientale (VIA). La sua realizzazione è prevista
per il 2014.
Il Presidente francese Sarkozy, durante una sua recente visita in Corsica, ha
auspicato una possibile estensione del gasdotto anche nell’isola francese.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
34
Settore Elettrico
La generazione elettrica in Algeria è basata principalmente sul gas naturale La crescita del
(97% circa). Nel 2009, il Parco nazionale di generazione si è rafforzato con parco elettrico
l’entrata in esercizio di otto nuove centrali, con una potenza complessiva di basata sul gas
circa 3,49GW, che ha portato la capacità installata a un totale di 10.380
MWe. Circa il 72% della capacità installata appartiene all’operatore
pubblico Sonelgaz, mentre il restante 28% è di proprietà di produttori
indipendenti privati.
Inoltre, nel paese sono in corso lavori relativi alla costruzione di altre 15
nuove centrali per una potenza complessiva di circa 4.100 MW, che
dovrebbero entrare in servizio entro il 2012, portando il totale della potenza
complessiva installata a 14.600 MWe .
Nel 2009, la produzione totale di energia elettrica ha raggiunto 42,8 TWh, Aumento della
facendo registrare un aumento del 7% rispetto al 2008 (40 TWh), che produzione
riflette la crescita sostenuta della richiesta interna. L’incremento della nelle centrali IPP
produzione è completamente riconducibile al maggior apporto degli
operatori indipendenti, a fronte di una riduzione della generazione delle
centrali della Sonelgaz.
La generazione elettrica in Algeria
Miliardi di TWh
50
TWh
40
11,0
16,0
29,0
26,8
2008
2009
Generazione elettrica
+ 7% nel 2009
a 42,8 TWh
30
20
10
0
Sonelgaz
Indipendenti
La Sonelgaz è la compagnia di Stato che opera anche nei comparti della Ruolo preminente
della Sonelgaz
produzione, trasporto e distribuzione di elettricità, oltre che in quelli del nella distribuzione
trasporto e distribuzione del gas naturale.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
35
La compagnia riveste un ruolo fondamentale nell’economia del Paese in
quanto distribuisce energia elettrica a circa 6,6 milioni di utenze private
(2009) e gas naturale a circa 2,9 milioni di utenti.
La sua rete di trasmissione e distribuzione di elettricità (alta, media e bassa
tensione) a fine 2009 aveva raggiunto 271 mila km, con un incremento di
oltre 7.600 km (+3%) rispetto al 2008, facendo registrare un tasso di
elettrificazione nazionale del 98%.
Probabile raddoppio
del fabbisogno
elettrico nel 2019
La Commission de Régulation de l'Electricité et du Gaz (CREG) prevede
per il 2019 un fabbisogno di elettricità di circa 83 TWh.
Alla fine del 2010, il Presidente Bouteflika ha ordinato al Governo di
presentare al Consiglio dei Ministri, nel 2011, un "Piano nazionale di
sviluppo delle energie rinnovabili" e il Ministro dell’Energia Youcef Yousfi
ha annunciato nel gennaio scorso l’obiettivo di ottenere il 40%
dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2020.
L’Agenzia NEAL
per le fonti
rinnovabili
Nel paese sono circa una sessantina i progetti nel campo delle fonti
rinnovabili. Nel febbraio 2011 è stato assegnato un contratto da 300 milioni
di euro a un produttore tedesco per la realizzazione di una fabbrica di
moduli fotovoltaici. I progetti più importanti sono promossi dall’Agenzia
algerina per le fonti rinnovabili “New Energy Algeria-NEAL”, nata nel
2002 da una joint venture paritetica tra Sonatrach e Sonelgaz.
La NEAL sta realizzando una centrale ibrida a ciclo combinato a gas e
solare (da 150/25 MW) ad Hassi R’ Mel, il cui completamento è previsto
per il 2016.
I suoi ulteriori piani riguardano un progetto ibrido eolico-fotovoltaicodiesel à Timimoun e una seconda centrale ibrida a ciclo combinato gas/
solare a concentrazione a El Meghaïr, abbinata a un dissalatore di acqua
salmastra, che dovrebbero essere realizzate entro il 2018.
Potenziale di
generazione solare
stimato dalla IEA
in 162 TWh
Il potenziale solare in Algeria è certamente elevato, con una insolazione
media che può arrivare a 3.900 ore/anno nel deserto del Sahara. Il Paese è
quindi un partner ideale per la Desertec Industrial Initiative (DII) nata nel
2009 con l’obiettivo di fornire il 15% del fabbisogno di energia elettrica
dell'Europa entro il 2050 (con investimenti stimati in 400 miliardi di euro
nei paesi del Medio Oriente e Nord Africa). Secondo l'International Energy
Agency il paese avrebbe la possibilità di produrre almeno 162TWh di
energia elettrica da fonte solare.
Tuttavia, il Governo potrebbe essere restio ad accogliere investimenti
stranieri in grandi iniziative (come Desertec), in quanto prioritariamente
mira a favorire i progetti fatti in casa da società algerine. L’installazione di
nuova capacità di generazione export-oriented nel paese poi sarebbe
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
36
impraticabile senza un parallelo sforzo di potenziamento e
ammodernamento della rete di trasmissione algerina (lunga circa 18.000
km) e dei suoi collegamenti internazionali con gli atri paesi del Maghreb e
con l’Europa.
In tale situazione, la Commissione Europea si è impegnata, anche attraverso
recenti finanziamenti, affinché l'Associazione dei Regolatori del
Mediterraneo (Medreg) possa dare supporto e assistenza all’integrazione
dei mercati elettrici di Algeria, Marocco e Tunisia, nell’ambito del progetto
“Integration of Electricity Markets of Maghreb Countries” (IMME) avviato
nel giugno 2010 dal Commissario europeo per l'Energia insieme ai Ministri
dell'Energia dei tre paesi sopracitati, che potrebbe essere di grande utilità
per le future interconnessioni tra l’Italia e il Nord Africa.
WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011
37
Sostegno europeo
all’integrazione dei
mercati elettrici
del Maghreb

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