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I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL’ESTERO AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Il Rapporto è integralmente scaricabile da: www.scenari-immobiliari.eu - www.real-value.it Questo Rapporto è stato realizzato da: Paola Gianasso (prima parte) e Studio Casadei: Gottardo Casadei, Roberta Gabucci, Francesca Spanò (seconda parte) Coordinamento redazionale di Graziella Gianquinto SCENARI IMMOBILIARI è un marchio registrato. Tutti i diritti riservati. VIALE LIEGI, 14 – 00198 ROMA – TEL. 06/8558802 – FAX 06/84241536 VIA BERTINI, 3/A – 20154 MILANO - TEL. 02/33100705 – FAX 02/33103099 GALLERIA PASSARELLA, 1 – 20122 MILANO – TEL. 02/36564523 – FAX 02/36564523 WEB: www.scenari-immobiliari.eu - www.forumscenari.it - www.real-value.it E-MAIL: [email protected] - [email protected] Rapporto edito nel mese di novembre 2016. Rapporto realizzato con il contributo e la collaborazione delle seguenti Sgr: Amundi Real Estate Italia Bnp Paribas Reim Italy Castello Cdp Investimenti Coima Fabrica Immobiliare Generali Real Estate IDeA Fimit Investire Invimit Polis Fondi Immobiliari Prelios Ream Sorgente Torre ESTRATTO I PARTE Fondi immobiliari e Reit in Europa e nel resto del mondo 1. INTRODUZIONE Prosegue la fase di moderata espansione dell’economia mondiale iniziata verso la fine dello scorso anno e le previsioni sono di un recupero graduale anche nei prossimi mesi. I bassi tassi di interesse, il miglioramento delle condizioni dei mercati del lavoro e dei mercati immobiliari e la tenuta del clima di fiducia sostengono le prospettive per i Paesi avanzati, anche se l’incertezza generata da Brexit peserà sulla domanda nel Regno Unito e sugli investimenti in tutta Europa. Tra le economie emergenti, il graduale riequilibrio del sistema cinese comporterà un rallentamento dell’attività economica. La lenta moderazione della recessione in alcune grandi economie esportatrici di materie prime favorirà la crescita mondiale nei prossimi anni, anche se le prospettive rimangono modeste per la difficoltà di molti Paesi di fronteggiare l’inasprimento delle condizioni di finanziamento esterno e per l’attesa attenuazione dell’orientamento accomodante della politica monetaria negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti continuano a guidare la crescita economica mondiale, con un ritmo di sviluppo costante, sebbene più modesto rispetto al passato, grazie soprattutto al trend positivo dell’occupazione e dei mercati residenziali. Il prodotto interno lordo dovrebbe aumentare di circa il 2,2-2,5 per cento nel biennio 20162017, per poi rallentare nel 2018. Il tasso di crescita dell’economia cinese dovrebbe moderarsi gradualmente. Nel breve periodo la tenuta dei consumi e l’aumento della domanda di abitazioni, accompagnate dal mantenimento di condizioni monetarie accomodanti e di misure di stimolo fiscale, dovrebbero sostenere l’economia. A lungo termine, tuttavia, peseranno il prolungamento degli sforzi finalizzati al processo di riequilibrio dell’economia e le azioni volte a gestire i crediti deteriorati. Le prospettive per il Giappone rimangono modeste, almeno a breve termine, anche perché la produzione è rallentata dalle problematiche delle catene produttive in seguito al terremoto dello scorso aprile. Nel medio-lungo periodo, l’aumento dei redditi reali dovrebbe garantire un recupero dei consumi privati, mentre le condizioni finanziarie accomodanti dovrebbero promuovere gli investimenti. La posticipazione dell’aumento dell’Iva, previsto per aprile 2017, e le misure aggiuntive di stimolo annunciate nel bilancio supplementare sosterranno l’attività economica. Infine, le esportazioni dovrebbero trarre beneficio dal graduale miglioramento della domanda estera, sebbene gli effetti siano indeboliti dalla ripresa di valore dello yen registrata l’anno trascorso. L’economia australiana registra una crescita superiore alla media dei Paesi avanzati, guidata dall’aumento degli investimenti pubblici, soprattutto nel settore delle infrastrutture, e dei consumi privati, sostenuti dal sensibile calo della disoccupazione, che non supera il 5,6 per cento. Il miglioramento del mercato del lavoro non dovrebbe creare pressione sull’inflazione, mentre contribuirà ad attenuare gli squilibri sociali. Nell’area euro la crescita economica dovrebbe procedere a un ritmo moderato ma costante, sostenuta dalle esportazioni nette e dal miglioramento della domanda interna, grazie alla trasmissione delle misure di politica monetaria della Bce all’economia reale. Gli investimenti sono sostenuti da condizioni di finanziamento favorevoli, riduzione della leva finanziaria e crescente redditività delle imprese. I consumi privati, invece, sono guidati dall’incremento dell’occupazione e dai prezzi ancora relativamente bassi del petrolio. Si prevede inoltre che l’orientamento fiscale si manterrà lievemente espansivo fino alla fine del 2016 per poi diventare neutro nel biennio successivo. Tra i fattori di rischio al ribasso ci sono la debolezza del contesto esterno, la lenta attuazione delle riforme strutturali, gli aggiustamenti di bilancio in diversi settori e gli effetti del referendum britannico. Le previsioni indicano una crescita annua del Pil dell’1,7 per cento nel 2016 e dell’1,6 nel 2017 e 2018. Le performance dei mercati immobiliari si confermano superiori rispetto allo scenario economico. Permangono infatti le condizioni favorevoli allo sviluppo del settore immobiliare, quali forte liquidità, bassi SCENARI IMMOBILIARI 1 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO tassi di interesse, presenza di un ampio numero di opportunità a prezzi ribassati rispetto al passato e volatilità e scarsa redditività degli altri settori di investimento. Fondi immobiliari e Reit svolgono un ruolo di crescente importanza nel panorama dell’Asset Management globale, concentrando quote elevate dei volumi gestiti. Infatti nella classifica dei cento Asset Managers più importanti nel mondo, trenta sono fondi/Reit e concentrano circa il trentacinque per cento del patrimonio totale, situato per circa la metà negli Stati Uniti, seguiti a breve distanza dall’Europa. Per il momento gli altri continenti rappresentano una percentuale marginale, inferiore al cinque per cento. Nonostante il trend continui a essere positivo, la prima parte del 2016 ha registrato un rallentamento della crescita del Nav delle diverse forme di strumenti a contenuto immobiliare (fondi quotati, non quotati, Reit) rispetto agli ultimi anni. L’anno si dovrebbe chiudere con un valore di circa 2.580 miliardi di euro, che rappresenterebbero un aumento dell’1,2 per cento rispetto all’anno precedente. Per la prima volta dopo diversi anni, i fondi immobiliari hanno evidenziato una crescita superiore a quella dei Reit, mentre è Invariata la proporzione tra fondi immobiliari quotati e non quotati. In Europa il valore del Nav è salito da 870 a 900 miliardi di euro, grazie allo sviluppo dei fondi immobiliari, mentre è stabile il valore dei Reit. Il dato conferma l’impostazione più tradizionale del settore del risparmio gestito nel Vecchio continente. Il buon andamento dei fondi immobiliari comporta un lieve aumento del peso dei veicoli europei sul totale mondiale, che si avvicina al trentacinque per cento. Nonostante un generalizzato rallentamento degli investimenti nella prima parte del 2016 rispetto ai livelli record dell’anno precedente, fondi e i Reit si confermano come i protagonisti più dinamici dei mercati, concentrando circa la metà degli investimenti nei comparti non residenziali. Anche se il processo di ristrutturazione dei bilanci, perseguito attraverso alienazioni mirate, fusioni e acquisizioni, è già stato concluso, la maggior parte delle società continua a portare avanti una politica basata sulle alleanze, finalizzata a reperire maggiori risorse finanziarie ed espandersi in nuove aree geografiche. Prosegue anche il processo di dismissione degli immobili ritenuti meno strategici, anche se per motivi diversi rispetto alla fase recessiva, non più legati alla necessità di rientrare dall’indebitamento, ma alla scadenza degli strumenti o alla volontà di reinvestire risorse in settori maggiormente redditizi o coerenti con business plan in costante evoluzione. In fase evolutiva anche l’approccio qualitativo degli investimenti, sebbene le differenze tra tipologie di strumenti e segmenti di mercato sia consistente. Sono in aumento le strategie value added, che nel primo semestre hanno caratterizzato circa il quaranta per cento degli investimenti, di poco inferiori rispetto agli investimenti core, che concentravano la larga maggioranza degli acquisti fino a poco tempo fa. Inferiore al venti per cento la percentuale di investimenti opportunistici. Il flusso maggiore è diretto In Europa, con particolare concentrazione nei mercati più liquidi e maturi, che sono più trasparenti e, dunque, ritenuti più facilmente accessibili e con un rapporto rischio/rendimento più facilmente controllabile. L’Europa è seguita dagli Stati Uniti, mentre l’Asia concentra ancora quote limitate. La carenza di offerta di prodotti primari nelle zone di pregio delle piazze più richieste, accompagnata da una forte compressione dei rendimenti, comporta un ritorno di interesse verso prodotti secondari, purchè il premio in termini di rendimento sia significativo. In generale, le società di gestione puntano a una redditività sicura sotto il profilo dei flussi di cassa, con prospettive di elevata liquidità. In crescita l’interesse per i progetti di sviluppo, con riferimento soprattutto alla ristrutturazione e rigenerazione urbana. Non esiste una regola comune quanto a livello di specializzazione. Alcuni veicoli tendono ad aumentare la diversificazione tipologica in un’ottica di distribuzione del rischio, ma è in crescita il numero di società specializzate, soprattutto tra quelle di nuova formazione nei settori di mercato alternativi, che richiedono competenze altamente specializzate e standardizzazione dei processi. Invece, un elemento comune è rappresentato dalla tendenza alla diversificazione geografica, con aumento degli investimenti cross-border, sebbene la maggior parte degli acquisti sia effettuato nell’ambito dello stesso continente. L’aumento della quota di patrimonio nei Paesi esteri comporta un’accentuazione della tendenza alla conclusione di alleanze, accordi commerciali ed esternalizzazione dell’attività di gestione a operatori specializzati locali. SCENARI IMMOBILIARI 2 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Tavola 1 Tavola 2 REIT NEL MONDO Dati al 30 giugno 2016 Patrimonio totale: 2.580 miliardi di euro Fondi quotati 3% REIT IN EUROPA Dati al 30 giugno 2016 Patrimonio totale: 900 miliardi di euro Fondi non quotati 19,5 % Reit 36% Fondi non quotati 57% Reit 77,5% Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® SCENARI IMMOBILIARI Fondi quotati 7% Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® 3 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO 2. I FONDI IMMOBILIARI IN EUROPA I principali mercati immobiliari europei confermano la fase positiva evidenziata a partire dalla fine dell’anno scorso. Il settore immobiliare residenziale è in crescita in molti mercati, con un generalizzato aumento delle compravendite, guidate quasi ovunque dall’andamento positivo dell’usato, che rappresenta oltre due terzi degli scambi. Più debole il trend dei prezzi: la maggior parte dei Paesi, fatta eccezione per il Regno Unito, dovrebbe chiudere l’anno con il segno positivo o comunque sostanzialmente stabile, ma non si attendono performance particolarmente brillanti, fatta eccezione per un ristretto gruppo di Paesi, guidati dall’Irlanda. Ottime prospettive anche dalla Svezia, dove il forte aumento della domanda, accompagnato da scarsità di offerta di qualità, fa pensare a incrementi a due cifre, non solo nella capitale, ma anche in altre città importanti. La domanda è in aumento pressoché ovunque, ma è sempre più selettiva, concentrandosi sui prodotti moderni e ben posizionati. Prosegue la fase positiva del mercato terziario/uffici, sostenuto dall’espansione del settore dei servizi e dall’aumento della domanda delle società tecnologiche. Il primo semestre 2016 ha registrato un assorbimento superiore rispetto alle previsioni effettuate alla fine dell’anno scorso, per un totale di 3,8 milioni di mq in Europa, che rappresentano un aumento del nove per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del primo semestre di crescita dal 2008. L’incertezza dello scenario economico continua a frenare l’attività edilizia. Il 2016 si dovrebbe chiudere con l’immissione sul mercato di meno di cinque milioni di mq a livello europeo, al di sotto della media di dieci anni, a causa soprattutto della diffusa carenza di finanziamenti. La scarsa attività edilizia, accompagnata da crescente domanda, causa il costante calo della vacancy rate che, a livello continentale, è scesa all’8,6 per cento, il livello più basso dal 2009. La logistica rappresenta uno dei settori a maggiore potenziale di sviluppo, grazie alla progressiva trasformazione della catena produttiva. Il primo semestre 2016 ha visto un assorbimento superiore a quattro milioni di mq di spazi logistici in Europa, che indicano un aumento del quattordici per cento in un anno e del ventisette per cento rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. La vacancy rate è a livelli storicamente bassi, soprattutto per gli spazi di grandi dimensioni, inducendo molte società a ricorrere al build-to-suit. Lo sviluppo è frenato dalla carenza di terreni, dalla reticenza a concedere permessi per la costruzione di spazi di grandi dimensioni e dall’aumento dei prezzi delle aree situate vicino alle principali città. Attualmente circa il trenta per cento dei progetti in costruzione è di tipo speculativo. Si tratta di un progresso notevole rispetto agli ultimi anni, ma ancora lontano dalle percentuali intorno al settanta per cento del biennio 20062007. I canoni sono complessivamente stabili e si prevede un lieve aumento nei prossimi diciotto mesi. Il 2016 è un anno positivo per i mercati commerciali, perché i consumi e la fiducia hanno raggiunto il livello massimo degli ultimi nove anni, sostenuti dal rialzo dei prezzi delle abitazioni in molte aree e dal diffuso calo del tasso di disoccupazione. Permane, tuttavia, il divario tra brand di successo, che si espandono in un numero sempre più vasto di città, aprendo nuovi punti vendita e ristrutturando e ampliando quelli esistenti, e le società commerciali di medio livello, la cui strategia continua a essere guidata da una logica di razionalizzazione degli spazi e contenimento dei costi. Lo sviluppo dell’e-commerce rappresenta da un lato un’opportunità di miglioramento del livello di innovazione del settore, ma dall’altro è una minaccia per i mercati commerciali tradizionali, soprattutto nei Paesi dove le prospettive di crescita del commercio online sono elevate, partendo da un livello più basso, come Italia e Spagna. Anche in Europa fondi e Reit svolgono un ruolo di crescente importanza nell’ambito dell’attività di Asset Management, rappresentando i veicoli più idonei a intercettare la domanda di servizi di gestione professionale da parte dei detentori di patrimoni immobiliari. La tendenza all’esternalizzazione è legata alla necessità delle società di concentarrsi sul core business, risparmiare sui costi operativi e disporre di competenze specialistiche sempre più ampie in un’ottica di valorizzazione dei portafogli. Negli otto Paesi europei considerati il 2016 si dovrebbe chiudere con un patrimonio di cinquecento miliardi di euro, che significa un aumento di circa l’8,6 per cento rispetto all’anno precedente. Nonostante il rallentamento rispetto al 2015, che aveva segnato un progresso vicino all’undici per cento, prosegue la fase di crescita e si amplia il divario rispetto alle punte raggiunte nel 2007. Se nel biennio passato la ripresa si basava sulla tendenza verso l’omogeneizzazione dei trend tra Paesi, con un miglioramento diffuso e SCENARI IMMOBILIARI 4 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO graduale, ma in assenza di punte di eccellenza, il primo semestre 2016 ha accentuato nuovamente il divario tra nazioni e società. A fronte di una situazione di stabilità o incremento modesto in alcuni Paesi, come Italia, Olanda o fondi aperti tedeschi, la crescita acquista maggiore vigore in altri mercati. È il caso dei fondi riservati tedeschi, dei fondi non quotati francesi e dei veicoli lussemburghesi. Le prospettive sono positive anche per il 2017, sebbene il tasso di crescita non sarà elevato, fatta eccezione per i fondi riservati tedeschi e, in misura minore, i fondi lussemburghesi. Il rischio derivante dal possibile aumento dei tassi di interesse è modesto, grazie a una minore vulnerabilità dei fondi immobiliari rispetto ai mercati finanziari. Infatti, l’aumento dei tassi è ipotizzabile solo in presenza di una più decisa ripresa economica che, a sua volta, sarebbe accompagnata da un maggiore dinamismo del mercato locativo, con effetti positivi sul rendimento dei fondi. Nel primo semestre 2016 i fondi inglesi hanno proseguito la fase di stabilità che li aveva caratterizzati negli ultimi diciotto mesi, anche se la conversione in euro comporta un abbassamento del valore patrimoniale. Gli effetti di Brexit dovrebbero farsi sentire più pesantemente nella seconda parte dell’anno, con previsioni di calo della raccolta intorno al venti per cento e percentuali molto più elevate per quanto riguarda i nuovi investitori. In calo anche il rendimento. Nonostante le difficoltà, si è allentato il clima di tensione creato dall’ondata di sospensioni del rimborso delle quote da parte dei fondi immobiliari aperti nel periodo immediatamente successivo al referendum. Anzi, il fenomeno va inquadrato in un’ottica di approccio difensivo finalizzato proprio ad evitare la necessità di vendite forzate a sconto. Inoltre l’impatto era limitato, perché il settore dei fondi aperti ha un valore di circa ventiquattro miliardi di sterline, che rappresentano meno del tre per cento del mercato britannico e un terzo delle dimensioni del settore dei fondi aperti tedeschi. I fondi non quotati francesi rappresentano un’eccezione rispetto al trend di stabilità/modesta crescita che si evidenzia a livello europeo. Per la prima volta nella loro quarantennale storia, le Scpi hanno sfondato il muro dei quaranta miliardi di patrimonio, registrando una crescita del 7,6 per cento rispetto al 2015, che segnava già un record. Ancora più consistente l’incremento della raccolta, che ha raggiunto il trentadue per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Infine, anche quest’anno proseguono gli aumenti di capitale, per un totale di quasi 2,5 miliardi di euro. Il successo degli strumenti destinati agli investitori retail, in controtendenza rispetto al resto dell’Europa dove prevalgono i fondi riservati, è confermato dal costante sviluppo delle Opci “grand public”, con società operative e masse gestite in costante aumento. Rispetto al primo semestre 2015, si registra una crescita del patrimonio intorno al quarantacinque per cento, mentre la raccolta ha segnato un aumento del sessanta per cento, grazie soprattutto alla consistente immissione di capitale da parte di banche e assicurazioni. Le prospettive future si mantengono positive, sebbene si prospettino alcuni rischi al ribasso. Per esempio, la forte crescita della raccolta di Scpi e Opci comporta l’esigenza di reinvestire i capitali su immobili di alto livello con un buon rapporto rischio/rendimento, sui quali c’è già una forte competizione tra fondi immobiliari e altri investitori istituzionali, a fronte di un’offerta limitata. Lo squilibrio tra domanda e offerta potrebbe comportare una tendenza verso l’aumento dei prezzi e, dunque, l’erosione dei rendimenti. Prosegue la fase di moderato rallentamento dei fondi svizzeri, come conseguenza delle difficoltà dell’economia e del mercato immobiliare nazionale. Tuttavia, la solidità del Paese come piazza di investimento, la stabilità politica e l’efficienza gestionale delle società leader, impegnate in un diffuso processo di valorizzazione dei portafogli, limitano le perdite e i rischi per il settore. Inoltre, a differenza delle altre nazioni, una buona parte del patrimonio è allocata nel residenziale, meno soggetto ai rischi legati ai cicli economici. I fondi svizzeri sono tradizionalmente orientati verso investimenti domestici, ma negli ultimi mesi la stagnazione del mercato locale ha comportato una maggiore apertura verso altri Paesi. Dopo diversi anni di crescita consistente, il 2016 rappresenta un anno di vero e proprio boom dei fondi riservati tedeschi, anche come conseguenza del più agevole accesso degli investitori istituzionali in seguito alle modifiche legislative del 2015 e del recepimento della direttiva Aifmd. Diversi nuovi veicoli hanno fatto ingresso sul mercato e i fondi esistenti hanno ricevuto consistenti iniezioni di nuovi capitali, con conseguente aumento del patrimonio gestito. Il 2016 si dovrebbe chiudere con un incremento complessivo superiore al trentasei per cento, e uno sviluppo del venti per cento è atteso nel 2017, con il probabile sorpasso dei fondi aperti. In crescita, seppure lieve, il patrimonio dei fondi aperti, grazie a diversi investimenti realizzati dai ventitré fondi operativi, che compensa il processo di dismissione da parte dei veicoli in liquidazione. SCENARI IMMOBILIARI 5 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Dopo diversi anni di stagnazione, i fondi olandesi confermano i segnali di ripresa evidenziati a partire dalla seconda parte del 2015, ricollegabili a tre ragioni: miglioramento dello scenario economico e delle prospettive dei mercati immobiliari, estensione dell’esenzione Iva prevista per i fondi regolamentati ai fondi immobiliari, fatta eccezione per l’attività di Property Management, e aumento dell’attrattività del settore residenziale, in seguito alle limitazioni alla locazione sociale introdotte nel 2013. Il 2016 si dovrebbe chiudere con un aumento del valore del patrimonio intorno al sette per cento, mentre la crescita sarà lievemente inferiore nel 2017. Nell’ultimo quinquennio i fondi lussemburghesi continuano a crescere a un ritmo sostenuto, sia per numero che per patrimonio gestito, attirando l’interesse di un numero sempre maggiore di investitori internazionali. Entro la fine del 2016 il valore patrimoniale dovrebbe sfiorare cinquanta miliardi di euro, in larga parte detenuti dai fondi istituzionali, con una crescita superiore al ventiquattro per cento rispetto all’anno precedente, al secondo posto in Europa in termini percentuali dopo i fondi riservati tedeschi. Stabile il rendimento medio dei fondi europei, intorno al 2,8 per cento, con costante riduzione del numero di veicoli con performance negative. In uno scenario caratterizzato da performance medie modeste, seppure competitive rispetto ad altre forme di investimento, si distinguono i fondi francesi, soprattutto Scpi, che da diversi anni guidano la classifica europea, con un divario rispetto alla media in costante crescita. L’Italia continua a rappresentare il fanalino di coda degli strumenti europei, con un rendimento in lieve calo rispetto all’anno scorso e di poco superiore allo zero. Per quanto riguarda l’asset allocation, la prima parte del 2016 ha registrato un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, con maggiore specializzazione tipologica, finalizzata a ottimizzare le risorse e le competenze, anche in tema di rischi operativi associati a ciascuna asset class. La distribuzione del rischio è perseguita attraverso una maggiore suddivisione tra investimenti core, value added a opportunistici, in linea con quanto avviene nelle altre aree avanzate, e attraverso una maggiore diversificazione geografica, che comporta il costante aumento degli investimenti cross-border. Il livello di internazionalizzazione è fortemente differenziato tra Paesi e tra linee strategiche delle singole società, ma in generale anche i gruppi tradizionalmente orientati ai mercati domestici, come quelli francesi e svizzeri, stanno sperimentando una crescente apertura verso i mercati internazionali. La tendenza alla diversificazione geografica comporta la necessità di avere una presenza locale per la selezione e gestione degli investimenti, con un impatto diretto sul rendimento. Di conseguenza quasi tutti i fondi stipulano accordi con società locali o operatori internazionali. Il peso degli immobili residenziali sul patrimonio complessivo è stabile, ma le previsioni sono di una crescita consistente nei prossimi anni, soprattutto nelle aree geografiche caratterizzate da previsioni demografiche positive, come le regioni del nord Europa. Le capitali scandinave, infatti, nell’ultimo decennio hanno registrato un incremento della popolazione intorno al venti per cento, contro una media europea del tre per cento, e il trend dovrebbe proseguire, seppure a un ritmo lievemente inferiore, anche nel prossimo decennio. L’incremento della popolazione, accompagnato da un accentuato fenomeno di urbanizzazione, è alla base del forte aumento della domanda di immobili di alta qualità. Anche i fondi inglesi mostrano una maggiore propensione verso i mercati residenziali, che fino a poco tempo fa erano considerati marginali, come conseguenza della carenza di offerta nelle città più importanti e della politica governativa a sostegno del settore. In lieve calo la percentuale di uffici, il cui andamento è discontinuo negli ultimi anni perché è legato al processo di alienazione dei patrimoni da parte dei fondi in liquidazione o in scadenza. Si tratta del settore ritenuto prioritario dai veicoli diversificati e su cui si concentrano numerosi fondi specializzati, anche se lo spostamento dell’attenzione verso prodotti value added comporta un ridimensionamento della quota di uffici. L’attenzione resta polarizzata su immobili di classe A, completamente affittati a società dotate di elevata credibilità. La crescente carenza di prodotto disponibile comporta un aumento dell’interesse verso localizzazioni secondarie, purchè sufficientemente liquide. Per la prima volta dopo diversi anni, cominciano ad avere mercato anche i prodotti di livello medio, a condizione che siano offerti a prezzi fortemente scontati. Dopo un momentaneo rallentamento nella seconda parte dell’anno scorso, riprende a crescere il retail. I centri commerciali tradizionali rappresentano la quota prevalente della domanda nei Paesi dell’Europa orientale, mentre nell’Europa occidentale sono richiesti quasi esclusivamente spazi innovativi, in grado di SCENARI IMMOBILIARI 6 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO coniugare la dimensione fisica con quella digitale. In particolare, gli investimenti recenti si concentrano sui centri commerciali in grado di offrire un’ampia gamma di servizi per il tempo libero, con sempre maggiore attenzione verso gli spazi dedicati alla ristorazione L’accessibilità è il principale fattore critico di successo, mentre sono scarsamente appetibili gli spazi situati nelle localizzazioni secondarie. Stabile la logistica, poiché la domanda è in costante crescita ma non trova riscontro in un’offerta estremamente carente. Gli investimenti si concentrano su due tipologie di prodotto: le grandi superfici inserite in un hub logistico e gli spazi di piccole e medie dimensioni situati nei pressi dei grandi centri urbani e all’interno delle città, a supporto dello sviluppo dell’e-commerce. L’aumento del profilo di rischio, accompagnato dalla carenza di offerta e dalla crescente compressione dei rendimenti dei prodotti core, comporta un aumento degli investimenti nei settori alternativi. La percentuale tra i fondi europei è sensibilmente inferiore rispetto ai veicoli americani o australiani, ma nell’arco degli ultimi sette anni è passata dal sette al tredici per cento ed è destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi anni. La quota maggiore riguarda le residenze per studenti, gli immobili sanitari e gli spazi legati al tempo libero. I settori alternativi sono meno influenzati dai cicli economici e di mercato rispetto agli immobili tradizionali, con domanda in costante crescita, e offrono rendimenti superiori. Per contro, presentano un profilo di rischio più elevato e una maggiore complessità gestionale, in quanto richiedono alte competenze specialistiche, e spesso trasversali, e una maggiore difformità, per caratteristiche e opportunità, nei diversi mercati. In particolare, lo sviluppo degli immobili sanitari è particolarmente consistente in Germania, dove la crescita della popolazione anziana è più accentuata rispetto alla media europea, e in Olanda, dove la domanda di immobili specializzati per la popolazione anziana è consistente. Le residenze per studenti, invece, vedono una forte concentrazione degli investimenti nel Regno Unito, in quanto le università inglesi attraggono un numero crescente di studenti stranieri. Inoltre, la carenza di offerta di prodotti tradizionali implica un crescente ruolo dei fondi immobiliari nell’attività di sviluppo, con il conseguente incremento di acquisti di terreni da adibire a sviluppi residenziali e commerciali. SCENARI IMMOBILIARI 7 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Tavola 3 IL PATRIMONIO DEI FONDI IMMOBILIARI EUROPEI Nav al 31 dicembre di ogni anno, mln di euro Area 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016(a) 2017 (b) 10.143 10.428 12.142 16.598 24.000 44.825 60.294 42.795 36.503 26.075 37.089 40.684 46.858 53.418 48.797 59.953 50.000 53.000 48.824 47.825 55.800 85.500 85.322 94.991 82.011 89.621 83.660 92.368 84.740 77.616 77.282 81.121 80.696 85.090 87.300 90.000 6.387 8.778 11.726 13.485 14.400 16.188 18.325 19.547 19.856 16.280 17.800 20.550 25.030 29.500 48.800 56.647 77.450 93.000 Francia (Scpi) 11.840 11.260 10.783 10.520 11.512 13.240 15.000 17.229 17.414 18.944 22.315 24.840 27.230 29.980 32.870 37.830 40.700 43.000 Francia (OPCI) - - - - - - - 104 500 7.467 9.817 20.013 27.050 28.500 35.120 43.700 52.000 56.000 Spagna 1.216 1.488 2.099 2.830 4.378 6.477 8.678 8.586 8.177 6.351 6.075 4.486 1.607 1.352 326 260 150 0 Svizzera 15.443 17.600 20.318 18.385 18.785 9.136 7.924 9.149 15.524 14.454 17.339 20.592 23.000 26.887 31.883 27.030 26.300 27.000 Olanda 73.618 80.510 84.120 84.740 85.554 85.012 84.108 86.701 78.551 52.382 61.072 62.980 58.673 60.345 60.907 64.800 69.300 72.000 790 2.530 2.816 3.101 3.130 6.712 8.053 16.943 21.382 19.615 19.895 23.083 25.357 28.405 32.565 39.287 49.000 54.000 - 2.438 3.236 4.048 7.782 13.002 19.360 23.940 27.000 31.200 34.000 36.100 37.000 39.000 43.500 45.700 47.800 49.300 Gran Bretagna Germania (fondi aperti) Germania (fondi riservati) Lussemburgo Italia Totale Nav 168.261 182.857 203.040 239.207 254.863 289.583 303.753 314.615 308.567 285.136 310.142 330.944 349.087 378.508 415.464 460.297 500.000 537.300 (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 4 IL PATRIMONIO DEI FONDI IMMOBILIARI EUROPEI Base 2000=100 Area 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016(a) 2017 (b) 100 103 120 164 237 442 594 422 360 257 366 401 462 527 481 591 493 523 100 98 114 175 175 195 168 184 171 189 174 159 158 166 165 174 179 184 (fondi riservati) 100 137 184 211 225 253 287 306 311 255 279 322 392 462 764 887 1.213 1.456 Francia (Scpi) 100 95 91 89 97 112 127 146 147 160 198 210 230 253 278 320 344 363 Spagna 100 122 173 233 360 533 714 706 672 522 500 369 132 111 27 21 12 0 Svizzera 100 114 132 119 122 59 51 59 101 94 112 133 149 174 206 175 170 175 Olanda 100 109 114 115 116 115 114 118 107 71 83 86 80 82 83 88 94 98 Lussemburgo 100 320 356 393 396 850 1.019 2.145 2.707 2.483 2.518 2.922 3.210 3.596 4.122 4.973 6.203 6.835 - 100 133 166 319 533 794 982 1.107 1.280 1.395 1.481 1.518 1.600 1.784 1.874 1.961 2.022 Gran Bretagna Germania (fondi aperti) Germania Italia (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® SCENARI IMMOBILIARI 8 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Tavola 5 ASSET ALLOCATION MEDIA DEI FONDI IMMOBILIARI EUROPEI % della superficie – Dati al 30 giugno 2016 Industriale 7% Altro 13% Residenziale 16% Commerciale 26% Uffici 38% Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® SCENARI IMMOBILIARI 9 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO 6. L'INDUSTRIA DEI FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA 6.1. IL SETTORE NEL SUO COMPLESSO Il settore dei fondi immobiliari, in linea con quanto accade negli altri Paesi europei, conferma la ripresa dei mercati immobiliari e ne rappresenta un “motore” importante. Nel corso del 2016 il Nav dei fondi immobiliari italiani (sulla base delle stime di chiusura dei bilanci) dovrebbe toccare i 47,8 miliardi di euro, con un incremento del 4,6 per cento sull’anno precedente. La prospettiva, sulla base delle informazioni attualmente date dalle sgr, è di avvicinarsi a 50 miliardi di euro. Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente è già di 53 miliardi di euro e potrà crescere fino a quasi 55 miliardi. Oltre agli operatori italiani sono attese anche sgr di proprietà internazionale che utilizzano questo strumento per operare – anche in modo intenso – sul mercato nazionale. Quindi le prospettive potrebbero essere più positive rispetto a quanto previsto. Il calo del costo del denaro e le operazioni di ristrutturazione del debito stanno riducendo l’indebitamento del sistema che, in cinque anni è sceso da 30 miliardi di euro a 24 miliardi. Il numero di fondi operativi è leggermente calato per la chiusura di quelli di tipo “familiare” ma nel 2017 è atteso un leggero incremento. La performance media si conferma positiva anche se in leggero calo rispetto al 2015. Stabile l’asset allocation del sistema. Tavola 9 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA (FONDI RETAIL E RISERVATI) Mln di euro, 31 dicembre di ogni anno Descrizione 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017° 312 358 365 385 390 395 405 Nav2 36.100 37.000 39.000 43.500 45.700 47.800 49.300 Patrimonio immobiliare detenuto direttamente 46.400 47.300 49.100 50.500 52.100 53.000 54.700 28.500 29.700 31.500 30.700 26.000 24.000 23.500 0,7 -1,8 -0,5 1,2 0,5 0,3 N° fondi operativi1 Indebitamento esercitato3 Performance (Roe) 4 (val. %) 1) Fondi autorizzati dalla Banca d'Italia che hanno concluso il collocamento (compresi quelli chiusi o in chiusura) 2) Valore del patrimonio netto dei fondi al 31 dicembre di ogni anno 3) Finanziamenti effettivamente ricevuti (stima) 4) Roe dei fondi retail e di un campione di fondi riservati *Stima °Previsione Fonte: Scenari Immobiliari® SCENARI IMMOBILIARI 10 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO 6.2. L'EVOLUZIONE DEL SISTEMA EXECUTIVE SUMMARY PREMESSA Il mercato immobiliare finanziarizzato italiano rappresenta un patrimonio immobiliare di circa 60 miliardi di euro (erano circa 59 miliardi nel 2015) ripartito fra i seguenti strumenti d’investimento: Fondi immobiliari destinati al pubblico retail (c.d. “fondi retail”); Fondi immobiliari destinati ad investitori professionali (c.d. “fondi riservati”); Siiq (Società di investimento immobiliari quotate); Società immobiliari quotate1. Di seguito la ripartizione del valore del patrimonio immobiliare che fa capo ai suddetti strumenti in Italia alla data del 30 giugno 2016, in confronto con i medesimi dati al 30 giugno 2015: Ripartizione del patrimonio al 30 giugno 2016 Ripartizione del patrimonio al 30 giugno 2015 60 miliardi di euro Fondi retail 6,6% Siiq 10,8% 59 miliardi di euro Società immobiliari quotate 0,5% Società immobiliari quotate 1,1% Siiq 9,3% Fondi retail 7,5% Fondi riservati* 82,1% Fondi riservati* 82,1% DATI PATRIMONIALI Di seguito viene fornito un confronto giu-16/giu-15 dei volumi in termini di patrimonio immobiliare, indebitamento e Nav. I dati patrimoniali Valori in mld di euro al 30 giugno di ogni anno Società Fondi riservati* Descrizione Fondi retail Siiq immobiliari quotate Totale industria giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 Var% Totale attivo - di cui patrimonio immobiliare nd 48,5 nd 49,0 5,3 4,5 4,6 4,0 6,4 5,5 7,4 6,4 2,6 0,6 1,8 0,3 na 59,1 na 59,7 na 1,0% Totale passivo - di cui indebitamento LT nd 28,3 nd 23,1 1,4 1,2 1,0 0,9 3,6 2,7 4,0 3,2 1,8 0,7 1,3 0,4 na 32,9 na 27,6 na -16,1% Nav 44,1 44,2 3,9 3,6 2,8 3,5 0,8 0,5 51,6 51,7 0,3% * Stima SCENARI IMMOBILIARI ® 1 Sono state analizzate le società immobiliari quotate alla Borsa di Milano e presenti all’interno del settore FTSE Italia Beni Immobili più rappresentative dell’industria (Brioschi Sviluppo Immobiliare Spa, Compagnia Immobiliare Azionaria Spa, Gabetti Spa, Prelios Spa, Risanamento). SCENARI IMMOBILIARI 11 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Di seguito si riportano graficamente i dati relativi allo stock del patrimonio immobiliare (confrontato con il valore del debito) e quelli relativi al Nav al 30 giugno 2016. Patrimonio e debito (Mld di euro) 50 50 40 40 30 30 20 20 10 10 - Nav (Mld di euro) 49,0 49,0 50 Siiq 3,47 44,2 40 30 Fondi retail 3,56 20 6,4 6,4 4,0 4,0 Fondi riservati* Fondi riservati* Fondi retail Fondi retail Siiq Siiq Patrimonio Debito 10 0,3 0,3 Società immobiliari quotate 0,47 3,6 3,5 Fondi retail Siiq 0,5 Fondi riservati* Società Società immobiliari immobiliari quotate quotate Società Fondi immobiliari riservati* quotate 44,24 * Stima SCENARI IMMOBILIARI® DATI RELATIVI AL MERCATO FINANZIARIO La capitalizzazione La capitalizzazione in Borsa del settore immobiliare finanziarizzato fa riferimento solo ai fondi retail, alle Siiq e alle società immobiliari quotate. Restano esclusi i fondi riservati, non essendo prevista la quotazione in Borsa per tale tipologia di strumento. Complessivamente l’industria del settore immobiliare finanziarizzato italiano, al 30 giugno 2016, ha registrato una capitalizzazione pari a circa 4,6 miliardi di euro (con un incremento di circa l’1% rispetto al dato registrato nel primo semestre 2015), ripartita come segue: La capitalizzazione del settore immobiliare finanziarizzato italiano Valori in mld di euro al 30 giugno di ogni anno Descrizione Capitalizzazione Fondi riservati na Fondi retail Società immobiliari quotate Siiq Totale giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 1,8 2,0 2,1 2,2 0,7 0,3 4,60 4,56 Var% -1% Nel primo semestre 2016, a fronte delle molteplici Opa che hanno interessato i Fondi retail, si evidenzia un incremento della capitalizzazione, per tale strumento, di circa il 12%. La capitalizzazione delle Siiq si attesta ad un valore di 2,2 miliardi di euro, con un incremento, rispetto a quanto fatto registrare al 30 giugno 2015, di circa il 5%. Tale incremento è legato anche alla presenza al 30 giugno 2016 di due nuove Siiq: Aedes Siiq Spa e Coima Res Spa Siiq. Le società immobiliari quotate, al contrario, hanno registrato una riduzione della capitalizzazione del 58% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, passando da 0,7 miliardi di euro al 30 giugno 2015 a 0,3 miliardi di euro al 30 giugno 2016 (si evidenzia che tra le società immobiliari nel 2016 non compare più Aedes Spa a partire dal 1 gennaio 2016 poiché la stessa si è trasformata in Siiq). SCENARI IMMOBILIARI 12 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Ripartizione della capitalizzazione Variazione dei prezzi di Borsa (giu-15 / giu-16) Società Immobiliari quotate 10% 20% 14% 5% 10% 0% -10% Fondi retail 40% -20% -30% -40% Siiq 50% -50% -55% -60% Fondi Retail Siiq Società Immobiliari Sconto sul Nav Lo sconto sul Nav esprime una misura del differenziale fra il valore netto contabile di una quota risultante dal bilancio ed il prezzo della stessa quota negoziata presso il mercato di Borsa. Questo differenziale è stato determinato come complemento a 1 del rapporto tra la capitalizzazione in Borsa dei singoli strumenti dell’industria ed il Net Asset Value degli stessi. Tale grandezza si articola come segue tra le varie categorie di strumenti analizzati: Fondi riservati Descrizione Sconto sul Nav 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% na Fondi retail Società immobiliari quotate Siiq giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 43% 35% 26% 37% 9% 33% 37% 35% Fondi retail Siiq giu-15 33% Società Immobiliari quotate giu-16 Dal confronto dello sconto sul Nav registrato nel primo semestre 2016, rispetto al medesimo nel primo semestre 2015, si evince che i fondi retail hanno diminuito lo sconto di circa 8 punti percentuali, mentre le Siiq hanno registrato un incremento dello sconto di circa 11 punti percentuali. Le società immobiliari quotate, al contrario, rilevano una consistente variazione dello sconto sul Nav, nel primo semestre 2016 rispetto al corrispondente semestre 2015, dovuta principalmente alla riduzione dei debiti finanziari, con conseguente incremento del Nav e ad una capitalizzazione in flessione rispetto al 2015. Di seguito una rappresentazione grafica dell’andamento della capitalizzazione e del Nav, riferita ai soli strumenti quotati (Fondi retail, Siiq e Società immobiliari). SCENARI IMMOBILIARI 13 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO Nav e capitalizzazione a confronto Valori in mld di euro al 30 giugno di ogni anno 7,51 7,53 8 7 6 4,60 5 4,56 4 3 2 1 giu-15 giu-16 Capitalizzazione Nav Ratio Patrimoniali Il settore immobiliare finanziarizzato presenta al 30 giugno 2016, mediamente, un rapporto: debito LT / patrimonio immobiliare pari a circa il 60%; patrimonio immobiliare / totale attivo pari a circa il 70%. La ripartizione di tali ratio, tra i vari strumenti analizzati, è di seguito illustrata. Principali ratio patrimoniali Società Fondi riservati* Descrizione Fondi retail Siiq immobiliari Media quotate giu-15 giu-16 Debito LT / patrim. Imm.re giu-15 giu-16 33% 30% giu-15 giu-16 27% 22% giu-15 giu-16 49% 50% giu-15 giu-16 119% 137% 57% 60% Patr. Imm.re / attivo 88% 90% 84% 86% 86% 87% 24% 16% 71% 70% * dati riferiti ad un campione di fondi istituzionali rappresentanti circa il 30% del Nav stimato da SCENARI IMMOBILIARI® Rapporto debito LT su patrimonio immobiliare 160% 140% 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Rapporto patrimonio immobiliare su totale attivo 100% 137% 90% 86% 87% 80% 60% 50% 40% 30% 22% 16% 20% 0% Fondi riservati* Fondi retail giu-15 SCENARI IMMOBILIARI Siiq giu-16 Società Immobiliari quotate Fondi riservati* Fondi retail giu-15 14 Siiq giu-16 Società Immobiliari quotate I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 ESTRATTO DATI ECONOMICI I dati economici disponibili al 30 giugno 2016, sono soltanto quelli riferiti alle Siiq e alle società immobiliari quotate. Per i fondi retail e per quelli riservati, la normativa non prevede l’obbligo della semestrale economica, ma solamente quella finanziaria. Dati economici Valori in mln di euro al 30 giugno di ogni anno Società Fondi riservati Descrizione Fondi retail Siiq immobiliari quotati giu-15 giu-16 Ricavi da locazione Ebitda na Ebit Utile / Perdita na Ebit giu-15 giu-16 Totale giu-15 giu-16 152 125 171 -741 nd nd nd nd na na na na 133 48 192 177 -20 -41 -14 -45 113 7 178 133 Utile 250 400 192 200 300 150 177 200 100 100 50 - - -14 -50 Siiq giu-15 -45 -100 Società Immobiliari quotate Siiq Società Immobiliari quotate giu-15 giu-16 giu-16 Ratio economici Sono stati esaminati il ROI (rapporto tra reddito operativo e totale attivo) ed il ROE (rapporto tra utile di esercizio e patrimonio netto). Di seguito se ne fornisce una rappresentazione grafica: Fondi riservati* Descrizione ROI Fondi retail nd ROE Società immobiliari quotate Siiq nd giu-15 giu-16 giu-15 giu-16 2,1% 2,6% -0,8% -0,8% 1,7% 5,1% -5,2% -9,5% * dati riferiti ad un campione di fondi istituzionali rappresentanti circa il 30% del Nav stimato da SCENARI IMMOBILIARI® Roi Roe 10% 2,6% 3,0% 5,1% 5% 2,0% 0% 1,0% -5% 0,0% -10% -0,8% -1,0% Siiq giu-15 SCENARI IMMOBILIARI -9,5% -15% Siiq Società Immobiliari giu-16 quotate Società Immobiliari quotate giu-15 15 giu-16 I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO – AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2016 Viale Liegi, 14 - 00198 Roma - Tel. 06.8558802 Via Bertini, 3/a - 20154 Milano - Tel. 02.33100705 Galleria Passarella, 1 - 20122 Milano - Tel. 02.36564523 [email protected] - [email protected] www.scenari-immobiliari.it