burj al-arab

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burj al-arab
Burj al-Arab
Tom Wright and Atkins
Burj al - Arab è un’espressione che dall’ arabo si
traduce come "Torre degli Arabi".
Il grattacielo è situato sulla Jumeirah Beach, a
15 km a sud del centro di Dubai, su un'isola
artificiale collegata alla terraferma da un ponte di
280 m.
La struttura è caratterizzata da una particolare
forma "a vela", progettata da Tom Wright insieme
ad un'équipe di architetti. Questa forma a vela,
fin dalla sua ideazione, era destinata a diventare
il simbolo dello syline di Dubai, come il Teatro
dell’Opera per Sydney o la Tour Eiffeil per Parigi.
La sua costruzione è iniziata nel 1994 e
terminata nel 1999 con un costo complessivo di
650 milioni di dollari.
Con i suoi 321 metri di altezza è il 48º edificio più
alto del mondo.
L’edificio caratterizza la costa sabbiosa di Dubai,
dove la costruzione di isole artificiali continua a
modificare il profilo del confine fra terra e mare.
Piccole isole artificiali formano veri e propri
arcipelaghi come Atlantis the Palm, The World,
Maritime City o Dubai Waterfront.
"
and
"
"
"
TOM WRIGHT
Informazioni
Destinazione d’uso"
Location"
"
Coordinate"
"
Inizio costruzione"
Realizzazione" "
Inaugurazione" "
Costo" "
"
Altezza" "
"
Numero piani "
Progettazione " "
Realizzazione" "
Committente " "
Structural engineer"
Number of rooms"
Hotel
Dubai - Emirati Arabi Uniti
25.141975°N 55.186147°E
1994
1999
December 1999
USD $ 650 million
322.0 m
60 + 18
Tom Wright of Atkins
Atkins
Jumeirah
Atkins
202
Burj al-Arab
Progetto
Tom Wright and Atkins
Esterni e dettagli
costruttivi
L’esterno della struttura è
caratterizzato da tre
elementi:
la pianta triangolare;
l’esoscheletro in acciaio;
la tenda in teflon.
La sagoma è poi interrotta
da alcuni elementi che
sembrano aggiunti al
volume principale:
l’antenna;
la piattaforma circolare;
dell’eliporto;
il ristorante panoramico.
Burj al-Arab
dettagli delle travi reticolari che irrigidiscono
la struttura dall’interno
Burj al-Arab
l’eliporto sembra galleggiare nell’aria
Burj al-Arab
veduta del grattacielo dal mare, si evidenzia
l’esoscheletro in acciaio della struttura
La piattaforma dell’eliporto, utilizzabile anche
per tennis e golf
In questo momento allestita per il gioco del
tennis, la paitaforma rotonda è stata
progettata per diversi usi.
La vetta della torre
alla piattaforma dell’eliporto si contrappone il
ristorante panoramico.
1. L’isola artificiale
Realizzata in 4 fasi, l’isola artificiale, di forma
triangolare, è stata il primo passo nella realizzazione
dell’opera,
2. La struttura in
cemento armato
La struttura in cemento armato ha la forma di una V
ed è destinata ad assorbire i carichi principali
dell’edificio, quelli legati alla gravità.
La forma stessa della pianta dell’edificio è però utile
a creare una struttura rigida, che resisterà bene
anche ai carichi orizzontali, quelli relativi ai terremoti
ed al vento.
Gran parte delle strutture in cemento armato sono
prefabbricate, e solo montate in cantiere.
Come è stato possibile realizzare questa
costruzione?
Dobbiamo distinguere le diverse fasi nella
realizzazione, caratterizzate dall’uso di
diversi materiali.
1. realizzazione dell’isola artificiale
2. realizzazione della struttura in cemento
armato
3. realizzazione dell’esoscheletro in
acciaio con le controventature e le
strutture reticolari
4.
5.
6.
7.
completamento con i pannelli vetrati
inserimento della tenda in teflon
arredi e finiture
illuminazione notturna
un buon video su youtube:
Burj Al Arab — Dubai's Dream Palace —
3. L’esoscheletro in
acciaio
La struttura esterna in acciaio ha il compito di irrigidire
la costruzione, ed assorbire i carichi laterali legati al
vento o ai terremoti. Si tratta di una “spina centrale
verticale, e due archi laterali caratterizzati dalla forma
a vela.
Per irrigidire ulteriormente
la struttura, tre travi
reticolari sono state inserite
con inclinazioni
leggermente diverse.
4. I pannelli vetrati
5. La vela in teflon
I due lati della torre realizzati in cemento armato sono
rivestiti in pannelli di vetro.
Il tessuto in fibra di vetro è rivestito con due strati di
teflon, teso su archi orizzontali all’uopo predisposti.
Durante il giorno il tessuto filtra e ammorbidisce la
luce solare, di notte invece sulla superficie si
dispiega uno spettacolo continuo di luci.
6. Interni arredi e finiture
Khuan Chew
KCA International Interior Design
L’edificio si sviluppa si una
pianta triangolare di
dimensioni che variano al
variare del piano
dell’edificio. Al centro della
costruzione si apre un atrio
su cui affacciano le
“terrazze” delle suites
dell’hotel. Alcune critiche
sono state mosse al
progetto, che presenta uno
stridente contrasto fra un
profilo esterno semplice e
puro, ed allestimenti interni
opulenti e carichi di
decorazioni.
Burj al-Arab
la corte interna vista dall’alto
Burj al-Arab
la corte interna vista dal basso
immagine notturna
Burj al-Arab
la corte interna vista dal basso
L’hotel ha 202 suites, fra
cui le più piccole misurano
170 mq: veri e propri
appartamenti, piuttosto che
stanze.
Tappeti orientali, cuscini e
marmi caratterizzano,
sorprendentemente, gli
allestimenti interni, in
forte contrasto con la
linea pura e
minimalista del profilo
esterno.
6. Illuminazione notturna
Quasi tutti i grattacieli di
ultima generazione
offrono uno spettacolare
sistema di illuminazione
notturna.
Qui i colori
caratterizzano le
superfici vetrate e la vela
in teflon creando effetti
straordinari.