Introduzione
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Introduzione
Carpe deal di Carlo Alberto Carnevale Maffè e Francesco A. Saviozzi Portaci delle rose, nuove cose, e ti diremo ancora un altro «Sì» Enrico Ruggeri, Quello che le donne non dicono Il Grande Mercato di Aalsmeer Tulipani turgidi e gigli giganti si contendono gli occhi fugaci degli avventori tutte le mattine al Grande Mercato di Aalsmeer, in Olanda. Enormi schermi scandiscono il tempo rimasto per assegnare ogni lotto. Il famoso mercato dei fiori della cittadina fiamminga è meccanismo efficiente di allocazione di beni deperibili. Ma è anche spettacolo irresistibile di colori e forme, nonché terreno di studio per gli economisti che analizzano i meccanismi d’asta. Groupon è il nuovo Grande Mercato di Aalsmeer, replicato in mille città, luogo di scambio per ammiccanti infiorescenze commerciali coltivate nelle serre di centinaia di migliaia di esercenti e fatte sbocciare ogni mattina sugli schermi di milioni di potenziali acquirenti. Anche i deal di Groupon, come i fiori di Aalsmeer, devono essere colti al volo, altrimenti vanno perduti. Groupon è una semplice ma rivoluzionaria innovazione economica che riprende, modificandolo radicalmente grazie all’uso di internet, il meccanismo di mercato noto come «asta olandese». Le caratteristiche di questo tipo di asta sono il prezzo decrescente e la predeterminazione della durata dell’offerta. Questo modello d’asta è specifico per beni deperibili come i fiori, che devono essere venduti al più presto una volta posti sul mercato, pena la perdita irrimediabile di valore. Anche Groupon propone occasioni a scadenza, le cui condizioni di sconto sono spesso determinate proprio dalla scarsità del tempo: dalla saturazione dei posti per una crociera sul lago Michigan alla promozione per serate a bassa affluenza in un ristorante di Boston. Le differenze rispetto all’asta olandese stanno nel fatto che il deal di Groupon ha un VIII Groupon prezzo stabile prefissato che non viene assegnato al primo offerente ma a tutti i sottoscrittori, sotto condizione di raggiungimento della massa critica. A essere noti in anticipo sono il prezzo e la quantità minima, a essere incerta è la quantità di sottoscrittori potenziali. Con Groupon, il gioco dell’asta da individuale e competitivo diventa sociale e cooperativo: un sottoscrittore ha interesse a reclutarne altri fino al raggiungimento della massa critica che fa scattare il deal, così che tutti i partecipanti possano condividere i benefici dell’offerta scontata. La caratteristica cooperativa del gioco è essenziale per il successo del fenomeno Groupon perché crea meccanismi di complicità tra gli utenti, che vanno a compensare gli effetti reputazionali negativi tipici del ruolo di bargain seeker, cioè quello di sistematico opportunista dello sconto, diluendone le connotazioni più individualistiche entro un più ampio contesto di vantaggio collettivo. Comprare scontato, insomma, diventa meno disdicevole se lo si fa in gruppo. Il social couponing sdogana lo sconto come risultato di un coordinamento sociale, invece che come occasione asimmetrica di vantaggio individuale. Come i fiori ad Aalsmeer, anche le irresistibili opportunità proposte da Groupon hanno un lotto minimo e una scadenza. Sono il risultato di una rete di produttori locali medio-piccoli, per i quali l’accesso alla piattaforma di mercato è essenziale per rimanere competitivi. Groupon offre alle piccole serre (gli esercenti) che fanno sbocciare i fiori del mercato un efficiente strumento di accesso a clienti che il singolo non riuscirebbe mai ad avere. Ma il profumo dei fiori può talvolta essere così inebriante da dare alla testa. Questo libro serve a capire le origini e l’evoluzione di Groupon, riconoscendo il fascino e l’originalità della storia imprenditoriale di quella che Forbes ha definito «l’azienda con il più rapido ritmo di crescita della storia». Senza dimenticare il monito del suo talentuoso e irrequieto fondatore, Andrew Mason, che ha appeso in azienda, a fianco della citata copertina-encomio, molte prime pagine di riviste che hanno inopinatamente celebrato gli effimeri successi di aziende come AOL, Netscape o MySpace. Per ricordare a tutti che questo straordinario modello ha ancora molto da dimostrare a clienti, investitori e a tutti gli stakeholder. Carpe deal IX Come funziona Groupon Groupon contatta un esercente locale e gli propone di promuovere gratuitamente presso i propri utenti un’occasione di acquisto a prezzo scontato di prodotti e/o servizi. L’emissione e il pagamento del coupon di acquisto sono condizionati al raggiungimento di una massa critica di clienti, ovvero a un numero minimo di sottoscrizioni entro la scadenza del deal proposto. L’esercente non sostiene alcun costo fino al momento in cui viene raggiunta la massa critica: solamente in caso di successo riconoscerà a Groupon una parte del valore del coupon a titolo di commissione d’intermediazione. L’esercente ha quindi solo costi variabili proporzionali al numero di clienti, e non gli viene chiesto di fare alcun investimento iniziale né di sostenere costi fissi specifici, se non la predisposizione della capacità produttiva necessaria se il deal va in porto. L’utente si iscrive gratuitamente al servizio di Groupon: se e quando identifica un deal di suo interesse, lo sottoscrive dando in garanzia l’importo corrispondente tramite carta di credito. Il pagamento effettivo avviene tuttavia solo al raggiungimento della massa critica, quando Groupon invia il coupon e addebita all’utente il relativo importo. Quindi anche l’utente non corre alcun rischio o incorre in alcun costo iniziale. Una volta ricevuto il coupon digitale da Groupon, lo utilizza per acquistare il prodotto/servizio, entro la data di scadenza, con ampi diritti di rimborso in caso di insoddisfazione. In termini più rigorosi, è possibile definire Groupon come intermediario tra due fronti di un mercato bilaterale, nel quale entrambi i lati ottengono e concedono reciprocamente opzioni d’acquisto e di vendita (rispettivamente call e put) aventi come oggetto il deal, ovvero l’offerta di beni e servizi definita con l’esercente, regolate tramite scambio di coupon. Come vedremo, la scelta di utilizzare contratti assimilabili a opzioni, ovvero diritti – e non obblighi – d’acquisto e di vendita, è elemento determinante del rapido sviluppo di questo modello. Il processo di intermediazione di Groupon tra i due lati del mercato bilaterale si svolge secondo una sequenza di fasi (Tab. 1). 3. Svolgimento dell’asta e verifica del raggiungimento della massa critica Si iscrive e si profila, eventualmente indicando Promuove il deal presso gli utenti, svolgeninteressi e preferenze personali. Ottiene infor- do un servizio di customer care prevendita. mazioni gratuite su offerte commerciali interessanti e insolite. Concede all’utente, su richiesta di quest’ultimo, un’opzione call gratuita e condizionata Se interessato, ottiene da Groupon un’opzione call sull’acquisto del deal. gratuita e condizionata sull’acquisto del deal a prezzo prefissato. In caso di esercizio dell’opzione In caso di sottoscrizione del deal (ovvero di call (ovvero di sottoscrizione del deal), cede a esercizio della call) da parte dell’utente, Groupon un’opzione put simmetrica, condizionata ottiene una simmetrica opzione put esercial raggiungimento della massa critica, per il cou- tabile in caso di raggiungimento della maspon del deal al prezzo prefissato. A garanzia sa critica, garantita da una carta di pagadell’opzione put, l’utente indica gli estremi della mento dell’utente. propria carta di pagamento. Verifica l’andamento dell’asta, ed eventualmen- In trasparenza rispetto a utenti ed esercenti, te promuove la sottoscrizione del deal presso controlla il raggiungimento della massa critialtri utenti per internalizzare i benefici del- ca. Se non si verifica, si fa carico delle perdil’eventuale raggiungimento della massa critica. te dovute alla campagna di promozione fallita. Nulla è dovuto dall’esercente e dagli utenti che hanno sottoscritto le rispettive opzioni condizionate, che quindi decadono. 2. Promozione del deal Verifica l’andamento dell’asta ed eventualmente predispone la necessaria capacità produttiva a seconda dell’andamento delle sottoscrizioni. Si impegna con Groupon ad allocare la capacità produttiva minima, stabilendo eventualmente una capacità massima. Esercente Concede a Groupon un’opzione call condizionata al raggiungimento della massa critica (e trasferibile agli utenti) per l’acquisto a un prezzo prefissato del servizio oggetto del deal. L’opzione è costituita dal diritto Sussidia l’esercente con una campagna di condizionato concesso a Groupon di rilapromozione gratuita e incondizionata. sciare all’utente un coupon per l’acquisto. Groupon Definisce il deal con l’esercente, stabilendo prezzo, sconto, quota di commissioni, volume minimo (ed eventualmente massimo), nonché durata dell’offerta. Utente Il processo di intermediazione di Groupon Fase 1. Definizione del deal Tabella 1 X Groupon Pay-off 6. Attività post-vendita Redime il coupon presso l’esercente, esercitando l’opzione call in esso contenuta, per cui ha accettato l’addebito del prezzo previsto. 5. Conversione del coupon Invia agli utenti il coupon e notifica l’esito positivo dell’asta all’esercente. Groupon Esercita l’opzione put su tutti gli utenti che hanno esercitato l’opzione call (ovvero la sottoscrizione del deal), addebitando l’importo corrispondente al prezzo prefissato. Esercente Riceve da Groupon la comunicazione dell’avvenuto raggiungimento della massa critica e organizza la fornitura dei servizi inclusi nel deal. Gestisce il servizio post vendita per esercente e utente, rimborsando quest’ultimo in caso di insoddisfazione. Migliori informazioni commerciali. Ricavi da commissioni su deal effettivaAcquisti fortemente scontati in caso di rag- mente venduti. giungimento della massa critica del deal. Ricavi da signoraggio su coupon non convertiti e non rimborsati. Costi di marketing interamente a proprio carico. Incamera gli importi dei coupon pagati dall’utente ma mai convertiti (diritti di signoraggio). Pubblicità gratuita. Volumi di vendita minimi a termini preconcordati in caso di raggiungimento della massa critica. Costi di allocazione della capacità produttiva. Onora il coupon presentato dall’utente tramite la fornitura del servizio oggetto del deal, predisponendo la rendicontazione per Groupon. Richiede il rimborso in caso di insoddisfazione Gestisce i pagamenti dell’importo all’eser- Riceve i pagamenti per i coupon effettivacente (prezzo del deal meno percentuale di mente convertiti e rendicontati a Groupon. Esprime giudizi sull’esperienza d’acquisto. commissioni), in base ai coupon effettivamente convertiti e rendicontati dall’esercente. Utente Riceve il coupon per l’acquisto del deal da Groupon, contestualmente all’addebito effettivo dell’importo. segue Fase 4. Raggiungimento della massa critica Tabella 1 Carpe deal XI XII Groupon Un mercato bilaterale dell’opportunismo Groupon è un po’ come la penicillina: il suo modello è il risultato accidentale, tanto positivo quanto imprevisto, di un’ingenuità – se non proprio di uno sbaglio. Nasce infatti come sottoprodotto di The Point, il servizio di coordinamento di mobilitazioni sociali ideato inizialmente da Andrew Mason, e pensato nientemeno che per «risolvere i problemi irrisolvibili» del mondo. The Point mette gli utenti in condizione di lanciare sottoscrizioni su qualsiasi cosa, dall’organizzare petizioni ecologiche fino a progetti bizzarri come quello della colletta popolare per ricoprire Chicago con una enorme cupola contro le intemperie, al fine di renderla un luogo di permanente primavera. Questo servizio dai nobili e alquanto velleitari propositi non riesce mai a trovare una sostenibilità economica: la sottoscrizione per la grande cupola raccoglie impegni per 239.000 dollari, molto al di sotto dei 10 miliardi necessari. Come ammette lo stesso Andrew Mason, gli obiettivi del progetto originale sono troppo defocalizzati per produrre un modello di business sostenibile. Ma, sviluppando la piattaforma software per The Point, Mason mette a punto con chiarezza il concetto di raggiungimento di una massa critica di adesioni su uno specifico progetto, come condizione necessaria per la sua realizzabilità. Quando i suoi impazienti investitori lo mettono sotto pressione per generare fatturato, Mason prova, in una mossa disperata, ad applicare la logica di The Point per promuovere l’acquisto di un deal scontato: un coupon per comprare due pizze al prezzo di una, concordato con il Motel Bar sotto il suo ufficio. Diversamente dalla grande cupola, il deal per le pizze 2x1 raggiunge rapidamente la massa critica necessaria, fissata in 25 sottoscrittori. D’altra parte, mentre è complicato coordinare milioni di persone per salvare il mondo o per altre nobili cause, è decisamente più facile trovare un gruppo di persone disposte a mangiare una pizza scontata del 50%. E Mason capisce la lezione. Accantona i propositi di risolvere i problemi irrisolvibili del mondo e si butta sull’opportunità di vendere coupon scontati, coinvolgendo gli esercenti locali di Chicago e gli utenti di The Point. La grande cupola può rimanere in standby: nasce Groupon. L’azienda celebrata da Forbes è in realtà un side project, un progetto collaterale di un’idea bella e impossibile, piccola parte cinica di un grande sogno romantico. Carpe deal XIII La principale novità di Groupon è aver coniugato in modo originale due modelli noti ben prima dell’avvento di internet: il tradizionale coupon di sconto e i gruppi d’acquisto. Mentre il coupon tradizionale è quasi sempre uno sconto individuale e incondizionato, talvolta usato dagli esercenti per verificare l’efficacia di canali promozionali, i deal proposti da Groupon sono condizionati al raggiungimento di una massa critica di acquirenti, garantendo così all’esercente un ritorno economico prestabilito e accettabile, a condizione che l’offerta venga pianificata con cura. Inoltre il costo pubblicitario e di marketing per la distribuzione di coupon tradizionali è normalmente a carico dell’esercente, mentre Groupon non richiede alcun investimento economico ex ante. L’esercente riconosce le commissioni a Groupon solo una volta raggiunto il numero previsto di clienti. La commissione è quindi un costo variabile condizionato al raggiungimento di un punto di pareggio economico prefissato: la massa critica, appunto. Anche i gruppi di acquisto esistono da ben prima di internet. The Point è solo uno dei tanti tentativi di sfruttare la logica delle economie di scala e di scopo che si creano al raggiungimento di una massa critica di aderenti a una proposta. Ma far gravare sugli utenti il peso di un progetto e della raccolta di adesioni si rivela una scelta inefficace. Quando Mason capisce che deve farsene carico direttamente, limitandosi a proporre agli utenti la scelta se aderire o no a un deal prefissato, il sistema comincia a funzionare. All’utente non è richiesto alcuno sforzo iniziale, ma viene solo offerta l’opportunità di cogliere occasioni di acquisto vantaggiose. Per gli utenti è arrivato il moderno social couponing, consegnato ogni giorno al proprio account e-mail, senza lo sforzo di organizzare alcunché, ma con l’opportunità di sfruttare tutti i benefici derivanti dalle economie di scala raggiunte. Molti ci avevano provato prima di Mason, ma erano evidentemente mancate le condizioni al contorno e l’efficacia operativa per mettere in moto un meccanismo di successo commerciale. Il contesto di mercato caratterizzato dalla crisi economica e da un’alta penetrazione di internet, ormai diventata accessibile in mobilità tramite tablet e smartphone, si rivela il presupposto ottimale per coinvolgere milioni di consumatori e migliaia di esercenti. Il modello di Groupon rappresenta un paradossale contrappasso etico rispetto agli edificanti intenti iniziali di Mason con The Point: lungi dal XIV Groupon supportare buoni propositi per l’umanità, finisce per favorire comportamenti opportunistici da parte dei suoi attori e clienti. Ed è proprio questa una delle motivazioni segrete del suo successo. Invece di attendersi lo spontaneo manifestarsi di altruismo dalla presunta natura «sociale» di internet, Groupon solletica l’egoistica massimizzazione del tornaconto personale di utenti ed esercenti senza chiedere loro un’assunzione preliminare di rischi. L’alacre panettiere di Adam Smith, più che il cittadino morale di Immanuel Kant, sarebbe orgoglioso di Andrew Mason. Groupon, in altre parole, è un efficace mercato bilaterale dell’opportunismo. Il ragionamento che fa l’esercente è semplice e, appunto, opportunistico: «Non mi costa nulla provarci; se ho fatto i conti giusti e ottengo il numero previsto di clienti, pago Groupon ma ci guadagno, perché saturo la capacità produttiva coprendo i costi variabili o svuoto il magazzino, recuperando parte del valore e liberando capitale circolante. Se no, non pago nulla. Comunque vada, avrò avuto gratuitamente una grande visibilità verso potenziali clienti che non avrei facilmente raggiunto da solo». Analogo è il ragionamento dell’utente: «L’iscrizione a Groupon è gratuita. Ricevo senza impegno proposte per deal molto scontati da esercenti che spesso non conosco e rispetto ai quali non ho dirette garanzie di qualità, se non la raccomandazione di Groupon. Se qualcosa mi piace, posso sottoscrivere il deal dando la carta di credito in garanzia, ma pago solo se comprano anche gli altri. Ma se tutte quelle persone aderiscono, è quanto meno improbabile che si tratti di un bidone. Groupon rischierebbe la propria reputazione per così poco? In ogni caso posso sempre cambiare idea facendomi restituire l’importo. Quindi, non rischio nulla e, se mi va bene, faccio un affare molto scontato. Perché no?». Incrociando intelligentemente le spinte opportunistiche di utenti ed esercenti, Groupon costruisce un robusto mercato bilaterale, basato sull’interscambio delle esternalità economiche derivanti dal raggiungimento della massa critica di sottoscrittori a un deal: per l’esercente, il raggiungimento di alti volumi di vendita con un punto di pareggio predeterminato; per gli utenti, la fruizione di un servizio a condizioni di sconto non ottenibili individualmente. Come in tutti i modelli di mercato bilaterale (si pensi al settore delle carte di credito, con esercenti da una parte e titolari dall’altra, o a quello delle riviste periodiche, con lettori e inserzionisti), le economie di scala Carpe deal XV sono significative solo dopo aver raggiunto una massa critica di adesioni e unÕelevata liquiditˆ di scambi di mercato. Per ottenere rapidamente la massa critica, lÕimpresa che vuol costruire un mercato bilaterale deve essere pronta a sussidiare almeno uno dei due lati del mercato, solitamente quello con la maggiore elasticitˆ della domanda rispetto al prezzo del servizio. Solo cos“ potrˆ proporre allÕaltro lato, interessato a partecipare a condizione della presenza di una massa critica di controparti, una transazione Ça premioÈ, recuperando lÕinvestimento effettuato. Il classico caso • quello della free press: lÕeditore distribuisce gratuitamente un certo numero di copie a un target specifico di lettori, cos“ da poter raccogliere inserzioni pubblicitarie a pagamento da parte di aziende interessate. Nel caso di Groupon, lÕinteressante novitˆ • che nelle prime fasi del deal, entrambi i lati del mercato sono a sussidio. LÕapplicazione del premio agli esercenti, sotto forma di commissione, • infatti successiva allÕottenimento della massa critica. Nel processo di Groupon, infatti, sono proprio gli esercenti a ricevere per primi il sussidio preliminare, costituito dalla campagna promozionale gratuita del deal presso gli utenti. Il sussidio viene poi proposto agli utenti sotto forma di servizio gratuito di informazione sul deal e organizzazione della massa critica di domanda. In entrambi i casi Groupon fornisce un sussidio di significativo valore per chi lo riceve, ma dal costo marginale di realizzazione relativamente basso, pur se basato su una struttura di costi fissi molto elevati, costituiti dalla piattaforma tecnologica e Ð ancora di pi• Ð dalla rete commerciale di contatto e relazione con gli esercenti. Il sussidio proposto da Groupon allÕinizio del processo di definizione e promozione del deal • quindi bilaterale e sequenziale: sussidia da un lato lÕaccesso degli esercenti alla propria piattaforma di marketing e dallÕaltro quello degli utenti ai coupon collettivi scontati. In entrambi i casi internalizzando a proprio favore le esternalitˆ derivanti da due fenomeni: la massa critica di acquirenti (utenti) e la saturazione della capacitˆ produttiva (esercenti). é Groupon che si assume il rischio dellÕorganizzazione dei deal, e solo il raggiungimento della massa critica le consente di recuperare lÕinvestimento effettuato. In senso pi• ampio, • possibile affermare che Groupon non si limita a ridurre solo le asimmetrie informative, come fa un suo antesignano, il tradizionale volantino promozionale da anni utilizzato dalla grande di- XVI Groupon stribuzione, comunicando un’offerta speciale in un punto vendita a chi altrimenti non ne sarebbe a conoscenza se non recandovisi di persona. Groupon riduce anche le asimmetrie organizzative per entrambi i lati della domanda. Gli utenti vengono infatti messi in grado di organizzare in modo semplice, senza particolari sforzi o rischi, un gruppo d’acquisto. Inoltre il servizio consente loro di coordinarsi in tempi rapidi con le strategie commerciali degli esercenti, per esempio in momenti di scarso traffico e/o di livelli di magazzino eccessivi. Anche per i piccoli commercianti Groupon riduce le asimmetrie organizzative rispetto alla grande distribuzione: mette a loro disposizione senza investimenti preliminari una potente macchina promozionale, educandoli a comprendere meglio le potenzialità di internet. In un mondo di abbondanza deflattiva delle commodities, la nuova scarsità sulla quale scommette Groupon è quella del tempo: da una parte, il tempo limitato dell’occasione proposta e della sua finestra d’opportunità; dall’altra, il tempo dell’acquirente, sia per la ricerca della condizione migliore sia per la fruizione in caso di acquisto. I dolori del giovane Groupon Neanche fosse la nostra vetusta e beneamata Settimana Enigmistica, il giovane Groupon vanta già innumerevoli tentativi d’imitazione. Sono centinaia, in tutto il mondo, i cloni e gli imitatori della creatura di Andrew Mason, in molti casi pedissequi e fragili, in altri casi ben differenziati e agguerriti, nonché supportati da azionisti industriali del calibro di Amazon, come nel caso di LivingSocial. E sono altrettanto innumerevoli i giudizi di condanna per Mason e per la sua creatura emessi da analisti finanziari (talvolta improvvisati): per molti commentatori, il social coupon ing è sicuramente una moda, probabilmente una bolla e forse perfino una bufala. Secondo i detrattori, per imitare Groupon bastano un venditore porta a porta e un po’ di indirizzi e-mail. Si concorda un deal con l’esercente dietro l’angolo, lo si promuove con un po’ di spamming via posta elettronica, e il gioco è fatto. Non esattamente. Se sembra ragionevole affermare che le barriere all’ingresso di questo mercato sono molto basse, ciò non è altrettanto vero per le barriere all’ac- Carpe deal XVII cesso della vera risorsa scarsa: ovvero una doppia massa critica, geograficamente localizzata e statisticamente ben distribuita, di utenti e di esercenti tra loro complementari. Ci˜ che un giudizio superficiale dimentica, e che lÕimitatore sprovveduto non considera, • il fondamentale ruolo giocato nel social couponing dalle cosiddette Çeconomie di densitˆÈ, ovvero gli effetti di scala, scopo e apprendimento che si verificano quando cÕ• unÕelevata concentrazione di attori, in questo caso appartenenti a entrambi i lati del mercato bilaterale, su uno specifico territorio. Nel caso di Groupon, tale entitˆ territoriale, luogo delle economie di densitˆ, • costituita da una cittˆ metropolitana. Solo con unÕelevata densitˆ locale di esercenti e utenti, infatti, si genera la necessaria liquiditˆ di transazioni relative a deal con frequenza giornaliera ed elevate probabilitˆ di raggiungimento della massa critica. Per esemplificare: • improbabile che utenti dispersi nel Nord Italia aderiscano in numero sufficiente a garantire deal proposti da centri fitness sardi o da dentisti pugliesi. Secondo le analisi di Groupon, invece, se chi propone il deal si trova entro 400 metri dallÕutente, le probabilitˆ che questÕultimo sottoscriva lÕofferta aumentano di ben cinque volte rispetto alla media. La diffusa ma alquanto frettolosa valutazione sullÕassenza di barriere allÕingresso viene poi messa in discussione dallÕelevata struttura di costi fissi e da un modello organizzativo ad alta intensitˆ di manodopera locale. Rimane relativamente facile entrare in questo mercato, sia pure in scala minima e territorialmente circoscritta, ma bisogna poi assumersi i rischi di costruzione di una rete distributiva che pu˜ rapidamente collassare se non mantiene volumi elevati e qualitˆ accettabile dei deal. UnÕaltra delle osservazioni critiche avanzate • lÕassenza di strumenti di differenziazione dellÕofferta di servizi. Non essendoci specifici vantaggi tecnologici nella piattaforma software, dicono i critici, risulta facile non solo lÕingresso ma anche lÕimitazione, quando non la perfetta copia, da parte dei potenziali competitor. Anche in questo caso, il giudizio non tiene conto della specifica natura competitiva dei mercati bilaterali rispetto a quelli tradizionali, che invece sono basati su una funzione lineare e unilaterale del valore. Le piattaforme di social couponing non sono tra loro indifferenti per il consumatore. Anche a paritˆ di condizioni economiche dei deal offerti, infatti la probabilitˆ di raggiungere la massa critica che consente di ac- XVIII Groupon cedere al deal dipende dalla liquidità lato domanda. Se dopo aver sottoscritto le proposte di deal su una piattaforma concorrente di Groupon l’utente si rende conto che la frequenza di raggiungimento della massa critica è bassa, non sarà incentivato a rimanervi e confluirà naturalmente verso la piattaforma più liquida ed efficace. È ciò che succede normalmente nel social networking, su Facebook o Twitter. Per gli esercenti vale lo stesso principio. La probabilità di trovare il sottoinsieme di consumatori adeguato dipende dalla liquidità delle transazioni e dalla profondità di segmentazione dei clienti potenziali. Peraltro l’esercente, che pure non ha significativi costi monetari iniziali per accettare una proposta di deal da parte di un concorrente di Groupon, ha interesse a verificare che le percentuali di raggiungimento della massa critica da parte di una piattaforma alternativa siano sufficientemente elevate. In caso contrario, rischierebbe un eccesso di esposizione negativa verso potenziali clienti, finendo per venire giudicato poco interessante in quanto non in grado di raggiungere con facilità un numero di utenti sufficientemente alto. Per quanto apparentemente senza barriere, come abbiamo visto, il so cial couponing è in realtà un mercato a ritorni crescenti su entrambi i lati della domanda. Come tale, favorisce un naturale processo di concentrazione competitiva delle piattaforme che lo propongono, a condizione di far funzionare in modo efficace i meccanismi di sfruttamento delle esternalità attivate tramite le masse critiche. Moltissime imprese provano a entrarci, attratte dagli elevati tassi di crescita, ma poche hanno la probabilità di sopravvivere, e ancor meno possono mirare a diventare profittevoli. Serendipity commerciale Che tipo di animale economico è Groupon? Assomiglia più ad Amazon, con la sua forza logistica e i suoi fatturati miliardari di prodotti comprati e pagati da clienti finali, o a Facebook e al suo brusio incessante di socialità, appoggiato alle incerte fondamenta del mercato pubblicitario delle imprese? O ancora a Yahoo! e Google, che peraltro hanno tentato di comprare la creatura di Mason con offerte miliardarie, con la loro potenza di motori di ricerca e di aggregazione di tutte le informazioni del mondo, incluse quelle sugli esercenti? Groupon non è in realtà com- Carpe deal XIX pletamente assimilabile a nessuna delle grandi aziende internet, anche se ha preso qualche ispirazione un poÕ da tutte. Dal punto di vista dei processi di valore aggiunto e del modello organizzativo, Groupon assomiglia pi• a una catena di quotidiani locali o a un network di televisioni regionali che trasmettono telepromozioni. Groupon • infatti pi• correttamente paragonabile a una testata giornalistica locale o a una rivista periodica di taglio commerciale, un Cosmopolitan Ð o meglio, Metropolitan Ð digitale, con una notizia al giorno e un linguaggio da corsivo satirico. Il deal • la storia, lÕesercente e lÕutente sono i suoi protagonisti. La differenza rispetto ai media tradizionali • che con Groupon lÕesercente non paga anticipatamente. Non solo: non paga per gli occhi che guardano, ma solo per le dita che acquistano. Groupon, infatti, opera come una media company. E come ogni media company, • mercante Ð legale Ð dÕorgani umani. La radio vende orecchie, la tv e la stampa occhi. Groupon vende dita. Dita che fanno click, come nel caso di Google, ma che a differenza di questÕultima, non sono solo curiose, ma mettono mano al portafoglio. La differenza fondamentale con Google o Amazon, tuttavia, non sta in ci˜ che gli utenti cercano, ma in ci˜ che, inaspettatamente, trovano. Il deal • il Çnon cercatoÈ, il sorprendente e inatteso. Non • quindi deliberato e intenzionale. Piccolo regalo quotidiano, lettera foriera di possibili novitˆ, il deal fa sentire lÕutente corteggiato dagli esercenti, oggetto delle loro attenzioni. Sfogliare lÕofferta del giorno di Groupon diventa cos“ una forma di serendipity commerciale, come avviene con i migliori volantini promozionali della grande distribuzione. I deal diventano accidente narrativo, editorialmente commentato in modo sagace e talvolta provocatorio. Groupon • un motore di scoperte Ð ha spiegato Andrew Mason in unÕintervista. Sprona le persone a fare esperienze nuove e diverse, invece di andare ogni volta al solito bar. Lo sconto • il grande trucco che Groupon gioca ai clienti. Questo trucco li trascina fuori di casa, li forza a cogliere lÕattimo di una cosa che desiderano fare. PerchŽ sanno che probabilmente non potranno mai pi• trovarla a quelle condizioni. Lo sconto • quindi ÇnotiziaÈ, occasione editoriale di narrazione e promozione. Il lavoro principale di Groupon diventa raccontare lÕofferta. I suoi agenti sono sollecitatori del deal ma anche reporter sul campo di unÕagenzia di notizie, che poi vengono passate al team editoriale per essere raccontate e impaginate in modo professionale e accattivante. XX Groupon Il deal non è tuttavia notizia isolata, o mero dato commerciale. Deve essere parte di una storia articolata lungo un periodo di dialogo con gli utenti. I deal sono organizzati dal team editoriale in una certa storyline, a seconda dei giorni della settimana: un ristorante di tendenza il lunedì, un’esperienza al nuovo centro termale il martedì, un giro in go-kart il mercoledì. È il concetto di «pipeline perfetta» dei deal, in tutto simile al palinsesto di una tv o al menabò di una rivista. Il processo di selezione della rilevanza è fin dall’inizio della storia di Groupon radicato nello stile ironico e provocatorio di presentazione dell’offerta. Anche la classificazione dei servizi è un atto creativo, e non segue un tradizionale standard merceologico: le categorie sono invenzione narrativa di un tema esperienziale, un po’ per spiazzare il cliente, un po’ per differenziare l’esercente. Così se volete trovare una sauna, su Groupon dovete selezionare il tag «vivere nella bambagia». Anche per questo, in America, nel servizio Offerta del Giorno continua a esserci una sola proposta al giorno: per garantire la rilevanza e la concentrazione d’attenzione degli utenti. All’inizio della storia di Groupon, il vincolo era dovuto alla limitata disponibilità di offerte interessanti. Il successo commerciale ottenuto, tuttavia, ha suggerito a Mason di conservare quel modello, per ragioni che oggi sono diventate di focalizzazione ed enfasi. L’obiettivo è che l’esercente si senta speciale, e che si percepisca come il protagonista di quella singola giornata. Groupon diventa così il capostipite di una nuova generazione di «media» esperienziali, associato non tanto a una concessionaria pubblicitaria che ne venda gli spazi a potenziali inserzionisti, bensì a una piattaforma di outsourcing di competenze di marketing e comunicazione, remunerata con commissioni sulle vendite effettive. Il modello organizzativo di Groupon è infatti ancora oggi ad alta intensità di lavoro redazionale e probabilmente evolverà ulteriormente verso un modello di tipo editoriale e di consulenza di comunicazione per gli esercenti, dove i deal sono moderne forme di pubblicità redazionale configurate come transazioni commerciali. Questo principio è particolarmente vero per i servizi di tipo artigianale e altamente specializzati, dove la narrazione dell’esperienza non è quasi mai nelle capacità di chi li offre – per oggettiva complessità o per semplice carenza di competenze editoriali. Groupon è la nuova interpretazione digitale della serendipity com- Carpe deal XXI merciale, come fosse una passeggiata quotidiana davanti alle vetrine dei saldi, ogni giorno alla scoperta della rilevanza occasionale. Il suo team editoriale è sempre più scuola di marketing relazionale degli esercenti, che a esso si affidano per catturare l’attenzione e il profilo di consumatori sempre più esigenti e distratti. Tale tendenza sembra essere confermata dalla concentrazione dei deal in alcune categorie merceologiche. Oltre il 90% degli esercenti appartiene ai servizi. Ed è significativo il minore successo dei servizi «utili» rispetto a quelli che rappresentano una novità. Il modello editoriale di Groupon e la sua natura inerentemente sociale, infatti, contribuiscono a ridurre le asimmetrie informative tipiche di beni esperienziali come i servizi: dal nuovo ristorante al corso di free climbing. L’effetto è quello di creare forme di referenze rassicuranti ex ante, rispetto a un social network ad hoc, creato per l’occasione del deal e non necessariamente preesistente. In questo senso Amazon e Groupon sembrano distinguersi e specializzarsi nei rispettivi i compiti rispetto ai due fronti dell’e-commerce: demand fulfillment per l’azienda di Jeff Bezos, demand generation per quella di Andrew Mason. Il primo basato su ricerca e comparazione, e orientato ai prodotti globali; il secondo fondato su scoperta e su socialità, e focalizzato sui servizi locali. Come successe nei primi anni di vita di Amazon, anche nel caso di Groupon sono molte le voci critiche sull’effettiva sostenibilità del modello, sui suoi costi di struttura e sugli elevati costi di acquisizione di utenti ed esercenti. I critici sono stati smentiti, negli anni, dalla crescita profittevole di Amazon. Per Groupon è forse ancora presto per sciogliere la riserva di giudizio. Groupon ha un impatto molto più limitato, rispetto al modello di Amazon, sulla catena del valore dei beni e servizi che intermedia. Si focalizza sulle attività di marketing, vendita e incasso, con una funzione di customer service di fatto limitata alla restituzione del denaro – senza un diretto controllo sui processi operativi di erogazione del servizio. Il grande limite organizzativo di Groupon è che la «promessa di servizio» rimane sempre esposta al rischio di non venir rispettata, in quanto presenta al cliente un’attività che viene svolta da una terza parte – l’esercente – senza un effettivo governo da parte di Groupon. Amazon, in contrasto, è un modello distributivo verticalmente integrato, compete con la sua superiore efficienza su una quota di valore aggiunto molto più estesa, che XXII Groupon va dagli acquisti al magazzino, dal bundling d’offerta al customer service che garantisce ogni singolo passaggio dell’esperienza del cliente. Nel suo ruolo di intermediario, inoltre, Groupon non dispone del controllo sulla leva del prezzo del prodotto, che influisce sul posizionamento e sul valore percepito dal cliente, ma solo della possibilità di «concordare» con l’esercente la quota di sconto e la percentuale della commissione. Quindi, non può disporre facilmente della leva della discriminazione di prezzo personalizzata su bundle dinamici di prodotti, che costituisce uno dei più formidabili strumenti commerciali di Amazon. Il limite di efficienza di Groupon dipende dunque dal sottostante limite di efficienza degli esercenti locali. Funziona bene per piccoli e ben differenziati monopoli locali, quali visite turistiche o servizi caratteristici del territorio, o per acquisti basati su serendipity. Un processo di ricerca più razionale, basato su comparazione di prezzi e di caratteristiche, nonché di review di altri acquirenti a livello globale, favorisce naturalmente il modello di Amazon. La tumultuosa crescita di Groupon tuttavia non è da liquidare sbrigativamente come campanello d’allarme di una nuova bolla di tulipani tecnologici. Il social couponing, al contrario, è un fiore inebriante dell’economia contemporanea, cultivar derivato da numerosi innesti e ibridazioni imprenditoriali, esperimento tuttora non finito di innovazione organizzativa. Sarà uno spettacolo, colorato e irresistibile, vederlo sbocciare.