Nota tecnica 18/2015. Sulle politiche di coesione
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Nota tecnica 18/2015. Sulle politiche di coesione
SULLE POLITICHE DI COESIONE: DINAMICHE DI STATUS NEI CICLI DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE 2007-2013 E 2014-2020 Bari, ottobre 2015 Premessa Partendo dall’osservazione della classificazione delle regioni europee (NUTS21) ai fini dell’attribuzione delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Politica di coesione dell’Unione Europea nell’ambito dei due cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020, la presente nota vuole evidenziare casi di particolare successo nel passaggio dal ciclo di programmazione precedente a quello successivo. L’analisi di tali dinamiche, intese come cambiamenti dello “status” di regione, appare strumentale rispetto alla variazione del PIL pro capite calcolato in parità di potere d’acquisto (PPA)2: questa, infatti, è la variabile utilizzata dalla Commissione Europea per l’inserimento di ciascuna regione in una delle quattro categorie individuate nel corso del ciclo 2007-2013 e delle tre categorie di regioni del ciclo 2014-2020. Politica di coesione e categorie di regioni Nel ciclo di programmazione 2007-2013, per la ripartizione delle risorse della politica di coesione, sono state individuate quattro categorie di regioni con svantaggi di sviluppo crescenti, cui sono state destinate risorse finanziarie man mano maggiori. Gli art. 5 e 8 del Regolamento generale 1083/2006 definivano la modalità di calcolo per l’attribuzione di ciascuna regione alla categoria di pertinenza, costruendo un indice che rapportava il PIL pro capite regionale misurato in PPA sulla base dei dati del periodo 2000-2002 al PIL medio dell'UE a 25 Paesi per il medesimo arco temporale. Ne risultava che: • regioni con PIL <75% della media UE 25 erano ammissibili al finanziamento dei Fondi strutturali nell'ambito dell'obiettivo “Convergenza”; • regioni che sarebbero state incluse nella “Convergenza” se si fosse considerato il PIL medio dell’UE 15, ma non lo erano in funzione del PIL medio dell’UE a 25 Paesi, erano ammissibili nell’ambito della categoria “Phasing out”. Queste regioni, ai sensi dell’art. 8 c.1 erano ammesse in via transitoria al finanziamento dei Fondi strutturali nell'ambito dell'obiettivo “Convergenza”; • regioni con PIL <75% del PIL medio dell’UE 15 nel ciclo 2000-2006, ma che superavano tale soglia nel 2007 erano ammissibili nell’ambito della categoria “Phasing in”. Queste regioni, ai sensi dell’art.8 c.2 erano ammesse in via transitoria, al finanziamento dei Fondi strutturali nell'ambito dell'obiettivo “Competitività regionale e occupazione”; • regioni non appartenenti alle categorie precedenti erano ammissibili al finanziamento dei Fondi strutturali nell'ambito dell'obiettivo “Competitività regionale e occupazione”. 1 Sono quelle corrispondenti al livello 2 della classificazione comune delle unità territoriali per la statistica (di seguito: <<il livello NUTS 2>>) ai sensi del regolamento (CE) n. 1059/2003. 2 La parità del potere d’acquisto (PPA) definisce una condizione di assenza di arbitraggio affermando che due panieri di beni identici, venduti in paesi diversi, debbono avere lo stesso prezzo una volta espresso in valuta comune. 1 Nel ciclo di programmazione 2014-2020, l’art. 90 del Regolamento generale 1303/2013 individua tre categorie di regioni sulla base del rapporto tra il PIL pro capite misurato in PPA come media del periodo 2007-2009 e il PIL medio dell'UE a 27 Paesi per lo stesso triennio. Si distinguono: • “regioni meno sviluppate” (Less Developed Regions, LD), il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE 273; • “regioni in transizione” (Transition Regions, TR), il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 90% della media del PIL dell'UE 27; • “regioni più sviluppate” (More Developed Regions, MD), il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'UE 27. Ai fini del prosieguo dell’analisi le quattro categorie del 2007-2013 sono state rese omogenee con le tre classi individuate nel periodo 2014-20204. Dal grafico e dalla tabella seguenti, che ripropongono brevemente la dotazione disponibile a livello di Stato membro nei due cicli di programmazione, si evince come l’Italia sia il terzo Paese in termini assoluti, dopo Polonia e Spagna, ma solo il 17° in termini pro capite per risorse allocate. Le Regioni meno sviluppate (ex-convergenza) ricevono, come stabilito dalla politica di coesione, risorse maggiori rispetto al valore medio pro-capite rilevato a livello nazionale. Figura 1 - Dotazione nazionale 2007-2013 vs 2014-2020 (euro pro capite) Pro capite 2007-2013 (€) Pro capite 2014-2020 (€) 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 LU - Luxemb. CY - Cyprus DK - Denmark MT - Malta IE - Ireland AT - Austria FI - Finland SE - Sweden NL - Netherlands BE - Belgium EE - Estonia SI - Slovenia HR - Croatia LV - Latvia LT - Lithuania BG - Bulgaria UK - UK SK - Slovakia FR - France EL - Greece RO - Romania PT - Portugal HU - Hungary DE - Germany CZ - Czech Rep. IT - Italy ES - Spain PL - Poland 0 Fonte: UE-CohesionData, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015. 3 La Croazia non è compresa in quanto diviene Stato membro dell’UE nel 2013. 4 Le regioni Convergenza sono etichettate come Less Developed Regions (LD), quelle Phasing out e Phasing in sono etichettate come Transition Regions (TR), quelle Competitività sono etichettate come More Developed Regions (MR). 2 Tabella 1 - Dotazione nazionale 2007-2013 vs 2014-2020 (valore assoluto e pro capite) Stato Membro Poland Spain Italy Czech Rep. Hungary Germany Portugal Romania Greece France Slovakia UK Bulgaria Lithuania Latvia Croatia Slovenia Estonia Belgium Sweden Netherl. Finland Austria Ireland Malta Cyprus Denmark Luxemb. Totale 2007-2013 (miliardi €) 67,186 34,658 27,958 26,526 24,921 25,489 21,412 19,213 20,210 13,449 11,498 9,891 6,674 6,775 4,530 4,101 3,403 2,064 1,626 1,660 1,596 1,204 0,751 0,840 0,612 0,510 0,050 338,808 2014-2020 (miliardi €) 77,567 28,560 32,823 21,983 21,906 19,235 21,465 22,994 15,522 15,853 13,992 11,840 7,588 6,823 4,512 8,609 3,075 3,590 2,284 2,106 1,404 1,466 1,236 1,189 0,725 0,736 0,553 0,060 349,693 Totale (miliardi €) 144,753 63,217 60,781 48,509 46,827 44,724 42,877 42,207 35,732 29,302 25,490 21,731 14,262 13,599 9,042 8,609 7,176 6,993 4,347 3,732 3,064 3,062 2,440 1,939 1,565 1,348 1,063 0,110 688,501 Pro capite 2007-2013 (€) 1.762,22 773,88 480,18 2.586,87 2.475,74 309,65 2.032,89 909,26 1.813,59 211,32 2.139,95 161,95 881,28 2.084,78 2.051,05 0,00 2.039,94 2.534,37 194,95 178,43 101,48 302,44 145,42 172,97 2.071,23 808,05 93,55 106,02 679,78 Pro capite 2014-2020 (€) 2.040,28 614,02 540,01 2.091,14 2.217,79 238,15 2.058,54 1.152,73 1.423,54 240,79 2.583,43 184,11 1.047,30 2.318,04 2.254,25 2.027,26 1.491,84 2.728,34 203,85 218,33 83,44 268,89 145,25 258,08 1.704,34 857,34 98,34 108,61 689,97 Fonte: UE-CohesionData, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015. I dati sulla spesa certificata alla Commissione Europea relativi all’attuazione dei programmi operativi, disponibili fino al 30 giugno 2015, mostrano il ritardo dell’Italia nella spesa dei Fondi Strutturali: il nostro Paese è infatti quartultimo, avendo raggiunto un livello di spesa certificata pari al 76% del totale dei fondi strutturali assegnati all’Italia nel ciclo 2007-2013. L’andamento della spesa evidenzia come a partire dal 2013 ci sia stata un’accelerazione delle certificazioni: si passa infatti dal 31% del 2012 al 50% del 2013; nel biennio successivo l’incremento della spesa certificata è costante e pari a circa 13 punti percentuali annui. Con riferimento alla dotazione pro capite, questa non sembrerebbe correlata con la capacità di spesa: l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, ad esempio, che ricevono alcune delle dotazioni pro capite maggiori, registrano tassi di assorbimento delle risorse molto elevati. Inoltre, l’indice di scostamento rispetto alla media fornisce una visione della distribuzione annuale della spesa: valori maggiori indicano una maggiore variabilità della spesa nel corso degli anni, mentre valori prossimi allo zero indicano che la spesa è stata pressoché omogenea nei nove anni considerati. L’Irlanda è il Paese europeo che ha certificato in maniera pressoché omogenea la sua spesa nel corso dei nove anni considerati (la certificazione è compresa tra il 9% e il 13%, con un valore medio annuo dell’11%), mentre la Danimarca presenta la maggiore variabilità: la spesa danese si è, infatti, concentrata nelle annualità 2011 (+18 punti rispetto al 2010) e 2014 (+27 punti percentuali rispetto al 2013). Nel complesso, gli incrementi annuali delle percentuali di spesa certificata sono stati massimi nel 2014 (+16 punti percentuali in media a livello UE 27) e 2013 (+15 punti percentuali in media), a conferma della tendenza di gran parte dei Paesi Europei di accelerare la certificazione in prossimità della conclusione del ciclo di programmazione. 3 Tabella 2 - Strutturali 2007-2013. Avanzamento annuo della spesa certificata per Stato Membro Member State 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Croatia Romania Slovakia Italy Bulgaria Hungary Czech republic Malta Spain United Kingdom Austria Belgium France Netherlands Germany Cyprus Slovenia Ireland Denmark Greece Luxembourg Latvia Poland Lithuania Finland Sweden Estonia Portugal 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,01 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,01 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,05 0,06 0,06 0,05 0,06 0,06 0,06 0,06 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,06 0,06 0,11 0,05 0,05 0,05 0,06 0,05 0,06 0,05 0,05 0,06 0,05 0,05 0,10 0,10 0,10 0,10 0,13 0,12 0,10 0,11 0,14 0,19 0,18 0,14 0,08 0,18 0,15 0,14 0,23 0,12 0,11 0,10 0,15 0,13 0,21 0,17 0,16 0,20 0,13 0,06 0,13 0,19 0,15 0,16 0,21 0,20 0,18 0,22 0,28 0,29 0,23 0,24 0,17 0,29 0,26 0,25 0,36 0,20 0,22 0,16 0,25 0,23 0,34 0,26 0,27 0,35 0,25 0,07 0,17 0,28 0,22 0,24 0,35 0,27 0,27 0,37 0,39 0,40 0,32 0,35 0,34 0,41 0,37 0,37 0,48 0,38 0,35 0,41 0,36 0,37 0,48 0,41 0,47 0,42 0,38 0,10 0,23 0,41 0,31 0,37 0,44 0,38 0,37 0,52 0,51 0,53 0,49 0,43 0,46 0,54 0,44 0,50 0,60 0,45 0,49 0,52 0,52 0,52 0,63 0,55 0,53 0,61 0,59 0,18 0,38 0,53 0,50 0,50 0,59 0,52 0,50 0,63 0,57 0,68 0,69 0,60 0,64 0,71 0,61 0,63 0,70 0,54 0,70 0,68 0,66 0,68 0,79 0,76 0,69 0,81 0,79 0,45 0,56 0,60 0,63 0,66 0,76 0,63 0,73 0,73 0,73 0,79 0,82 0,76 0,81 0,83 0,84 0,82 0,80 0,81 0,88 0,84 0,82 0,85 0,94 0,89 0,90 0,92 0,93 0,52 0,63 0,71 0,76 0,78 0,80 0,80 0,80 0,81 0,84 0,87 0,88 0,88 0,88 0,89 0,90 0,90 0,90 0,90 0,91 0,91 0,93 0,93 0,94 0,94 0,95 0,95 0,95 Indice di scostamento rispetto alla media 0,0076 0,0035 0,0011 0,0030 0,0022 0,0027 0,0018 0,0039 0,0017 0,0019 0,0014 0,0035 0,0019 0,0036 0,0018 0,0042 0,0021 0,0002 0,0058 0,0046 0,0050 0,0016 0,0024 0,0038 0,0033 0,0045 0,0046 0,0048 Fonte: UE-CohesionData, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 Figura 2 - Fondi Strutturali 2007-2013. Avanzamento annuo della spesa certificata per Stato Membro 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 Fonte: UE-CohesionData, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 4 Ritornando all’analisi delle categorie di regioni e alle dinamiche che hanno interessato le regioni europee nel passaggio tra il ciclo di programmazione 2007-2013 e il 2014-2020, emerge come 53 (19,41%) delle 273 regioni abbiano cambiato la propria categoria di appartenenza; di contro, 136 (49,82%) sono rimaste nel gruppo delle più sviluppate (MD), 14 (5,13%) sono rimaste in transizione (TR) e 70 (25,64%) hanno mantenuto la status di meno sviluppate (LD). Figura 3 - Categorie di regioni: dinamiche di “status” dal ciclo 2007-2013 al ciclo 2014-2020 (%) Fonte: UE, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 Tabella 3 - Categorie di regioni: passaggio “di status” (ciclo 2007-2013 vs ciclo 2014-2020) Status Nazione ES PL LD→MD RO SI Numero 1 1 1 1 DE 5 EL 4 ES 2 MT EL IT CY DE 1 1 1 1 1 EL 2 ES 4 HU IE PT 1 1 1 LD→TR TR→LD TR→MD Regione Galicia Mazowieckie BucurestiIlfov ZahodnaSlovenija Chemnitz Dresden Mecklenburg Vorpommern Sachsen Anhalt Thüringen IoniaNisia Kriti Peloponnisos VoreioAigaio Andalucía Castilla laMancha Malta KentrikiMakedonia Basilicata Kypros Leipzig Attiki NotioAigaio CastillayLeón CiudadAutónomadeCeuta ComunidadValenciana PrincipadodeAsturias KözépMagyarország Border,MidlandandWestern RegiãoAutónomadaMadeira Status Nazione Numero Regione Prov.Liège BE 3 Prov.Luxembourg Prov.Namur DK 1 Sjælland Auvergne BasseNormandie Corse FrancheComté LanguedocRoussillon FR 10 Limousin Lorraine NordPsdeCalais MD→TR Picardie PoitouCharentes Abruzzo IT 2 Molise Cumbria Devon EastYorkshireandNorthernLincolnshire Lancashire UK 8 Lincolnshire NorthernIreland ShropshireandStaffordshire TeesValleyandDurham Fonte: UE, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 5 Le trasformazioni di maggiore interesse riguardano i passaggi da categorie inferiori a categorie superiori, in quanto evidenziano un migliore posizionamento della regione rispetto alla media europea. Particolarmente significativo risulta il passaggio di quattro regioni (Galicia in Spagna, Mazowieckie in Polonia, Bucuresti Ilfov in Romania e Zahodna Slovenija in Slovenia5) dallo status di “Convergenza” nel 2007-2013 alla categoria delle regioni più sviluppate nel 20142020. I grafici seguenti descrivono i cambiamenti di “status” tra il ciclo di programmazione 20072013 ed il 2014-2020 per ciascuna categoria di regione e per Stato Membro: in particolare le serie sono rappresentate come percentuale rispetto al totale delle regioni all’interno dello Stato membro. In tal modo si forniscono due informazioni: al peso assunto dalla categoria di regioni nel 2007-2013 a livello nazionale viene associata la quota dei cambiamenti di “status”. Con riferimento alla Convergenza, gran parte delle regioni (70) che nel ciclo di programmazione 2007-2013 appartenevano a tale categoria, non hanno modificato la loro condizione per il ciclo 2014-2020; al contrario 4 regioni sono passate tra quelle più sviluppate e 12 tra quelle in transizione. Nel nostro Paese, le quattro regioni ex Convergenza, che rappresentano il 19% delle regioni italiane, sono rimaste tra quelle meno sviluppate, mentre in Spagna delle quattro regioni ex Convergenza, che rappresentavano il 21% del totale delle regioni, 1 è transitata nel gruppo delle più sviluppate e 2 tra quelle in transizione. Figura 4 - Regioni meno sviluppate 2007-2013: status nel 2014-2020 (percentuale sul totale delle regioni e numerosità) SI RO PL MT 0 LV LT HR EE BG CZ HU SK 31 EL PT 5 11 5 ES 19 IT 19 FR 13 DE 0 5 UK - 10 20 50 50 88 13 94 6 100 100 100 100 100 100 88 86 75 31 57 30 40 50 LDLD LDTR 60 70 LDMD 80 90 100 Stato Membro UK DE FR IT ES PT EL SK HU CZ BG EE HR LT LV MT PL RO SI Totale LDLD 2 LDMD LDTR 5 5 4 1 4 4 3 6 7 6 1 2 1 1 1 2 4 1 15 7 1 70 1 1 1 4 12 Fonte: UE, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 Le regioni che nel ciclo di programmazione 2007-2013 erano inserite nelle categorie Phasingout e Phasing-in, che ai fini della presente analisi sono state riclassificate come regioni in transizione per omogeneità rispetto al 2014-2020, assommavano nel complesso a 27 unità. Di queste, la quota maggiore, pari a 14 unità, non ha modificato il proprio “status” per il ciclo di programmazione 2014-2020, mentre 11 sono transitate nel gruppo delle regioni più sviluppate. Particolarmente positiva è la perfomance della Spagna, in cui il 21% delle regioni (4 unità) è passato tra le più sviluppate. 5 Le regioni di Polonia, Romania e Slovenia includono le rispettive capitali nazionali, Varsavia, Bucarest e Lubiana. 6 Figura 5 - Regioni in transizione 2007-2013: status nel 2014-2020 (percentuale sul totale delle regioni e numerosità) 100 CY Stato Membro DE UK BE IT AT HU PT ES EL IE CY Totale 50 IE 8 EL 15 15 16 ES 21 14 PT 14 14 HU 11 AT 5 5 IT 9 BE 8 UK TRLD TRMD 1 1 1 2 1 1 4 2 1 1 11 TRTR 2 3 1 1 1 1 3 2 14 5 3 DE - 10 20 30 40 50 60 TRLD TRTR TRMD 70 80 90 100 Fonte: UE, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 Le regioni europee NUTS2 più sviluppate erano complessivamente 160 nel periodo 2007-2013: come atteso nessuna è transitata nel gruppo delle regioni meno sviluppate, mentre 24 risultano nel gruppo delle regioni in transizione per il periodo 2014-2020. Tale cambiamento è dovuto all’inserimento di una nuova soglia (90% del PIL medio dell’UE 27), che non era presente nel ciclo precedente. Non si tratta, quindi, di un reale peggioramento relativo della condizione delle regioni, quanto piuttosto di un esito dovuto alla metodologia di attribuzione delle regioni alle tre categorie. Figura 6 - Regioni più sviluppate 2007-2013: status nel 2014-2020 (percentuale sul totale delle regioni e numerosità) 100 SE NL LU FI DK BE AT UK FR DE IT IE ES SK PT CZ 100 100 100 80 20 27 64 89 22 65 44 37 79 10 62 50 42 25 14 13 - 10 20 30 40 50 MDMD 60 70 MDTR Fonte: UE, 2015. Elaborazioni: IPRES, 2015 7 80 90 100 Stato Membro MDMD MDTR CZ 1 PT 1 SK 1 ES 8 IE 1 IT 13 2 DE 30 FR 12 10 UK 24 8 AT 8 BE 7 3 DK 4 1 FI 5 LU 1 NL 12 SE 8 Totale 136 24 Conclusioni Il quesito cui la presente nota ha tentato di fornire una iniziale risposta riguarda la presenza, a livello regionale, di casi di particolare successo nel passaggio dal ciclo di programmazione 2007-2013 al ciclo 2014-2020. L’osservazione delle dinamiche inerenti l’appartenenza alle diverse categorie di regioni e gli indicatori macroeconomici analizzati sembrano evidenziare la presenza di casi virtuosi e di particolare successo, quali la Galizia in Spagna, Mazowieckie in Polonia, Bucarest in Romania e Slovenia Occidentale, che certamente necessitano di essere studiati con maggiore dettaglio. Inoltre, emerge come la Puglia, sebbene abbia registrato un andamento in linea con il resto del Mezzogiorno d’Italia, nel corso degli ultimi abbia avviato processi di cambiamento in parte vanificati dalla crisi economica del 2008. Come conseguenza, la regione non è stata in grado di modificare il proprio status nel passaggio dal ciclo di programmazione 2007-2013 al 20142020, rimanendo tra le regioni meno sviluppate (ex “Convergenza”). 8 Bibliografia Commissione Europea, 2006, Regolamento n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999. Commissione Europea, 2013, Regolamento n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio. Commissione Europea, 2014, Decisione di esecuzione della Commissione del 18 febbraio 2014 che definisce l’elenco delle regioni ammesse a beneficiare del finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo nonché degli Stati membri ammessi a beneficiare del finanziamento del Fondo di coesione per il periodo 2014-2020 [notificata con il numero C(2014) 974], (2014/99/UE). Commissione Europea, 2014, Investimenti per l'occupazione e la crescita, Promuovere lo sviluppo e la buona governance nelle città e regioni dell'UE, Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, Bruxelles. Sitografia http://ec.europa.eu/eurostat http://ec.europa.eu/regional_policy http://fesr.regione.puglia.it/ http://www.svimez.info/ https://cohesiondata.ec.europa.eu/ A cura di Nunzio Mastrorocco ([email protected]) Elisa Calo’ ([email protected]) 9