Discorso per il Convegno contro la Contraffazione e

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Discorso per il Convegno contro la Contraffazione e
Discorso per il
Convegno contro la Contraffazione e per la Legalità,
la Qualità e la Trasparenza del Processo Produttivo
Di Xu Kunyuan,
Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Imprese Tessili-Abbigliamento della Repubblica Popolare Cinese
Chairman della Sotto-Commissione Industria Tessile, CCPIT/Camera di Commercio Industria
Tessile, CCOIC
È un grande onore per me avere l’opportunità di partecipare a questo convegno per la
lotta contro la contraffazione e l’affermazione della legalità, della qualità e della
trasparenza del processo produttivo. Vorrei approfittare di questa occasione per
descrivere la situazione attuale dell’industria tessile cinese, condividere con voi
l’esperienza dell’industria tessile cinese sulla protezione dei diritti della proprietà
intellettuale e la tutela della responsabilità sociale e per trovare le modalità di
sviluppare una cooperazione per vincere, sia per il settore tessile italiano che per
quello cinese.
Ⅰ. Il settore tessile è un pilastro tradizionale dell’industria cinese
Il settore tessile, pilastro industriale tradizionale dell’economia nazionale cinese, è
stato testimone del rapido sviluppo guidato dalla distribuzione delle risorse
conformemente alle regole del mercato fin dagli anni Ottanta, quando la Cina ha
iniziato ad attuare la politica di Riforma e Apertura. Nel 2006, il numero di imprese
del settore tessile in Cina è arrivato a 40. 000, e il 97% di esse è costituito da società
di diritto privato e a partecipazione straniera. Il valore delle vendite del settore tessile
è stato pari a 2,5 trilioni di RMB yuan, vale a dire più dell’ 8% del valore complessivo
dell’industria cinese. Nel 2006, il volume complessivo relativo alla lavorazione delle
fibre nel settore tessile cinese ha raggiunto circa 30 milioni di tonnellate, 2,2 volte
quello del 2000.
Il settore tessile svolge un ruolo molto importante per il sostentamento del popolo
cinese. L’80% della produzione tessile complessiva è destinata a soddisfare la
domanda interna in Cina. Il consumo pro capite di fibre tessili nel 1980 è stato pari a
4,2 Kg, vale a dire che i prodotti tessili e di abbigliamento per il popolo cinese in quel
momento scarseggiavano. Mentre il consumo pro capite di fibre nel 2005 ammontava
a 14 kg, cioè il 27% in più rispetto al consumo generale di fibre tessili nel mondo. Nel
2006, il settore tessile cinese ha dato lavoro complessivamente a circa 20 milioni di
persone, il 70% delle quali provenienti dalle aree rurali. Per quanto riguarda
l’occupazione in Cina, specialmente nelle aree rurali, il settore tessile è così
importante da non poter essere sostituito da nessuna altra industria. Nel 2006, il
settore tessile cinese globalmente ha utilizzato 8 milioni di tonnellate di fibre naturali
e ciò ha forti ripercussioni sul sostentamento di circa 100 milioni di contadini. Per la
Cina, un paese in via di sviluppo con una popolazione di 1,3 miliardi di persone, lo
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sviluppo del settore tessile svolge un importante ruolo per risolvere i problemi
presenti nell’economia dualistica urbana-rurale.
Ⅱ. Lo sviluppo del settore tessile cinese rappresenta anche un’opportunità di
sviluppo per il settore tessile mondiale.
Il rapido sviluppo dell'industria tessile cinese non solo soddisfa la crescente domanda
interna di prodotti tessili, ma rende possibile anche l’aumento delle esportazioni. Nel
2006, il valore totale delle esportazioni cinesi nel settore tessile e dell’abbigliamento
ha raggiunto i 140 miliardi di dollari USA. Le esportazioni cinesi hanno fornito ai
consumatori di tutto il mondo prodotti tessili di elevata qualità e a prezzi ragionevoli,
facendo godere ai consumatori di tutto il mondo i vantaggi offerti dalla distribuzione
internazionale delle risorse e dalla globalizzazione del commercio. Un terzo delle
esportazioni complessive di prodotti tessili e di abbigliamento cinesi viene prodotto
da società a capitale straniero, che hanno avuto una fondamentale importanza per
l’intero settore tessile cinese. Le esportazioni cinesi di prodotti tessili e di
abbigliamento hanno offerto spazio anche ai commercianti e ai rivenditori, dando loro
la possibilità di realizzare maggiori guadagni.
Contemporaneamente, lo sviluppo dell’industria tessile cinese promuove e accelera
anche lo sviluppo di industrie collegate in altri paesi. Il valore complessivo delle
importazioni di prodotti tessili e di abbigliamento, di materie prime tessili, di
macchinari per l’industria tessile e di coloranti è stata pari a 44,28 miliardi di dollari
USA. Nel 2006, la Cina ha importato più di 18 miliardi di dollari USA in prodotti
tessili e di abbigliamento e più di 4 miliardi di dollari USA in macchinari per
l’industria tessile. Con lo sviluppo dell'industria tessile cinese, la Cina sarà un
mercato dal futuro brillante, pieno di opportunità di affari per il settore tessile e
dell’abbigliamento, per i macchinari per l’industria tessile e per le materie prime
tessili.
Ⅲ. L’industria tessile cinese intensifica gli sforzi per proteggere i diritti di
proprietà intellettuale e rispettare la responsabilità sociale
In Cina, è stata definita la normativa generale per la protezione dei diritti di proprietà
intellettuale (DPI) che comprende la legge sui brevetti, la legge sui marchi di fabbrica,
la legge sui diritti d’autori e una serie di altre leggi e regolamenti in materia. Il
Governo cinese rispetta pienamente gli accordi internazionali concernenti la
protezione della DPI. Le citate leggi cinesi non solo proteggono le società e le
imprese straniere, ma riflettono anche l’inevitable normativa a cui le società cinesi si
devono attenere, come richiesto dallo sviluppo dell’economia di mercato cinese.
Poiché la protezione dei DPI è una parte importante dell’autodisciplina,
l’Associazione Nazionale Imprese Tessili-Abbigliamento della Repubblica Popolare
Cinese ha compiuto grandi sforzi per aumentare la consapevolezza tra le società tessili
cinesi mediante attività quali la realizzazione di seminari sui DPI o la sottoscrizione di
dichiarazioni di DPI. Nel corso delle fiere organizzate dall’Associazione Nazionale
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Imprese Tessili-Abbigliamento della Repubblica Popolare Cinese, quest’ultima ha
istituito anche un ufficio speciale per i DPI per trattare le controversie che insorgano
nel corso delle fiere. La CNTAC attribuisce importanza anche alla cooperazione
internazionale per la protezione dei DPI ed ha sottoscritto il Protocollo d’Intesa in
materia di Protezione della Proprietà Intellettuale con l’Associazione Tedesca
Industria Tessile e Abbigliamento e con l’Associazione Italiana delle Industrie della
Filiera Tessile Abbigliamento. Attualmente, la violazione dei DPI da parte delle
società tessili e dell’abbigliamento cinesi si è ampiamente ridotta.
L’ Associazione Nazionale Imprese Tessili-Abbigliamento della Repubblica Popolare
Cinese è molto attenta anche alla responsabilità sociale delle imprese del settore
tessile. Per questo la CNTAC ha realizzato lo standard China Social Compliance 9000
for Textile & Apparel Industry (CSC9000T) con l’obiettivo di far adeguare le imprese
ai requisiti di responsabilità sociale. Lo standard CSC9000T richiede alle società
cinesi del settore tessile di organizzare un sindacato, di sottoscrivere un contratto di
lavoro con il personale, di costruire relazioni armonizzate tra le imprese e i lavoratori
e di mantenere confortevoli condizioni di lavoro, in modo da aumentare l’efficienza
lavorativa e stimolare lo spirito creativo del personale. Fino ad oggi i programmi di
formazione e di divulgazione dello standard CSC9000T sono stati effettuati in modo
esauriente.
Ⅳ. L’industria tessile cinese sostiene e promuove lo sviluppo del commercio equo
globale seguendo la strada della cooperazione e della cooperazione per vincere
Dagli anni Novanta, accompagnata dal rapido sviluppo e dal diffuso uso delle nuove
tecnologie e in special modo dallo sviluppo della moderna information technology, in
diverse aree, l’economia globale si è molto modificata. La nuova rivoluzione
tecnologica non solo ha provocato la nascita di molte nuove e moderne industrie, ma
ha anche reso i confini tra i paesi sempre meno definiti. Il commercio e gli
investimenti a livello mondiale sono aumentati molto. Nel 2004, il volume del
commercio unilaterale di prodotti nel mondo ha raggiunto gli 8.200 miliardi di dollari
USA, vale a dire il doppio di quello del 1994 e nel 2005 il volume del commercio
unilaterale di prodotti nel mondo è stato pari a 10.000 miliardi di dollari USA. Gli
investimenti diretti transnazionali sono stati pari a 612 miliardi di dollari USA, vale
a dire 2,5 volte quello del 1995. La globalizzazione economica integra strettamente le
economie dei diversi paesi e le economie dei diversi paesi sopravvivono e si
sviluppano nella catena della globalizzazione economica. Le industrie dei differenti
paesi, nella forma di una corporazione transnazionale, dipendono sempre più l'una
dall’altra. Con lo spostamento dall’indipendenza relativa all’interdipendenza tra le
industrie dei differenti paesi, è stata sempre più evidente la tendenza a passare dalla
concorrenza pura alla concorrenza-cooperazione. La distribuzione globale delle
risorse ha prodotto una condizione di concorrenza-cooperazione nella quale le diverse
società dipendono l’una dall’altra. Con la comparsa delle associazioni d’impresa, le
diverse imprese cercano e sviluppano nuovi prodotti, condividono la stessa rete di
distribuzione e conseguono uno sviluppo comune e la cooperazione per vincere. Il
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trend di sviluppo dell’economia globale, inoltre, offre nuove opportunità all’industria
tessile globale.
La Cina ha rispettato attivamente gli impegni presi e si è assunta le sue responsabilità
dal suo accesso all’Organizzazione Mondiale del Commercio, cinque anni fa. Le
tariffe doganali di importazione cinesi sono in generale già scese al di sotto del livello
medio dei paesi in via di sviluppo, e nel 2005 quelle dei prodotti industriali sono scese
a circa il 9%. Le multinazionali del commercio entrate in Cina con le loro grandi
aziende e i loro marchi internazionali di abbigliamento, si sono accaparrate una
crescente quota di mercato in alcune metropoli cinesi.
L’industria tessile cinese, in seguito all’integrazione commerciale nel settore tessile,
sostiene attivamente e mantiene lo sviluppo stabile e ben regolato dell’industria tessile
mondiale. L’industria tessile cinese si oppone fermamente al protezionismo
commerciale e tutela i diritti delle imprese cinesi del settore tessile sanciti dalla legge.
D’altra parte, noi cerchiamo attivamente anche la cooperazione con le nostre
controparti nei diversi paesi, fra i quali l’Italia, per rafforzare la protezione dei DPI,
disciplinare la responsabilità sociale delle imprese e sostenere l’equo e ben regolato
sviluppo del libero scambio e realizzando uno sviluppo comune tra la Cina e altri
paesi e regioni sulla base del vantaggio reciproco e della cooperazione per vincere.
Con il rapido sviluppo dell’economia cinese, si sta creando un immenso mercato di
consumo costituito da una popolazione di 1,3 miliardi di individui e il consumo
potenziale si sta trasformando in realtà. La Cina è un paese avanzato con abbondanti
materie prime tessili, con una catena industriale nel settore tessile completa, con
ricche risorse di mano d’opera e sciami di industrie tessili ad elevata specializzazione.
Questi vantaggi rappresentano condizioni positive per la cooperazione. Nei prossimi
cinque anni, l’industria tessile cinese intraprenderà un Nuovo Programma di
Industrializzazione per accelerare il miglioramento industriale, al fine di incrementare
i risultati scientifici e tecnologici, ridurre il consumo energetico e trattare la questione
dell’inquinamento ambientale, in modo da trasformare in realtà lo sviluppo sostenibile
del settore industriale. La Cina continuerà ad attuare la politica nazionale di apertura e
ad ampliare gli scambi e le comunicazioni con le controparti straniere per perseguire
lo sviluppo per entrambe le parti.
L'Italia è l’avanguardia nell’industria tessile globale, con una lunga storia e
un’importante esperienza nella produzione e nella gestione di prodotti tessili. I
prodotti tessili italiani sono sempre di alta classe e di marchi famosi. L’industria
tessile italiana possiede anche le capacità di R&D per il design e macchinari tessili
all’avanguardia. Gli importanti marchi italiani, quali per esempio Zegna, Versace,
Valentino, Canali, Max Mara e Prada hanno guadagnato un’ottima reputazione nel
mercato cinese dei prodotti tessili e dell’abbigliamento. Anche i macchinari tessili,
includendo Savio, Mazoli, Smit e Orizio Paolo hanno grande potenzialità di mercato
in Cina. Ritengo che fintanto che si sviluppi una maggiore comunicazione tra le
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industrie tessili dei due paesi, il canale della cooperazione continuerà ad ampliarsi.
Con i nostri sforzi congiunti, specialmente con gli sforzi compiuti dagli attuali amici,
ritengo che noi potremmo creare il nuovo futuro per una cooperazione per vincere sia
per le industrie tessili cinesi che per quelle italiane.
Molte grazie.
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