- HERMES CINEMA

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Los niños del mañana
Titolo del film
00. ESTERNO GIORNO. Comedor
Silenzio. La MdP sta avanzando sui volti di una decina di bambini, soffermandosi
su ciascuno con un primo piano che mentre pronuncia il proprio nome fa una
azione che per ora non si vede. Ora la MdP collocata su un dolly apre l’obiettivo su
un cerchio di ragazzi che stanno sul suo azimut.
In centro al grande cerchio scorgiamo una donna bionda di mezza età piuttosto
robusta, Irene. Si sentono ancora pronunciare i nomi da parte degli ultimi bambini
e vediamo che dopo aver pronunciato il proprio nome ciascun bambino apre i
lembi di due corde per far partire una specie di palla di forma bislunga in plastica
che forata al centro, va verso la donna bionda che allargando le braccia la rimanda
al bambino. E così ciascuno di essi, dopo aver allargato le braccia e fatta partire la
palla, passano entrambi i lembi delle corde al bambino che li affianca e il gioco
continua.
Bambino 1:
alonso
Irene:
grazie Alonso
Bambino 2:
Fernando
Irene:
grazie Fernando
Bambino 3:
Luna
Irene:
grazie Luna
Bambino 4:
Chico
E ciascuno prima di dire il proprio nome passa le corde a quello che gli sta a
fianco. A mano a mano che i bambini pronunciano il proprio nome si inserisce una
musica allegra con un coro di voci femminili.
INIZIO TITOLI DI TESTA
La Mdp ora avanza in SOGG di qualcuno che cammina e si sta avvicinando al
gruppo dei bambini. Viene inquadrata Irene eppoi si passa sulla sua soggettiva
che ci rivela
un auto che sta entrando nella zona del comedor sollevando molta polvere.
Quando è più vicino distinguiamo che è un taxi.
L’auto si ferma. Il taxista scende insieme all’uomo che è seduto davanti.
E’ un uomo sui 55 anni, è Robert con la barba sale e pepe, robusto e non alto, che
Esce dal taxi e gli viene data in mano una valigia che il taxista prende dal
bagagliaio. La Mdp si fissa sulle mani del taxista, una delle quali è avvolta in una
benda con una macchia rossa.
Robert:
Grazie, è stato un piacevole viaggio
Taxista:
E’ il mio mestiere (fa una pausa) Portare a
destinazione le persone
Robert:
Hai diverse ore per arrivare in città, si fermi da noi
per qualche ora e ti rinfranchi, Irene (dà uno
sguardo e la soggettiva di Robert ci indica Irene, la
donna che sulla soglia di casa li sta guardando) è
un ottima cuoca
Taxista:
Non ti preoccupare Robert, devo tornare e ho
acqua e cibo nel bagagliaio.
Robert:
Forse vorrai cambiarti la benda che ti avvolge
quella ferita alla mano?
Taxista:
(ha uno sguardo particolare, sereno rivolto agli
occhi di Robert) Quella come è venuta se ne
va..(sorride)
Ci rivedremo.
Robert:
Lo spero, auguri allora buon viaggio
Taxista:
Ci rivedremo (sorride salendo sul taxi e mettendo
in moto)
Il taxi esce in retromarcia e lascia la casa sollevando un polverone.
Robert lascia la valigia, entra nel cerchio. I bambini smettono di parlare. La
musica si interrompe.
Robert:
continuate bambini, forza
Irene:
bambini? Salutate Robert che è appena arrivato da un
lungo viaggio
Si sentono le urla dei bambini tutti insieme che dicono i loro nomi, alcuni urlano, altri
esultano.
Ora Robert e Irene escono dal cerchio e vanno verso il comedor parlando, entrano
nell’atrio. La MdP è scivolata su un cartello in legno:
Comedores Life For Children International por Los niños del mañana.
STACCO SU
01. ESTERNO GIORNO. Tower G.I.I.
Il dirigente della G.I.I. Ned Lancaster sta entrando dall’ingresso principale della
sede della G.I.I. sottobraccio con una donna giovane, Elizabeth che ha l’aria di
essere la sua segretaria.
L’uomo indossa un completo scuro sartoriale, è un uomo dai 55 ai 60 anni,
robusto e brizzolato, elegante. Elizabeth è una donna giovane, attraente vestita in
modo elegante e sobrio.
La MdP segue le due persone attraversando l’atrio e soffermandosi sul logo
aziendale G.I.I. Global Intensive Innovation l.t.d., la donna mentre passano davanti
ad un postazione con un addetto ai pass, fa strisciare una card davanti ad una
fotocellula che però non fa aprire le sbarre d’acciaio davanti a loro. Con un gesto
Ned fa in modo che l’addetto scatti a sbloccare il passaggio permettendo ad
entrambi di accedere alla zona ascensori.
Ned Lancaster in blazer grigio con un fiore all’occhiello passa e fa un accenno
all’addetto che raccoglie una banconota da cento dollari lasciata cadere davanti a
lui.
Ned e la donna entrano in un ascensore. Si chiudono le porte davanti alla MdP.
La Mdp si trova all’esterno dell’edificio con le porte che si sono chiuse, e ora
percorre verso l’alto le vetrate del palazzo dall’esterno.
Sentiamo in VFC (voce fuori campo). In sottofondo una musica simile ad una nenia
con accenni sonori a dei graffi su metallo con note dissonanti.
FINE TITOLI DI TESTA
Ned Lancaster:
prima di tutto in questa faccenda ci vuole riservatezza,
anzi direi segretezza..
Elizabeth:
segretezza..primo comandamento G.I.I.
Ned Lancaster:
si perché se no, lo sai Liza poi ti si avvicinano subito
quelli delle newspaper oppure online news è la stessa
cosa..siamo fritti e non possiamo proseguire con i piani,
secondo tempismo e terzo avidità.
Elizabeth:
tempismo lo capisco Ned, ma avidità?..cosa c’entra
Ned Lancaster:
avidità mia cara Elizabeth, avidità..non hai sentito oggi
quel che è successo al povero Mod della Bresner
Bank..tutti addosso a lui a segnarlo con il dito..avido gli
hanno detto, questo è il peccato che gli ha fatto fare il
tonfo di 50 MLD..c’è dentro tra le vittime anche un
famoso regista e uno scrittore, della comunità ebraica di
New York, tutti loro lo sanno che è l’avidità e l’intuizione
che ci fa andare in alto, e anche quelli che lo additano e
la chiamano peccato infernale hanno fatto la loro parte
ma ora giudicano..e chi ha soldi e li fa diventa il
nemico… e noi cara Lisa con le operazioni in Argentina
saliamo e continueremo a salire mentre gli altri staranno
per un pò a terra a parlare di avidità. Però..
La MdP ora sta ancora salendo in verticale e fa vedere alcuni uomini dentro gli
uffici che si spintonano uno con l’altro, sottraendosi a vicenda una carta dalle
mani..
La MdP sale ancora, al posto della carta si vedono delle banconote con alcuni
rallenty sull’oggetto in PPP.
La Mdp sale e si visualizza una toilette, qualcuno sta prendendo accuratamente
della carta igienica da un rotolo quasi finito, mentre un altro gliela sottrae dalle
mani ed entra nella stanza dove c’è un sanitario.
Elizabeth:
segretezza, tempismo e avidità…
Ned Lancaster:
si, mia cara Liza..l’avidità è quella molla che rende
aggressive le componenti strategiche: segretezza e
tempismo, direi che le rende…efficaci…non va certo
scambiata con l’idea di accumulare a tutti i
costi…denaro..ma piuttosto con quella di essere più
bravi, accorti, furtivi, tempistici e…avidi dei concorrenti.
Si aprono le porte dell’ ascensore. La MdP da fuori dell’edificio entra e
accompagna Ned ed Elizabeth verso una finestrata da cui si intravvede un
meraviglioso tramonto.
Ned fa entrare la donna in una specie di ufficio - sala che non appena le porte si
sono chiuse alle spalle, si è alzata le gonne e si è distesa sul divano.
Ned Lancaster:
nel momento in cui dò cento dollari di mancia scatta
automatica la telefonata a mia moglie, se invece ne do
cinquanta allora la telefonata non scatta e il tempo si
accorcia a una mezz'ora..
Elizabeth si è accomodata e ora ha acceso con eleganza una lampada colorata
proprio accanto al grande divano di pelle anche se la luce del tramonto entra dalle
vetrate con una sua intensità..
Ned si avvicina alla donna e si siede accarezzandogli una gamba come fossero
già intimi.
Elizabeth:
allora è già scattata la telefonata a tua moglie e ce la
prenderemo molto..ma molto comoda
Ned si avventa sulla donna per baciarla con foga.
Elizabeth:
STACCO SU
segreto, tempistico e…avido
02. ESTERNO/INTERNO GIORNO. Comedor
La MdP è dietro a due bambini Alonso e Fernando. Entra Luna. Fernando e Alonso
fanno salire sulle loro braccia tese, l'uno sulle spalle dell'altro, Luna in modo che
possa guardare dalla finestra.
Dentro il comedor seduti su due sedie di legno, Robert Bagatello e Irene stanno
parlando.
Robert:
devo assolutamente andare, Irene, non posso più
aspettare. E’ arrivata l’ora di combattere ancora..
Irene :
ma tu hai già costruito tutto questo, senza di
te non ci sarebbe niente e questi bambini
non si troverebbero qui
Robert:
e senza di te..
Irene:
non dire così, io non ho fatto altro che
seguirti..ma ora..(accenna ad una smorfia di
preoccupazione) ora quella gente fa
sul serio..sono capaci di tutto..e tu lo
sai
Robert:
(alzandosi in piedi furente) senza un pozzo..qui i bambini
non potranno viverci… ..trasportare l’acqua da non so
quanti kilometri ci sottrarrà tutte le risorse…è troppo per
noi.. e ciò che abbiamo fatto finora non è servito e non
servirà a niente…e tu lo sai..
La MdP segue la soggettiva di un bambino che in quel momento entra nella stanza
vestito con un vecchio mantello nero, una maschera da zorro e una spada di
plastica, ora dalla soggettiva in contro campo di Robert e Irene vediamo che si
tratta di Chico, un bambino che frequenta il comedor particolarmente vivace.
Rober gli corre incontro e prendendo al volo un vecchio ombrello vicino alla porta fa
finta di combattere con Chico a fioretto.
In quel mentre si sentono delle urla provenire dalla finestra e vediamo Luna che
cade all’indietro.
Irene si precipita fuori per vedere cosa è successo.
La MdP esce dietro alla donna lambendo Robert che ha immobilizzato Chico e gli
ha tolto la maschera.
Irene è uscita dal Comedor trovando Alonso, Fernando e Luna stesi a terra tutti e
tre che non ridono.
Irene:
(spaventata) bambini, bambini..oddio vi siete
fatti male!
Esce Robert con la spada in plastica di Chico e comincia a punzecchiare prima
Luna
Luna:
aiioo..!!.
Escono anche gli altri due. I bambini di alzano ridendo e Irene ci rimane
male, seria li guarda fissandoli in modo semiserio.
Irene:
piccole pesti ora ve la faccio vedere io
Irene prende la scopa e comincia ad agitarla in aria rincorrendoli dapprima verso
Fernando, poi su Alonso e quando arriva vicino a Luna viene fermata da Robert
Robert:
no fermati, Luna verrà con me al cantiere..andiamo su
tra poco io lei e
Chico…fermati mi serve viva..
Irene:
(trattenendosi con la scopa in mano si è
fatta seria)
Robert, non andare…fra poco sarà buio…è
pericoloso …allora verrò con voi
Robert:
no Irene, tu rimarrai qui..arrivano i genitori prenderli e
devi rimanere per aiutarli a prepararsi…c’è una mezzora
buona con la jeep e poi altrettanto a piedi per
arrivare al pozzo…devo partire subito
STACCO SU
03. ESTERNO NOTTE. Strada sterrata
La Mdp sta sopra la jeep riprendendo il gioco dei fari sullo sterrato mentre l’autovettura
avanza lungo la strada.
In VFC seguiamo un dialogo
Robert:
Luna, cerca le torce elettriche sotto
sedile di Chico, ci arrivi da dove sei seduta
Luna:
ma dove stiamo andando sig.Robert?
Ora il dialogo con i ragazzi avverrà in spagnolo sottotitolato possibilmente uno
spagnolo dialettale
Chico:
al cantiere dei grandi mostri meccanici
Luna:
io ho paura
Chico:
fifona..te la fai sempre sotto
Le hai trovate…quelle torce?
La MdP ora da un inquadratura dei fari della jeep che ondeggiano sullo sterrato
allargano il campo per incrociare i giochi di luce sul terreno provenienti da grossi
caterpiller che stanno lavorando al di là di alcune dune di terra.
Il faro di uno di questi incrocia il parabrezza della jeep ad intermittenza, scorgiamo i
volti di Robert e di Chico.
Robert:
(uscendo dalla jeep) se non fermiamo quei bestioni,
l’acqua della faglia verrà inquinata completamente, e
allora addio pozzo..e niente acqua per tutti.
Luna:
ho capito ma io ho paura lo stesso, rimango
qui
Chico:
sei la solita pisciasotto…rimani pure lì
Chico esce dalla jeep e chiude la porta in faccia a Luna che è rimasta dentro.
Robert:
se rimani in auto ti chiudi dentro e non apri a nessuno,
va bene Luna?
Robert e Chico avanzano nella notte con la pila in mano, il ragazzino è temerario e
affianca l’uomo senza fiatare.
Dopo appena 20 metri si girano verso la jeep sentendo gridare Luna.
Luna:
aiuto, aiuto..un mostro un mostro un lupo
Robert corre verso Luna, punta la pila verso la boscaglia ..si vede la sagoma di
una volpe delle ande, di almeno un metro di lunghezza che fugge tra i cespugli.
Luna esce dalla jeep e corre verso di Robert che la abbraccia.
Chico:
ora la pisciasotto viene con noi perché non può stare da
sola..
Robert:
Luna, se fosse un lupo sarebbe molto più
grande…capisci (cerca di confortare Luna che ha preso
molta paura)
Dai ragazzi seguitemi tutti e due, prendi la tua pila Luna,
non abbiate paura gli uomini dei mostri meccanici si
fermeranno.
La MdP segue l’uomo e i due ragazzi, le loro sagome nella notte che giungono nei
pressi di un enorme cantiere. Le luci delle ruspe anch’esse gigantesche che si
muovono a circa 100 metri con ritmi forsennati incrociandosi continuamente e
muovendosi lungo il crinale di una faglia nella quale scaricano dei detriti. Il loro
movimento fa cambiare direzione alla luce dei loro enormi fari che illuminano ad
intermittenza un cartellone dove si legge: G.I.I. ltd GLOBAL INTENSIVE
INNOVATION Argentina.
Robert, Chico e Luna attraversano con convinzione il cantiere portandosi a ridosso
della faglia, agitando le pile che hanno in mano. Un enorme caterpilar viene verso
di loro e sembra non arrestare la sua corsa quando si sente uno sparo di pistola.
Il caterpiller si arresta di colpo.
Arrivano due uomini da destra, dal caterpiller scende il guidatore.
Conducente
del caterpiller:
mi scusi signore, non li avevo visti, sono dei
pazzi, l’uomo dev’essere un pazzo, io non
l’avevo visto
I due uomini con i fucili sono grandi e grossi, uno dei due dà una sberla al
conducente del caterpiller che cade a terra
Red:
(rivolto al conducente rimasto in terra) cosa stai dicendo
Cavron..se non sparavo non ti fermavi e li buttavi giù nel
buco
Der:
non si può certo dire che non fosse una buona idea,
caro il mio Red (giocando con un taglia unghie e
continuando a tagliarsi le unghie delle mani)
Red:
(gridando) stai zitto tu…che sei un cavron al
quadrato
Der:
al quadrato..? ma cosa vuol dire al quadrato
Red?
Il conducente sta per rialzarsi ma Der si avvicina e gli tira un calcio in pancia..
Red:
(puntando il fucile a Der) Ora ti faccio secco…anzi vi
elimino tutti e due buoni a nulla
Robert e i due bambini hanno oltrepassato questo caterpilar che si è fermato e
stanno percorrendo a piedi il ciglio della falda con la ferma intenzione di sfidare il
secondo caterpiller che ha continuato a lavorare e a scaricare.
Der:
(in ginocchio) Red ti prego risparmiami…ma cosa stai
facendo, sono il tuo fratellone..ricordi…Ma cosa diavolo ti
ha preso..?
Guarda quell’uomo con i due bambini..quello è pazzo
devi fermarlo…
Red ha il fucile ancora puntato sui due uomini..
Red:
(abbassando l’arma) già …già (sputa il tabacco che
stava masticando) Alzatevi voi due rifiuti umani (in
spagnolo)
Der:
è impazzito..sono suo fratello..
Conducente
del caterpiller:
fratello?
Der:
fratello gemello cavròn (alzandosi dà un altro calcio al
conducente del caterpiller che ricade nel fango)
La MdP inquadra dal caterpiller in movimento che si è fermato davanti Robert e i
due bambini impassibili sulla soglia della falda.
Non fanno nessun gesto, rimangono in piedi fermi, immobili.
La luce intensa del caterpiller illumina completamente stagliandoli dal buio della
falda. Red è salito sulla parte laterale del caterpiller e punta il fucile in direzione di
Robert.
Red:
fermi dove siete.
Robert:
se ci ammazzate avrete la polizia in cantiere domattina,
la mia collega è avvisata e insieme a lei molte altre
persone
Red cade in modo goffo dalla fiancata del caterpiller..si rialza subito e riabbraccia il
fucile, la sua figura di omaccione goffo è ridicola.
Red:
allora cosa volete?
Robert:
vogliamo che voi portiate un messaggio al vostro
padrone..
Red:
be, lo sapete che il sig. Alvaro non è qui?
Robert:
portate questo messaggio al sig. Alvaro e alla
compagnia G.I.I. ovunque sia la sua sede.
Se continuerete a scavare in questa zona e a riversare
gli scarti nella falda acquifera noi non potremmo usare
le acque del pozzo che sono vitali per centinaia di
bambini come Chico e Luna.
(afferra Luna e la porta davanti a sé)
Questo è il messaggio
Fermate gli scavi…
Fermate gli scavi…immediatamente
Der:
(arrivato in quel momento)
se vuoi li faccio fuori tutti e tre, anzi compreso il quadrato
del conducente fanno quattro e nessuno saprà niente…
Red:
sta zitto idiota…così domani avremo la polizia in cantiere
e il sig. Alvaro ci spedirà in Patagonia con altri schiavi
senza neanche finire in carcere…
Robert:
fermate gli scavi..oppure da oggi in poi saremo ogni
giorno qui in 10 o in 20 qui sulla soglia della falda e vi
bloccheremo tutto
Der:
lo faccio ora …e ci togliamo i problemi
Luna si è rannicchiata addosso a Robert. Chico è avanzato verso Der.
Chico:
dai spara…
Robert avanza e abbraccia il bambino spingendolo dietro a lui.
Red si avvicina a Der e gli dà un calcio.
Red:
va bene va bene avviserò il sig.Alvaro..ora porta via di qui
i mocciosi (usare una parola denigrante in spagnolo e
pronunciandola sputa in terra).
Robert fa avanzare i bambini davanti a lui e tutti e tre si allontanano dalla falda.
Appena oltre le dune di limitazione del cantiere Luna rimane ferma immobile.
Robert e Chico sono andati oltre a lei solo di alcuni metri.
La MdP inquadra in primo piano la volpe della sequenza precedente illuminata da
una torcia elettrica e poi inquadra Luna che rimane immobile mentre alcune luci
del cantiere percorrono il suo volto.
Robert:
Luna, vieni dai, perché ti sei fermata?
Luna sembra spaventata, ma poi si inginocchia estraendo un pezzo di pane dalla
tasca. Da un campo e controcampo tra la volpe e Luna si percepisce la bambina
che non ha più paura, ma anzi accenna un sorriso.
Luna:
arrivo Robert, il lupo ha
qualcosa..gli darò del pane.
fame, vuole
mangiare
Chico:
ora i lupi cattivi mangiano pane..
Robert:
dai ragazzi, andiamo che Irene ci aspetta..forza altrimenti
si spaventa troppo
La MdP ora inquadra la volpe che fissa la bambina, sta ferma immobile. Luna si
avvicina con il pane e la volpe gli arriva a qualche metro, il pane cade di mano a
Luna e la volpe fa gli ultimi passi piano, lo afferra rapida e si dilegua nel buio.
04. INTERNO ESTERNO NOTTE. comedor
La MdP è di spalle a Irene che sta guardando nel buio fuori dalla finestra del
comedor. Si intravvedono dei fari nella notte.
Irene si getta in spalla una coperta colorata di lana ed esce correndo verso i fari di
quella che poi si vede essere una jeep.
La jeep entra dell’area antistante il comedor e frena sollevando un polverone.
Irene:
(appena Robert è sceso lo abbraccia) la vedi questa
caffettiera napoletana..(agita una caffettiera da 10 alta
almeno 25 cm in aria come fosse un arma) te la
ricordi..l'hai portata dall'italia.. te la rovescio in testa
piena di caffè.. giuro..se succede un altra volta che vai ai
cantieri..sei incosciente..e lo sai..perciò mi fai rabbia.
La MdP segue la donna che rapidamente va verso i ragazzi verso l’altra portiera.
Abbraccia Chico che è appena sceso. Entra in auto e prende il visino di Luna tra le
mani.
Robert:
dai Irene…sei la solita…
Irene:
(alza il capo in direzione di Robert, severa)
taci ora…questo non deve succedere più…quello che
hai fatto potrebbe annullare tutto…proprio tutto
Chico:
signora Irene non arrabbiarti…senza acqua come
facciamo?
Irene:
(rientra nella jeep rivolta a Luna, con le mani sul viso di
Luna) Luna, tesoro mio stai bene…sei spaventata?
La MdP si stringe sul viso di Luna che accenna ad un no con il capo.
Luna:
(in spagnolo) Il lupo era con noi e non avevamo paura
Chico:
(ridendo in spagnolo) una piccola volpe..altro che lupo
Irene:
(abbracciandola) tesoro mio..come sei
coraggiosa
STACCO SU
05. INTERNO SERA. Casa Lancaster
La MdP segue una donna che entra in una stanza e preme un pulsante facendo
scendere le persiane. Nel buio della stanza filtra la luce del lampione della strada
un pò distante dalla villa. Scorgiamo degli alberi in un parco molto ampio fuori
dalla finestra, e molto verde nel paesaggio notturno rischiarato dalle luci dei
lampioni
Moglie di
Lancaster
Deborath:
su Oliver, oggi si va a letto presto.domattina c'è la
gita al lago con la scuola…forza su..in bagno
eppoi a tavola. Papà vi aspetta per la buonanotte.
La donna esce dalla camera e incrocia una bambina bionda in pigiama che esce
da un bagno molto grande. L’arredamento che si distingue è lussuoso.
Figlia di Lancaster
Betty:
(agita una piccola sagoma di una riproduzione di
una volpe)
Mamma…mamma questa volpe se
crescesse…esempio.. così (fa vedere un’altezza
con la mano) sembrerebbe un lupo…vero
mamma? Guarda il muso
Sopraggiunge il ragazzo di qualche anno di più con un poster di un lupo
Oliver:
Betty guarda come è fatto un lupo
Deborath:
dai Oliver vai in bagno in fretta, il papà
vi sta aspettando..
Deborath dopo aver accompagnato Oliver alla porta del bagno percorre un lungo
corridoio ed entra in un salone, esce in una dependance dove Ned Lancaster è
seduto ad un tavolo imbandito per la cena mentre parla con una cameriera con in
mano un telefono.
Appena vicino all’uomo gli dà un bacio sulla guancia con un fare convenzionale
mentre lui sta parlando al telefono.
Lui la guarda accenna un saluto e continua la conversazione.
Deborath:
di solito sono telefonate brevi del mattino con le
quali poi ti congedi da noi tutti soprattutto il
mercoledì e venerdì…
Mai la sera..c’è qualcosa di serio mio caro..non
sembrano i “problemini” della prima colazione con
i quali ci distanzi e ci estranei in modo delicato..e
impeccabile..(con tono quasi sprezzante) mio
amore.
Ned Lancaster:
(parlando al telefono, fa un cenno con l’occhio a
sua moglie come per dire: aspetta un attimo)
Ma Alvaro..cosa stai dicendo..cosa? dovrei partire
subito? Ma non sai che ora è impossibile…c’è il
consiglio straordinario domani…cosa? (pausa poi
chiude il telefono…serio)
Deborath:
caro cosa c’è? Ti fermerai a Mahnattan anche a
cena…? Va oltre un tramonto la tua storiella..?
Ned Lancaster:
Deborath non dire banalità fuori luogo, devo
partire immediatamente per l’Argentina..vogliono
bloccarci i cantieri..era il sig.Carlos Alvaro, il
nostro referente per quella regione.
Deborath si alza in piedi con un gesto isterico e lascia il tavolo.
Va verso i bagni.
Deborath:
Oliver, Betty uscite immediatamente dai vostri
bagni..il papà sta partendo
I due ragazzi, Oliver alto e magro sui 15 anni e Betty, piccolina e biondina sui 10
anni, escono uno da una porta e l’altra da quella a fianco, porte eleganti in legno
massiccio chiaro. I ragazzi si dispongono come due soldatini uno di fianco all’altra.
Oliver ed Betty:
(in coro) buon viaggio papà
Ned Lancaster risponde dalla fine del lungo corridoio senza vederli.
Ned Lancaster:
buona notte ragazzi, non fate arrabbiare Meggie e
la mamma, io devo partire e starò via qualche
giorno. Avete capito?
Oliver e Betty:
(in coro) Si papà, certo papà..stai
tranquillo
Ned Lancaster:
(rivolto alla cameriera di colore) Meggie, spiega tu
a Deborath che devo andare in Argentina, parto
immediatamente con l’aereo della compagnia,
sarò di ritorno dopo domani per cena..
E voglio pesce…e digli che arrivo a cena alle
19.00 in punto.
Meggie
la cameriera:
(aiutandolo a mettersi un impermeabile)
Sarà fatto signore…non si preoccupi signore…mi
occupo io della signora e dei bambini. Mangi
qualcosa prima di partire!
Ned Lancaster:
(alzando la voce diretta al corridoio)
Deborath, tesoro..io parto, Meggie ti riferirà i
particolari
Deborath:
(sottovoce)
I particolari ..i particolari Ned li
conosco già
La MdP ora segue il volto di Deborath che fa vedere un espressione che mette in
evidenza le rughe che gli solcano il viso in un’ espressione contratta e triste.
Deborath abbraccia Betty ed Oliver.
STACCO SU
06. AEROPORTO NOTTE. Pista di decollo
La MdP segue il muso di un aereo privato, un biturbina, inquadrato di fronte.Si
vedono le luci sulle ali che hanno iniziato la loro intermittenza. Piove e i colori delle
luci sono luccicanti per i riflessi dovuti all’acqua.
STACCO SU
07. INTERNO NOTTE. Auto limolsine
La MdP stacca da una penna nera elegante che scrive su un agenda rilegata di
pelle nera. E’ una mano femminile dalle unghie lunge rosse molto curate, e
stringe su una mano maschile che sta digitando qualcosa su un gigantesco
palmare con lo schermo a colori.
La limolsine arriva davanti alla villa di Ned Lancaster. L'uomo esce dal cancello e
sale in auto)
Elizabeth: (in VFC)
Ned Lancaster:
(in VFC)
all'aeroporto veloce (rivolto al guidatore) c’è altro Ned? Mi
hanno trovata per una fortuna gli uomini della G.I.I. stavo
per andare in un turno sauna serale
be, dopo una giornata così direi che può bastare…ma tu
devi essere sempre reperibile, queste sono le regole
G.I.I.
Prima sarò in Argentina e prima saprò cosa diavolo
succede laggiù…proprio stasera dovevano incastrarmi
con il consiglio di amministrazione..domani..Li ho già
contattati attraverso il nostro messager..ma fallo anche
tu più tardi con tatto mi spiego..si infurierà soprattutto
Engels..Glielo detto che se non vado al più presto in
Argentina poi non garantisco…non garantisco più nulla
agli azionisti…
E non ci sono solo loro…ora c’è anche il governo ieri che
ha messo qualche spicciolo..con la crisi..ci mancava il
governo. Ti sei annotata tutto vero, devi pensare
all’immagine e ai comunicati stampa delle prossime 78
ore e occhio ai listini..occhio alla relazione con i
listini..non mi sbagliare..non mi sbagliare anche tu.
La MdP inquadra il display del grande cellulare
Domani convoca la stampa quando hai formulato i
trailers giusti ..usa anche You tube e tieni d’occhio le
quotazioni ogni 2 ore..e poi scatenati..non mi
sbagliare…bisogna comunicare la sostanza delle cose
e abbagliare la realtà..fatti mandare dei filmati sulla
raccolta dei metalli..argento e rame soprattutto e i
diamanti.. chiama anche in africa e dìche filmino tutto..fai
rapido montaggio e aggiungi le news in numeri..vogliono
i numeri in continuo..l’immagine è la sostanza..siamo
oltre la crisi..capito? E usa i comunicato in web anche
agli azionisti..guarda il nuovo presidente degli Stati Uniti
cosa fa. Guarda e impara Elizh..we can..we can
squilla il cellulare
Ah…diavolo anche al telefono..
La MdP ora si avvicina alla mano maschile dall’alto che lascia andare il cellulare
che cade sul pavimento dell’auto.
La MdP segue ora la mano femminile dalle grandi unghie rosse che raccoglie il
cellulare, lo lascia sul sedile delicatamente, prende la mano maschile che ha fatto
scivolare il telefono e la accarezza sensualmente.
..se non ci fossi tu..cosa ne sarebbe di uno come me..
Elizabeth (in VFC):
bene, caro mi sono annotato tutto..ora sei pronto per
partire
La mano della donna accarezza ora una gamba dell’uomo e si stringe sul
particolare delle unghie che si puntano sulla stoffa di lana dei pantaloni.
Elizabeth (in VFC):
segreto, tempistico..
La mano dell’uomo si sta infilando attraverso uno spacco della gonna della donna.
Ned Lancaster:
e avido…
Ora l’uomo inquadrato cerca di baciare Elizabeth.
Elizabeth:
(Evitandolo)
aeroporto…arrivati…
Buon viaggio mio caro
Escono dall’auto e si salutano frettolosamente con fare professionale
Ned Lancaster:
buona serata Miss Elizabeth
La donna non risponde, Ned Lancaster è aiutato nei bagagli da due uomini, si
dirigono tutti e tre verso l’ingresso dell’aeroporto.
La MdP segue Lancaster e gli altri due uomini dalla soggettiva della donna che è
rimasta in auto.
Seguiamo un rapido campo e controcampo tra Ned Lancaster che fa un cenno e la
donna dentro l’auto che alza solo leggermente la mano dalle grandi unghie rosse
con fare altero.
La Mdp torna all’immagine della scena 06 con l’aereo di fronte in piano lungo e le
sagome dei tre uomini che si accingono a salire dalla scaletta, i riflessi dell’acqua
ingrandiscono ora i colori fino a farne delle macchie colorate.
STACCO SU
08. INTERNO NOTTE. Jet privato
la MdP percorre il corridoio lentamente. Passa oltre a due uomini con vestiti sobri
scuri..con una pistola in fondina nera che sonnecchiano, passa oltre Ned
Lancaster che è seduto in una delle poltroncine.
VFC del pilota:
benvenuti a bordo del Executive della Global Intensive
Innovation, qui è il comandante Corman che vi parla.
Stiamo decollando dall’aeroporto JFK di New York e
sono le 10 p.m., il cielo è sereno, c’è assenza di
vento..arriveremo domattina alle 4.30 a.m. sui cieli di
Cordoba, e atterreremo verso le 5 a.m. in assenza di
turbolenze..Vi auguro un buon viaggio.
Ned Lancaster:
ei Paul, Paul..chiama lo stewart.
Ei Paul svegliati? Ma ti sei già addormentato?
La MdP inquadra lo stewart che sta osservando la scena, seduto con le cinture
allacciate per la fase di decollo.
Paul:
stewart, chieda al signor Lancaster cosa vuole da
mangiare.
Stewart:
stia tranquillo signore, siamo in V2 in fase di stacco, ora
stia fermo e allacci le cinture.
Paul fa un cenno a Ned Lancaster che lo stewart è legato e che ora non è il caso di
muoversi.
Paul:
Ned
Lancaster:
sig. Lancaster stia legato per un attimo, superata la fase
di decollo le porteranno qualcosa da mangiare.
io me ne infischio del
qualcosa..subito a capito.
decollo,
mi
prepari
Ned Lancaster si slaccia le cinture di sicurezza e cerca di alzarsi in piedi..il
movimento della aereo che ha appena staccato bruscamente dalla pista lo fa
cadere all’indietro.
Stewart:
stia al suo posto sig. Lancaster, ora le faccio subito un
toast. Però stia al suo posto e allacci le cinture.
Lo steward si slaccia ed entra in una cabina. Prende tutto il pane da toast che
trova, insieme a dell’altro cibo preparato in piattini confezionati e lo getta nella
spazzatura con rabbia.
Prende un Martini e lo versa in un bicchiere con del ghiaccio e una fettina di limone
che riesce a tagliare nonostante le imbardate dell’aereo. Poi prende il cocktail e va
verso Lancaster.
Stewart:
tenga sig. Lancaster, questo è ciò che abbiamo in bar
stasera.
Ned Lancaster fa per rialzarsi e una violenza accelerazione dell’aereo lo rispedisce
nel sedile.
Ned
Lancaster:
ma imbecille che non sei altro..hai capito o non hai
capito che ho molta fame? Non mangio dalla prima
colazione di stamane..un sandwich me lo fai o devo
spedirti a volare con una compagnia low cost..
Questa è la mia compagnia..la G.I.I. per cui lavori e la
G.I.I. sono io…sono soprattutto io..lo sai?
Stewart:
certo signore..ma..ehm..c’è un problema..
Ned
Lancaster:
quale problema?
Stewart:
chi doveva imbarcare le provviste per il viaggio non l’ha
fatto..venga venga lei stesso a vedere?
Ned Lancaster sfida le ultime turbolenze della rampa di salita del velivolo e si reca
alla cabina degli stewards, La MdP lo segue ed entra in soggettiva con lo steward
nei vari armadi e scomparti sigilati che vengono aperti ma non c’è traccia di
cibo..c’è ghiaccio, ci sono delle bottiglie di champagne, della birra dei succhi di
frutta ma non c’è traccia di cibo solido.
Ned
Lancaster:
(dà un cazzotto sul banchetto della cabina)
accidenti..Accidenti a voi..chiama il service per gli aerei
della G.I.I. Paul, rompi tutti i contratti?
L’altro uomo vestito di nero, Green, che si è svegliato dal chiasso, si alza e si
rivolge a Ned, è molto alto e serio con il volto scuro.
Paul:
ora? Ma sono le dieci e mezza di sera.
Green:
lo faccio io sig. Lancaster, lasci fare a me lo faccio
subito…lascerò un video messaggio in segreteria e
domattina finisco il lavoro.
Ned
Lancaster:
bravo Green..tu si che mi piaci e licenziami anche il
bamboccio qui…esecuzione immediata…lascialo a
Cordoba domattina.
Ned Lancaster fa un gesto rivolto allo steward poi si siede senza allacciarsi le
cinture dietro ai due uomini.
La MdP si stringe sullo schermo Lcd che si trova in alto alla fine del corridoio.
DISSOLVENZA
Una musica diegetica evocativa con immagini di bambini che danzano…Sono
passate alcune ore. Notiamo le tendine che sono state avvicinate e oscurano gli
oblò, Ned Lancaster si stira, si toglie la mascherina dagli occhi..Dà l’ultimo sorso
al suo martini, mangia il limone…e ingoia la buccia.
Sulla tv passano un servizio sulla fame nel mondo e sulla malnutrizione. Lancaster
estrae dalla 24 ore nera che gli sta di lato una lattina di noccioline sottovuoto.
La apre e comincia a ruminarne alcune..sempre con maggior frequenza se le
caccia in gola prima a tre o a quattro alla volta poi una alla volta fino a quando sono
finite, il suo atteggiamento diventa parossistico.
La MdP inquadra in primo piano lo sguardo di Ned Lancaster che fissa il
televisore..è uno sguardo apatico, cinico..e trasguardando ancora lo schermo
diventa via via più asciutto quasi cattivo.
Le noccioline sono finite, la MdP si dirige verso le dita di Lancaster che sono
infilate nel barattolo sottovuoto e ne sfregano il fondo ungendosi di sale fino a
procurarsi una ferita da cui esce del sangue.
Lancaster:
(guardandosi la ferita)
accidenti..
La MdP inquadra l’uomo in PA che si sta fasciando l’indice sanguinante con un
fattoletto. In VFC sentiamo la voce del commentatore del servizio Tv. Lancaster ora
guarda le immagini del monitor con altri occhi. Sembra sia arreso all’evidenza dei
fatti e un velo di tristezza gli passa nello sguardo. Prende il telecomando e spegne
lo spettacolo. Apre la tendina dell’oblò. C’è un accenno di luce oltre l’ala
dell’aeroplano.
La MdP segue Ned Lancaster che afferra il suo cellulare fa una chimata
Lancaster:
(al telefono)
si, Carlos, noi atterriamo a Cordoba tra poco,chiama il
sig. Robert Bagatelli, lo vorrei vedere domani sera.
Invitalo a cena, lo aspettiamo nella tua villa…e non ti
dimenticare lo champagne del 98..è un ospite di
riguardo
La MdP inquadra una villa imponente su un promontorio, dall’aspetto minaccioso,
si vedono dei grossi cani neri che si aggirano davanti all’ingresso con dei collari
con punte metalliche.
Alvaro:
(in VFC) Bene, Mr. Lancaster, l’aspettiamo per domani e
non si preoccupi Robert Bagatelli non vede l’ora di essere
chiamato…per lo champagne il solito Don Perignon per le
occasioni delicate.
La MdP inquadra un uomo di spalle con un’elegante vestaglia a righe e un
borsalino in testa che davanti ad una finestra da cui giungono dei lampi di luce
dell’alba sta fumando un grosso sigaro avana. Carlos Alvaro chiude la
conversazione, mette il cellulare in uno dei tasconi della vestaglia e si porta alla
bocca il sigaro aspirando avidamente e facendo fuoriuscire il fumo dalla bocca.
09. ESTERNO GIORNO.comedor
La MdP sfiora Robert che ha in mano la cazzuola da muratore, sta agitando della
malta vicino ad un muretto in costruzione, nel cortile dal comedor. Ci sono alcuni
bambini che giocano con una ruota e si distinguono nello sfondo sfocato/fuoco dei
piani medi a Robert.
La MdP ora segue una ruota che corre in PP fino a sbattere contro il secchio in
plastica della malta che posto su una tavola in legno tra due cavalletti cade in terra.
Robert si agita, prende la ruota e la spinge verso i ragazzi facendo però cadere un
secchio d’acqua.
Bambino 1:
Scusi, scusi signor Robert
Bambino 2:
(indicando la bambina)
la colpa è solo sua
La MdP inquadra una bambina piuttosto piccola e minuta che si stà portando le
mani in bocca con un gesto di timidezza.
Robert:
te l’ho detto fin da ieri che non devi fare questi scherzi
qui, l'acqua è preziosa
Bambino 1:
io non c’entro io non ho fatto niente…è lui
(indicando l’altro bambino)
Esce Irene dall’ingresso del comedor.
Irene:
Robert, Robert lascia stare..dai vieni che ti devi
cambiare, arriva la giornalista di Telecordobanet , è una
notizia improvvisa e ti vuole intervistare questa mattinata
tarda
Robert:
non se ne parla neanche.
Irene:
cosa?
La MdP ora segue Irene che dall’ingresso viene verso Robert, la donna è molto
seria e agitata.
Robert:
oggi devo terminare quel muretto, è da due settimane
che rimando e non lo può fare nessun altro.
Irene:
(prende un secondo secchio di acqua e lo rovescia sulla
malta non accora essiccata)
Sei testardo Robert, ma io più di te. Stiamo aspettando
questa intervista da oltre un mese e mi hanno promesso
che questa intervista lascierà un segno qui in
Argentina…e arriverà direttamente al cuore della gente..i
giornalisti sono in realtà già arrivati e ti aspettano..dentro
Robert:
(con una risatina che dice mi arrendo)
Vado a lavarmi..allora…terrorista.
(guardando la malta che si scioglie e cola dice in
spagnolo) Il mio muretto…adorato
STACCO SU
Sceneggiatura originale di Stefano Fanzutti, con il
contributo di testimonianze orali di Fu.ni.ma.
International
diritti riservati ® per produzione Studio 3tv Luca Trovellesi Cesana
Stefano Fanzutti