- HERMES CINEMA
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Los niños del mañana Titolo del film 00. ESTERNO GIORNO. Comedor Silenzio. La MdP sta avanzando sui volti di una decina di bambini, soffermandosi su ciascuno con un primo piano che mentre pronuncia il proprio nome fa una azione che per ora non si vede. Ora la MdP collocata su un dolly apre l’obiettivo su un cerchio di ragazzi che stanno sul suo azimut. In centro al grande cerchio scorgiamo una donna bionda di mezza età piuttosto robusta, Irene. Si sentono ancora pronunciare i nomi da parte degli ultimi bambini e vediamo che dopo aver pronunciato il proprio nome ciascun bambino apre i lembi di due corde per far partire una specie di palla di forma bislunga in plastica che forata al centro, va verso la donna bionda che allargando le braccia la rimanda al bambino. E così ciascuno di essi, dopo aver allargato le braccia e fatta partire la palla, passano entrambi i lembi delle corde al bambino che li affianca e il gioco continua. Bambino 1: alonso Irene: grazie Alonso Bambino 2: Fernando Irene: grazie Fernando Bambino 3: Luna Irene: grazie Luna Bambino 4: Chico E ciascuno prima di dire il proprio nome passa le corde a quello che gli sta a fianco. A mano a mano che i bambini pronunciano il proprio nome si inserisce una musica allegra con un coro di voci femminili. INIZIO TITOLI DI TESTA La Mdp ora avanza in SOGG di qualcuno che cammina e si sta avvicinando al gruppo dei bambini. Viene inquadrata Irene eppoi si passa sulla sua soggettiva che ci rivela un auto che sta entrando nella zona del comedor sollevando molta polvere. Quando è più vicino distinguiamo che è un taxi. L’auto si ferma. Il taxista scende insieme all’uomo che è seduto davanti. E’ un uomo sui 55 anni, è Robert con la barba sale e pepe, robusto e non alto, che Esce dal taxi e gli viene data in mano una valigia che il taxista prende dal bagagliaio. La Mdp si fissa sulle mani del taxista, una delle quali è avvolta in una benda con una macchia rossa. Robert: Grazie, è stato un piacevole viaggio Taxista: E’ il mio mestiere (fa una pausa) Portare a destinazione le persone Robert: Hai diverse ore per arrivare in città, si fermi da noi per qualche ora e ti rinfranchi, Irene (dà uno sguardo e la soggettiva di Robert ci indica Irene, la donna che sulla soglia di casa li sta guardando) è un ottima cuoca Taxista: Non ti preoccupare Robert, devo tornare e ho acqua e cibo nel bagagliaio. Robert: Forse vorrai cambiarti la benda che ti avvolge quella ferita alla mano? Taxista: (ha uno sguardo particolare, sereno rivolto agli occhi di Robert) Quella come è venuta se ne va..(sorride) Ci rivedremo. Robert: Lo spero, auguri allora buon viaggio Taxista: Ci rivedremo (sorride salendo sul taxi e mettendo in moto) Il taxi esce in retromarcia e lascia la casa sollevando un polverone. Robert lascia la valigia, entra nel cerchio. I bambini smettono di parlare. La musica si interrompe. Robert: continuate bambini, forza Irene: bambini? Salutate Robert che è appena arrivato da un lungo viaggio Si sentono le urla dei bambini tutti insieme che dicono i loro nomi, alcuni urlano, altri esultano. Ora Robert e Irene escono dal cerchio e vanno verso il comedor parlando, entrano nell’atrio. La MdP è scivolata su un cartello in legno: Comedores Life For Children International por Los niños del mañana. STACCO SU 01. ESTERNO GIORNO. Tower G.I.I. Il dirigente della G.I.I. Ned Lancaster sta entrando dall’ingresso principale della sede della G.I.I. sottobraccio con una donna giovane, Elizabeth che ha l’aria di essere la sua segretaria. L’uomo indossa un completo scuro sartoriale, è un uomo dai 55 ai 60 anni, robusto e brizzolato, elegante. Elizabeth è una donna giovane, attraente vestita in modo elegante e sobrio. La MdP segue le due persone attraversando l’atrio e soffermandosi sul logo aziendale G.I.I. Global Intensive Innovation l.t.d., la donna mentre passano davanti ad un postazione con un addetto ai pass, fa strisciare una card davanti ad una fotocellula che però non fa aprire le sbarre d’acciaio davanti a loro. Con un gesto Ned fa in modo che l’addetto scatti a sbloccare il passaggio permettendo ad entrambi di accedere alla zona ascensori. Ned Lancaster in blazer grigio con un fiore all’occhiello passa e fa un accenno all’addetto che raccoglie una banconota da cento dollari lasciata cadere davanti a lui. Ned e la donna entrano in un ascensore. Si chiudono le porte davanti alla MdP. La Mdp si trova all’esterno dell’edificio con le porte che si sono chiuse, e ora percorre verso l’alto le vetrate del palazzo dall’esterno. Sentiamo in VFC (voce fuori campo). In sottofondo una musica simile ad una nenia con accenni sonori a dei graffi su metallo con note dissonanti. FINE TITOLI DI TESTA Ned Lancaster: prima di tutto in questa faccenda ci vuole riservatezza, anzi direi segretezza.. Elizabeth: segretezza..primo comandamento G.I.I. Ned Lancaster: si perché se no, lo sai Liza poi ti si avvicinano subito quelli delle newspaper oppure online news è la stessa cosa..siamo fritti e non possiamo proseguire con i piani, secondo tempismo e terzo avidità. Elizabeth: tempismo lo capisco Ned, ma avidità?..cosa c’entra Ned Lancaster: avidità mia cara Elizabeth, avidità..non hai sentito oggi quel che è successo al povero Mod della Bresner Bank..tutti addosso a lui a segnarlo con il dito..avido gli hanno detto, questo è il peccato che gli ha fatto fare il tonfo di 50 MLD..c’è dentro tra le vittime anche un famoso regista e uno scrittore, della comunità ebraica di New York, tutti loro lo sanno che è l’avidità e l’intuizione che ci fa andare in alto, e anche quelli che lo additano e la chiamano peccato infernale hanno fatto la loro parte ma ora giudicano..e chi ha soldi e li fa diventa il nemico… e noi cara Lisa con le operazioni in Argentina saliamo e continueremo a salire mentre gli altri staranno per un pò a terra a parlare di avidità. Però.. La MdP ora sta ancora salendo in verticale e fa vedere alcuni uomini dentro gli uffici che si spintonano uno con l’altro, sottraendosi a vicenda una carta dalle mani.. La MdP sale ancora, al posto della carta si vedono delle banconote con alcuni rallenty sull’oggetto in PPP. La Mdp sale e si visualizza una toilette, qualcuno sta prendendo accuratamente della carta igienica da un rotolo quasi finito, mentre un altro gliela sottrae dalle mani ed entra nella stanza dove c’è un sanitario. Elizabeth: segretezza, tempismo e avidità… Ned Lancaster: si, mia cara Liza..l’avidità è quella molla che rende aggressive le componenti strategiche: segretezza e tempismo, direi che le rende…efficaci…non va certo scambiata con l’idea di accumulare a tutti i costi…denaro..ma piuttosto con quella di essere più bravi, accorti, furtivi, tempistici e…avidi dei concorrenti. Si aprono le porte dell’ ascensore. La MdP da fuori dell’edificio entra e accompagna Ned ed Elizabeth verso una finestrata da cui si intravvede un meraviglioso tramonto. Ned fa entrare la donna in una specie di ufficio - sala che non appena le porte si sono chiuse alle spalle, si è alzata le gonne e si è distesa sul divano. Ned Lancaster: nel momento in cui dò cento dollari di mancia scatta automatica la telefonata a mia moglie, se invece ne do cinquanta allora la telefonata non scatta e il tempo si accorcia a una mezz'ora.. Elizabeth si è accomodata e ora ha acceso con eleganza una lampada colorata proprio accanto al grande divano di pelle anche se la luce del tramonto entra dalle vetrate con una sua intensità.. Ned si avvicina alla donna e si siede accarezzandogli una gamba come fossero già intimi. Elizabeth: allora è già scattata la telefonata a tua moglie e ce la prenderemo molto..ma molto comoda Ned si avventa sulla donna per baciarla con foga. Elizabeth: STACCO SU segreto, tempistico e…avido 02. ESTERNO/INTERNO GIORNO. Comedor La MdP è dietro a due bambini Alonso e Fernando. Entra Luna. Fernando e Alonso fanno salire sulle loro braccia tese, l'uno sulle spalle dell'altro, Luna in modo che possa guardare dalla finestra. Dentro il comedor seduti su due sedie di legno, Robert Bagatello e Irene stanno parlando. Robert: devo assolutamente andare, Irene, non posso più aspettare. E’ arrivata l’ora di combattere ancora.. Irene : ma tu hai già costruito tutto questo, senza di te non ci sarebbe niente e questi bambini non si troverebbero qui Robert: e senza di te.. Irene: non dire così, io non ho fatto altro che seguirti..ma ora..(accenna ad una smorfia di preoccupazione) ora quella gente fa sul serio..sono capaci di tutto..e tu lo sai Robert: (alzandosi in piedi furente) senza un pozzo..qui i bambini non potranno viverci… ..trasportare l’acqua da non so quanti kilometri ci sottrarrà tutte le risorse…è troppo per noi.. e ciò che abbiamo fatto finora non è servito e non servirà a niente…e tu lo sai.. La MdP segue la soggettiva di un bambino che in quel momento entra nella stanza vestito con un vecchio mantello nero, una maschera da zorro e una spada di plastica, ora dalla soggettiva in contro campo di Robert e Irene vediamo che si tratta di Chico, un bambino che frequenta il comedor particolarmente vivace. Rober gli corre incontro e prendendo al volo un vecchio ombrello vicino alla porta fa finta di combattere con Chico a fioretto. In quel mentre si sentono delle urla provenire dalla finestra e vediamo Luna che cade all’indietro. Irene si precipita fuori per vedere cosa è successo. La MdP esce dietro alla donna lambendo Robert che ha immobilizzato Chico e gli ha tolto la maschera. Irene è uscita dal Comedor trovando Alonso, Fernando e Luna stesi a terra tutti e tre che non ridono. Irene: (spaventata) bambini, bambini..oddio vi siete fatti male! Esce Robert con la spada in plastica di Chico e comincia a punzecchiare prima Luna Luna: aiioo..!!. Escono anche gli altri due. I bambini di alzano ridendo e Irene ci rimane male, seria li guarda fissandoli in modo semiserio. Irene: piccole pesti ora ve la faccio vedere io Irene prende la scopa e comincia ad agitarla in aria rincorrendoli dapprima verso Fernando, poi su Alonso e quando arriva vicino a Luna viene fermata da Robert Robert: no fermati, Luna verrà con me al cantiere..andiamo su tra poco io lei e Chico…fermati mi serve viva.. Irene: (trattenendosi con la scopa in mano si è fatta seria) Robert, non andare…fra poco sarà buio…è pericoloso …allora verrò con voi Robert: no Irene, tu rimarrai qui..arrivano i genitori prenderli e devi rimanere per aiutarli a prepararsi…c’è una mezzora buona con la jeep e poi altrettanto a piedi per arrivare al pozzo…devo partire subito STACCO SU 03. ESTERNO NOTTE. Strada sterrata La Mdp sta sopra la jeep riprendendo il gioco dei fari sullo sterrato mentre l’autovettura avanza lungo la strada. In VFC seguiamo un dialogo Robert: Luna, cerca le torce elettriche sotto sedile di Chico, ci arrivi da dove sei seduta Luna: ma dove stiamo andando sig.Robert? Ora il dialogo con i ragazzi avverrà in spagnolo sottotitolato possibilmente uno spagnolo dialettale Chico: al cantiere dei grandi mostri meccanici Luna: io ho paura Chico: fifona..te la fai sempre sotto Le hai trovate…quelle torce? La MdP ora da un inquadratura dei fari della jeep che ondeggiano sullo sterrato allargano il campo per incrociare i giochi di luce sul terreno provenienti da grossi caterpiller che stanno lavorando al di là di alcune dune di terra. Il faro di uno di questi incrocia il parabrezza della jeep ad intermittenza, scorgiamo i volti di Robert e di Chico. Robert: (uscendo dalla jeep) se non fermiamo quei bestioni, l’acqua della faglia verrà inquinata completamente, e allora addio pozzo..e niente acqua per tutti. Luna: ho capito ma io ho paura lo stesso, rimango qui Chico: sei la solita pisciasotto…rimani pure lì Chico esce dalla jeep e chiude la porta in faccia a Luna che è rimasta dentro. Robert: se rimani in auto ti chiudi dentro e non apri a nessuno, va bene Luna? Robert e Chico avanzano nella notte con la pila in mano, il ragazzino è temerario e affianca l’uomo senza fiatare. Dopo appena 20 metri si girano verso la jeep sentendo gridare Luna. Luna: aiuto, aiuto..un mostro un mostro un lupo Robert corre verso Luna, punta la pila verso la boscaglia ..si vede la sagoma di una volpe delle ande, di almeno un metro di lunghezza che fugge tra i cespugli. Luna esce dalla jeep e corre verso di Robert che la abbraccia. Chico: ora la pisciasotto viene con noi perché non può stare da sola.. Robert: Luna, se fosse un lupo sarebbe molto più grande…capisci (cerca di confortare Luna che ha preso molta paura) Dai ragazzi seguitemi tutti e due, prendi la tua pila Luna, non abbiate paura gli uomini dei mostri meccanici si fermeranno. La MdP segue l’uomo e i due ragazzi, le loro sagome nella notte che giungono nei pressi di un enorme cantiere. Le luci delle ruspe anch’esse gigantesche che si muovono a circa 100 metri con ritmi forsennati incrociandosi continuamente e muovendosi lungo il crinale di una faglia nella quale scaricano dei detriti. Il loro movimento fa cambiare direzione alla luce dei loro enormi fari che illuminano ad intermittenza un cartellone dove si legge: G.I.I. ltd GLOBAL INTENSIVE INNOVATION Argentina. Robert, Chico e Luna attraversano con convinzione il cantiere portandosi a ridosso della faglia, agitando le pile che hanno in mano. Un enorme caterpilar viene verso di loro e sembra non arrestare la sua corsa quando si sente uno sparo di pistola. Il caterpiller si arresta di colpo. Arrivano due uomini da destra, dal caterpiller scende il guidatore. Conducente del caterpiller: mi scusi signore, non li avevo visti, sono dei pazzi, l’uomo dev’essere un pazzo, io non l’avevo visto I due uomini con i fucili sono grandi e grossi, uno dei due dà una sberla al conducente del caterpiller che cade a terra Red: (rivolto al conducente rimasto in terra) cosa stai dicendo Cavron..se non sparavo non ti fermavi e li buttavi giù nel buco Der: non si può certo dire che non fosse una buona idea, caro il mio Red (giocando con un taglia unghie e continuando a tagliarsi le unghie delle mani) Red: (gridando) stai zitto tu…che sei un cavron al quadrato Der: al quadrato..? ma cosa vuol dire al quadrato Red? Il conducente sta per rialzarsi ma Der si avvicina e gli tira un calcio in pancia.. Red: (puntando il fucile a Der) Ora ti faccio secco…anzi vi elimino tutti e due buoni a nulla Robert e i due bambini hanno oltrepassato questo caterpilar che si è fermato e stanno percorrendo a piedi il ciglio della falda con la ferma intenzione di sfidare il secondo caterpiller che ha continuato a lavorare e a scaricare. Der: (in ginocchio) Red ti prego risparmiami…ma cosa stai facendo, sono il tuo fratellone..ricordi…Ma cosa diavolo ti ha preso..? Guarda quell’uomo con i due bambini..quello è pazzo devi fermarlo… Red ha il fucile ancora puntato sui due uomini.. Red: (abbassando l’arma) già …già (sputa il tabacco che stava masticando) Alzatevi voi due rifiuti umani (in spagnolo) Der: è impazzito..sono suo fratello.. Conducente del caterpiller: fratello? Der: fratello gemello cavròn (alzandosi dà un altro calcio al conducente del caterpiller che ricade nel fango) La MdP inquadra dal caterpiller in movimento che si è fermato davanti Robert e i due bambini impassibili sulla soglia della falda. Non fanno nessun gesto, rimangono in piedi fermi, immobili. La luce intensa del caterpiller illumina completamente stagliandoli dal buio della falda. Red è salito sulla parte laterale del caterpiller e punta il fucile in direzione di Robert. Red: fermi dove siete. Robert: se ci ammazzate avrete la polizia in cantiere domattina, la mia collega è avvisata e insieme a lei molte altre persone Red cade in modo goffo dalla fiancata del caterpiller..si rialza subito e riabbraccia il fucile, la sua figura di omaccione goffo è ridicola. Red: allora cosa volete? Robert: vogliamo che voi portiate un messaggio al vostro padrone.. Red: be, lo sapete che il sig. Alvaro non è qui? Robert: portate questo messaggio al sig. Alvaro e alla compagnia G.I.I. ovunque sia la sua sede. Se continuerete a scavare in questa zona e a riversare gli scarti nella falda acquifera noi non potremmo usare le acque del pozzo che sono vitali per centinaia di bambini come Chico e Luna. (afferra Luna e la porta davanti a sé) Questo è il messaggio Fermate gli scavi… Fermate gli scavi…immediatamente Der: (arrivato in quel momento) se vuoi li faccio fuori tutti e tre, anzi compreso il quadrato del conducente fanno quattro e nessuno saprà niente… Red: sta zitto idiota…così domani avremo la polizia in cantiere e il sig. Alvaro ci spedirà in Patagonia con altri schiavi senza neanche finire in carcere… Robert: fermate gli scavi..oppure da oggi in poi saremo ogni giorno qui in 10 o in 20 qui sulla soglia della falda e vi bloccheremo tutto Der: lo faccio ora …e ci togliamo i problemi Luna si è rannicchiata addosso a Robert. Chico è avanzato verso Der. Chico: dai spara… Robert avanza e abbraccia il bambino spingendolo dietro a lui. Red si avvicina a Der e gli dà un calcio. Red: va bene va bene avviserò il sig.Alvaro..ora porta via di qui i mocciosi (usare una parola denigrante in spagnolo e pronunciandola sputa in terra). Robert fa avanzare i bambini davanti a lui e tutti e tre si allontanano dalla falda. Appena oltre le dune di limitazione del cantiere Luna rimane ferma immobile. Robert e Chico sono andati oltre a lei solo di alcuni metri. La MdP inquadra in primo piano la volpe della sequenza precedente illuminata da una torcia elettrica e poi inquadra Luna che rimane immobile mentre alcune luci del cantiere percorrono il suo volto. Robert: Luna, vieni dai, perché ti sei fermata? Luna sembra spaventata, ma poi si inginocchia estraendo un pezzo di pane dalla tasca. Da un campo e controcampo tra la volpe e Luna si percepisce la bambina che non ha più paura, ma anzi accenna un sorriso. Luna: arrivo Robert, il lupo ha qualcosa..gli darò del pane. fame, vuole mangiare Chico: ora i lupi cattivi mangiano pane.. Robert: dai ragazzi, andiamo che Irene ci aspetta..forza altrimenti si spaventa troppo La MdP ora inquadra la volpe che fissa la bambina, sta ferma immobile. Luna si avvicina con il pane e la volpe gli arriva a qualche metro, il pane cade di mano a Luna e la volpe fa gli ultimi passi piano, lo afferra rapida e si dilegua nel buio. 04. INTERNO ESTERNO NOTTE. comedor La MdP è di spalle a Irene che sta guardando nel buio fuori dalla finestra del comedor. Si intravvedono dei fari nella notte. Irene si getta in spalla una coperta colorata di lana ed esce correndo verso i fari di quella che poi si vede essere una jeep. La jeep entra dell’area antistante il comedor e frena sollevando un polverone. Irene: (appena Robert è sceso lo abbraccia) la vedi questa caffettiera napoletana..(agita una caffettiera da 10 alta almeno 25 cm in aria come fosse un arma) te la ricordi..l'hai portata dall'italia.. te la rovescio in testa piena di caffè.. giuro..se succede un altra volta che vai ai cantieri..sei incosciente..e lo sai..perciò mi fai rabbia. La MdP segue la donna che rapidamente va verso i ragazzi verso l’altra portiera. Abbraccia Chico che è appena sceso. Entra in auto e prende il visino di Luna tra le mani. Robert: dai Irene…sei la solita… Irene: (alza il capo in direzione di Robert, severa) taci ora…questo non deve succedere più…quello che hai fatto potrebbe annullare tutto…proprio tutto Chico: signora Irene non arrabbiarti…senza acqua come facciamo? Irene: (rientra nella jeep rivolta a Luna, con le mani sul viso di Luna) Luna, tesoro mio stai bene…sei spaventata? La MdP si stringe sul viso di Luna che accenna ad un no con il capo. Luna: (in spagnolo) Il lupo era con noi e non avevamo paura Chico: (ridendo in spagnolo) una piccola volpe..altro che lupo Irene: (abbracciandola) tesoro mio..come sei coraggiosa STACCO SU 05. INTERNO SERA. Casa Lancaster La MdP segue una donna che entra in una stanza e preme un pulsante facendo scendere le persiane. Nel buio della stanza filtra la luce del lampione della strada un pò distante dalla villa. Scorgiamo degli alberi in un parco molto ampio fuori dalla finestra, e molto verde nel paesaggio notturno rischiarato dalle luci dei lampioni Moglie di Lancaster Deborath: su Oliver, oggi si va a letto presto.domattina c'è la gita al lago con la scuola…forza su..in bagno eppoi a tavola. Papà vi aspetta per la buonanotte. La donna esce dalla camera e incrocia una bambina bionda in pigiama che esce da un bagno molto grande. L’arredamento che si distingue è lussuoso. Figlia di Lancaster Betty: (agita una piccola sagoma di una riproduzione di una volpe) Mamma…mamma questa volpe se crescesse…esempio.. così (fa vedere un’altezza con la mano) sembrerebbe un lupo…vero mamma? Guarda il muso Sopraggiunge il ragazzo di qualche anno di più con un poster di un lupo Oliver: Betty guarda come è fatto un lupo Deborath: dai Oliver vai in bagno in fretta, il papà vi sta aspettando.. Deborath dopo aver accompagnato Oliver alla porta del bagno percorre un lungo corridoio ed entra in un salone, esce in una dependance dove Ned Lancaster è seduto ad un tavolo imbandito per la cena mentre parla con una cameriera con in mano un telefono. Appena vicino all’uomo gli dà un bacio sulla guancia con un fare convenzionale mentre lui sta parlando al telefono. Lui la guarda accenna un saluto e continua la conversazione. Deborath: di solito sono telefonate brevi del mattino con le quali poi ti congedi da noi tutti soprattutto il mercoledì e venerdì… Mai la sera..c’è qualcosa di serio mio caro..non sembrano i “problemini” della prima colazione con i quali ci distanzi e ci estranei in modo delicato..e impeccabile..(con tono quasi sprezzante) mio amore. Ned Lancaster: (parlando al telefono, fa un cenno con l’occhio a sua moglie come per dire: aspetta un attimo) Ma Alvaro..cosa stai dicendo..cosa? dovrei partire subito? Ma non sai che ora è impossibile…c’è il consiglio straordinario domani…cosa? (pausa poi chiude il telefono…serio) Deborath: caro cosa c’è? Ti fermerai a Mahnattan anche a cena…? Va oltre un tramonto la tua storiella..? Ned Lancaster: Deborath non dire banalità fuori luogo, devo partire immediatamente per l’Argentina..vogliono bloccarci i cantieri..era il sig.Carlos Alvaro, il nostro referente per quella regione. Deborath si alza in piedi con un gesto isterico e lascia il tavolo. Va verso i bagni. Deborath: Oliver, Betty uscite immediatamente dai vostri bagni..il papà sta partendo I due ragazzi, Oliver alto e magro sui 15 anni e Betty, piccolina e biondina sui 10 anni, escono uno da una porta e l’altra da quella a fianco, porte eleganti in legno massiccio chiaro. I ragazzi si dispongono come due soldatini uno di fianco all’altra. Oliver ed Betty: (in coro) buon viaggio papà Ned Lancaster risponde dalla fine del lungo corridoio senza vederli. Ned Lancaster: buona notte ragazzi, non fate arrabbiare Meggie e la mamma, io devo partire e starò via qualche giorno. Avete capito? Oliver e Betty: (in coro) Si papà, certo papà..stai tranquillo Ned Lancaster: (rivolto alla cameriera di colore) Meggie, spiega tu a Deborath che devo andare in Argentina, parto immediatamente con l’aereo della compagnia, sarò di ritorno dopo domani per cena.. E voglio pesce…e digli che arrivo a cena alle 19.00 in punto. Meggie la cameriera: (aiutandolo a mettersi un impermeabile) Sarà fatto signore…non si preoccupi signore…mi occupo io della signora e dei bambini. Mangi qualcosa prima di partire! Ned Lancaster: (alzando la voce diretta al corridoio) Deborath, tesoro..io parto, Meggie ti riferirà i particolari Deborath: (sottovoce) I particolari ..i particolari Ned li conosco già La MdP ora segue il volto di Deborath che fa vedere un espressione che mette in evidenza le rughe che gli solcano il viso in un’ espressione contratta e triste. Deborath abbraccia Betty ed Oliver. STACCO SU 06. AEROPORTO NOTTE. Pista di decollo La MdP segue il muso di un aereo privato, un biturbina, inquadrato di fronte.Si vedono le luci sulle ali che hanno iniziato la loro intermittenza. Piove e i colori delle luci sono luccicanti per i riflessi dovuti all’acqua. STACCO SU 07. INTERNO NOTTE. Auto limolsine La MdP stacca da una penna nera elegante che scrive su un agenda rilegata di pelle nera. E’ una mano femminile dalle unghie lunge rosse molto curate, e stringe su una mano maschile che sta digitando qualcosa su un gigantesco palmare con lo schermo a colori. La limolsine arriva davanti alla villa di Ned Lancaster. L'uomo esce dal cancello e sale in auto) Elizabeth: (in VFC) Ned Lancaster: (in VFC) all'aeroporto veloce (rivolto al guidatore) c’è altro Ned? Mi hanno trovata per una fortuna gli uomini della G.I.I. stavo per andare in un turno sauna serale be, dopo una giornata così direi che può bastare…ma tu devi essere sempre reperibile, queste sono le regole G.I.I. Prima sarò in Argentina e prima saprò cosa diavolo succede laggiù…proprio stasera dovevano incastrarmi con il consiglio di amministrazione..domani..Li ho già contattati attraverso il nostro messager..ma fallo anche tu più tardi con tatto mi spiego..si infurierà soprattutto Engels..Glielo detto che se non vado al più presto in Argentina poi non garantisco…non garantisco più nulla agli azionisti… E non ci sono solo loro…ora c’è anche il governo ieri che ha messo qualche spicciolo..con la crisi..ci mancava il governo. Ti sei annotata tutto vero, devi pensare all’immagine e ai comunicati stampa delle prossime 78 ore e occhio ai listini..occhio alla relazione con i listini..non mi sbagliare..non mi sbagliare anche tu. La MdP inquadra il display del grande cellulare Domani convoca la stampa quando hai formulato i trailers giusti ..usa anche You tube e tieni d’occhio le quotazioni ogni 2 ore..e poi scatenati..non mi sbagliare…bisogna comunicare la sostanza delle cose e abbagliare la realtà..fatti mandare dei filmati sulla raccolta dei metalli..argento e rame soprattutto e i diamanti.. chiama anche in africa e dìche filmino tutto..fai rapido montaggio e aggiungi le news in numeri..vogliono i numeri in continuo..l’immagine è la sostanza..siamo oltre la crisi..capito? E usa i comunicato in web anche agli azionisti..guarda il nuovo presidente degli Stati Uniti cosa fa. Guarda e impara Elizh..we can..we can squilla il cellulare Ah…diavolo anche al telefono.. La MdP ora si avvicina alla mano maschile dall’alto che lascia andare il cellulare che cade sul pavimento dell’auto. La MdP segue ora la mano femminile dalle grandi unghie rosse che raccoglie il cellulare, lo lascia sul sedile delicatamente, prende la mano maschile che ha fatto scivolare il telefono e la accarezza sensualmente. ..se non ci fossi tu..cosa ne sarebbe di uno come me.. Elizabeth (in VFC): bene, caro mi sono annotato tutto..ora sei pronto per partire La mano della donna accarezza ora una gamba dell’uomo e si stringe sul particolare delle unghie che si puntano sulla stoffa di lana dei pantaloni. Elizabeth (in VFC): segreto, tempistico.. La mano dell’uomo si sta infilando attraverso uno spacco della gonna della donna. Ned Lancaster: e avido… Ora l’uomo inquadrato cerca di baciare Elizabeth. Elizabeth: (Evitandolo) aeroporto…arrivati… Buon viaggio mio caro Escono dall’auto e si salutano frettolosamente con fare professionale Ned Lancaster: buona serata Miss Elizabeth La donna non risponde, Ned Lancaster è aiutato nei bagagli da due uomini, si dirigono tutti e tre verso l’ingresso dell’aeroporto. La MdP segue Lancaster e gli altri due uomini dalla soggettiva della donna che è rimasta in auto. Seguiamo un rapido campo e controcampo tra Ned Lancaster che fa un cenno e la donna dentro l’auto che alza solo leggermente la mano dalle grandi unghie rosse con fare altero. La Mdp torna all’immagine della scena 06 con l’aereo di fronte in piano lungo e le sagome dei tre uomini che si accingono a salire dalla scaletta, i riflessi dell’acqua ingrandiscono ora i colori fino a farne delle macchie colorate. STACCO SU 08. INTERNO NOTTE. Jet privato la MdP percorre il corridoio lentamente. Passa oltre a due uomini con vestiti sobri scuri..con una pistola in fondina nera che sonnecchiano, passa oltre Ned Lancaster che è seduto in una delle poltroncine. VFC del pilota: benvenuti a bordo del Executive della Global Intensive Innovation, qui è il comandante Corman che vi parla. Stiamo decollando dall’aeroporto JFK di New York e sono le 10 p.m., il cielo è sereno, c’è assenza di vento..arriveremo domattina alle 4.30 a.m. sui cieli di Cordoba, e atterreremo verso le 5 a.m. in assenza di turbolenze..Vi auguro un buon viaggio. Ned Lancaster: ei Paul, Paul..chiama lo stewart. Ei Paul svegliati? Ma ti sei già addormentato? La MdP inquadra lo stewart che sta osservando la scena, seduto con le cinture allacciate per la fase di decollo. Paul: stewart, chieda al signor Lancaster cosa vuole da mangiare. Stewart: stia tranquillo signore, siamo in V2 in fase di stacco, ora stia fermo e allacci le cinture. Paul fa un cenno a Ned Lancaster che lo stewart è legato e che ora non è il caso di muoversi. Paul: Ned Lancaster: sig. Lancaster stia legato per un attimo, superata la fase di decollo le porteranno qualcosa da mangiare. io me ne infischio del qualcosa..subito a capito. decollo, mi prepari Ned Lancaster si slaccia le cinture di sicurezza e cerca di alzarsi in piedi..il movimento della aereo che ha appena staccato bruscamente dalla pista lo fa cadere all’indietro. Stewart: stia al suo posto sig. Lancaster, ora le faccio subito un toast. Però stia al suo posto e allacci le cinture. Lo steward si slaccia ed entra in una cabina. Prende tutto il pane da toast che trova, insieme a dell’altro cibo preparato in piattini confezionati e lo getta nella spazzatura con rabbia. Prende un Martini e lo versa in un bicchiere con del ghiaccio e una fettina di limone che riesce a tagliare nonostante le imbardate dell’aereo. Poi prende il cocktail e va verso Lancaster. Stewart: tenga sig. Lancaster, questo è ciò che abbiamo in bar stasera. Ned Lancaster fa per rialzarsi e una violenza accelerazione dell’aereo lo rispedisce nel sedile. Ned Lancaster: ma imbecille che non sei altro..hai capito o non hai capito che ho molta fame? Non mangio dalla prima colazione di stamane..un sandwich me lo fai o devo spedirti a volare con una compagnia low cost.. Questa è la mia compagnia..la G.I.I. per cui lavori e la G.I.I. sono io…sono soprattutto io..lo sai? Stewart: certo signore..ma..ehm..c’è un problema.. Ned Lancaster: quale problema? Stewart: chi doveva imbarcare le provviste per il viaggio non l’ha fatto..venga venga lei stesso a vedere? Ned Lancaster sfida le ultime turbolenze della rampa di salita del velivolo e si reca alla cabina degli stewards, La MdP lo segue ed entra in soggettiva con lo steward nei vari armadi e scomparti sigilati che vengono aperti ma non c’è traccia di cibo..c’è ghiaccio, ci sono delle bottiglie di champagne, della birra dei succhi di frutta ma non c’è traccia di cibo solido. Ned Lancaster: (dà un cazzotto sul banchetto della cabina) accidenti..Accidenti a voi..chiama il service per gli aerei della G.I.I. Paul, rompi tutti i contratti? L’altro uomo vestito di nero, Green, che si è svegliato dal chiasso, si alza e si rivolge a Ned, è molto alto e serio con il volto scuro. Paul: ora? Ma sono le dieci e mezza di sera. Green: lo faccio io sig. Lancaster, lasci fare a me lo faccio subito…lascerò un video messaggio in segreteria e domattina finisco il lavoro. Ned Lancaster: bravo Green..tu si che mi piaci e licenziami anche il bamboccio qui…esecuzione immediata…lascialo a Cordoba domattina. Ned Lancaster fa un gesto rivolto allo steward poi si siede senza allacciarsi le cinture dietro ai due uomini. La MdP si stringe sullo schermo Lcd che si trova in alto alla fine del corridoio. DISSOLVENZA Una musica diegetica evocativa con immagini di bambini che danzano…Sono passate alcune ore. Notiamo le tendine che sono state avvicinate e oscurano gli oblò, Ned Lancaster si stira, si toglie la mascherina dagli occhi..Dà l’ultimo sorso al suo martini, mangia il limone…e ingoia la buccia. Sulla tv passano un servizio sulla fame nel mondo e sulla malnutrizione. Lancaster estrae dalla 24 ore nera che gli sta di lato una lattina di noccioline sottovuoto. La apre e comincia a ruminarne alcune..sempre con maggior frequenza se le caccia in gola prima a tre o a quattro alla volta poi una alla volta fino a quando sono finite, il suo atteggiamento diventa parossistico. La MdP inquadra in primo piano lo sguardo di Ned Lancaster che fissa il televisore..è uno sguardo apatico, cinico..e trasguardando ancora lo schermo diventa via via più asciutto quasi cattivo. Le noccioline sono finite, la MdP si dirige verso le dita di Lancaster che sono infilate nel barattolo sottovuoto e ne sfregano il fondo ungendosi di sale fino a procurarsi una ferita da cui esce del sangue. Lancaster: (guardandosi la ferita) accidenti.. La MdP inquadra l’uomo in PA che si sta fasciando l’indice sanguinante con un fattoletto. In VFC sentiamo la voce del commentatore del servizio Tv. Lancaster ora guarda le immagini del monitor con altri occhi. Sembra sia arreso all’evidenza dei fatti e un velo di tristezza gli passa nello sguardo. Prende il telecomando e spegne lo spettacolo. Apre la tendina dell’oblò. C’è un accenno di luce oltre l’ala dell’aeroplano. La MdP segue Ned Lancaster che afferra il suo cellulare fa una chimata Lancaster: (al telefono) si, Carlos, noi atterriamo a Cordoba tra poco,chiama il sig. Robert Bagatelli, lo vorrei vedere domani sera. Invitalo a cena, lo aspettiamo nella tua villa…e non ti dimenticare lo champagne del 98..è un ospite di riguardo La MdP inquadra una villa imponente su un promontorio, dall’aspetto minaccioso, si vedono dei grossi cani neri che si aggirano davanti all’ingresso con dei collari con punte metalliche. Alvaro: (in VFC) Bene, Mr. Lancaster, l’aspettiamo per domani e non si preoccupi Robert Bagatelli non vede l’ora di essere chiamato…per lo champagne il solito Don Perignon per le occasioni delicate. La MdP inquadra un uomo di spalle con un’elegante vestaglia a righe e un borsalino in testa che davanti ad una finestra da cui giungono dei lampi di luce dell’alba sta fumando un grosso sigaro avana. Carlos Alvaro chiude la conversazione, mette il cellulare in uno dei tasconi della vestaglia e si porta alla bocca il sigaro aspirando avidamente e facendo fuoriuscire il fumo dalla bocca. 09. ESTERNO GIORNO.comedor La MdP sfiora Robert che ha in mano la cazzuola da muratore, sta agitando della malta vicino ad un muretto in costruzione, nel cortile dal comedor. Ci sono alcuni bambini che giocano con una ruota e si distinguono nello sfondo sfocato/fuoco dei piani medi a Robert. La MdP ora segue una ruota che corre in PP fino a sbattere contro il secchio in plastica della malta che posto su una tavola in legno tra due cavalletti cade in terra. Robert si agita, prende la ruota e la spinge verso i ragazzi facendo però cadere un secchio d’acqua. Bambino 1: Scusi, scusi signor Robert Bambino 2: (indicando la bambina) la colpa è solo sua La MdP inquadra una bambina piuttosto piccola e minuta che si stà portando le mani in bocca con un gesto di timidezza. Robert: te l’ho detto fin da ieri che non devi fare questi scherzi qui, l'acqua è preziosa Bambino 1: io non c’entro io non ho fatto niente…è lui (indicando l’altro bambino) Esce Irene dall’ingresso del comedor. Irene: Robert, Robert lascia stare..dai vieni che ti devi cambiare, arriva la giornalista di Telecordobanet , è una notizia improvvisa e ti vuole intervistare questa mattinata tarda Robert: non se ne parla neanche. Irene: cosa? La MdP ora segue Irene che dall’ingresso viene verso Robert, la donna è molto seria e agitata. Robert: oggi devo terminare quel muretto, è da due settimane che rimando e non lo può fare nessun altro. Irene: (prende un secondo secchio di acqua e lo rovescia sulla malta non accora essiccata) Sei testardo Robert, ma io più di te. Stiamo aspettando questa intervista da oltre un mese e mi hanno promesso che questa intervista lascierà un segno qui in Argentina…e arriverà direttamente al cuore della gente..i giornalisti sono in realtà già arrivati e ti aspettano..dentro Robert: (con una risatina che dice mi arrendo) Vado a lavarmi..allora…terrorista. (guardando la malta che si scioglie e cola dice in spagnolo) Il mio muretto…adorato STACCO SU Sceneggiatura originale di Stefano Fanzutti, con il contributo di testimonianze orali di Fu.ni.ma. International diritti riservati ® per produzione Studio 3tv Luca Trovellesi Cesana Stefano Fanzutti