music hall a25.2 - Audio Reference
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music hall a25.2 - Audio Reference
OSCAR DEL MESE di Andio Morotti AMPLIFICATORE INTEGRATO MUSIC HALL A25.2 La Music Hall può a ragione essere considerata un significativo esempio di che cosa significhi oggi la globalizzazione. Infatti, è una società nata per importare e distribuire in America alcuni interessanti prodotti hi-fi, diversi dei quali sono stati, e taluni sono ancora, dei veri riferimenti nella loro fascia di prezzo, altri costituiscono invece delle vere e proprie novità. Insomma, un talent scout dell’hi-fi a due canali. Sì, perché in questa epoca di multicanale, i-pod, ecc, la Music Hall – come fa notare lei stessa – resta assolutamente fedele all’hi-fi tradizionale, giradischi compresi. Fondata nel 1985 da Roy Hall, cominciò la sua attività proprio con un giradischi: il Revolver, allora una delle più credibili alternative al Rega. Proseguì poi con l’importazione di altri marchi europei, come Creek e Epos, tanto per citarne due a me cari. La Music Hall Electronics si sviluppò invece dopo il 2001, come conseguenza di un viaggio in Cina, dove un ex insegnante di fisica possedeva una piccola azienda familiare che costruiva interessantissime ed economiche elettroniche. Oggi la linea Music Hall è imperniata su quattro fondamentali prodotti: l’ampli integrato a25.2, il lettore CD cd25.2, il sintonizzatore RDS t25.2 e il sintoCD integrato Trio. A questi si aggiunge una vera e propria radio con tanto di altoparlante incluso: l’RDR1. L’Audio Reference, che già da tempo ha dimostrato di avere il naso lungo e l’orecchio buono, non si è lasciata sfuggire l’occasione di distribuire le elettroniche Music Hall in Italia. E ha fatto bene, visto anche il favorevole rapporto qualità/prezzo di cui godono. Sembra di tornare indietro di 30 anni, quando si diffondevano in tutte le case i rack giapponesi: giradischi, ampli, tuner e tape. Solo che oggi il registratore è stato sostituito dal CDP sul piano estetico, mentre su quello pratico è il giradischi che ha perso il suo ruolo di sorgente primaria. Per chi vuole ulteriormente risparmiare spazio e danaro c’è l’integrato: sintonizzatore, lettore CD e amplificatore tutti in un unico cabinet. OSCAR DEL MESE MUSIC HALL A25.2 Parco connessioni in linea con il costo dell’apparecchio. In prova ho ricevuto l’ampli a25.2, protagonista di questa recensione, e il CDP cd25.2, oggetto di un prossimo articolo. Senza dubbio sono i due più interessanti apparecchi della linea Music Hall, tra l’altro premiati e lodati un po’ da tutte le parti, anche se, per quanto mi riguarda, i premi e le stelle cerco di fare in modo che non mi condizionino troppo. Resta però il fatto che a 745 euro uno si porta a casa un amplificatore integrato da una cinquantina di Watt per canale, dalla costruzione attenta, dalla progettazione intelligente e dal suono sicuramente hi-fi come lo intendiamo noi audiofili. In più è telecomandato. Di certo non ci si può lamentare, anche perché con altri 640 euro si può comperare il lettore di CD e così con 1385 euro di elettroniche + altri 500-1000 euro per due diffusori che rendano il giusto merito alla catena a monte si può costituire un impianto che con meno di 3000 euro, complementi compresi, suona veramente hi-fi. L’integrato A25.2 si presenta piuttosto tradizionale nel design, caratterizzato, come il CDP e il tuner, dall’elemento rotondo che contiene il display. L’insieme ha comunque una sua armonia che lo rende piacevole da vedersi. Il frontale è piuttosto spartano, come si conviene ad un apparecchio con aspirazioni non nascoste di rigore e purismo. Da sinistra, troviamo l’interruttore di accensione, la presa per la cuffia (che ammutolisce i diffusori), la manopola per la selezione degli ingressi, il tape monitor, il display e la manopola del volume (a 80 step). Gli ingressi, come testimonia chiaramente il pannello posteriore, sono quattro, tutti di alto livello. A questi va aggiunto un ulteriore ingresso tape con relativa uscita. In più c’è un’uscita pre che può sorprendere un po’ sia in relazione alla fascia di prezzo dell’apparecchio, sia in relazione al fatto che nella linea Music Hall non esiste un finale di potenza. In realtà è un’uscita dedicata a un possibile subwoofer: una dimostrazione in più dell’attenzione con la quale il nostro integrato è stato progettato. Il telecomando, tra l’altro, è unico per l’ampli e il CDP. Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, va segnalata un’impedenza di carico che scende fino ai 2 Ohm e un rapporto segnale/rumore superiore ai 100 dB, confermato peraltro dall’orecchio, che anche a volume molto alto percepisce un soffio assolutamente trascurabile. La risposta in frequenza, entro 0.5 dB, va dai 10 ai 50000 Hz, che è un dato più che buono in un apparecchio economico. Il dato della distorsione, con due zeri dopo la virgola, evidenzia chiaramente l’uso piuttosto 34 pesante della controreazione, che però nel suono non influisce certamente come accadeva negli integrati giapponesi di basso costo degli anni ’70 e ’80. Nelle mie prove ho collegato questo integrato con due coppie di diffusori, entrambe da supporto: le Sonus Faber Minima, che sono dei minidiffusori di grande coerenza e analiticità e le Dynaudio Focus 140, di cui ho avuto recentemente occasione di parlare molto bene. Come sorgente ho utilizzato il CDP della stessa Music Hall, il sistema North Star 192, da anni riferimento nelle mie prove, ed infine l’A Audio Aero Capitole, un CDP di fascia alta e dall’ottimo suono vellutato. Sui cavi diventa piuttosto problematico darvi dei consigli, perché è difficile dire che per un apparecchio da 745 euro bisogna spendere alcune centinaia di euro in cavi, ed è anche difficile dire che il nostro Music Hall si è rivelato piuttosto sensibile alla scelta dei cavi, sia di segnale che di alimentazione. E’ difficile dirlo, ma è così. Perciò se siete degli audiofili raffinati, in grado di apprezzare come si deve l’influsso dei cavi sul suono, fate qualche prova e scegliete con l’orecchio e la ragionevolezza. Se invece siete appassionati alle prime armi, rinviate la scelta di un cablaggio economicamente un po’ impegnativo a un secondo momento, quando il vostro orecchio sarà diventato più esigente, perché la scelta di un buon cablaggio potrà allora farvi rimandare a tempo indeterminato l’esigenza di cambiare questo integrato con uno di qualità e prezzo superiori. E allora la spesa non vi parrà affatto sproporzionata ai benefici. L’A25.2 ha una personalità sonica caratterizzata da una timbrica tendente più al chiaro che allo scuro. Dà un’impressione di modernità che non guasta, anche perché il medioalto in leggera evidenza è ben supportato da un alto esteso e piuttosto raffinato. In più non ci sono cenni di quella metallicità che, in base alla mia esperienza, è spesso in agguato negli apparecchi economici, specie in quelli dalla risposta in frequenza non calante dopo i 10000 Hz. Nell’A25.2 il leggero chiarismo dà invece l’impressione di trovarsi di fronte ad un amplificatore moderno e dinamico, decisamente puntuale e dettagliato. Perché poi è la gamma media che decide e qui la gamma media è indubitabilmente buona: articolata e dinamica non presenta evidenti cedimenti verso la nasalità; sa essere neutra senza diventare né aspra né secca. Ha un carattere di nettezza e di pulizia che non lascia spazio e nessuna eufonia e a ben poco calore. Eppure è una gamma media assolutamente non affaFedeltà del Suono n. 146 OSCAR DEL MESE MUSIC HALL A25.2 Tra i suo pregi l’A25.2 ha anche quello della resa della dinamica: è veloce ed è controllato, sempre molto attento anche alle più insignificanti variazioni di intensità. La grana è piuttosto fine, pur senza pretendere di arrivare alla compattezza e alla fluidità di un ampli di alto rango. Tuttavia questo Music Hall riesce bene a dare il senso della levigatezza e della luminosità. Anche la scena acustica è buona, sia per ampiezza, sia per accuratezza, sia infine per stabilità. L’a25.2 riesce a ricostruire con buona credibilità il palcoscenico immaginario e a collocarvi con ordine e precisione l’orchestra. Ovviamente se i diffusori gli permettono di lavorare con la necessaria tranquillità. Insomma, quando si recensiscono prodotti della fascia di prezzo di questo Music Hall, è piuttosto difficile trovare il giusto tono. Da un lato, infatti, questo cinese importato in Italia dall’America lascia piacevolmente sorpresi per il rapporto qualità/prezzo, tanto che vien voglia di dirne un mondo di bene; dall’altro, bisogna stare attenti a non dare l’impressione di essere di fronte ad un hi-end straordinariamente a buon mercato. Sarebbe un fare torto a questo integrato, che si presenta senza nessuna altra pretesa se non quella di offrire un suono di vera alta fedeltà a un prezzo decisamente abbordabile. E questo è un merito enorme agli occhi di tutti quelli che hanno a cuore che la alta fedeltà di qualità possa ancora avere un futuro. Quindi, un oscar non glielo toglie nessuno. La ingegnerizzazione e la costruzione di questo prodotto sono esemplari; tra le varie chicche segnaliamo il trasformatore toroidale, il più che discreto dissipatore ed i relè per la commutazione degli ingressi. ticante. Non pretende di trasmettere un particolare feeling, ma neppure di essere quell’asettico un po’ scostante che impedisce all’ascoltatore di entrare fino in fondo in sintonia con la musica. Un buon risultato davvero. La gamma bassa, da parte sua, pur non mettendosi in evidenza al punto di far pendere la bilancia tonale verso di lei, è tutt’altro che assente e tutt’altro che male impostata. Intanto è veloce, mobile e articolata. E non è poco. Poi è anche adeguatamente estesa e sempre molto pulita. E’ nell’autoritarismo che mostra qualche pudore: diciamo che è eccessiva- mente educata. E’ abituata a stare al proprio posto senza fare la voce grossa e senza mostrare in ogni momento i muscoli che pur non le mancano. A me non dispiace affatto. Vorrei spiegarmi bene: il basso c’è e si sente che c’è. Ed è anche un bel basso, fermo quando occorre, veloce quando serve. Quello che non fa è debordare sul medio-basso, nel tentativo di invadere il terreno dei medi. Poiché invece il medio-alto tende a porsi un po’ in evidenza (e ha anche ragione, perché è un bel medioalto), ecco che il bilanciamento tonale tende al chiaro. Se avete mai ascoltato un Arcam, è esattamente l’opposto. CARATTERISTICHE TECNICHE Potenza di uscita: 2 x 50 W su 8 Ohm Impedenza dei diffusori: da 8 a 2 Ohm Numero ingressi: 4 + 1 tape Uscite: 1 pre/subwoofer + 1 tape Risposta in frequenza: 10 Hz – 50 KHz ± 0.5 dB Distorsione armonica totale: < 0.002% (1KHz) Rapporto S/R: > 101 dB Dimensioni: 430 x 85 x 355 mm Prezzo IVA inclusa: 745.00 euro Distributore: Audio Reference - Tel. 02 29.40.4989 - Fax 02 29.40.4311 E-mail: [email protected] - Web: www.audioreference.it Fedeltà del Suono n. 146 35