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PROJECT WALL EXTRA
ALBERTO DI FABIO
GeograficaMente
A cura di Gianluca Marziani
Mart Rovereto
Platee, Foyer primo piano
28 marzo - 24 maggio 2015
Tornano al Mart gli appuntamenti di Project Wall, lo spazio non convenzionale dedicato
agli artisti italiani contemporanei. Il nuovo ciclo espositivo avrà come fulcro il rapporto
con i temi della storia dell’arte, anche in relazione alla grande mostra #collezionemart che
dal 28 marzo si estenderà attraverso le due ampie sale espositive del I piano.
Project Wall Extra è il primo appuntamento dedicato all’opera di Alberto Di Fabio.
L’artista, nato ad Avezzano nel 1966, ma romano di adozione, presenta,
“Geograficamente” a cura di Gianluca Marziani, un progetto speciale pensato
appositamente per il museo di Rovereto dopo un rigoroso percorso espositivo che lo ha
visto presentare i suoi dipinti presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma,
l'Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, la Mairie du 4me di Parigi e il
suggestivo Castel Sant'Elmo di Napoli.
Il profilo artistico di Alberto Di Fabio si collega, fin dalle opere degli anni Novanta, al
linguaggio dei sistemi naturali come la biologia e l’astronomia, prendendo per soggetto
diversi elementi che descrivono il microcosmo (strutture cellulari, neuroni, catene di
DNA…) e il macrocosmo (costellazioni, big bang, buchi neri…). Nel 2012, su invito
ufficiale del CERN di Ginevra, è entrato in contatto con gli scienziati che stanno
lavorando sull’elusivo Bosone di Higgs (la “Particella di Dio”), dando al suo profilo
concettuale un maturo sincronismo con gli effetti della scienza sul futuro dell’uomo.
“GeograficaMente” è stata pensata per la lunga parete orizzontale dello spazio della
Project Wall, un’ unica superficie continuativa che simula gli effetti relazionali di un cielo
astronomico. Lo spazio museale si trasforma in una meditazione cosmica dal forte
sviluppo scenico, una sorta di ricognizione che si visualizza con il principio geometrico
delle costellazioni. Sul bianco murale si stagliano diversi quadri che indicano le molteplici
nature figurative dell’artista, i suoi principali temi iconici, le diverse ricerche attorno ai
temi formali degli organismi cellulari e del macrocosmo astronomico.
Una mostra che nasce da alcuni legami profondi con diverse opere della Collezione del
Museo. L’artista ha infatti ritrovato al Mart tutte le sue filiazioni storiche, dai futurismi
iridescenti di Giacomo Balla alle divagazioni globali di Alighiero Boetti, dagli
spazialismi di Lucio Fontana alla gravitazione terrestre di Alberto Burri, dal lirismo
metafisico di Alberto Savinio al rigore onirico di Giorgio de Chirico. Di Fabio crea un
dialogo polifonico e mai didascalico con il percorso filologico della collezione,
evidenziando il valore metabolico delle filiazioni, il flusso vivo delle eredità linguistiche.
Un passaggio ereditario che amplifica il valore contemporaneo della pittura, modulando
l’elaborazione incessante dei generi, evidenziando la continuità iconografica lungo un
secolo di visioni veggenti.
Lo squarcio del pennello in profondità, l'indagine dal micro al macro condotta, fin dagli
anni Ottanta, attraverso l'astrazione pittorica, arricchita di influenze ottico-cinetiche,
riportano l'immaginario comune alle origini della vita e della creazione, al grado zero
dell'esistenza, laddove il ‘tutto quantico’ è in costante divenire, nel punto in cui il rapporto
armonico con la natura abita ancora la sfera del possibile.
Una geografia che si disegna sul muro e varia nei formati e temi proposti, una
costellazione di tele per attraversare un decennio d’indagini concettuali e ispirazioni
private. Per il Mart l’artista, - come sottolinea Gianluca Marziani – “ parte da un enorme
paesaggio della mente, un’opera che s’ispira alla forma delle montagne innevate e al fragile
contesto dolomitico, ricollegandosi idealmente ad un suo vecchio progetto che raccontava
la delicata potenza delle montagne himalayane. Le relazioni tra i quadri hanno un’armonia
musicale che sembra far suonare forme e colori, una composizione alchemica in cui il
colore esprime il suo lirismo evocativo, la sua sonorità cosmica, le sue vibrazioni
magnetiche. Un muro cosmico che squarcia il bianco della realtà per entrare nel clima
sospeso delle evocazioni pittoriche, dei viaggi sensoriali, dentro una potenza reale
(astronomia e biologia come campi di perenne battaglia) che si trasforma in assoluta
bellezza”.
Alberto Di Fabio
Nato ad Avezzano nel 1966. Vive e lavora a Roma.
Mostre personali: Museum der Moderne Rupertinum Betriebsges, Salzburg, Austria
(1996); Magazin 4, Bregenzer Kunstverein (1997); Gagosian Gallery Geneva (2014),
Gagosian Gallery Athens (2011), Gagosian Gallery New York (2010), Gagosian Gallery
London (2002, 2007), Gagsosian Gallery Beverly Hills (2004); Galleria Pack, Milano
(2005, 2007, 2010); Umberto Di Marino, Napoli (2004, 2007, 2011); Galerie Vedovi,
Brussels (1996, 2003); Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto (2011); Galleria Nazionale
D'Arte Moderna e Contemporanea, Rome (2012); Mairie du 4 arrondissement, Paris
(2013); Estorick Collection of Modern Italian Art, London (2013); Castel Sant’Elmo,
Naples(2014); Fondazione Menegaz, Palazzo Clemente, Castelbasso, Teramo (2014).
Mostre collettive selezionate: "The Return of Exquisite Corpse," The Drawing Center,
New York (1993); Beijing International Art Biennial (2005); National Gallery of Modern
Art, New Delhi (2007); XV Esposizione Quadriennale d'Arte di Roma, Palazzo delle
Esposizioni Roma (2008); "Elevazioni e permutazioni" Museo Ebraico di Venezia (2011);
National Gallery, Dublin (2011); Procuratie Vecchie, Venice (2013).
www.albertodifabio.com
Project Wall
Project Wall è un focus a cadenza mensile, dedicato agli artisti contemporanei che, di
volta in volta, si lasciano ispirare dallo spazio, dall’architettura e dalle mostre in
programma in Museo, costruendo relazioni e connessioni.
Project Wall è uno spazio che si aggiunge alle aree espositive del primo piano: la grande
parete che corre lungo il Foyer è così un rinnovato luogo di sperimentazione. La grande
architettura di Botta supera i suoi limiti e si apre a più ricche interpretazioni.
Project Wall completa le proposte culturali del Museo che si sviluppano tanto nelle
gallerie espositive, quanto negli spazi non convenzionali. Alle sale, al mezzanino, al
matroneo e al foyer della biblioteca, si aggiunge il Foyer del primo piano, per ampliare il
numero dei progetti e per valorizzare le aree intermedie del Mart.
Sarà possibile seguire il progetto anche sul profilo Instagram del Museo,
@martmuseum, e condividere fotografie con l’hashtag #projectwall.