“Adozione D.P.P., documento programmatico preliminare al PUG

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“Adozione D.P.P., documento programmatico preliminare al PUG
Verbale di Consiglio comunale del 11 marzo 2011
Comune di Galatone
COMUNE DI GALATONE
GALATONE
CONSIGLIO COMUNALE
SEDUTA DEL 11 MARZO 2011
PUNTO 2 O.d.G.
“Adozione D.P.P., documento programmatico preliminare al PUG, piano
urbanistico generale, su proposta da parte della Giunta municipale avvenuta
con deliberazione numero 8 del 28 gennaio 2011”
PRESIDENTE: Relaziona l’Assessore Filoni.
ASSESSORE FILONI: Presidente, se posso eventualmente avvalermi anche
dell’apporto del responsabile del procedimento del PUG, l’Ingegnere Migliaccio,
quindi se può sedersi accanto a me, così come le chiederei gentilmente di
rimanere seduto per meglio districarmi tra le carte nella mia relazione. Grazie.
PRESIDENTE: Prego.
ASSESSORE FILONI: Signor sindaco, signor Presidente, signori assessori e
signori consiglieri, oggi ci troviamo in Consiglio comunale per adottare il D.P.P.,
il documento programmatico preliminare, al piano urbanistico generale, PUG, di
Galatone. Il Consiglio oggi trascorre un momento che diventa significativo del
territorio, si tratta di una nuova stagione urbanistica per Galatone che parte
dalla conoscenza del territorio, una sorta di carta di identità che ne descrive i
suoi tratti, i sui connotati, le sue peculiarità. Il D.P.P., infatti, non è altro che la
fotografia ragionata del nostro territorio, fotografia rappresentata da molti punti
di vista, quali, per citarne solo alcuni, quello dell’aspetto paesaggistico, storico,
ambientale, architettonico, rurale dell’edificato esistente etc.. La formazione del
D.P.P. si sperava di poterla concludere entro tempi brevi o poco più e di ciò ne
prendo atto, facendo il possibile affinché si acceleri nella seconda fase, così
come ho dovuto prendere atto in modo tangibile che il lavoro è proseguito molto
più lentamente del solito per diverse ragioni, tra cui la principale era quella di
dover inventare quasi tutto dovendo altresì, come richiesto dal DRAG,
cimentarsi con approcci metodologici e concettuali nuovi, mettere appunto
modalità di archiviazione e validazione dei dati, imparare a usare strumenti di
rappresentanza non familiari, mettere in moto tutta la macchina amministrativa
e tecnica-amministrativa per la formazione del PUG, soprattutto con una
situazione di pianificazione urbanistica cambiata sia a livello di normativa
regionale, l’entrata in vigore nel frattempo delle norme del DRAG (documento
regionale di assetto generale), procedure e contenuti della VAS (valutazione
ambientale strategica) e PUT (piano urbanistico tematico territoriale del
paesaggio) sia a livello provinciale con l’approvazione al PTCP (piano
territoriale di coordinamento provinciale). Ragionare in sintesi in un modo nuovo
che non si conosceva ancora nei suoi risvolti pratici e operativi ed è per questo
carattere innovativo tanto che non si voleva dare al D.P.P. solo la funzione di
indice ragionate ragionato del PUG. Volevamo che la costruzione del D.P.P.
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fosse l’occasione per sondare il senso e i materiali del nuovo piano, che fosse
questa la fase di maggiore sperimentazione delle modalità di lettura e
interpretazione del territorio, che si individuassero il più possibile le risorse di
questo territorio, le sue immagini note e le visioni meno apparenti, che si
producesse il maggior numero di conoscenze sia nuove che tirandole fuori da
diversi posti in cui si trovavano e questa seconda operazione è stata più
faticosa della prima, perché è cambiata la filosofia della pianificazione
territoriale e urbanistica, infatti la legge regionale numero 20 del 2001 introduce
nuovi strumenti quali per esempio: la perequazione, la rigenerazione urbana, la
rottamazione etc., e perché ora l’impostazione del piano regolatore è diviso il in
piano regolatore è diviso in parte strutturale e parte programmatica, in quanto
non siamo più al tempo dell’urbanistica fatta di numeretti come i vecchi PRG, di
indici, di tabelline in cui a X abitanti possono corrispondere Y stanze e Z metri
cubi, non siamo più al tempo dell’urbanistica fatta di parcheggi di carta messi
dove non servono, di verde di carta messo dove non serve, non è più il tempo
dei piani regolatori di carta contenenti scelte dettate dal conto degli standard
come se questo bastasse da solo a dare il volto a una città. La redazione di un
PUG subisce quasi continuamente da parte dell’assessorato all’urbanistica
regionale nuove direttive e indirizzi. Concludendo, era necessario dare un
senso a cose che una volta non ne avevano. Nonostante il tempo impiegato tutti
questi obbiettivi sono stati raggiunti come volevamo ma siamo coscienti che un
metodo di lavoro e di accumulo di conoscenza sia iniziato e da questo non si
torna indietro. Questo atto dimostra che ormai ci troviamo a un passo assai
rilevante per la formazione del PUG e tutta la comunità e tutte le parti politiche
di maggioranza e di minoranza hanno l’opportunità di ridisegnare o di segnare il
nuovo volto alla nostra città. Il D.P.P. infatti rappresenta la cornice di
ragionamento per sviluppare e approfondire il progetto della nostra città e del
nostro territorio, cornice di ragionamento i cui elementi caratterizzanti poi
troveranno concreta attuazione nella redazione del PUG stesso. Entrando nel
merito del D.P.P. esso rispecchia un quadro di ricerca di riequilibro e di riassetto
della città e del territorio rurale, così come è stato indicato nell’atto di indirizzo
per la formazione del PUG approvato dalla Giunta comunale con delibera 178
del 2008 in linea con quanto previsto dal documento regionale di assetto
generale, DRAG, approvato a sua volta dalla Giunta regionale nel 2007. È stato
utilizzato, come previsto dalla normativa, lo strumento della partecipazione sia
delle istituzioni, attraverso lo strumento della conferenza di copianificazione, e
sia da parte di tutta la comunità, attraverso momenti di coinvolgimento e di
confronto con la popolazione. Proprio nell’ambito del programma concertativo e
partecipativo l’Amministrazione comunale ha avviato degli incontri preliminari, il
primo fra tutti è quello con le scuole avvenuto in data 12 gennaio 2009, con i
diversamente abili 13 gennaio 2009, con gli industriali, artigiani e commercianti
15 gennaio 2009, con i tecnici 16 gennaio 2009, con gli anziani 20 gennaio
2009, con i giovani 22 gennaio 2009, con i residenti del centro storico 23
gennaio 2009, con gli agricoltori e allevatori 27 gennaio 2009, con le
associazioni di Galatone 29 gennaio 2009, con i cittadini 5 febbraio 2009, con le
forze politiche 9 febbraio 2009. Sempre nell’ambito della partecipazione
pubblica al procedimento di formazione del piano è stato predisposto e
distribuito alla cittadinanza un questionario di approccio contenente domande a
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risposta multipla formulate sulla base dell’atto di indirizzo della Giunta. Ho
apprezzato sin dall’inizio e subito condiviso questo innovativo strumento di
partecipazione democratica alla stesura del PUG in quanto ritenevo essenziale
che il nostro territorio dovesse essere progettato da tutti noi galatonesi perché,
a mio modo di vedere e lo ribadisco, un PRG non deve e non dovrà mai avere
nessun colore politico e il modo con cui si è pianificata la partecipazione
democratica, devo dirlo con grande orgoglio, ha riscontrato un grande
apprezzamento dall’Assessore regionale Professoressa Barbanente.
Con delibera di Consiglio 22 del 10 settembre 2009 veniva approvata la
perimetrazione territori costruiti al PUT, piano urbanistico territoriale tematico,
con delibera di Consiglio comunale 23 del 10 settembre 2010 venivano
approvati i primi adempimenti al PUT. A seguito dell’annullamento da parte del
TAR nel mese di settembre del PRG approvato con delibera Giunta regionale
del 3 marzo 2007, si è dovuto riproporre al Consiglio comunale l’approvazione
della perimetrazione territori costruiti e dei primi adempimenti al PUT sulla base
del PRG del 1982, denominato comunemente Piano Rossi, delibera numero 3 e
4 del 10 gennaio 2011. In data 22 novembre 2010 i progettisti hanno
consegnato gli elaborati costituenti il D.P.P. e in pari data, sempre nell’ambito
del percorso di partecipazione pubblica, sono stati presentati e illustrati alla
cittadinanza, nonché in data 24 febbraio 2011, e a tutte le forze politiche locali.
Successivamente il D.P.P. è approdato per le sue ulteriori in data 27 gennaio
2011 nella Prima Commissione Consiliare con esito a unanimità favorevole e in
ultimo con delibera della Giunta municipale numero 8 del 28 gennaio 2011 è
stata deliberata la proposta al Consiglio comunale per l’adozione del D.P.P..
Il D.P.P., una volta adottato, è soggetto a un periodo di 20 giorni utili per le
osservazioni. Il D.P.P. è disponibile sul sito del Comune di Galatone già dallo
scorso 19 gennaio proprio per permettere a tutti di prendere visione e poter
fornire il proprio contributo costruttivo. Passando sinteticamente alle
impostazioni del D.P.P. stesso esso è formato di due parti: una che analizza le
invarianti strutturali, cioè le parti del territorio e le varie caratteristiche sottoposte
a tutela, per esempio il centro storico; l’altra delinea lo sviluppo socioeconomico
in linea con il territorio e le stesse invarianti strutturali individuate. Tralascio la
prima parte, riguardante le invarianti strutturali, per illustrare brevemente la
seconda. Questa seconda parte presenta i vari contesti territoriali con le sue
problematiche e i suggerimenti, con gli indirizzi da parte dei redattori incaricati, i
quali hanno indicato il ridimensionamento del piano strutturale, quali sono le
previsioni residenziali, le esigenze produttive. Successivamente la redazione
del PUG sarà dunque costellata da affinamenti conoscitivi e progettuali in un
percorso a tappe scandito di passaggi formali previsti dalle normative vigenti,
fino a quando gli orientamenti contenuti nel D.P.P. saranno ulteriormente
specificati nel PUG traducendosi in norme di uso del territorio.
Le numerose tavole che costituiscono il D.P.P., che sono su supporto
informatico distribuito a voi tutti, rappresentano sommariamente l’elenco
generale e dettagliato riportato nella delibera, il sistema territoriale e il quadro
programmatico di area vasta, il quadro programmatico locale, il sistema
territoriale locale, la proposta di modifica degli ambiti territoriali distinti, il bilancio
della pianificazione vigente, i quando interpretativi e la relazione finale. Visto
che la Giunta municipale conformemente a quanto stabilito dalla suddetta
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norma regionale con deliberazione numero 8 del 28 gennaio 2011, per cui si
intende notevolmente richiamata, anche se non materialmente allegata, ha
proposto al Consiglio comunale l’adozione del D.P.P. comprensivo di tutti gli
elaborati, inclusa la bozza del rapporto ambientale, come redatti da tecnici
incaricati qui appresso elencati. Considerato che la Regione Puglia, con
deliberazione della Giunta numero 1328 del 3 agosto 2007, approvava in via
definitiva il DRAG, documento regionale assetto generale, gli indirizzi, criteri,
orientamenti per la formazione dei piani urbanistici generali, PUG, nel quale
sono previste quattro fasi: la prima contenente indicazioni di carattere generale
che però possono essere diverse in funzione delle specificità locali, la seconda
parte illustra le fasi di avvio della formazione, la terza fornisce orientamenti per
la costruzione del sistema delle conoscenze e la quarta parte distingue i
contenuti delle previsioni strutturali da quelle delle previsioni programmatiche.
Considerato che la Commissione Consiliare nella seduta del 27 gennaio 2011
ha esaminato gli elaborati del D.P.P. senza effettuare osservazioni nel merito
nel documento, dato atto che il rapporto ambientale nell’ambito della procedura
di VAS, valutazione ambientale strategica, è un documento ancora incompleto e
che le parti mancanti o carenti saranno completate e integrate nel corso, e
devono essere così, del lavoro e nel prosieguo dell’iter. Considerato che il
Consiglio comunale con la delibera numero 3 e 4 del 10 gennaio 2011 ha
approvato rispettivamente la perimetrazione dei territori costruiti sulla base del
PRG ’82, Piano Rossi, e i primi adempimenti comunali per l’attuazione del PUT
sulle base del PRG ’82, sempre comunemente denominato Piano Rossi,
ritenuto di dover dare seguito alla proposta effettuata dalla Giunta municipale
con deliberazione numero 8 del 28 gennaio 2011, ovvero procedere
all’adozione del D.P.P., documento programmatico preliminare al PUG di
Galatone, vista la legge regionale numero 20 del 27 luglio 2001 contenente le
norme generali di governo e uso del territorio e in particolare all’Art. 11 comma
uno che recita: “Il Consiglio comunale adotta su proposta della Giunta un
documento programmatico preliminare contenente gli obbiettivi e i criteri di
impostazione del PUG”, visto il DRAG, documento regionale assetto generale
contenente gli indirizzi del PUG, approvato con delibera di Giunta regionale
1328 del 3 agosto 2007, visto il PTCP, piano territoriale coordinamento
provinciale, approvato dalla Provincia di Lecce con deliberazione di Consiglio
provinciale 75 del 24 ottobre 2008, vista la direttiva comunitaria numero
2001/42/CE concernente la valutazione di effetti determinati piani, programmi
sull’ambiente, visto il D.P.R. 120 del 2003 relativo a regolamento recante
modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre
’97 numero 357, concernente attuazioni della direttiva 9243 Comunità
Economica Europea relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali nonché alla froda della fauna selvatica, visto il decreto legislativo
152 2006, relativo alle norme in materia ambiente, visto il verbale della Prima
Commissione Consiliare del 27 gennaio 2011, dato atto che il presente
provvedimento non comporta oneri finanziari per i comuni, visto che sulla
proposta sono stati espressi di regolarità tecnica ai sensi dell’Art. 49 del TUEL
approvato con decreto legislativo numero 267 del 2000, si propone e propongo
al Consiglio comunale di adottare ai sensi e per gli effetti dell’Art. 11 comma uno
della legge regionale numero 20 del 27 luglio 2001 il documento programmatico
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preliminare al PUG di Galatone comprensivo della bozza del rapporto
ambientale costituito dagli elaborati redatti a cura dei progettisti incaricati e
acquisiti al protocollo 29793 del 22 gennaio 2010 secondo l’elenco riportato in
delibera che ometto di ripetere. Parliamo chiaramente di alcune decine di
elaborati.
Questo è quanto dovuto per illustrare e proporre l’adozione del D.P.P.. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore Filoni. È aperta la discussione. Il Consigliere
Colazzo ha chiesto la parola.
CONSIGLIERE COLAZZO: Signor Sindaco, Presidente, assessori, signori
consiglieri ci vediamo nuovamente a ridiscutere su un D.P.P., documento
programmatico preliminare al PUG. Del D.P.P. se ne era già parlato diverso
tempo fa in questa aula, per cui ognuno di noi fa delle scelte. Io credo di essere
molto legato al territorio e sono un galatinese che vorrebbe vedere attuare
quanto prima un documento preliminare e avere la certezza di poter muovermi
per poter edificare con idee e programmi futuri e non rimanere in una stasi
come si è al momento. Io, signor Sindaco, girando in alcuni posti vedo la gente
che è scoraggiata, qualcuno che chiede al collega di turno: “Ma io in quella zona
cosa potrei fare e cosa non potrei fare? Prima forse potevo fare questo, adesso
forse potrei fare questo altro o non posso far niente”. Vediamo, quindi, che c’è
uno scoraggiamento generale. La gente che si guarda e non sa come muoversi.
Chi può e vorrebbe fare non ha le prospettive di poter decidere su qualcosa di
solido, qualcosa che possa dire con certezza: “Io posso fare questo”. Il
paese si trova senza un piano regolatore un po’ per una dimenticanza, un po’
per una mancanza, comunque l’ultimo piano regolatore non è stato approvato o
quantomeno non è stato cancellato dalla Regione per una forma di vizio che
c’era o per un qualcosa che è successo. Stare oggi a piangere sul latte versato
sembra come voler rigirare il fatto senza arrivare a un risultato, che dice che se
con il Piano Fonte Francesco non si è potuto andare avanti, tantomeno con
quello di Sara Rossi che effettivamente risale agli anni ’70 vogliamo mettere in
piedi un qualcosa di nuovo e cominciare a voler programmare qualcosa per
andare avanti? Questa Amministrazione diciamo che si sta proponendo per
presentare un nuovo piano regolatore. Ora, cari consiglieri, il fatto di credere
che qua dentro ci siano dei colori politici non è giusto, bisogna fare gli
amministratori e un amministratore non dovrebbe avere un colore politico bensì
dovrebbe avere il senso di responsabilità per capire che quando esce fuori
qualcuno che poi, involontariamente o magari maledicendosi, gli ha dato il
consenso li chiederà: “Cosa fai? O cosa mi stai proponendo in Consiglio”, per
cui non dobbiamo rispondere ai partiti. I partiti qua dentro non debbono esistere
ed anche se ci costringeranno a far valere le loro tesi noi dobbiamo renderci
conto che lottiamo per un territorio che è galatinese e non è un territorio che può
venire il politico di turno per dirci cosa dovremmo fare. Dovremmo sentirci
responsabili noi galatonesi di quello che è il nostro futuro, di quelle che sono le
prospettive per i nostri figli e per le nuove generazioni. Io ho già espresso la mia
e volontà e cioè quella di essere consapevole che il nuovo PUG dovrebbe
essere approvato, darò anche il mio consenso, lo dico anzitempo proprio perché
ci si tolga ogni dubbio. Io sono coerente con le mie scelte, le ho fatte tempo fa
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dicendo che a me il piano regolatore Monte Franscesco non andava bene per
questo paese, perché ci trovavamo in un momento in cui quel piano era già
obsoleto. È stato in programmazione e non è mai entrato in vigore, dopo 20
anni ce lo propongono e dicono: “Oggi è buono. La frittata è già pronta”, ma che
frittata ci stiamo mangiando? In realtà ci rendiamo conto che è un piano
vecchio, perché dove effettivamente con il piano Fonte Francesco non è attuato
noi ci siamo mossi con il vecchio piano di Sara Rossi. Effettivamente abbiamo
delle situazioni al momento completamente diverse da quelle che il piano
regolatore vigente ultimo ci consentiva di fare, per cui noi non stiamo facendo
altro che non accettare un piano che era già vecchio per poi riproporre un
qualcosa di nuovo. Io credo che a questo piano dovremmo partecipare insieme
a chi lo programmerà questo piano per dire il nostro punto di vista, cioè
guardare in avanti e vedere quelle che sono le prospettive che possiamo volere
e che possiamo programmare per questa comunità, o ciò che possiamo fare
senza piangerci addosso. “Dobbiamo dire: abbiamo un piano urbanistico
generale che si dovrà rifare. Abbiamo un documento preliminare da dover
approvare per cui diamo una volontà o una forma di assenso a questo piano
programmatico preliminare per poi sederci o quantomeno che lo facciano i
tecnici, le persone interessate o chi effettivamente ne sa più di qualcuno altro al
fine di prevedere quelli che saranno i futuri sviluppi per la nostra economia, per
il nostro funzionamento del nostro territorio”. Io dico, quindi, che sarebbe giusto
responsabilmente accettare questo momento che è veramente critico. È un
momento in cui ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza e dire: “Io non
sto votando per partito o per quello mio nemico o amico, stiamo facendo le cose
che sono giuste che si facciano per la nostra comunità poi in seguito si vedrà
dove arrivare e cosa scegliere e quali saranno le condizioni per poter andare
avanti”. Questa sera noi non possiamo ancora perdere tempo, perché il tempo è
prezioso. Non si va avanti e siamo in una fase di stallo generale che non ci
permette di andare avanti. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Colazzo. Consigliere Maglio.
CONSIGLIERE MAGLIO: Si dice che in politica non ci si deve stupire di nulla e
questa è una ennesima riprova. A prescindere dalle argomentazioni che ognuno
di noi sente di fare e dal senso di responsabilità che ognuno di noi sente di
avere, se ce l’ha, io mi permetto di fare soltanto alcune considerazioni a me
stesso e agli altri. Il consigliere, che ha parlato poco fa, ha detto: “I partiti non
devono esistere”.
Qui ognuno di noi assume o ha assunto il ruolo di amministratore, però è anche
vero che ognuno di noi ha una formazione politica e nel ruolo di amministratore
porta e mette tutto se stesso ed anche quel tipo di formazione, per cui,
Consigliere, se è vero che i partiti non devono esistere in questa aula quegli
adesivi dovrebbero sparire. Noi di adesivi ancora non ne abbiamo messi, quindi
noi siamo amministratori e chi mette gli adesivi forse no. Ancora si dice che il
piano Fonte Francesco sia nato vecchio e poi si definisce nuovo il piano Rossi
che è del 1982, cioè praticamente è vecchio molto più di quello che è stato
bocciato dal TAR, ed è stato bocciato perché comunque il comune ha ritenuto di
non ricorrere e quindi la morte era, per così dire, annunciata e questo è un fatto
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politico, non più soltanto amministrativo. È chiaro che poi ognuno assume le
decisioni che ritiene più giuste per la sua parte politica. Nell’ultima occasione io
dissi che l’amministratore sempre e comunque ha il dovere di tutelare uno
strumento urbanistico, poi le considerazioni: “Mi piace più o mi piace meno, è
più bello o è più brutto, è più giusto, è meno giusto” lasciano il tempo che
trovano, allora veniamo al motivo del contendere. Stiamo parlando del
documento preliminare programmatico e stiamo ancora al documento
preliminare programmatico, per cui questo Consiglio comunale che nel mese di
settembre approvava il documento politico programmatico del nuovo piano
regolatore oggi approva quello del vecchio piano. Ora è fin troppo chiaro che la
sentenza del TAR è venuta perché c’è stato un ricorso, o due ricorsi
Ragioniamo un attimo per assurdo e cancelliamo la sentenza del TAR, la 1175,
se non ricordo male e cito a memoria, se non ci fosse stata quella sentenza di
annullamento e la conseguente decisione del Consiglio comunale di non
costituirsi con ricorso a Consiglio di Stato, noi oggi staremmo parlando di quel
piano che si definisce vecchio, perché questa è la realtà. L’amministratore,
allora, non approva documenti, programmi, piani a seconda di convenienze
politiche, bensì li approva se li ritieni frutto di seria programmazione. Ora, caro
consigliere e cari consiglieri, di chi è figlio questo documento? Tundo, l’ha detto
molto chiaramente ieri sera in commissione. È figlio di questa maggioranza.
Ora, al di là della formalità degli incontri, perché è chiaro che se io faccio un
incontro e invito 200 persone e ne partecipano 80, non è quella la sede per
discutere di uno strumento, lì si accolgono suggerimenti, consigli, proposte ma
la sede politica o amministrativa è la commissione e il Consiglio e noi mai, da
questo punto di vista, siamo stati coinvolti per dare un minimo di…. Ora,
qualcuno dirà: “Non siete venuti alle commissioni”, insomma la solita manfrina,
quindi già annuncio a chi dovesse fare questo tipo di discorso che… anche
perché da tempo abbiamo fatto rilevare a questa maggioranza come le
commissioni per come erano articolate e gestite, per come funzionavano
servivano soltanto agli interessi di qualcuno e vi era spesso o almeno qualche
volta, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, qualche interesse di tipo
personalistico, cioè doveva servire a me che poi, peraltro, la convocavo e la
convocavo non essendo presente qui ma stando altrove. Mi assumo ogni tipo di
responsabilità su quello che sto dicendo, per dire in definitiva che quel tipo di
commissioni non erano o non potevano essere deputate a valutare e a
deliberare o perlomeno discernere argomenti che sono di una complessità
enorme. Io non mi mette a sindacare il senso di responsabilità di nessuno ma
per senso di responsabilità e per dignità politica oltre che personale non potete
chiedere a me un voto a favore di questo strumento, perché questo si sostanzia
alla fine di un percorso di partecipazione, per cui se io posso contribuire alla
elaborazione o a portare avanti un certo tipo di problema allora decido di votare
in una certa maniera. Quello che in maniera molto franca uno di noi,
opposizione o che sente di rappresentare l’opposizione, può fare in questa sede
non è certo un concetto astratto di responsabilità, perché se responsabilità deve
essere questa si annuncia, si dice che si vuole approvare un documento con
senso di responsabilità che investe tutti e allora il discorso diventa chiaramente
diverso. Questa è la mia responsabilità politica. Tradirei il mandato di
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amministratore… Sindaco, ti può scocciare quanto vuoi ma questa è la realtà dei
fatti.
SINDACO: Fuori microfono.
CONSIGLIERE MAGLIO: Che tu fossi andato a ricalcare… pure io me lo ricordo,
Sindaco. Fai la storia, io poi faccio la geografia. D’accordo?
PRESIDENTE: Andiamo avanti, Consigliere Maglio.
CONSIGLIERE MAGLIO: Io sto facendo il mio bravo intervento. Tu hai la
memoria…
SINDACO: Fuori microfono.
CONSIGLIERE MAGLIO: Fai nomi e cognomi, Sindaco. Quello che stai dicendo
è molto grave. Fai i nomi e cognomi se hai quelle cose famose. Io sto facendo
nomi e cognomi? Io ho detto che mi assumo ogni tipo di responsabilità.
Segue intervento fuori microfono.
PRESIDENTE: Consigliere Marcuccio. Consigliere Maglio, continui nella
dissertazione dell’argomento.
CONSIGLIERE MAGLIO: Io per chiarire…
PRESIDENTE: Andiamo avanti nella dissertazione dell’argomento all’ordine del
giorno, Consigliere Maglio.
CONSIGLIERE MAGLIO: Ho fatto quell’esempio per dire che il funzionamento
delle commissioni non era lineare, non serviva a nulla.
PRESIDENTE: Consigliere Maglio, siccome stiamo parlando del PUG lei
dovrebbe parlare della prima commissione, se non sbaglio era quella, quale
compete e mi sembra che la prima commissione abbia sempre funzionato
abbastanza bene, anzi spesso, e lo rilevo, non certo per mancanza nostra…
comunque, Consigliere Tundo, non l’ho intrapreso io questo argomento. Se
spesso, non lo so quante volte, o se è mancato qualche volta mi risulta che non
è certo mancato per la maggioranza. Questo per portare poi a conoscenza e
discutere l’argomento, comunque eviterei di parlare di questo e manteniamo sul
piano della dissertazione pura dell’argomento in oggetto. Grazie.
CONSIGLIERE MAGLIO: L’accenno alla commissione serviva per dire che
questo documento doveva passare in commissione non in una seduta, cioè un
documento di tale portata deve essere digerito, forse questo è il termine esatto,
un po’ di tutti i componenti del Consiglio per cui, per terminare l’intervento e
senza infastidire più nessuno, chi l’ha digerito bene se lo approvi.
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PRESIDENTE: Consigliere Tundo, prego.
CONSIGLIERE TUNDO: Ieri abbiamo fatto finalmente una buona commissione,
nel senso che eravamo presenti tutti i componenti e devo dire con senso di
responsabilità abbiamo affrontato gli argomenti della commissione, perché era
un argomento importante, che coinvolgeva tutti e era giusto e doveroso che
ognuno di noi la mettessimo nelle condizioni di dare il giusto contributo. Questo
per dire che questo argomento così importante e essenziale per la vita cittadina
di tutti.
Qui apro una parentesi, perché sento il dovere di dare qualche chiarimento al
Consigliere Colazzo che secondo me, e forse posso sbagliare, ha qualche
dubbio o qualche idea un po’ strana e confusa e non si può erigere a paladino in
quanto ritengo che tutti i componenti di questo Consiglio comunale, gli
assessori, il sindaco, i cittadini siano responsabili e non è solamente lui
responsabile. Se fosse stato responsabile, perché, diciamocelo chiaramente, se
noi abbiamo tardato, caro Assessore, un mese a approvare così come stasera
sono convinto si approverà il PUG, è perché la maggioranza non aveva i numeri
per approvarlo e se lei, chiedo scusa, quel senso di responsabilità che oggi
manifesta in maniera eclatante l’avesse avuto un mese fa, forse l’avremmo
approvato un mese fa. Ragione per cui mi viene spontaneo pensare, ma posso
sbagliare, che forse è successo qualche cosa negli ultimi giorni, ma sta nelle
regole del gioco. Lo diceva il Consigliere Maglio e io approvo…
PRESIDENTE: Consigliere Tundo, parli dell’ordine del giorno.
CONSIGLIERE TUNDO: Sto parlando del documento. Lo diceva il Consigliere
Maglio, e io sono d’accordo con lui, che in politica non bisogna mai stupirsi.
L’altra riflessione che voglio fare, ma l’ha detto Maglio e io lo voglio ribadire, è
questa: noi oggi stiamo discutendo di un documento che va a incidere sul piano
regolatore Rossi, caro Consigliere Colazzo, e non sul piano regolatore vecchio
o meglio quello che tu chiami vecchio, tant’è, ma questo è perché ne abbiamo
discusso in questa sede e in altre circostanze, che abbiamo sostenuto anche
dei costi. Siccome tu parlavi dei costi ti dico che per arrivare a quello che stiamo
facendo oggi, ma penso che questo non ti sia sfuggito come è giusto che sia,
abbiamo anche sostenuto di costi a seguito di quella scelta giusta o sbagliata
che sia, da me non condivisa e l’ho detto in questa sede, di non costituirsi e di
non tentare di non far decadere il piano regolatore, quindi non è così.
Tornando invece al piano regolatore. Maglio ha ricalcato il discorso delle
commissioni. In questa sede abbiamo anche detto che volevamo partecipare a
questi lavori come consiglieri comunali, perché ognuno di noi rappresenta un
numero di elettori al quale deve dare risposte. Noi non siamo stati informati di
nulla e ragionevolmente come si può dare un voto favorevole a qualcosa che
non si conosce? Non è possibile non perché il gruppo dell’UDC sia contrario a
questo documento, anzi, io ieri sera l’ho detto, sono disponibile a dare il voto
favorevole, l’ho detto ieri sera, lo ribadisco questa sera e l’ho detto in altre sedi,
a condizione che ci sia chiarezza di informazione. Io ho detto facciamo un
tavolo istituzionale per discutere di quelli che sono gli obbiettivi, ho detto tutto
quello che era necessario. Io oggi, pur condividendo in linea di principio, pur
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ritenendo utile tutto il percorso che poi porterà all’approvazione del documento
finale, non ho gli elementi per poter dare un voto favorevole. Non lo conosco,
perché sono stato invitato solamente una volta laddove ho assistito, come era
giusto che fosse, al dirigente dell’ufficio urbanistica, il quale illustrava, in
maniera tra l’altro pure molto chiara, quelli che erano gli assetti del territorio.
Nella sostanza che penso che sia un elemento chiaro all’interno
dell’Amministrazione, cioè gli obbiettivi finali io non li conosco, ragione per cui io
non posso dare un voto favorevole se non conosco l’obbiettivo finale. Posso
conoscere, così come ho detto prima, le varie tappe dei percorsi ma l’obbiettivo
finale che l’Amministrazione sicuramente si è posta nel momento in cui ha
iniziato i lavori, cioè dare un senso a questa città, non lo conosciamo e la sede
più giusta per conoscerlo erano le commissioni. La sede più giusta era questa
sede, perché poi noi dobbiamo dare e non l’abbiamo… tant’è vero che il
Consigliere Fracasso in una seduta di questo Consiglio questo elemento, a mio
parere negativo, lo aveva messo in evidenza in maniera molto chiara ma anche
da quella circostanza in poi nulla è accaduto. Questo fondamentalmente è il
motivo per cui io non posso dare un voto favorevole, così come in coscienza mi
sento di non dare un voto contrario, perché dare un voto contrario significa non
condividere in termini di principio l’obbiettivo e l’ho detto chiaramente, e lo
ribadisco e concludo, che in termini di principio io ritengo che sia giusto e
doveroso tutto questo percorso e l’obbiettivo finale. Non conoscendone i
contenuti il gruppo dell’UDC si astiene dal voto. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Tundo. Consigliere Gabrieli, facciamo
intervenire l’Assessore giusto per altare la discussione.
ASSESSORE FILONI: Non entro adesso nel merito, mi riservo di farlo dopo.
Volevo fare una piccolissima precisazione. Fermo restando gli incontri che si
sono avuti con la cittadinanza, sto un po’ ripetendo quello che ho detto perché
evidentemente forse qualcosa è sfuggita… rivolgendomi al Consigliere Maglio,
dove magari gli interessa, delle scuole, e non so è venuto il 12 gennaio 2009,
poi c’è stata quella del 20 e 22 gennaio tra gli anziani e giovani.
Per quanto riguarda la parte politica: 9 febbraio 2009, incontro con le forze
politiche, prima commissione consiliare invitate tutte le forze politiche 27
gennaio 2011, invitate tutte le forze politiche il 24 febbraio 2011 e è stato
consegnato il cd a tutti i consiglieri comunali in quella data, quindi sto parlando
di due mesi fa, e qualcuno mi dice che non conosce il contenuto.
PRESIDENTE: Grazie Assessore. Prego Consigliere Gabrieli.
CONSIGLIERE GABRIELI: Presidente e Consiglieri, penso che il Consigliere
Maglio abbia centrato il vero problema o la vera carenza di questo D.P.P.,
documento programmatico preliminare al PUG. Credo che conosciamo ormai
tutto di questo documento: pensieri, parole, opere e omissioni. Credo che le
omissioni siano soprattutto quelle che ci facciano capire come si è giunti a
questo documento programmatico. Certo c’è da fare un apprezzamento al
nostro Vicesindaco, al Geometra Filoni, perché ha dato un notevole contributo
alla realizzazione di questo documento. Naturalmente devo dire che
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condividiamo i principi ispiratori, le linee guida, i criteri ma quello che non
condividiamo è proprio l’iter che ha percorso questo documento per giungere
oggi alla nostra seduta consiliare. L’intero percorso è stato caratterizzato da
quelle che dicevamo prima: le omissioni da parte di questa Amministrazione,
che non è intervenuta quando doveva intervenire anche perché credo che
fossero state già sprecate notevoli risorse economiche dei cittadini di Galatone
nel programmare un PRG che poi alla fine non è stato, dal nostro punto di vista,
adeguatamente difeso. Pensiamo che questa maggioranza oggi debba
accollarsi oneri e onori qual ora ce ne fossero, poi vediamo gli sviluppi di questi
provvedimenti in futuro. Noi non siamo contrari pregiudizialmente.
Pensiamo questo documento sia, allo stato delle cose, l’unica via che dobbiamo
percorrere dopo aver abbandonato la strada precedente. Pensiamo che a
questo documento programmatico non possiamo che dare la nostra astensione,
che, credo, sia un atto comunque di responsabilità ed altrimenti in termini di
responsabilità devo dire: “Dove era appunto la responsabilità degli
amministratori quando non hanno voluto difendere quello che era invece
difendibile e doveva essere, secondo il nostro punto di vista, difeso”.
Penso che questo documento rappresenti l’operazione più importante di questa
Amministrazione dopo ben quattro anni di amministrazione quindi è chiaro che
rappresenta un documento importante. Devo dire solo che purtroppo siamo
comunque all’inizio di un iter che si prevede lungo, prima di giungere
all’attuazione e alla realizzazione del PUG. Da parte nostra dobbiamo
annunciare anche che nei futuri passaggi istituzionali previsti non mancheranno
le nostre osservazioni o il nostro contributo stando attenti e vigilando, quello che
credo noi dovremmo fare tutti quanti, perché non venga stravolto quello che è
un equilibrio tra il sistema antropico e quello naturale, quello che è un equilibrio
giusto da salvaguardare perché non si perdano magari anche quelle poche
risorse di cui si dispone sul nostro territorio in quanto possono rappresentare un
volano di sviluppo per il prossimo futuro di questo nostro paese.
Io annuncio, quindi, la nostra astensione per i motivi che ho elencato. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Colazzo.
CONSIGLIERE COLAZZO: Dovrei dire qualcosa al Consigliere Tundo, però mi
sembra che non sia il momento più opportuno visto che non è presente, mi
riservo di intervenire quindi giusto per dare una spiegazione.
PRESIDENTE: Consigliere Filoni, prego.
CONSIGLIERE FILONI: Presidente, prima di tutto vorrei ricordare ai consiglieri
che siamo in Consiglio comunale. Li invito a un comportamento corretto, perché
si assiste sempre a risi e scherzi in un questo Consiglio comunale, nei confronti
dei nostri cittadini che ci stanno comunque guardando.
Caro Presidente, dobbiamo ricordare questo è il quinto Consiglio comunale che
si riunisce per l’attuazione di questo documento programmatico preliminare, che
rappresenta per questa Amministrazione in carica, io l’ho detto anche in piazza,
caro Sindaco, la stella della propria azione amministrativa. Peccato che, caro
Sindaco, a malincuore te lo dico, a proposito di stelle siamo proprio al buio. Al
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buio di opere pubbliche realizzate, visto che parliamo, caro assessore, di lavori
pubblici e urbanistica, in questo quadriennio. Al buio di servizi e opportunità di
crescita per la nostra cittadinanza.
Caro, Assessore Filoni, quando parliamo di PUG dobbiamo ricordare che è un
strumento urbanistico che si collega con il territorio, che invoca il Consigliere
Colazzo, che è un territorio che deve mescolare cultura e tradizione, ma questa
Amministrazione dimentica anche le tradizioni. C’è il direttore generale che vieta
anche lo svolgimento delle tradizioni e a malincuore, Sindaco, te lo dico. È una
vergogna.
Noi auspichiamo, caro Assessore Filoni, e auspicavamo che la città si avvalga
del D.P.P. al PUG quanto prima.
ASSESSORE FILONI: fuori microfono.
PRESIDENTE: Assessore, faremo il modo di farglielo capire con calma.
CONSIGLIERE FILONI: Caro assessore, stia calmo. Ora si discute di questo
documento programmatico preliminare, che secondo noi non è lo specchio dei
reali bisogni della città ma soltanto un mezzo a favore dei vostri clientelismi. Un
D.P.P. che prevedeva una partecipazione attiva della cittadinanza. Dobbiamo
ricordare i manifesti sei per tre dell’Assessore Filoni, “Con il cuore che batte”
ma, ahimè, assessore, questo cuore batte a ritmo lento.
Rida, Sindaco, che fa bene.
Ora la scaletta prevede, dalla deliberazione in Consiglio comunale, 20 giorni per
le osservazioni. Mi astengo, caro assessore, per tutti i motivi che ti ho detto
prima, in quanto non ci riconosciamo in questo documento. Il senso di
responsabilità, caro Consigliere Colazzo, ce lo abbiamo. Vogliamo dare un
contributo in questi 20 giorni attraverso delle osservazioni che il mio partito sta
lavorando e darà per questo D.P.P.. Mi astengo lasciando una porta aperta
perché attraverso le osservazioni i gruppi di opposizione possano partecipare a
questo documento programmatico preliminare al PUG, affinché ritrovi lo spirito
di partecipazione che tanto invoca l’Assessore Filoni.
Poi consentimi, Presidente, di ricordare al Consigliere Colazzo, perché sono
rimasto molto amareggiato, che, forse, è vero che vengo da pochi anni di
esperienza politica ed ho partecipato a vari partiti, adesso forse secondo te non
esistono più i partiti ma esiste una dignità e un percorso politico, culturale e
sociale, caro Consigliere Colazzo.
PRESIDENTE: Consigliere Colazzo.
CONSIGLIERE COLAZZO: Cari consiglieri, mi dispiace ma devo dire la mia. Io
non mi voglio ergere a paladino di nessuno, perché non rivesto quel ruolo
perché non mi compete. Quando faccio delle osservazioni le faccio su quello
che io credo, sul mio modo di vedere e non sul modo di come mi hanno
trasformato. Io vengo non da una cultura politica, perché mi sono presentato su
questi banchi, e non ho questa grande cultura ventennale, come qualcuno dice
di avere. È bene che la gente capisca che i partiti ve li dovete dimenticare. Caro
Consigliere Filoni, se mi sfidi su questo piano hai perso proprio il senso della
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ragione. Io non ho detto che tu devi lasciare perdere il tu partito. Tu puoi starci
dietro, perché sicuramente avete delle vostre intenzioni e cioè avere alle spalle
qualcuno che vi protegga. Io non ne ho bisogno e sai perché? Perché io quando
domani scenderò da qua ho altre cose da fare. Non devo venire qua in
Consiglio comunale e non ci voglio forse nemmeno tornare. Io non vivo di
queste cose. Io vivo di una mia dignità personale di cui non devo dare conto a
nessuno e non la darà. Io prima di dover dare conto a qualcuno preferisco farmi
le valigie e andarmene, questa volta, in Indonesia per non dire in Europa. Non
devo dire grazie a nessuno e lo farò sempre, perché io cammino a testa alta
nelle cose che faccio e nessuno mi può al momento dir niente, perché non mi
ergo a paladino, non confondo con gli altri, non dico ciò che devono fare gli altri.
Io mi sono permesso questa sera di prendere la parola e di dire quello che è il
mio senso di responsabilità. Non ho sfidato alcuno a dire quello che crede o
dover accettare le mie proposte. Io posso dire la mia. Voi mi state attaccando
per che cosa?
Caro Consigliere Tundo, tu sai che io per il piano regolatore ho sempre
espresso la mia posizione, che era quella di accettare il piano di Fonte
Francesco. Questo vuol dire che ho le idee chiare quando dico qualcosa e non
ho bisogno che qualcuno mi inviti a cena e né tantomeno a pranzo. Di tutto
posso avere bisogno meno di questo. Tu hai detto che sicuramente per
qualcuno qualcosa è cambiato in questi giorni… l’hai detto e ne posso essere
certo, e io ti sto dicendo di stare tranquillo che non ne ho bisogno.
CONSIGLIERE TUNDO: Fuori microfono.
CONSIGLIERE COLAZZO: Non hai detto del pranzo, sicuramente ho cambiato
qualcosa però qua dentro, e di questo ne siete tutti consapevoli, io ho sempre
detto di essere disponibile a questo piano nuovo regolatore che si dovrà
programmare. Prima di aver visto cosa hanno in mente di fare io non contesto e
né tantomeno voglio precludere la possibilità che questo piano nuovo prenda
visione e corpo e vada avanti. Abbiamo i 20 giorni, questo è un documento
preliminare e non è detto che è un piano regolatore già accettato per cui poi
faremo le nostre osservazioni. Sicuramente ogni cittadino dirà la sua, qualcuno
avrà diritto anche a opporsi ma lo facciamo in democrazia e con una
discussione aperta, senza dover andare a colpire qualcuno. Io non ho detto che
voi dovete seguire il mio consenso, bensì ho preso la parola solo per dire che
sono coerente con questo, lo avevo detto precedentemente e lo sto ribadendo.
Non voglio neanche il pettegolezzo perché poi alla fine arriviamo a dire fesserie
che non hanno senso. Qua parliamo di responsabilità. Al di là del fatto se
qualcuno non vuole averla o la vuole avere, a parte la politica o i partiti, ognuno
è padrone di fare quel che vuole nelle sue convinzioni. L’importante è che abbia
la coerenza delle sue scelte.
PRESIDENTE: A onor del vero bisogna anche dire che il Consigliere Colazzo
nell’ultima riunione di prima commissione, al quale ha partecipato anche come
Presidente della commissione, aveva già votato favorevolmente per questo
documento; questo a riprova della coerenza e della responsabilità che il
Consigliere Colazzo ha mostrato ed è documentato. Grazie.
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Consigliere Marcuccio, Prego.
CONSIGLIERE MARCUCCIO: Consiglieri, io mi sto sentendo un po’ fuori posto,
perché non sto capendo. Siccome non sono un tecnico o non do capito niente io
di questo D.P.P. o, mi dispiace dirlo, i tecnici non sono tali. Qua si parla di
conoscenza del piano regolatore o di quello che si vuole fare o non fare. A me
sembra di aver capito che il D.P.P. sia soltanto una presa d’atto di una
conoscenza del territorio, così mi è stato spiegato! Allora non capisco di cosa ci
sia di tanto da capire o da studiare, o da conoscere se ancora siamo alle fasi
preliminari, cioè alla fotografia di quello che è la zona di Galatone. Penso che
sia facile per tutti e non ci sia niente di scelte, di responsabilità, di principi. Ci
stiamo nascondendo dietro le parole come sempre. Se la responsabilità
onestamente l’avreste avuta, avreste colto l’occasione quando l’avete avuta di
votarlo, facendo cadere sulla maggioranza la mancanza di numeri e questo
sarebbe stato un punto a vostro favore. Non l’avete colto. Siete andate dietro al
manifesto, al pettegolezzo, alla fesseria ma questo non vi torna utile. Stasera
dire che non volete votarlo, che vi astenete, o rampicarvi sugli specchi, far
cadere la responsabilità su un consigliere che purtroppo vi sta togliendo il
giocattolo di mano penso che sia quantomeno ridicolo. Delle persone
responsabili questa sera avrebbero detto: “Bene, noi appoggiamo e votiamo”,
perché, ripeto, non si tratta di votare niente, non si sta facendo nessuna scelta.
“Votiamo questo D.P.P. e andiamo avanti nell’interesse del paese”, ma
evidentemente voi non avete interesse nel paese bensì di parte, della vostra
appartenenza politica perché questo state portando avanti senza pensare alla
gente di Galatone che ha bisogno di un piano regolatore, che aspetta da tanto
tempo. Vi dovete prendere le vostre responsabilità e non il senso di
responsabilità che vi state calando addosso, perché non vi appartiene. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Marcuccio. Consigliere Bove.
CONSIGLIERE BOVE: Grazie Presidente. Presidente, consiglieri e assessori
tutti, questa sera stiamo assistendo a un attentato. Questa sera abbiamo avuto
il piacere per me e dispiacere per qualcuno altro di sapere che a Galatone
ancora ci sono uomini liberi che ragionano con la propria testa, che non
rispondono a partiti, che dicono quello che pensano e che lo fanno a alta voce e
guardando in faccia le persone, che si assumono le proprie responsabilità.
Certo può sembrare strano in un periodo in cui ognuno cerca di scaricare le
proprie responsabilità agli altri. Io da che sono nato mi sono sempre prese le
mie responsabilità civili e penali. Ho sempre detto quello che penso in maniera
libera e anche in maniera violenta, se era necessario. Non ho avuto paura di
nessuno e non ho paura di nessuno e vado avanti in questo modo, con la testa
alta. Ho avuto il piacere questa sera di vedere che ci sono altre persone che
come me non hanno paura di niente e che possono dire ciò che pensano
liberamente, che non hanno paura della violenza che si sta esplicando in questo
Consiglio tentando di demonizzare il pensiero di una persona. Le persone
vanno rispettate e questo mi meraviglia proprio da una parte della sinistra in cui
si parla di tanto di democrazia. Ma quale democrazia? Sono più democratico io
che sono nato fascista e allora cercate di rispettare il pensiero delle persone,
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potete condividerlo o meno ma poi basta. Il Consigliere Colazzo ha dimostrato
di essere una persona libera e di dire apertamente ciò che pensa assumendosi
tutte le responsabilità. Chiuso l’argomento Consigliere Colazzo.
Stasera parliamo di D.P.P. ma parliamo anche di appartenenza politica, perché
è brutto, signor Sindaco, quando uno rimane orfano andare a rinfacciare che è
orfano, però purtroppo è l’andamento della storia che ha lasciato orfani.
Qualcuno nel partito socialista oggi non c’è più. Qualcuno che si riconosceva in
questo partito non c’è più. Qualcuno altro che invece apparteneva al Movimento
Sociale, che è confluito poi in alleanza nazionale e che oggi ha fondato
Alleanza per Galatone e che orgogliosamente manifesta la sua appartenenza
politica in maniera chiara e evidente non credo che si debba vergognare.
Poi tutela del piano Fonte Francesco, il quale è nato con una genesi
abbastanza complessa. Il parto è stato difficile, il bambino non era nato sano.
Purtroppo è intervenuto pure il TAR che l’ha soppresso ma noi non abbiamo
aspettato che questo ultimo lo togliesse di mezzo, infatti, il PUG è iniziato prima.
Eravamo in campagna elettorale che ci siamo già posti il problema di dover
affrontare il problema della tutela del territorio, perché avevamo visto che il
piano Fonte Francesco non solo non corrispondeva alle esigenze della
cittadinanza ma era un po’ difficile da applicare in quanto, dal momento in cui
era stato pensato al momento in cui è stato approvato in maniera definitiva, il
decorso del tempo aveva modificato in maniera irreversibile il territorio quindi
noi non abbiamo dovuto aspettare la soppressione del PRG Fonte Francesco
bensì avevano iniziato prima con una questione di merito, vorrei dire, di questa
Amministrazione tutta. Sono convento che l’abbiamo iniziato a fare prima e che
stiamo andando avanti.
Arriviamo oggi a discutere di questo documento programmatico. Qualcuno
lamenta la mancata partecipazione, non sono stati sufficienti i sei per tre non
sono stati sufficienti, neanche gli incontri. Io credo che quello che si poteva fare
si è fatto, se c’è stato qualche errore purtroppo si è fatto ma si può sempre
rimediare, però non condivido gli atteggiamenti di alcuni consiglieri che pur
condividendo l’indirizzo poi si astengono. È un controsenso questo, perché
questo è uno strumento di portata forte per il nostro territorio quindi a un certo
punto uno dice che lo vuole perché sono convinto che il Comune di Galatone si
debba dotare di uno strumento importante, oppure liberamente, e io lo accetto,
qualche consigliere o forza politica, chiunque sia dica: “Io non lo voglio questo
piano regolatore perché ritengo che il piano Rossi vada benissimo, magari se
non c’è nessun strumento urbanistico va meglio, non mi piace questa cosa e
voglio questa altra”. Oggi siamo in Consiglio comunale, ormai da un’ora e
mezza, non ho sentito nessun consigliere o forza politica che abbia detto: “Caro
assessore, hai fatto questo D.P.P. ma non mi va bene, perché è carente sotto
questo profilo, o hai dimenticato questo o questo altro”. Stanno aspettando le
osservazioni di 20 giorni dopo, perché non li avete portati qua? Questa è la
sede per discutere e non i 20 giorni. Io devo desumere che non siete stati in
grado di leggerlo, di capirlo e di commentarlo e a tutt’oggi, benché ci siano stati
quattro o cinque consigli che sono andati deserti e quindi con un ritardo di un
mese, non siete in grado di fare una osservazione. State aspettando che
qualcuno altro ve le prepari. Non siete in grado di affrontare l’argomento in
maniera fattiva e costruttiva. Questa è la sede e il momento in cui di dire: “Non
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sono d’accordo, Assessore, maggioranza dovete fare questo. Vi siete
dimenticati questo altro”, e invece vedo che vi astenete perché non è figlio mio.
Mi domando allora che se un domani dovessimo scendere di qua e troviamo un
orfanello per la strada che facciamo, lo abbandoniamo? Lo abbandoniamo
perché siccome non è figlio, papà tuo non c’è e adesso sono fatti tuoi. Se è
socialista lo abbandoniamo oppure lo possiamo educare sulla retta via.
Cari consiglieri, non nascondiamoci sul discorso è figlio tuo o è figlio mio. È
figlio della mamma sua, come tutti quanti noi, perché specialmente… perfetto.
Anche perché il documento che stiamo approvando oggi onestamente si tratta
di un sistema di conoscenza, cioè stiamo fotografando lo stato di fatto quindi
andare a dire che non ci si vuole esprimere, che significa? Che non sai se c’è la
Chiesa del Crocifisso o se c’è il cimitero sulla strada di Nardò, che c’è la zona
industriale sulla via di Lecce. Che cos’è che non sai? Quale è il dubbio? Perché
tieni questi timori? Io sarei più sicuro e felice se si dicesse sì o no in maniera
molto seria e tranquilla, serena, perché altrimenti devo fare un’altra
osservazione. Devo pensare che è una ripicca politica, tant’è che ieri sera
quando abbiamo fatto l’incontro, seguimi, Presidente, perché io con la memoria
a volte sbaglio, qualcuno suggerì pure di essere disponibile a approvare il
D.P.P. con qualche condizione. Questo che significa? Uno chiede: “Se mi dai la
mortadella allora ti devo mettere il panino. Se non mi dai la mortadella non ci
sto”, per cui dico che Non sono questi discorsi o i concetti.
Adesso stiamo parlando del D.P.P., tu o voi in maniera molto serena dite: “Mi
piace, te lo voto. Non mi piace perché è carente in questi punti, se non mi metti
questi punti qua non te lo voto”, ma astenersi che senso ha? È solamente un
dispettuccio politico che oggi non serve a niente perché abbiamo una
maggioranza e lo approviamo a colpi di maggioranza. Andiamo avanti però
sempre a colpi di maggioranza? Certo, perché se ci deve essere un dialogo
deve essere costruttivo, altrimenti qua si dice: “Tu non devi fare questo, perché
se lo devi fare devi chiedere permesso a me”. Non è così che si fa.
Il Sindaco Miceli se fa il sindaco non è un caso, ma evidentemente c’è stata una
parte maggiore di popolazione votante che gli ha dato il mandato. Ha detto:
“Sindaco Miceli, fai tu il sindaco”. Il sindaco deve portare a casa i risultati
assumendosi le sue responsabilità assieme alla maggioranza e lo sta facendo.
Se lo sta facendo bene o male, benino o malino, sarà un giudizio che andremo
a affrontare successivamente quando saremo chiamati nuovamente alle urne,
dove ci sarà qualcuno che sarà premiato sicuramente e qualcuno altro invece
che sarà bocciato. Questo però fa parte del discorso della vita. Io oggi vi prego
e faccio un ultimo appello, così poi chiudo, consiglieri, assumetevi le vostre
responsabilità e siate seri. O dite “sì” o “no”, mezze misure nella vita non ci
possono essere, perché altrimenti avrebbe ragione qualcuno che faceva la
distinzione tra uomini quaquaracquà. Bisogna assumersi le responsabilità e
dire: “sì” o “no”, “bianco” o “nero” in maniera molto chiara e pacifica. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Bove. Prego Consigliere Nisi.
CONSIGLIERE NISI: Io per introdurre l’argomento dovrei riferirmi a quello che
ha detto poco fa il Consigliere Bove, quando dice che nessuno giustamente
questa sera ha proposto qualche novità o miglioramento al D.P.P.. Poi invece si
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dice che di fatto fotografa la realtà esistente sul territorio e quindi non dovrebbe
poter apportare novità, perché se di fatto è una fotografia non c’è bisogno di
suggerire niente di particolare quindi di integrare il documento da suggerimenti
in quanto appunto è una fotografia. Questo noi lo sappiamo e vorrei rispondere
invece a Marcuccio che questo non lo è, perché il documento di fatto lì traccia
già le linee programmatiche per quanto riguarda la realizzazione del PUG e
quindi ha ragione Bove quando dice che qualcuno dovrebbe suggerire qualche
aggiornamento o qualche consiglio.
È chiaro che il PUG è uno strumento ormai indispensabile per il nostro territorio,
perché il fatto stesso che abbiamo avuto bocciato il piano regolatore Fonte
Francesco oggi ci mette nelle uniche condizioni di dover procedere e andare
avanti verso l’approvazione del PUG, visto che è l’unico strumento che può
salvarci da una situazione catastrofica che purtroppo questa Amministrazione
ha voluto realizzare facendosi di fatto bocciare il piano regolatore di Fonte
Francesco. L’ha fatto bocciare perché non si è costituito, di queste cose ne
abbiamo già parlato.
Segue intervento fuori microfono.
PRESIDENTE: Assessore Magurano, silenzio in aula.
CONSIGLIERE NISI: Il piano regolatore di Fonte Francesco lo volete o non lo
volete. Io ho detto in una circostanza e anche in Consiglio comunale che non so
se è positivo o è negativo. Vi ho chiesto di rendere conto con uno studio per
capire se valeva la pena costituirsi e quindi ricorrere al Consiglio di Stato per
rigettare la sentenza del TAR oppure no. Di questo voi dovete prendere atto che
non avete fatto o non avete coinvolto il Consiglio comunale in una scelta
ponderata.
Cari consiglieri, dobbiamo capire che oggi ci troviamo in una condizione che è
vero che il piano regolatore di Fonte Francesco probabilmente non aveva una
sua validità o comunque non era riconosciuto da questa maggioranza, o
comunque probabilmente non era attuale per Galatone ma è pur vero che forse,
tranne per alcune eccezioni, il piano regolatore di Sara Rossi lo è ancora di
meno ma soprattutto per un fatto importante, che voi avete sottolineato, e mi
riferisco al Consigliere Bove quando dice che ci devono essere gli uomini che
devono ragionare secondo coscienza e indipendenza (io dico che di questi
uomini forse ce ne stanno pochi, cari Consigliere Bove in tutte le parti, non
solamente da parte dell’opposizione ma anche forse a volte da parte della
maggioranza), perché voi sapete benissimo che il piano regolatore di Sara
Rossi oggi non ci consente di operare e quindi di realizzare quelle varianti, che
si chiamano puntuali, che invece l’altro piano regolatore poteva mettere a
disposizione dell’Amministrazione comunale consentendoli di traghettare fino al
raggiungimento e all’approvazione del PUG realizzando quegli interventi che la
maggioranza avrebbe sicuramente condiviso e non l’opposizione. Oggi voi siete
nelle condizioni di non poter fare neanche questo e per questo siamo obbligati a
portare avanti il discorso del PUG e quindi a realizzarlo nel più breve tempo
possibile.
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È per questo che io dico che tutto sommato quando Colazzo, cari amici
dell’opposizione amica, dice: “Amici cari noi dobbiamo cercare di darci una
mossa, perché comunque il PUG è la strada maestra che dobbiamo perseguire
tutti” lo dice non perché, almeno mi diceva, si sente uomo che deve sostenere
la maggioranza dal punto di vista politico, perché la maggioranza dal punto di
vista politico deve ammettere una sconfitta che è derivata da quattro incontri
che non ha saputo portare a termine e che non ha saputo approvare un
documento proprio. Di questo deve prendere atto, poi dopodiché possiamo
giungere in diversi modi e circostanze, con pressioni a destra e a sinistra, come
vogliamo, ma sicuramente ottenendo che secondo coscienza non deve essere
vietato dal punto di vista, mi consentite, psicologico nei confronti del Consigliere
Colazzo, che liberamente è stato sempre su una linea che è quella di voler
aiutare l’Amministrazione comunale quando gli argomenti glielo consentissero e
che servivano per far crescere il nostro territorio. Io per questo, caro Tundo, non
condivido un attacco così spregiudicato nei confronti del Consigliere Colazzo,
perché lo stesso mi dice che questa maggioranza non può approvare il
documento e io vado a soccorso, in quanto mi rendo conto che vivendo le
esperienze dal punto di vista imprenditoriale sul nostro territorio giorno dopo
giorno sento le necessità dei cittadini e degli imprenditori, che non sanno in che
modo portare avanti la loro attività, e di conseguenza mi faccio carico di questi
argomenti e dopo questi quattro incontri, che la maggioranza di fatto non ha
saputo portare avanti con determinazione, vengo a soccorso perché sono
convinto di dover aiutare questo nell’interesse della nostra città.
Io sono in linea con questo, perché il Presidente tutto sommato è stato presente
nell’ultimo Consiglio. Sono stato attaccato da qualche blog come traditore della
patria e ho detto, caro sindaco, l’altra volta che se l’Amministrazione o la
maggioranza fosse venuta che eravate in difficoltà sarebbe stato diverso perché
questo può succedere sempre. La maggioranza qualificata che impone dodici
consiglieri mi rendo conto che è una maggioranza che deve rappresentarsi in
maniera molto coesa e può succedere durante il percorso amministrativo che ci
possono essere delle difficoltà e allora l’Amministrazione, il Consiglio comunale
deve farsi carico e può anche arrivare nelle condizioni e per certi argomenti di
carattere generale, che hanno interesse tutta la cittadinanza, venire a soccorso
e di cercare di superare certe difficoltà. Si pretende almeno la consapevolezza
da parte della maggioranza di dire: “Non ho i numeri” però questo documento
cerchiamo di farlo proprio tutti e non di, purtroppo io devo sollevare questo
appiglio se mi consente l’Assessore Filoni, reagire come ha reagito l’Assessore
in una circostanza dicendo: “Non ve ne curate, voi non dovete vedere niente
perché voi siete il diavolo, io vado all’esterno prima e poi dopo vengo da voi”.
Questo è il modo in cui voi avete agito in questo periodo e è per questo che
Maglio, Tundo e compagni dicono che non possono condividere un metodo che
doveva essere invece un metodo di collaborazione e non un metodo di imporre
quasi un discorso privilegiato con l’esterno, perché l’esterno è chiaramente
quello che può garantire forse qualcosa altro mentre qui dentro ci sono i
cannibali dal punto di vista amministrativo.
Questi sono i problemi, caro Agostino, che pongono una differenza di porsi, non
perché non siamo consapevoli che il PUG è uno strumento indispensabile
specialmente oggi che non abbiamo più neanche termini per poter ricorrere
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perché sono trascorsi sei mesi. È una strada a imbuto ormai e quindi noi o
andiamo verso questa direzione o ci buttiamo dalla finestra e di questo siamo
consapevoli. A maggior ragione però questo messaggio o questo tipo di
interventi, che si sono registrati oggi, devono servire per capire che almeno su
certi argomenti la maggioranza non è che si impone cambiando i regolamenti in
corsa. Voi lo potete fare e avete sicuramente il diritto e la possibilità di farlo ma
di sicuro non vi fa onore, perché di fatto dimostrate debolezza nei confronti della
città e nei confronti vostri.
Un auspicio, quindi, faccio, che è quello di dire: “Acceleriamo” e facciamolo
perché sono trascorsi due anni, caro vicesindaco, da si è ascoltata la
cittadinanza e secondo una scaletta, che io ho qui vicino, il documento è in testa
ancora quindi questo presuppone il fatto che c’è bisogno di molto tempo ancora
e, se il passo è stato quello che abbiamo tenuto fino ad adesso, probabilmente
anzi, se mi consentite, sicuramente questa Amministrazione non approverà in
maniera definitiva il PUG e forse avrà fallito, se mi consentite, proprio in virtù del
fatto che era l’argomento su cui puntava dall’inizio e se cinque anni non sono
bastati probabilmente forse deve dichiarare il proprio fallimento.
PRESIDENTE: Ci sono altri interventi? Prego Consigliere Maglio.
CONSIGLIERE MAGLIO: Siccome io sarei orfano, ha scoperto l’acqua calda
perché mio padre è morto nel ‘90 e mia madre nel 2000, voglio dire che io sia
orfano è notorio a tutti basta chiedere il certificato all’ufficio anagrafe che, se
non sbaglio, Segretario, fa parte della ripartizione servizi demografici: stato
civile, anagrafe etc. etc., quindi è quella che cura lo stato civile delle persone e
stabilisce quando uno è orfano ma anche quando uno è figlio illegittimo, perché
ci sono i figli naturali ma anche quelli illegittimi. Questo ovviamente è un
appunto di tipo politico. Per cui circa il mio presunto essere orfano mi faccio
carico io. Non mi sono mai sentito orfano politicamente, se lui è fiero di essere
orgogliosamente fascista sia consentito a me che lo vado rivendicando,
avendolo fatto anche in piazza e lui ancora non l’ho sentito fare salvo qui a dire
che è orgogliosamente di destra, poi tornerò sulla commissione di ieri sera,
perché quando le cose vengono riferite esiste un dovere di correttezza di
informazione che deve essere completa sennò poi cominciamo a fare come
qualcuno lamenta e dice: “Hanno stralciato soltanto quella parte della
intercettazione dove a me scappa una certa cosa mentre invece volevo dirne
un’altra”.
Non è vero che chi si astiene non ha senso di responsabilità, perché se
l’intervento che ho fatto prima fosse stato seguito interamente e proprio per fare
riferimento a questo Nisi ha detto poco fa in quanto più di uno in quella
occasione disse: “I consiglieri comunali devono fare i tecnici, dobbiamo
ascoltare le persone, il Consiglio comunale è l’ultima ruota del carro”; se questo
non è vero smentitemi adesso in questa sede. Le cose sono andate
esattamente così quindi quando parliamo di senso di responsabilità lo facciamo
in tutte le sue sfaccettature, perché sarebbe come dire, proprio a proposito di
figli illegittimi, la cavità è una cosa cristiana e appartiene a tutti e non ha colori
politici, per cui anche io trovando l’orfanello per strada non li chiedo se è
socialista ma lo accolgo comunque come accoglierei anche un fascista, senza
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nessun tipo di problema, e questo accoglimento io l’ho dimostrato pagando
sulla pelle il mio incarico di assessore quando mi permisi di introdurre non il
giocattolo rotto, perché io i giocattoli li costruiscono in quanto servano anche
agli altri. In quella sede io mi battevo perché gli incarichi del comune non
avessero colore politico. Questo te lo dovevo e adesso è anche agli atti. Questa
fu il mio marchio di infamia: quello di tutelare ogni cittadino di Galadone. Fui
mandato a casa. Non me ne importa più di tanto perché comunque ho agito
secondo quella che ritengo essere una regola di vita che deve valere sempre e
comunque per tutti.
Per tornare al documento, è vero che il Vicesindaco ci ha mandato due mesi fa
alle forze politiche e a noi personalmente il famoso dvd però mettiamoci
d’accordo è fotografia? Dobbiamo fare il fotoritocco usando Photoshop, cioè
dobbiamo fare solo quello o è anche altro, perché se poi è anche altro il
discorso si modifica. Noi abbiamo lamentato una mancanza di coinvolgimento
che doveva diventare partecipazione, proposta. Questo secondo me ma penso
che sia sotto gli occhi di tutti il ruolo del Consigliere comunale.
Chiarita questa cosa, introduco il discorso della commissione di ieri sera. Se vi
ricordate quando l’UDC ha fatto quel tipo di proposta ha detto che siccome
erano convinti che la maggioranza fosse in difficoltà, tant’è vero che venivamo
da quattro consigli comunali che poi non si erano conclusi e quindi dal loro
punto di vista politico hanno fatto quel tipo di proposta mettendo però a
condizione che statuto e regolamento venissero rinviati e che non si trattasse di
questi argomenti. C’è di più. Chi parla ha detto anche che non eravamo
aprioristicamente contrari a una approvazione di livello istituzionale. Questa
cosa ve la ricordate? Che doveva avvenire a unanimità però a condizione che si
stoppasse quel tipo di… perché se tu invochi la mia responsabilità o il mio senso
di responsabilità, e io non ho fatto cenno al senso di responsabilità perché
ognuno è libero di fare quello che ritiene perché sennò tradirei nello spirito
quello che poi concretamente dico e cerco di fare, la libertà è inviolabile. Non mi
parlare di attentato, di demonizzazione del pensiero. Tutto scuro era questa
sera. Stiamo discutendo che lui sia, ma lui per dire chiunque, libero in ogni
momento dell’esercizio del suo mandato di fare qualunque tipo di scelta.
PRESIDENTE: Consigliere Maglio, posso interromperla un attimo, giusto per
riportare il suo intervento. Lei ieri sera però ha riportato anche questa frase: “Se
ci sarà qualcuno della minoranza che voterà a favore del PUG sarà marchiato
con il marchio dell’infamia” e quindi mi sembra che il suo intervento a onor del
vero sia un po’ in contraddizione, perché se bisogna dirla tutta diciamola tutta.
Te la ricordi, consigliere, non sto inventando nulla!
CONSIGLIERE MAGLIO: Non a caso io ho usato la definizione di approvazione
a livello istituzionale.
PRESIDENTE: Il marchio dell’infamia non era riferito a quello!
CONSIGLIERE MAGLIO: Ho detto che se ognuno di noi, chiunque fosse, in
questo…
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PRESIDENTE: No, lei ha detto che se qualcuno della minoranza voterà a favore
del documento programmatico preliminare avrà il marchio dell’infamia e se le
parole hanno un senso non mi ritrovano con l’intervento che sta facendo lei
adesso.
CONSIGLIERE MAGLIO: Presidente, lei può pensare quello che vuole. Non è
che io tengo la sfera di cristallo e posso immaginare che questa sera qualcuno
dice… io agisco in questa maniera.
PRESIDENTE: Attenzione, Consigliere Maglio, io non sto facendo
considerazioni bensì sto riportando esattamente quello che lei ha detto. Le
considerazioni le lascio agli altri. Io non ne sto facendo.
CONSIGLIERE MAGLIO: Io ho detto che il documento poteva essere approvato
con senso di responsabilità istituzionale ma doveva avvenire a unanimità,
perché se qualcuno di noi si fosse permesso da sé in questo frangente, per
correttezza devi dire anche che io ho anche aggiunto che in quella sede non
rappresentavo me stesso perché qualcuno viene eletto in Consiglio comunale
con i voti degli altri…
PRESIDENTE: Io infatti ho detto quello che ha detto lei, non ho detto quello che
hanno detto altri.
CONSIGLIERE MAGLIO: …Ha anche il dovere di ascoltare quello che pensano.
Davanti, quindi, a una proposta di qualunque tipo dovevamo avere il tempo di
informare i consiglieri che non partecipavano alla seduta di ieri sera. Questo è
quanto.
Per tornare al discorso: nessuno può accusarci di mancanza di senso di
responsabilità, perché se non mi fate partecipare, o se non mi coinvolgete, se
non gradite nemmeno sapere come può pensarla qualcuno di noi su un
documento che poi avrà riverberi fondamentali per la vita del paese, è chiaro
che il minimo… se poi al Consigliere Bove fa piacere che io voti contro, voto
contro e non c’è problema.
L’astensione vi sta assolvendo in parte, nel senso che ti fa capire che ancora
una volta hai perso un’occasione per dialogare con le opposizioni. Questo è il
messaggio. Se mi rendo conto che non è chiaro nel momento in cui arriveremo
alla votazione, siccome è tuo figlio e lo ritieni legittimo, votatelo e questo l’ho
detto anche prima.
PRESIDENTE: Consigliere Bove, prego.
CONSIGLIERE BOVE: Mi preme sottolineare due faccende. Quando mi sono
riferito a essere orfani mi sono sempre riferito dal punto di vista politico, perché
non mi sarei mai permesso a farlo sotto l’altro punto di vista. Per quanto
riguarda invece l’astensione o il votare “sì” o “no”, cerco di essere ancora più
chiaro. Mi aspettavo che questa sera, nonostante che l’Amministrazione o la
maggioranza non è riuscita a rendere partecipi tutti i consiglieri e pure quelli di
minoranza, uno straccio di foglietto con una notarella di integrazione o di
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correzione. Non riesco a capire quando si dice: “Non mi hanno invitato alla festa
e quindi non vengo”, va bene ma questo non è una festa. Questo è il dubbio.
Qua devi venire, perché ti hanno dato il mandato gli elettori, quindi una volta
che te lo danno devi venire qui e dire: “sì” o “no”. Non è che ti hanno dato il
mandato e hanno detto: “Quando vai là ti astieni”. Questo è il concetto.
Mi sarei aspettato un no o un sì giustificato. Poi non è che io voglio che
l’opposizione non mi voti il D.P.P., a parte che questo ultimo non è mio
personale ma di questa maggioranza, di questo Consiglio comunale e del
Comune di Galatone e di tutta la cittadinanza. Non è né un fatto personale di
dispiacere o di piacere, bensì di responsabilità politica pubblica quello di dire:
“Sì, perché… o no, perché…”, astenersi secondo me, ripeto, non tiene senso.
Grazie.
CONSIGLIERE NISI: Devo replicare un momento, se mi consenti, Agostino,
perché se è vero come è vero che non è una fotografia solamente, e di questo
siamo convinti, le correzioni, voi sapete benissimo, che in questa sede non si
possono fare in quanto il documento è arrivato già e questa sera non può
essere emendato se non nelle commissioni in precedenza da effettuare. Oggi
noi arriviamo con un documento blindato che deve essere approvato sì o no.
Per questo ci si attacca e non perché non l’abbiamo letto, come qualcuno non
l’ha letto visto che si afferma che è una fotografia e non lo è, allora in
considerazione di questo va detto che noi questa sera siamo entrati nel merito
delle procedure o del coinvolgimento dell’opposizione, questo ultimo non ce ne
è stato né dall’inizio, quando la maggioranza ha ritenuto di nominare i tecnici
che ha ritenuto opportuno di nominare e noi siamo stati zitti e abbiamo preso
atto, però se si volesse organizzare una partecipazione più consona, aperta e
disponibile è chiaro che fin dall’inizio si sarebbero dovute effettuare delle
procedure coinvolgenti.
Se questo non si è verificato io oggi non possono venire a dire: “Non va bene i
3000 metri, perché io penso che sulla strada di mare possiamo prevedere 3000
metri come indicazione e invece lasciare 15000 metri in altre zone agricole”.
Questo indicazioni oggi te le dico ma è tempo perso, perché di fatto il
documento voi lo state presentando in maniera blindata e quindi oggi non c’è la
possibilità di entrare nel merito a meno che, come dice Marcuccio, non è la
geografia che su questa potremmo alzare la mano.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Nisi. Ha chiesto la parola l’Assessore Filoni.
ASSESSORE FILONI: Io ritengo ancora una volta che forse c’è molta
confusione in questo D.P.P.. Parto dalla fine e dico, Consigliere Nisi, che il
D.P.P. non si approva bensì si adotta e sono due cose totalmente differenti.
Anche nell’adozione, per non parlare di approvazione, quello che lei suggerisce
in questa fase non è fattibile, quella è la seconda fase e cioè quando si entra
nella strumentalizzazione o nella programmazione del nostro territorio. Qui non
c’è nel D.P.P. “Programmazione urbanistica”, ci sono delle linee guida che sono
scaturite dagli incontri, dai 16 incontri che ho fatto preliminarmente con la
cittadinanza ed alcune sono andate deserte con le forze politiche, il 9 febbraio,
con la prima commissione, il 27 gennaio, con le forze politiche, il 24 febbraio, vi
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ho mandato a tutti i consiglieri comunali il cd con il D.P.P. e una riunione con la
cittadinanza aperta al pubblico per illustrare il D.P.P.. Io penso che più
partecipazione democratica di questa non esiste, oltre tutto avvalorata anche
dal plauso dell’Assessore Barbanente. Il Comune di Galatone forse è l’unico
nella regione Puglia a avere avuto questa partecipazione democratica nella
formazione dell’adozione del D.P.P..
Io non voglio assolutamente influenzare nessuno sulle vostre scelte lungi da
me. È chiaro che come assessore un qualcosa devo dirlo, perché ritengo che
forse, perdonatemi la frase, i compiti non sono stati fatti bene a casa.
L’argomento in questione, quello dell’adozione del D.P.P., è una materia molto
importante per Galatone e volevo riferirmi a una frase di Alcide de Gasperri che
diceva che un politico guarda le prossime elezioni, uno statista guarda alla
prossima generazione. Lungi da noi essere degli statisti, perché siamo politici,
ma se noi un attimo ci immedesimiamo nel nostro piccolo a essere per come
rappresentati, perché noi siamo dei cittadini eletti dalla comunità galatinese a
rappresentare l’intera comunità, e ci vogliamo mettere addosso questa figura di
piccolo statista dobbiamo guardare avanti. Questo D.P.P. è la base per patire
dopo. Così come l’ho detto nella relazione, e lo ribadisco, in una fase
successiva discuteremo della parte programmatica urbanistica, dove parleremo
dei 3000 metri, dei 5000 metri, delle zone b, quelle c, delle zone produttive,
quella è la seconda fase. Oggi non è in discussione questo argomento. Io
vorrei, come ho detto sempre, che ci sia un confronto con tutte le forze politiche
quando parleremo di programmazione e, così come ho fatto nei 27 incontri per
l’adozione del D.P.P., voglio farne 57 con la cittadinanza e con le forze politiche
per parlare della programmazione urbanistica.
Il senso sostanziale di De Gasperri: “Vogliamo un attimo vestirci da piccoli
statisti e guardare un attimo al futuro” è che noi dobbiamo pensare che oggi non
abbiamo un piano regolatore. Dobbiamo semplicemente andare a programmare
il nostro territorio, che è carente di tutto. Dobbiamo andare a guardare lo
sviluppo socioeconomico, quello il settore dell’artigianato, quello del
commerciale, dell’industria, quello turistico, tenendo presente che la maggior
parte di Galatone, e io qui tra i consiglieri vedo imprenditori, imprese edili,
tecnici, sicuramente sta soffrendo, perché anche io sono un tecnico, in questa
situazione di crisi, che c’è oggi e certamente non solo a Galatone ma a livello
mondale. Forse nei piccoli comuni si sente un po’ di più sotto questo aspetto la
crisi. È questo il momento per effettivamente lasciare un attimo da parte e
superare quello che è il nostro schieramento politico. Dobbiamo essere
consapevoli di adottare un documento che serve per noi e per le nostre
generazioni. Questo è la cosa importante, perché da qui si parte. Un po’ di
tempo, mi dispiace, è stato perso ma perché ci trovavamo, e vi ho fatto un
elenco di 19 motivi, su una strumentazione di pianificazione urbanistica nuova
dove abbiamo dovuto iniziare tutto d’accapo. Noi non avevamo alla base nulla.
Lo vedrete ma basta cominciare a guardare il D.P.P. e poi pian piano lo
noterete anche quando vengono i risultati e le tavole sul nostro sito del comune
di Galatone.
Oggi è il momento per progettare e programmare, da domani mattina in avanti,
quando pubblicheremo questa delibera, avremo i 20 giorni di tempo per
osservazioni. La parola osservazione può essere anche vista o intesa in senso
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lato della parola, perché l’osservazione oggi sul D.P.P. quale potrebbe essere?
E non certamente quella che dici tu, Livio. 3000 metri, 4000 metri o 5000 metri.
Forse vi siete dimenticati di mettere la Masseria Pinco Pallino, o il Tigri e
l’Eufrate, tanto per dire, Galatone che passa, forse avete dimenticato un bene
ambientale o archeologico, storico. Questo può essere successo nella
moltitudine di difficoltà che abbiamo avuto per arrivare al D.P.P.. Oggi non
stiamo parlando di programmazione urbanistica, non è questa la fase. Io questo
volevo dire anche all’amico Flavio: “Non parliamo di PUG, ma distinguiamo
altrimenti stiamo parlando di programmazione e non è questa la fase”. Oggi
stiamo semplicemente dicendo cosa: “Andiamo a prendere atto che Galatone
ha un suo contesto, nel contesto urbano, nel contesto dell’Area Vasta, quello
rurale, del centro abitato, del contesto storico, archeologico, ambientale”, quello
che vogliamo. È questa la fotografia di Galatone. Oggi stiamo in questa
situazione, poi ci sono, come dicevo prima, le linee guida, dettate chiaramente
da quella che è stata la raccolta generale degli incontri o il questionario, e l’atto
di indirizzo. Anche sull’atto di indirizzo noi abbiamo semplicemente evidenziato
quali sono le criticità del Comune di Galatone, o quello che manca e su quello
nessuno poteva dire diversamente da quello che abbiamo detto, perché era la
semplice e unica verità. Questo è quanto dovuto.
Ripeto, non voglio assolutamente influenzarvi sul vostro voto. Volevo solamente
puntualizzare oggi perché stiamo nell’aula consiliare. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore. Passiamo alla votazione. Chi è favorevole al
punto due alzi la mano?
VOTAZIONE: Favorevoli 13, astenuti 7.
PRESIDENTE: Votiamo ora per dare l’immediata esecutività. Chi è favorevole
ALZI LA MANO.
VOTAZIONE: Favorevoli 13, astenuti 7.
PRESIDENTE: Prego.
CONSIGLIERE TUNDO: Data l’ora tarda, sono le 22:30, io propongo di rinviare
gli altri punti all’ordine del giorno magari nel più breve possibile.
PRESIDENTE: È presto, per un uomo che ama ma vita notturna come lei,
Consigliere Tundo.
CONSIGLIERE TUNDO: Ci sono ancora cinque punti all’ordine del giorno, per
cui ritengo ragionevolmente che comunque tutti e cinque i punti non li
affrontiamo, dico bene? O rinviare, quindi, per due o rinviare per cinque mi
sembra legittimo visto che sono le 22:30. Se siamo tutti d’accordo, insomma
aggiornarci a brevissimo.
Seguono intervento fuori microfono.
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CONSIGLIERE TUNDO: Io ritengo che affrontare cinque punti all’ordine del
giorno, visto che sono le 22:30, sia impossibile. Considerando il fatto che sono
tutti punti importanti, per i quali è necessaria e doverosa una discussione,
ritengo che forse invece di rinviarne due di rinviarli tutti e cinque a brevissimo
anche con i tempi tecnici necessari.
PRESIDENTE: Consigliere Grasso, la devo mettere ai voti la proposta. Votiamo
ora per la proposta del Consigliere Tundo di sospendere i lavori e riprenderli in
seconda convocazione, suppongo, chi è favorevole alzi la mano?
Seguono interventi fuori microfono.
VOTAZIONE COME IN ATTI.
PRESIDENTE: La proposta del Consigliere Tundo è stata bocciata.
Passiamo ora al terzo punto all’ordine del giorno.
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